SCHEDA SULLA GESTIONE DEI LAVORATORI DOMESTICI

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1 Chi sono i lavoratori domestici SCHEDA SULLA GESTIONE DEI LAVORATORI DOMESTICI Sono lavoratori domestici coloro che prestano un attività lavorativa continuativa per le necessità della vita familiare del datore di lavoro come ad esempio colf, assistenti familiari o baby sitter, governanti, camerieri, cuochi ecc.. Rientrano in questa categoria anche i lavoratori che prestano tali attività presso comunità religiose (conventi, seminari), presso caserme e comandi militari, nonché presso le comunità senza fini di lucro, come orfanotrofi e ricoveri per anziani, il cui fine è prevalentemente assistenziale. Per i lavoratori italiani o di paesi dell Unione Europea COSA DEVE FARE IL DATORE DI LAVORO Nel caso il lavoratore domestico sia di nazionalità italiana o di paesi della Unione Europea (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria), il datore di lavoro può assumere direttamente il lavoratore domestico, dopo aver concordato gli elementi del rapporto di lavoro (orario, retribuzione, ferie ecc.). Sono equiparati ai cittadini dell UE i cittadini Svizzeri e i cittadini degli stati appartenenti allo Spazio Economico Europeo SEE (Norvegia, Islanda, Liechtenstein) COSA DEVE FARE IL LAVORATORE Il lavoratore può essere assunto anche se non iscritto nelle liste del collocamento. E però necessario che sia in possesso del codice fiscale, di un documento di identità e della tessera sanitaria aggiornata e rilasciata dall ASL. Dato che è ammessa l assunzione di minori con età minima di 16 anni, se il lavoratore domestico è minorenne, il lavoratore deve presentare oltre ai documenti già indicati: il certificato di idoneità al lavoro, rilasciato dall Ufficiale sanitario dell ASL di zona dopo visita medica a cura e carico del datore di lavoro; la dichiarazione dei genitori o di chi esercita la potestà familiare, vidimata dal Sindaco del Comune di residenza, con cui si acconsente che il lavoratore minorenne viva presso la famiglia del datore di lavoro o, in alternativa, per i minori ad ore, l autorizzazione scritta di chi esercita la patria potestà Come formalizzare l assunzione A partire dal 9 gennaio 009 la comunicazione di assunzione deve essere presentata all Inps entro le ore 4 del giorno precedente (anche se festivo) a quello di instaurazione del rapporto di lavoro. La comunicazione ha efficacia anche nei confronti dei Servizi competenti, del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, dell Istituto nazionale per l assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail), nonché della Prefettura-Ufficio Territoriale del Governo. La comunicazione all'inps è obbligatoria: anche per il periodo di prova; qualunque sia la durata del lavoro; anche se il lavoro è saltuario o discontinuo; anche se già assicurati presso un altro datore di lavoro;

2 anche se già assicurati per un'altra attività; anche se di nazionalità straniera; anche se titolari di pensione. L obbligo di comunicazione esiste anche in fase di proroga, trasformazione (da tempo determinato a tempo indeterminato oppure in caso di svolgimento dell attività in una abitazione del datore di lavoro diversa da quella comunicata precedentemente) e cessazione del rapporto di lavoro. In questi casi la comunicazione dovrà essere effettuata entro cinque giorni dall evento. Devono inoltre essere comunicate variazioni di elementi del rapporto di lavoro - come retribuzione, orario, settimane lavorate, ecc..- utilizzati per il calcolo dei contributi. Le variazioni riguardanti orario e retribuzione sono soggette ad un limite massimo complessivo di due comunicazioni al trimestre, mentre non vi sono limiti per tutte le altre comunicazioni che non hanno effetto sul calcolo dei contributi da versare. Si precisa infine che l annullamento di una denuncia di assunzione è consentito entro 5 giorni dalla data indicata quale inizio del rapporto di lavoro; superato detto termine, dovrà essere comunicata la cessazione. Da aprile 011 per l'iscrizione e le eventuali variazioni il datore di lavoro domestico, previa identificazione tramite PIN, potrà, in modo semplificato: avvalersi del Contact Center, al numero , fornendo telefonicamente i dati necessari. Fino al 30 settembre 011 saranno accettate anche comunicazioni senza preidentificazione con PIN ma l operatore del Contact Center guiderà per il rilascio del PIN; utilizzare l'apposita procedura Internet di compilazione e invio on-line disponibile sul sito internet dell'istituto ( In base alle norme vigenti la procedura informatica non accetta comunicazioni di rapporto di lavoro tra coniugi, salvo