Introduzione all Operatività con le Opzioni

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1 Introduzione all Operatività con le Opzioni a cura di Antonio Dorati Congratulazioni! Stai per fare il primo passo verso la conoscenza di uno strumento di trading straordinario le Opzioni. In questo ebook introduttivo imparerai cosa sono le opzioni, quali tipi di opzioni esistono e quali sono le possibili operazioni che possono essere eseguite per realizzare le tue strategie. Imparerai a distinguere i diversi profili di rischio, vedrai in cosa consiste la cosiddetta leva finanziaria che caratterizza questi strumenti e tante altre cose ancora. Andremo per gradi ed ogni cosa ti verrà presentata con il supporto di esempi numerici e grafici in modo che possa risultare chiara. Mi raccomando di prenderti il tempo che sarà necessario per comprendere ed assimilare a fondo questi concetti perché sono le fondamenta necessarie per poter proseguire in modo sicuro nel cammino che ti porterà a diventare un Trader Professionista con le Opzioni. Partiamo innanzitutto con la definizione di cosa sono le opzioni dicendo che rientrano nella categoria degli strumenti derivati e che sono dei contratti finanziari che danno al compratore il diritto, ma non il dovere, di comprare (opzioni di tipo Call ) o di vendere (opzioni di tipo Put ) una determinata quantità di un attività finanziaria o reale sottostante (titoli azionari, indici azionari, tassi d interesse, futures, materie prime, metalli preziosi, prodotti agricoli..) ad un prezzo determinato ad una data specifica (opzioni di tipo europeo ) o entro una data specifica (opzioni di tipo americano ). In questo ebook faremo sempre riferimento ad opzioni di tipo americano. Esistono quindi due soli tipi di opzioni: le opzioni di tipo CALL e le opzioni di tipo PUT e si dice che sono strumenti derivati perché il loro valore è derivato dal valore di un altro strumento finanziario comunemente chiamato sottostante. Per gli esempi che seguiranno faremo sempre riferimento ad opzioni che hanno come sottostante dei titoli azionari americani (come vedrai, faremo i nostri esempi considerando le azioni di Apple) per i quali ogni contratto di opzione controlla 100 azioni del sottostante. Ogni opzione è caratterizzata da una data di scadenza oltre la quale l opzione cessa di esistere. Per le opzioni su titoli americani il giorno della scadenza coincide con il terzo venerdì del mese di scadenza. Se per esempio decidiamo di acquistare un opzione di tipo Call con scadenza a settembre 2011, questo significa che il terzo venerdì del mese di Settembre 2011, ovvero il 16 Settembre 2011, è l ultimo giorno di vita dell opzione Call che abbiamo acquistato e quindi l ultimo giorno in cui può essere venduta per poter chiudere l operazione: oltre quella data, quel particolare contratto di opzione Call non vale più nulla e, come ti dicevo prima, cessa di esistere. Ogni opzione è caratterizzata da un prezzo di esercizio detto comunemente strike price ed è il prezzo a cui viene acquistato (nel caso di una Call) o venduto (nel caso di una Put) il sottostante se il compratore ritiene vantaggioso esercitare il proprio diritto di acquisto (per una Call) o di vendita (per una Put) del sottostante. Pag. 1

