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1 PROGRAMMA DETTAGLIATO DEL CORSO L ASSISTENZA SANITARIA TERRITORIALE E LA PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE TRA MODELLI E STRATEGIEDI INTERVENTO Coordinatore del Corso: Prof.ssa Paolina Mulè Struttura didattica del Corso Commissione del Corso: Giuseppe Vecchio (Università degli Studi di Catania), Paolina Mulè (Università degli Studi di Catania), Fabrizio Tigano (Università degli Studi di Catania), Massimo Toscano (Università degli Studi di Catania), Giovanni Giuffrida (Università degli Studi di Catania), Maurizio Avola (Università degli Studi di Catania), Delia La Rocca (Università degli Studi di Catania), Giuseppe Astuto (Università degli Studi di Catania), Biagio Andò, (Università degli Studi di Catania), Cacciola Salvatore Asp Catania Il corso avrà la durata di 60 ore di lezione frontale. Partecipanti: numero minimo e massimo 50 Il corso si svolgerà presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, Via Vittorio Emanuele n. 49 Catania, ogni venerdì pomeriggio dalle ore alle ore.00 e il sabato mattina dalle ore 8:00 alle ore 13:00. Le date saranno concordate con i partecipanti all avvio del Corso appena l INPS confermerà l inizio dello stesso. L organizzazione didattica del Corso è articolata in 3 Insegnamenti con i vari moduli specifici, per un totale complessivo di 60 ore di attività d aula. Ciascun raggruppamento comprende discipline affini, il cui insegnamento sarà affidato a docenti ed esperti in ciascun settore. L elenco dei moduli didattici previsti per il Corso è riportato di seguito. N ORE INSEGNAMENTI SSD 1 I modelli e le metodologie di assistenza sanitaria territoriale 2 La qualità nell assistenza sanitaria territoriale Tot.60 M-PED/01 SPS/09 ICAR/03 IUS/01- MED/45 ING- IND/35 SECS- P/10 SPS/09

2 3 Prevenzione e promozione della salute. Modelli e pratiche Tra organizzazione e territorio IUS/01- MED/50 SPS/07 M-Ped/01 Ammontare complessivo del Corso Articolazione interna dei singoli moduli: 60 MED/39 1 Insegnamento: I modelli e le metodologie di assistenza sanitaria territoriale ( ore) Queste diverse declinazioni del concetto di qualità in sanità ci consentono di rilevare che non si da qualità per un solo attore, o una categoria di attori coinvolti nel processo salute. 1.1 I modelli dell assistenza territoriale tesi a elevare la qualità professionale, organizzativa, partecipata e/o percepita. 1.2 Le metodologie maggiormente utilizzate: - approccio tecnico-professionale: medical e clinical audit, miglioramento continuo della qualità (quality assurance, VRQ), accreditamento professionale, linee guida ed evidence based medicine; - approccio organizzativo gestionale: total quality management, certificazione di qualità (ISO 9000), accreditamento autorizzativo e requisiti minimi di qualità, accreditamento all eccellenza; - approccio partecipativo: APQ.

3 2 Insegnamento : La qualità nell assistenza sanitaria territoriale ( ore) 1.1 L evoluzione dell approccio alla qualità nel nostro Paese 1.2 qualità manageriale: direzione, strutture, attrezzature, informazione, formazione, valutazione e miglioramento; 1.3 qualità tecnica: procedure tecniche per discipline cliniche e procedure di supporto quali gestione dei farmaci, aspetti alberghieri, pulizia, igiene, ecc.; 1.4 qualità percepita: sicurezza e soddisfazione degli operatori, diritti e soddisfazione dei clienti. 1.5 Accessibilità: capacità di assicurare le cure appropriate a coloro che ne hanno bisogno; 1.6 Appropriatezza: grado di utilità dell assistenza rispetto al problema clinico ed alle conoscenze; 1.7 Competenza: livello di applicazione delle conoscenze scientifiche, delle abilità professionali e delle tecnologie disponibili; 1.8 Continuità: grado di integrazione nel tempo tra diversi operatori e strutture sanitarie che hanno cura dello stesso soggetto o di un gruppo di soggetti; 1.9 Efficacia attesa: capacità potenziale di un intervento di modificare in modo favorevole le condizioni di salute dei soggetti ai quali è rivolto; 1.10 Efficacia pratica: risultati ottenuti dall applicazione di routine dell intervento; 1.11Efficienza: capacità di raggiungere risultati in termini di salute con il minor impegno di risorse possibile; 1.12Sicurezza: grado in cui l assistenza erogata pone il paziente e gli operatori nel minor rischio; 1.13Tempestività: grado in cui l intervento più efficace è offerto al paziente nel momento in cui gli è di massima utilità; 1.14 Umanizzazione: livello di rispetto della cultura e dei bisogni individuali del paziente anche per ciò che riguarda l informazione e la qualità del servizio.

4 3 Insegnamento: Prevenzione e promozione della salute. Modelli e pratiche Tra organizzazione e territorio ( ore) 3.1 Le normative di riferimento sulla prevenzione e promozione della salute 3.2 Documenti internazionali della salute. 3.3 Dal concetto di salute alla prevenzione: ambiti di responsabilità degli operatori socio-sanitari. 3.4 Modello di promozione della salute e teoria del self-management. 3.5 Educazione alla salute : Dalla diagnosi medica all'intervento educativo 3.6 Informazione sanitaria, educazione sanitaria, educazione alla salute, promozione della salute e prevenzione. 3.7 Educazione terapeutica. 3.8 La prevenzione primaria secondaria e terziaria. 3.9 L Organizzazione dei servizi territoriali: o Dipartimento di CURE PRIMARIE: Assistenza Domiciliare Integrata Nuclei delle Cure Primarie Casa della salute Country Hospital - Sanità penitenziaria o o Dipartimento di SALUTE MENTALE Dipartimento di SANITA' PUBBLICA 3.10 I modelli dell assistenza nel territorio Case manager Cronich Care Model Counseling Wound care 3.11 Analisi di alcune pratiche di assistenza territoriale nella infermieristica di famiglia Definizione di famiglia e di comunità Il caregiver L'infermiere di famiglia Assistenza alla famiglia Assistenza alla comunità

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