IMPIANTI DI PROTEZIONE DA SCARICHE ATMOSFERICHE E SOVRATENSIONI
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- Gianleone Nanni
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1 IMPIANTI DI PROTEZIONE DA SCARICHE ATMOSFERICHE E SOVRATENSIONI Sistema di alimentazione: Norme di riferimento: o Norma CEI 81-1 Protezione delle strutture contro i fulmini ; o Norma CEI 81-4 e variante V1 Protezione delle strutture contro i fulmini - Valutazione del rischio dovuto al fulmine ; o Norma CEI 81-3 Valori medi del numero dei fulmini a terra per anno e per chilometro quadrato dei Comuni d Italia, in ordine alfabetico ; o Guida CEI 81-8 Guida d applicazione all utilizzo di limitatori di sugli impianti elettrici di bassa tensione ; o Norma CEI EN (CEI 81-5) Componenti per la protezione contro i fulmini (LPC) Parte 1: Prescrizioni per i componenti di connessione ; o Norma CEI EN (CEI 81-6) Protezione delle strutture contro i fulmini - Linee di telecomunicazione Parte 1: Installazioni in fibra ottica ; o Norma CEI EN (CEI 81-6) Protezione delle strutture contro i fulmini - Linee di telecomunicazione Parte 2: Linee in conduttori metallici ; Principali disposizioni legislative: o DPR 547/55 Norme di prevenzione infortuni sul lavoro ; o DPR 689/59 Determinazione delle aziende soggette al controllo dei Vigili del Fuoco ; o DM 16/02/82 "Modificazioni del decreto ministeriale 27 settembre 1965, concernente la determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi"; o Legge 46/90 "Norme per la sicurezza degli impianti"; o D.P.R. 447/91 "Regolamento di attuazione della legge 46/90"; o D.P.R. 392/94 "Regolamento recante la disciplina del procedimento di riconoscimento delle imprese ai fini dell'installazione, ampliamento e trasformazione degli impianti nel rispetto delle norme di sicurezza"; o D.P.R. 558/99 "Regolamento recante norme per la semplificazione della disciplina in materia di registro delle imprese, nonché per la semplificazione dei procedimenti relativi alla denuncia di inizio di attività e per la domanda di iscrizione all'albo delle imprese artigiane o al registro delle imprese per particolari categorie di attività soggette alla verifica di determinati requisiti tecnici"; Direttive applicabili:
2 Installazione: o Se l'impianto viene realizzato in un edificio adibito ad uso civile o in una struttura scolastica di ogni ordine e grado, occorre un'impresa abilitata alla realizzazione degli impianti di cui all'art. 1 comma 1b) della legge 46/90 e iscritta nell'albo provinciale delle imprese artigiane. o Se l'impianto viene realizzato in un edificio non adibito ad uso civile (attività produttive, commercio, terziario ed altri usi) non occorre una particolare abilitazione per l'installazione dell'impianto. Dichiarazione di conformità: o La dichiarazione di conformità in base alla legge 46/90 viene richiesta solo se l'impianto viene realizzato in un edificio adibito ad uso civile (dove per civile si intendono le unità immobiliari adibite ad uso abitativo, a studio professionale o a sede di persone giuridiche private, associazioni, circoli o conventi e simili) o in una struttura scolastica di ogni ordine e grado; o La dichiarazione di conformità viene anche richiesta in alcuni casi nei luoghi di lavoro (non uso civile) per ottemperare agli obblighi del DPR 462/01. Tale dichiarazione, non potendo essere in base alla legge 46/90) diventa una dichiarazione di esecuzione alla regola dell arte riferita alla legge 186/68. I luoghi oggetto del decreto 462 sono quelli che si riferiscono agli articoli 38 e 39 del DPR 547/55: Edifici e impianti in cui si svolgono attività comprese nelle tabelle A o B del DM 689/59 (art. 38 a) del DPR 547/55) oppure camini industriali che, in relazione all ubicazione e all altezza, possano costituire un pericolo (art. 38 b) del DPR 547/55); Strutture metalliche all aperto di notevoli dimensioni come ponteggi, gru, recipienti, serbatoi, i quali devono essere elettricamente collegati a terra in modo da garantire la dispersione delle scariche atmosferiche (art. 39 del DPR 547/55); Nel caso in cui, dall'analisi del rischio di fulminazione delle strutture previste dall'art. 38 comma a) e b) DPR 547/55, risulti che la struttura è autoprotetta, e pertanto non sia stato realizzato un impianto di captazione, non potrà esistere di conseguenza alcuna dichiarazione di conformità. In tal caso, il datore di lavoro si limiterà a conservare ed esibire, a richiesta degli organi di vigilanza, la relazione tecnica da cui risulti la condizione di "struttura autoprotetta";