2 Un ultima cosa prima di passare subito a fare un esempio pratico: quando si negoziano (ovvero si comprano o si vendono) le opzioni sul mercato americano occorre ricordare sempre che il separatore decimale è il punto. (come nelle calcolatrici) mentre la virgola, rappresenta il separatore delle migliaia. Ne consegue che mille dollari statunitensi si scrive così: $1, Bene, adesso che abbiamo già i primi elementi, possiamo già fare un paio di esempi per fissare bene questi primi concetti. Immaginiamo di osservare il movimento del prezzo dell azione di Apple e di arrivare a concludere che nei prossimi giorni è molto probabile un aumento del prezzo. Immaginiamo che il valore dell azione oggi valga $105 (ovvero 105 dollari statunitensi) e che oggi decidiamo di comprare per un costo pari a $1, (mille dollari) un opzione di tipo Call con scadenza a Settembre 2011 e con un valore di esercizio (strike price) pari a $100. Che significato ha questa operazione? Significa che, da oggi fino al terzo venerdì del mese di Settembre 2011 (16 Settembre 2011), abbiamo il diritto (non l obbligo) di acquistare 100 azioni di Apple al valore di $100 cadauna, indipendentemente dal valore che avrà il titolo Apple e questo diritto ci è costato 1, E importante notare che, senza l utilizzo dell opzione Call, l unico modo per cogliere il probabile aumento di prezzo delle azioni di Apple, sarebbe stato quello di acquistare direttamente oggi le 100 azioni di Apple a $105 cadauna spendendo quindi 100 azioni x $105 = $10, invece dei $1, spesi per l acquisto dell opzione Call. Interessante, non trovi? Grazie all opzione Call investo quindi molto meno capitale (meno del 10% di quello che avrei investito acquistato direttamente le azioni) e mi metto ugualmente nella condizione di poter guadagnare denaro se l aumento di prezzo si concretizza veramente: infatti il diritto espresso dall opzione Call di poter acquistare 100 azioni di Apple a $100 acquisterà valore (un valore superiore ai $1, pagato da noi per acquistarlo) man mano che il valore delle azioni di Apple aumenta. A quel punto come potresti consolidare un guadagno? Rivendendo questo diritto di acquisto ovvero rivendendo la Call e consolidando la differenza tra il prezzo di vendita e i $1,000 spesi per l acquisto. Inoltre il rischio massimo a cui mi espongo è predefinito e limitato in ogni caso ai soli $1, spesi per l acquisto dell opzione Call e questo indipendentemente dal valore del titolo Apple. In altre parole l acquisto di un opzione Call ci offre uno stop naturale alla massima perdita nel caso in cui la nostra analisi si riveli errata. Nel caso invece di acquisto delle 100 azioni, la perdita potenziale può arrivare ad essere tutti i $10, investiti perché non c è alcun meccanismo che limita la perdita nel caso in cui le azioni di Apple comincino a perdere di valore vertiginosamente. Bene, adesso che abbiamo fatto un esempio con le opzioni di tipo Call, vediamone uno con le opzioni di tipo Put. Come ti ho scritto prima nella definizione, l acquisto di un opzione Put ti dà il diritto di vendere il titolo sottostante al valore di esercizio (strike price) entro una certa data di scadenza. Essendo questo un diritto di vendita, vediamo come lo possiamo utilizzare. Immagina per un momento di prevedere un possibile forte ribasso di un titolo azionario, come potresti fare per far valere le tue capacità di analista tecnico mettendoti quindi nelle condizioni di Pag. 2