il caso di invalidità riconosciuta con indennità di accompagnamento al coniuge datore di lavoro. La prova del rapporto di lavoro è invece prevista nel caso di parenti o affini entro il 3 grado. Le Sedi quindi potranno effettuare i controlli previsti di quanto dichiarato dal datore di lavoro sotto la propria responsabilità. Solo fino al 31 marzo i moduli cartacei per le comunicazioni di lavoro domestico potranno essere utilizzati, presentandoli o spedendoli alle Sedi Inps. Non è necessario procedere alla comunicazione di assunzione secondo le modalità fin qui indicate nel caso in cui il datore di lavoro domestico intenda fare ricorso a prestazioni di lavoro di tipo accessorio di natura occasionale (tipologia contrattuale introdotta con la riforma Biagi e utilizzabile anche per il lavoro domestico). Il rapporto di lavoro accessorio è regolato mediante la consegna dei c.d. voucher che contengono la retribuzione e la contribuzione verso Inps ed Inail. AVORATORI DOMESTICI: SANZIONI AMMINISTRATIVE E CIVILI PER IL LAVORO NERO Se non si comunica l assunzione all'inps Il datore di lavoro ha l obbligo di comunicare all'inps l assunzione e anche l eventuale trasformazione o cessazione del rapporto di lavoro. Se il datore di lavoro omette o ritarda la comunicazione obbligatoria all'inps, deve pagare una sanzione amministrativa alla Direzione Provinciale del Lavoro che va da 00 a 500 euro per ogni lavoratore di cui non si è comunicata l assunzione. Questa sanzione amministrativa può essere cumulata con la sanzione prevista per la mancata iscrizione all Inps e/o alla sanzione civile prevista per l omesso pagamento dei contributi. Infatti se il datore di lavoro non invia la comunicazione obbligatoria di assunzione all'inps, il lavoratore non viene iscritto all Inps, che ne gestisce la posizione assicurativa. In caso di mancata iscrizione del lavoratore domestico all INPS, la Direzione Provinciale del Lavoro può applicare al datore di lavoro una sanzione che va da euro a euro per ciascun lavoratore in nero, maggiorata di 150 euro per ciascuna giornata di lavoro effettivo,cumulabile con le altre sanzioni amministrative e civili previste contro il lavoro nero.

3 Se non si pagano i contributi Nel caso di lavoro nero (lavoratore assunto senza Comunicazione e senza iscrizione all Inps) la legge prevede che, per l omesso pagamento dei contributi di ogni lavoratore, il datore di lavoro debba pagare le sanzioni civili al tasso del 30% in base annua calcolate sull importo dei contributi evasi con un massimo del 60% ed un minimo di euro, indipendentemente dalla durata della prestazione lavorativa accertata. Quindi, anche per una sola giornata di lavoro in nero, il datore di lavoro può essere punito con la sanzione minima applicabile di euro. Questa sanzione civile è cumulabile con le sanzioni amministrative per la mancata comunicazione e per la mancata iscrizione all Inps nei termini stabiliti. Se si pagano i contributi in ritardo Il versamento tardivo dei contributi comporta per legge l'applicazione al datore di lavoro di sanzioni pecuniarie da parte dell'inps, al tasso vigente alla data di pagamento o di calcolo (attualmente pari al 6,50% in base annua) e per un massimo del 40% sull importo dovuto nel trimestre o sulla cifra residua da pagare. Questo tasso di interesse si applica a condizione che il datore di lavoro effettui spontaneamente il versamento entro i 1 mesi dal termine stabilito per il pagamento dei contributi, prima di contestazioni o richieste da parte di Inps, Inail e Ispettorato del lavoro. Se questo termine non viene rispettato si ricade nel caso dell evasione contributiva, sanzionata con un aliquota del 30% in base annua sull importo evaso nel trimestre. Lavoratori Domestici: CONTRIBUTI E AGEVOLAZIONI FISCALI In seguito all iscrizione, l'inps provvede ad aprire una posizione assicurativa in favore del lavoratore domestico ed invia al datore di lavoro un blocchetto di bollettini di conto corrente postale per il versamento dei contributi dovuti. Il contributo è legato alla paga effettiva oraria. Gli elementi che compongono la paga oraria sono: la retribuzione oraria di fatto concordata tra le parti; il valore convenzionale del vitto e alloggio, ripartito in misura oraria. la tredicesima mensilità (gratifica natalizia) ripartita in misura oraria; Esempio: retribuzione oraria concordata = 8,00 per 30 ore a settimana su 6 gg lavorati con vitto e alloggio Indennità di vitto e alloggio 010 = 4, 93 euro Quota oraria: 4, 93 x 6 gg : 30 ore = 0,986 Quota oraria di 13^ = (8 + 0,986) : 1 = 0,748 RETRIBUZIONE ORARIA EFFETTIVA -> 8,00 + 0, ,748 = 9,73 La retribuzione oraria effettiva va indicata sempre, anche nel caso si versi il contributo corrispondente alla 4^ fascia. Se l'orario di lavoro non supera le 4 ore a settimana, il contributo orario è commisurato a tre diverse fasce di retribuzione; se l'orario di lavoro è di almeno 5 ore settimanali, il contributo è fisso per tutte le ore retribuite. Contributi anno 011 RETRIBUZIONE EFFETTIVA ORARIA IMPORTO CONTRIBUTO ORARIO con quota assegni familiari senza quota assegni familiari Fino a euro 7,34 1,36 (0,33)* 1,37 (0,33)** Oltre 7,34 e fino a 8,95 1,54 (0,37)* 1,55 (0,37)** Oltre 8,95 1,88 (0,45)* 1,89 (0,45)** Lavoro superiore a 4 ore settimanali*** 0,99 (0,4)* 1,00 (0,4)**

