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1 NORMATIVA Norma CEI Presentazione della nuova Guida per l esecuzione di cabine elettriche MT/BT del cliente/utente finale CABINE ELETTRICHE DI MT/BT 42 di Giuliano Mazzucotelli La nuova Guida CEI (dicembre 2004) è basata, come la precedente edizione (ottobre 1996), sulla Norma CEI 11-1: Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kv in corrente alternata [1]. La Guida CEI 11-35, prima edizione, nella sua titolazione: Guida per l esecuzione delle cabine elettriche d utente, si riferiva alle cabine elettriche di qualsiasi taglia, purché alimentate con tensione superiore ai volt. Il CEI, durante questi anni ( ), ha ricevuto molte richieste di chiarimenti interpretativi della suddetta Guida. Secondo gli estensori della nuova edizione, detta Norma non aveva prodotto tutti gli effetti voluti dalla prima edizione, perché lo strumento normativo utilizzato come riferimento era dedicato anche alle imprese distributrici, comprendendo fra l altro anche le Cabine Primarie AT/MT, e ad utenti di dimensioni notevoli, anche autoproduttori, alimentati con tensioni superiori alla MT, e non erano evidenti gli argomenti che potevano aiutare progettisti ed installatori meno preparati, ma interessati agli impianti di dimensioni più ridotte. Sulla base delle richieste di chiarimenti, la nuova edizione vuole essere un documento guida che, aiutando coloro che più hanno necessità di ricorrere alle Norme CEI, fornisce uno strumento di consultazione abbastanza completo, semplice nei contenuti e nella struttura, con l inserzione, dove necessario, di quegli elementi non strettamente elettrici che servono nella progettazione e realizzazione di una cabina. Fra l altro, sono state introdotte informazioni concernenti l attenuazione dei campi elettromagnetici ed elettrici prodotti dalle cabine di trasformazione: l argomento è diventato molto importante su tutto il territorio nazionale, poiché i campi elettrici e magnetici prodotti dalle linee e dalle cabine elettriche possono costituire un serio pericolo per la salute pubblica.

2 Miglioramento della qualità del servizio di distribuzione L Autorità per l Energia e il Gas (AEEG), nelle disposizioni in materia di qualità dei servizi di distribuzione, misura e vendita dell energia elettrica per il periodo di regolazione [2], aveva rilevato la necessità di obbligare i clienti a dotarsi di protezioni efficienti a monte del loro impianto ed a realizzare un adeguato coordinamento con quelle del distributore, riducendo o eliminando le interruzioni che si originano negli impianti dei clienti e che si riverberano sulla rete di distribuzione, danneggiando gli altri clienti connessi alla stessa linea. L Autorità, con la Delibera 274/04 [3], ha definito le modalità e i requisiti necessari affinché i clienti di AT e MT possano ottenere indennizzi automatici, dal 2006, in caso d interruzioni elettriche oltre i limiti massimi stabiliti dall Autorità. L introduzione degli indennizzi automatici per i clienti in AT e MT che subiscono un elevato numero di interruzioni nella fornitura di elettricità, è un provvedimento innovativo, dal quale l Autorità si aspetta un ulteriore riduzione delle interruzioni, fino al 7 10%, rispetto al miglioramento già atteso del 20 25% sulle interruzioni del Un beneficio complessivo, in termini di continuità e sicurezza del servizio, è atteso anche per le famiglie, poiché le interruzioni in AT e MT hanno ricadute anche in BT. Per avere diritto agli indennizzi, i clienti di AT e MT dovranno dimostrare di aver installato nei propri impianti apparecchi di protezione in grado di evitare che eventuali interruzioni provocate da guasti all interno dei propri impianti di utenza si riverberino sulla rete, andando a danneggiare così gli altri clienti connessi nelle vicinanze elettriche. Gli indennizzi automatici saranno finanziati dalle penalità che le imprese distributrici devono pagare se non raggiungono gli obiettivi di qualità previsti nel periodo, definiti dall Autorità e valide fino a tutto il Qualora l invito dell Autorità a adeguare gli impianti non fosse recepito, i clienti in media tensione che non adegueranno