Verifiche ispettive nei luoghi di lavoro con presenza di rischio esplosione : Criticità rilevate nelle piccole e medie aziende
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1 Roma, 23 novembre 2012 Verifiche ispettive nei luoghi di lavoro con presenza di rischio esplosione : Criticità rilevate nelle piccole e medie aziende Relatore : Paolo Mingardo- Tecnico della Prevenzione 1 Importanza della verifica ispettiva nella prevenzione del rischio esplosione. L attività di verifica ispettiva nei luoghi di lavoro costituisce un punto di osservazione privilegiato per definire un quadro generale sullo stato di attuazione della prevenzione del rischio esplosione nelle aziende. Ci interessa in particolare... Individuare e raggruppare le principali non conformità riscontrate in ambienti di lavoro con aree a rischio esplosione e rilevate nell attività di verifica ispettiva di installazioni elettriche in zone ATEX. Analizzare le possibili cause delle Non Conformità riscontrate. Valutare se le verifiche ispettive (in particolare quelle previste dal DPR462/01) siano uno strumento efficace nella prevenzione del rischio esplosione. 2
2 Sintesi delle norme di legge sulle verifiche di impianti in zone a rischio esplosione. Il D.Lgs.81/08 art.296 Obbligo a carico datore di lavoro di sottoporre a verifica le installazioni elettriche nelle aree classificate zone 0, 1,(gas) e 20 o 21 (polveri).(sanzionato penalmente) ATTENZIONE : Agli impianti elettrici in zone ATEX sono pienamente applicabili gli articoli del Capo III del D.lgs81 art.80 Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché i lavoratori siano salvaguardati dai tutti i rischi di natura elettrica...omissis.. derivati da: innesco di esplosioni; art.81 requisiti di sicurezza tutti i macchinari, le apparecchiature, gli impianti elettrici ed elettronici devono essere progettati, realizzati e costruiti a regola d arte. art.86 verifiche..., il datore di lavoro provvede affinché gli impianti elettrici e gli impianti di protezione dai fulmini siano periodicamente sottoposti a controllo secondo le indicazioni delle norme di buona tecnica e la normativa vigente.. Sintesi delle Norme di legge sulle verifiche di impianti in zone a rischio esplosione. Il DPR 462/01 Il DPR 462/01 (Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia.. Di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi ) specificatamente per gli impianti elettrici installati in luoghi con pericolo di esplosione prevede che: La messa in servizio dell impianto elettrico in luoghi a rischio di esplosione sia effettuata solo dopo della verifica della conformità dell impianto da parte dell installatore che emette la dichiarazione di conformità ai sensi del DM37/08. ASL /ARPA sono i soggetti che devono procedere all omologazione dell impianto (1 verifica); le ver ifiche periodiche successive possono essere effettuate da organismi abilitati le Verifiche periodiche hanno cadenza biennale. 3 La mancata comunicazione di messa in servizio di impianti nuovi, modificati o ampliati comporta l impossibilità tecnica di effettuare l omologazione dell impianto stesso. 4
3 DPR 462/01: Quando devono essere denunciati gli impianti installati in zone a rischio esplosione? 1-Il datore di lavoro valuta la possibile formazione di atmosfera esplosiva per la presenza di sostanze infiammabili o combustibili 2- Il datore di lavoro denuncia ad ASL /ARPA la presenza di impianti elettrici installati in zone classificate 0,oppure 1 (per i gas e vapori) o 20;21 (per polveri) mediante presentazione della dichiarazione di conformità. Devono essere denunciati inoltre i luoghi nei quali vengono prodotte, manipolate, lavorate e depositate sostanze esplosive Se non ci sono impianti elettrici installati nelle zone classificate non si deve denunciare nessun impianto. Il DM22/12/58 che conteneva un elenco dei luoghi di lavoro classificati con pericolo di esplosione è stato abrogato. 