Corso di Formazione: ESPOSIZIONE PROFESSIONALE A RADIAZIONI IONIZZANTI

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1 Corso di Formazione: ESPOSIZIONE PROFESSIONALE A RADIAZIONI IONIZZANTI Università degli Studi di Teramo Concesso da: Dott. Costantino Fischione - Esperto Qualificato di Ateneo Teramo, 12/10/2014

2 RADIAZIONI Definizione: fenomeno ondulatorio caratterizzato da un trasferimento di energia da un punto all altro dello spazio senza che vi sia un movimento di corpi macroscopici e senza il supporto di un mezzo materiale. Radiazioni che trasportano energia sufficiente a produrre fenomeni di ionizzazione nel mezzo attraversato con la formazione di una coppia di ioni mediante l allontanamento di un elettrone orbitale dal nucleo atomico cui è legato (>12 ev).

3 RADIAZONI SPETTRO ELETTROMAGNETICO Radiazioni non ionizzanti E L F RF MW IR Radiazione ottica V I S U V Radiazioni ionizzanti GAMMA RX RAGGI COSMICI 300 MHz 300 GHz 1 m 1 mm 760 nm 400 nm 100 nm nm F (Hz) λ (m) Hf (ev)

4 RADIAZIONI IONIZZANTI Corpuscolate: costituite da particelle atomiche o subatomiche che si spostano ad elevatissima velocità o che trasportano energia cinetica. Particelle alfa: carica positiva (2 prot. 2 neutr.) alto rischio di contaminazione interna Particelle beta: elettroni o positroni di piccola massa emessi dal nucleo di radioisotopi naturali ed artificiali; (alto rischio in caso di irradiazione esterna) Elettromagnetiche: si propagano alla velocità della luce e trasportano energia sotto forma di quanti o fotoni Raggi X Raggi Gamma

5 RADIAZIONI IONIZZANTI Tipo Natura Potere di penetrazione Origine Raggi X Elettromagnetica +++ Tubi radiogeni Raggi gamma Elettromagnetica +++ Raggi alfa Corpuscolate + Raggi beta Corpuscolate ++ Nuclei di radioisotopi Nuclei di radioisotopi Atomi di radioisotopi Neutroni Corpuscolate ++++ Impianti nucleari

6 ATTENUAZIONE α 10 cm in aria o un foglio di carta ß 4 m in aria, 4 mm in acqua γ e Rx (fotoni) il coefficiente di attenuazione varia a seconda dell energia incidente e dipende dalla densità e dal numero atomico del materiale assorbente.

7 Potere penetrante delle diverse radiazioni α particella alfa β particella beta γ raggi gamma carta corpo metallo

8 FONTI DI ESPOSIZIONE ALLE RADIAZIONI IONIZZANTI Naturale Artificiale Raggi cosmici (14%) Generatori di raggi x Radioattività del suolo (19%) Radioattività dell aria (radon 37%) Isotopi radioattivi Radioattività delle acque Rifiuti radioattivi

9 MACCHINE RADIOGENE Sorgenti di radiazioni alimentate elettricamente quali tubi a raggi X ed acceleratori di particelle. In merito alla radioprotezione si deve sottolineare che: le macchine radiogene emettono solo quando sono in funzionamento i radioisotopi emettono sempre!

10 Sorgenti sigillate Sorgenti non sigillate

11 RADIOATTIVITÀ O DECADIMENTO RADIOTTIVO insieme di processi fisico-nucleari alcuni nuclei atomici instabili o radioattivi (radionuclidi) decadono (trasmutano) in nuclei di energia inferiore lasso di tempo è detto tempo di decadimento, raggiungono uno stato di maggiore stabilità con emissione di radiazioni ionizzanti principi di conservazione della massa/energia e della quantità di moto. Il processo si esaurisce quando gli elementi via via prodotti a loro volta radioattivi raggiungono una condizione di stabilità attraverso la cosiddetta catena di decadimento.

12 Vita media e tempo di dimezzamento Il tempo medio vita media che occorre aspettare per avere la trasformazione spontanea in altri isotopi può variare da frazioni di secondo a miliardi di anni il tempo di dimezzamento, è invece il tempo necessario affinché la metà degli atomi radioattivi inizialmente presenti subisca una trasformazione spontanea. decadimento alfa decadimento beta decadimento gamma.

13 RADIOISOTOPI ß-EMITTENTI Radioisotopo prodotto t1/2 tossicità decadimento 3 H 3 He 12,35 aa debole 14 C 14 N 5730 aa moderata 32 P 32 S 14,29 gg moderata 33 P 33 S 25,4 gg moderata 35 S 35 Cl 87,44 gg moderata 45 Ca 45 Sr 163 gg moderata 63 Ni 63 Cu 96 aa moderata

14 Effetti della radioattività Le radiazioni prodotte dai radioisotopi interagiscono con la materia con cui vengono a contatto, trasferendovi energia. Tale apporto di energia, negli organismi viventi, produce una ionizzazione delle molecole: da qui la definizione di radiazioni ionizzanti. La ionizzazione è un processo mediante il quale gli atomi acquistano o perdono elettroni diventando quindi elettricamente carichi. La dose di energia assorbita dalla materia caratterizza questo trasferimento di energia. Gli effetti possono essere irrilevanti o più o meno dannosi, a seconda della dose di radiazioni ricevuta e del tipo di radiazioni.