i propri impianti, e che quindi potrebbero essere causa di interruzioni non solo per sé, ma anche per gli altri clienti, saranno tenuti al pagamento di un corrispettivo tariffario. Sono, inoltre, previsti controlli a campione per verificare le dichiarazioni di adeguatezza degli impianti ai requisiti tecnici a cura dei clienti, che dovranno essere rilasciate da personale qualificato per legge. Nella definizione del provvedimento, l Autorità si è avvalsa della collaborazione del CESI (attivo nella ricerca tecnologica sul sistema elettrico) e del CEI (Ente responsabile delle Norme tecniche per il settore elettrico), oltre agli esiti della consueta consultazione con tutti i soggetti interessati. Requisiti tecnici per avere diritto agli indennizzi Per avere diritto agli indennizzi automatici in caso di mancato rispetto degli standard specifici di continuità del servizio, i clienti alimentati in AT e MT dovranno dotare i propri impianti dei seguenti requisiti, che contribuiscono anche al miglioramento della sicurezza degli impianti di utenza: a) un dispositivo generale (DG), realizzato mediante un sistema composto da un sezionatore e un interruttore o mediante un interruttore di tipo estraibile; b) protezioni generali (PG), contro guasti polifase (massima corrente) e contro guasti a terra (massima corrente omopolare o direzionale di terra, wattmetrico o varmetrico in relazione allo stato del neutro della rete MT), cui asservire il dispositivo generale. Inoltre, per i clienti attivi allacciati in media e alta tensione, i requisiti tecnici di cui ai punti precedenti devono essere integrati con quanto previsto dalle Norme tecniche CEI e CEI 11-32, ove tali Norme non risultino in contrasto con i requisiti tecnici indicati dall Autorità. Le protezioni degli impianti del cliente dovranno essere tarate in modo tale che l apertura dell interruttore del cliente avvenga, salvo i casi di guasti per cortocircuito in cui la corrente di guasto è superiore alla soglia di intervento tarata con tempo zero (solo tempo di protezione + tempo di manovra interruttore), prima dell intervento della protezione di linea, e in modo tale che, in tutti i casi di guasto sugli impianti di utenza, l interruttore del cliente risulti aperto all atto della richiusura di linea, anche ai fini della sicurezza. Obblighi dell Ente distributore Per quanto riguarda la taratura delle protezioni e il coordinamento delle protezioni del cliente con quelle di rete, l impresa distributrice dovrà: a) indicare e rendere pubblici i criteri di taratura delle protezioni dei propri impianti di distribuzione in alta e media tensione; b) fornire esempi, per casi tipici, di coordinamento tra le protezioni dei clienti e quelle dell impresa distributrice; c) fornire al singolo cliente le specifiche individuali di taratura delle protezioni dell impianto di utenza; d) equipaggiare le proprie reti di dispositivi in grado di registrare con sicurezza e affidabilità le interruzioni del servizio elettrico secondo le modalità di interruzioni lunghe (superiori a tre minuti primi), brevi (inferiori a tre minuti primi, ma superiori ad un secondo) e transitorie (inferiori al secondo). Le informazioni ricavate dai suddetti dispositivi servono per la statistica delle interruzioni e per gli eventuali risarcimenti e devono poter essere mostrate all Autorità e all utente interessato all interruzione per eventuale contestazione. SITUAZIONE NORMATIVA Normativa attuale Con riferimento alle protezioni dei clienti passivi allacciati alle reti di distribuzione in media e alta tensione, non erano in vigore requisiti tecnici fissati da Norme tecniche emanate dal CEI; NORMATIVA 43

