VOCE U.P. 26 maggio 2018 Don Gabriele Mazzoleni è ordinato presbitero

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1 26 maggio 2018 Don Gabriele Mazzoleni è ordinato presbitero VOCE U.P. a v o c e a l t a U n i t à P a s t o r a l e d e l l e p a r r o c c h i e i n C i s a n o B e r g a m a s c o B / p r o m a n u s c r i p t o

2 Ordinazione sacerdotale E, detto questo, aggiunse: «Seguimi!». (Gv 21,19) Il saluto di don Gabriele alle nostre comunità riunite in Unità Pastorale. Don Gabriele con la comunità delle suore Poverelle a Capriolo. Don Gabriele con altri Seminaristi. 2 Quante volte soffermandomi su questo brano di Vangelo mi sono sentito dire dal Signore: «Gabry a me vai bene così; il tuo poco amore mi basta! Non avere paura, lasciati amare da me così come sei e io ti rendo capace di essere pastore. Tu, seguimi!». L invito a lasciarmi amare dal Signore per quello che sono è ciò che costantemente fa ardere la mia vita. Sono entrato in Seminario a 14 anni, perché desideravo essere come il mio parroco don Battista, un uomo buono, semplice, fedele, amato, ma soprattutto innamorato di Dio e dei fratelli. Lungo il cammino il Signore mi ha fatto entrare in lotta con il mio ideale di prete perfetto e il Suo desiderio di amarmi così come sono ha vinto lui! Non è stato facile e credo non lo sarà neppure in futuro, ma ho la certezza che lui c è, che lui mi ama e non mi lascia mai solo! E questo me l ha mostrato in due momenti particolari dell esperienza del Seminario: durante il mese ignaziano in quarta teologia, dove mi sono scoperto amato nel più profondo di me stesso. Preceduto da sempre e per sempre dal suo amore; un amore che non misura, che non ingabbia, ma lascia e rende liberi; un amore che non solo mi ha amato, ma ha dato se stesso per me mostrandomi che solo nel dono totale si può essere felici. Ecco, di fronte ad un amore così, come è possibile non ricambiare amando? Dal sentirmi così amato ho intravisto il magis del mio amore per Dio, quel di più che rende nuovo e stupendo tutto, quel di più che ti fa attraversare il mare in burrasca, quel di più che ti fa sentire pieno, quel di più che nonostante le tue piccolezze, fragilità e incapacità ti fa sentire grande, perché amato. E ho scoperto che il mio magis sta proprio nel donare la mia vita a Lui nel ministero presbiterale. Il secondo momento è stato il cammino personalizzato vissuto dopo la quinta Teologia per due anni presso la comu-

3 Ordinazione sacerdotale nità minorile delle Suore Poverelle di Capriolo. È stata un esperienza insieme affascinante e scarnificante; intensa e vera; gioiosa e profondamente umana. Venire in contatto con storie di bambini maltrattati, a volte anche abusati, ti mostra con radicalità il male che l uomo può compiere, ma anche la bellezza e la forza di un umanità che sa farsi carico delle ferite dell altro senza cadere in un mero assistenzialismo, ma facendo germinare vite nuove. Che gioia per me scoprire che in tutto questo il Signore c è sempre! La croce che ho scelto come immaginetta della prima messa vuole esprimere il nostro essere figli amati attraverso il segno del tessuto; quel tessuto che richiama l asciugamano di cui si è cinto Gesù per asciugare i piedi; ma è anche la stessa tunica tessuta tutta d un pezzo del Figlio amato, che è tale solo se sa bagnarsi dello sporco dei fratelli. La tunica di Giuseppe, la tunica spogliata del Figlio di Dio sulla croce: è l amore di Dio. Quella tunica donata nel giorno del battesimo che ci rende figli. Sul monte Tabor è la veste bianca che rifulgente di Luce rivela nel volto trasfigurato di Gesù il mistero del Figlio Amato che si è incarnato per essere totalmente per l uomo fino al dono della vita nel volto sfigurato sulla Croce; ed è proprio in quel volto percosso, umiliato e rifiutato che contempliamo il folle amore che Dio ha per ognuno di noi: egli che amandoci non è fuggito di fronte alla nostra indifferenza, ma ha messo la sua faccia, ha messo se stesso e ci ha resi Figli! Nell icona biblica della lavanda dei piedi il Signore di fronte al rifiuto di Pietro di farsi lavare i piedi mostra il suo amore gratuito e immeritato. Sarebbe conveniente per noi se almeno ci perdonasse qualche mo dei debiti da saldare verso di lui per avere in cambio il suo amore, invece no, a lui non interessa; egli vuole solamente amarci così con i nostri piedi sporchi. Lui, il Figlio amato, lavandoci i piedi ci rende capaci di partecipare al Don Gabriele in 1ª superiore durante la vacanza estiva a Castione. banchetto del Padre in quanto figli amati da sempre; non ci chiede di far nulla se non di lasciarci amare gratuitamente e totalmente per quello che siamo e non come vorremmo noi. È il suo amore che ci rende capaci di Dio, capaci di un momento di Don Gabriele in amare. È lui che ci rende figli preghiera con i ragazzi della amati e possiamo esserlo solo comunità di se ritorniamo a quell ultima Capriolo. cena dove il Figlio di Dio piegando le ginocchia non ci chiede se siamo peccatori, cosa, se avessi- che cosa abbiamo fatto, se lo 3

4 Ordinazione sacerdotale Dan Gabriele con i ragazzi di 2ª media del seminario (settembre 2013). Don Gabriele con il nipote Jakub. 4 amiamo o no, ma lui per primo ci ama. «Ti basta la mia grazia, ho dato la vita per te e tu sei chiamato a vivere in me, a vivere nel Risorto; ed è proprio dopo la resurrezione che ti convoco all amore per riconoscere che puoi diventare pastore non per virtù tua, ma perché io ti chiamo alla mia sequela. Non preoccuparti se non sai amare, non preoccuparti se oggi sei capace solo di voler bene un poco, magari non nella piena fedeltà ma nella profonda infedeltà, vai avanti, cammina nella certezza che io ti amo e sono io che ti guido, tu mettiti dietro». Di fronte a questo amore ognuno di noi può dire: «eccomi Signore, tu lo sai che ti voglio bene» e detto questo aggiunse: «Seguimi!». Carissimi parrocchiani della nostra Unità pastorale in Cisano Bergamasco, ormai giunto a questo momento importante per la mia vita, mi affido nella preghiera a voi che in questi anni, a diverso titolo e in diversi modi, avete accompagnato, sostenuto e incoraggiato il mio cammino di formazione. Grazie di cuore per tutto quello che avete fatto; grazie per la fede che mi avete trasmesso; grazie per la gioia di essere discepoli; grazie per la stima che molte volte mi avete mostrato; grazie per i preparativi di questi mesi e per la festa che vivremo insieme: vorrei proprio che fosse la festa di tutti, perché il prete è di tutti! Il prete è innanzitutto un battezzato che chiamato da Dio nel suo popolo si pone a servizio dei fratelli che gli sono affidati; non potrebbe esistere e non avrebbe senso il suo ministero se non vivesse la propria fede, il proprio essere discepolo in mezzo ai fratelli e per i fratelli, tutti. Vi porto nella preghiera, affinché possiate continuamente tenere lo sguardo fisso sul Signore per sentirvi sempre più figli amati. Infine, il ricordo va a tutte quelle persone che soffrono nel corpo e nello spirito ma che sono unite a noi in questo momento di festa; a quelle che già sono andate alla casa del Padre e a tutte le nostre famiglie, in particolare ai piccoli e ai giovani, affinché il Signore possa chiamare altri a seguirlo in questa strada meravigliosa del ministero presbiterale per essere servitori della gioia dei fratelli. Grazie! vostro don Gabry

5 Vocazione sacerdotale A te che importa? Seguimi. Gli auguri del nostro vescovo Francesco a don Gabriele e ai suoi compagni, ordinati sacerdoti per la Chiesa universale e in particolare per la nostra Chiesa di Bergamo. Cari giovani, state per ricevere il dono di Dio, il sacramento che vi consacra al suo servizio come presbiteri. La Chiesa che è in Bergamo si rallegra per questa grazia. Il Vescovo benedice il Signore per voi. Le vostre comunità, i vostri cari, tanti amici partecipano della vostra gioia. La gioia si diffonde e coinvolge anche chi ci sembra indifferente. Non si tratta soltanto delle persone che si sentiranno partecipi di questo evento, ma di tutta la vostra vita. È come una luce che raggiunge non solo il vostro passato, fin dalle origini, ma si proietta sul vostro futuro: l intera esistenza può essere pervasa da questa gioia. E una gioia che vi auguro abbiate già assaporato nell ordinazione diaconale e nell esercizio di questo ministero. Il servizio, nel suo spessore umano, misurato dai piccoli e dai bisognosi, è diventato sacramento, comunicativo di grazia, di vita nuova. Diventerete presbiteri, rimarrete diaconi: non lo dimenticate. Il nostro ministero si qualifica come servizio della fede, della grazia e dell amore al popolo di Dio, cominciando dai disperati. Stiamo celebrando i giorni di Pasqua. Una delle considerazioni che mi accompagna in questo tempo, anche in rapporto alla nuova strutturazione della Diocesi, è la consapevolezza sempre più viva che il Signore, il Risorto e il suo Spirito ci precedono sempre. Dite ai miei discepoli di tornare in Galilea, io li precedo. Vorrei che non lo dimenticaste, soprattutto quando assaporate il frutto della delusione e dell abbandono. Il Signore ci attende in ogni piega della nostra esistenza, raggiunge ogni angolo della nostra vita: Dopo la liturgia di ammissione agli ordini sacri. 5

