A ttualità. Proposta del Collegio. IPASVI di Milano-Lodi sulla questione OSS

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1 A ttualità 20 Proposta del Collegio IPASVI di Milano-Lodi sulla questione OSS Le conquiste ottenute dalla professione dal 92 ad oggi sia sul piano giuridico che deontologico, la formazione universitaria, la valorizzazione della specificità e l autonomia infermieristica comportano una maggiore consapevolezza degli infermieri sulla propria identità professionale. La sfera di competenza dell infermiere è l assistenza infermieristica così come sancisce l art.1 del DM 739/94 l infermiere è responsabile dell assistenza generale infermieristica in risposta ai problemi di salute della persona e della collettività. La legge n.42/99 riconosce l infermiere come professionista sanitario consapevole dell esistenza di uno specifico campo d azione e di un attività di tipo intellettuale scaturita e supportata da un processo decisionale. La complessità di tale processo è rappresentata dalla capacità di Laura Aletto Elisabetta Brivio Francesco Fanari Miriam Magri Giovanni Muttillo Maurizio Neri di identificare i problemi di salute, definire obiettivi e strategie di intervento, attuarle, valutandone i risultati. Come sancito dalla legge n.251/2000 gli infermieri svolgono in autonomia professionale le attività dirette alla prevenzione, alla cura e alla salvaguardia della salute individuale e collettiva, espletando le funzioni individuate dalle norme istitutive del relativo profilo professionale nonché dal codice deontologico ed utilizzando metodologie di pianificazione per obiettivi dell assistenza. Al dirigente infermieristico in tutte le aziende sanitarie sono attribuite: la diretta responsabilità e gestione delle attività di assistenza infermieristica e delle connesse funzioni; la revisione dell organizzazione del lavoro, incentivando modelli di assistenza personalizzati. Da ciò consegue l importanza di una urgente valutazione quali - quantitativa delle attività impropriamente attuate dal personale infermieristico che conduce: alla necessità di adottare linee organizzative per l utilizzo del personale di sup-

2 porto in modo da realizzare un vero sostegno all assistenza infermieristica; a rivisitare i modelli organizzativi infermieristici nell ottica del miglioramento del servizio alla persona. In questo particolare contesto si inserisce l istituzione della figura dell Operatore Socio Sanitario come prevede il DM n.739/94 all art.1.3 l infermiere: omissis per l espletamento delle funzioni si avvale, ove necessario, dell opera del personale di supporto. La professione infermieristica considera favorevolmente questo inserimento individuando l O.S.S. come potenziale aiuto all attività infermieristica. Certamente come Collegio IPASVI siamo interessati alla ricerca di soluzioni appropriate per sgravare l infermiere dalle attività improprie che esulano dal proprio specifico professionale e sollevarlo da attività ad elevata standardizzazione. L istituzione dell O.S.S. può rappresentare una potenziale risorsa alla risoluzione del problema. L inserimento di questa figura professionale deve rappresentare un opportunità di investimento per il miglioramento dell assistenza socio-sanitaria in Lombardia, valorizzando le competenze e le specificità dei diversi ruoli professionali. Riteniamo necessario, dedicandone ampio spazio, ricostruire il travagliato percorso che il profilo dell OSS sta attraversando. Per comprendere come si è giunti all individuazione del profilo sperimentale della figura dell OSS (delibere regionali n /11/99 e n.2527 del 5/12/2000) che evidenzia diversi e preoccupanti elementi di criticità, pubblicheremo di seguito i seguenti documenti: i profili delle diverse figure di supporto all assistenza infermieristica nate a partire dalla fine degli anni ottanta, ovvero l ausiliario socio sanitario (ASS), l ausiliario socio assistenziale (ASA) e l operatore tecnico addetto all assistenza (OTA); la proposta di regolamento interministeriale presentata nella scorsa primavera e attualmente sospesa dalla Corte dei Conti: Figura professionale dell operatore socio-sanitario e ordinamento didattico dei relativi corsi di formazione ; la delibera di Giunta Regionale n del 19/11/99 Anticipazione sperimentale del percorso formativo dell operatore socio-sanitario che ha anticipato in forma sperimentale il percorso formativo dell O.S.S. con due corsi di formazione per l anno 1999/2000; la nostra Proposta di emendamento istitutiva del profilo che istituisce la figura dell operatore socio sanitario che è frutto di un analisi e del contributo scaturito da un confronto avviato con alcuni rappresentanti dei Collegi lombardi e Dirigenti dei Servizi di Assistenza Infermieristica di Milano e Provincia, coadiuvati dalla Presidente della Federazione Nazionale Collegi IPASVI; la delibera di giunta regionale n.2527 del 5/12/2000 Programma regionale di riconversione sperimentale degli ausiliari socio-assistenziali (ASA) e degli operatori 21

3 22 tecnici addetti all assistenza (OTA) in servizio in operatori socio-sanitari (OSS). La Regione Lombardia ha recepito solo in parte gli emendamenti della nostra proposta ridimensionando gli ambiti di autonomia e di responsabilità che erano previsti dalla precedente delibera regionale e dalla proposta interministeriale. Questo primo risultato, seppur parziale, è stato ottenuto a seguito di iniziative di pressione da parte del Collegio di Milano nei confronti non soltanto dei due assessorati alla solidarietà sociale e alla sanità, ma anche nei confronti di altri Collegi lombardi. Pressione necessaria per l evidente divergenza di pareri rispetto alle competenze dell OSS. Profilo ausiliario socio sanitario (ASS) Decreto 10 febbraio 1984 Omissis L ausiliario socio-sanitario specializzato assicura le pulizie negli ambienti di degenza ospedaliera, diurna e domiciliare, ivi comprese quelle del comodino e delle apparecchiature della testata del letto. Provvede al trasporto degli infermi in barella ed in carrozzella ed al loro accompagnamento se deambulanti con difficoltà. Collabora con il personale infermieristico nelle pulizie del malato allettato e nelle manovre di posizionamento del letto. È responsabile della corretta esecuzione dei compiti che sono stati affidati dal caposala e prende parte alla programmazione degli interventi assistenziali per il degente. Il nuovo profilo professionale degli ausiliari socio-sanitari, che conserva la collocazione nel ruolo tecnico, comprende due posizioni funzionali: a) ausiliari socio-sanitari specializzati; b) ausiliari socio-sanitari. In tale profilo viene collocato nelle corrispondenti posizioni funzionali il personale in possesso della corrispondente qualifica di ausiliario sociosanitario specializzato, di ausiliario sociosanitario, di ausiliario assistente. Il personale che non svolge attività di assistenza sanitaria nei confronti dell utente, può passare da una posi zione funzionale all altra dopo un periodo di servi-zio di anni due della posizione funzionale inferiore e di superamento di apposito corso, le cui modalità verranno fissate con successivo provvedimento. Agli effetti dell art.31 del decreto del Presidente della Repubblica 25 giugno 1982 n.348 all ausiliario socio-sanitario è attribuito il livello 2, parametro 109; all ausiliario socio-sanitario specializzato il livello 3, parametro 115. Omissis

