Sistema di sorveglianza PASSI
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- Ambra Colombo
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1 Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Sistema di sorveglianza PASSI RAPPORTO AZIENDALE ASL DI VARESE
2 Hanno contribuito alla realizzazione di PASSI nell ASL di Varese Roberto Bardelli (Coordinatore) Salvatore Pisani (Referente Epidemiologico); Domenico Bonarrigo, Lorena Balconi e Cristina Degli Stefani (Analisi epidemiologica e campionamento); Lorena Balconi, Flora Bambini, Maria Palma Ceriani, Daniela Colombo, Cristina Degli Stefani, Giuseppina Maganuco e Laura Piotto (Conduzione interviste); Vincenzo Renna (Responsabile Dipartimento di Prevenzione Medico) Franca Sambo (Responsabile Servizio Medicina Preventiva nelle Comunità) Elisabetta Pini (Responsabile Dipartimento Programmazione Acquisto Controllo) 2
3 INDICE Prefazione Materiali e Metodi.6 Sintesi dei risultati...7 Descrizione del campione aziendale Attività fisica Stato nutrizionale e abitudini alimentari Consumo di alcol Abitudine al fumo Rischio cardiovascolare..43 Ipertensione arteriosa Ipercolesterolemia.. 48 Carta e punteggio individuale del rischio cardiovascolare Sicurezza domestica Uso dei dispositivi di sicurezza.. 57 Alcol e guida Diagnosi precoce delle neoplasie della mammella...64 Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero.. 69 Diagnosi precoce delle neoplasie del colon-retto. 74 Vaccinazione antinfluenzale Vaccinazione antirosolia...83 Percezione dello stato di salute Sintomi di depressione
4 PREFAZIONE Questo rapporto illustra i risultati dei primi quattro anni di attuazione del Sistema di sorveglianza PASSI in provincia di Varese, il 2008, il 2009, il 2010 e il PASSI si basa sul concetto che per predisporre iniziative di prevenzione in sanità con una visione moderna bisogna partire dall ascolto dei cittadini: la centralità della persona deve essere assunta come riferimento prioritario delle azioni di politica sanitaria, e nel contempo si deve cercare ogni alleanza utile alla migliore tutela possibile della salute dei cittadini. La convinzione di base di questo assunto è che la promozione della salute non possa compiutamente svolgersi senza sostenere il diritto di ciascuno a realizzare il proprio progetto di vita e, comunque, senza un disegno armonico di sviluppo del territorio e della comunità in cui l individuo vive. La salute, infatti, è un bene collettivo da tutelare integrando scelte individuali e azioni che competono alla società. PASSI è figlio di questa visione e, consolidandosi nel tempo, in quanto si tratta di un sistema di monitoraggio di comportamenti e di stili di vita, va sempre più configurandosi come un valido strumento per la valutazione degli interventi di prevenzione attuati, mettendo a disposizione di decisori e cittadini i dati di contesto indispensabili per attivare scelte consapevoli e per indirizzare correttamente le azioni successive da intraprendere. In Lombardia l ASL di Varese, insieme a quelle di Bergamo, Pavia e Milano, ha aderito nel 2008 al Sistema di sorveglianza PASSI. Operatori sanitari opportunamente formati effettuano, ogni anno, centinaia di interviste telefoniche ai residenti sull intero territorio provinciale e inviano i dati, resi anonimi, all Istituto Superiore di Sanità per la loro elaborazione statistica. I risultati elaborati centralmente vengono poi acquisiti dall ASL e vengono analizzati dall Unità Operativa Complessa Osservatorio Epidemiologico ai fini di una loro diffusione locale. Questa opportunità consente all Azienda l utilizzo diretto delle informazioni per il governo del territorio e per fornire risposte efficaci ai bisogni di salute della popolazione e fornisce alla Unità Operativa Complessa Prevenzione e Promozione della Salute nelle Comunità, che ha l incarico di predisporre la stesura del Piano Integrato Locale per le iniziative di prevenzione dell ASL, svolte con il coinvolgimento trasversale di altri Servizi o Dipartimenti e dei Distretti Socio Sanitari, uno strumento agile, sempre aggiornato e soprattutto contestualizzato alla realtà locale provinciale. I dati dei primi anni di applicazione del Sistema di sorveglianza PASSI nella realtà della provincia di Varese consentono infatti di affermare che il sistema sta seguendo un 4
5 percorso impegnativo in continuo sviluppo, coerente rispetto all assunto secondo il quale la disponibilità di informazioni precise e locali sulle caratteristiche e sulle dinamiche dei fenomeni di interesse per la salute è un prerequisito dell agire (scelte dettate dalle evidenze) ed è strategico per quanti sono chiamati a monitorare il raggiungimento degli obiettivi di salute ed a valutare l efficacia degli interventi attuati (cultura dei risultati). Occorre prendere coscienza che non è più sufficiente definire programmi ed azioni nell ambito del pianeta salute, se questi non hanno, come parte integrante, strumenti operativi che consentano la pianificazione, la valutazione e la comunicazione istituzionale. Tale presa di coscienza è strettamente legata alla effettiva possibilità che i sistemi di sorveglianza si radichino nella cultura e nella pratica quotidiana dei servizi territoriali, in un ottica di rinnovamento sostanziale della sanità pubblica, realmente in linea con i tempi e con il contesto epidemiologico. Gli sforzi vanno quindi focalizzati a definire e applicare tutti gli strumenti metodologici, comunicativi e informativi possibili per valorizzare il lavoro che viene svolto e per finalizzarlo ad un uso della sorveglianza PASSI che sia di impatto sulla capacità e sulla grande opportunità di scegliere per la salute del singolo e della collettività. Tratto e adattato dalla prefazione al Rapporto Nazionale PASSI 5