6 Ordinazione sacerdotale Lui ci precede con l energia mite e consolante del suo Spirito. Se il Signore ci precede, a noi non resta che seguirlo, fino alla fine. Così avete scelto come Parola per la vostra ordinazione: Tu seguimi : non ti deve importare d altro. Mentre questo diventerà sempre più esperienza personale, non solo la potrete narrare, ma ne diventerete protagonisti: non pigri, non osservanti, ma apostoli, mandati dal Signore a raggiungere come Lui e in suo Nome ogni angolo di vita, ogni oscurità e ogni luce. Solo se lo seguiamo, sempre, altri attraverso di noi, potranno seguirlo. Ed è questa, l ultima considerazione che condivido con voi. Raccontate con la vostra vita e con le vostre parole, di questo misterioso gioco che vede protagonisti ogni persona umana e Dio stesso e che noi abbiamo intitolato vocazione. La vostra scelta ammirata e nello stesso tempo incompresa, riconosciuta e paradossale, diventi proposta semplice, limpida, interiormente capace di affascinare, piccoli e grandi. Per ogni giovane sia luce che illumina una prospettiva segnata decisamente dall incontro e dal legame, da cui scaturisce un esistenza destinata alla gioia e non alla solitudine. Non si può essere felici da soli. Una vita come risposta libera e appassionata ad un amore riconosciuto è l attesa di ogni donna e di ogni uomo. E dunque, di cosa t importa? Tu seguimi! + Francesco Prete, sacerdote e presbitero 6 Come Unità Pastorale delle parrocchie di San Gregorio, Santo Stefano e San Zenone viviamo con gioia la tua ordinazione sacerdotale, orgogliosi che tu sia figlio di questa terra cisanese. Ammiriamo la tua scelta coraggiosa, certi che sarai un buon pastore, una guida autorevole, ma sempre amorevole nell esercizio del tuo ministero, quando porterai il dono prezioso dei Sacramenti, quando spiegherai la Parola, quando saprai riconoscere il volto di Dio in ogni fratello, nel più piccolo, fragile e indifeso che incontrerai sul tuo cammino, certamente a volte anche faticoso. Ricorda allora il volto umano degli Apostoli, le loro paure, le loro riserve, ma anche la loro docilità capace di ascolto. Ogni vocazione è sempre accompagnata da qualche dubbio, nello stesso tempo è sostenuta da una promessa del Signore, se pensiamo come Dio rassicura Giacobbe: Io sono con te e ti proteggerò dovunque andrai, non ti abbandonerò e come Gesù rassicura gli Apostoli: Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. E così noi, comunità in festa, ti accompagniamo con la preghiera e con l augurio che lo Spirito Santo, che rende viva e feconda la Chiesa pur nelle fatiche e nelle difficoltà, illumini sempre il tuo percorso, tenga vive le tue speranze e ti guidi nel dare un autentica testimonianza di Fede. Équipe U.P.

7 Chiesa e mondo Ascoltare, discernere, vivere la chiamata del Signore. Discorso di papa Francesco per la giornata mondiale delle vocazioni. Cari fratelli e sorelle, nell ottobre del 2018 si svolgerà la XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che sarà dedicata ai giovani, in particolare al rapporto tra giovani, fede e vocazione. [ ] Si tratta di una buona notizia che ci viene riannunciata con forza dalla 55ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni: non siamo immersi nel caso, né trascinati da una serie di eventi disordinati, ma, al contrario, la nostra vita e la nostra presenza nel mondo sono frutto di una vocazione divina! Anche in questi nostri tempi inquieti, il Mistero dell Incarnazione ci ricorda che Dio sempre ci viene incontro ed è il Dio-con-noi, che passa lungo le strade talvolta polverose della nostra vita e, cogliendo la nostra struggente nostalgia di amore e di felicità, ci chiama alla gioia. Nella diversità e nella specificità di ogni vocazione, personale ed ecclesiale, si tratta di ascoltare, discernere e vivere questa Parola che ci chiama dall alto e che, mentre ci permette di far fruttare i nostri talenti, ci rende anche strumenti di salvezza nel mondo e ci orienta alla pienezza della felicità. Questi tre aspetti ascolto, discernimento e vita fanno anche da cornice all inizio della missione di Gesù, il quale, dopo i giorni di preghiera e di lotta nel deserto, visita la sua sinagoga di Nazareth, e qui si mette in ascolto della Parola, discerne il contenuto della missione affidatagli dal Padre e annuncia di essere venuto a realizzarla oggi (cfr Lc 4,16-21). Don Gabriele al tempo delle superiori. ha l evidenza di una delle tante cose che possiamo sentire, vedere o toccare nella nostra esperienza quotidiana. Dio viene in modo silenzioso e discreto, senza imporsi alla nostra libertà. Così può capitare che la sua voce rimanga soffocata dalle molte preoccupazioni e sollecitazioni che occupano la nostra mente e il nostro cuore. Occorre allora predisporsi a un ascolto profondo della sua Parola e della vita, prestare attenzione anche ai dettagli della nostra quotidianità, imparare a leggere gli eventi con gli occhi della fede, e mantenersi aperti alle sorprese dello Spirito. Non potremo scoprire la chiamata speciale e personale che Dio ha pensato per noi, se restiamo chiusi in noi stessi, nelle nostre Ascoltare abitudini e nell apatia di chi spreca la propria La chiamata del Signore va detto subito non vita nel cerchio ristretto del proprio io, perden- 7

8 Chiesa e mondo 8 do l opportunità di sognare in grande e di diventare protagonista di quella storia unica e originale, che Dio vuole scrivere con noi.[ ] Discernere Leggendo, nella sinagoga di Nazareth, il passo del profeta Isaia, Gesù discerne il contenuto della missione per cui è stato inviato e lo presenta a coloro che attendevano il Messia: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista» ( Lc 4,18-19). [ ] Scopriamo, in particolare, che la vocazione cristiana ha sempre una dimensione profetica. Come ci testimonia la Scrittura, i profeti sono inviati al popolo in situazioni di grande precarietà materiale e di crisi spirituale e morale, per rivolgere a nome di Dio parole di conversione, di speranza e di consolazione. Come un vento che solleva la polvere, il profeta disturba la falsa tranquillità della coscienza che ha dimenticato la Parola del Signore, discerne gli eventi alla luce della promessa di Dio e aiuta il popolo a scorgere segnali di aurora nelle tenebre della storia. Anche oggi abbiamo tanto bisogno del discernimento e della profezia; di superare le tentazioni dell ideologia e del fatalismo e di scoprire, nella relazione con il Signore, i luoghi, gli strumenti e le situazioni attraverso cui Egli ci chiama. Ogni cristiano dovrebbe poter sviluppare la capacità di leggere dentro la vita e di cogliere dove e a che cosa il Signore lo sta chiamando per essere continuatore della sua missione. Vivere Infine, Gesù annuncia la novità dell ora presente, che entusiasmerà molti e irrigidirà altri: il tempo è compiuto ed è Lui il Messia annunciato da Isaia, unto per liberare i prigionieri, ridare la vista ai ciechi e proclamare l amore misericordioso di Dio ad ogni creatura. Proprio «oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato» (Lc 4,20), afferma Gesù. La gioia del Vangelo, che ci apre all incontro con Dio e con i fratelli, non può attendere le nostre lentezze e pigrizie; non ci tocca se restiamo affacciati alla finestra, con la scusa di aspettare sempre un tempo propizio; né si compie per noi se non ci assumiamo oggi stesso il rischio di una scelta. La vocazione è oggi! La missione cristiana è per il presente! E ciascuno di noi è chiamato alla vita laicale nel matrimonio, a quella sacerdotale nel ministero ordinato, o a quella di speciale consacrazione per diventare testimone del Signore, qui e ora. Questo oggi proclamato da Gesù, infatti, ci assicura che Dio continua a scendere per salvare questa nostra umanità e farci partecipi della sua missione. Il Signore chiama ancora a vivere con Lui e andare dietro a Lui in una relazione di speciale vicinanza, al suo diretto servizio. E se ci fa capire che ci chiama a consacrarci totalmente al suo Regno, non dobbiamo avere paura! È bello ed è una grande grazia essere interamente e per sempre consacrati a Dio e al servizio dei fratelli. [ ] Maria Santissima, la giovane fanciulla di periferia, che ha ascoltato, accolto e vissuto la Parola di Dio fatta carne, ci custodisca e ci accompagni sempre nel nostro cammino.

