CORSO DI FORMAZIONE BES E STRATEGIE DI INCLUSIONE
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- Serafina Foti
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1 CORSO DI FORMAZIONE BES E STRATEGIE DI INCLUSIONE Appunti MERCOLEDI 16 DICEMBRE SEGNALI: come riconoscere un Bisogno Educativo Speciale - normativa e strumenti - Renato Anoè Gli aspetti giuridici del sistema scolastico vanno collocati entro una cornice di lavoro tout- court e devono essere intesi come bandoli di una matassa ( la complessità organizzativa del sistema scuola), utili ad operare con i vari collaboratori ( stakeholers). La matassa- il luogo della scuola-è piena di insidie Come approcciare e coniugare la Norma e l Azione didattica? La scuola è l organizzazione più complessa, molteplici sono i codici o piani di intervento professionali, tutti sono necessari, seppure con funzioni ed utilizzi diversi: Normativo Organizzativo Pedagogico Relazionale-emotivo Tale organizzazione complessa non si deve trattare solo dal punto di vista normativo, che non può e non deve essere anteposto a tutto, si dovrà invece riportare tutto su un piano prevalentemente pedagogico-
2 organizzativo e relazionale. La norma è, di questo sistema, la trama sottesa. BES ( special needs): ADHD- H-DSA La pedagogia non si è molto occupata dei Bes, al contrario della sociologia. Mentre per DA, DSA abbiamo indicazioni normative chiare e precise, per i Bes dell area dello svantaggio socio-culturale-economico il campo d azione è molto più eterogeneo. Ma questo aspetto va letto cercando di vederne le positività che hanno a che fare con l ampiezza dell intervento, secondo questa proporzione: più è bassa la documentazione medica, più alte deve essere la documentazione pedagogica. Nella circ del 22 novembre 2013 ( Nota prot. N. 2563) si ribadisce la funzione regolativa del Consiglio di Classe e delle decisioni assunte da tale organo collegiale. Abbiamo quindi un passaggio importante: da codice normativo a codice didattico, che è l ambito peculiare della scuola. Come il team degli insegnanti affronta il problema degli alunni Bes? Attivando pratiche di apprendimento che realizzano una scomposizione della classe in gruppi di apprendimento tali da consentire l individualizzazione e quindi la differenziazione Scomposizione della classe in gruppi di apprendimento Individualizzazione differenziazione Coinvolgendo il ragazzo/a nel progetto che lo riguarda Utilizzando una pluralità di codici
3 laboratorialità Promuovendo autonomia nel lavoro Valorizzando la soggettività Lavorando con la peer education I segnali Silvia Tabarelli Stabilito che l azione didattica- pedagogica è il compito precipuo della scuola, ruolo del docente è di saper cogliere i segnali e di mettere a fuoco il bisogno. Si vede solo ciò che si conosce Lettura sistemico complessa dell alunno Dario Janes, 2004, La diagnosi funzionale secondo l ICF NON VA BENE PERCHE : La malattia o il disturbo sono solo un aspetto poiché altri fattori sono fondamentali e devono essere presi in considerazione. A tale scopo l osservazione è una pratica importante. MODELLO ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute) Nella Classificazione Internazionale si parla di salute in un ottica anche temporale; nel modello si può riconoscere uno strumento utile per gli insegnanti che devono anche tener presente che la scuola è uno dei fattori contestuali, non controlla tutto il resto. La legge 170/2010 è forte perché ha una base medica, permette una risposta forte da parte della scuola. Ma, la norma non è la normalità: fondamentale è imparare ciò che succede lì, in classe e il modello ICF può essere uno strumento di accompagnamento di un metodo che si basa su un osservazione partecipata.
4 Altri strumenti utili per l indagine e la rilevazione di segnali sono le batterie di test BDE per la matematica e le prove MT per la lettura. GIOVEDI 17 DICEMBRE DAL PROGETTO ALL INTERVENTO: LA SOGLIA DELLA POSSIBILITA - Renato Anoè. La valutazione nell ambito dei BES Le valutazioni sono sempre plurali, i docenti hanno la responsabilità della valutazione e la cura della documentazione. Si ribadisce ancora la centralità del CDC e dell insegnante, gli strumenti tecnici ( la parte normativa ) danno la sensazione di alleviare il peso della valutazione. Come valutare? Aspetto formale e sostanziale: Le verifiche intermedie e la valutazioni periodiche e finali devono essere corenti con la perfomance del collegio ( cum-regere: correggere insieme); Il giusto voto: far comprendere all alunno dove è l errore, secondo una concezione di equità Per l esame del primo ciclo: esiste un ampia zona grigia per i DSA e i Bes dello svantaggio socio-culturale economico, è necessaria la mediazione da parte dei docenti La discrezionalità è elemento di qualità professionale; più è alta la discrezionalità più è elevata la qualità professionale. Emerge quindi che le norme costituiscono la trama, il disegno è il lavoro dell insegnante. Se si fa caso per quanto concerne la normativa sui Bes non esiste una legge quadro ( come nel caso della L.104/ 1992), esistono Linee guida che non hanno valore giuridico, è un modo di governare la questione più leggero che demanda le decisioni al Collegio e che per questo ritrova la sua centralità.
5 Silvia Tabarelli - La soglia del possibile: dal progetto all intervento Focus sulla qualità dell insegnameto/apprendimento: la qualità della scuola è la qualità dell inclusione. Tre le aree d intervento nella pratica professionale dell insegnante: - i contenuti disciplinari - lo studente - la didattica Cosa fare quindi per promuovere il successo formativo? - Automatizzare le abilità di base - Adottare una didattica flessibile - Esercitare l acquisizione delle competenze chiave: IMPARARE A IMPARARE - Elaborare il sapere - Informare lo studente sui suoi bisogni educativi - Abituarlo al pensiero ad alta voce - Promuovere la flessibilità: imparare a dare spazio all errore - Imparare l autoregolazione cognitiva: è una competenza costruita da parte del ragazzo. Per costruirla, una strategia possibile è: Tu come faresti? Attivando un dialogo interno prima ancora che esterno - Apprendimento cognitivo in gruppo, con la discussione in classe COSA CAMBIA? RUOLO ATTIVO DEGLI STUDENTI CHE DISCUTONO - Promuovere la cultura del compito: per un ragazzo in difficoltà, per un ragazzo disabile grave è importantissimo. Ogni ragazzo ha un immagine di sé come scolaro e una sua identità personale: lui che pensa di essere e lui come si percepisce come studente. Si attiva
6 perciò una domanda continua di riconoscimento ed una strategia crudele è proprio quella di ignorare completamente l alunno ( che disturba, che non sta fermo, che attira l attenzione); - Ormai è cosa nota che l apprendimento si attiva attraverso l intelligenza emotiva, quindi il capitale cognitivo viene neutralizzato se non c è l intelligenza emotiva che si attiva si vi è una percezione di competenza nell autonomia a svolgere un compito, ad essere in una relazione, quindi ad essere riconosciuti. (Angelica Moè, La motivazione, 2010) L esplosione e l implosione sono le facce della stessa medaglia della demotivazione. - Assumere uno stile attributivo di fronte all insuccesso: riconoscere l errore e valutarlo come un feed-back - Stilare un patto con la famiglia, - Aprirsi con l esterno, con il territorio cercando alleanze educative
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