6 MATERIALI E METODI Gli operatori sanitari dell ASL di Varese specificamente formati dall inizio del 2008 stanno intervistando telefonicamente la popolazione. Dal 2008 al 2011 le interviste eseguite sono state 25 per ogni mese (solamente dal 2011 si è passati a 30 interviste mensili), per undici mesi l anno (luglio e agosto sono considerati assieme), per un totale annuale di 275 interviste (attualmente, dal 2011, di 330 interviste). Gli intervistati sono persone tra i 18 e i 69 anni suddivise per sesso e in tre fasce d età standardizzate, residenti nel territorio provinciale. I nominativi vengono estratti dalle liste dell anagrafe degli assistiti dell ASL, mediante un campionamento casuale, proporzionale alla popolazione generale, il che consente di attribuire a quest ultima le caratteristiche osservate nel campione. I dati raccolti sono successivamente trasmessi via internet, in forma anonima, a tutela della privacy degli intervistati, al Centro Nazionale di Epidemiologia - Sorveglianza e Promozione della Salute dell Istituto Superiore di Sanità, per l elaborazione statistica in EPI Info 3.5 e STATA 9.0 necessaria per la successiva restituzione all ASL dei risultati e per la loro definitiva archiviazione. Il questionario somministrato nell intervista telefonica è costituito da un nucleo fisso di domande, che esplorano i principali fattori di rischio comportamentali e gli interventi preventivi attuati all uopo. Gli ambiti indagati sono: - i principali fattori di rischio per le malattie cronico degenerative e in particolare per il rischio cardiovascolare: abitudine al fumo, sedentarietà, abitudini alimentari, consumo di alcool, diabete mellito, ipertensione, ipercolesterolemia. Si valuta anche l applicazione del calcolo del rischio cardiovascolare. - i programmi di prevenzione oncologica per i tumori della cervice uterina, della mammella e del colon retto; - le vaccinazioni contro influenza e rosolia; - la sicurezza in rapporto ai fattori che incidono su frequenza e gravità di infortuni domestici, infortuni sul lavoro e incidenti stradali; - la percezione soggettiva dello stato di salute e di sintomi depressivi. 6
7 SINTESI DEI RISULTATI I risultati della sorveglianza PASSI nell ASL di Varese mostrano sensibili differenze tra le diverse categorie socio-demografiche della popolazione residente e quelle inerenti alle varie regioni d Italia: emerge un quadro caratterizzato da diseguaglianze di salute, per le quali i determinanti sociali sembrano giocare un ruolo rilevante. Di seguito sono descritti sia il profilo socio-demografico del campione analizzato, sia gli aspetti emersi dal punto di vista della prospettiva di guadagnare salute (comportamenti a rischio, stili di vita e partecipazione attiva alle iniziative di prevenzione) nella popolazione provinciale esaminata. Profilo socio-demografico In quattro anni di conduzione dell indagine, sono state intervistate 1155 persone residenti in provincia di Varese, d età compresa tra 18 e 69 anni, selezionate dall anagrafe degli assistiti dell ASL, nominativamente in modo casuale e numericamente in proporzione alla composizione per età e sesso della popolazione provinciale. Le persone intervistate costituiscono, in tal modo, un campione rappresentativo della popolazione residente in provincia di Varese, le cui caratteristiche sono statisticamente attribuibili alla popolazione generale da cui è estratto. Si può così affermare che in provincia di Varese, sotto il profilo socio-demografico, l età media in entrambi i sessi è di 44 anni, il 57,7% della popolazione ha come titolo di studio il diploma o la laurea, il 61,7% non ha difficoltà economiche e lo 0,5% ha cittadinanza straniera. Attività fisica I sedentari sono il 25,8% dei residenti, mentre il 24% ha dichiarato di svolgere un livello di attività fisica conforme alle raccomandazioni. Il 35,2% della popolazione ha riferito che medici e operatori sanitari si sono informati sull attività fisica svolta, e tra di essi il 37% ha consigliato ai soggetti visitati di svolgerla regolarmente. Stato nutrizionale e abitudini alimentari Il 36,9% dei residenti in provincia di Varese è in eccesso ponderale: il 28,1% per sovrappeso e il 8,8% per obesità. Il 55,0% delle persone con eccesso ponderale ha ricevuto da un medico, o da un altro operatore sanitario, il consiglio di seguire una dieta per perdere peso e il 46,6% quello di fare regolarmente attività fisica. Il consumo di frutta e verdura è abbastanza diffuso nella popolazione, anche se solo l 11,4% aderisce alle raccomandazioni internazionali di assumerne cinque porzioni al giorno. Consumo di alcol Nel quadriennio Il 70,8% dei residenti fa abitualmente uso di bevande alcoliche. L 11,3% beve fuori pasto, il 10,7% è un bevitore binge e il 5,6% fa un consumo abituale elevato. Nel i bevitori a rischio sono risultati 22,6% (da tener presente che nel 2010 i valori che definiscono il consumo forte e binge di alcol sono variati in modo più restrittivo). Gli operatori sanitari si informano poco frequentemente (19,2%) sulle abitudini di consumo alcolico dei loro assistiti. 7
8 Abitudine al fumo I fumatori sono il 25,2% della popolazione e circa un quarto (24,9%) sono fumatori che hanno smesso di fumare. Il 47,0% dei residenti ha ricevuto dagli operatori sanitari domande sulle sue abitudini al fumo e soltanto il 49,2% dei fumatori ha ricevuto il consiglio di smettere di fumare. L 80,3% dei residenti non permette di fumare nella propria abitazione e l 89,2% è dell opinione che il divieto di fumare nei luoghi di lavoro sia rispettato sempre o quasi sempre (tale percentuale per i locali pubblici è del 92,7%). Ipertensione arteriosa La pressione arteriosa non è mai stata misurata nel 4,8% degli intervistati, da oltre due anni nel 7,2%. Il 15,5% delle persone è considerato affetto da ipertensione arteriosa, e di queste il 76,5% è in trattamento farmacologico. Ipercolesterolemia Il 25,7% dei residenti non ha mai effettuato il dosaggio della colesterolemia e il 9,4% fa risalire l ultima misurazione ad oltre due anni. Più di un quarto dei residenti (26,7%) ha valori elevati e, di questi, circa uno su quattro (24,5%) è in trattamento farmacologico specifico. Carta e punteggio individuale del rischio cardiovascolare La carta del rischio cardiovascolare è ancora poco utilizzata dai medici: solo il 4,4% dei residenti, d età compresa tra 35 e 69 anni, ha ricevuto dal proprio medico la valutazione del rischio cardiovascolare. Sicurezza domestica Nonostante la frequenza degli infortuni in ambito domestico, la percezione del rischio infortunistico non è elevata; il 92,6% dei residenti, infatti, ritiene questo rischio basso o inesistente. Sicurezza stradale L uso dei dispositivi di sicurezza non è ancora del tutto soddisfacente. Mentre il 92,3% delle persone utilizza in modo sistematico la cintura di sicurezza sedendo nei posti anteriori dell automobile, solo il 20,0% utilizza la cintura sui sedili posteriori. Alcol e guida Valutando la sicurezza stradale in rapporto al consumo di bevande alcoliche, emerge che il 12,3% dei residenti ha guidato sotto l effetto dell alcol nel mese precedente all intervista. Diagnosi precoce delle neoplasie della mammella L 84,7% delle donne tra 50 e 69 anni, seguendo le raccomandazioni specifiche degli operatori sanitari, ha effettuato la mammografia negli ultimi due anni: il 68,8% ha aderito al programma di screening organizzato dall ASL e il 15,9% ha comunque eseguito l esame privatamente. Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero Il 74,3% delle donne tra 25 e 64 anni, seguendo le raccomandazioni specifiche degli operatori sanitari, ha effettuato almeno un Pap test negli ultimi tre anni, il 12,9% con una procedura di screening conseguentemente ad una chiamata attiva delle strutture socio sanitarie territoriali dell ASL provinciale (non essendoci in provincia di Varese uno screening organizzato) ed il 61,4% privatamente. 8
9 Diagnosi precoce delle neoplasie del colon retto Il 58,7% della popolazione di entrambi i sessi tra 50 e 69 anni, seguendo le raccomandazioni degli operatori sanitari, ha attuato la prevenzione del cancro del colon retto sia privatamente che aderendo al programma di screening organizzato dall ASL: il 54,4% ha eseguito il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci negli ultimi due anni, il 7,5% ha eseguito una colonscopia negli ultimi cinque anni. Vaccinazione antinfluenzale Solo il 22,6% dei residenti tra i 18 e i 64 anni intervistati da PASSI, con almeno una condizione a rischio per le complicanze dell influenza (malattie respiratorie croniche, diabete, tumore, malattie cardiovascolari), si è vaccinato durante l ultima campagna vaccinale. Il dato è riferito alle sole vaccinazioni gestite dall ASL, non considerando quelle eseguite privatamente dai cittadini, per cui è abbondantemente sottostimato. Vaccinazione antirosolia La percentuale di donne suscettibili alla rosolia o con stato immunitario sconosciuto è pari al 42,3%; quota molto superiore al valore raccomandato del 5%, nel campione intervistato da PASSI. Percezione dello stato di salute Il 65,1% degli intervistati ritiene buono o molto buono il proprio stato di salute; per contro, gli anziani, le donne, le persone con una o più patologie croniche, coloro che hanno un basso livello d istruzione e quelle che dichiarano di avere molte difficoltà economiche hanno una percezione molto meno positiva del proprio stato di salute. Sintomi di depressione Il 9,4% della popolazione ha avuto, nelle due settimane precedenti l intervista, sintomi di depressione; il 31,1% di questi non ha chiesto aiuto a nessuno e soltanto il 27,4% si è rivolto a un medico o a un operatore sanitario per questo problema. 9
10 Descrizione del campione aziendale La popolazione in studio è costituita da circa residenti di anni iscritti nelle liste delle anagrafi sanitarie della ASL della Provincia di Varese. Da gennaio 2008 a dicembre 2011, nella ASL della Provincia di Varese sono state intervistate 1155 persone nella fascia anni, selezionate con campionamento proporzionale stratificato per sesso e classi di età dalle anagrafi sanitarie. Quali sono le caratteristiche demografiche degli intervistati? Principali indicatori di monitoraggio del campione per anno PASSI 2008 PASSI 2009 PASSI 2010 PASSI 2011 Numerosità Tasso di risposta 84, ,7 86,2 Tasso di rifiuto 13,6 8,9 10,3 9,9 L età e il sesso Nella ASL della Provincia di Varese, il campione intervistato (1155 persone) è composto in maniera uguale da donne (50%) e uomini (50%); l età media complessiva è di 44 anni. Il campione è costituito per: - il 28,3% da persone nella fascia anni - il 36,5 da persone nella fascia anni - il 35,2% da persone nella fascia anni Distribuzione del campione e della popolazione per classi di età negli UOMINI ASL Varese - PASSI (n=1155) 28,8 26,8 37,1 37,2 34,1 35, % Popolazione Campione Distribuzione del campione e della popolazione per classi di età nelle DONNE ASL Varese - PASSI (n=1155) La distribuzione per sesso e classi di età del campione selezionato è sovrapponibile a quella della popolazione di riferimento, indice di una buona rappresentatività del campione selezionato ,9 26,1 35,8 35,9 36,3 37, % Popolazione Campione 10
11 Il titolo di studio Nella ASL della Provincia di Varese il 9,4% del campione non ha alcun titolo di studio o ha la licenza elementare, il 33,0% la licenza media inferiore, il 42,5% la licenza media superiore e il 15,2% è laureato. Le donne hanno un livello di istruzione più alto degli uomini. Nessuno/Elementare Campione per titolo di studio ASL Varese - PASSI (n=1155) Media inferiore 9,4 33,0 L istruzione è fortemente età - dipendente: gli anziani mostrano livelli di istruzione significativamente più bassi rispetto ai più giovani. Media superiore Laurea 15,2 42,5 Nel pool di ASL PASSI a livello nazionale la scolarità medio-bassa è distribuita in maniera eterogenea sul territorio % Prevalenza di scolarità medio-bassa Pool PASSI Nazionale Prevalenza di scolarità bassa (nessuna/licenza elementare) per classi di età ASL Varese PASSI (n=1155) , , ,7 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 % 11
12 Lo stato civile Campione per categorie stato civile ASL Varese - PASSI (n=1155) Nella ASL della Provincia di Varese i coniugati/conviventi rappresentano il 60,2% del campione, i celibi/nubili il 33,5%, i separati/divorziati il 4,2% ed i vedovi il 2,1%. Coniugato/convivente Celibe/nubile Separato/divorziato 4,2 33,5 60,2 Nel periodo , nel pool di ASL nazionale sono del 61%, 32%, 5% e 2%. Vedovo/a 2,1 0,0 20,0 % 40,0 60,0 80,0 Cittadinanza % di stranieri* Pool PASSI Nazionale Nella ASL della Provincia di Varese il campione è costituito dal 99,4% di cittadini italiani, 0,5% di stranieri e 0,1% con doppia nazionalità. Gli stranieri sono più rappresentati nella classe di età anni (3 donne). Il totale degli stranieri è 6. Il protocollo del sistema di Sorveglianza PASSI prevede la sostituzione degli stranieri non in grado di sostenere l intervista telefonica in italiano. PASSI pertanto fornisce informazioni solo sugli stranieri più integrati o da più tempo nel nostro Paese. Nel pool di ASL nazionale in ugual periodo gli stranieri sono il 3%, con una distribuzione eterogenea sul territorio. * Sono stati esclusi dall analisi i cittadini con doppia nazionalità 12