9 Ordinazione sacerdotale Cerchi di essere piccolo, piccolissimo. Un augurio con le parole di Marthe Robin, mistica francese. In questi anni ho avuto la fortuna di conoscere e approfondire la figura di Marthe Robin, una contadina francese ( ), mistica, fondatrice di scuole femminili e case di spiritualità dette Foyer de Charitè. Costretta per sessant anni a letto, ha ricevuto nella sua camera centomila persone, in particolare tanti sacerdoti ai quali ha donato tanto conforto e sostegno. Allora piace utilizzare alcune sue parole in occasione dell ordinazione sacerdotale di Gabriele. Marthe aveva una profonda comprensione del sacerdozio in buona parte grazie alla sua vita eucaristica; infatti l unica cosa che riusciva a mangiare era l ostia consacrata che il sacerdote le donava il mercoledì, entrando in estasi, vivendo l esperienza della passione fino al risveglio della domenica. Ha offerto la sua vita in particolare per la santità dei sacerdoti. Affermava infatti: il prete è sempre un moltiplicatore. Quando cessa di essere un moltiplicatore del bene, diventa un moltiplicatore del male. E ricorda ancora: Ci si dimentica a volte la prima condizione necessaria per l ordinazione sacerdotale: il buon senso, l equilibrio, il giudizio. Nelle sue preghiere non manca attenzione verso i sacerdoti: Per la Santa Vergine non ci sono sacerdoti caduti, ci sono solo sacerdoti feriti La Madonna ama talmente i preti! Gesù li ama come la pupilla dei suoi occhi. La Madonna ama i preti allo stesso modo: come la pupilla degli occhi del Figlio! Hanno tanto bisogno di sentirsi amati!. Nel 1955 a un giovane prete risponde: non è la fede che manca a voi giovani sacerdoti, ma la speranza. Padre la sua è una speranza umana, perché conta molto sui mezzi umani oppure, siccome ha fatto degli studi, è una speranza teologica. Quello che le manca è la speranza teologale che è dono gratuito di Dio e solo Dio gliela può dare. La teologia è conoscere la verità, la speranza teologale è invece un legame d amore con Gesù vivo. Infine a un sacerdote che nel 1963 ha iniziato un foyer augura: non è opera sua padre, cerchi di essere piccolo, piccolissimo! Penso che questo sia il più bel augurio che desidero fare a don Gabriele per il suo inizio di ministero. don Pierantonio Nella festa per l ordinazione diaconale. 9

10 Ordinazione sacerdotale Sulla tua Parola getterò le reti Don Gabriele alla processione in onore di San Gregorio. Don Gabriele e don Enrico durante i giorni della festa a San Gregorio. 10 Duc in altum ( Prendi il largo! ): è questo l invito che Gesù rivolge a Pietro dopo una lunga notte caratterizzata dalla pesca infruttuosa. Sono parole che sono state scelte come filo conduttore per la festa annuale dei chierichetti tenutasi il 25 aprile in Seminario, nell occasione dell anniversario significativo che ricorda durante quest anno la sua storia. In queste tre parole, che bastano per illuminare l animo di Pietro e degli altri apostoli e per farli ritornare al lavoro, rinnovando quell entusiasmo che era andato perduto nel cuore avido della notte buia e ingrata, penso sia racchiuso il significato più profondo dello spirito della sequela del Signore. La risposta di Pietro all invito di Gesù è paradigmatica: Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiano preso nulla; ma sulla tua Parola getterò le reti. Parole coraggiose quelle di Pietro, che certamente non nascono dall esperienza della sua professione di pescatore (sappiamo bene infatti che la mattina è il momento meno opportuno per la pesca, mentre quello più favorevole è la notte), si fondano sulla certezza che solamente il Signore conosce al meglio la nostra esistenza, perché, come scrive in alcuni versi delle sue poesie padre David Maria Turoldo, La cosa che vale è che Tu ci conosci come noi non ci conosciamo. È solamente per questa fede che noi possiamo lanciarci a pieno titolo nell avventura della vita che assume i contorni della vocazione e che consiste nella risposta all invito del Signore Gesù, che ci porta a non temere e a diventare pescatori di uomini. È con questo brano (che ritroviamo all inizio del quinto capitolo dell evangelista Luca) a me particolarmente caro sin dai tempi dell adolescenza in Seminario, che vorrei esprimere a te, don Gabriele il mio più sentito e sincero augurio per la tua ordinazione sacerdotale, in quanto il tema del servizio, che hai evidenziato appassionatamente nel tuo articolo, possa attingere in abbondanza dalla sorgente inesauribile che è in Colui che unicamente può darci la certezza di sperare in una pesca fruttuosa, sperimentando la sua forza che sempre ci sostiene e ci invita a prendere il largo nell umanità a noi affidata sospinti dallo Spirito del Buon Pastore. don Enrico Enea Cortinovis

11 Ordinazione sacerdotale Carissimo don Gabriele, alla vigilia della tua ordinazione sacerdotale, desidero anzitutto elevare il rendimento di grazie al Signore per il dono di nuovi ministri del Vangelo e dirti GRAZIE per il tuo diventare prete; grazie per il coraggio di non essere più tuo, ma di Gesù di Nazareth, del prossimo. Il diventare prete non ha a che fare con la generosità ma con la sequela. Infatti chi diventa prete non si decide innanzitutto per i fratelli, ma per il Dio di Gesù Cristo. La motivazione fraterna non è la più profonda per diventare prete, ma la fede in Gesù Cristo è il fattore decisivo: sarà Gesù Cristo, poi, che attraverso la voce del Vescovo ti manderà ai fratelli. Sì, è per Gesù Cristo, soltanto per Lui che ti fai prete. È per questo che si diventa preti: per Lui, Gesù, solo per Lui... con l intrattenibile desiderio di raccontare a ciascuno il Suo volto, il Suo cuore. Papa Francesco lo ripete continuamente: il cuore della fede è Gesù Cristo, è Lui il centro di tutto. È per questo che ti auguro di lasciare che Dio Padre si racconti in te; chi ti incontra trovi in te la Sua misericordia, la Sua forza, la Sua consolazione, la Sua tenerezza. Tenerezza! Quanto ama questo atteggiamento del cuore papa Francesco! Quante volte ha pronunciato questa parola! È la tenerezza infatti la vera forza, la vera strada che riesce a farci comunicare gli uni con gli altri e a farci capaci di annunciare il Dio di Gesù Cristo. Ti auguro, don Gabriele, di essere l uomo dello stupore, capace di comunicare che sei diventato prete per amore, solo per amore, e che vivrai il tuo sacerdozio così. Il tuo celibato non dia mai l idea di una assenza, ma sempre l idea di una presenza: quella di Dio e degli altri. E a proposito di altri, sappi che un prete - come dice Jacques Loew - si è stabilito in una vita senza difese contro il prossimo se hai detto di sì a Dio, sei sempre tu, ma non sei più tuo: sei di un Altro e degli altri. Sappi gustare la bellissima compagnia degli uomini e che la tua sia una vita dalle mani «forate», larghe e generose nel farsi dono, nello spendersi per la comunità che incontrerai. Per poter vivere così c è solo una strada: amare la solitudine, il silenzio, la preghiera, stare a lungo in ginocchio e in intimità con il Signore Gesù, davanti alla Croce e all Eucarestia, lasciarsi amare da Lui Nel romanzo "Nei panni di Pietro" di Morris West, il protagonista papa Kiril ha questa splendida battuta: Trovatemi degli uomini! Trovatemi degli uomini buoni che comprendano che cosa significhi amare Dio e amare i suoi figli. Trovatemi degli uomini con il fuoco nel cuore e ai piedi le ali: mandatemeli e io li manderò in giro a portare amore ai senzaamore e speranza a coloro che siedono nelle tenebre. Don Gabriele, ti auguro di essere un prete così, con il fuoco nel cuore e ai piedi le ali. Nei tuoi occhi e nella gioia della tua scelta leggo il profondo desiderio di essere davvero così! Io pregherò per te: il Signore, che ti ha chiamato alla Sua sequela e al Suo servizio, porti a compimento l opera di bene che ha iniziato in te. Fraternamente, mons. Enrico Adriano Rosa 11

