Cassa Rurale ed Artigiana di Cortina d Ampezzo e delle Dolomiti Credito Cooperativo. Piano strategico
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- Luciano Di Pietro
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1 Cassa Rurale ed Artigiana di Cortina d Ampezzo e delle Dolomiti Credito Cooperativo Piano strategico Delibera del Consiglio di Amministrazione del 17 gennaio
2 POLITICHE DI SVILUPPO GENERALE SVOLGERE ATTIVITA D IMPRESA NEL RISPETTO DELLA PROPRIA VOCAZIONE BUONA BANCA E BUONA COOPERATIVA CONTROPARTE DI RIFERIMENTO : RETAIL FAMIGLIE E PICCOLE IMPRESE CON ESPOSIZIONE FINO A 1 MLN DI EURO E FATTURATO FINO A 5 MLN DI EURO PERSONALIZZAZIONE DELLA RELAZIONE IN COERENZA CON LA NOSTRA NATURA SOCIALE E IN CONDIZIONE DI COMPETITIVITA RISPETTO AL MERCATO RENDERE RICONOSCIBILI E DISTINTIVE LE CARATTERISTICHE VALORIALI DELLA CASSA
3 IL SOGGETTO CASSA RURALE ETICO (CORRETTO) TRASPARENTE (CHIARO) PROFESSIONALE (CONFORME E COERENTE) PROSSIMO (RADICATO E INCLUSIVO) ADEGUATO (COMMERCIALMENTE EQUO)
4 L ATTIVITA DELLA CASSA RURALE SODDISFARE I BISOGNI FINANZIARI DEL CLIENTE INFORMARE COMPIUTAMENTE I CLIENTI ACCOMPAGNARE E SUPPORTARE NEL TEMPO I CLIENTI TRASMETTERE I VALORI DEL CREDITO COOPERATIVO
5 LO SVILUPPO DELLA CASSA RURALE MANTENERE UN AUTONOMIA RESPONSABILE ALL INTERNO DEL SISTEMA ACCRESCIMENTO EQUILIBRATO E DUREVOLE SALVAGUARDIA DELLA SOSTENIBILITA DELLE STRATEGIE
6 POLITICHE VERSO LA BASE SOCIALE RAFFORZARE LA FIGURA DEL SOCIO AMPLIARE LA BASE SOCIALE IN COERENZA CON L INCREMENTO SUL TERRITORIO INCENTIVARE IL RICAMBIO GENERAZIONALE NEI TERRITORI STORICI RIATTIVARE I SOCI GIOVANI RIORGANIZZARE LA GESTIONE DEL BILANCIO SOCIALE
7 POLITICHE VERSO LE COMUNITA LOCALI VALORIZZARE LE SPECIFICITA DELLA CASSA IMPOSTARE RELAZIONI ISTITUZIONALI DURATURE SOSTENERE LE INIZIATIVE CHE OPERANO PER IL BENE COLLETTIVO SVILUPPARE UNA RETE DI RIFERIMENTI CHE RENDA TANGIBILE LA PRESENZA DELLA CASSA
8 POLITICHE VERSO IL SISTEMA BCC RAFFORZARE LA COESIONE E LA COOPERAZIONE NEL GRUPPO VISIONE POSITIVA PER L ADESIONE AL COSTITUENDO FONDO GARANZIA ISTITUZIONALE PUNTARE ALLO SVILUPPO DI UN SISTEMA COSTRUITO CON CRITERI DI IMPRENDITORIALITA ED EFFICIENZA MANTENERE UNA SANA COMPETIZIONE TRA I DIVERSI OPERATORI
9 POLITICHE DI GOVERNANCE GARANTIRE LA STABILITA DEGLI ORGANI AMMINISTRATIVI STIMOLARE UNA PREPARAZIONE ADEGUATA AL RUOLO DI AMMINISTRATORE SOSTENERE LO SVILUPPO DI UN MODELLO MANAGERIALE OMOGENEO DEL CREDITO COOPERATIVO
10
11 POLITICHE DI COPERTURA DEL TERRITORIO PRUDENZA NELL ASSUNZIONE DI INVESTIMENTI IN CAPITALE FISSO VALUTARE CON ATTENZIONE IL RAPPORTO VOLUMI SPORTELLI - RESIDENTI DEI TERRITORI DI INTERESSE VERTICALIZZARE NEI TERRITORI DI INSEDIAMENTO SVILUPPARE CANALI ALTERNATIVI DI CONTATTO, DI SERVIZIO E DI RELAZIONE CON LA CLIENTELA
12 POLITICHE DI SVILUPPO PRODOTTI E SERVIZI SEMPLICITA CONVENIENZA FIDUCIA