5 Norme e guide CEI sulle verifiche di impianti in zone a rischio di esplosione Le norme e guide del CEI costituiscono il riferimento più autorevole anche nelle operazioni di verifica di impianti elettrici. Guida CEI 0-14 : guida all applicazione DPR 462/01. Norma CEI 64-8 parte 6:Impianti elettrici utilizzatori...-verifiche Guida CEI : guida alle verifiche di impianti elettrici utilizzatori Norma CEI EN :Atmosfere esplosive- Parte 14: Progettazione, scelta e installazione degli impianti elettrici Norma CEI EN :Atmosfere esplosive - Parte 17: Verifica e manutenzione degli impianti elettrici. Diverse norme di prodotto danno prescrizioni aggiuntive specifiche: Norma CEI EN :Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di Gas.Parte 25: Sistemi a sicurezza intrinseca 6
4 Modalità di verifica di impianti elettrici in zone a rischio esplosione Gli impianti elettrici installati in zone a rischio esplosione sono (dovrebbero essere) soggetti a verifiche multiple: 1- Verifica iniziale prima della messa in servizio dell impianto Effettuata da installatore abilitato e qualificato prima di emettere dichiarazione di conformità (art.7 DM37/08. e Allegato L- art. 2.8 del D.Lgs81/08 ) L impianto NON PUO essere messo in servizio prima della verifica effettuata dall installatore (art.5 DPR 462/01) L impianto NON VERIFICATO non soddisfa ai criteri della REGOLA D ARTE (art. 81 D.Lgs.81/08) 7 Modalità di verifica di impianti elettrici Verifiche di impianti in zone elettrici a rischio in zone esplosione a rischio esplosione Effettuata da ASL /ARPA competente per territorio (DPR 462/01) Limitata agli impianti installati in zone 0-1 e/o 20/21 2- Verifica omologativa dell impianto elettrico (1 verifica) Si ricorda l obbligo del datore di lavoro di comunicare ad ASL /ARPA la messa in servizio dell impianto inviando entro 30 gg la dichiarazione di conformità (art.5 DPR 462/01) La verifica ispettiva da parte di organismo abilitato non sostituisce l omologazione. La mancata verifica dell impianto costituisce violazione art. 296 D.Lgs.81/08 sanzionato penalmente. 8
5 Modalità di verifica di impianti elettrici Verifiche di impianti in zone elettrici a rischio in zone esplosione a rischio esplosione 3- Verifica ispettiva periodica successiva alla prima Effettuate da ASL /ARPA o da organismi privati abilitati. (DPR 462/01) In presenza di impianti elettrici in zone classificate 2 o 22 contigue alle zone 0e 1 (oppure 20 e 21) la verifica ispettiva riguarderà anche questi impianti. 4- Verifica periodica manutentiva Controlli manutentivi effettuata dal datore di lavoro (art.86 comma1 D.Lgs.81/08) Periodicità delle verifiche: max 3 anni ( riferimento EN ) E opportuno orientarsi su controlli biennali da intervallare con le verifiche ispettive del DPR 462/01 I controlli devono essere contestuali a quelli effettuati sull intero impianto elettrico (molti parametri sono fondamentali. I controlli manutentivi devono riguardare tutte le zone a rischio esplosione(comprese le zone 2 e 22) 9 Il ruolo dei progettisti di impianti e valutatori / classificatori di zone a rischio esplosione La valutazione del rischio esplosione e classificazione zone : la corretta classificazione determina il livello di sicurezza delle misure tecniche e organizzative che saranno adottate. Il professionista che effettua la classificazione delle zone ATEX è un progettista dei luoghi e dei posti di lavoro chiamato a rispondere del rispetto dei principi di prevenzione in materia di salute e sicurezza art.22 D.Lgs.81/08 A progettisti e classificatori compete in primis l obbligo di applicare, per conto del datore di lavoro, il concetto di eliminazione alla fonte dei rischi prevenendo la formazione di atmosfere esplosive mediante scelte progettuali. Obbligo frequentemente disatteso. 10