12 Vocazione sacerdotale Don Battista: uomo e sacerdote silenzioso Don Battista Roncalli è stato parroco di san Gregorio dal 1981 al 2005, morto improvvisamente dopo molti anni di parroco. Una figura importante nella formazione sacerdotale di don Gabriele. Allora crediamo sia importante conoscere alcuni tratti della sua vita. Mons. Battista Roncalli, parroco di San Gregorio, mentre amministra il Battesimo a Gabriele. 12 Don Battista è nato a Sotto Il Monte nella cascina Colombera il 7 marzo Figlio di Giovanni e Caterina. Lo zio mons. Angelo Giuseppe Roncalli era vescovo a Sofia in Bulgaria. È stato ordinato sacerdote il 9 luglio 1955 nella cappella privata di Venezia dalle mani dello zio cardinale Angelo Roncalli, patriarca di Venezia. Avendo frequentato il seminario di Faenza, inizia il suo ministero al servizio della diocesi di Faenza. Si legge nell agenda del patriarca di Venezia mons. Giuseppe Roncalli il 10 luglio 1955: Serena letizia spirituale per il convegno di ieri dei miei congiunti secundum sanguinem intorno a me per una festa che bene a loro ed è pegno di benedizioni future. Tutto sia di buon auspicio di santificazione per il novello sacerdote così da far onore al suo e al mio nella santa Chiesa e secondo i disegni del Signore. La sua prima destinazione è stata come vicario parrocchiale nella parrocchia di Fusignano. Il suo stile discreto e semplice lo esprimeva in una sua riflessione sulla figura del sacerdote un uomo scelto tra tanti uomini di questa terra e chiamato dal Signore ad essere il sale della terra e la luce del mondo. Il sacerdote è un povero uomo, ma con poteri divini. Eccolo silenzioso che passa in mezzo alle persone, che vive con loro tra le pene e le tristezze, ma anche tra le gioie intime delle loro anime. Egli dà prima la grazia con il battesimo ai bambini, il pane eucaristico ai piccoli e ai grandi; dona il perdono di tutti i peccati nel nome del Signore, benedice il loro amore, visita e conforta i loro ammalati. A Fusignano don Battista trova accoglienza e raccoglie tanti frutti spirituali, ma lo zio, eletto al soglio pontificio con il nome di Giovanni XXIII nel 1958, desidera che il nipote torni nella diocesi di Berga-

13 Vocazione sacerdotale mo. Infatti nel 1961 fu designato alla parrocchia del Duomo di Bergamo in qualità di rettore della chiesa di San Pancrazio, e nominato canonico della Cattedrale. Si dedicò anche all insegnamento della religione cattolica nelle scuole medie e superiori in particolare nel collegio di Celana. Il parroco di Villasola don Camillo Belloni gli chiese un aiuto per il servizio presso la parrocchia di San Gregorio, rimasta senza parroco per la rinuncia per limiti di età di don Mario Minola. Diventato parroco di San Gregorio nel 1981 amava ricordare che aveva scelto questa parrocchia per il ricordo che lo zio papa conservava di questo luogo. Infatti il patriarca di Venezia Roncalli scrive il 6 luglio 1955: San Gregorio è uno dei ricordi più cari della mia fanciullezza. Quante volte mi vi recai sino al 1892, quando da Cà de Rizzi di Pontida per alcuni mesi andavo in Celana e tante tante volte dappoi da seminarista e da prete, così famigliare com ero con il parroco don Carlo Marinelli, che morì poi a Sotto il Monte. A San Gregorio don Battista si sente ben accolto come lui stesso scriveva: Non mi stancherò di essere sempre grato ai tanti di voi che in questi anni mi sono stati particolarmente vicini con l aiuto materiale e morale, ma soprattutto con delicata, silente e sensibile attenzione ai desideri appena espressi e subito accolti dal vostro povero, ma sincero e affezionato pastore, che non sogna altro che il bene, secondo la volontà di Dio, di questa porzione di anime a lui affidate dalla provvidenza. Nei primi anni di ministero in parrocchia ebbe la gioia di festeggiare l ordinazione di due giovani sacerdoti nativi di San Gregorio: don Mario Burini nel 1985 e don Enrico Rosa nel Quest anno certamente dal cielo ha la gioia di pregare e accompagnare don Gabriele. Le citazioni presenti nell articolo sono tratte da: Roncalli Maria Letizia, Don Giovanni Battista Roncalli, uomo e sacerdote silenzioso, pro manoscritto, Terno d Isola (Bg)

14 Ordinazione sacerdotale Carissimo don Gabriele, in questo giorno importante della tua vita voglio unirmi a te per ringraziare il Signore per il tuo generoso SI alla chiamata della tua vocazione sacerdotale. Maria Regina degli Apostoli ti accompagni e ti protegga nel tuo ministero sacerdotale. con affetto fraterno p. Gianluigi Scudeletti Essere portatore di salvezza 14 Carissimo Don Gabriele, il Signore sia sempre la tua forza e la fonte della tua gioia. Renda splendida la tua vita sacerdotale. Tu mettici la passione, lo zelo e l amore per Dio e per il prossimo di cui sei capace: il resto lo farà la grazia del Signore. Nulla avviene per caso nella nostra vita: c è sempre un significato e un senso nelle cose e negli avvenimenti da scoprire ed in ognuno di essi si cela una chiamata e un dono del Signore. In questi nostri tempi inquieti, nelle nostre vite talvolta polverose, il Dio-con-noi ci viene ancora a cercare: ci ama e ci chiama ad amare e a gioire. Si tratta di ascoltare, di discernere e di vivere il dono che il Signore mette nelle nostre mani per renderne partecipi altri fratelli e sorelle, quanti Dio ci fa incontrare. Ogni giorno è un dono del Signore e non si finisce mai di indagare e comprenderne le tante implicazioni, umane, spirituali, teologali. Ti viene affidato un compito importante e in un certo senso insostituibile: essere un portatore della salvezza di Cristo al mondo. Ma prima di portare il dono di Dio è fondamentale accoglierlo e viverlo in prima persona. Prima di annunciare la Lieta Notizia di Cristo è importante ascoltarla e farla fruttificare nella propria umanità. Credere sul serio nella Parola, è sempre un uscire dal chiuso di noi stessi e divenire parte di un progetto unico e speciale che da tutte le parti ci supera. Per non cadere in confusione è salutare e vivificante cercare il Signore, nel silenzio del raccoglimento che si fa discernimento e nella intimità della preghiera del cuore arrivare alle coraggiose scelte della fede, ogni giorno. Il chiasso e la confusione, che aspirano come un vortice il nostro mondo, può distoglierci dalla missione e confondere le idee se non facciamo attenzione, se non custodiamo il significato profetico della chiamata ricevuta dal Signore, se non rinnoviamo di frequente il nostro eccomi. Ti auguro di cuore di essere profeta di conversione, di speranza e di consolazione, come ci invita a fare papa Francesco, un buon sacerdote, secondo il cuore del Signore. Il Signore sia con te e tu con Lui sempre. Auguri. don Mario Burini

15 Ordinazione sacerdotale Il sacerdote come uomo di Dio Mi ha sempre affascinato la figura di Elia, la cui vicenda è narrata nei Libri dei Re dell Antico Testamento. Il profeta viene definito e riconosciuto come uomo di Dio. Egli appartiene quindi al genere umano ed è solidale come indica il complemento di specificazione, appartiene soprattutto a Dio. È una libera scelta quella di appartenere a Dio. Egli dona la sua libertà per essere tutto di Dio. Ed essendo tutto di Dio è anche tutto per l uomo. Il sacerdote è uomo di Dio perché vive questo atto di libera scelta. Come la figura geometrica dell ellisse, che ha due fuochi, il sacerdote ha come fuoco Dio e come fuoco l uomo. Anzi egli diventa, con la grazia del sacramento dell Ordine, colui che porta Dio all uomo e l uomo a Dio. Infatti nei sacramenti egli agisce in persona Christi, come se agisse Gesù stesso. Egli è uomo di Dio perché si immerge nella contemplazione di Dio nella preghiera e solo così può essere prossimo di ogni uomo che incontra. L uomo di Dio riconosce però che la sorgente è l immersione in Dio nella preghiera e nella meditazione della Parola. Da qui deriva dunque la missione. Per questo Santa Teresa di Calcutta raccomandava ai membri della sua comunità di fare tante ore di preghiera quante ne avessero passate in corsia con gli infermi. La Vergine Maria, Madre dei sacerdoti, accompagni il tuo cammino, caro Gabriele, e ti aiuti a vivere e a essere riconosciuto come uomo di Dio. don Vito Isacchi Nella festa per l ordinazione diaconale. Carissimo don Gabriele, l esperienza che in questi anni hai fatto dalle suore delle Poverelle con i bambini soli, abbandonati e adottabili, ci ha fatto pensare a Caterina e Giuditta Cittadini che in tenera età sono state accolte eccezionalmente a Bergamo dove hanno trovato accoglienza, educazione, istruzione e soprattutto un sacerdote, don Giuseppe Brenta che è stato per loro come un padre e poi, divenute giovani donne, il loro direttore spirituale. A Somasca, attingendo anche dalla spiritualità di San Girolamo Emiliani (padre degli orfani) hanno dato vita all Istituto delle suore Orsoline di San Girolamo in Somasca, con il carisma dell educazione della gioventù soprattutto femminile. Carissimo, sii sempre disponibile all azione di Dio su di te che ti vuole ogni giorno impegnato nel cammino di santità testimoniando il Suo Amore incondizionato a quanti incontrerai sul tuo cammino. Questo è l augurio che di cuore ti porgiamo come suore della comunità di Cisano Bergamasco. Un abbraccio fraterno. sr. Maria Grazia sr. Clemenzia sr. Annalisa sr. Alba 15