13 Il lavoro Nella ASL della Provincia di Varese il 72,3% di intervistati nella fascia d età anni ha riferito di lavorare regolarmente. Le donne sono risultate complessivamente meno occupate rispetto agli uomini (79,3% contro 65,3%). Gli intervistati di anni hanno riferito in maggior percentuale di lavorare con regolarità, soprattutto gli uomini. Le differenze di occupazione per classi di età e sesso, sono confermate anche nel pool di ASL nazionale % di lavoratori regolari per sesso e classi di età ASL Varese - PASSI ,9 61,8 77,7 69,6 80,7 93,5 0,0 20,0 40,0 % 60,0 80,0 100,0 donne uomini % di lavoratori regolari Pool PASSI Nazionale Nel periodo la percentuale di lavoratori regolari nella fascia di età anni nel pool di ASL PASSI nazionale è del 61%, con un rilevante gradiente Nord-Sud. 13
14 Difficoltà economiche % di intervistati che riferiscono molte difficoltà economiche per sesso e classi di età ASL Varese - PASSI Nella ASL della Provincia di Varese: - il 61,7% del campione non ha riferito alcuna difficoltà economica - il 31,2% qualche difficoltà - il 7,1% molte difficoltà economiche. Le donne hanno dichiarato complessivamente maggiori difficoltà economiche rispetto agli uomini (6,4% contro 7,8%), in particolare la classe anni ,4 6, ,5 10, ,6 6,2 0,0 10,0 20,0 % 30,0 40,0 donne uomini % di intervistati che riferiscono qualche/molte difficoltà economiche Pool PASSI Nazionale Nel periodo nel pool di ASL PASSI nazionale, le percentuali inerenti alle difficoltà sono rispettivamente del 46%, 41% e 13%. Inoltre la prevalenza di persone con molte difficoltà economiche mostra un rilevante gradiente territoriale. Conclusioni e raccomandazioni L elevato tasso di risposta e la bassa percentuale di rifiuti indicano la buona qualità complessiva del sistema di sorveglianza PASSI, correlata sia al forte impegno e all elevata professionalità degli intervistatori sia alla buona partecipazione della popolazione, che complessivamente ha mostrato interesse e gradimento per la rilevazione. I dati socio-anagrafici, oltre a confermare la validità del campionamento effettuato, sono indispensabili all analisi e all interpretazione delle informazioni fornite nelle altre sezioni indagate. 14
15 Attività fisica L attività fisica praticata regolarmente svolge un ruolo di primaria importanza nella prevenzione di malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione e obesità. Uno stile di vita sedentario contribuisce invece allo sviluppo di diverse malattie croniche, in particolare quelle cardiovascolari: per le cardiopatie ischemiche, ad esempio, si stima che l eccesso di rischio attribuibile alla sedentarietà e i conseguenti costi sociali siano maggiori di quelli singolarmente attribuibili a fumo, ipertensione e obesità. Esiste ormai un ampio consenso circa il livello dell attività fisica da raccomandare nella popolazione adulta: 30 minuti di attività moderata al giorno per almeno 5 giorni alla settimana oppure attività intensa per più di 20 minuti per almeno 3 giorni. Promuovere l attività fisica rappresenta pertanto un azione di sanità pubblica prioritaria, ormai inserita nei piani e nella programmazione sanitaria in tutto il mondo. Negli Stati Uniti il programma Healthy People 2010 inserisce l attività fisica tra i principali obiettivi di salute per il Paese. L Unione europea nel Public Health Programme ( ) propone progetti per promuovere l attività fisica. In Italia, sia nel Piano Sanitario Nazionale sia nel Piano della Prevenzione, si sottolinea l importanza dell attività fisica per la salute; il programma Guadagnare Salute si propone di favorire uno stile di vita attivo, col coinvolgimento di diversi settori della società allo scopo di rendere facile al cittadino la scelta del movimento. Quante persone attive fisicamente e quanti sedentari? Attività fisica ASL della Provincia di Varese - PASSI (n=1155) % (IC95%) Livello di attività fisica Attivo 1 24,0 (21,6-26,6) parzialmente attivo 2 50,1 (47,2-53,1) sedentario 3 25,8 (23,4-28,5) 1 lavoro pesante oppure adesione alle linee guida (30 minuti di attività moderata per almeno 5 giorni alla settimana, oppure attività intensa per più di 20 minuti per almeno 3 giorni) 2 non fa lavoro pesante, ma fa qualche attività fisica nel tempo libero, senza però raggiungere i livelli raccomandati 3 non fa un lavoro pesante e non fa nessuna attività fisica nel tempo libero. Nel periodo , nella ASL di Varese il 24,0% delle persone intervistate ha uno stile di vita attivo: conduce infatti un attività lavorativa pesante o pratica l attività fisica moderata o intensa raccomandata; il 50,1% pratica attività fisica in quantità inferiore a quanto raccomandato (parzialmente attivo) ed il 25,8% è completamente sedentario. 15
16 Sedentari Prevalenze per caratteristiche socio-demografiche ASL Varese Totale: 25,8% (IC 95%: 23,4%-28,5%) Età ,9% ,4% ,6% Sesso La sedentarietà cresce all aumentare dell età ed è più diffusa nelle persone con basso livello d istruzione e con maggiori difficoltà economiche; non sono emerse differenze significative tra uomini e donne uomini donne Istruzione nessuna/elementare 25,4% 26,3% 34,3% media inferiore 31,2% media superiore 23,6% laurea 15,0% Diff. economiche molte qualche 34,1% 33,6% nessuna 21,0% 0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% Sedentari Prevalenze per regione di residenza - Pool di ASL Totale: 30,1% (IC95%: 29,8-30,4%) Nel Pool di ASL PASSI nazionale, la percentuale di sedentari è risultata del 30% Nel periodo si osservano differenze statisticamente significative nel confronto tra Regioni, con un chiaro gradiente Nord-Sud, a sfavore delle Regioni meridionali. La Provincia Autonoma di Bolzano presenta la percentuale significativamente più bassa di sedentari (9,4%), mentre in Basilicata si registra quella significativamente più alta (47,2%). In Lombardia, Sardegna, Basilicata e Calabria non tutte le Asl hanno partecipato alla rilevazione 16