13 POLITICHE DI SVILUPPO PRODOTTI E SERVIZI SEGMENTAZIONE INTESA COME MAGGIORE ATTENZIONE AL CLIENTE E COMUNICAZIONE ATTIVA CONSULENZA CONTINUA E TRASVERSALE CON IL SUPPORTO DI SPECIALISTI ATTIVITA COMMERCIALE ORIENTATA E PROATTIVA PARTENDO ANCHE DALLA GESTIONE CONTRIBUTI/SPONSORIZZAZIONI RIORGANIZZAZIONE DEL SITO INTERNET
14 POLITICHE ORGANIZZATIVE RAFFORZARE IL SUPPORTO ALLA RETE COMMERCIALE DA PARTE DEI SERVIZI CENTRALI DARE CONTINUITA E OMOGENEITA NELLA GESTIONE DEL CLIENTE TRA SEDE E PERIFERIA MIGLIORARE IL RISPETTO DELLE REGOLE E DELLA PROGRAMMAZIONE COORDINARE LE AZIONI DEI SERVIZI DI SEDE CON LE UNITA COMMERCIALI
15 POLITICHE ORGANIZZATIVE CONSOLIDARE IL RUOLO DEI REFERENTI DI FILIALE SVILUPPARE LE FUNZIONI CONSULENZIALI DEGLI SPECIALISTI DI SEDE CONSOLIDARE IL RUOLO DEL CAPO AREA COMMERCIALE
16 POLITICHE ORGANIZZATIVE IMPOSTARE UNA GESTIONE PIANIFICATA DEL PERSONALE SVILUPPARE CRITERI DI COPERTURA DEL RUOLO CHE FAVORISCANO IL RISPETTO DELLE RELAZIONI INTERNE TROVARE EQUILIBRIO TRA COMPETENZE E QUALIFICA MIGLIORARE LA COMUNICAZIONE SUGLI OBIETTIVI AZIENDALI
17 POLITICHE ORGANIZZATIVE CONCLUDERE IL PROGETTO ORGANIZZATIVO EMANATO DALLA NUOVA DIREZIONE CONSOLIDARE I RAPPORTI CON GLI ORGANI FEDERATIVI NELLA GESTIONE DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI SVILUPPARE LE AUTOMAZIONI CONSENTITE DAI SISTEMI INFORMATIVI SIB/SID 2000 COINVOLGERE LE FUNZIONI AZIENDALI NEL PROCESSO ICAAP
18 POLITICHE DI RISCHIO CREDITO INTERVENIRE CON PRUDENZA NEL COMPARTO IMMOBILIARE LIMITARE LA CONCENTRAZIONE SU SINGOLI CLIENTI O GRUPPI DI CLIENTI CONNESSI LIMITARE L INSERIMENTO MARGINALE RISPETTO ALLE ESPOSIZIONI DI SISTEMA ASSICURARE PIU RISORSE AL PROCESSO DI GESTIONE DEL CREDITO
19 POLITICHE DI RISCHIO FINANZA CURARE UNA GESTIONE INTEGRATA DELLE FONTI DI RACCOLTA ED IMPIEGO UTILIZZANDO GLI STRUMENTI DI ALM MANTENERE LE POSIZIONI DI PORTAFOGLIO SU LIVELLI DI PRUDENZA SUPPORTARE IL MARGINE DI INTERESSE SFRUTTANDO LE OPPORTUNITA DI MERCATO INDIRIZZARE LE ATTIVITA IN MATERIA DI INVESTIMENTO ALLA MASSIMA TUTELA DEL CLIENTE
20 POLITICHE DI RISCHIO LIQUIDITA PRESERVARE LE FONTI DI RACCOLTA PRIMARIA EQUILIBRARE LA DINAMICA DEGLI IMPIEGHI RISPETTO ALLA EVOLUZIONE DELLE MASSE DI RACCOLTA
21 POLITICHE DI RISCHIO OPERATIVO IMPOSTARE METODOLOGIE DI GESTIONE DEI RISCHI DI FRODE E INFEDELTA CONFERMARE LA GESTIONE DEL CLIENTE IMPRONTATA ALLA TRASPARENZA MANTENERE SU LIVELLI MARGINALI I RECLAMI DELLA CLIENTELA
22 POLITICHE PATRIMONIALI CONSOLIDARE GLI ATTUALI LIVELLI DI CAPITALE COMPLESSIVO OPERARE SUI PORTAFOGLI IN TERMINI DI RISPARMIO DI CAPITALE INTERNO
23 DATI PATRIMONIALI set Tier 1 - Capital Ratio 18,07 18,81 20,49 20,61 Capitale Complessivo Capitale Interno Complessivo Eccedenza di Capitale
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