16 Don Gabriele il giorno della 1ª Comunione. (in alto) Don Gabriele in una attività di classe con altri seminaristi. 16 Carissimo Don Gabriele, finalmente è arrivato per te il momento dell Ordinazione Presbiterale. Io ne sono particolarmente contento per il fatto di averti conosciuto proprio all inizio del tuo cammino di formazione in Seminario e di averti accompagnato, con maggiore o minore vicinanza, durante tutti questi anni. In questo momento voglio condividere con te alcuni pensieri semplici, frutto della mia ormai lunga vita sacerdotale. Ti dico subito che oggi essere e fare il prete è più difficile di quando io sono stato ordinato 44 anni fa. Ma ti dirò che questo ministero non ha perso né la sua importanza né la sua bellezza, anzi, sono convintissimo che è più che mai necessario e bello, anche oggi, avere dei preti buoni e bravi: perché anche oggi la gente ha bisogno di sentirsi annunciare il Vangelo che è Gesù, anche oggi c è bisogno dei Sacramenti per sentirsi accompagnati dal Signore e dalla Comunità in tutti i momenti della vita, anche oggi c è bisogno di avere delle guide che amano la gente e che la guidano verso una vita migliore, di comunione e di servizio. E ne hanno bisogno soprattutto i più poveri e i più indifesi, quelli che anche tu hai potuto conoscere molto da vicino in questi anni. Questo è, in sintesi, quello che tu sei chiamato a vivere e a regalare agli Ordinazione sacerdotale Un augurio dalla Bolivia uomini e donne del nostro tempo, nel luogo dove la tua obbediente disponibilità missionaria ti porterà a vivere il tuo ministero. Essere segni di questa carità di Cristo Pastore Bello e Buono è un dono, un privilegio e una responsabilità. Inoltre, carissimo don Gabriele, entri a far parte di una storia e di una tradizione di figure di preti veramente straordinaria, propria della Chiesa di Bergamo. Fra tutti ti ricordo solo il nostro Santo Papa Giovanni XXIII. Il riferimento alla sua figura esemplare di pastore buono e la relazione con la stessa famiglia del Papa hanno caratterizzato la tua storia vocazionale. Questo non dimenticarlo mai. E ti sarà di esempio e di aiuto per essere un Presbitero dal cuore buono e appassionato verso la gente e in particolare verso i più poveri. Questo è il mio augurio. Arriva da lontano, ma ti accompagna con affetto e con la preghiera. don Basilio Bonaldi

17 Ordinazione sacerdotale Dentro il solco della storia Carissimo Don Gabriele, ho ricevuto con gioia l annuncio della tua ordinazione presbiterale il prossimo 26 maggio. Ho letto con interesse il tuo ricordo riconoscente di tutte le persone e le comunità che hai incontrato nel cammino della tua vita fino a questo luminoso traguardo... e mi sono sentito presente specialmente nelle comunità di San Gregorio e di Santo Stefano e negli amici preti che ti hanno accompagnato. Questo ricordo ha suscitato in me il desiderio di unirmi a te nella gioia e nel ringraziamento al Signore e a tutte le persone e le comunità che sono state strumento del Suo Amore, della Sua Grazia, della Sua Misericordia! Nello stesso tempo ho sentito il bisogno di ripensare al mio cammino umano e sacerdotale; alla mia ordinazione e prima messa (di 48 anni fa) e poi via via a tutte le persone incontrate nelle varie tappe, non certamente ultima quella Cisanese (dal 2000 al 2011), a metà della quale (nel 2005) si è inserita anche l esperienza del servizio pastorale a San Gregorio; con la conseguente conoscenza di Gabriele; della sua famiglia e di tutti gli amici di una piccola ma vivace comunità. Spesso ripenso a quegli anni con le gioie e anche con le difficoltà affrontate per porre le premesse della collaborazione interparrocchiale e della futura Unità Pastorale delle parrocchie in Cisano Bergamasco che è decollata a suo tempo! In particolare mi è sempre caro il ricordo nella preghiera ogni volta che compio l esposizione Eucaristica per l adorazione e benedizione, con il prezioso ostensorio che mi è stato donato proprio dalla parrocchia di San Gregorio, per iniziativa di Gabriele, nel mio saluto nell ottobre Domenica scorsa ho ricordato questa e ho mostrato l ostensorio anche al vescovo Francesco, venuto a Santa Brigida per l istituzione dell Unità Pastorale di ben dieci parrocchie distribuite in 3 valli. II mio più cordiale augurio per te, don Gabriele, è occasione anche di un affettuoso saluto per tutti i parrocchiani di San Gregorio e dell intera Unità Pastorale delle parrocchie in Cisano Bergamasco! Don Gabriele mentre svolge il servizio del chierichetto a San Gregorio. don Lino Ruffinoni L immaginetta a memoria dell ordinazione sacerdotale. 17

18 Santi e Testimoni Don Bepo Vavassori La carità prima di tutto uno dei tanti slogan che hanno accompagnato il ministero di don Bepo. 18 Tra le figure più nobili, che Bergamo può annoverare, un posto tutto particolare va indubbiamente riservato a Giuseppe Alpinolo Vincenzo, altrimenti noto, sic simpliciter, come don Bepo Vavassori. Il piccolo Giuseppe nacque il 19 luglio 1888 ad Osio Sotto, decimo di diciassette figli. La madre, Caterina Cella, era una donna animata da gran fede, energica e dotata di senso pratico. Il padre, Battista Vavassori, era un instancabile lavoratore, affettuosamente denominato ol tenciùr per via della sua professione di tintore. Erano anni difficili, segnati da miserie e da povertà: la morte, soprattutto quella infantile, era all ordine del giorno. Altre piaghe ampiamente presenti erano la devianza giovanile, lo sfruttamento sul lavoro e la crescita di un irrazionalismo diffuso che porterà, nel giro di pochi anni, ai tragici eventi dei due conflitti mondiali. La vocazione di Giuseppe bussò presto: nella chiesa di Osio Sotto, davanti al Sacro Cuore, sentì un invito, quasi un ordine, a farsi prete. Grazie all aiuto economico di due zie e ai sacrifici dei genitori riuscì ad accedere al Seminario. Furono anni impegnativi, che lo plasmarono spiritualmente e gli donarono anche una significativa preparazione nel campo degli studi umanistici e scientifici: Giuseppe eccelleva particolarmente in matematica, latino, francese e filosofia. Ebbe l occasione di seguire le lezioni di illustri maestri, tra i quali ricordiamo don Angelo Giuseppe Roncalli, il futuro Giovanni XXIII. Il 25 luglio 1912 venne ordinato sacerdote e, dopo pochi giorni, fu inviato a Branzi come curato. Da subito si mise in evidenza per un impegno assiduo nell assistenza spirituale e materiale ai malati, ai poveri e, in modo particolare, ai giovani. Ma la guerra era ormai alle porte: lo scoppio del conflitto, e l entrata dell Italia, lo portarono lontano da quei luoghi che aveva appena conosciuto. Spogliatosi della talare, indossò la divisa grigioverde divenendo testimone di massacri e dolori che lo segnarono interiormente. Cercò di portare aiuto e sollievo ai feriti e ai moribondi, rischiando in prima persona la sua stessa vita: non parlerà mai dei suoi atti di eroismo e delle molte vite che salvò. Il generale Ettore Musco, racconterà negli anni 60, come quel giovane prete, durante la tremenda battaglia di Bligny, lo trasse da morte sicura, quando ormai, disteso a terra, si stava rasse-

