XVI INTERVISTA NON- STANDARD: CHE COSA INTERPRETARE
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- Baldassare Dolce
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1 XVI INTERVISTA NON- STANDARD: CHE COSA INTERPRETARE 1 LE INTENZIONI DI UN TESTO (cfr. Eco 1990): INTENTIO AUCTORIS INTENTIO OPERIS INTENTIO LECTORIS 3 attori = agiscono nella costruzione e interpretazione di un testo Intentio auctoris: ciò che l autore vuole dire, i significati che ha immesso intenzionalmente nel testo; MA non è detto che il testo realizzi davvero questa intenzione. N.B. Autore = intervistato; Opera = trascritto dell intervista; Lettore = ricercatore, altri lettori 2 1
2 Intentio operis: ciò che il testo dice, indipendentemente dall intentio auctoris - coerenza interna; - Riferimenti (impliciti o espliciti) a lingua, enciclopedia, convenzioni culturali, etc.; - Stratificazione polisemica; - Domande provenienti dal testo; - lettore modello (= tipo di cooperazione interpretativa richiesta); - etc. Intentio lectoris: cooperazione col testo ciò che il lettore scorge nel testo, come egli lo fa rivivere. 3 QUINDI: Per comprendere un testo è insufficiente risalire al suo autore empirico; così come per comprendere un azione storica, sarebbe insufficiente cercare di comprendere l intenzione di un personaggio. 4 2
3 LE RELAZIONI FRA ATTORI TRASCRITTO INTERVISTA INTERVISTATO INTERVISTATORE / RICERCATORE Intervistatore e ricercatore coincidono 5 1. LA RELAZIONE TRA INTERVISTATO E TRASCRITTO: In questa relazione non esiste una corrispondenza biunivoca, né una transazione di informazioni pura, priva di filtri e rielaborazioni. Almeno tre passaggi: 6 3
4 1) L intervistato si interpreta per potersi esteriorizzare (memoria, conversazione interiore.); 2) la conversazione interiore per trasmettersi all I - si esteriorizza e si oggettivizza nel discorso orale rivolto da I; il discorso si adatta ad I e all interazione con lui; Aristotele: ermeneia = mediazione fra pensieri dell anima ed espressione linguistica. 3) TRASCRIZIONE: Il discorso - inizialmente orale e contestuale con la scrittura diviene un oggetto in sé; si distacca dall hic et nunc, dal suo momento generativo e si apre all interpretazione dell interlocutore (es. intervistatore e ricercatore). 7 Ogni passaggio costituisce una distanza crescente dal «flusso indefinito della esperienza vissuta» (Dilthey) ciascun passaggio è un oggettivazione in parte diversa da quella che la precede = il senso di un passaggio è sempre una riduzione, traduzione, interpretazione, approssimazione (= farsi prossimo, cooperare, dialogare) rispetto all altro; 8 4
5 Questo allontanamento progressivo dal momento generativo rende arduo/problematico risalire all intentio auctoris (= dell intervistato) possiamo cercare di capire solo le parole e il comportamento che sono intenzionati; ma non possiamo scrutare: - l intenzione espressa in quelle parole/comportamenti, - come sono stati selezionati i fatti/stati raccontati, - che cosa sia stato escluso, - perché quei fatti/stati sono organizzati in quella maniera particolare, - quali premesse abbiano orientato tale processo, - che tipo di processo abbia generato quel discorso, - etc. 9 L autonomia del trascritto dall intervistato Il ricercatore ha in mano non l intervistato o i significati interiori definiti dall intenzione dell intervistato, ma il testo dell intervista; Testo e intenzione dell autore non si equivalgono; a) Spesso l intervistato non si riconosce completamente nella trascrizione del suo discorso; b) risalire dal testo all intenzione dell intervistato è sempre complesso e ha esiti incerti; c) È legittimo svincolarsi da come l intervistato interpreta e motiva il proprio percorso. 10 5
6 OLTRE L AUTORE EMPIRICO: Principio del Besser Verstehen: F.D.E. Schleiermacher: Bisogna «innanzi tutto comprendere il discorso altrettanto bene e poi meglio di quanto non lo capisse l autore stesso» = contra idea ingenua che le persone conoscano se stesse meglio di come sono conosciute dagli altri; pro analisi del testo nella sua (relativa) autonomia dall autore; 11 Oltre il testo come sistema chiuso Verso la referenza = la prospettiva con la quale quel testo si apre al mondo; il contesto che traspare dall intervista stessa: «la prima preoccupazione dell ermeneutica non è scoprire un intenzione nascosta dietro il testo, ma aprire un mondo davanti ad esso» (Ricoeur 1980, 121) 12 6