3 guadagnare denaro nel caso la tua previsione si riveli corretta? Senza le opzioni Put, potresti solo decidere di vendere direttamente le azioni con l intento di riacquistarle ad un prezzo inferiore: quello che succede in questo caso è che vendendo le azioni, riceveresti sul tuo conto di trading l equivalente quantità di denaro e, solamente potendo riacquistarle ad un prezzo inferiore rispetto a quello di vendita, riusciresti ad avere per te un guadagno pari alla differenza tra la vendita e l acquisto. Facciamo un esempio per chiarire la situazione: se per esempio vendessi le famose 100 azioni di Apple dell esempio precedente a $105 cadauna, riceveresti nel tuo conto di trading una quantità di dollari pari a 100 azioni x $105 = $10,500 e riuscirai a guadagnare da questa operazione solamente se le azioni del titolo Apple scenderanno effettivamente al di sotto di $105 cadauna. Se per esempio arrivassero a $98, allora potresti ricomprarle spendendo 100 azioni x $98 = $9,800 e questo significherebbe un guadagno netto pari a $10,500 - $9,800 = $700. E cosa succederebbe se, invece di scendere, il valore di queste azioni cominciasse a salire? Se per esempio arrivassero a $110 cadauna e a quel punto decidessi di chiudere l operazione, il risultato della tua operazione risulterebbe negativo perché per chiudere l operazione saresti costretto a ricomprare le azioni ad un valore più alto rispetto a quello di vendita. Nel caso specifico per ricomprare 100 azioni a $110 cadauna dovresti spendere 100 azioni x $110 = $11,000: avendo incassato $10,500 dalla vendita iniziale delle azioni, ti troveresti con una perdita totale pari a $500. Il problema è che non c è un limite numerico preciso a quanto può salire il valore di un azione e proprio per questo motivo anche la perdita massima, in un operazione di questo tipo, è potenzialmente illimitata. Adesso immaginiamo che l intermediario tra te ed il mercato azionario sia la tua banca attraverso il suo ufficio titoli (in questo caso si dice che la banca fa da broker ovvero riceve ed esegui i tuoi ordini di comprare e/o vendere determinati titoli mantenendone traccia nel tuo portafoglio titoli) e che riceva da te un ordine di vendita di 100 azioni Apple: per quanto possa essere alta la fiducia che la banca ha nelle tue capacità di analista tecnico, la tua previsione di ribasso è giusto una previsione (e non una certezza) e quindi la banca, che conosce esattamente il rischio potenzialmente illimitato di questa operazione, vorrà delle garanzie da te. Ma di quali garanzie stai parlando, dirai tu? Bhè semplicemente la garanzia che, in caso di un improvviso rialzo del titolo tu abbia sul tuo conto di trading una quantità di denaro sufficiente per ricomprare le 100 azioni e chiudere la posizione. Quindi la garanzia che ti chiede la banca è espressa in una quantità di denaro che viene chiamato margine di garanzia che innanzitutto deve essere presente sul tuo conto di trading e che viene bloccata per tutto il tempo in cui l operazione rimane aperta. Oltretutto questo requisito di margine a garanzia può variare a seconda del valore dell azione ed è naturale che la quantità di denaro richiesta diventi più alta man mano che il titolo sale proprio perché, in questo caso la quantità di denaro necessaria per chiudere l operazione diventerebbe sempre maggiore. E cosa succede se questo margine diventa tale da superare la quantià di denaro che hai sul conto? In questo caso la banca esegue una operazione chiamata margin call che consiste in una telefonata in cui ti comunica che per poter tenere ancora aperta la posizione occorre depositare altro denaro sul tuo conto. A quel punto puoi decidere se chiudere l operazione oppure aggiungere altro denaro ma è evidente che entrambe le possibilità sono tutt altro che positive. Direi che, considerato il quadro della situazione, ti sia un po passata la voglia di vendere delle azioni direttamente e probabilmente ti starai chiedendo se per caso le nostre opzioni Put, visto che sono dei contratti che danno un diritto di vendita, ci possono aiutare a creare un operazione che valorizzi Pag. 3

4 ugualmente la potenziale correttezza della nostra analisi ribassista senza però metterci in condizioni così potenzialmente rischiose come quelle a cui potremmo andare incontro con la vendita diretta delle azioni (che costituiscono il nostro sottostante). La risposta alla tua domanda è affermativa ed è proprio così: l acquisto di un opzione Put ti consente di guadagnare da un ribasso del titolo, limitando al solo costo dell opzione Put il massimo rischio di perdita e, proprio perché il rischio massimo è predefinito, la tua banca non ti chiederà nessun requisito di margine a garanzia della tua operazione. Oh, adesso cominciamo a ragionare, dirai tu E vediamo subito come funziona con un esempio. Consideriamo che il titolo Apple valga $105 e, a fronte della nostra analisi di ribasso del titolo, decidiamo di comprare per un costo pari a $ un opzione di tipo Put con scadenza a Giugno 2011 e con un valore di esercizio (strike price) pari a $110. Che significato ha questa operazione? Significa che, da oggi fino al terzo venerdì del mese di Giugno 2011 (18 Giugno 2011), abbiamo il diritto (non l obbligo) di vendere 100 azioni di Apple al valore di $110 cadauna, indipendentemente dal valore che avrà il titolo Apple e questo diritto ci è costato Se adesso ipotizziamo che il titolo scenda effettivamente come previsto, ne consegue che il nostro diritto di poter vendere le 100 azioni Apple a $110 cadauna salirà di valore e quindi la differenza rispetto ai $700 pagati per acquistare questo diritto potrà costituire il nostro guadagno. Interessante vero? In pratica più il titolo scende di valore e più il mio diritto di poterlo vendere a $110 acquista valore e questo si traduce in un guadagno reale per noi che siamo i possessore di questo diritto grazie all acquisto dell opzione Put. E cosa succede se il titolo Apple sale invece di scendere? In questo caso, se per esempio il valore di ogni azione arrivasse a $112, è naturale che il nostro diritto di vendere a $110 perde di valore proprio perché non avrebbe senso vendere un titolo a $110 quando sul mercato il titolo vale $112. Ne consegue che man mano che si avvicina la scadenza, in caso di salita del titolo, noi vedremmo il valore della nostra opzione calare rispetto al valore di $700 che aveva quando abbiamo deciso di acquistarla. Fino a quanto può calare il valore dell opzione? Fino a non valere più nulla e in questo caso, se decidessimo di rivendere l opzione, non incasseremmo nulla e avremmo consolidato una perdita netta pari a $700 ovvero il capitale investito per acquistare l opzione Put. Quindi la massima perdita in caso di acquisto dell opzione Put può arrivare al massimo ai $700 pagati per il suo acquisto. E evidente che questa situazione è di gran lunga preferibile rispetto a quella di un rischio potenzialmente illimitato che si prospetta vendendo direttamente le azioni nell ipotesi di rialzo del valore dell azione. Quindi grazie all acquisto di un opzione Put, posso guadagnare dal ribasso di un titolo rischiando al massimo il capitale speso per acquistare questo diritto di vendita. Grazie a questa caratteristica di rischio predefinito e limitato, la banca non mi domanda nessun margine di garanzia. Bene, come andiamo? Immagino che cominci a comprendere i vantaggi che puoi avere imparando ad utilizzare bene le opzioni rispetto alle azioni. Pag. 4