3 NORMATIVA 44 la Norma tecnica CEI 11-1 contiene un elenco di esempi di misure di protezione, che possono servire da guida per la progettazione e realizzazione degli impianti, ma non tutte le indicazioni sono considerate obbligatorie, come, ad esempio, la protezione contro l arco elettrico, blocchi contro gli errori di manovra, ecc. (paragrafo 7.4). Per i clienti attivi allacciati alle reti di distribuzione in media tensione e bassa tensione è in vigore la Norma tecnica CEI Oltre alle Norme tecniche emanate dal CEI, le imprese distributrici hanno adottato proprie specifiche tecniche: le più note sono i documenti DK di Enel Distribuzione (ad esempio, sono rilevanti per le protezioni dei clienti MT le specifiche Enel DK 5600 [4] per i clienti MT, integrate dalle specifiche Enel DK 5740 per i clienti MT attivi). Le prescrizioni DK 5600 definiscono i criteri e le modalità di connessione dei clienti MT alla rete di Enel distribuzione. Attualmente, esse sono applicate integralmente per i nuovi allacciamenti e in occasione del rifacimento degli impianti esistenti e, limitatamente al solo sistema di protezione, in occasione del cambiamento di esercizio della rete MT, su cui è allacciato un cliente esistente, da neutro isolato a neutro collegato a terra tramite impedenza. Enel Distribuzione utilizza dispositivi di protezione delle linee MT che possono funzionare sia nelle reti esercite con il neutro isolato, sia nelle reti esercite con il neutro messo a terra tramite impedenza (bobina di Petersen), e sono in grado di rilevare i guasti monofase a terra e polifase attraverso l impostazione di due e tre soglie di intervento rispettivamente. I dispositivi di protezione sono in grado di rilevare anche i guasti doppi monofase a terra su due fasi diverse di due linee MT attestate alla medesima sbarra MT, di riconoscere la presenza di guasti monofase a terra intermittenti e di selezionare guasti evolutivi ovvero che si determinano in sequenza su diverse linee della stessa semisbarra. Le imprese distributrici locali fanno generalmente riferimento alle specifiche tecniche di Enel, o sviluppano specifiche proprie. Nuova normativa Il CEI, su richiesta dell Autorità, ha provveduto, tramite l aggiornamento della Guida CEI 11-35, a rendere più trasparente per i clienti il processo di taratura delle protezioni, inserendo esempi di coordinamento tra le protezioni dei clienti e quelle delle imprese distributrici. Gli esempi sono coerenti con i requisiti tecnici fissati dall Autorità e tengono conto delle diverse situazioni di rete e delle diverse tipologie di protezione utilizzate dalle imprese distributrici, anche in relazione allo stato del neutro. La nuova Guida CEI (2ª edizione) comprende alcune informazioni relative alle caratteristiche edili del locale cabina non considerate nella precedente edizione e alla ventilazione dei locali cabina, suggerimenti per la riduzione dei campi elettromagnetici, esempi di taratura delle protezioni all interno degli impianti di utenza dei clienti e d interfacciamento con la rete dell Ente distributore MT ed altri dettagli utili soprattutto per la progettazione e realizzazione di impianti di media e piccola taglia. Le novità della nuova Guida CEI riguardano: la limitazione a cabine con trasformatori di potenza massima di kva cadauno e non collegati in parallelo sulle sbarre di BT; la validità dei criteri di selettività esposti anche per le altre cabine non considerate nella Guida, come quelle delle Ferrovie dello Stato, per le miniere, le cabine prefabbricate e le cabine dei distributori pubblici; una suddivisione più organica tra le diverse parti; nuove figure e allegati che si riferiscono alla parte edile, alla ventilazione dei locali per trasformatori e per le batterie, alle targhe e ai cartelli, agli interblocchi di sicurezza, alla mitigazione dei campi elettrici e magnetici, alla simbologia degli schemi elettrici ed, infine, al coordinamento selettivo delle protezioni (in parte già presente nella vecchia edizione) con la rete dell Ente distributore. Modifiche future alla normativa richieste dall Autorità Il tema del coordinamento delle protezioni deve essere rivisto anche alla luce della possibilità per il cliente finale di ottenere la selettività all interno del proprio impianto di utenza, coordinando adeguatamente il dispositivo di protezione installato sul punto di consegna e i dispositivi di protezione installati a valle sull impianto dell utente. La verifica del funzionamento e del mantenimento nel tempo delle tarature delle protezioni dei clienti prevede, come ulteriore requisito, la registrazione automatica (log generato automaticamente senza possibilità di manomissione da parte