6 Il ruolo dei progettisti di impianti e valutatori / classificatori di zone a rischio esplosione Il progetto dell impianto deve essere redatto da professionista iscritto negli albi professionali secondo la specifica competenza tecnica ( art.5 DM37/08) il progetto dell impianto deve essere elaborato secondo la regola d arte. DM37/08 - art.5 comma 3 Si considerano redatti secondo la regola d arte i progetti elaborati in conformità alla vigente normativa e alle guide e norme dell UNI, del CEI e di altri enti di normazione. Si ricorda che tutte le attività di installazione, ampliamento, modifica e trasformazione delle tipologie di impianto previste dal DM37/08 in zone a rischio esplosione sono sempre soggette a progettazione. 11 Il ruolo dei progettisti di impianti in zone a rischio esplosione Criteri di individuazione delle competenze professionali La Norma EN prevede una specifica competenza per i progettisti di impianti in zona ATEX: Appendice F.3.4 EN I progettisti devono essere in grado di dimostrare le proprie competenze e fornire evidenza di aver conseguito la conoscenza e le abilità specificare... relative ai modi di protezione e/o tipi delle apparecchiature coinvolte. Essi devono anche essere in grado di dimostrare le proprie competenze con evidenze documentali.. Sono indicate nella stessa norma i criteri di valutazione delle competenze La competenza delle Persone Responsabili, degli Operativi e dei Progettisti deve essere verificata ed attribuita ad intervalli stabiliti.. su basi che forniscano sufficienti evidenze che la persona abbia le capacità richieste.. 12
7 Il ruolo di installatori di impianti e attrezzature in zone a rischio esplosione L impianto deve sempre essere realizzato a regola d arte ai sensi dell art.81 del D.Lgs.81/08 e DM 37/08 secondo il progetto del professionista. L installatore deve rilasciare sempre la dichiarazione di conformità dell impianto non solo per nuovi impianti, ma anche per modifiche, ampliamenti e lavori di manutenzione straordinaria. L installatore ha obbligo di rilasciare specifiche istruzioni per uso e manutenzione dell impianto realizzato. Il datore di lavoro deve affidarsi ad installatori qualificati e competenti specificatamente per impianti in zone a rischio esplosione (EN ) In generale in aziende strutturate senza un responsabile tecnico qualificato con i requisiti previsti dal DM37/08, i manutentori interni alle aziende stesse possono effettuare solo interventi di manutenzione ordinaria. 13 Il ruolo di installatori di impianti e attrezzature e manutentori in zone a rischio esplosione La Norma EN prevede una specifica competenza per gli installatori e manutentori di impianti in zona ATEX: ( definiti OPERATIVI. vedi app.f.3.3- EN ) Gli Operativi devono essere in grado di dimostrare le proprie competenze e fornire evidenza di aver conseguito la conoscenza e le abilità specificare in F.2.2 relative ai modi di protezione e/o tipi delle apparecchiature coinvolte. Essi devono anche essere in grado di dimostrare le proprie competenze con evidenze documentali. 14
8 Il ruolo dei verificatori di impianti Il verificatore deve accertare anche la correttezza documentale e cioè se la documentazione tecnica richiesta da norme di legge e norme tecniche è disponibile, è corretta, è completa ed aggiornata. L esame della documentazione tecnica è parte integrante dell attività di verifica di un impianto (Guida CEI 0-14 art.4.1) QUINDI In mancanza di documentazione tecnica sufficiente la verifica non può ritenersi positiva. La verifica della documentazione non deve limitarsi ad una semplice conta dei documenti disponibili. Il verificatore deve limitarsi a chiedere alla ditta solo la documentazione tecnica prevista da Norme di legge e norme tecniche applicabili. Al termine della verifica il verificatore rilascia un Verbale di verifica e un Rapporto di verifica ( Guida CEI 0-14) 15 Il ruolo dei verificatori di impianti E compito del verificatore accertarsi dell idoneità di tutti i componenti dell impianto elettrico che possono essere causa di innesco. Tutte funzioni di sicurezza previste dalla Norma CEI 64-8 devono essere verificate ( protezione da contatti diretti, indiretti,da sovraccorrenti, sovratensioni, ecc) in quanto richiamate anche dalla Norma CEI EN L esperienza sul campo ha mostrato che in molti casi non è sufficiente acquisire la dichiarazione di conformità dell impianto di cui DM37/08 e/o il verbale di verifica periodica dell impianto di messa a terra. La dichiarazione di conformità non è un indicatore di effettivo rispetto della regola dell arte. Alcuni aspetti della sicurezza potrebbero non essere stati valutati in occasione della verifica periodica dell impianto di messa a terra.(esempio corretto coordinamento delle protezioni da sovraccarico per motori in esecuzione Ex-e) 16