4 Legenda: * La cifra tra parentesi è la quota a carico del lavoratore. ** Il contributo senza la quota degli assegni familiari è dovuto quando il lavoratore è coniuge del datore di lavoro oppure è parente o affine entro il terzo grado e convive con il datore di lavoro. *** Gli importi contributivi della quarta fascia sono indipendenti dalla retribuzione oraria corrisposta, si riferiscono ai servizi domestici effettuati presso uno stesso datore di lavoro con un minimo di 5 ore settimanali e vanno applicati sin dalla prima delle ore lavorate nel corso della settimana. Agevolazioni fiscali Il datore di lavoro che versa regolarmente all Inps i contributi per colf o assistenti familiari può usufruire di agevolazioni fiscali relative ai contributi versati. Colf: Il datore di lavoro può dedurre dal proprio reddito, per un importo massimo di 1.549,37 euro l anno, i contributi previdenziali obbligatori versati per la colf. A tal fine è tenuto a conservare le ricevute dei bollettini Inps. L importo massimo deducibile è fisso e non varia in base ai redditi dichiarati. Assistente familiare: Il datore di lavoro può detrarre dall imposta lorda il 19% delle spese sostenute per gli addetti all assistenza di persone non autosufficienti, per un importo massimo di.100 euro l anno. La detrazione spetta al soggetto non autosufficiente o ai familiari che sostengono la spesa. Per poter usufruire di questa agevolazione sono necessari: il certificato medico, rilasciato da un medico specialista o generico, che attesti la condizione di non autosufficienza, da esibire a richiesta dell amministrazione finanziaria; le ricevute delle retribuzioni erogate, firmate dall assistente familiare. Si può usufruire di tale detrazione se il reddito complessivo non supera euro. La deduzione fiscale per la colf si può sommare alla detrazione prevista per l assistente familiare, e viceversa. Tredicesima La tredicesima mensilità corrisponde ad un dodicesimo dell intera retribuzione annua, che i datori di lavoro devono pagare ai loro collaboratori familiari entro il mese di dicembre, in occasione delle festività natalizie. La tredicesima matura anche durante le assenze per malattia, infortunio sul lavoro e maternità, nei limiti del periodo di conservazione del posto e per la parte non liquidata dagli enti preposti. Se il lavoratore domestico presta servizio per più famiglie ogni datore di lavoro è tenuto ad effettuare il calcolo della quota di tredicesima sulla base della retribuzione oraria corrisposta. Esempio: Per un lavoratore che ha lavorato dal 1 aprile al 31 dicembre con una retribuzione mensile di 600 il calcolo è: 600 x 9(mesi lavorati):1 = 450 Ferie Indipendentemente dalla durata dell orario di lavoro, per ogni anno di servizio presso lo stesso datore di lavoro, il lavoratore domestico ha diritto ad un periodo di ferie di 6 giorni (escluse le domeniche e le festività infrasettimanali), da fruire preferibilmente, tenendo conto delle esigenze del datore di lavoro, nel periodo giugno-settembre. Durante il

5 periodo di ferie al lavoratore spetta, per ogni giornata, un ventiseiesimo della retribuzione mensile, comprensiva della eventuale indennità sostitutiva per il vitto e per l alloggio. In caso di retribuzione oraria occorre prendere a riferimento il numero di ore effettuate di media in un mese e dividerle per 6, ottenendo così il numero di ore equivalente ad un giorno di ferie. Esempio: Per un lavoratore che effettua un orario di 1 ore settimanali, si moltiplicano le 1 ore per 4,333 (un mese è composto da 4,333 settimane), ottenendo così il numero di ore corrispondenti ad un mese di lavoro, che è pari a 5. Il numero di ore equivalente per ogni giorno di ferie si ottiene dividendo il numero delle ore lavorate in un mese (5) per 6(giorni). Il risultato è pari a. Considerando una retribuzione oraria di 8,00, possiamo calcolare che ogni giorno di ferie deve essere retribuito con 8,00 x = 16,00. Il datore di lavoro è tenuto al versamento dei contributi anche durante le ferie. Al lavoratore che