dell utente) sia degli interventi delle protezioni dei clienti, sia della configurazione iniziale e delle successive modifiche delle tarature delle stesse protezioni, accessibile in sede di controllo da parte dell impresa distributrice tramite opportuna password. Si prevede la stesura di una nuova Norma tecnica di supporto allo schema di Direttive, con le prescrizioni tecniche all interno delle quali i diversi distributori formuleranno le proprie regole di connessione dei clienti alle rispettive reti (BT esclusa). OGGETTO E SCOPO DELLA GUIDA L oggetto della Guida è la cabina degli utilizzatori alimentata dalla rete pubblica con due trasformatori di potenza massima fino a kva a 20 kv o kva a 15 kv, ma non funzionanti in parallelo. La Guida CEI 11-35, in quanto Guida, non può introdurre nuove prescrizioni che esulano dal campo di applicazione della Norma di riferimento (CEI 11-1). Pertanto, lo scopo della Guida è quello di fornire informazioni sulle procedure applicative per

4 la realizzazione di cabine elettriche, nelle soluzioni più comuni, di cui all oggetto, permettendo all utente utilizzatore delle Norme di conoscere ed accedere con facilità ai riferimenti normativi di dettaglio (per esempio, i paragrafi e/o i capitoli delle Norme citate) e di avere a disposizione esempi di realizzazione delle suddette cabine in tutti i loro dettagli progettuali e costruttivi. NORMATIVA COMPOSIZIONE DELLA GUIDA In conseguenza di quanto richiesto dallo scopo, la Guida ha raggiunto una dimensione abbastanza importante (110 pagine in totale). Gli elementi considerati nella Guida sono: criteri di progettazione del locale; esempio tipico della parte edile; criteri di scelta della parte elettrica; esempio tipico della parte elettrica; scelte comuni per la parte edile ed elettrica. La Guida è completata da Allegati, di cui sette completamente nuovi, contrassegnati con lettere che riguardano in particolare: A) esempio tipico di una cabina con indicazione del posizionamento delle apparecchiature, andamento dei cunicoli cavi di collegamento delle apparecchiature e della rete di terra (CEI 11-37); B) esempio di ventilazione di un locale batteria; C) esempio di cartelli di divieto, avvertimento e di identificazione e di pronto soccorso; D) esempio di uno schema unifilare di una cabina MT/BT; E) criteri di scelta e utilizzazione dei coefficienti di contemporaneità; F) metodi per il coordinamento delle protezioni d interfaccia con il distributore; G) esempio d interblocchi di sicurezza; H) esempio di calcolo del fattore di precisione dei trasformatori di corrente di protezione; I) possibili interventi di riduzione del campo elettromagnetico associabile alle cabine elettriche; H) simbologia di più frequente impiego negli schemi elettrici. Nei criteri di progettazione e di costruzione del locale cabina sono: descritti gli aspetti più importanti da considerare nella scelta del luogo d installazione della cabina con particolare riferimento alle condizioni ambientali; indicate le caratteristiche dei materiali delle strutture portanti e delle pareti e i rispettivi spessori per assicurare il valore di REI previsto; indicate le caratteristiche dei locali contenenti trasformatori per resistere all incendio; descritti esempi di calcolo per determinare le finestre di aerazione dei locali contenenti trasformatori e del locale batteria; descritti i criteri da utilizzare per l illuminazione naturale e artificiale della cabina; indicate le caratteristiche nominali delle apparecchiature elettriche, come sezionatori, interruttori e interruttori di manovra, fusibili, le modalità d impiego ed i relativi limiti applicativi; descritte le caratteristiche dei sistemi di rifasamento e le loro modalità d installazione; descritte le caratteristiche della sorgente d alimentazione dei servizi ausiliari di cabina e dei circuiti alimentati; descritte le particolarità del pulsante di sgancio posto all ingresso di una cabina e dei relativi circuiti; descritte le protezioni di sicurezza contro i contatti diretti ed indiretti, contro la propagazione dell incendio, contro i rischi dovuti alla presenza di gas o di prodotti della combustione, gli interblocchi