17 Analisi di trend sul pool di ASL Osservando il fenomeno per mese, nel periodo a livello di pool di Asl nazionale, non si registra una variazione significativa della prevalenza di soggetti sedentari, in nessuna delle tre ripartizioni geografiche. Gli operatori sanitari promuovono l attività fisica dei loro assistiti? Nella ASL della Provincia di Varese solo il 35,2% degli intervistati ha riferito che un medico o un altro operatore sanitario ha chiesto loro se svolgono attività fisica; il 37,0% ha riferito di aver ricevuto il consiglio di farla regolarmente. Attenzione degli operatori sanitari % di intervistati a cui è stata posta la domanda sull attività fisica % intervistati che hanno ricevuto il consiglio di fare più attività fisica ASL Varese PASSI Chiesto 35,2% Consigliato 37,0% 34,0% 34,5% 35,0% 35,5% 36,0% 36,5% 37,0% 37,5% Persone a cui è stata posta la domanda sull attività fisica Prevalenze per Regione di residenza Passi Pool di Asl: 31,5% (IC95%: 31,1-31,8%) Nel pool di ASL PASSI nazionale, la percentuale di intervistati a cui è stata posta la domanda sull attività fisica e del 31%. Si osservano differenze statisticamente significative nel confronto tra le Regioni, con una minore attenzione del medico o dell operatore sanitario in alcune regioni meridionali. La prevalenza significativamente più bassa si osserva in Basilicata (23%), mentre quella significativamente più alta nelle Asl della Sardegna (39%). In Lombardia, Sardegna, Basilicata e Calabria non tutte le Asl hanno partecipato alla rilevazione 17
18 Come viene percepito il proprio livello di attività fisica? La percezione che la persona ha del proprio livello di attività fisica praticata è importante in quanto condiziona eventuali cambiamenti verso uno stile di vita più attivo. Tra le persone attive, il 34,3% ha giudicato la propria attività fisica non sufficiente. Il 42,8% delle persone parzialmente attive ed il 14,5% dei sedentari ha percepito il proprio livello di attività fisica come sufficiente. 90,0% 80,0% 70,0% 60,0% 50,0% 40,0% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% Autopercezione del livello di attività fisica praticata Distribuzione della percezione per categoria di attività fisica ASL Varese PASSI ,7% 34,3% 42,8% 57,2% 14,5% 85,5% Attivi Parzialmente attivi Sedentari Sufficiente Non sufficiente Stile di vita sedentario e compresenza di altre condizioni di rischio Lo stile di vita sedentario si associa spesso ad altre condizioni di rischio; in particolare è risultato essere sedentario: Sedentari e altri fattori di rischio Prevalenza di sedentari nelle categorie a rischio ASL Varese PASSI (n=298) Depressione 30,6% - il 30,6% delle persone depresse - il 32,9% degli ipertesi - il 28,5% delle persone in eccesso ponderale - Il 33,0% dei fumatori Ipertensione Eccesso ponderale 28,5% 32,9% Fumo 33,0% 26,0% 27,0% 28,0% 29,0% 30,0% 31,0% 32,0% 33,0% 34,0% Conclusioni e raccomandazioni Nella ASL della Provincia di Varese si stima che circa una persona adulta su quattro (24,0%) pratichi l attività fisica raccomandata, mentre il 25,8% può essere considerato completamente sedentario. È presente una percezione distorta dell attività fisica praticata: il 14,5% dei sedentari ritiene di praticare sufficiente movimento. La percentuale di sedentari è più alta in sottogruppi di popolazione che potrebbero beneficiarne di più (in particolare persone con sintomi di depressione, ipertesi, obesi o in sovrappeso). In ambito sanitario gli operatori non promuovono ancora sufficientemente uno stile di vita attivo tra i loro assistiti. Gli effetti positivi di una diffusa attività fisica nella popolazione sono evidenti sia a livello sociale, sia economico. Lo sviluppo di strategie per accrescere la diffusione dell attività fisica (attraverso l attivazione di interventi di dimostrata efficacia) è un importante obiettivo che può essere raggiunto solo con l applicazione di strategie intersettoriali, intervenendo sugli aspetti ambientali, sociali ed economici che influenzano l adozione di uno stile di vita attivo (ad es. politica di trasporti, ambiente favorente il movimento, ecc.). 18
19 Stato nutrizionale e abitudini alimentari La situazione nutrizionale di una popolazione è un determinante importante delle sue condizioni di salute. In particolare l eccesso di peso, favorendo l insorgenza o l aggravamento di patologie preesistenti, riduce la durata della vita e ne peggiora la qualità. In Italia, come nella gran parte dei Paesi a medio e alto reddito, l eccesso ponderale è uno dei principali fattori che sostengono l aumento delle malattie croniche non trasmissibili. Per questo, si compiono molti sforzi per monitorare l andamento dell eccesso ponderale nei bambini, negli adulti e nella terza età. Le persone vengono classificate in 4 categorie in base al valore dell Indice di massa corporea (IMC), calcolato dividendo il peso in kg per la statura in metri elevata al quadrato: sottopeso (IMC <18,5), normopeso (IMC 18,5-24,9), sovrappeso (IMC 25,0-29,9), obese (IMC 30). Ad alcuni alimenti è riconosciuto un ruolo protettivo: è ormai evidente per esempio la protezione rispetto alle neoplasie associata all elevato consumo di frutta e verdura. Per questo motivo ne viene consigliato il consumo tutti i giorni: l adesione alle raccomandazioni internazionali prevede il consumo di almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno (five-a-day). Situazione nutrizionale e consumo di frutta e verdura ASL della Provincia di Varese - PASSI (n=1154) % (IC95%) Popolazione in eccesso ponderale sovrappeso 1 28,1 (25,5-30,8) obesi 2 8,8 (7,3-10,7) Consiglio di perdere peso da un medico o operatore sanitario 3 sovrappeso 46,9 obesi 80,4 Adesione al five-a-day 11,4 (9,7-13,4) 1 sovrappeso = indice di massa corporea (Imc) compreso tra 25 e 29,9 2 obeso = indice di massa corporea (Imc) 30 3 tra coloro che sono stati dal medico negli ultimi 12 mesi Qual è lo stato nutrizionale della popolazione? Stato nutrizionale ASL Varese (n=1154) 70,0% Nella ASL della Provincia di Varese il 5,5% delle persone intervistate risulta sottopeso, il 57,6% normopeso, il 28,1% sovrappeso e l 8,8% obeso. 60,0% 50,0% 40,0% 57,6% Complessivamente si stima che il 36,9% della popolazione presenti un eccesso ponderale. 30,0% 20,0% 10,0% 5,5% 28,1% 8,8% 0,0% Sottopeso Normopeso Sovrappeso Obeso 19
20 Quante e quali persone sono in eccesso ponderale? Eccesso ponderale Prevalenze per caratteristiche socio-demografiche ASL Varese (n=1154) Totale: 36,9% (IC 95%: 34,1%-39,8%) Età Sesso uomini 15,6% 5,5% 32,3% 33,7% 37,6% 6,9% 13,5% 10,4% donne 18,5% 7,3% L eccesso ponderale è significativamente più frequente: - col crescere dell età - negli uomini rispetto alle donne (48% vs 25,8%) - nelle persone con basso livello di istruzione e con difficoltà economiche Istruzione nessuna/elementare media inferiore media superiore laurea Diff. economiche molte 32,4% 23,1% 34,2% 11,1% 25,5% 5,7% 19,4% 4,0% 35,4% 15,9% qualche nessuna CIttadinanza italiana 28,6% 27,0% 27,9% 12,5% 6,2% 8,9% straniera 66,7% 0,0% 0,0% 20,0% 40,0% 60,0% 80,0% Sovrappeso Obesi 20
