Principi per la revisione del sistema degli incentivi in Sardegna

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1 Cagliari, maggio 2007

2 Il processo di revisione dell attuale sistema di incentivazione alle imprese in Sardegna si sviluppa a partire da alcuni obiettivi fondamentali dell azione regionale: 1. Razionalizzare Occupare esclusivamente spazi non coperti da norme nazionali efficaci ed efficienti, favorendo la coerenza con la normativa nazionale e comunitaria ed evitando sovrapposizioni e ridondanze che creino fenomeni di spiazzamento; Adeguare la tempistica (dei bandi, dello svolgimento dell iter) e le procedure alle esigenze delle imprese (rispetto, riduzione e certezza dei tempi e delle regole; introduzione di procedure informatizzate); Organizzare ed ottimizzare l utilizzo delle competenze necessarie all espletamento delle istruttorie (tra Assessorati regionali e tra Regione ed Enti Istruttori Terzi) in modo coordinato ed integrato, con l introduzione del responsabile unico del procedimento; 2

3 2. Semplificare Ridurre la numerosità delle norme regionali, eliminando al contempo le sovrapposizioni ; Rendere coerente la complessità procedurale alla dimensione dell intervento pubblico; Consentire l integrazione tra più tipologie d intervento (investimenti, servizi, formazione, ricerca e trasferimento tecnologico, ecc.) nell ambito di un unica domanda di aiuto. 3

4 3. Differenziare/segmentare Coprire con strumenti mirati i diversi fabbisogni del sistema imprenditoriale sardo - Per settore - Per filiera - Per dimensione Limitare la concorrenza tra industria e artigianato (quote riservate ) Favorire la capitalizzazione delle imprese, promuovendo un più equilibrato rapporto tra aiuti in c/capitale e in c/interesse e la graduale diffusione di strumenti di incentivazione più evoluti (aiuti al capitale di rischio e sotto forma di garanzia) soprattutto a favore di imprese con presunto elevato potenziale di crescita nelle fasi iniziali del loro sviluppo, che non hanno sufficiente accesso ai mercati di capitali. 4

5 4. Responsabilizzare Coinvolgere gli Enti Istruttori terzi (banche) nella compartecipazione al rischio di finanziamento Indurre le imprese ad avviare processi di maggiore trasparenza organizzativa e finanziaria, facendo dipendere l attribuzione degli incentivi dall introduzione di sistemi di controllo e certificazione della qualità, ambientale e dei propri bilanci (condizione necessaria per incentivi superiori al milione di euro) Impedire il trasferimento fuori dalla Regione dell investimento agevolato 5

6 5. Selezionare Per imprese che richiedono finanziamento sugli immobili, intervenire prioritariamente su imprese che utilizzano immobili in disuso o, per le imprese artigiane privilegiando quelle che prevedono immobili multi utente. Selezionare prioritariamente le imprese che perseguono gli obiettivi regionali per la competitività Innovazione Internazionalizzazione Reti tra imprese Crescita dimensionale Impulso allo sviluppo di settori science-based Coinvolgimento Università, PST e Centri di ricerca Sviluppo delle risorse umane Crescita strategica (progetti di fusione e/o acquisizione; accordi di tipo equity e non equity) e organizzativa Acquisizione di personale qualificato/impiego di ricercatori Miglioramento condizioni economiche e finanziarie (crescita fatturato, riduzione costi, equilibrio finanziario, capitalizzazione) Per il turismo: adattamento delle caratteristiche strutturali dell esercizio ad un offerta riferibile all intero arco dell anno Definire priorità per tipologia di investimento (nuovo impianto, ampliamento, ammodernamento, ) anche in relazione allo stato del settore dell impresa richiedente (in base a densità imprenditoriale e specializzazione produttiva del settore; per l industria: driver, maturo con potenzialità di crescita, maturo in difficoltà). Legare l intensità contributiva al perseguimento degli obiettivi regionali per la competitività > segue 6

7 6. Monitorare /valutare Monitorare la messa in opera degli strumenti Valutare l efficacia degli aiuti 7

8 Politica nazionale di incentivazione: le tendenze Revisione dell attuale strumentario (Legge 488, Contratti di Programma, Contratti di Localizzazione) Aiuti automatici per via fiscale (quali il cuneo fiscale e il credito d'imposta alla ricerca e agli investimenti, sperimentazione delle zone franche urbane) Progetti strategici/innovazione (Industria 2015), individuati nell ambito delle aree tecnologiche dell efficienza energetica, della mobilità sostenibile, delle nuove tecnologie della vita, delle nuove tecnologie per il made in Italy e delle tecnologie innovative per i beni e le attività culturali Estensione del concetto di industria alle nuove filiere produttive che integrano servizi avanzati, manifatture, nuove tecnologie. Concentrazione delle risorse su settori tecnologici ad alto potenziale di sviluppo Azione sinergica tra Enti Locali, Imprese, Università e Centri di ricerca 8