elettrici e meccanici ed, infine, le protezioni elettriche; richiamate le disposizioni delle Norme in relazione alle ispezioni e alle prove in sito prima della messa in servizio e alla documentazione da fornire. L allegato F, relativo al coordinamento delle protezioni del trasformatore e dell interruttore d interfaccia con il distributore, è quello più corposo (38 pagine) e ha lo scopo di fornire elementi tecnici ed algoritmi di calcolo mirati ad una significativa informazione sulla problematica della selettività, presentando descrizioni, calcoli, grafici e tarature delle protezioni per guasti fra le fasi e verso terra di tre esempi delle più diffuse cabine utente sulla base delle attuali prescrizioni dei distributori d energia. COMMENTI GENERALI ALLA NUOVA GUIDA La Guida, sottoposta ad inchiesta pubblica, non ha ricevuto sostanziali osservazioni e commenti esterni al comitato tecnico CT 99, nonostante il CEI abbia dichiarato di aver ricevuto in questi 45

5 NORMATIVA 46 anni diverse richieste di precisazioni sulla prima edizione della Guida. Poiché una Guida tecnica non soddisfa mai completamente, a causa della notevole diversità di preparazione tecnica dei vari soggetti utilizzatori, si può pensare che la mancanza di osservazioni degli addetti ai lavori (in particolare, i progettisti) non sia dovuta ad un ineccepibile ed esauriente presentazione, ma possa avere altre cause come, probabilmente, il meccanismo dell inchiesta pubblica. Infatti: i tempi per i commenti e le osservazioni sono piuttosto ristretti, due (2) mesi nel caso specifico; buona parte del tempo è perso nell informare i possibili interessati all inchiesta in corso; non funziona adeguatamente il collegamento tra il Comitato CEI e gli Ordini ed i Collegi professionali; gli Ordini ed i Collegi professionali non sono sufficientemente attenti al problema e non informano in tempo utile i professionisti; la necessità di ottemperare a scadenze legate ad altre situazioni, non sempre tecniche, può andare a scapito della chiarezza e completezza della Guida. In ogni caso, le varie esigenze degli utenti, Enti distributori, Autorità, progettisti, costruttori, installatori, collaudatori e normatori hanno dovuto trovare una mediazione in un documento, la Guida CEI ª edizione, la cui pubblicazione, allo stato attuale dell impiantistica e delle richieste dell Autorità, non poteva più essere procrastinata. Da parte nostra, ci permettiamo di esporre in quest articolo di presentazione alcune osservazioni e commenti generali, che potrebbero essere messi a profitto nella prossima edizione della Guida. In un prossimo intervento, le osservazioni saranno meglio specificate e dettagliate con altre, in riferimento ai vari paragrafi e Allegati della Guida. I commenti si riferiranno ad ulteriori precisazioni e/o completamenti su particolari e dettagli relativi ad argomenti già affrontati nella Guida, con l intento di presentare nel modo più completo possibile le problematiche progettuali e costruttive, per evitare dimenticanze da parte dei progettisti meno preparati o che solo saltuariamente affrontano le problematiche delle cabine elettriche MT/BT. In linea generale, forse anche a causa dei tempi ristretti fissati per l aggiornamento alle richieste dell Autorità con la delibera 274/04, la Guida non sembra sufficientemente chiara nell esposizione e strutturata in modo sufficientemente esaustivo per l utilizzo da parte dei progettisti ed installatori interessati agli impianti di dimensioni più ridotte, come sembra fosse nelle intenzioni del comitato tecnico. Infatti: mentre sono inseriti dati e informazioni che possono essere utili, ma non indispensabili al progettista elettrico (per esempio, nella parte edile, lo spessore delle pareti e del solaio in funzione della classe REI e del tipo di parete e di solaio), altre informazioni, indispensabili, ma poco conosciute od utilizzate dai progettisti e purtroppo non sempre citate anche dalla normativa elettrica attuale (per esempio, il dato della potenza minima di cortocircuito al punto di consegna, i valori alle potenze minime e massime di cortocircuito del rapporto R/X della rete al punto di consegna, ecc.), non