4 Profilo ausiliario socio assistenziale (ASA) Profilo professionale, requisiti di ammissione, modalità di esame e ordinamento didattico dei corsi per ausiliario socioassistenziale (Deliberazione del Consiglio Regionale del 28/2/ n.iv/1267) Omissis A) Definizione e funzioni 1 - Profilo professionale L ausiliario socio-assistenziale è un operatore dell area sociale che, in forza di una specifica formazione, basandosi sulla capacità di relazionarsi correttamente: attua un intervento diretto con l utente (singolo o famiglia) al fine di recuperare le sue risorse in una prospettiva di autonomia in supporto della vita quotidiana (assistenza diretta alla persona, aiuto domestico, cura dell ambiente, prestazioni igienico-sanitarie di semplice attuazione, disbrigo di pratiche burocratiche, ecc.); collabora, con un intervento indiretto, attraverso la lettura dei bisogni, alla mobilitazione delle risorse della comunità in cui l utente stesso vive. Obiettivi fondamentali dell attività dell ausiliario socio-assistenziale sono: mantenere e/o recuperare il benessere psicofisico dell utente; evitare o comunque ridurre i rischi di isolamento e di emarginazione; supplire alle carenze di autonomia dell utente nelle sue funzioni personali essenziali, igienico-sanitarie e relazionali attraverso interventi sia propri sia coordinati ed integrati con quelli di altri operatori (assistenti sociali, educatori, personale sanitario, amministrativi, ecc.). 2 - Capacità e compiti L operatore dovrà avere le seguenti competenze: capacità di svolgere prestazioni di carattere domestico, di aiuto alle persone e igienico-sanitarie: alzarsi dal letto, pulizie personali, aiuto per il bagno, vestizione, nutrizione, aiuto nell assunzione dei pasti, corretta deambulazione, movimento degli arti invalidi, accorgimenti per una giusta posizione degli arti in condizione di riposo, aiuto nell uso di accorgimenti o attrezzi per lavarsi, vestirsi, mangiare da soli, mobilitazione delle persone costrette a letto, cura delle condizioni igieniche dell ambiente anche attraverso l utilizzo di elettrodomestici, riordino del letto e della stanza, cambio della biancheria, aiuto per la preparazione dei pasti e degli acquisti, assistenza per la corretta esecuzione delle prestazioni farmacologiche prescritte dal medico, prelievo della temperatura, rilievo di segni e sintomi di malattia per l opportuna segnalazione, frizioni e massaggi. Capacità di relazionarsi correttamente con l utente e la famiglia, utilizzando a suo favore i servizi sanitari sociali, culturali e ricreativi e le strutture amministrative del territorio: coinvolgimento dei parenti e dei vicini, utilizzo dei servizi pubblici di sostegno domestico (mense, lavanderie, ecc.), accompagnamento delle iniziative di socializzazione e/o di 23

5 24 recupero che impegnano l utente ed informazioni all utente sui programmi delle strutture sociali, sanitarie, ricreative e culturali del territorio. Capacità di individuare e segnalare situazioni di rischio degli utenti nell ambito in cui opera: segnalazione agli operatori sanitari e sociali di anormalità evidenziate nella pratica lavorativa e di problemi nel corso della propria attività che comportino interventi e programmi esterni. Capacità di riflettere sulla propria attività al fine di fornire indicazioni sull efficienza degli interventi rispetto ai bisogni ed al corretto utilizzo delle risorse. Capacità di lavorare con altri operatori e con altre professionalità: messa a punto dei piani di intervento sui singoli utenti, partecipazione ad iniziative per una conoscenza dei bisogni e delle risorse degli utenti ai fini della programmazione e verifica delle attività e del piano di lavoro del servizio, del reparto e/o del distretto socio-sanitario. Conoscenze fondamentali della legislazione socio-sanitaria e delle realtà amministrative dei propri Enti di appartenenza (Istituti, Comuni, U.S.S.L.). 3 - Ambiti di intervento È previsto l impiego dell Ausiliario, ai sensi della normativa regionale socioassistenziale, nelle strutture protette per handicappati o anziani, nelle case di riposo, nei servizi di assistenza domiciliare diretta ad anziani, handicappati o nuclei familiari in difficoltà, nei servizi per handicappati, nei centri di pronto intervento per persone in difficoltà e a rischio di emarginazione, nelle comunità alloggio per handicappati minori, tossicodipendenti e nei centri diurni per anziani. Profilo operatore tecnico addetto all assistenza (OTA) Decreto 26 luglio 1991, n.295 Regolamento dei corsi di qualificazione per l accesso al profilo professionale di operatore tecnico addetto all assistenza in applicazione dell art.40, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 28/11/90 n.384. Omissis Note alle premesse: Il comma 3 dell art.40 del D.P.R. n.384/1990 è così formulato: <<3. Nell ambito della posizione funzionale corrispondente al IV livello retributivo, è istituito il profilo professionale di operatore tecnico addetto all assistenza, al quale accedono gli ausiliari specializzati del contingente addetto ai servizi socio assistenziali ovvero candidati esterni, previo superamento di un apposito corso annuale le cui modalità, requisiti di accesso, percentuali di ammissione per candidati interni ed esterni sono stabiliti, nell ambito della programmazione sanita-