5 Prima di procedere con altri esempi numerici più dettagliati, è necessario che ti dica in che modo le opzioni (sia Call che Put) vengono denominate rispetto al valore del titolo sottostante. In particolare il valore del sottostante (ovvero il suo valore in dollari) rispetto al valore dello strike consente di assegnare ad una opzione (sia di tipo Call che di tipo Put) una delle tre possibili denominazioni (detta anche Moneyness di una opzione): > At the money (ATM): quando lo strike è uguale o molto vicino al prezzo di mercato del sottostante. > In the money (ITM): quando l esercizio dell opzione è vantaggioso rispetto al prezzo di mercato del sottostante. Ne consegue che una opzione Call si definisce ITM quando lo strike è inferiore al prezzo di mercato del sottostante. Una Put si definisce ITM quando lo strike è superiore al prezzo di mercato del sottostante. > Out of the money (OTM): quando l esercizio dell opzione non è vantaggioso rispetto al prezzo di mercato del sottostante. Ne consegue che una opzione Call si definisce OTM quando lo strike è superiore al prezzo di mercato del sottostante. Una Put si definisce OTM quando lo strike è inferiore al prezzo di mercato del sottostante. Bene, adesso continuiamo facendo un altro esempio numerico più dettagliato che ci porterà a capire il concetto della leva finanziaria implicita nell uso delle opzioni. Come nell esempio precedente, consideriamo il caso di acquistare (posizione LONG) il sottostante ed in particolare 100 azioni Apple (ticker AAPL). Nota: il ticker di un titolo è una sigla, come per esempio AAPL per Apple o MSFT per Microsoft, che consente di identificare quel particolare titolo (che adesso chiamiamo sottostante ) tra tutti quelli negoziabili. Acquistando un azione (il sottostante) acquisto un prodotto che non ha una scadenza temporale e il guadagno deriva da un movimento rialzista del titolo (il sottostante). Esempio: AAPL $ BUY 100 $ (= acquisto 100 azioni di Apple a $105 cad.) Costo operazione: $105 x 100 = $10, Se AAPL si porta a $ (+2.8%) Profit ($ $105.00) x 100 = $ Pag. 5

6 Se le azioni aumentano di prezzo avrò un guadagno Se le azioni scendono di prezzo avrò una perdita Valore del Titolo azionario sottostante figura 1: Profilo di rischio (Grafico Profit/Loss) di una posizione Long sul sottostante Il profilo di rischio di una posizione LONG del sottostante è quella mostrata in figura 1: sull asse orizzontale viene rappresentato il valore del sottostante mentre su quello verticale viene rappresentato il Profit/loss (Profitti/Perdite) del trade ovvero dell operazione. Da questo grafico si vede che in una posizione long sul sottostante esiste una relazione lineare tra il movimento del sottostante ed il relativo profitto/perdita: se il sottostante sale, si ottiene un guadagno mentre se il sottostante scende, si subisce una perdita. Importante: ll rischio max non è predefinito nel momento di apertura del trade Domanda: utilizzando le Opzioni invece del sottostante, è possibile creare dei profili di rischio diversi da quello lineare? La risposta è affermativa. Con le opzioni è possibile creare dei profili di rischio su misura e quindi non accontentarsi del profilo lineare che si ottiene impiegando il sottostante. Volendo fare un esempio anticipatore, in figura 2 è raffigurato il profilo di rischio di una strategia che sia chiama Calendar Spread in cui viene definita un area all interno della quale il guadagno dipende dal passaggio del tempo ed alla condizione che il titolo sottostante rimanga all interno di un certo range (questo tipo di trading viene detto Trading Non Direzionale perché punta sulla non direzionalità del sottostante che si muove all interno di un range contenuto di prezzi). Pag. 6