21 Eccesso ponderale Prevalenze per regione di residenza Pool di ASL Totale: 42,0% (IC95%: 41,6-42,3%) Nel pool di ASL nazionale, la percentuale di persone in eccesso ponderale è del 42%. Si osservano differenze statisticamente significative nel confronto tra Regioni, con un chiaro gradiente Nord-Sud, a sfavore delle Regioni meridionali. Le Asl partecipanti della Lombardia presentano la percentuale significativamente più bassa di persone in eccesso ponderale (34,5%), mentre in Molise si registra quella significativamente più alta (49,3%). In Lombardia, Sardegna, Basilicata e Calabria non tutte le Asl hanno partecipato alla rilevazione Analisi di trend sul pool di ASL Osservando il fenomeno per mese, nel periodo a livello di pool di Asl nazionale, non si registra una variazione significativa della prevalenza di eccesso ponderale, in nessuna delle tre ripartizioni geografiche. 21
22 Come considerano il proprio peso le persone intervistate? La percezione che la persona ha del proprio peso è un aspetto importante da considerare in quanto condiziona un eventuale cambiamento nel proprio stile di vita. La percezione del proprio peso non sempre coincide con l IMC calcolato sulla base di peso ed altezza riferiti dagli stessi intervistati: nell Asl di Varese si osserva un alta coincidenza tra percezione del proprio peso e IMC negli obesi (93,1%) e nei normopeso (81,0%); tra le persone in sovrappeso invece ben il 38,4% ritiene il proprio peso giusto. Emerge una diversa percezione del proprio peso per sesso: tra le donne normopeso il 78,2% considera il proprio peso più o meno giusto rispetto all 85,0% degli uomini, mentre tra quelle sovrappeso il 19,6% considera il proprio peso più o meno giusto rispetto all 47,7% degli uomini. Autopercezione del proprio peso corporeo Prevalenze per stato nutrizionale ASL Varese (n=1155) 100,0% 90,0% 80,0% 70,0% 60,0% 50,0% 40,0% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% 12,1% 81,0% 6,9% 61,3% 38,4% 93,1% 5,9% 0,3% 1,0% Sotto/ normopeso Sovrappeso Obeso Peso troppo alto Peso più o meno giusto Peso troppo basso Quante persone mangiano almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno ( five a day )? Consumo di frutta e verdura Prevalenze per porzioni consumate ASL Varese (n=1155) Nella ASL di Varese il 44,6% degli intervistati ha dichiarato di mangiare frutta e verdura almeno una volta al giorno: il 41,4% ha riferito di mangiare 3-4 porzioni al giorno e solo l 11,4% le 5 porzioni raccomandate. 50,0% 45,0% 40,0% 35,0% 30,0% 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% 44,6% 41,4% 11,4% 2,6% 0 porzioni 1-2 porzioni 3-4 porzioni 5 o più porzioni 22
23 Adesione al five-a-day Prevalenze per caratteristiche socio-demografiche ASL Varese (n=1155) Totale: 11,4% (IC 95%: 9,7%-13,4%) Età ,8% L abitudine a consumare 5 o più porzioni di frutta e verdura al giorno è più diffusa - nelle persone sopra ai 50 anni - nelle donne (14,2%) - nelle persone con basso livello d istruzione (13,9%) - nelle persone obese (18,6%) - nelle persone con qualche/nessuna difficoltà economica Sesso uomini donne Istruzione nessuna/elementare media inferiore media superiore laurea Diff. economiche molte qualche nessuna Stato nutrizionale sotto/normopeso sovrappeso obeso CIttadinanza italiana straniera 0,0% 9,0% 8,7% 14,2% 13,9% 11,8% 10,6% 11,4% 8,5% 12,5% 11,2% 10,2% 12,0% 11,5% 18,4% 18,6% 0,0% 5,0% 10,0% 15,0% 20,0% Adesione al five-a-day Prevalenze per regione di residenza Pool di ASL Totale: 9,8% (IC95%: 9,6-10,0%) Nel pool di ASL nazionale , la percentuale di intervistati che aderisce al five-a-day è del 10%. La mappa riporta le prevalenze, per Regione di residenza, dell adesione al five a day nel periodo Si osserva un chiaro gradiente Nord-Sud, con una più alta adesione prevalentemente tra i residenti nelle Regioni settentrionali: il dato significativamente più alto è quello della Liguria (18%). In Lombardia, Sardegna, Basilicata e Calabria non tutte le Asl hanno partecipato alla rilevazione 23
24 Analisi di trend sul pool di ASL L analisi dei trend conferma l assenza di variazioni significative nell adesione al five a day, in tutte le tre ripartizioni geografiche. Quante persone sovrappeso/obese ricevono consigli di perdere peso dagli operatori sanitari e con quale effetto? Nella ASL di Varese il 55,0% delle persone in eccesso ponderale ha riferito di aver ricevuto il consiglio di perdere peso da parte di un medico o di un altro operatore sanitario; in particolare hanno riferito questo consiglio il 46,9% delle persone in sovrappeso e 80,4% delle persone obese. Persone in eccesso ponderale che hanno ricevuto il consiglio di fare una dieta Prevalenze per regione di residenza Pool di ASL Totale: 54% (IC95%: 53,8-54,8%) Nel pool di ASL nazionale, la percentuale di persone in eccesso ponderale che ha ricevuto il consiglio di fare una dieta è del 54%. La mappa riporta la frequenza, per Regione di residenza, di intervistati in eccesso ponderale che hanno ricevuto il consiglio di fare una dieta per perdere peso. I dati non mostrano un chiaro gradiente territoriale e il valore significativamente più basso rispetto al dato medio nazionale si registra in Basilicata (33%) mentre quello significativamente più alto nelle Asl della Sardegna (63%). In Lombardia, Sardegna, Basilicata e Calabria non tutte le Asl hanno partecipato alla rilevazione 24