6 ria, con decreto del Ministro della sanità da emanarsi entro sessanta giorni dall entrata in vigore del presente regolamento. Nell ammissione ai corsi va data priorità ai dipendenti già ausiliari socio sanitari specializzati. Le attribuzioni dell operatore tecnico addetto all assistenza sono descritte nell allegato 2 che fa parte integrante del presente regolamento>>. Si trascrive il testo dell allegato 2 del D.P.R. n.384/1990 per la parte riguardante il profilo professionale dell operatore tecnico addetto all assistenza: <<Posizione funzionale IV - Livello retributivo IV. L operatore tecnico addetto all assistenza svolge la propria attività nei seguenti campi ed opera sotto la diretta responsabilità dell operatore professionale prima categoria coordinatore (capo sala) o, in assenza di quest ultimo, dell infermiere professionale responsabile del turno di lavoro: attività alberghiere; pulizia e manutenzione di utensili, apparecchi, presidi usati dal paziente e dal personale medico ed infermieristico per l assistenza al malato; collaborazione con l infermiere professionale per atti di accudimento semplici al malato. Nell ambito di competenza oltre a svolgere i compiti dell ausiliario addetto ai servizi socio sanitari, esegue le seguenti ulteriori funzioni: lavaggio, asciugatura e preparazione del materiale da inviare alla sterilizzazione e relativa conservazione; provvede al trasporto degli infermi in barella ed in carrozzella ed al loro accompagnamento se deambulanti con difficoltà; trasporto del materiale biologico, sanitario ed economale secondo protocolli stabiliti; rifacimento del letto non occupato e l igiene dell unità di vita del paziente (comodino, letto, apparecchiature); preparazione dell ambiente e dell utente per il pasto e aiuto nella distribuzione e nell assunzione; riordino del materiale e pulizia del malato dopo il pasto; aiuto al paziente nel cambio della biancheria e nelle operazioni fisiologiche; comunicazione all infermiere professionale di quanto sopravviene durante il suo lavoro in quanto ritenuto incidente sull assistito e sull ambiente; partecipazione con l équipe di lavoro, limitatamente ai propri compiti; esecuzione dei compiti affidati dal capo sala. In collaborazione o su indicazione dell infermiere professionale provvede: al rifacimento del letto occupato; all igiene personale del paziente; al posizionamento ed al mantenimento delle posizioni terapeutiche. Requisiti culturali: diploma di scuola media secondaria di primo grado. Omissis 25

7 26 Figura professionale dell operatore socio-sanitario e ordinamento didattico dei relativi corsi di formazione Proposta interministeriale respinta dalla corte dei conti N.B. Evidenziamo in rosso le parti che sono state oggetto di rielaborazione per la formulazione della proposta di profilo da parte del collegio che presentiamo a pag 34. Omissis ART.1 (art. integrato e modif. dal Collegio) (Figura e Profilo) 1. È individuata la figura dell operatore socio-sanitario. 2. L operatore socio-sanitario è l operatore che, a seguito dell attestato di qualifica conseguito al termine di specifica formazione professionale, svolge attività indirizzate a: a) Soddisfare i bisogni primari della persona, nell ambito delle proprie aree di competenza, in un contesto sia sociale che sanitario; b) Favorire il benessere e l autonomia dell utente. ART.2 (art. integrato e modif. dal Collegio) (Formazione) 1. La formazione dell operatore sociosanitario è di competenza delle Regioni e Provincie autonome, che provvedono all organizzazione dei corsi e delle relative attività didattiche, nel rispetto delle disposizioni del presente decreto. 2. Le Regioni e le Province autonome, sulla base del proprio fabbisogno annualmente determinato accreditano le aziende UU.SS.LL. e ospedaliere e le istituzioni pubbliche e private, che rispondono ai requisiti minimi specificati dal Ministero della sanità e dal Dipartimento degli Affari Sociali con apposite linee guida, all effettuazione dei corsi di formazione. ART.3 (Contesti operativi) 1. L Operatore socio-sanitario svolge la sua attività sia nel settore sociale che in quello sanitario, in servizi di tipo socioassistenziale e socio-sanitario, residenziali o semiresidenziali, in ambiente ospedaliero e al domicilio dell utente. ART.4 (art. integrato e modif. dal Collegio) (Contesto relazionale) 1. L Operatore socio-sanitario svolge la sua attività in collaborazione con gli altri operatori professionali preposti all assistenza sanitaria e a quella sociale, secondo il criterio del lavoro multiprofessionale. ART.5 (art. integrato e modif. dal Collegio) (Attività) 1. Le attività dell operatore socio-sanitario sono rivolte alla persona e al suo ambiente di vita: a) assistenza diretta ed aiuto domestico alberghiero; b) intervento igienico-sanitario e di carattere sociale;

8 c) supporto gestionale, organizzativo e formativo. 2. Le attività di cui al comma 1 sono riassunte nell allegato tabella A che forma parte integrante del presente decreto. ART.6 (eliminato) (Competenze) 1. Le competenze dell operatore di assistenza sono contenute nell allegata tabella B che forma parte integrante del presente decreto. 3. Le Regioni e le Province autonome, attesa l ampia possibilità di utilizzo dell operatore socio-sanitario, possono prevedere, per un più congruo inserimento nei servizi, moduli didattici riferiti a tematiche specifiche sia mirate all utenza (ospedalizzata, anziana, portatrice di handicap, psichiatrica, con dipendenze patologiche, ecc..) sia alla struttura di riferimento (Residenza assistita, domicilio, ART.7 (art. integrato e modif. dal casa di riposo, comunità, ecc.). Collegio) (Requisiti di accesso) 1. Per l accesso ai corsi di formazione dell operatore socio-sanitario è richiesto il diploma di scuola dell obbligo ed il compimento del 17 anno di età alla data di iscrizione al corso. 4. (eliminato) Oltre al corso di qualificazione di base sono previsti moduli di formazione integrativa, per un massimo di 200 ore di cui 100 di tirocinio; i moduli sono mirati a specifiche utenze e specifici contesti operativi, quali utenti anziani, ART.8 (art. integrato e modif. dal portatori di handicap, utenti psichiatrici, Collegio) (Organizzazione didattica) 1. La didattica è strutturata in moduli e per aree disciplinari. malati terminali, contesto residenziale, ospedaliero, casa alloggio, RSA, centro diurno, domicilio, ecc. Ogni corso comprende i seguenti moduli Modulo tematico: Teoria 50 didattici: tematiche professionali Esercitaz./stages 50 a) un modulo di base; specifiche tirocinio 100 b) un modulo professionalizzante. ART.9 (eliminato) 2. I corsi di formazione per operatore socio-sanitario avranno durata annuale, per un numero di ore non inferiore a 1000, articolate secondo i seguenti moduli didattici: (Moduli didattici integrativi post-base) 1. Sono previste misure compensative in tutti casi in cui la formazione pregressa risulti insufficiente, per la parte sanitaria o per quella sociale. Modulo didattico Tipo di formazione Numero minimo di ore ART.10 (eliminato) (Materie di insegnamento) Modulo di base: Teorica 200 motivazione-orientamento e conoscenze di base 1. Le materie di insegnamento, Modulo professionalizzante Teorica 250 relative ai Esercitazioni/stages 100 moduli didattici di Tirocinio 450 cui all art.8, sono 27