7 figura 2: Profilo di rischio (Grafico Profit/Loss) della strategia con le Opzioni Calendar Spread Non ti preoccupare se non sai ancora come fare per ottenere questo tipo di risultato perché è normale essendo appena agli inizi volevo solamente farti intuire la flessibilità operativa che offrono le opzioni. Procediamo quindi per gradi e facciamo il passo successivo. Prima abbiamo considerato l acquisto del sottostante. Vediamo invece come cambia il quadro della situazione acquistando una opzione Call invece del sottostante. Acquistando una Call acquisto il diritto di acquistare il sottostante al valore di esercizio ( Strike Price ) entro la data di scadenza dell opzione. Esempio: AAPL $ Operazione di acquisto dell opzione Call: BUY 1 AAPL JUN 90 $20.00 = acquisto 1 opzione Call su Apple AAPL con scadenza a Giugno e strike 90 pagandola $20 che devono essere moltiplicati per le 100 azioni del sottostante a cui si riferisce ogni contratto di opzione sui titoli azionari americani per giungere al costo dell operazione. Costo operazione: $20.00 x 100 = $2, Se AAPL passa da $105 a $ (+2.8%) ne consegue che il valore dell opzione AAPL JUN 90 Call acquistata passerà da $20.00 a $23.00 (per rendere più semplice l esempio, assumiamo che il delta Pag. 7

8 dell opzione sia uguale ad 1. E che cos è il delta di un opzione? Il delta è parametro che consente di conoscere la variazione del valore dell opzione al variare di 1$ del sottostante. Ne consegue che se il sottostante AAPL cresce di 3$ e il delta vale 1 allora anche il valore dell opzione crescerà di 3$. Questa è una semplificazione in quanto nella realtà, nel corso della vita dell opzione ITM, il delta tenderà ad 1 avvicinandosi sempre di più man mano che si avvicina la scadenza dell opzione). Rivendendo l opzione Call comprata, il guadagno risultante è pari a: Profit ($ $20.00) x 100 = $ (+15%) Ottengo quindi $300 di guadagno che rappresentano un +15% rispetto al capitale investito di $2, usati per acquistare l opzione call. Notiamo invece che nel caso di acquisto del sottostante i $300 di guadagno rappresentano invece un +2,8% rispetto ad un capitale investito pari a $10, che è quindi molto superiore ai $2, investiti per acquistare l opzione Call. Quindi l uso dell opzione Call consente di investire una quota di capitale inferiore rispetto all uso del sottostante e consente di ottenere lo stesso guadagno in dollari grazie alla leva finanziaria che caratterizza l opzione stessa. In aggiunta, utilizzando l opzione, il rischio massimo dell operazione è predefinita al momento di apertura del trade ed è pari al premio pagato per acquistare il contratto di opzione. Questo è ben visibile dal grafico del profilo di rischio a scadenza dell opzione Call (vedi figura 3): figura 3: Profilo di rischio (Grafico Profit/Loss) di una opzione Long Call a scadenza Dal grafico in figura 3 si vede che acquistando una opzione Call (posizione long Call) la relazione tra il movimento del sottostante ed il relativo profitto/perdita non è più lineare su tutto il range di variazione del sottostante: è lineare solamente per valori del sottostante maggiori dello strike price e Pag. 8