19 Santi e Testimoni gnando al proprio destino. Congedato nel 1920, don Bepo fece ritorno a Bergamo. Dopo alcuni incarichi sempre in Val Brembana, cominciarono a farsi strada le sue due più grandi passioni: la cura verso i giovani e il giornalismo impegnato. Nacquero, grazie al suo interessamento, circoli giovanili, oratori, mentre nello stesso tempo si impegnava dalle pagine de L Alta Valle Brembana a contrastare le correnti anticlericali. A don Bepo vennero assegnati incarichi importanti, quali la direzione spirituale del Seminario Vescovile e la gestione del Patronato San Vincenzo, al quale diede un aspetto di casa-comunità, di casafamiglia, un luogo caldo e ospitale, dove ricevere aiuto e attenzione, dove incontrare il Signore nella sua manifestazione più alta e perfetta, quella della carità. Mentre si impegnava per l apertura di altri patronati, o luoghi di accoglienza nelle varie zone della provincia di Bergamo, mostrando un abilità non comune nel reperire fondi e stanziamenti, gli venne conferito un incarico delicato, ossia la direzione de L Eco di Bergamo. Siamo negli anni del ventennio fascista, anni controversi, ancora oggi difficili da comprendere sino in fondo: don Bepo, volente o meno, si trovò a viverli da una posizione davvero scomoda. Da un lato, l importante incarico editoriale lo invitava alla prudenza senza rinunciare alla verità, dall altro, il Patronato, nonché la sua diffusa attività di promozione dei giovani, non potevano che suscitare l interessamento del regime: per un periodo il fascismo sperò di sfruttare quel luogo privilegiato di incontro e di formazione dei giovani. Ma don Bepo si oppose tenacemente, rinunciando progressivamente persino ai suoi impegni giornalistici, onde salvaguardare quella preziosa, ma fragile gioventù, da influenze deleterie: la carità innanzitutto! Il Patronato, durante la seconda guerra mondiale, divenne un luogo di accoglienza aperto a tutti senza distinzione di razza, fede o ideologia: molti dissidenti politici vi trovarono conforto e rifugio. Noto è il suo lavoro clandestino per favorire l espatrio in Svizzera di numerose famiglie ebree. Molti gli devono la vita. Ma con l occupazione tedesca la situazione si fece più difficile: Don Bepo visse persino un periodo di prigionia. Scarcerato non dimenticò mai la triste esperienza vissuta: le sofferenze di quei giorni mi persuasero di accettare tutte le tribolazioni della vita che mai avrebbero potuto superare 19

20 Santi e Testimoni quelle. La Liberazione ridiede respiro e vigore alle iniziative del nostro, che dopo quegli anni bui scorgeva tutta l urgenza delle molte cose da fare, animato da una fiducia cieca nella Provvidenza. Tra le sue intuizioni più geniali non è possibile non menzionare il Villaggio degli Sposi: il sacerdote si convinse che i ragazzi, dopo averli cresciuti, educati nella fede, aiutati a trovare un lavoro, necessitassero di un ulteriore cura, ossia quella di essere accompagnati alla formazione di una famiglia. Fu tra i primi a scorgere nella famiglia quella dimensione di piccola Chiesa domestica tanto cara a Giovanni XXIII. La sua ultima missione lo vide in Bolivia, promotore di scuole, centri professionali, case, fattorie, infermerie, strutture per l accoglienza di ragazzi di strada e madri abbandonate. Dopo una lunga convivenza con problemi cardiaci don Bepo chiuse gli occhi, affidandosi alla misericordia del Padre, il 5 febbraio Ancora oggi colpisce la particolare idea di educazione vissuta e incarnata da don Bepo Vavassori, riassumibile nelle seguenti parole: l educazione non è completa se non v è chi dona al malato, al fanciullo, all emarginato non il tempo di cui è retribuito, ma il dono di se stesso. Luca Bugada Bibliografia: Roberto Alborghetti, Don Bepo Vavassori, mai dire no a chi chiede aiuto, Elledici - Velar (Gorle - Bg). 20

21 Ordinazione sacerdotale Augurio della famiglia Dopo tanto tempo ci stiamo preparando al sacerdozio di don Gabriele. Per noi è un grande evento, ci sentiamo orgogliosi del suo percorso e della sua scelta. Lo abbiamo visto sempre contento in questi tredici anni di seminario. Lo abbiamo sempre sostenuto nei momenti difficili. Abbiamo visto anche l affetto e il sostegno da parte dei sacerdoti che sono stati al servizio delle comunità di san Gregorio, Cisano e Villasola e da parte dei sacerdoti che attualmente svolgono il loro servizio nell Unità Pastorale. Abbiamo imparato tanto da lui e lo ringraziamo per la gioia che sta donando. Ricorda che ti vogliamo bene e che ti stiamo sempre vicini. Grazie e auguri don Gabriele. mamma Rosalba e papà Ezio i fratelli Matteo e Manuel la cognata Sara e il nipotino Jakub Don Gabriele con i genitori a Roma. Caro Don Gabriele, in questi anni ti ho potuto conoscere, attraverso il tuo attento e costante operato; in particolar modo durante le funzioni religiose legate alle festività del paese e soprattutto quelle della tua parrocchia di San Gregorio. Entusiasmante e sorprendente poi, scoprire la chiarezza e la sottigliezza del tuo discorrere. Ti si vedeva spesso anche come volontario alla festa di San Gregorio, dove sapevi coinvolgere anche altri giovani. Gli anni di studio ti hanno tenuto lontano da Cisano ma, appena potevi, cercavi di essere presente, in tutti i modi. Per ciò ti dico grazie! Per la sempre attenzione alle cose di tutti: facevi presente ciò che non funzionava e proponevi cosa fare per sistemarle. Auguri da parte mia, degli Assessori e di tutta l Amministrazione comunale, per aver scelto di seguire la strada che il Signore ti ha indicato. Sarai sacerdote per sempre! Ti voglio ricordare che il tuo paese ed i tuoi concittadini Ti accoglieranno sempre e quando avrai bisogno di ritornare a casa, ci sarà sempre la tua famiglia e tutta la comunità di Cisano ad accoglierti. Il sindaco Andrea Previtali Don Gabriele in un momento liturgico a San Gregorio. 21

22 Ordinazione sacerdotale Gli auguri di alcuni amici Caro don Gabry, finalmente il traguardo è vicino! Siamo emozionati, alme- no quanto te e molto orgogliosi perché siamo legati come amici da molto tempo chi più, chi meno... Una vera amicizia si basa sulla sincerità e sulla partecipazione alle emozioni dell altro, anche se la distanza e il percorso che hai intrapreso ci ha portato e ci porterà a vederci sempre meno. Sei un amico che potremmo definire come eclettico : impulsivo, disordinato e caparbio ma, e soprattutto, tuttofare, generoso e con un'attenzione speciale ai diversi particolari delle singole persone. Ti vogliamo dire che con il pensiero e la preghiera saremo sempre con te e tu fai altrettanto! Ti rinnoviamo i nostri più sinceri e affettuosi auguri! g. A. d. B. A te che importa? Gli auguri della comunità parrocchiale di Redona in Bergamo. Don Gabriele con i ragazzi di Redona per il carnevale. 22 «A te che importa? Tu seguimi» (Gv 21,19). È in un dialogo serrato tra lui e Pietro che Gesù pone queste parole. Dure e densissime. Forti e dolcissime. Perché sono le parole di orizzonti nuovi che si aprono per Pietro. Nonostante le sue fragilità. Nonostante le sue debolezze. Nonostante lui. Sono parole che tagliano netto con ogni tergiversazione e con ogni sguardo che distrae da sé e dal proprio cammino. Sono parole che ricentrano l orizzonte e la direzione della strada e della vita. Per lui. Proprio per lui, Pietro: «A te che importa? Tu seguimi». Esse vengono dopo (o precedono) un altro «Seguimi» (Gv 21,22) perentorio e decisivo che Gesù aveva rivolto a Pietro, proprio aprendo l orizzonte sul suo futuro: un futuro che sarebbe stato di fedeltà, di amore, di dono per Pietro, pur nella durezza del cammino. È il di più, il magis che Gesù gli regala come possibilità e che propone alla sua libertà. Senza che Pietro se ne debba preoccupare: è dono da accogliere in compagnia di Gesù, sulle sue orme, dietro i suoi passi Tra questi due Seguimi, Gabriele, ti sei collocato. Ci fa piacere. Lo sentiamo come un dono anche per noi. Ti auguriamo di starci sempre, con serenità e con gioia, nonostante tutto! Tenteremo anche noi di non lasciarti solo in questo tuo stare anche per noi! don Gianangelo, don Marco e la comunità di Redona