9 articolate nelle seguenti aree disciplinari: delle ore complessive, il corso si considera interrotto e la sua eventuale ripresa a) area socio-culturale, istituzionale e legislativa; nel corso successivo avverrà secondo b) area psicologica e sociale; modalità stabilite dalla struttura didattica, c) area igienico sanitaria; sentita la commissione d esame. d) area tecnico operativa. 4. All allievo che supera le prove, è rilasciato dalle Regioni e Province autonome 2. Le materie di insegnamento sono riassunte nell allegata tabella C, che forma un attestato di qualifica valido su tutto il parte integrante del presente decreto. territorio nazionale, sia nel comparto ART.11 (Tirocinio) sanitario sia in quello socio assistenziale 1. Tutti i corsi comprendono un tirocinio e socio assistenziale a rilievo sanitario. guidato, presso le strutture ed i servizi ART.13 (Titoli pregressi) nel cui ambito la figura professionale 1. Spetta alle Regioni e Province autonome, nel contesto del proprio sistema della dell operatore socio-sanitario è prevista. ART.12 (art. integrato e modif. dal Collegio) formazione, quantificare il credito formativo da attribuirsi a titoli e servizi pregres- (Esame finale e rilascio dell attestato) 1. La frequenza ai corsi è obbligatoria e si in relazione all acquisizione compensativa in tutti i casi in cui la formazione pre- non possono essere ammessi alle prove di valutazione finale coloro che abbiano gressa risulti insufficiente, per la parte superato il tetto massimo di assenze indicato dalla Regione o Provincia autonoma quella prevista dal presente decreto. sanitaria o per quella sociale, rispetto a nel provvedimento istitutivo dei corsi, e ART.14 (eliminato) (Norma finale) comunque non superiore al 10% delle 1. A partire dalla data di entrata in vigore del presente decreto sono abrogate le ore complessive. 2. Al termine del corso gli allievi sono disposizioni del decreto del Ministero sottoposti ad una prova teorica e ad una della Sanità n.295 del 26/7/1991 e relativi allegati. prova pratica da parte di una apposita commissione d esame, la cui composizione è individuata dal citato provvedimen- stato, sarà inserito nella raccolta ufficiale Il presente decreto, munito del sigillo di to regionale e della quale fa parte un degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di esperto designato dall assessorato regionale alla sanità ed uno dall assessorato osservarlo e di farlo osservare. regionale alle politiche sociali. Il Ministro della Sanità Rosy Bindi In caso di assenze superiori al 10% Il Ministro per la Solidarietà Sociale Livia Turco

10 ALLEGATO A Elenco delle principali attività previste per l operatore socio-sanitario. 1. Assistenza diretta ed aiuto domestico alberghiero: assiste la persona, in particolare non autosufficiente o allettata, nelle attività quotidiane e di igiene personale; realizza attività semplici di supporto diagnostico e terapeutico; collabora ad attività finalizzate al mantenimento delle capacità psico-fisiche residue, alla rieducazione, riattivazione, recupero funzionale; realizza attività di animazione e socializzazione di singoli e gruppi; coadiuva il personale sanitario e sociale nell assistenza al malato anche terminale e morente; aiuta la gestione dell utente nel suo ambito di vita; cura la pulizia e l igiene ambientale. 2. Intervento igienico sanitario e di carattere sociale: osserva e collabora alla rilevazione dei bisogni e delle condizioni di rischiodanno dell utente; collabora alla attuazione degli interventi assistenziali; valuta, per quanto di competenza, gli interventi più appropriati da proporre; riconosce ed utilizza linguaggi e sistemi di comunicazione-relazione appropriati in relazione alle condizioni operative; mette in atto relazioni-comunicazioni di aiuto con l utente e la famiglia, per l integrazione sociale ed il mantenimento e recupero della identità personale. 3. Supporto gestionale, organizzativo e formativo: utilizza strumenti informativi di uso comune per la registrazione di quanto rilevato durante il servizio; collabora alla verifica della qualità del servizio; concorre, rispetto agli operatori dello stesso profilo alla realizzazione dei tirocini ed alla loro valutazione; collabora alla definizione dei propri bisogni di formazione e frequenta corsi di aggiornamento; collabora, anche nei servizi assistenziali non di ricovero, alla realizzazione di attività semplici. ALLEGATO B Competenze dell operatore socio-sanitario Competenze tecniche In base alle proprie competenze ed in collaborazione con altre figure professionali, sa attuare i piani di lavoro. È in grado di utilizzare metodologie di lavoro comuni (schede, protocolli, ecc.). È in grado di collaborare con l utente e la sua famiglia: nel governo della casa e dell ambiente di vita, nell igiene e nel cambio biancheria; nella preparazione e/o aiuto all assunzione dei pasti; quando necessario, e a domicilio, per l effettuazione degli acquisti; nella sanificazione e sanitizzazione ambientale. 29

11 30 attuare interventi di primo soccorso; È in grado di curare la pulizia e la manutenzione di arredi e attrezzature, nonché bio delle stesse; effettuare piccole medicazioni e cam- la conservazione degli stessi e il riordino controllare e assistere la somministrazione delle diete; del materiale dopo l assunzione dei pasti. aiutare nelle attività di animazione che Sa curare il lavaggio, l asciugatura e la favoriscano la socializzazione, il recupero ed il mantenimento di capacità cogni- preparazione del materiale da sterilizzaretive e manuali; Sa garantire la raccolta e lo stoccaggio collaborare ed educare al movimento corretto dei rifiuti, il trasporto del materiale biologico sanitario, e dei campioni semplici su singoli e gruppi; e a favorire movimenti di mobilizzazione per gli esami diagnostici, secondo protocolli stabiliti. anche allettati, in barella, in carrozzella; provvedere al trasporto di utenti, Sa svolgere attività finalizzate all igiene collaborare alla composizione della personale, al cambio della biancheria, salma e provvedere al suo trasferimento; all espletamento delle funzioni fisiologiche, all aiuto nella deambulazione, all utenere la sicurezza dell utente, riducendo utilizzare specifici protocolli per manso corretto di presidi, ausili e attrezzature, all apprendimento e mantenimento di svolgere attività di informazione sui al massimo il rischio; posture corrette. servizi del territorio e curare il disbrigo di In sostituzione e appoggio dei familiari e pratiche burocratiche; su indicazione del Personale preposto è accompagnare l utente per l accesso ai in grado di: servizi. aiutare per la corretta assunzione dei Competenze relative alle conoscenze farmaci prescritti e per il corretto utilizzo di apparecchi medicali semplici in conosce le principali tipologie di uten- richieste uso; ti e le problematiche connesse; aiutare nella preparazione alle prestazioni sanitarie; dei progetti di intervento personalizzati; conosce le diverse fasi di elaborazione osservare, riconoscere e riferire alcuni riconosce per i vari ambiti, le dinamiche relazionali appropriate per rappor- dei più comuni sintomi di allarme che l utente può presentare (pallore, sudorazione, ecc..); agitato, demente o handicappato tarsi all utente sofferente, disorientato, mentale ecc;