9 solamente alla scadenza dell opzione (vedremo che prima della scadenza dell opzione il profilo di rischio è non lineare ). Dallo stesso grafico si legge che per valori del sottostante inferiori al valore dello strike price, la curva del profilo di rischio diventa orizzontale che sta ad indicare che la massima perdita su questa posizione è limitata, predefinita ed è pari al premio pagato per acquistare il contratto di opzione Call. Vediamo adesso i possibili scenari che si possono presentare con l acquisto dell opzione Call. Riprendiamo il nostro esempio e focalizziamo i concetti principali: BUY 1 AAPL JUN 90 $20.00 Acquistando una Call acquisto il diritto (non l obbligo) di acquistare il sottostante al valore di esercizio ( Strike Price ) entro la data di scadenza dell opzione. Se decido di acquistare il sottostante si dice che esercito l opzione. Per acquistare l opzione devo pagare un premio. Vendendo una Call mi assumo l obbligo di vendere il sottostante al valore di esercizio ( Strike Price ) nel caso in cui il compratore decida di esercitare la sua opzione di acquisto (sempre entro la data di scadenza dell opzione). In caso di esercizio da parte del compratore, si dice che il venditore viene assegnato. A fronte di questo obbligo, il venditore dell opzione incassa il premio dell opzione. Esempio: AAPL $ Mario: compra BUY 1 AAPL JUN 90 $20.00 e spende $2, per acquistare l opzione Giovanni: vende SELL 1 AAPL JUN 90 $20.00 e incassa $2, Cosa può fare Mario se AAPL aumenta fino a valere $116.00? Ipotesi 1: Mario decide di rivendere l opzione ed in questo caso il profit/loss dell operazione deriva dall aumento del premio dell opzione. E Giovanni che la ricompra? No, Mario la rivende al mercato ed il suo compratore sarà uno dei trader che ha chiesto di comprare quel particolare contratto di opzione. Ipotesi 2: Mario decide di esercitare l opzione: in questo caso decide di acquistare 100 azioni di AAPL a $90.00 cad. quando sul mercato valgono $ Gli conviene fare questa operazione? Sì perché il valore di AAPL è di $6.00 superiore al valore di pareggio breakeven point che è pari a $ ($90 + $20). Infatti Mario ha già speso $20 per comprare l opzione Call che vanno sommati ai $90 che spenderebbe per ogni azione in caso di esercizio dell opzione quindi a Mario l operazione di esercizio Pag. 9

10 conviene solo se APPL vale di più di $ Se AAPL vale $ allora il suo guadagno è pari a $6.00 per ogni azione quindi $6 x100 = $ Nella pratica vedremo che è molto più frequente rivendere direttamente l opzione (ipotesi nr. 1 in cui il guadagno nasce dalla differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita dell opzione) rispetto all esercizio dell opzione. Con questo esempio abbiamo considerato un trade che abbiamo aperto comprando un opzione di tipo Call (posizione Long Call ). E sei invece volessi aprire un trade vendendo un opzione di tipo Call è possibile? La risposta è affermativa ed in questo caso si dice che si assume una posizione di tipo Short Call. Se comprando una opzione Call ho un rischio massimo predefinito dal premio pagato per l acquisto dell opzione, vendendo un opzione Call il profilo di rischio dell operazione è esattamente l opposto (come si vede in figura 4) perchè la posizione del venditore dell opzione è esattamente uguale e contraria a quella del compratore. In termini di rischio massimo, il compratore ha un rischio max predefinito e limitato mentre per il venditore il rischio max è illimitato (vedremo che, utilizzando un altra opzione acquista ad un valore di strike maggiore, è possible porre un limite a questo rischio massimo). figura 4: Profilo di rischio (Grafico Profit/Loss) di una opzione Short Call a scadenza Fino ad ora abbiamo parlato delle opzioni di tipo Call. L altro tipo di opzioni sono quelle di tipo PUT per le quali possiamo fare valutazioni analoghe e anch esse possono essere comprate (posizione Long Put in figura 5) e vendute (posizione Short Put in figura 6). Pag. 10

11 figura 5: Profilo di rischio (Grafico Profit/Loss) di una opzione Long Put a scadenza figura 6: Profilo di rischio (Grafico Profit/Loss) di una opzione Short Put a scadenza Anche nel caso delle opzioni Put, è importante notare che la posizione, in termini di profilo di rischio, del venditore dell opzione è esattamente uguale e contraria a quella del compratore. In termini di rischio massimo, il compratore ha un rischio max predefinito e limitato mentre per il venditore il Pag. 11