9 Norma CEI il grado della verifica ispettiva in impianti elettrici in zone a rischio esplosione La Norma CEI EN dà indicazioni sul grado della verifica, che può essere a vista, ravvicinato o dettagliato. Verifica a vista : si individuano difetti ad occhio nudo, senza utilizzo di attrezzi. Verifica ravvicinata: si individuano difetti anche con uso di attrezzi, ma non si aprono custodie verifica dettagliata o approfondita: si individuano i difetti rilevabili solo aprendo custodie. Le verifiche a vista e ravvicinate possono essere effettuate con gli apparecchi sotto tensione. La norma EN elenca in modo dettagliato i singoli interventi di ispezione sulle specifiche parti di impianto e il grado della verifica richiesto. I risultati di tutte le verifiche iniziali, periodiche e a campione devono essere registrati. 17 Formazione del personale che effettua le verifiche : il D.Lgs.81/08 Il verificatore deve essere specificatamente formato nel duplice ruolo di: lavoratore esposto al rischio esplosione Persona esperta e qualificata, competente nel campo della protezione contro le esplosioni che deve esprimere un parere in merito all idoneità di un impianto. I Contenuti della formazione per lavoratori esposti al rischio esplosione sono elencati all art.294 bis D.Lgs.81/08 : classificazione delle zone; modalità operative necessarie a minimizzare la presenza e l efficacia delle sorgenti di accensione; rischi connessi alla presenza di sistemi di protezione dell impianto; rischi connessi alla manipolazione ed al travaso di liquidi infiammabili e/o polveri combustibili; significato della segnaletica di sicurezza e degli allarmi ottico/acustici; 18
10 Qualifica del personale che effettua la verifica : il D.Lgs.81/08 Allegato L- Misure di protezione art.2.8. Anteriormente all'utilizzazione per la prima volta di luoghi di lavoro...omissis.., è verificata la sicurezza dell'intero impianto per quanto riguarda le esplosioni. La verifica del mantenimento di dette condizioni è effettuata da persone che, per la loro esperienza e formazione professionale, sono competenti nel campo della protezione contro le esplosioni. Allegato L Nota agli artt.1.1 e 2.2 Per la qualifica di personale esperto, ed al fine di realizzare e mantenere in efficienza e sicurezza, impianti elettrici in luoghi classificati, si può fare riferimento alle norme tecniche armonizzate relative ai settori specifici... Attenzione : la qualifica richiesta di Personale Esperto (PES) non coincide con quella prevista dalla norma EN e CEI per esecuzione di lavori elettrici. 19 Qualificazione del personale che esegue verifiche e manutenzioni in zone classificate Art. 4.2 en : Le verifiche e la manutenzione degli impianti devono essere eseguite solo da personale esperto. Definizione Personale esperto Persona addestrata che conosce e comprende: Istruzioni sui vari modi di protezione, Le modalità di installazione impianti leggi e norme pertinenti,procedure aziendali Principi generali della classificazione dei luoghi pericolosi. Il personale esperto deve seguire regolari corsi di aggiornamento e addestramento. La prova dell esperienza sul campo (*) e della formazione (**) deve essere disponibile. * Prevedere registro della formazione e dell addestramento in campo 20