non ha raggiunto un anno di servizio spettano tanti dodicesimi del periodo di ferie quanti sono i mesi di effettivo servizio prestato (si considera mese intero la frazione pari o superiore a 15 giorni di calendario). Ciò a condizione che abbia superato il periodo di prova. Le ferie non possono essere concesse durante il periodo di preavviso di licenziamento né durante il periodo di malattia o infortunio. Per calcolare le ferie, le frazioni di anno si calcolano in dodicesimi e si arrotondano sempre per eccesso. Quando si pagano i contributi I contributi si pagano per trimestri solari entro i seguenti termini: dal 1 al 10 aprile, per il primo trimestre; dal 1 al 10 luglio, per il secondo trimestre; dal 1 al 10 ottobre, per il terzo trimestre; dal 1 al 10 gennaio, per il quarto trimestre. Il pagamento dei contributi non può essere fatto né prima né dopo i termini indicati sopra. Se l'ultimo giorno utile per il versamento coincide con la domenica o con una festività, è prorogato al giorno successivo non festivo. Il versamento mancato, tardivo o parziale comporta per legge l'applicazione di sanzioni pecuniarie da parte dell'inps. Come pagare A partire dal 1 aprile 011 i contributi potranno essere versati esclusivamente con le seguenti modalità: Utilizzando il bollettino MAV (pagamento mediante avviso), l Inps provvede all invio a tutti i datori di lavoro domestico di due bollettini MAV per il pagamento dei contributi relativi ai primi due trimestri del 011. I MAV sono già compilati con gli importi dovuti. Nel caso siano cambiati gli elementi per il calcolo dei contributi (ad esempio, una variazione dell orario di lavoro), dal sito sezione Servizi online, è possibile effettuare le variazioni e ottenere un altro bollettino MAV con gli importi conformi. Successivamente al primo invio, coloro che intendono servirsi dei MAV per il pagamento dei contributi, compresi i datori di lavoro che invieranno nuove comunicazioni di assunzione, potranno ottenere i bollettini MAV accedendo al sito dell Istituto. Rivolgendosi ai soggetti aderenti al circuito Reti Amiche, dichiarando soltanto il codice fiscale del datore di lavoro e il codice rapporto di lavoro. La procedura calcolerà automaticamente l importo dei contributi in base ai dati comunicati al momento dell assunzione o successivamente. Il pagamento è disponibile presso: tabaccherie che espongono il logo Servizi Inps sportelli bancari Unicredit tramite il sito Internet del gruppo Unicredit Spa per i clienti titolari del servizio di Banca online Online sul sito Internet Inps nella sezione Servizi on line> cittadino> Lavoratori domestici: pagamento online contributi, utilizzando la carta di credito Telefonando al Contact Center numero verde gratuito, utilizzando la carta di credito Qualunque sia la modalità scelta, utilizzando il codice fiscale del datore di lavoro e il codice rapporto di lavoro, è proposto l importo complessivo per il trimestre in scadenza, calcolato in base ai dati comunicati all assunzione o successivamente variati con l apposita comunicazione. Prima di confermare l importo, si può chiedere all operatore del circuito Reti Amiche o del Contact Center, oppure alla procedura - nel caso di utilizzo delle altre modalità - la

6 modifica di elementi che determinano il calcolo e automaticamente verrà rideterminato il nuovo importo complessivo da versare. Questi sistemi di pagamento consentono in tempi brevi di verificare l esecuzione dei versamenti e di accreditare i contributi sulla posizione del lavoratore. Per ciascuna modalità è prevista la possibilità di avere la doppia copia della ricevuta in modo da poterne consegnare una al lavoratore. Nel caso di pagamento tramite MAV, che non consente la doppia quietanza, è prevista una attestazione situata nella parte superiore del bollettino che il datore di lavoro dovrà completare con l inserimento della data e della propria firma. Se si effettua il pagamento al Contact Center, la ricevuta sarà inviata direttamente dalla banca affidataria, all indirizzo del datore di lavoro del servizio, il quale successivamente riceverà, all indirizzo di residenza una doppia copia della ricevuta analitica. COME SI CALCOLA L IMPORTO DEI CONTRIBUTI DA VERSARE L importo dei contributi dovuti per ciascun trimestre si ottiene moltiplicando il contributo orario per il numero delle ore retribuite nel trimestre al quale si riferisce il versamento (vedere sotto ore retribuite nel trimestre ). Per determinare il contributo orario si individua, in base alle tabelle allegate, la fascia in cui è compresa la retribuzione oraria effettiva (vedere sotto retribuzione oraria effettiva ) ed il contributo orario corrispondente