12 rischio max è illimitato (nella pratica il rischio massimo si concretizza in caso di fallimento del titolo, ovvero quando il titolo arriva a non valere più nulla). Riassumendo esistono due tipi di opzioni: le opzioni di tipo Call e le opzioni di tipo Put e ogni tipo di opzione può essere comprata e venduta. Abbiamo quindi 4 possibili profili di rischio con i quali è possibile costruire strategie di tipo direzionale e non direzionale. Il Premio di una Opzione Il premio di una opzione (ovvero il valore pagato per acquistare l opzione o incassato in caso di vendita dell opzione) è formato da due componenti: Premio dell opzione = Valore Intrinseco + Valore Temporale Valore Intrinseco: differenza tra il valore del sottostante e lo strike price. Esempio: AAPL $ Mario: compra BUY 1 AAPL JUN 90 $20.00 Il valore intrinseco è: $105 - $90 = $15 Regola: Esiste un valore intrinseco ogni volta che l esercizio dell opzione consente di acquistare il sottostante (o vendere nel caso della Put) ad un prezzo migliore rispetto a quello attuale di mercato. Quando il valore intrinseco è maggiore di 0, l opzione viene detta ITM (In The Money). Valore Temporale (detto anche valore estrinseco): differenza tra il premio dell opzione ed il valore intrinseco Nell esempio il valore temporale è $20 - $15 = $5 Il valore temporale è funzione di: - tempo residuo alla scadenza dell opzione: più tempo manca alla scadenza e maggiore sarà il suo contributo al valore temporale. - della volatilità implicita: più la volatilità implicita è alta e più sarà alta l influenza che avrà sul valore temporale. La volatilità implicita rappresenta una misura dell aspettativa degli operatori sulla futura volatilità del sottostante. Pag. 12

13 Relativamente alla moneyness di una opzione, possiamo dire che un opzione viene detta: In The Money - ITM - se ha un valore intrinseco diverso da zero. Es: l opzione AAPL JUN 90 Call è ITM quando AAPL è maggiore di $90 (es: $96) At The Money - ATM - se non ha valore intrinseco e quindi il premio è tutto valore temporale. Il valore del sottostante è molto vicino o uguale al valore dello strike price Es: l opzione AAPL JUN 90 Call è ATM quando AAPL vale $90 o è molto vicino a $90 Out The Money - OTM - se non ha valore intrinseco e quindi il premio è tutto valore temporale. Il valore del sottostante è distante dal valore dello strike price Es: l opzione AAPL JUN 90 Call è OTM quando AAPL vale, per esempio, $82 Scadenza dell Opzione Un contratto di opzione è un tipo di contratto che ha una scadenza temporale: se, raggiunta tale scadenza l opzione è OTM, allora l opzione non ha più alcun valore e, in ogni caso, cessa di esistere. Il tempo che manca alla scadenza dell opzione viene quantificato attraverso il valore temporale: più tempo manca alla scadenza e maggiore sarà il valore temporale e quindi maggiore sarà il premio dell Opzione. Questo perché maggiore è il tempo che ho alla scadenza e maggiori sono le probabilità che l opzione diventi ITM. Il passaggio del tempo viene quindi espresso attraverso la diminuzione del valore temporale residuo nel prezzo dell opzione (questo fenomeno viene anche detto decadimento temporale ) e questo lo si può vedere graficamente. Nelle 3 figure che seguono vediamo il profilo di rischio di una opzione Call al passaggio del tempo: in figura 7 è mostrato il profilo di rischio di una posizione long Call al momento dell acquisto in cui è evidente il carattere del tutto non- lineare del profilo di rischio. Al passare del tempo la curva del profilo evolve (vedi figura 8) verso la configurazione finale (vedi figura 9) che caratterizza il contratto dell opzione al momento della sua scadenza temporale. Pag. 13

14 figura 7: Profilo di rischio di una posizione long Call poco dopo l acquisto figura 8: Evoluzione del profilo di rischio al passare del tempo: il profilo evolve verso la configurazione che avrà al momento della scadenza (vedi figura 9) Pag. 14

15 figura 9: Profilo di rischio di una posizione long Call alla scadenza dell opzione (il valore temporale è nullo) Grazie allo sviluppo tecnologico delle moderne piattaforme di trading è possibile studiare l evoluzione del profilo di rischio al passaggio del tempo anche come diverse curve colorate (ogni colore ha un significato temporale specifico). Usando per esempio la piattaforma di trading Think Desktop di ThinkOrSwim è possibile eseguire un analisi della posizione come quella mostrata in figura 10. L utilizzo di questa piattaforma è gratuito e può essere utilizzata anche senza aprire un conto presso il broker ThinkOrSwim (in questo caso i dati risultano ritardati di 20 min circa. Per avere i dati in tempo reale occorre invece aprire un contro presso il broker). figura 10: Analisi con ThinkOrSwim del profilo di rischio di una posizione long Call al passaggio del tempo Pag. 15

