Ris...VOLTI del Cinema Italiano

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Cristina Cappelli
5 anni fa
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1 Ris...VOLTI del Cinema Italiano Fabio Rossi

2 OMAGGIO AD UN GRANDE ARTISTA Fabio Rossi con la moglie Maria Rosa in compagnia di Gianni Ansaldi (Genova 5 Marzo 2010)

3 IL MIO INCONTRO CON GIANNI ANSALDI Non è stato molto difficile avere un appuntamento con Gianni Ansaldi, prolifico attore di teatro e di cinema, ma soprattutto fotografo nel vero senso della parola. E a lui piace forse di più essere riconosciuto come tale, come artista del 35 mm, obiettivo con il quale riesce a far parlare i suoi ritratti rigorosamente in bianco e nero, vere fotografie d autore. Il nostro primo contatto lo abbiamo avuto attraverso una mia lettera via alla quale Gianni rispose in modo tempestivo: non credevo ai miei occhi, uno degli attori più interessanti della commedia all italiana degli anni 80 mi aveva degnato di attenzione. Quella era un occasione da non lasciarsi scappare facilmente, per cui replicai immediatamente alla sua , chiedendogli un incontro in data da destinare.... Fu così che il giorno 5 Marzo 2010, dietro indicazioni precise dell attore, mi recai a Genova, città dove Ansaldi lavora e vive. L ora dell incontro era fissata per le ore 13 e 20. Alle ore 13 e 18 in punto, preciso come un orologio svizzero, il fotografo/attore si presentò sul luogo destinato all incontro ed avvicinandosi a me che non lo avevo ancora notato si lasciò scappare un simpatico BUONGIORNO.

4 Colto di sorpresa mi girai e mi trovai davanti l esile e distinta figura e rivolgendomi a lui gli dissi : Gianni Ansaldi, l attore. Si mi rispose sferrando un sorriso che immediatamente mi mise a mio agio, e nuovamente aggiunse Ma non ci davamo del tu? Certo aggiunsi, è per me un grande onore e cominciando a parlare di Genova, ci incamminammo verso un ristorante dove il nuovo amico aveva già prenotato la nostra colazione di lavoro. Seduti al tavolo davanti ad un buon bicchiere di rosso Gianni Ansaldi si rivolge a me con aria di grande interesse verso il mio lavoro, vuole sapere cosa sto scrivendo, mi incalza con domande argute ed intelligenti, mettendomi a disposizione tutta la sua conoscenza ed esperienza nei confronti dell ambiente del cinema, dello spettacolo e dell arte in genere. E un fiume in piena, mi incoraggia a porgergli domande sulla sua professione, domande alle quali risponde con puntualità e dovizia di particolari. Ansaldi non è uno qualunque, è una persona colta, il suo italiano è pulito, le sue espressioni sono lineari, Ansaldi manovra il linguaggio come la sua macchina fotografica e così i suoi racconti emergono estremamente contrastati, come nei suoi ritratti non si serve di filtri e narra del suo passato di artista senza falsi pudori.

5 Gianni Ansaldi nel Film Sapore di mare regia C. Vanzina 1982 E un uomo autentico. E strano, ora che ce l ho davanti agli occhi, tutto per me, lo trovo ancora meglio di come lo immaginassi. Le quattro righe che ci eravamo scambiati tramite computer mi avevano certamente fatto capire di quale buona pasta fosse fatto, tuttavia, prima di incontrarlo temevo che la realtà non fosse, forse, come potevo immaginarmela e invece... tutto filava secondo i piani prestabiliti, anzi... meglio. La sua vita artistica comincia con un diploma alla scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova, seguito dal suo trasferimento a Milano, dove comincia a farsi conoscere attraverso rapide apparizioni al locale Derby, tempio del cabaret del capoluogo lombardo. L incontro con altri artisti come Paolo Rossi e Mauro di Francesco lo proietta nel mondo della celluloide; i fratelli Vanzina gli chiedono di prendere parte ad un film che dovrebbe avere il titolo di Sapore di Mare e Ansaldi, anche se mosso da alcune perplessità, accetta. Ansaldi, parlando di questo periodo, non sembra propriamente entusiasta, mi dice:

6 Certo, non lo rinnego, è servito a farmi decollare ma credimi Fabio, non tutto è oro quello che luccica. Luci ed ombre calano sulla mia mente. Era un ambiente dove succedeva un po di tutto, al piano di sotto si faceva cabaret, mentre a quello di sopra... Mi rendevo conto continua a raccontare Gianni Ansaldi che quello non era propriamente il mio ambiente, tuttavia a me serviva per farmi conoscere. Sul filo di questi racconti cominciamo a parlare di altro, i nostri discorsi deragliano piano piano, si parla di famiglia, di figli e mogli, degli affetti e di tante altre cose. In un lasso di tempo brevissimo con il mio interlocutore si è stabilito quasi per magia una sintonia assoluta, mi rendo conto di parlare con lui come si parla ad un vecchio amico, è come se avessimo condiviso anni prima le stesse situazioni, e come se avessimo vissuto le stesse esperienze. Il tempo a disposizione purtroppo si esaurisce e proprio come nelle migliori tradizioni i discorsi più belli restando come sospesi ad un filo, forse per essere recuperati, spero, in un prossimo incontro. Fabio Rossi

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