a tale fascia. Esempio: prendendo a riferimento la retribuzione oraria di 8,66 euro (comprensiva della quota di tredicesima) il datore di lavoro dovrà pagare per l anno 011 un contributo orario di 1,54 euro. L importo del contributo orario va moltiplicato per il numero delle ore retribuite nel trimestre. Ore retribuite nel trimestre: si moltiplicano le ore retribuite ogni settimana per le settimane del trimestre in pagamento. ATTENZIONE: la settimana lavorativa di riferimento decorre dalla domenica al sabato, per cui con ogni pagamento devono essere indicate tutte le ore retribuite nelle settimane del trimestre che si concludono con il sabato. Le ore retribuite nei giorni successivi all ultimo sabato del trimestre considerato, si aggiungono a quelle del trimestre solare successivo. Se dalla somma delle ore e delle frazioni di ora si ottiene un numero non intero, il numero stesso deve essere arrotondato all unità superiore. Si precisa che ogni trimestre non è sempre composto da 13 settimane (5 settimane = 1 anno diviso quattro trimestri = 13 settimane) ma dipende dal numero dei sabato compresi nel trimestre. Questo numero indica le settimane cui fare riferimento per il versamento dei contributi. Esempio: se il collaboratore domestico lavora 4 ore a settimana 4 ore x 13 sabato (13 settimane) = 31 (totale ore lavorate nel trimestre) Le ore retribuite nei giorni successivi all ultimo sabato del trimestre considerato vanno aggiunte a quelle del trimestre solare successivo. Retribuzione oraria effettiva: si ottiene sommando alla retribuzione mensile o oraria un dodicesimo per il rateo di tredicesima. Si ricorda che la retribuzione da indicare al momento dell assunzione è costituita dalla somma del valore erogato in denaro e del valore convenzionale del vitto e alloggio, quando dovuto. Esempio con paga oraria comprensiva soltanto di 13^: Se il lavoratore percepisce una retribuzione di 8,00 euro all ora, la quota oraria di tredicesima è data dalla retribuzione oraria (8,00) diviso 1. Si ottiene così un importo di 0,66 euro (quota di tredicesima) che va sommato alla paga oraria di 8,00 euro. L importo ottenuto, di 8,66 euro, è quello da prendere a riferimento per l individuazione della fascia retributiva e del relativo contributo da versare; Esempio con paga oraria comprensiva anche di vitto e alloggio: Se un lavoratore domestico, che percepisce una retribuzione di 8,00 euro all ora, ha lavorato 6 giorni nel mese, per un numero complessivo di 170 ore, si moltiplica 5,0 (indennità giornaliera totale di vitto e alloggio per l anno 011) x 6 giorni ed il risultato si divide per 170 ore; l importo ottenuto (in questo caso 0,76) rappresenta la quota oraria dell indennità di vitto e alloggio da aggiungere alla retribuzione oraria. Dividendo per 1 la somma di queste due voci (paga oraria e indennità di vitto e alloggio) si ottiene la quota oraria di tredicesima (in questo caso 0,73). Riassumendo, la retribuzione oraria effettiva di riferimento per l individuazione della fascia retributiva e del relativo contributo da versare, corrisponderà a 8 euro (paga oraria) + 0,76 (vitto e alloggio) +

7 0,73 (13^) = 9,49 euro. Gli esempi sono riferiti ad una paga oraria, in quanto per legge il contributo da versare all Inps è esclusivamente orario. Pertanto nei casi in cui la retribuzione sia settimanale, quindicinale o mensile, il datore di lavoro deve sempre ricondurre la retribuzione all importo orario, dividendo la paga erogata nel periodo per il numero di ore retribuite nello stesso arco temporale. Cessazione del Rapporto di Lavoro: in caso di cessazione del rapporto di lavoro devono essere versati anche i contributi relativi a ferie maturate ma non fruite ed al preavviso. Il versamento dei contributi deve essere effettuato entro i 10 giorni successivi alla data di cessazione, tenendo comunque conto delle settimane che devono essere retribuite e contribuite, anche se non corrispondono all attività lavorativa. Il versamento eseguito in ritardo comporta l applicazione di sanzioni da parte dell INPS. AVVERTENZA IMPORTANTE La comunicazione obbligatoria di cessazione deve essere effettuata on-line, entro cinque giorni, dal sito seguendo il percorso Servizi Online>Per tipologia di utente>cittadino>lavoratori Domestici, oppure telefonando al Numero verde Contestualmente ai contributi previdenziali il datore di lavoro può versare i contributi di assistenza contrattuale o di finanziamento al fondo bilaterale, istituito dai firmatari di CCNL. Occorre indicare il codice di riferimento e l importo dovuto all organizzazione, a cui rivolgersi per qualsiasi problema relativo al pagamento. Cosa deve fare il lavoratore