3 Necessità di progetto: o Il progetto di un impianto di protezione da scariche atmosferiche, in base all art. 4d) del DPR 447/91, va eseguito in questi due casi: Edificio ad uso civile o scuola se di volume superiore ai 200 m 3 e di altezza superiore ai 5 m; Edificio ad uso civile o scuola se di volume superiore ai 200 m 3 e comprendente luoghi con pericolo di esplosione, oppure luoghi a maggior rischio in caso di incendio, oppure locali adibiti ad uso medico, indipendentemente dall altezza dell edificio; Note sul locale: Definizioni e interpretazioni: o Fulmine: Scarica elettrica di origine atmosferica tra nuvola e suolo, consistente in uno o più colpi; o Fulminazione diretta: Un fulmine che colpisce direttamente la struttura o il suo LPS; o Fulminazione indiretta: Un fulmine che colpisce la terra in prossimità della struttura o degli impianti che entrano in essa; o Corrente di fulmine: Corrente che circola nel punto di impatto; o Energia specifica: Energia dissipata dalla corrente di fulmine in una resistenza unitaria. È l integrale del quadrato della corrente di fulmine per la durata del fulmine; o Strutture ordinarie: Termine che comprende edifici e costruzioni per i comuni impieghi civili, agricoli, produttivi, commerciali ed istituzionali; o Struttura da proteggere: Struttura per cui è richiesta la protezione contro il fulmine con un LPS; o Volume protetto: Spazio che si assume non possa essere direttamente raggiunto dal fulmine; o Sistema di protezione contro i fulmini (LPS): L intero sistema usato per proteggere una struttura contro gli effetti del fulmine. Esso è costituito da impianti di protezione sia esterni che interni. In casi particolari un LPS può essere costituito soltanto da un LPS esterno o da un LPS interno; o Impianto di protezione esterno (LPS esterno): Impianto di protezione formato da captatori, calate e dispersore; o Impianto di protezione interno (LPS interno): Tutte le misure di protezione atte a ridurre gli effetti elettromagnetici della corrente di fulmine entro la struttura da proteggere; o Collegamento equipotenziale: Quella parte di un LPS interno che riduce le differenze di potenziale provocate dalla corrente di fulmine; o Organi di captazione (captatori): Quella parte di un LPS esterno atta ad intercettare i fulmini;
4 o Organi di discesa (calate): Quella parte di un LPS esterno atta alla conduzione della corrente di fulmine dai captatori al dispersore; o Anello di interconnessione: Conduttore che forma un anello intorno alla struttura e che interconnette le calate per favorire un equa ripartizione della corrente di fulmine fra esse; o Organi di dispersione (dispersore): Quella parte di un LPS esterno atta alla conduzione e alla dispersione a terra della corrente di fulmine; o Elemento del dispersore: Una parte o un insieme di parti del dispersore che procura un contatto elettrico diretto con il terreno per disperdere la corrente di fulmine; o Componenti naturali dell LPS: Un componente non installato appositamente per la protezione contro il fulmine, che può essere usato in aggiunta all LPS o che può svolgere la funzione di una o più parti dell LPS. Alcuni esempi dell uso di questo termine sono il captatore naturale, la calata naturale e l elemento del dispersore naturale; o Corpi metallici interni: Corpi metallici di notevole dimensione lineare, interni alla struttura da proteggere, che possono entrare a