11 Chi controlla i controllori? La formazione dei verificatori di enti pubblici e organismi abilitati privati è sempre adeguata?? Estratto da Guida CEI 0-14 La guida CEI 0-14 Guida all'applicazione del DPR 462/01 prevede per i tecnici verificatori in luoghi a rischio esplosione un corso di formazione di 24 ore teoriche e addestramento per affiancamento per 6 verifiche.. NO COMMENT!!!! 21 Impianti in luoghi classificati a rischio esplosione : Norme di legge che prevedono specifica documentazione tecnica DM 37/08 Riordino disposizioni in materia installazione impianti.. Obbligo di progetto elaborato a regola d arte Obbligo di emissione di dichiarazione di conformità dell impianto Obbligo di consegnare al committente istruzioni per uso e manutenzione dell impianto ( art.8 comma2 DM 37/08) D.Lgs.81/08 Testo unico salute e sicurezza nei luoghi di lavoro Documento sulla protezione contro le esplosioni (DPE) art. 294 D.Lgs.81/08. Valutazione del rischio elettrico art. 80 D.Lgs.81/08 e art.85 D.Lgs.81/08 Verbalizzazioni dei controlli eseguiti sull impianto elettrico (art.86 D.Lgs.81/08) Altre informazioni sul DPE sono riportate anche nella direttiva 1999/92/CE e nella guida di buona pratica all attuazione della direttiva 1999/92/CE DPR 462/01 regolamento di semplificazione denuncia impianti Verbalizzazioni di precedenti ispezioni periodiche 22
12 Impianti in luoghi classificati a rischio esplosione : Norme tecniche che prevedono specifica documentazione tecnica Norme e guide di buona prassi sulla classificazione delle aree EN : Classificazione dei luoghi - Atmosfere esplosive per la presenza di gas. EN :2010..Classificazione dei luoghi - Atmosfere esplosive per la presenza di polveri combustibili. Guida CEI 31-35:2012: Guida alla classificazione dei luoghi con di atmosfere esplosive per la presenza di gas Guida CEI 31-56:2007 e 2012: guida alla classificazione x polveri La classificazione delle zone deve essere rivista in occasione di variazioni del ciclo produttivo e di modifiche alla specifica norma tecnica. Gli elaborati prodotti da software tecnici specialistici non possono considerarsi esaustivi di tutta la documentazione richiesta. Impianti in luoghi classificati a rischio esplosione : Norme tecniche che prevedono specifica documentazione tecnica Norme di progettazione e installazione impianti in zone classificate EN :2010 progettazione, scelta e installazione degli impianti elettrici Elenco dettagliato del contenuto della documentazione è riportato al punto 4.2 della norma. La documentazione richiesta nella EN rientra a pieno titolo nella relazione sulla tipologia dei materiali utilizzati, DM 37/08 23 Norme di verifica e manutenzione di impianti in zone classificate EN :2008 progettazione, scelta e installazione degli impianti elettrici Norme di prodotto per specifici modi di protezione EN :2012 Sistemi elettrici a sicurezza intrinseca.. EN :2008 apparecchiature con modo di protezione a sicurezza aumentata 24
13 Norme tecniche di prodotto che prevedono una specifica documentazione tecnica Molte norme tecniche (e norme di prodotto) prevedono una ulteriore specifica documentazione : ad esempio la EN (..Sistemi a sicurezza intrinseca) prevede la redazione di un Documento descrittivo del sistema a sicurezza intrinseca con ben precisi contenuti. L Allegato E della EN propone un modello per la progettazione di sistemi descrittivi a sicurezza intrinseca Nelle piccole e medie aziende spesso tale documento è assente o incompleto o errato. 25 Indagine su aziende soggette a verifica periodica di installazioni elettriche in luoghi a rischio di esplosione Oggetto dell indagine: 65 Piccole e medie aziende con impianti elettrici in zone a rischio di esplosione soggette a verifica ispettiva ai sensi del DPR 462/01. Obiettivi dell indagine: Studiare in quale misura nelle piccole e medie aziende con presenza zone classificate a rischio di esplosione vi è una corretta applicazione delle specifiche norme tecniche e delle norme di legge applicabili. Individuare possibili indicatori dell effettiva sicurezza degli impianti di processo installati in zone a rischio esplosione. 26