Il lavoratore deve avvertire immediatamente il datore di lavoro, salvo cause di forza maggiore o impedimenti, entro l orario previsto per l inizio della prestazione lavorativa; successivamente, il lavoratore deve far pervenire al datore di lavoro, entro due giorni dal rilascio, il certificato medico rilasciato entro il giorno successivo all inizio della malattia. Cosa deve fare il datore di lavoro Se il lavoratore domestico si assenta dal lavoro per malattia, l'inps non paga alcuna indennità. Quando è ammalato, il lavoratore domestico, convivente o non convivente, ha diritto alla conservazione del posto, per periodi differenti secondo l anzianità maturata presso la stessa famiglia: 10 giorni, per anzianità fino a sei mesi; 45 giorni, se ha più di sei mesi e fino a due anni di servizio; 180 giorni, se l'anzianità di servizio supera i due anni. Oltre alla conservazione del posto di lavoro, il datore di lavoro deve garantire il pagamento della metà del salario pattuito per i primi tre giorni e del salario intero per i giorni successivi, fino a un massimo di: 8 giorni, per anzianità fino a sei mesi; 10 giorni, per anzianità da sei mesi a due anni; 15 giorni, per anzianità superiori a due anni. Negli eventuali giorni di ricovero ospedaliero o di degenza presso il datore di lavoro, al lavoratore non spetta l'indennità di vitto e di alloggio. Lavoratori Domestici: INFORTUNIO O MALATTIA PROFESSIONALE Cosa deve fare il datore di lavoro Se il lavoratore resta vittima di un infortunio durante lo svolgimento del lavoro domestico, il datore di lavoro, dopo

8 aver adempiuto al dovere civico del primo soccorso, deve denunciare l incidente all Istituto Nazionale contro gli Infortuni sul Lavoro (Inail), secondo le seguenti modalità: entro le 4 ore e telegraficamente per gli infortuni mortali; entro due giorni dalla ricezione del certificato di infortunio, per gli eventi pronosticati non guaribili in tre giorni; entro gli stessi termini deve presentare una denuncia all autorità di Pubblica Sicurezza; deve corrispondere la retribuzione globale di fatto per i primi tre giorni di assenza; deve conservare il posto di lavoro per un numero di giorni relativamente all anzianità di servizio: - 10 giorni, per anzianità fino a sei mesi; - 45 giorni, se ha più di sei mesi e fino a due anni di servizio; giorni, se l'anzianità di servizio supera i due anni. Per indicazioni sui riferimenti normativi e sulle modalità per la denuncia dell infortunio: Per scaricare il modulo: Cosa deve fare il lavoratore Il lavoratore deve controfirmare il modulo di denuncia infortunio che il datore avrà predisposto per ottenere, a secondo dei casi, le seguenti prestazioni dall INAIL. Queste informazioni saranno presto disponibili in altre lingue. Lavoratori Domestici: MATERNITA' Informazioni generali Quando la lavoratrice domestica è in gravidanza scattano le garanzie a tutela della maternità. Durante il periodo di astensione obbligatoria previsto dalla legge la lavoratrice ha diritto a conservare il posto di lavoro, all astensione dal lavoro e ad una indennità sostitutiva della retribuzione. Dall'inizio della gestazione fino al momento della astensione obbligatoria dal lavoro, la lavoratrice può essere licenziata solo per mancanze gravi che non consentono la prosecuzione del rapporto, nemmeno in via provvisoria. La tutela non è imposta dalla legge ma dal contratto collettivo. Verificare: durante i due mesi precedenti la data presunta del parto; durante il periodo che va dalla data presunta a quella effettiva del parto; durante i tre mesi successivi al parto. Di recente è stata introdotta la cosiddetta flessibilità dell astensione obbligatoria che consente alla lavoratrice di ritardare il periodo di assenza obbligatoria fino a un mese prima della data presunta del parto, e fino a quattro mesi dopo la nascita del bambino. L'indennità di maternità Durante il periodo di assenza obbligatoria la lavoratrice ha diritto all'indennità di maternità pagata dall'inps, pari all'80 % del salario convenzionale sul quale sono versati i contributi orari. Nel calcolo dell'indennità sono considerati solo i periodi di lavoro svolti come lavoratrice domestica. Le lavoratrici domestiche hanno diritto alla tutela economica della maternità solo se: nei 4 mesi precedenti il periodo di astensione obbligatoria risultano versati a loro carico (o dovuti) 5 contributi settimanali, anche se relativi a settori diversi da quello del lavoro domestico; o, in alternativa nei 1 mesi precedenti l'inizio dell'astensione obbligatoria risultano versati a loro carico (o dovuti) almeno 6 contributi settimanali, anche in settori diversi da quello del lavoro domestico.