9 Ipotesi di quadro degli incentivi 1 classi di incentivo (euro) beneficiari settori/attività ammessi territorio elegibile procedura Fino a euro Imprese artigiane tutti i settori Tutta la regione automatica (sportello) Fino a PMI, comprese le imprese artigiane, consolidate PMI, microimprese, nuove/in fase di costituzione tutti i settori driver Tutta la regione Tutta la regione valutativa (bando) automatica (sportello) Tra e PMI, comprese le imprese artigiane tutti i settori 87.3.c valutativa (bando) Tra e PMI e GI settori maturi con potenzialità + driver 87.3.c valutativa + negoziale Fondo di capitale di rischio pubblicoprivato per le aziende innovative della Regione Sardegna per: - Seed financing - Start up financing Sia aziende costituende che aziende già esistenti (costituzione non antecedente ai 36 mesi rispetto alla data di presentazione della proposta) driver 87.3.c negoziale 9

10 Ipotesi di quadro degli incentivi 2 a classi di incentivo (euro) criteri di valutazione priorità selezionatori iniziative ammissibili strumento Fino a euro Investimenti in tecnologie (vedi elenco 1) Fino a (imprese consolidate) -Finalità del Piano rispetto agli obiettivi regionali per la competitività (2) - Qualità del Piano e dell impresa richiedente -Partecipazione finanziaria dell impresa Settoriali: settori maturi con potenzialità Per tipologia di investimento (nuovo impianto,...):(3) Ente Istruttore Terzo Investimenti Formazione Ricerca e Innovazione Servizi Reali Internazionalizzazio ne Energia PIA Fino a (nuove imprese) a)innovazione tecnologica: b)innovazione organizzativa c)aumento della sicurezza nei luoghi di lavoro d)introduzione di tecnologie per l e-commerce e)f) progetti concernenti l acquisizione di certificazioni ambientali Ente Istruttore Terzo Investimenti Formazione Ricerca e Innovazione Servizi Reali PIA 10

11 Ipotesi di quadro degli incentivi 2 b classi di incentivo (euro) criteri di valutazione priorità selezionatori iniziative ammissibili strumento Tra e Finalità del Piano rispetto agli obiettivi regionali per la competitività (2) -Qualità del Piano e dell impresa richiedente -Partecipazione finanziaria dell impresa Settoriali: settori maturi con potenzialità Per tipologia di investimento (nuovo impianto,...):(3) Ente Istruttore Terzo + Nucleo di Valutazione Investimenti Formazione Ricerca e Innovazione Servizi Reali Internazionalizzazione Energia PIA Tra e Finalità del Piano rispetto agli obiettivi regionali per la competitività (2) - Qualità del Piano e dell impresa richiedente -Partecipazione finanziaria dell impresa -Contributo allo sviluppo locale/regionale Settoriali: driver Per tipologia di investimento (nuovo impianto,...):(3) Ente Istruttore Terzo + Nucleo di Valutazione + PA PIA Contratto di localizzazione 11

12 (1) Investimenti in tecnologie TUTELA AMBIENTALE E QUALIFICAZIONE DEGLI INSEDIAMENTI: acquisto e installazione di attrezzature ed impianti (di nuova costruzione) per abbattere o controllare le emissioni inquinanti all'interno e all'esterno dell'azienda; interventi per la sicurezza del lavoro INNOVAZIONE E RICERCA: acquisto di tecnologie per il miglioramento della produzione e lo sviluppo di prototipi; acquisto di brevetti e relativa applicazione produttiva; attrezzature per innovare la gamma dell'offerta dei servizi per l'utenza. 12

13 (2) Obiettivi regionali per la competitività In generale: Aumento dimensione d impresa, anche attraverso la creazione di reti Investimenti: Riutilizzo di strutture non utilizzate Servizi reali / innovazione tecnologiche Sostegno all adozione di ICT Ricerca e innovazione: Relazioni con il sistema regionale di offerta di ricerca e innovazione Impiego di ricercatori Energia Risparmio energetico e fonti di energia alternativa Internazionalizzazione 13

14 (3) Priorità per tipologia di investimento Settori con potenzialità di mercato Driver Settori maturi in crisi Nuovo impianto produttivo X X Ampliamento X X Ammodernamento X Riconversione X Riattivazione X X Trasferimento X 14

15 Classificazione settori Settori con potenzialità di mercato Driver Settori maturi in crisi Agroindustria Chimica Marmo Meccanica e Metalmeccanica Artigianato artistico Turismo ICT Food, biotecnologie e nanobiotenologie Materiali e nuove tecnologie di produzione Biomedicina e tecnologie della salute Logistica e trasporti Nautica/Cantieristica Energia Ambiente Sicurezza Granito Tessile Sughero 15

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