far parte del percorso della corrente di fulmine, come ad esempio: tubazioni, scale, guide di ascensori, guaine metalliche dei cavi, canalizzazioni di ventilazione, riscaldamento e condizionamento e ferri di armatura elettricamente continui; o Corpi metallici esterni: Corpi metallici di notevole dimensione lineare che penetrano nella struttura da proteggere, come ad esempio: tubazioni, schermi di cavi, canalizzazioni, ecc. e che possono trasportare una parte della corrente di fulmine; o Impianti interni: Impianti elettrici di energia, di segnale e di telecomunicazioni, interni alla struttura da proteggere; o Impianti interni sensibili: Impianti interni suscettibili alle ; o Impianti interni essenziali: Impianti interni il cui mancato funzionamento provoca il tipo di danno considerato; o Impianti esterni: Impianti elettrici di energia, di segnale e di telecomunicazioni entranti nella struttura da proteggere; o Collettore equipotenziale: Un collettore mediante il quale i corpi metallici e gli impianti possono essere connessi ad un LPS; o Ferri di armatura elettricamente continui: Ferri di armatura di una struttura in cemento armato che sono considerati elettricamente continui; o Scarica pericolosa: Scarica elettrica, generata dalla corrente di fulmine, che può provocare danno, all interno di una struttura da proteggere; o Limitatore di sovratensione (SPD): Un dispositivo progettato per limitare le tra due parti, come ad esempio uno spinterometro, un varistore, un dispositivo a semiconduttore, etc.;
5 o LPS esterno isolato: Un LPS i cui captatori e le cui calate sono posti in modo tale che il percorso della corrente di fulmine non viene in contatto con la struttura da proteggere; o LPS esterno non isolato: Un LPS i cui captatori e le cui calate sono posti in modo tale che il percorso della corrente di fulmine può venire in contatto con la struttura da proteggere; o Frequenza di fulminazione diretta (Nd): Numero medio annuo previsto di fulminazioni dirette sulla struttura; o Frequenza di fulminazione indiretta (Ni): Numero medio annuo previsto di fulminazioni indirette che interessano la struttura; o Frequenza di fulminazione sulla struttura (N): Numero medio annuo previsto di fulminazioni dirette ed indirette; o Frequenza tollerabile di fulminazione (Na): Numero medio annuo massimo tollerabile di fulminazioni dirette che possono provocare danno alla struttura; o Probabilità di danno (P): Probabilità che un fulmine provochi danno alla struttura; o Frequenza di danno (F): Numero medio annuo di fulminazioni che provocano danno alla struttura. Può riferirsi a fulminazioni dirette o indirette; o Frequenza tollerabile di danno alla struttura: Valore massimo della frequenza prevista di danno che può essere tollerato dalla struttura; o Rischio dovuto al fulmine (R): Perdita annua prevista (di persone o cose) in una struttura provocata dal fulmine; o Efficienza di un LPS (E): Il rapporto tra il numero medio annuo di fulminazioni dirette che non possono provocare danno alla struttura protetta da un LPS e il numero medio annuo di fulminazioni dirette sulla struttura; o SPD di Classe di Prova I: SPD provato con la corrente nominale di scarica In (valore di picco della corrente che circola nell SPD e che ha una forma d onda 8/20 µs) e con la corrente ad impulso I imp (valore di picco della corrente che circola nell SPD); o SPD di Classe di Prova II: SPD provato con la corrente nominale di scarica In (valore di picco della corrente che circola nell SPD e che ha una forma d onda 8/20 µs) e con la massima corrente di scarica I max (valore di picco della massima corrente che può circolare nell SPD senza danneggiarlo e che ha una forma d onda 8/20 µs); o SPD di Classe di Prova III: SPD provato con il generatore combinato (Generatore che eroga una tensione a vuoto con forma d onda 1,2/50 µs e una corrente di corto circuito con forma d onda 8/20 µs; Classificazione dei locali:
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