CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale

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1 CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale Realizzato dall EURES Ricerche Economiche e Sociali in collaborazione con il Consiglio Regionale dell Economia e del Lavoro CREL SINTESI DEI PRINCIPALI RISULTATI REGIONE LAZIO Consiglio Regionale dell Economia e del Lavoro CREL Roma, 12 gennaio 2010 Per maggiori informazioni contattare l Ufficio Stampa dell EURES Fax ufficiostampa@eures.it

2 Obiettivi, metodologia e strumenti Il rapporto è articolato in due sezioni: una analisi di scenario, all interno della quale vengono osservate le dimensioni e le caratteristiche del sistema produttivo laziale e di quello bancario e, più in generale, i finanziamenti da questo erogati all economia; una analisi qualitativa attraverso interviste guidate, realizzata raccogliendo il contributo di proposte e di analisi di 20 esperti selezionati all interno del sistema bancario, di quello imprenditoriale, dei confidi e di osservatori e strutture impegnate nello studio del sistema creditizio, finalizzata a rilevare caratteristiche e specificità del sistema creditizio regionale e a individuare possibili interventi per agevolare la formazione di un sistema creditizio più efficiente e in grado di sostenere la ripresa economica. Principali caratteristiche del sistema creditizio regionale Il Lazio: seconda regione italiana per finanziamenti erogati Il Lazio, con 199,5 miliardi di euro (giugno 2009) rappresenta la seconda regione, dopo la Lombardia (462,5 miliardi), per ammontare degli impieghi bancari complessivamente erogati in Italia (1.608 miliardi); seguono l Emilia Romagna (153,6 miliardi), il Veneto (143,4 mld) e il Piemonte (104,8 mld). All interno di questo quadro, il Lazio si caratterizza per la più alta quota degli impieghi tra le regioni italiane destinati alla Pubblica Amministrazione (15,1% a fronte del 3,8% nazionale) e delle imprese pubbliche (10% contro l 1,7% in Italia). Più contenuta è invece la quota degli impieghi destinati alle imprese private (41,6% nel Lazio e 45,7% in Italia), alle famiglie produttrici (rispettivamente 2,6% e 5,6%) e alle famiglie consumatrici (21,8% e 23,8%). Alta concentrazione dei finanziamenti Nel Lazio, complice la presenza della Pubblica Amministrazione e di numerose grandi imprese pubbliche e private si rileva una elevata concentrazione dei finanziamenti erogati; il principale 1% degli affidati assorbe infatti il 71,2% dei finanziamenti a fronte di una media nazionale pari al 55,1%. A livello provinciale si rileva una più alta concentrazione a Roma (73,7%) ed una decisamente più contenuta a Frosinone (37,4%), Rieti (33,5%), Latina (32,9%) e in particolare a Viterbo (24,2%), dove il tessuto produttivo risulta ampiamente frammentato. L accessibilità al credito da parte delle imprese Focalizzando l attenzione sul sistema produttivo (imprese pubbliche, private e famiglie produttrici) i finanziamenti erogati ammontano nel Lazio a 107,1 miliardi di euro (giugno 2009), dei quali 80,1 miliardi destinati alle imprese private, 19,9 a quelle pubbliche e 5,2 alle famiglie produttrici. L ammontare medio dei finanziamenti per impresa attiva risulta pari a 235 mila euro a fronte di una media nazionale pari a 172 mila euro; tuttavia i 2