sono richiamate e/o suggerite, almeno come cura e attenzione da porre alle relative problematiche; le informazioni che sono state inserite allo scopo di aiutare i progettisti nelle scelte non sono supportate da riferimenti più dettagliati (ad esempio, i paragrafi) delle Norme citate; negli esempi non sono inserite le informazioni utili per le scelte dei vari coefficienti e/o dati di dettaglio da introdurre nei calcoli; non sono presi in considerazione in modo omogeneo gli Allegati e le soluzioni proposte, così da avere documenti completi per le soluzioni di cabine cliente/utente suggerite. Si propone di considerare le problematiche (disposizione, schemi, ventilazione, coordinamento protezioni, ecc.) relative ad almeno tre cabine, due con trasformatori di taglia elevata con e senza gruppo elettrogeno e una con trasformatore di minor taglia e protezione con fusibili; gli schemi unifilari della Guida dovrebbero rappresentare, sia sotto l aspetto dei componenti di misura e protezione, sia sotto l aspetto grafico, quanto di meglio oggi è possibile realizzare e graficamente rappresentare; gli Allegati non sono equilibrati fra di loro nell esposizione dell argomento; si passa da indicazioni e descrizioni abbastanza sommari (ad esempio, gli allegati A, D e H), a descrizioni di dettaglio piuttosto approfondite (ad esempio, l allegato I), fornendo al lettore l impressione che sia necessario dare importanza agli argomenti maggiormente trattati rispetto a quelli appena abbozzati; alcuni Allegati non sono adeguati allo stato dell arte elettrica e, purtroppo, evidenziano soluzioni che sono facilmente riconducibili ai prodotti di un costruttore (ad esempio, l allegato H e, meno marcatamente, l allegato F). Inoltre: la Guida, pur non potendo imporre ciò che le Norme non prescrivono (ad esempio, blocchi contro le errate manovre degli apparecchi, la rimozione dei sistemi di protezione, ecc.) oppure ancora non affrontano, può suggerire varie soluzioni alle diverse problematiche che si possono presentare, sia sotto l aspetto costruttivo, sia sotto l aspetto progettuale più avanzato, come le problematiche relative alla saturazione dei TA, riportando e richiamando le Norme CEI esistenti; mancano informazioni tecniche sullo stato del neutro (isolato, compensato, resistivo) e delle modificazioni dello stato del neutro possibili durante l esercizio, delle relative conseguenze tecniche e delle problematiche connesse; le Norme CEI non sono normalmente suppor-

6 tate da una bibliografia aggiornata ed esplicativa delle problematiche affrontate (ad esempio, come le ANSI/IEEE). Pertanto, è opportuno che alcuni concetti siano esposti nella Guida in modo chiaro ed esauriente anche per quegli utilizzatori che, in genere, operano solo sulla base della normativa, ricordando anche le responsabilità dei vari attori (cliente, progettista, installatore, direttore dei lavori, ecc.) nelle scelte, soprattutto in fatto di sicurezza. L attuale realtà impiantistica ricerca ancora le soluzioni a minor costo con facili e spesso non veritiere autocertificazioni dei costruttori e/o fornitori e, con l intento da parte dei clienti finali di ridurre i costi, anche di dichiarazioni poco serie di utilizzo di personale addestrato e avvertito per l esercizio e la manutenzione degli impianti elettrici, senza pensare che nel tempo queste condizioni possono modificarsi, anche ad insaputa del responsabile, al momento della realizzazione; è indispensabile che il distributore pubblico fornisca anche i dati attuali delle correnti minime di cortocircuito, sia per guasto trifase, sia per guasto a terra, in modo da permettere le verifiche teoriche in relazione alla funzionalità dell impianto, alle cadute di tensione e alla selettività delle protezioni [5]; è opportuno indicare e descrivere i criteri da adottare per valutare la necessità o meno di una selettività totale, parziale oppure di accettare la non selettività dell impianto o di parte di esso; è utile richiamare l attenzione sulla selettività teorica (componenti ideali, trasformatori di corrente e protezioni) ed effettiva, considerando la possibile saturazione dei trasformatori di corrente. La saturazione