9 L assegno di maternità dello Stato Spetta alle madri residenti, cittadine italiane, comunitarie o extracomunitarie in possesso del 'permesso CE per soggiornanti di lungo periodo, per ogni figlio nato, adottato, o in affidamento preadottivo. L'assegno spetta se la madre: si è dimessa volontariamente dal lavoro durante la gravidanza ed abbia almeno 3 mesi di contribuzione nel periodo compreso fra i 18 e i 9 mesi precedenti la nascita del bambino (o il suo inserimento in famiglia, nel caso di adozione o affidamento); precedentemente ha avuto diritto ad una prestazione dell'inps (ad esempio per malattia o disoccupazione) per aver lavorato almeno tre mesi, purché tra la data della perdita del diritto a prestazioni previdenziali e la data di nascita o di ingresso del minore in famiglia non siano trascorsi più di nove mesi. La domanda deve essere presentata all INPS entro 6 mesi dalla nascita o dall adozione o dall affidamento preadottivo. Se l INPS non accoglie la domanda, questa viene automaticamente trasmessa al comune territorialmente competente per fare ricevere al richiedente l'assegno di maternità concesso dai Comuni. Lavoratori Domestici: I DIRITTI DEL LAVORATORE DOMESTICO IN REGOLA I versamenti effettuati all INPS dal datore di lavoro consentono al lavoratore domestico sia italiano sia straniero di accedere alle prestazioni assicurative e pensionistiche di seguito elencate, se in possesso dei requisiti richiesti dalla legge. Prestazioni a carico INPS Assegno per il nucleo familiare Indennità di disoccupazione Indennità di maternità Indennità antitubercolosi Cure termali Assegno di invalidità Pensione di inabilità Pensione di anzianità Pensione di vecchiaia Pensione ai superstiti o di reversibilità Per scaricare la Modulistica relativa ad ogni prestazione: clicca su modulistica INPS Prestazioni e tutele per i lavoratori domestici stranieri L assegno per il nucleo familiare I lavoratori comunitari hanno diritto all assegno per il nucleo familiare per sé e per i propri familiari residenti nel paese d origine o in un paese convenzionato. I lavoratori extracomunitari (ad eccezione di quelli con contratto di lavoro stagionale) hanno diritto all assegno per il nucleo familiare: solo per i familiari residenti in Italia, nel caso in cui il Paese di provenienza del lavoratore straniero non abbia stipulato con l Italia una Convenzione in materia di trattamenti di famiglia. anche per i familiari residenti all estero, nel caso in cui il Paese di provenienza del lavoratore straniero abbia stipulato con l Italia una Convenzione in materia di trattamenti di famiglia. I Paesi che hanno stipulato con l Italia una Convenzione in materia di trattamenti di famiglia sono: Argentina, Australia, Capoverde, Croazia, ex-jugoslavia, Monaco, San Marino, Svizzera, Tunisia e Uruguay. anche per i familiari residenti all estero, nel caso in cui il lavoratore straniero - pur non essendo il suo Paese convenzionato con l Italia - abbia la residenza legale in Italia e sia stato assicurato nei regimi previdenziali di almeno due Stati membri. I lavoratori stranieri rifugiati politici hanno diritto all assegno per i familiari residenti all estero, anche in mancanza di una Convenzione internazionale con il Paese di provenienza.

10 La pensione I cittadini comunitari che lavorano in Italia e versano regolamente i contributi all Inps, hanno diritto alle prestazioni pensionistiche (pensione di vecchiaia, di anzianità, di inabilità e pensione ai superstiti) con gli stessi requisiti di età e di contribuzione previsti per i cittadini italiani. Nel caso in cui il lavoratore torni nel proprio Paese o si trasferisca in un altro Paese europeo, prima di aver maturato i requisiti necessari, tali requisiti possono essere raggiunti anche continuando a lavorare e versare contributi nella gestione previdenziale del Paese europeo in cui si sarà trasferito. Grazie al sistema della totalizzazione, tutti i contributi versati in Italia o in altri Paesi europei, saranno sommati allo scopo di erogare un unica pensione. L importo della pensione viene determinato dalla gestione previdenziale di ogni Paese in proporzione ai contributi versati, secondo il cosiddetto sistema pro-rata. Anche i lavoratori extracomunitari, in caso di rimpatrio, conservano i diritti previdenziali maturati in Italia. I lavoratori extracomunitari assunti dopo il 1 gennaio 1996, possono percepire, in caso di rimpatrio, la pensione di vecchiaia (calcolata col sistema contributivo) al compimento del 65 anno di età, anche se non sono maturati i previsti requisiti (se hanno cioè meno di 5 anni di contribuzione). I lavoratori extracomunitari assunti prima del 1996 possono percepire, in caso di rimpatrio, la pensione di vecchiaia (calcolata col sistema retributivo o misto), se hanno 0 anni di contribuzione e 65 anni di età (stessa età fissata per uomo o donna). Prestazioni a carico INAIL Indennità giornaliera per inabilità temporanea assoluta Rendita per inabilità permanente Rendita ed assegno una tantum ai superstiti in caso di morte Altre prestazioni particolari connesse all'infortunio: Fornitura di protesi e presidi ortopedici Cure idrofangotermali e climatiche Cure mediche e chirurgiche Cure ambulatoriali in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale Per ulteriori informazioni: A carico del Servizio Sanitario Nazionale Assistenza sanitaria (medica, farmaceutica, ospedaliera, ambulatoriale, specialistica) Lavoratori Domestici: DIMISSIONI, LICENZIAMENTO E TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO Dimissioni/Licenziamento Il rapporto di lavoro può cessare per libera volontà del lavoratore e del datore di lavoro, a condizione che si dia regolare preavviso all'altra parte. In caso di licenziamento, per il rapporto di lavoro con impegno superiore a 4 ore settimanali il preavviso dovrà essere: 15 giorni di calendario, fino a cinque anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro; 30 giorni di calendario, oltre i cinque anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro. Per il rapporto di lavoro con impegno fino a 4 ore settimanali il preavviso dovrà essere: 8 giorni di calendario, fino a due anni di anzianità; 15 giorni di calendario, oltre i due anni di anzianità. Tali termini sono ridotti del 50% nel caso di dimissioni da parte del lavoratore. In caso di mancato preavviso da parte del datore di lavoro è dovuta al lavoratore un indennità pari alla retribuzione corrispondente al periodo di preavviso spettante.