14 Indagine su aziende soggette a verifica periodica di installazioni elettriche in luoghi a rischio di esplosione Definizione delle specifiche del campione di indagine: Il campione di aziende esaminate non è rappresentativo dell intera popolazione di aziende del territorio.(errore di selezione secondo la metodologia della ricerca sociale) Inserite solo aziende verificate negli ultimi 4 anni (soggette alla medesima normativa di legge e norma tecnica.) Inserite nel campione 50% verifiche ispettive omolgative e 50% verifiche periodiche. Strumenti utilizzati nell indagine: Check-list tratte direttamente da fonti primarie :norme di legge, norme tecniche e guide di buona prassi europee e nazionali Errori di osservazione del campione di indagine(dovuti alla soggettività dell esaminatore) sono ritenuti minimali. Attenzione alle check-list personalizzate che possono introdurre grossolani errori di osservazione. 27 Indagine su aziende soggette a verifica periodica di installazioni elettriche in luoghi a rischio di esplosione Metodologie utilizzate nell indagine: Metodo quantitativo. Punteggio per Non Conformità - (NC) rilevate a seguito di : Esame di oltre il 90% dei prodotti **soggetti a direttiva ATEX 94/9/CE e impianti installati nelle zone classificate a rischio nelle aziende. Esame completo documentazione tecnica disponibili. Conteggiate separatamente le non conformità tecniche e non conformità documentali rilevate nelle aziende. Individuato un indicatore univoco per piccoli e per grandi aziende: NC unitario -definito come rapporto tra Numero totale NC /Numero totale prodotti **controllati **Sono definiti prodotti ai sensi della direttiva 94/9/CE l insieme di Apparecchi, componenti, sistemi di protezione, dispositivi di sicurezza, vedasi anche linee guida atex al sito ec.europa.eu 28
15 Individuazione di indicatori rappresentativi dell indagine Numero aziende ispezionate raggruppate per tipo attività Numero apparecchi controllati nelle aziende, raggruppate per tipo attività L indicatore apparecchi controllati esprime il numero totale dei prodotti ATEX per azienda ed esprime la complessità impiantistica delle aziende. Valutare il numero di Non Conformità rilevate per ditta non consente un confronto corretto con altre aziende ; è meglio riferirsi al numero di NC unitario per prodotto ATEX installato. Il numero di NC unitarie rappresenta un indice di regolarità impiantistica univoco per tutti gli impianti anche di aziende diverse. 29 Analisi dei dati raccolti nell indagine Indicatore di regolarità impiantistica per tipologia di attività L indicatore esprime efficacemente lo stato di regolarità indipendentemente dalla complessità dell impianto. (nel grafico le industrie chimiche ispezionate, nonostante siano le più complesse, sono quelle che presentano in proporzione il minor numero di anomalie impiantistiche ). 30
16 Suddivisione delle Non conformità rilevate in Ispezioni di 1 verifica Ispezioni di 1 verifica - Distribuzione Non Conformità Impiantistiche Ispezioni di 1 verifica - Distribuzione Non Conformità documentali La rispondenza alla regola d arte è data dall insieme della regolarità degli impianti alle norme tecniche e della documentazione prevista a norme tecniche e norme di legge. 31 Correlazione tra Non Conformità di tipo documentale e Non Conformità Impiantistiche Ispezioni di 1 verifica. Correlazione tra Non Conformità documentale e Impiantistico Nelle aziende ove ci sono molte anomalie sui documenti sono frequenti anche molte anomalie sull impianto. La correttezza documentale è fondamentale per il raggiungimento e il mantenimento della regola d arte negli impianti. Un esame d ufficio della correttezza documentale può essere utilizzato per l individuazione delle aziende più critiche in cui intensificare l attività di vigilanza. 32
17 Analisi dei dati raccolti nell indagine Confronto tra Non Conformità di tipo "impiantistico" rilevate in 1 verifica e in verifica periodica verifica Periodica Numero NC NC per cattiva progettazione impianto di processo NC per errata classificazione NC per Apparecchi non Atex NC per installazione non idonea NC per manutenzione non idonea Il ruolo di professionisti e installatori nella messa in servizio di impianti a regola d arte. Riconducibilità delle non conformità rilevate nell indagine 33 L 85% delle aziende ispezionate in fase di 1 verifi ca presenta più di una non conformità : Se ne deduce che gli impianti sono messi in servizio con anomalie documentali e impiantistiche. Le irregolarità impiantistiche sono riconducibili (nel 14%dei casi) a errori progettuali o come conseguenze di errate classificazioni di zone a rischio esplosione. 34