3 dati relativi alle imprese con meno di 20 addetti evidenziano un dato medio inferiore nella regione (18 mila euro) rispetto all intero territorio nazionale (32 mila euro). Nel complesso il Lazio rappresenta la regione italiana con la quota dei finanziamenti destinati alle imprese più piccole più contenuta: le imprese con meno di 20 addetti, che rappresentano appena il 98,3% del sistema produttivo assorbono, infatti, appena il 7,6% dei finanziamenti bancari (valore ampiamente inferiore alla media nazionale dove le imprese con meno di 20 addetti, che rappresentano il 98%, assorbono il 18,3% dei finanziamenti). Rallenta la crescita degli impieghi Dopo una fase di forte espansione rallenta nel Lazio la crescita degli impieghi bancari al sistema produttivo (+1,3% tra giugno 2008 e giugno 2009 a fronte del +47,5% nell intero quinquennio ), seguendo un percorso in atto a livello nazionale (+1,6% tra giugno 2008 e giugno 2009 rispetto a +49,5% nel quinquennio ). Tale andamento non investe l intero sistema produttivo regionale, registrandosi una crescita degli impieghi a favore delle imprese pubbliche (+7,5% tra giugno 2008 e giugno 2009), che sembrano non avere difficoltà nell accesso al credito anche in questa fase di criticità, e una inversione di tendenza per le imprese private (-0,2%) e per le famiglie produttrici (-1,8%), rappresentate dalle imprese individuali e società di persone che impiegano fino a 5 addetti (produttrici di beni e servizi non finanziari destinabili alla vendita) evidenziando differenti possibilità nell accesso al credito. Diminuiscono i finanziamenti agevolati I finanziamenti agevolati con durata superiore a un anno, che hanno rappresentato per anni un importante strumento per aiutare le imprese a sostenere il costo del credito (in particolare quando il costo del credito era particolarmente elevato), hanno registrato negli ultimi anni una forte contrazione, passando nel Lazio tra il 2003 e il 2008 da a milioni di euro (-30,1%, in linea con il -33,2% nazionale). In termini di incidenza sui finanziamenti oltre il breve termine, la quota dei finanziamenti agevolati scende nell intero quinquennio dall 1,9% allo 0,9% (dal 4,8% all 1,8% in Italia). Aumentano le sofferenze I dati sulle sofferenze evidenziano le difficoltà del sistema economico regionale di far fronte agli impegni creditizi assunti; nei primi sei mesi del 2009 le nuove sofferenze sono aumentate nel Lazio del 10,9% salendo da 488 a 541 milioni di euro (+61,6% in Italia) mentre quelle cessate scendono nel periodo considerato da 653 milioni ad appena 61 milioni (- 90,7% e -59,2% in Italia) evidenziando la permanenza di alcune situazioni di forte criticità. A seguito di questi incrementi, i tassi di insolvenza (sofferenze su impieghi) registrano un nuovo aumento attestandosi al 2,9% nel Lazio (2,5% a dicembre 2008), un valore leggermente inferiore alla media 3

4 nazionale (3% a giugno 2009 e 2,5% a dicembre 2008). A livello provinciale si rileva un elevato tasso di insolvenza a Frosinone (9,9% a giugno 2009), seguita da Latina (5,2%), Viterbo (4,3%), Rieti (3,3%) e Roma (2,6%), unica realtà a collocarsi sotto la media nazionale. Cresce l offerta bancaria Negli ultimi anni il Lazio registra un forte aumento degli sportelli bancari presenti sul territorio, evidenziando una crescente attrattività per il sistema del credito; tra il 2004 e il 2008, infatti, gli sportelli aumentano del 13% (da a 2.785), a fronte del +10,3% nazionale, registrando la terza variazione più alta in Italia dopo quella delle Marche (+14,6%) e della Lombardia (+13,1%). Tale incremento è sostenuto principalmente dalle banche piccole e minori (+26,3%) e da quelle medie (+24,8%), mentre decisamente più contenuta è la crescita di quelle grandi e maggiori (+3,8%). A livello provinciale l incremento più alto si registra a Frosinone (+20,8%), seguita da Latina (+15%), Roma (+12,9%), Viterbo (+8,4%) e Rieti (6,2%). Elevata la concentrazione degli sportelli bancari Il Lazio è la seconda regione, dopo la Valle d Aosta, per concentrazione del sistema bancario, con le 7 banche maggiori (con fondi intermediati superiori a 60 miliardi di euro), appartenenti a 4 gruppi (Unicredit, Intesa San paolo, BNL, MPS), che presentano, a giugno 2009, il 48,2% degli sportelli bancari, un dato ampiamente superiore alla media nazionale (29,4%). A livello provinciale le banche maggiori detengono la maggioranza degli sportelli a Latina (52,1%) e Roma (50,6%); seguono Frosinone (48,1%) e, con scarti più ampi, Rieti (30,6%) e Viterbo (27,7%). Frammentato e sottodimensionato il sistema dei Confidi Nel Lazio sono presenti 106 Confidi su 836 presenti sull intero territorio nazionale (pari al 12,7%), tra i quali però soltanto 60 risultano operativi (pari al 56,6%). Tra questi soltanto 4 presentano infatti i requisiti patrimoniali per il passaggio all art.107 in termini di patrimonio (5,2 milioni di euro di patrimonio netto), ma nessuno in termini di crediti garantiti (la soglia minima è pari a 75 milioni di euro), visto che l insieme dei Confidi del Lazio conta garanzie in essere pari a 213 milioni di euro e quello con il valore più alto (Confidi Lazio) si ferma a 52, mentre il secondo (Fidindustria) scende a 36. 4