12 è in grado di riconoscere le situazioni ambientali e le condizioni dell utente per le quali è necessario mettere in atto le differenti competenze tecniche; conosce le modalità di rilevazione, segnalazione e comunicazione dei problemi generali e specifici relativi all utente; conosce le condizioni di rischio e le più comuni sindromi da prolungato allettamento e immobilizzazione; conosce i principali interventi semplici di educazione alla salute, rivolti agli utenti e ai loro familiari; conosce l organizzazione dei servizi sociali e sanitari e quella delle reti informali. Competenze relazionali sa lavorare in équipe; si avvicina e si rapporta con l utente e con la famiglia, comunicando in modo partecipativo in tutte le attività quotidiane di assistenza: sa rispondere esaurientemente, coinvolgendo e stimolando al dialogo; è in grado di interagire, in collaborazione con il personale sanitario, con il malato morente; sa coinvolgere le reti informali, sa rapportarsi con le strutture sociali, ricreative, culturali dei territori; sa sollecitare e organizzare momenti di socializzazione, fornendo sostegno alla partecipazione ad iniziative culturali e ricreative sia sul territorio che in ambito residenziale; è in grado di partecipare all accoglimento dell utente per assicurare una puntuale informazione sul Servizio e sulle risorse; è in grado di gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità; affiancandosi ai tirocinanti, sa trasmettere i propri contenuti operativi. ALLEGATO C Obiettivi di modulo e materie di insegnamento Obiettivi di modulo 1 modulo (200 ore di teoria) acquisire elementi di base utili per individuare i bisogni delle persone e le più comuni problematiche relazionali; distinguere i sistemi organizzativi e socio-assistenziali e la rete dei servizi; conoscere i fondamenti dell etica, i concetti generali che stanno alla base della sicurezza e della salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro, nonché i principi che regolano il rapporto di dipendenza del lavoratore (doveri, responsabilità, diritti ); conoscere i concetti di base dell igiene e i criteri attraverso i quali mantenere la salubrità dell ambiente. 2 modulo (250 ore di teoria, 100 ore di esercitazioni, 450 ore di tirocinio) riconoscere classificare i bisogni ed interpretare le problematiche assistenziali derivanti in relazione alle principali caratteristiche del bambino, della persona anziana, della persona con problemi psichiatrici, con handicaps, ecc, o in situazioni di pericolo; 31

13 lare tipologia di utenza o ad uno specifi- identificare tutti gli elementi necessari co ambiente assistenziale. alla pianificazione dell assistenza, collaborando con le figure professionali preposte; riconoscere le principali alterazioni delle funzioni vitali al fine di attivare altre competenze e/o utilizzare tecniche comuni di primo intervento; applicare le conoscenze acquisite Principali materie di insegnamento Area socio culturale, istituzionale e legislativa elementi di legislazione nazionale e regionale a contenuto socio-assistenziale e previdenziale; elementi di legislazione sanitaria e per: mantenimento di un ambiente organizzazione dei servizi (normativa terapeutico adeguato, cura della specifica O.A.S.S.); persona, mantenimento delle capacità residue, recupero funzionale; conoscere ed ampliare le diverse metodologie operative presenti nelle sedi di tirocinio; elementi di etica e deontologia; elementi di diritto del lavoro e il rapporto di dipendenza. Area psicologica e sociale elementi di Psicologia e Sociologia; conoscere i principali aspetti aspetti psico-relazionali ed interventi psico-sociali dell individuo e del gruppo al fine di sviluppare abilità comunicative adeguate alle diverse situazioni relazionali degli utenti e degli operatori nonché conoscere le caratteristiche, le finalità e le prestazioni di assistenza sociale allo assistenziali in rapporto alle specificità dell utenza; Area igienico-sanitaria ed area tecnicooperativa elementi di igiene; disposizioni generali in materia di protezione scopo di concorrere, per quanto della salute e della sicurezza dei di competenza, al mantenimento dell autonomia e dell integrazione sociale dell utente. Modulo facoltativo: tematica professionale specifica (50 ore di teoria, 50 ore di esercitazioni, 100 ore di tirocinio) Approfondire le competenze acquisite con speciale riferimento ad una partico- lavoratori; igiene dell ambiente e comfort alberghiero; interventi assistenziali rivolti alla persona in rapporto a particolari situazioni di vita e tipologia di utenza; metodologia del lavoro sociale e sanitario; assistenza sociale. 32