25 Tra le persone in eccesso ponderale il 18,5% ha riferito di seguire una dieta per perdere o mantenere il proprio peso (15,4% nei sovrappeso e 28,4% negli obesi). La proporzione di persone con eccesso ponderale che seguono una dieta è significativamente più alta: nelle donne (26,8% vs 14,1% negli uomini) negli obesi (28,4% vs 15,4% nei sovrappeso) nelle persone sovrappeso (esclusi gli obesi) che ritengono il proprio peso troppo alto (18,7%) rispetto a quelle che ritengono il proprio peso giusto (10,5%) in coloro che hanno ricevuto il consiglio da parte di un operatore sanitario (29,5% vs 7,0%). Attuazione di una dieta % di sovrappeso che attuano una dieta per auto percezione del proprio peso % di sovrappeso/obesi che attuano una dieta per consiglio dell operatore sanitario ASL Varese ,0% 30,0% 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% 18,7% 10,5% corretta percezione del proprio peso* Si No 29,5% consiglio 7,0% * Questo confronto riguarda solo i sovrappeso senza gli obesi (n=323) Quante persone sovrappeso/obese ricevono consigli di fare attività fisica dagli operatori sanitari e con quale effetto? Nell Asl della Provincia di Varese il 28,5% delle persone in eccesso ponderale è sedentario (27,9% nei sovrappeso e 30,4% negli obesi). Il 46,6% delle persone in eccesso ponderale ha riferito di aver ricevuto il consiglio di fare attività fisica da parte di un medico o di un altro operatore sanitario; in particolare hanno ricevuto questo consiglio il 40,6% delle persone in sovrappeso e il 65,2% di quelle obese. Tra le persone in eccesso ponderale che hanno riferito il consiglio, il 72,0% pratica un attività fisica almeno moderata, rispetto al 67,8% di chi non l ha ricevuto. Nel pool di ASL nazionale il 39% di persone in eccesso ponderale ha ricevuto il consiglio di fare regolare attività fisica. Quante persone hanno cambiato peso nell ultimo anno? Nell Asl della Provincia di Varese il 23,7% degli intervistati ha riferito di essere aumentato di almeno 2 kg di peso nell ultimo anno. La proporzione di persone aumentate di peso nell ultimo anno è più elevata: nella fascia anni (26,3% vs 26,0% a anni e 19,5% a anni) nelle persone già in eccesso ponderale (34,3% in obesi e il 27,8% in sovrappeso vs 20,4% in normopeso) nelle donne (25,1%) rispetto agli uomini (22,4%). 70,0% 60,0% 50,0% 40,0% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% Cambiamenti di peso % di persone che hanno cambiato peso negli ultimi 12 mesi per stato nutrizionale ASL Varese ,9% 14,1% 24,5% 63,6% 58,1% 41,2% 20,4% 34,3% 27,8% perso +2Kg stabile aumentato +2Kg sotto/normopeso sovrappeso obeso 25
26 Conclusioni e raccomandazioni In letteratura è ampiamente documentata una sottostima nel rilevare la prevalenza dell eccesso ponderale attraverso indagini telefoniche analoghe a quelle condotte nel sistema di Sorveglianza PASSI; nonostante questa verosimile sottostima, nell Asl della Provincia di Varese il 36,9 degli intervistati presenta un eccesso ponderale. Una particolare attenzione nei programmi preventivi va posta, oltre alle persone obese, alle persone in sovrappeso. In questa fascia di popolazione emerge infatti una sottostima del rischio per la salute legato al proprio peso: meno di una persona su due percepisce il proprio peso come troppo alto, la maggior parte giudica la propria alimentazione in senso positivo e più di una persona su tre è aumentata di peso nell ultimo anno. La dieta per ridurre o controllare il peso è praticata solo dal 18,5% delle persone in eccesso ponderale, mentre è più diffusa la pratica di un attività fisica moderata (71,5%). La maggior parte delle persone consuma giornalmente frutta e verdura: circa la metà ne assume oltre 3 porzioni, ma solo una piccola quota assume le 5 porzioni al giorno raccomandate per un efficace prevenzione delle neoplasie. I risultati indicano la necessità di interventi multisettoriali per promuovere un alimentazione corretta accompagnata da un'attività fisica svolta in maniera costante e regolare; per aumentare l efficacia degli interventi appare fondamentale l'approccio multidisciplinare, nel quale la Sanità Pubblica gioca un ruolo importante nel promuovere alleanze e integrazioni. Rilevante risulta inoltre il consiglio ed il sostegno del Medico di Assistenza Primaria, spesso il primo operatore a confrontarsi con il problema legato al peso del proprio assistito. 26
27 Consumo di alcol Nell ambito della promozione di stili di vita sani, il consumo di alcol ha assunto un importanza sempre maggiore, perché l alcol è associato a numerose malattie: cirrosi del fegato, malattie cardiovascolari e tumori, malattie neuropsichiatriche, problemi di salute materno-infantile, ecc. Inoltre, il consumo di alcol provoca, come effetto immediato, alterazioni psicomotorie, che espongono ad un aumentato rischio di incidenti stradali, comportamenti sessuali a rischio, infortuni sul lavoro, episodi di violenza, e può creare dipendenza. Il danno causato dall'alcol, oltre che alla persona che beve, può estendersi quindi alle famiglie e alla collettività, gravando sull'intera società. Anche l impatto economico è notevole: si stima che i costi indotti dal consumo di alcol, nei Paesi ad alto e medio reddito, ammontino a più dell 1% del Prodotto Interno Lordo. I rischi di danni alcol-correlati (immediati e cronici) e di dipendenza alcolica variano in funzione di diversi fattori: la quantità complessiva di alcol bevuta abitualmente, la quantità di alcol assunta in una singola occasione; le modalità ed il contesto di assunzione dell alcol. Non è possibile stabilire limiti al di sotto dei quali i rischi si annullano. Per definire il consumo moderato, le istituzioni sanitarie internazionali e nazionali hanno individuato livelli e modalità di consumo, che comportano rischi per la salute modesti, tali da poter essere considerati accettabili. Il consumo di alcol è definito a maggior rischio, se vengono superati tali limiti. Gli indicatori PASSI PASSI misura il consumo di alcol in unità alcoliche standardizzate (UA). L UA corrisponde a 12 grammi di alcol puro (etanolo), quantità approssimativamente contenuta in una lattina di birra (330 ml), un bicchiere di vino (125 ml) o un bicchierino di liquore (40 ml), alle gradazioni tipiche di queste bevande. PASSI monitora diversi aspetti del consumo a maggior rischio mediante indicatori specifici: consumo abituale elevato: per gli uomini, più di 2 UA medie giornaliere, corrispondenti a più di 60 unità alcoliche negli ultimi 30 giorni, e per le donne, più di 1 unità alcolica media giornaliera, corrispondente a più di 30 unità alcoliche negli ultimi 30 giorni 1 ; consumo binge: consumo, almeno una volta negli ultimi 30 giorni, di 5 o più (per gli uomini) o 4 o più (per le donne) unità alcoliche in una singola occasione 2 ; consumo esclusivamente o prevalentemente fuori pasto. 1 Questo indicatore, in precedenza denominato forte bevitore veniva calcolato in base al valore medio nei soli giorni di assunzione di bevande alcoliche, e quindi comportava una sovrastima della prevalenza di consumo abituale elevato. Anche se l indicatore è stato ridefinito, le informazioni raccolte da PASSI permettono di calcolarne il valore anche per gli anni passati, consentendo perciò di effettuare confronti tra periodi diversi e di rilevare trend. 