5 Criticità del sistema regionale Il punto di vista delle Imprese Ritardo dei pagamenti della Pubblica Amministrazione Restrizione del credito da parte degli Istituti Bancari che acuisce gli effetti della crisi Concentrazione degli Istituti Bancari e perdita di ruolo/autonomia del direttore di filiale Applicazione troppo rigida dei parametri di Basilea 2 Eccessiva burocrazia e tempi troppo lunghi nella concessione del finanziamento da parte delle banche Scarsa valorizzazione delle idee e dei progetti Il punto di vista delle Banche Scarsa patrimonializzazione delle imprese laziali Richieste di finanziamento in assenza di idee e di progetti validi Mancanza di una cultura finanziaria da parte delle imprese Proposte per rendere il sistema più efficiente Il punto di vista delle Imprese Prevedere una deroga o una maggiore flessibilità nella applicazione dei parametri di Basilea 2 Delineare un sistema condiviso di valutazione delle risorse materiali e immateriali nella gestione della domanda di credito Prevedere linee di credito dedicate a finanziare i ritardi dei pagamenti della Pubblica Amministrazione Realizzare una moratoria delle scadenze Il punto di vista delle Banche Rafforzare la dimensione meritocratica per l accesso al credito Sostenere la patrimonializzazione delle aziende Investire nella formazione di una vera cultura finanziaria delle imprese 5

6 In sintesi: le proposte di sistema (Eures/CREL) per la gestione del credito nel Lazio L istituzione di una Scuola di formazione regionale sul credito che abbia come obiettivo la realizzazione di un progresso culturale, civile e sociale della società laziale e che promuova l impegno unitario ed il confronto fra quanti, nella Pubblica Amministrazione, nei Consorzi di garanzia collettiva fidi, nel sistema bancario e nelle Università, intendano fornire un positivo contributo. Incentivare il ritorno al territorio da parte delle Banche anche attraverso la creazione di punti credito sul territorio laziale che gestiscano le pratiche bancarie su base provinciale (pur senza trascurare le politiche del Gruppo di appartenenza) perseguendo una strategia di rafforzamento del presidio territoriale. La costituzione di un Tavolo per l emergenza credito che rappresenti un importante momento di confronto, di concertazione e di verifica delle politiche sul credito della Regione. In prospettiva, una volta terminati gli effetti della crisi in atto, si può trasformare in una Commissione Permanente per la valutazione dell accesso al credito delle imprese della quale facciano parte Istituzioni, Confidi e Istituti Bancari per la valutazione dei progetti aziendali in gradi di intervenire sul rating e sulla quota di finanziamento garantito. L adozione di un Regolamento di aggregazione dei Confidi attraverso il quale la Regione Lazio preveda la possibilità (favorita e in parte finanziata dalla Regione stessa) che i Confidi laziali si aggreghino tra loro, eventualmente continuando ad operare su due livelli (ex 106 ed ex 107), allo scopo di rispondere ai due grandi segmenti della domanda di credito espressa dal territorio. 6

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