16 Volatilità Implicita Fino a questo punto abbiamo visto che il premio dell opzione dipende dal valore del sottostante e dal passaggio del tempo. C è anche un terzo parametro che influenza il premio dell opzione e viene chiamato Volatilità Implicita e rappresenta una misura dell aspettativa degli operatori sulla futura volatilità del sottostante. Un valore alto di volatilità implicita significa maggiore incertezza e tale incertezza si riflette nell aumento dei premi delle opzioni. Questa volatilità viene detta Implicita perché è il suo valore è implicito nel premio dell opzione in quanto viene ricavato utilizzando il valore di mercato dell opzione ed un modello matematico di calcolo del valore teorico dell opzione (il primo modello matematico per il calcolo del valore teorico risale al 1973 a cura dei signori Black e Scholes detto Modello Black- Scholes ed è stato pubblicato per la prima volta sulla rivista scientifica Journal of Political Economy e per il quale è stato assegnato loro un Premio Nobel). Anche se il come viene calcolato esattamente questo valore esula dagli scopi di questo ebook, ti posso dire che è piuttosto raffinato e personalmente ho dedicato diverso tempo alla sua comprensione. Tieni comunque presente che non è necessario arrivare a conoscere questo grado di dettaglio matematico per poter operare efficacemente con le opzioni. Se lo vorrai, potrai approfondire ulteriormente attraverso i riferimenti bibliografici che troverai sul portale di Professione Opzioni. Un ultima cosa da avere bene chiaro in mente è che questo valore di volatilità implicita è un parametro diverso dalla volatilità storica che invece esprime le variazioni che il prezzo del sottostante ha fatto registrare nel passato. Le Greche delle Opzioni Le Greche delle Opzioni sono senza dubbio il corredo numerico più utile di ogni opzione e di ogni strategia fatta con le opzioni. Essendo un argomento piuttosto vasto, gli daremo il giusto spazio nell ambito del portale Professione Opzioni e per il momento mi preme solamente darti qualche idea relativa a cosa sono attraverso la loro definizione e lo faccio ponendoti una domanda: sarebbe bello se fosse possibile descrivere numericamente la sensibilità del profilo di rischio (grafico profit/loss) al variare dei 3 parametri che influenzano il prezzo di ogni opzione (che ti ricordo che sono il valore del sottostante, il tempo e la volatilità implicita)? Immagino che la tua risposta sia Sì, sarebbe bello ebbene è proprio così e tale descrizione avviene attraverso quelle che vengono chiamate le Greche delle Opzioni e prima, anche senza saperlo, hai conosciuto la prima greca che si chiama delta. Le greche delle opzioni sono 4 valori che descrivono esattamente come varia il profilo di rischio di una opzione (o di una strategia costituita da più opzioni) al variare del sottostante, del tempo e della volatilità implicita e sono: Pag. 16

17 1. Delta: variazione del valore di una opzione al variare di 1$ del sottostante 2. Gamma: variazione del delta al variare di 1$ del sottostante 3. Theta: variazione del valore di una opzione al passaggio del tempo (variazione giornaliera) 4. Vega: variazione del valore di una opzione al variare di 1% della volatilità implicita Conclusione Bene, siamo giunti al termine di questo ebook quindi Congratulazioni! Se sei arrivato a leggere fino a questo punto significa che hai già fatto il primo passo e stai cominciando a costruire delle solide fondamenta per la tua operatività! Adesso ripercorri l ebook per rivedere i vari concetti per essere sicuro di averli capiti in modo chiaro e ricorda di farlo senza avere fretta. Sul portale di Professione Opzioni troverai tanti altri supporti che ti condurranno progressivamente e in maniera graduale verso l autonomia nell operare con le Opzioni in accordo con il nostro stile di guidarti nell'apprendimento passo passo fino a che non ti senti sicuro di fare trading autonomamente. Grazie per aver scaricato questo ebook gratuito! Puoi liberamente distribuirlo ad amici, parenti o chiunque credi che possa trarne beneficio, con l'unico vincolo di non modificarne i contenuti. Copyright ProfessioneOpzioni.com Tutti i diritti riservati Pag. 17

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