14 Anticipazione sperimentale del percorso formativo dell operatore sociosanitario (che ha anticipato in forma sperimentale il percorso formativo dell O.S.S. con due corsi di formazione per l anno 1999/2000) Delibera Regionale n del 19/11/99 omissis Definizione e funzioni 1. Profilo professionale L operatore socio sanitario è un operatore dell area sociale e sanitaria che, a seguito di una specifica formazione, basandosi sulla capacità di relazionarsi correttamente, svolge le seguenti attività: assistenza diretta ed aiuto domestico alberghiero: attua un intervento diretto con l utente (singolo o famiglia) al fine di recuperare le sue risorse in una prospettiva di autonomia in supporto della vita quotidiana in particolare: - assiste la persona nelle attività quotidiane e di igiene personale; - realizza attività semplici di supporto diagnostico e terapeutico; - collabora ad attività finalizzate al mantenimento delle capacità psico-fisiche residue, alla rieducazione, riattivazione, recupero funzionale; - realizza attività di animazione e socializzazione di singoli e gruppi; - coadiuva il personale sanitario e sociale nell assistenza al malato anche terminale e morente; - aiuta la gestione dell utente nel suo ambito di vita; - cura la pulizia e l igiene ambientale. Intervento igienico sanitario e di carattere sociale: collabora con un intervento indiretto, attraverso la lettura dei bisogni, alla mobilitazione delle risorse della comunità in cui la persona o il gruppo familiare vive, supplisce alle carenze di autonomia della persona in particolare: - osserva e collabora alla rilevazione dei bisogni e delle condizioni di rischiodanno della persona; - collabora alla attuazione degli interventi assistenziali e sanitari; - valuta, per quanto di competenza, gli interventi più appropriati da proporre; - collabora all attuazione di sistemi di verifica degli interventi; - riconosce ed utilizza linguaggi e sistemi di comunicazione-relazione appropriati in relazione alle condizioni operative; - mette in atto relazioni-comunicazioni di aiuto con l utente e la famiglia, per l integrazione sociale ed il mantenimento e recupero della identità personale. Supporto gestionale, organizzativo e formativo: collabora alla ricomposizione dell informazione di esercizio socio sanitaria individuale e di gruppi di popolazione, alla individuazione dei rischi di salute e dei bisogni della 33

15 popolazione al fine di mantenere e consolidare la preparazione di base, partecipa all attività formativa, in particolare: - utilizza strumenti informativi di uso vari livelli, interviene direttamente secondo specifici protocolli a mantenere la sicurezza dell utente, riducendo al massimo il rischio. b) Informazione e Documentazione: comune per la registrazione di quanto capacità di reperire e fornire rilevato durante il servizio; - collabora alla verifica della qualità del servizio; - concorre, rispetto agli operatori dello stesso profilo, alla realizzazione dei tirocini ed alla loro valutazione; - collabora alla definizione dei propri bisogni di formazione e frequenta corsi di aggiornamento. 2. Capacità e competenze L operatore deve avere, negli ambiti di seguito elencati, specifiche competenze: a) Prevenzione: capacità di analizzare le condizioni di informazioni a utenti e familiari, in autonomia e in collaborazione con altri operatori: partecipa all accoglimento dell utente assicurando una puntuale informazione sulla struttura e sulle risorse; capacità di fornire soluzioni e intervenire nella definizione di pratiche: tiene e utilizza gli strumenti informativi e di registrazione di quanto rilevato durante il servizio, svolge attività di informazione sui servizi del territorio e cura il disbrigo delle pratiche burocratiche. rischio/danno dell utente: comunica c) Rilevazione e Valutazione dei bisogni quanto osservato durante l attività per prevenire condizioni di rischio e sindromi da prolungato allettamento e immobilitazione; capacità di mantenere le capacità psico-fisiche residue: favorisce l autosufficienza di assistenza: capacità di osservare e rilevare i bisogni per la programmazione degli interventi assistenziali: redige un proprio Piano di lavoro e utilizza metodologie di lavoro comuni; nelle attività giornaliere: capacità di valutare gli interventi deambulazione, movimento degli arti, utilizzo di attrezzature e ausili per il movimento; capacità di mantenere le condizioni più idonei da proporre e di attuare sistemi di verifica: rilevato il bisogno, partecipa ad un proprio piano di lavoro e attraverso attività integrate, ottimali di ambiente, presidi e ausili: alla elaborazione dei progetti di 34 favorisce l integrazione socio-sanitaria a intervento personalizzato, alla loro

16 realizzazione e alla valutazione dei risultati. d) Relazione di aiuto e sviluppo della comunicazione: capacità di collaborare alla verifica qualitativa e alla ridefinizione dell offerta del servizio in risposta ai bisogni quotidiani: avvicina, e si rapporta con l utente e la famiglia, comunica in modo partecipativo in tutte le attività di assistenza quotidiana, risponde esaurientemente, coinvolgendo e stimolando il dialogo; capacità di attuare una relazione/ comunicazione di aiuto con l utente sofferente: utilizza dinamiche relazionali appropriate per rapportarsi con l utente sofferente, disorientato, agitato, ecc., nei vari ambiti di lavoro; capacità di riconoscere e utilizzare linguaggi e sistemi di comunicazione/relazione, diversi a seconda delle condizioni operative: aiuta l integrazione sociale e il mantenimento/recupero della identità personale, partecipa alle attività dell èquipe apportando il proprio contributo, collabora per il raggiungimento delle sinergie proprie della cooperazione. e) Gestione/Organizzazione: capacità di individuare spazi di autonomia operativa: attua propri Piani di lavoro sui singoli utenti anche in collaborazione con altre figure professionali; capacità di assumere responsabilità in rapporto alla specificità del servizio: relaziona sui problemi generali e specifici (segnalazioni/rilevazione), collabora alla verifica della funzionalità del Servizio rispetto ai risultati attesi, partecipa alla conduzione di gruppi di lavoro fra utenti, in servizi residenziali. f) Igiene della persona e dell ambiente: capacità di curare la pulizia e igiene ambientale: governo della casa e dell ambiente di vita; capacità di mantenere costanti i livelli di igiene: cambio della biancheria, preparazione e/o aiuto all assunzione dei pasti e degli acquisti, sanificazione e sanitarizzazione ambientale, pulizia e manutenzione degli arredi, attrezzature e utensili, lavaggio e asciugatura e preparazione del materiale da sterilizzare nonché la conservazione dello stesso, il riordino del materiale dopo l assunzione dei pasti, garantisce la raccolta e lo stoccaggio dei rifiuti, il trasporto del materiale biologico sanitario secondo stabiliti protocolli. g) Formazione: capacità di collaborare alla definizione di progetti formativi: partecipa alla stesura di progetti di aggiornamento, concorre alla realizzazione dei tirocini degli operatori dello stesso profilo e alla valutazione finale del percorso formativo, attua interventi semplici di educazione alla salute rivolti agli utenti e ai familiari. 35