23 Ordinazione sacerdotale Gli scarponi paramenti sacri Prendo in prestito questa pagina per rivolgerti anche i miei auguri in questi giorni unici e particolari per la tua vita e per quella delle nostre comunità e della Chiesa. Celebrare un evento nel solco della comunità cristiana è sempre un momento importante non solo per i diretti interessati, ma per tutti i fratelli e le sorelle che condividono e vivono lo stesso cammino di fede. Una ordinazione sacerdotale è ancor più un momento e un dono che coinvolge una comunità e la Chiesa diocesana e universale: infatti il dono che è dato a te, don Gabriele, deve essere un seme dentro il campo della Chiesa. Ringraziamo il Signore insieme a te per il dono del sacerdozio, ma nello stesso tempo deve essere compito di ogni altro fratello e di ogni altra sorella innaffiare il campo affinché il buon seme possa portare frutto ed essere un alimento buono per coloro a cui sarai inviato. Il sacerdozio non è di qualcuno, ma è chiesto a qualcuno di farsi strumenti del sacerdozio di Cristo, affinché Cristo possa rendersi presente ad ogni uomo. In modo un attimo balbettante prendo in prestito un passaggio della vita di don Lorenzo Milani e potrebbe essere scontato augurarti di vivere il tuo sacerdozio con la radicalità e la determinazione con la quale don Lorenzo Milani ha vissuto il suo essere prete, ma ognuno è chiamato a vivere la verità della sua vita mettendo a frutto l unicità dei doni che lo Spirito Santo ci elargisce. Semplicemente (mi perdoni la superficialità) prendo in prestito da questo maestro di vita le disposizioni che aveva affidato ad Eda, la sua domestica, su come doveva essere vestito nel suo ultimo viaggio: con i paramenti sacri e gli scarponi da montagna. Don Gabriele, ti auguro di essere un prete che sappia sempre indossare i paramenti sacri con la consapevolezza che ogni volta offrirai ai fratelli la possibilità di incontrare Dio Padre. Don Gabriele, ti auguro di essere un uomo che sappia sempre indossare gli scarponi così da permettere a Dio Padre di raggiungere l uomo anche là dove pensa di scappare lontano dalla sua presenza. Auguri di vero cuore a te! don Roberto 23

24 Vita di comunità Appuntamento annuale per la festa diocesana dei chierichetti. I chierichetti della nostra U.P. che hanno partecipato alla festa. 24 Eccoci qui, di ritorno vittoriosi dalla festa del 25 aprile che come ogni anno abbiamo vissuto andando a Bergamo in treno e salendo il colle di San Giovanni per recarci in Seminario con tantissimi chierichetti provenienti da tutta la diocesi di Bergamo. Don Enrico Enea ci ha accompagnato con due papà durante tutta la giornata che abbiamo vissuto all insegna dell allegria e del ringraziamento al Signore per il dono di poter metterci al servizio dell altare, vicinissimi al luogo del Miracolo che si ripete ogni volta che celebriamo la Messa. Appena arrivati in Seminario, Stefano con Enrico, Oscar e Nicolò ci hanno raggiunto con il pullmino, portando quanto abbiamo preparato per la sfida della costruzione della barca di Pietro. Tutto è andato a meraviglia: a partire dalla paraliturgia dei ragazzi di terza media del Seminario, che ha parlato della storia del Seminario, proseguendo con la presentazione dell oggetto costruito, con lo spettacolo nell auditorium e infine con la Santa Messa prima del pranzo. Ma il momento sorprendente doveva ancora arrivare: nel pomeriggio infatti ben sei nostri chierichetti, che hanno compilato con pazienza e attenzione i concorsi di Clackson (cioè la rivista del chierichetto), sono stati chiamati sul palco per ricevere il 1 premio a loro destinato, riconfermando il nostro impegno come era avvenuto anche nelle scorse edizioni. Quest anno abbiamo però vissuto una giornata superentusiasmante grazie alla sorpresa finale: l attesissimo annuncio dei primi tre classificati, per quanto riguarda la costruzione della barca di Pietro, ha visto infatti salire sul gradino più alto del podio il nostro gruppo dell Unità Pastorale di Cisano Bergamasco!!! L entusiasmo ci ha quindi catapultati immediatamente dal loggione superiore della platea alla luce sfolgorante del palco, che ha immortalato la nostra vittoria con l assegnazione di un trenino elettrico da tavolo e di un pallone di cuoio, insieme ad alcuni palloni e vortex (uno per ogni chierichetto presente). Abbiamo quindi proseguito i festeggiamenti al rientro in oratorio a San Zenone con un tradizionale brindisi insieme a don Roberto. Non è poi mancata l occasione di condividere una pizzata nella quale abbiamo pensato di donare il trenino vinto ai bambini degenti nel reparto di oncologia pediatrica dell ospedale Giovanni XXIII di Bergamo, accompagnandolo con la lettera che abbiamo poi composto in riunione il venerdì successivo e che riportiamo alla pagina seguente. Una giornata certamente memorabile, da incorniciare con il ringraziamento al Signore! I chierichetti dell U.P. con don Enrico Enea Cortinovis

25 Vita di comunità I chierichetti hanno deciso di donare il premio vinto ai bambini in cura presso la pediatria di Bergamo. Cisano B.sco, 4 maggio Carissimi bambini e ragazzi, quest anno abbiamo partecipato come sempre all appuntamento annuale della festa dei chierichetti della diocesi di Bergamo, chiamata festa di Clackson, che si tiene il 25 aprile. Si tratta di un appuntamento tanto atteso che ha luogo ogni anno nel Seminario in Città Alta, che si riempie di tantissimi amici che prestano come noi servizio all altare. Quest anno ci è stato chiesto di preparare una barca che rappresentasse la barca di Pietro. Tra tutte le barche preparate da tantissimi chierichetti rappresentanti ogni parrocchia della diocesi di Bergamo, la nostra ha stupito tutti e ha guadagnato in modo inaspettato il gradino più alto della classifica: abbiamo vinto!!! Il premio che ci è stato dato è questo bel trenino! Nel nostro paese, che si trova al confine della provincia di Bergamo con quella di Lecco, viviamo la realtà dell Unità Pastorale di Cisano Bergamasco, con la collaborazione di tre parrocchie (Santo Stefano, San Zenone e San Gregorio) e tra l altro vi passa proprio una ferrovia. Sostenuti dall entusiasmo della vittoria, abbiamo pensato a chi come voi trascorre un periodo di tempo come ospite in ospedale e desidera passarne un po divertendosi con dei giochi. Ecco il motivo per cui vi regaliamo con gioia questo trenino, con il desiderio che il periodo che trascorrete in reparto, possa sfrecciare veloce come il treno che si riempie di colori del paesaggio nel quale si immerge: che possa portare a tutti voi allegria e tanta serenità. Buon divertimento! Con amicizia, don Enrico Enea Cortinovis con i chierichetti dell U.P. 25

26 Vita di comunità Incontro annuale del gruppo vedove Festa in onore di Santa Francesca Romana. Alcuni momenti dell incontro. Sabato 10 marzo il gruppo vedove di Cisano B.sco, che fa riferimento all associazione diocesana S.ta Francesca Romana, si è ritrovato in occasione della festa della patrona dell associazione. All incontro hanno partecipato una quindicina di associate e la presidente diocesana Sig.ra Elvira Scaravaggi. Dopo la visita alla chiesa di San Gregorio e al piccolo museo dedicato a Papa Giovanni XXIII, con alcuni scritti del nipote mons. G.B. Roncalli, ci siamo riunite per l assemblea annuale. All incontro sono intervenuti don Pierantonio, assistente ecclesiastico del gruppo e la presidente diocesana proponendo riflessioni sul tema diocesano: la risorsa e la bellezza dei giovani nelle nostre comunità cristiane. È seguito il resoconto economico annuale e la proposta di adozione a distanza per sostenere bambini in Malawi. L appuntamento si è concluso con un semplice momento conviviale. Nella celebrazione eucaristica abbiamo pregato per le vocazioni sacerdotali in particolare, abbiamo ricordato don Gabriele, prossimo all ordinazione sacerdotale. Vita di comunità Festa in onore della Beata Caterina Cittadini Ringraziando il Padre per il dono della vita religiosa con particolare attenzione al carisma delle suore Orsoline di San Girolamo in Somasca. Le suore presenti alla festa. 26 Domenica 6 maggio, in prossimità della memoria liturgica della Beata Caterina Cittadini, abbiamo invitato le suore native e coloro che hanno prestato servizio nelle parrocchie della nostra U.P. per ringraziare assieme il Signore e per affidare a Lui la preghiera vocazionale. L appuntamento lo abbiamo vissuto presso la parrocchia di San Gregorio, dando inizio anche a questo tempo particolarmente intriso di riferimenti vocazionali che sboccerà con la festa nell ordinazione sacerdotale di don Gabriele.