2 Nel 2010 è stata modificata la definizione di consumo binge, che in precedenza era pari a 6 UA in entrambi i sessi, per allinearla alla definizione adottata dal BRFSS americano e da altre istituzioni sanitarie. Il cambiamento della soglia ha comportato la modifica della relativa domanda del questionario; perciò i valori di questo indicatore calcolati a partire dal 2010 non sono direttamente confrontabili con quelli degli anni precedenti Nel periodo , la percentuale di consumatori di alcol nella Asl della Provincia di Varese è risultata pari al 70,8%, mentre il consumo fuori pasto era del 11,3% e il consumo abituale elevato del 5,6%. Nel 2010 Passi ha adottato una nuova definizione del consumo binge che non permette più un confronto diretto dei dati del biennio con quelli del biennio , relativamente agli indicatori binge e consumo a maggior rischio, di cui il consumo binge rappresenta una delle componenti. Pertanto presentiamo qui le prevalenze del consumo binge (10,7%) e del consumo a maggior rischio (22,6%), relative al periodo
28 Quante persone consumano alcol? Consumo di alcol ASL della Provincia di Varese - PASSI (n=1155) Consumo di alcol (almeno una unità di bevanda alcolica negli ultimi 30 giorni) % (IC95%) 70,8 (68,1-73,4) Consumo fuori pasto (esclusivamente o prevalentemente) 11,3 (9,6-13,3) Consumo abituale elevato 1 5,6 (4,3-7,1) Consumo binge ( ) 2 10,7 (8,4-13,6) Consumo a maggior rischio ( ) 3 22,6 (19,4-26,2) 1 più di 2 unità alcoliche medie giornaliere, ovvero più di 60 unità alcoliche negli ultimi 30 giorni, (per gli uomini); più di 1 unità alcolica media giornaliera, ovvero più di 30 unità alcoliche negli ultimi 30 giorni (per le donne) 2 5 o più UA (per gli uomini) o 4 o più UA (per le donne) in una singola occasione, almeno una volta negli ultimi 30 giorni (definizione adottata dal 2010) 3 consumo fuori pasto e/o consumo binge (secondo la definizione valida dal 2010) e/o consumo abituale elevato; poiché una persona può appartenere a più di una categoria, la percentuale di consumo a maggior rischio non corrisponde alla somma dei singoli comportamenti Quali sono le caratteristiche delle persone con consumo a maggior rischio? Età Consumo a maggior rischio Prevalenze per caratteristiche socio-demografiche ASL Varese Totale: 22,6% (IC 95%: 19,4%-26,3%) ,8% Nel periodo nell Asl della Provincia di Varese, il 22,6% degli intervistati è classificabile come consumatore di alcol a maggior rischio perché consumatore fuori pasto e/o consumatore binge e/o consumatore abituale elevato Sesso uomini 15,7% 14,1% 30,5% 34,9% Il consumo a maggior rischio è più frequente tra i giovani di età (in modo particolare tra i 18-24enni), gli uomini, le persone con livello di istruzione medio-alto e quelle che non hanno difficoltà economiche. donne Istruzione bassa alta 14,9% 15,6% 27,6% Diff. economiche molte 21,3% qualche 17,3% nessuna 25,3% 0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 28
29 Consumo a maggior rischio Prevalenze per regione di residenza - Pool di ASL Totale: 17,0% (IC95%: 16,7%-17,3%) Nel Pool di ASL PASSI nazionale la percentuale di bevitori a maggior rischio è del 17%. Si osservano inoltre differenze statisticamente significative nel confronto tra le Regioni, con un gradiente Nord-Sud. Il range varia dal 9% della Campania al 39% della P.A. di Bolzano. In Lombardia, Sardegna, Basilicata e Calabria non tutte le Asl hanno partecipato alla rilevazione Quali sono le caratteristiche delle persone con consumo binge? Consumo binge Prevalenze per caratteristiche socio-demografiche ASL Varese Età Totale: 10,7% (IC 95%: 8,4%-13,6%) ,0% Nel periodo nell Asl della Provincia di Varese, il 10,7% degli intervistati è classificabile come consumatore binge. Il consumo binge è più frequente tra i giovani dai 18 ai 34 anni (in modo particolare tra i 18-24enni), gli uomini, le persone con livello di istruzione alto e quelle senza difficoltà economiche Sesso uomini donne Istruzione 4,9% 6,6% 9,6% 14,9% 18,3% bassa 7,6% alta 13,0% Diff. economiche molte qualche 8,5% 8,9% nessuna 11,9% 0,0% 5,0% 10,0% 15,0% 20,0% 25,0% 29
30 Consumo binge Prevalenze per regione di residenza - Pool di ASL Totale: 8,6% (IC95%: 8,4%-8,9%) Nel periodo nel Pool nazionale di ASL la percentuale di bevitori a maggior rischio è del 9%. Si osservano differenze statisticamente significative nel confronto tra le Regioni. Il range varia dal 3% della Sicilia al 18% della P.A. di Bolzano. In Lombardia, Sardegna, Basilicata e Calabria non tutte le Asl hanno partecipato alla rilevazione Analisi di trend sul pool di ASL Osservando il fenomeno per mese nel periodo , a livello di pool di Asl omogeneo, si osserva come in coincidenza del cambio di definizione ci sia un salto di prevalenza media; non essendo direttamente confrontabili i dati del binge drinking dei due bienni ( e ) si può comunque valutarne le linee di tendenza separatamente. Non si osserva alcun cambiamento significativo (in realtà nel Sud sembrano aumentare sebbene non siano significativi) per i dati di pool di Asl, nel Nord e nel Sud, mentre per il Centro, per entrambi i bienni, c è un decremento significativo del fenomeno. Qual è l attenzione degli operatori sanitari al consumo di alcol? I Medici di Assistenza Primaria e gli altri operatori sanitari dovrebbero cercare sistematicamente di individuare, tra i loro assistiti, coloro per cui il bere alcol è diventato o sta diventando un problema e un rischio. Dalla voce degli assistiti PASSI si rileva se il medico si è informato sull abitudine a bere alcol e se ha fornito consigli al riguardo. Attenzione al consumo alcolico ASL della Provincia di Varese - PASSI (n=1025) Domanda del medico/operatore sanitario sul consumo 1 (% di intervistati a cui è stata posta la domanda sul consumo alcolico) Consigliato dal medico nel caso di consumo a maggior rischio - di ridurre il consumo ( ) 1 (% intervistati con consumo a maggior rischio che hanno ricevuto il consiglio di ridurre) 1 Vengono incluse solo le persone che riferiscono di essere state dal medico negli ultimi 12 mesi % (IC95%) 19,2 (16,9-21,8) 3,6 (1,2-8,3) 30
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