17 36 Proposta di emendamento istitutiva del profilo dell operatore socio-sanitario (OSS). A cura del Collegio IPASVI Milano-Lodi redatta in collaborazione con: SILVESTRO ANNALISA Presidente Federazione Nazionale Collegi IPASVI MUTTILLO GIOVANNI Presid. Collegio Milano BRIVIO ELISABETTA Presid. Collegio Sondrio MALINVERNO ENRICO Presid. Collegio Varese DIRIGENTI E RAPPRESENTANTI DEI SERVIZI DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA: ACERBI GIUSEPPINA A.O. Di Legnano ALBERTI ANNALISA I.C.P. Milano ALETTO LAURA Osp. Luigi Sacco Collegio Mi-Lo BARUFFALDI LUISA A.O. Di Legnano BENETELLO GIUSEPPINA Clinica Zucchi C. B. BERTOCCHI CARMEN I.C.P. Milano BOLLINI GIOVANNA A.O. Niguarda - Milano CALANCHI ANNA MARIA A.O. Fatebenefratelli CALDERA LUIGIA Collegio IPASVI Como CASIRAGHI LINO Asl Prov. Milano 3 - Monza CIARDO MARIA LUISA Casa di Cura San Carlo - MI CONGIU MARIELLA A.O. Di Melegnano - MI CUPPONE ROSANNA Asl Prov. MI 3 - Monza DE LUCA GIUSEPPE Asl Prov. di Lodi DESTREBECQ ANNE LUCIE A.O. San Paolo - MI FANARI FRANCESCO A.O. Fatebenefratelli - MI Collegio Ipasvi Mi - Lo FINARDI CRISTINA A.O. Salvini Garbagnate Milanese Collegio Ipasvi Mi - Lo FIORINI TIZIANA Ist. Policlinico Di S. Donato M. FLORIS LINA A.O. Di Legnano GALLI MARIA A.O. G. Salvini - Garbagnate M. GRITTI SR.ALESSANDRA C.d.C. Capitanio INDRACCOLO ANTONIO Don Gnocchi - MI MAGISTRELLI VINCENZO C.d.C. Città di Milano MAGRI MIRIAM I.N.T. Collegio Ipasvi Mi - Lo MALGESINI ERINA Collegio IPASVI Como MAZZOCCHI LOREDANA C.d.C. La Madonnina MOISET CHANTAL Ospedale Maggiore MOLTENI PAOLO Casa Di Cura Santa Rita - MI MORESCHI GIACOMINA CLARA I.N. C. Besta MORONI LUISA SR. ROSA C.d.C. Capitanio NERI MAURIZIO Multimedica Sesto S. Giovanni Collegio Ipasvi Mi - Lo NESI SR. MIRELLA Ospedale di Lecco ORLANDI CARLO Policlinico S. Pietro - BG PASINI LUCIA Pio Albergo Trivulzio - MI PATUZZO MARILENA Multimedica - Limbiate - MI PIERGIGLI LUCA Casa Di Cura Santa Rita - MI PLATI GIULIA Istituto Palazzolo Don Gnocchi RAIMONDI ANNA MARIA San Gerardo Monza REDAELLI ANGELA Ospedale San Raffale - MI RIBONI ADELE Asl Prov. di Lodi - MI RIGANTI CARLO Pio Albergo Trivulzio - MI ROLI ANNA Istituto Nazionale Tumori - MI SARTORI DOMENICA San Gerardo Monza SVERZELLATI ANTONIA Pio Albergo Trivulzio TOLOMEO SABRINA A.O. San Carlo Borromeo UCCELLO ANNA Collegio di Varese - VA VALLE DORIANA Collegio IPASVI Como VANZETTI BARTOLOMEO A.O. Vimercate VETRO ANNA Ospedale Maggiore di Milano ZAPPA PAOLA Ospedale Maggiore di Milano ZAPPI WILMA Asl Città di Milano N.B. In corsivo evidenziamo le parti modificate rispetto alla proposta interministeriale ART.1 (Figura e Profilo) 1. È individuata la figura dell operatore socio-sanitario. 2. L operatore socio-sanitario è l operatore che, a seguito dell attestato di qualifica conseguito al termine di specifica formazione, svolge sotto la responsabilità diretta dell infermiere le attività di sup-

18 porto dell assistenza infermieristica e sotto la responsabilità degli specifici profili professionali per le restanti attività. ART.2 (Formazione) 1. La formazione dell operatore sociosanitario è di competenza della Regione che provvede all organizzazione dei corsi e delle relative attività didattiche, nel rispetto delle disposizioni del presente profilo. 2. La Regione, sulla base del proprio fabbisogno annualmente determinato, accredita le aziende sanitarie e le istituzioni pubbliche e private, che rispondono ai requisiti minimi previsti dall accreditamento all effettuazione dei corsi di formazione. 3. Per l attivazione dei corsi deve essere prevista la nomina e la presenza contestuale di un coordinatore sanitario infermiere e di un coordinatore sociale assistente sociale; uno dei due coordinatori assumerà la direzione didattica del corso. ART.3 (Contesti operativi) 1. L Operatore socio-sanitario svolge la sua attività sia nel settore sociale che in quello sanitario, in servizi di tipo socioassistenziale e socio-sanitario, residenziali o semiresidenziali, in ambiente ospedaliero e al domicilio dell utente. ART.4 (Contesto relazionale) Svolge la sua attività all interno dell équipe sanitaria e sociale secondo una modalità integrativa. ART.5 (Attività e competenze) N.B. Questo articolo è stato integrato con l allegato A della proposta interministeriale. Gli interventi dell Operatore Socio Sanitario possono riguardare quattro ambiti, in particolare: 1. Supporto all assistenza diretta Assiste la persona, in particolare non autosufficiente o allettata, nelle attività quotidiane e di igiene personale, mettendo in atto gli interventi di cura pianificati e verificati dall infermiere, su indicazione dello stesso. 1.2 Svolge attività semplici di supporto all assistenza infermieristica: osserva e riferisce i dati relativi ai bisogni e alle condizioni di rischio-danno per l utente; collabora, su specifica indicazione dell infermiere, all attuazione di semplici interventi assistenziali, orientati alla prevenzione della sindrome da allettamento; esegue semplici interventi/manovre che favoriscano l espletamento delle funzioni fisiologiche della persona; conosce ed applica le tecniche comunicative appropriate nel rapporto con l utente ed i suoi familiari nei diversi contesti operativi, istituzionalizzati o domiciliari; osserva, riconosce e riferisce alcuni dei più comuni sintomi che l utente può presentare; attua interventi semplici di primo soccorso e si attiva affinchè venga tempestivamente allertato il personale qualificato; 37