18 Non conformità riscontrate nella documentazione tecnica Riferimento di progettazione /valutazione /classificazione a norme tecniche superate o non applicabili al caso specifico.( esempio nelle cabine di verniciatura o negli impianti di aspirazione trucioli legno sono applicabili norme tecniche armonizzate tipo C.) Mancanza di informazioni ( o informazioni incomplete) e/o di documentazioni espressamente previste da specifiche norme tecniche. Nella classificazione non sono considerate le situazioni prevedibili, quali ad esempio operazione di avvio e arresto impianto, operazioni di manutenzione, ecc. in impianti con sistemi o provvedimenti di bonifica non sono adeguatamente descritte le modalità con cui si garantisce il mantenimento della concentrazione di sostanze pericolose al di sotto del LEL. Le relazioni/ classificazioni delle zone a rischio esplosione dell azienda non sono complete in quanto non riguardano tutte le zone pericolose o tutti gli impianti e pertinenze dell azienda 35 Non conformità della documentazione: documentazioni di impianti con provvedimenti di bonifica L idoneità di sistemi /provvedimenti di bonifica deve essere supportato con relazioni tecniche e descrizioni puntuali. E opportuno un riferimento esplicito a guide di buona prassi e guide CEI. Tipiche anomalie documentali rilevate: Non si considerano, oltre al funzionamento ordinario, anche le fasi di avvio /arresto del sistema di bonifica. Non viene dimostrata l efficacia del sistema / provvedimento, che in generale deve essere sorvegliato in continuo. Le procedure organizzative dichiarate non sono di fatto seguite nella realtà. Falegnameria artigianale con dichiarato livello di pulizia buono 36
19 Non conformità di tipo impiantistico legate alla scelta e installazione del prodotto: Norma EN Il prodotto è stato correttamente scelto in funzione della zona classificata ma non è stato installato correttamente : Non sono rispettate le regole generali previste dalla EN ed EN ed altre norme di prodotto Mancanza giunto di bloccaggio in esecuzioni Ex-d Cablaggio non corretto di sistemi a sicurezza intrinseca Non seguendo le prescrizioni aggiuntive indicate nel certificato di prova (individuabili dalla lettera X finale riportata nella siglatura). Non seguendo le prescrizioni del costruttore: Pressacavi Ex-d non idonei al cavo specifico Giunto di bloccaggio non adeguatamente sigillato 2-Il prodotto non è idoneo in funzione della zona classificata in cui è installato. Non adatto in quanto di tipo normale Non adatto perché con caratteristiche sbagliate (per errata sostanza pericolosa (G /D) o massima temperatura superficiale). Non adatto in quanto obsoleto (non rispondente alle prescrizioni minime di cui al D.Lgs.81/08 Allegato L) 37 Verifica della idoneità di prodotti ATEX Apparecchi rispondenti direttive antecedenti alla 94/9 installati prima del giugno Dispositivi di sicurezza (barriera sic. Intrinseca) componenti (selettore a chiave) rispondenti direttiva ATEX 94/9/CE Il verificatore deve valutare se apparecchi, i componenti, i sistemi di protezione sono idonei in relazione alla classificazione della zona 38
20 Verifica della rispondenza alla regola d arte di impianti elettrici in relazione della zona classificata e del modo di protezione. OK Modo di protezione Ex-d a prova di esplosione errato Manca tappo errato OK La sicurezza degli impianti installati in zone a rischio esplosione si basa sulla corretta scelta ed installazione di TUTTI gli Apparecchi, componenti, dispositivi di protezione. Il verificatore deve valutare se gli apparecchi, i componenti, i sistemi di protezione sono installati in modo corretto in relazione alla classificazione della zona e al modo di protezione adottato. 39 Riflessioni conclusive La progettazione, installazione messa in servizio di impianti a regola d arte costituiscono il presupposto di base per un successivo avvio di un processo di miglioramento continuo della sicurezza. Impianti che nascono con errori progettuali o di installazione costituiscono una palla al piede inaccettabile per le aziende, che devono poi reinvestire per sanare le anomalie grossolane evitabili fin dall inizio. Norme tecniche e guide di buona prassi costituiscono una fonte di informazioni autorevoli (in molti casi riportano esempi pratici) ma sono poco conosciute e/o male applicate da molti progettisti di impianti e attrezzature, valutatori del rischio esplosione, installatori. 40