7 2. LA RELAZIONE FRA TRASCRITTO E RICERCATORE Il testo è definito ANCHE dalle sue interpretazioni, soprattutto nei suoi punti più difficili da capire sottintesi, pause, allusioni, metafore, espressioni gergali, doppi o tripli sensi, citazioni di riferimenti simbolici persi nel tempo, contraddizioni, etc. nel Rapporto finale della ricerca il ricercatore non può limitarsi a riportare il trascritto; deve interpretarlo per ridare vita all intervista (= cooperazione) 13 Evitare interpretazioni arbitrarie Concepire il testo come 3 attore, che media fra intervistato e ricercatore, evita: che il ricercatore usi l intervista a proprio piacimento, attribuendole arbitrariamente qualunque significato; Cioè, che l interpretazione si riduca a quel picnic dove l autore porta le parole e l interprete i significati (U. Eco , 33-4 ). 14 7
8 1) Uso: i significati attribuiti dall interprete sono arbitrari perché non giustificati dal testo (Monologo; cfr. H.G. Gadamer: dialogo fra testo e interprete) Es.: - Principio di polisemia giustificazione di interpretazioni meno plausibili / manifestamente aberranti; - Ricerca sociale: il ricercatore usa i trascritti delle interviste per confermare le proprie pre-comprensioni / opinioni 15 I limiti dell interpretazione L interpretazione accetta il principio di polisemia. Ma «dire che un testo virtualmente non ha limiti, non significa che ogni atto interpretativo possa avere un esito felice» (Eco 1995, 34); 16 8
9 2) Interpretazione = creazione seconda e subordinata rispetto a quella creazione originaria e principale che è il testo. - Essa non usa ma è«dolcemente usata dal testo» (Eco, ibidem); - si pone in rispettoso ascolto (v. slides su arte dell ascolto ); - gli chiede di avviare il dialogo (v. Gadamer); - ne trae significati legittimi o, almeno, legittimabili. 17 Il dialogo fra testo dell intervista e ricercatore Importanti indizi di buona riuscita dell interpretazione: - Emerge un risultato inizialmente imprevisto: è segno che il ricercatore non ha proiettato le proprie attese su quei risultati (qs proiezione trasformerebbe il dialogo in monologo); - Sono mutati alcuni pre-giudizi del ricercatore il ricercatore deve riflettere su se stesso = l ermeneutica dello altro sfocia in una ermeneutica del sé = natura auto-riflessiva della ricerca. 18 9
10 3. LA RELAZIONE FRA INTERVISTATO E RICERCATORE L ERMENEUTICA COME ARTE DELL ASCOLTO : Pro-memoria Qs arte si coltiva mediante silenzio interiore (per ascoltare l altro), umiltà, arte di domandare (porre la domanda giusta è più difficile che rispondere); L altro è sempre interessante non è mai banale non possiamo com-prenderlo per intero sua ineffabilità; 19 L ascolto del ricercatore è triplice: Verso l intervistato (MA grandi difficoltà: v. prima); Verso il suo discorso, inteso ANCHE come testo autonomo (v. prima). Verso la referenza = la prospettiva con la quale quel testo si apre al mondo; il contesto che traspare dall intervista stessa: «la prima preoccupazione dell ermeneutica non è scoprire un intenzione nascosta dietro il testo, ma aprire un mondo davanti ad esso» (Ricoeur 1980, 121) 20 10
11 CONCLUSIONI 21 Il testo (di un intervista) è autonomo ma non è un sistema chiuso in se stesso; è invece un punto di mediazione 22 11
12 Per queste (e altre) ragioni: Un testo è davvero tale se è scritto autonomia (Paul Ricoeur); Il testo non è un fossile, ma una creatura viva, che rivive tutte le volte che viene interpretato; Un testo è il tessuto (etimol.) delle sue interpretazioni possibili (U. Eco). 23 Ciò che deve essere interpretato è determinato da relazioni; L interpretazione si costruisce nella relazione (vs. oggettivismo, positivismo, comportamentismo ); Queste relazioni sono dialettico-dialogiche = ciascun interlocutore vuole in-tendersi con l altro (tender verso) senza potervisi identificare totalmente (mediazione); 24 12
13 Considerare non solo l intervistato, ma le interazioni intervistato-intervistaricercatore ARRICCHISCE l interpretazione, anche se la rende più complessa; La ricerca non standard non è più facile di quella standard 25 13
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