dei nuclei di corrente deve considerare le condizioni di asimmetria della corrente di guasto, della rimanenza del flusso nel nucleo e anche della richiusura, dove tale tipo di manovra è possibile e può influenzare il fenomeno della saturazione del nucleo [5]. La soluzione proposta nell Allegato relativo al dimensionamento dei trasformatori di corrente, non è sicuramente all altezza delle conoscenze elettriche attualmente normate (si ricorda l esistenza della Norma CEI 38-6, anche se la CEI 11-1, purtroppo, ne raccomanda l applicazione solo per gli impianti AT). Negli esempi di coordinamento delle protezioni, è importante aggiungere i valori della corrente minima di cortocircuito e i valori del rapporto R/X e R o /X o alle correnti minime e massime di cortocircuito, valutando le conseguenze sul sistema protettivo; in linea generale, è opportuno, per non vanificare gli sforzi e i costi relativi alle condizioni di sicurezza dell impianto, che le situazioni di anomalia all interno della cabina siano segnalate e, in caso di cabine non presidiate (come avviene nella maggior parte dei casi), allarmate in zone presidiate; sulla base degli orientamenti dell Autorità e comunque anche per fornire all utente elementi validi di valutazione degli indennizzi in relazione alla qualità del servizio elettrico ottenuto, si suggerisce di prevedere, già in questa fase, soluzioni che, senza costi eccessivi futuri, permettano o meglio prevedano già l installazione di sistemi di verifica del funzionamento e del mantenimento nel tempo delle tarature del sistema protettivo e di tutti i componenti associati. CONCLUSIONI La Guida CEI ª edizione può essere considerata come un buon punto di partenza per una revisione globale che possa soddisfare le esigenze dei piccoli, medi e grandi impianti in MT. Con l impostazione suggerita, la Guida verrà molto probabilmente ad assumere una dimensione ancora più voluminosa dell attuale, ma riteniamo urgente e necessaria tale soluzione, in attesa di una normativa per l impiantistica più meticolosa e attenta alle varie problematiche. In questo modo sarebbero soddisfatte anche le necessità dei vari progettisti, sia quelli che solo saltuariamente devono affrontare le problematiche delle cabine elettriche MT/BT e che ricorrendo alle sole Norme CEI, in mancanza di queste, adottano soluzioni non sempre ortodosse dal punto di vista dello stato dell arte, sia quelli che, a conoscenza di tutte le problematiche progettuali e dello stato dell arte, sono purtroppo costretti a fare riferimento alle Norme stesse per ottenere l approvazione economica del cliente utilizzatore. A questo proposito si ricorda che anche i migliori progettisti si sono trovati, non troppo infrequentemente, nella condizione, non sempre facile, di giustificare le soluzioni suggerite a fronte di soluzioni alternative sicuramente meno costose, ma spesso anche pericolose, proposte da altri progettisti; il cliente utilizzatore non sempre è in grado di comprendere le problematiche specialistiche e, quindi, sceglie spesso solo in base alle condizioni economiche meno gravose. La Guida, sottoposta ad inchiesta pubblica per un adeguato tempo (si propone un periodo di almeno quattro mesi), permetterà a tutti di offrire il contributo della propria esperienza, con osservazioni e commenti calibrati sulle realtà impiantistica attuale. BIBLIOGRAFIA [1] CEI 11-1: Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kv in corrente alternata e varianti. [2] Indennizzi automatici ai clienti del servizio elettrico alimentati in alta e media tensione con elevato numero annuo di interruzioni - AEEG - 22 luglio [3] Indennizzi automatici ai clienti finali e altre utenze in alta e media tensione con elevato numero di interruzioni per gli anni 2006 e 2007 (modifiche e integrazione del Testo integrato della qualità dei servizi elettrici di cui all Allegato A alla deliberazione dell Autorità 30 gennaio 2004, n. 4/04). [4] DK 5600: Criteri di allacciamento di clienti alla rete MT della distribuzione, Ed. IV 3/04. [5] Giuliano Mazzucotelli: Disposizione ENEL DK 5600, Elettrificazione n. 3, marzo NORMATIVA 47

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