19 collabora nella preparazione e/o aiuto garantisce la raccolta e lo stoccaggio all assunzione dei pasti. corretto dei rifiuti. 1.3 Collabora alla composizione della 3 Aiuto domestico ed alberghiero salma e provvede al suo trasferimento. È in grado di collaborare con l utente e la 1.4 Realizza attività semplici di supporto sua famiglia: diagnostico e terapeutico quali: nel governo della casa e dell ambiente raccolta conservazione e trasporto del di vita, nell igiene e cambio della biancheria; materiale biologico sanitario e dei campioni per gli esami diagnostici, secondo nell effettuazione degli acquisti, a protocolli stabiliti; domicilio, quando necessario; collabora alla preparazione del paziente in relazione alle prestazioni diagnosti- comfort ambientale in preparazione in ambienti istituzionalizzati, cura il co-terapeutiche; all assunzione del pasto, supporta la persona con problemi di dipendenza duran- provvede al trasporto di utenti allettati non in condizioni critiche e a bassa complessità assistenziale secondo protocolli controlla e assiste alla somministraziote l alimentazione; che tutelino la sicurezza dell utente e dell operatore. 4 Intervento di carattere sociale ne dei pasti. 1.5 Collabora ad attività finalizzate al collabora alle attività di animazione e mantenimento delle capacità psicofisiche socializzazione di singoli e gruppi; residue, alla rieducazione, riattivazione, collabora al recupero ed al mantenimento di capacità cognitive e manuali; recupero funzionale: collabora ed informa al movimento e mette in atto relazioni-comunicazioni favorisce movimenti di mobilizzazione di aiuto con l utente e la famiglia per l integrazione sociale e collabora al recupe- semplici. 2 Intervento igienico sanitario: ro dell identità personale; cura la pulizia e l igiene ambientale; cura il disbrigo di pratiche burocratiche; assume comportamenti idonei alla prevenzione delle infezioni iatrogene; accompagna l utente per l accesso ai sa creare e mantenere un adeguato Servizi. microclima; ART.6 (Requisiti di accesso) assicura il lavaggio, l asciugatura e la 1. Per l accesso ai corsi di formazione preparazione del materiale da sterilizza- dell operatore socio-sanitario è richiesto re; 38 il diploma di scuola dell obbligo, il rag-

20 giungimento della maggiore età alla data di iscrizione al corso, l idoneità psico-fisica e alla turnazione sulle 24 ore. ART.7 (Organizzazione didattica) 1. La didattica è strutturata in moduli e per aree disciplinari. Ogni corso comprende i seguenti moduli didattici: più comuni problematiche relazionali; distinguere i sistemi organizzativi e socio-assistenziali e la rete dei servizi; conoscere gli elementi generali dell etica, i concetti generali che stanno alla base della sicurezza e della salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro, nonché i principi che regolano il rapporto di a) Un modulo di base dipendenza del lavoratore (doveri, b) Un modulo avanzato 2. I corsi di formazione per operatore socio-sanitario avranno durata annuale, responsabilità, diritti ); conoscere i concetti di base dell igiene e i criteri attraverso i quali mantenere la per un totale di 1000 ore, articolate salubrità dell ambiente. secondo i seguenti moduli didattici: 2 modulo (250 ore, 100 esercitazioni, 450 tirocinio): Modulo didattico Tipo di formazione Numero minimo di ore conoscere le Modulo di base: Teorica 200 principali problematiche motivazione-orientamento e conoscenze di base Modulo avanzato Teorica 250 assisten- ziali del bambino, Esercitazioni/stages 100 della persona Tirocinio 450 anziana, della persona 3. La Regione, attesa l ampia possibilità di utilizzo dell operatore socio-sanitario, può prevedere, per un più congruo inserimento nei servizi, moduli didattici riferiti a tematiche specifiche sia mirate all utenza (ospedalizzata, anziana, portatrice di handicap, psichiatrica, con dipendenze patologiche ecc..) sia alla struttura di riferimento (residenza assistita, domicilio, casa di riposo, comunità, ecc.). ART.8 (Obiettivi di modulo e materie di insegnamento) 1 modulo (200 ore di teoria): acquisire elementi di base utili per individuare i bisogni delle persone e le con problemi psichiatrici, con handicaps, ecc, o in situazioni di pericolo; collaborare con le figure professionali preposte alla definizione del proprio piano di attività; riconoscere le elementari alterazioni delle funzioni vitali al fine di attivare altre figure professionali competenti e/o utilizzare tecniche comuni di primo intervento; applicare le conoscenze acquisite per: mantenimento di un adeguato ambiente sicuro e terapeutico, cura della persona, mantenimento delle capacità residue, recupero funzionale; 39

21 40 conoscere le diverse metodologie Area psicologica e sociale operative presenti nelle sedi di tirocinio; aspetti psico-relazionali ed interventi elementi di Psicologia e Sociologia; conoscere i principali aspetti psicosociali dell individuo e del grup- dell utenza. assistenziali in rapporto alle specificità po al fine di sviluppare abilità comunicative adeguate alle diverse situazio- operativa: Area igienico-sanitaria ed area tecnico ni relazionali degli utenti e degli operatori nonché conoscere le caratteristi- disposizioni generali in materia di elementi di igiene; che, le finalità e le prestazioni di protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori; assistenza sociale allo scopo di concorrere, per quanto di competenza, al igiene dell ambiente e comfort alberghiero; mantenimento dell autonomia e dell integrazione sociale dell utente. interventi assistenziali di bassa complessità rivolti alla persona in rapporto Le materie di insegnamento, relative ai moduli didattici, sono articolate nelle a particolari situazioni di vita e tipologia di utenza; seguenti aree disciplinari: a) area socio-culturale, istituzionale e metodologia del lavoro sociale e legislativa; sanitario; b) area psicologica e sociale; assistenza sociale. c) area igienico sanitaria; ART. 9 (Tirocinio) d) area tecnico operativa. 1. Tutti i corsi comprendono un Principali materie d insegnamento tirocinio guidato, presso le strutture Area socio culturale, istituzionale e ed i servizi nel cui ambito la figura legislativa: dell operatore socio-sanitario è prevista. elementi di legislazione nazionale e regionale a contenuto socio-assistenziale e previdenziale; stato) ART.10 (Esame finale e rilascio dell atte- elementi di legislazione sanitaria e 1. La frequenza ai corsi è obbligatoria. organizzazione dei servizi (normativa Non possono essere ammessi alle specifica O.S.S.); prove di valutazione finale coloro elementi di etica; che non abbiano raggiunto la sufficienza su tutte le materie teoriche e elementi di diritto del lavoro e il rap- del porto di dipendenza. tirocinio.

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