21 Riflessioni conclusive La documentazione tecnica prevista da leggi e norme tecniche non è un optional, ma uno strumento operativo per un corretto esercizio del impianto. La documentazione tecnica emessa da progettisti, valutatori di rischio,costruttori di attrezzature, installatori di impianti, di manutentori) spesso è errata e/o insufficiente. Nella verifica ispettiva degli impianti molte volte si chiude un occhio sulla insufficiente documentazione tecnica disponibile. Il problema non è risolto ma solo rimandato. I criteri di redazione della documentazione devono essere gli stessi del DVR : semplicità, brevità, comprensibilità, completezza, idoneità (art. 28 D.Lgs.81/08) 41 Riflessioni conclusive: efficacia delle verifiche ispettive Allo stato attuale il DPR 462/01 costituisce l unico strumento operativo con cui la società controlla (in parte) l efficacia delle misure di prevenzione e protezione nelle aziende con rischio esplosione. (se si esclude la normativa per aziende a rischio incidente rilevante) Importanza delle verifiche ispettive nei luoghi con presenza di atmosfere esplosive quale momento di regolarizzazione documentale e impiantistica per avviare un reale ciclo di miglioramento continuo della prevenzione. Fare sconti sulle non conformità rilevate durante la verifica ispettiva non è nell interesse né dell azienda né del verificatore: i problemi di sicurezza rimangono irrisolti. 42
22 Riflessioni conclusive: la complessità normativa Nel settore rischio esplosione vi è sicuramente un problema di complessità normativa ( molte norme tecniche si sormontano e si intersecano sulle medesime questioni). Norme tecniche e guide di buona prassi costituiscono una fonte di informazioni autorevoli (in molti casi riportano esempi pratici) ma sono poco conosciute e/o male applicate da molti progettisti di impianti e attrezzature, valutatori del rischio esplosione, installatori. Norme tecniche e guide di buona prassi costituiscono la Regola dell arte. E necessaria una formazione specifica e qualificata per professionisti ed installatori E sempre colpa del datore di lavoro (vi è sempre culpa in eligendo??) 43 Riflessioni conclusive: la mancanza di coordinamento Manca molto spesso un coordinamento tra le varie figure professionali coinvolte nella progettazione e realizzazione dei posti di lavoro e degli impianti. Il classificatore di zone ATEX può essere una figura diversa dal valutatore di rischio, ma deve comunicare al cliente i limiti del proprio lavoro. I professionisti incaricati non informano il committente del contenuto del proprio lavoro tanto non ci capisce niente. Le figure professionali coinvolte nella progettazione e realizzazione di impianti non leggono le istruzioni allegate alle apparecchiature, agli impianti e ai componenti che vengono installati. 44
23 Riflessioni conclusive E necessario un approccio multidisciplinare per avere una visione globale della sicurezza in ambienti a rischio esplosione. Un singolo errore di un professionista (classificatore di zone, valutatore di rischio, progettista di impianti, installatore, manutentore) può compromettere in modo totale la sicurezza rendendo inutile il lavoro di tutte le altre figure professionali. Il verificatore deve avere elevata professionalità ed un approccio multidisciplinare per poter inquadrare il problema del rischio esplosione nella sua globalità. 45 Grazie dell attenzione Paolo Mingardo pmingardo@arpa.veneto.it 46
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