27 Vita di comunità Li abbiamo visti entrare timidamente dalla porta presso cui raccoglievamo le iscrizioni per il corso dei fidanzati. Lei a prima impressione un poco più convinta, lui in alcuni casi un poco a rimorchio. Ma in entrambi vedevamo lo stesso sogno ed anche la stessa sfida, a volte contro tutti e contro un mondo che non mette di certo la famiglia ed il matrimonio, specie quello cristiano, al primo posto. Ma seppur a fatica tutte e nove le coppie iscritte sono arrivate al termine del percorso! Casualmente l incontro finale si è svolto proprio la vigilia della Domenica delle Palme, inizio della Settimana Autentica, quasi a significare un inizio anche spirituale del cammino. La cerimonia religiosa di chiusura, che comprendeva anche la consegna degli attestati di partecipazione, si è svolta a San Gregorio ed è stata presieduta da mons. Enrico Rosa, coordinatore del percorso. Abbiamo ritrovato anche lo stesso sogno, ancor più rafforzato dagli argomenti via via esposti dai diversi relatori che per nove sabati si sono succeduti. Le coppie hanno anche scoperto di poter contare sulla Grazia di Dio per camminare nel matrimonio cristiano, di puntare alla "Santità intesa come vivere quotidiano e di essere testimoni con il loro amore di un Amore ancora più grande che assume però i loro volti, le loro mani ed i loro piedi per farsi presente. II cammino del percorso fidanzati non ha voluto mostrare solo rose e fiori, ma immergere le stesse coppie nella dura realtà del vivere odierno, ben espresso anche dall intervento di don Giuseppe Belotti, responsabile del Conventino di Bergamo, centro di riferimento per le coppie in difficoltà. Noi tre coppie tutor abbiamo voluto accompagnare il loro percorso, riscoprendo nel contempo le ragioni del matrimonio ed anche del nostro matrimonio in particolare. La Grazia di Dio sovrabbonda sempre ogni nostra aspettativa. La nascita, proprio l ultima sera del corso del figlio di una coppia, ne è stata la riprova con la speranza che la Parola ascoltata possa essere seme di un nuovo cammino. Abbiamo voluto anche per questo motivo coinvolgere, in una serata solo a loro dedicata, i genitori dei futuri sposi, primo esempio di vita matrimoniale. Dei caffè, delle torte, delle due cene e dei biscottini lasciamo aperta la curiosità ai futuri sposi che vorranno iniziare l anno prossimo un nuovo cammino... a noi resta il grazie sincero per quanto ascoltato, detto, visto e vissuto in questo percorso. Marco ed Emanuela, Mauro e Daniela, Iader ed Elena Il gruppo dei fidanzati al termine di un incontro. 27

28 Vita di comunità Prime confessioni Domenica 25 marzo si sono accostati all amore misericordioso del Padre vivendo per la prima volta il sacramento della Riconciliazione presso la chiesa parrocchiale di San Gregorio magno: 28 Airoldi Alessia Almici Davide Arcelli Davide Arnoldi Alessia Barcella Maddalena Bonanomi Alice Bonomelli Andrea Calcopietro Gianpier Candeloro Umberto Carsana Matilde Casamassima Benedetta Cattaneo Bryan Cattaneo Sara Collura Kevin Colombo Gianluca Colombo Riccardo Corti Erika Corti Nicholas Croce Michelle Donizetti Simone Esposito Berizzi Gabriele Fittante Desiré Franco Matilde Franco Sofia Frappietro Luca Frascari Arianna Gambirasio Aurora Gambirasio Camilla Hila Matteo Latorraca Ida Lentini Greta Lerma Emily Lerma Lester Riccardo Martorini Alessio Martorini Jacopo Mazzoleni Gabriele Mazzoleni Luca Mazzoleni Mattia Mornata Rebecca Liu La Negri Serena Paglia Maria Clara Patera Giada Peri Andrea Piraino Aurora Rimoldi Margherita Riva Filippo Rosa Yuri Sangalli Annalisa Salcedo Rodriguez Angel Ruben Salcedo Rodriguez Milagros Elena Salvioni Alessio Seminati Larissa Siletti Ginevra Spagnuolo Anna Spreafico Martina Tedesco Arianna Tolotti Sara Valenza Michele Valenza Riccardo Valsecchi Victoria Villa Marco Viscardi Clara Vitali Beatrice Zambotto Silvia

29 Vita di comunità Sante Cresime Domenica 13 maggio, nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano, hanno ricevuto il sacramento della Cresima per l invocazione dello Spirito Santo da parte di mons. Lino Casati, delegato vescovile: Agazzi Riccardo Aina Marco Barachetti Giulia Bassani Martina Bassani Sara Bertuletti Chiara Capelli Jacopo Caporali Gabriele Carenini Corinne Carluccio Regina Anna Casiraghi Maite Paola Caslini Gaia Cisana Asia Codalli Luca Colombo Davide Colombo Luca Conti Alessandro Contrastato Manuel Corsini Luca Corti Alessio Croce Vito Rubens Crotti Linda Ferrari Astrid Ferrario Mattia Forte Simone Galbusera Nicole Ghilardi Daniel Ghisleni Davide Giordano Arianna Locatelli Chiara Losa Eleonora Marchetti Francesco Marsetti Cristina Mazzoleni Alice Mazzoleni Anna Mazzoleni Letizia Mittica Chiara Panza Beatrice Pastori Davide Patera Giorgia Perucchini Erica Ravasio Chiara Ravasio Tommaso Rimoldi Andrea Riva Luca Rotasperti Samuele Sacchi Lucia Salvi Luca Scaglia Davide Viganò Gabriele Zambotto Lara 29

30 Vita di comunità Gita in Puglia Dal 30 aprile al 2 maggio a spasso per il Tacco d Italia Come ogni anno è rinnovata l esperienza della gita vissuta come Unità Pastorale. Quest anno la meta è stata la Puglia con una tappa assai interessante anche in Basilicata. Partiti da Lecce per far visita poi alle città di Otranto, Altamura, Ostuni, Mottola e Bari. Lungo l itinerario non poteva mancare la tappa a Matera salendo e scendendo tra le case ricavate nel tufo. Una città certamente unica al mondo (per questo designata capitale europea della cultura per l anno 2019). Le abitazioni tra i sassi (come vengono comunemente chiamate) sono state inserite nella lista dall UNESCO come patrimonio mondiale dell umanità. Tappa altrettanto importante e curiosa, è stata la visita ad Alberobello, dove ancora una volta si possono ammirare e visitare abitazioni uniche e povere che hanno scandito la vita di queste popolazioni per molto tempo. Oggi il turismo ha preso il sopravvento e tutto sembra bello ed elegante, ma certamente ai tempi la realtà era profondamente diversa e le condizioni di vita assai difficili. Lungo l itinerario abbiamo avuto la possibilità anche di incontrare la vita di fede di queste comunità, tradizionalmente diverse dalla nostra. A metà del percorso ci è stata data la possibilità di pranzare in una vecchia masseria, dove abbiamo potuto vedere anche la vecchia chiesetta che definiva la vita religiosa delle persone che vivevano dei prodotti di quelle terre. Particolarmente significativa sia la cattedrale di Otranto, con il grande mosaico pavimentale e la cripta con le sue quarantadue colonne. Non possiamo poi dimenticare sia il duomo di Lecce, e la Basilica di San Nicola a Bari. Nella città di Bari si stavano preparando agli appuntamenti della festa patronale che celebrano l 8 maggio. Alcuni giorni di spensieratezza e di tranquillità trascorsi in quella terra che definiamo essere il Tacco d Italia. Presso il lungomare di Otranto. 30

31 Anagrafe dal 1 marzo al 13 maggio 2018 Hanno ricevuto il sacramento del Battesimo in Santo Stefano: Aurilio Leonardo, di Antonio e Chiappa Valentina, l Barbieri Aurora, di Thomas e Campanelli Elena, l Marrese Cristina, di Marco e Geymur Alexandra, l Martorini Sofia, di Andrea e Miglioli Erika Luigia, il Ha ricevuto il sacramento del Battesimo in San Zenone: Maestroni Nicole, di Sandro e Sienicka Beata, il Hanno celebrato il sacramento del Matrimonio in Santo Stefano: Burini Federico con Semenzi Ilary, il Ha celebrato il sacramento del Matrimonio in San Zenone: Polito Agazzi Dario con Perego Annalisa, il Campanelli Pietro con Valenti Jessica Alexia, l Affidati alla misericordia del Padre in Santo Stefano: Lomboni Maria (Dina), di anni 87, il Marsetti Luigi, di anni 91, il Rocchi Armando, di anni 92, il Balabbio Giuseppe, di anni 94, il Incarbone Calogero, di anni 85, il Secchi Emilio, di anni 88, il Perego Giuseppe, di anni 77, il Affidati alla misericordia del Padre in San Zenone: Rota Giuseppina, di anni 91, il Foresti Luciana, di anni 59, il Salvi Angela, di anni 87, l Comi Silvana, di anni 76, il Balossi Brigida, di anni 81, il Perego Giuseppina, di anni 95, l

32 Unità Pastorale delle Parrocchie in Cisano Bergamasco Parroco e Moderatore dell U.P. parroco@parrocchiedicisano.it Ufficio parrocchiale Via San Pio X, 3 villasola@diocesibg.it Scuola dell Infanzia paritaria parrocchiale Via Alessandro Manzoni, 1 materna@parrocchiedicisano.it Centro in Ascolto e Coinvolgimento Piazza Vittorio Veneto, 7 centroinascolto@parrocchiedicisano.it Stampato da: CISANO BERGAMASCO TEL Voce U.P. a voce alta - Edizione delle Parrocchie dell Unità Pastorale in Cisano Bergamasco. Pubblicazione pro-manuscripto - Distribuzione gratuita alle famiglie dell Unità Pastorale. Indicativamente il costo di una copia è di 2,00. Edizione disponibile online:

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