11 In caso di dimissioni invece, al lavoratore che non effettua la prestazione nel periodo di preavviso viene trattenuta dalla liquidazione l importo che gli sarebbe spettato in tale periodo. Comunicazioni obbligatorie A partire dal 9 gennaio 009 tutte le comunicazioni relative alla modifica o alla cessazione del rapporto di lavoro domestico devono essere presentate all Inps entro cinque giorni dall'evento. Da aprile 011 tali comunicazioni potranno essere effettuate solo utilizzando il nuovo servizio online per la Comunicazione di Variazione e Cessazione, accessibile dal Menu Servizionline/Servizi al cittadino/lavoratori domestici del portale Inps. La comunicazione ha efficacia anche nei confronti dei Servizi competenti, del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, dell Istituto nazionale per l assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail), nonché della Prefettura-Ufficio Territoriale del Governo. Trattamento di fine rapporto Quando cessa il rapporto di lavoro, per licenziamento o per dimissioni, il lavoratore domestico ha sempre diritto alla liquidazione, anche se il lavoro è precario, saltuario e di poche ore a settimana. Ciò anche nel caso di risoluzione del rapporto di lavoro durante il periodo di prova. Per calcolare le somme dovute a titolo di trattamento di fine rapporto, bisogna tenere conto della retribuzione mensile, della tredicesima e, per il lavoratore che consuma due pasti al giorno e dorme in casa, dell'indennità sostitutiva del vitto e dell'alloggio. I calcoli variano a seconda del periodo a cui si riferisce il servizio. Occorre distinguere tre periodi, ai quali corrispondono tre diverse modalità di calcolo del trattamento di fine rapporto (TFR): Il primo periodo arriva fino al 31 maggio 198; il secondo periodo va dal 1 giugno 198 al 31 dicembre 1989; il terzo periodo dal 1 gennaio 1990 in poi. La liquidazione frazionata La legge consente che il TFR sia pagato ogni anno, se richiesto dal lavoratore o dal datore di lavoro con il consenso dell altro. In ogni caso, la legge prevede che dopo otto anni di servizio il lavoratore abbia diritto ad un anticipo pari al 70 % del TFR maturato. Esempio di calcolo del TFR aggiornato al 010 Prendendo in esame un rapporto di lavoro iniziato il 1 gennaio 1997 e cessato il 30 novembre 007, con una retribuzione complessiva mensile di 800 (che, al solo scopo di semplificare l esempio, supponiamo non subisca variazioni negli anni), occorre procedere nel seguente modo: Calcolo 800 x 13 mensilità = (retribuzione complessiva annua) : 13.5 = 770,37 (TFR)

12 Rivalutazione All importo così ricavato si applica la rivalutazione nel seguente modo (per il 010, dato che il rapporto è cessato a novembre, si considera nel calcolo soltanto il periodo gennaio-novembre): L importo finale di ,88 così calcolato, rappresenta il TFR totale spettante al lavoratore per il periodo di servizio 01/01/ /11/010. ANNO TFR TFR ANNO PREC. RIVALUTATO TOTALE INDICE DI RIVALUTAZIONE % ,37 770,37,643947% 790, ,37 790, ,11,66761% 1.60, , ,1.37,49 3,095745%.445, ,37.445, ,31 3,538043% 3.330, , , ,47 3,19577% 4.3, ,37 4.3, ,86 3,504310% 5.178, , , ,55 3,005% 6.138, , , ,9,793103% 7.10, , ,7 7.87,64,95785% 8.105, , , ,47,747031% 9.119, , , ,65 3,485981% 10.34, , , ,77 3,036419% , , , ,9,4907% 1.378, , ,71 TOTALE X INDICE DI RIVALUTAZIONE

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