15 LAVORAZIONI A RISCHIO Estrazione, trattamento e raffinamento di minerali radioattivi Esercizio di reattori nucleari per ricerca e produzione di energia Produzione, trasporto e impiego di radioisotopi Uso di traccianti e raggi X per difrattometria Utilizzo diagnostico e terapeutico di Rx ionizzanti Radiografia e gammagrafia industriale Lavorazioni in sorgenti termali

16 Vi sono quindi sostanzialmente due modalità di irradiazione del corpo umano, che dipendono della diversa collocazione delle sorgenti radianti rispetto al soggetto: Irradiazione esterna: l'organismo, o una parte di esso, viene irradiato con una o più sorgenti radianti che si trovano al di fuori di esso; Irradiazione Interna: le sorgenti radianti sono state introdotte e incorporate nell'organismo. Le vie di introduzione più comuni,a cui fa riferimento anche la normativa italiana,sono: l'inalazione l'ingestione.

17 UNITÀ DI MISURA DELL ESPOSIZIONE A RADIAZIONI IONIZZANTI Grandezza Vecchia unità di misura Unità di misura nel Sistema Inter. Fattore di conversione Esposizione Roentgen (R) Dose assorbita Rad (100 erg x 1 gr) Gray (Gy) 1 Gy = 100 rad Dose equivalente e dose efficace Rem Sievert (Sv) 1 Sv = 100 rem Attività Curie ( Ci) (3,7 x 10¹º dis./sec) Becquerel (Bq) 1 Bq = 2,7x10¹¹Ci

18 Dose assorbita La dose assorbita, misura la quantità di energia che la radiazione cede alla materia. L unità di misura nel sistema internazionale gray (Gy) = all assorbimento di 1 joule (J) di energia per kg di materia.

19 DOSE EQUIVALENTE La dose equivalente tiene conto anche del tipo di radiazione ed è data dal prodotto della dose assorbita (su un organismo o su un determinato organo o tessuto) per un fattore che dipende dal tipo di radiazione. L unità di misura nel sistema internazionale è il sievert (Sv). Nel caso di raggi X, gamma o beta, 1 Gy di dose assorbita = ad 1 Sv di dose equivalente. Oltre al sievert si utilizza il suo sottomultiplo, il millisievert (msv) : 1 Sv = 1000 msv.

20 DOSE EQUIVALENTE Dose Equivalente nel tessuto T: Dose media assorbita nel tessuto T pesata per il tipo di radiazione R H T = w R D (J/kg) = Sievert [Sv] Sv unità di misura molto grande à msv, µsv w R fattore di peso per la qualità della radiazione: w R = 1 per e -, γ e X 5 20 per neutroni 20 per particelle α

21 DOSE EFFICACE La dose efficace tiene conto anche dei tessuti che sono stati investiti dalla radiazione ed è definita come la sommatoria su tutti gli organi della dose equivalente relativa al singolo organo per il suo fattore di ponderazione Tissutale. Dose Efficace = Sommatoria dose equivalente X fattore di ponderazione tessutale. La Dose Efficace è utilizzata per descrivere molto sinteticamente gli effetti delle radiazioni ionizzanti sugli individui e sulla popolazione. Si misura in Sievert (Sv)

22 DOSE EFFICACE Dose Efficace: Somma delle Dosi Equivalenti corrette per le diverse radiosensibilità dei vari organi/tessuti E = Σ T w T H T (J/kg) = Sievert [Sv] Sv unità di misura molto grande à msv, µsv w T fattore di ponderazione per l organo T: 0,20 gonadi 0,12 midollo osseo/colon/stomaco/polmone 0,05 vescica/mammella/fegato/esofago/tiroide 0,01 pelle/superfici ossee 0,05 organi rimanenti (cervello/reni/ghiandole surrenali ecc.)

23 EFFETTI BIOLOGICI Meccanismo Danni Diretto Somatici Indiretto Genetici

24 DANNI PROFESSIONALI Somatici Genetici Locali Generali Sterilità Danni alle cellule germinali Cute Midollo osseo Nausea Cefalea Depressione Anoressia Mutazioni genetiche Aberrazioni cromosomiche

25 Effetti non stocastici Acuti Tardivi Cronici Deterministici o graduati Sind. da Panirradiazione Sindrome Midollo Osseo Sindrome Gastrointestinale Sindrome Neurologica Eritema Cutaneo Semplice Bolloso Ulceroso Sterilità Temporanea Definitiva Cataratta Radiodermite Cronica

26 EFFETTI STOCASTICI Probabilistici Neoplasie Effetti genetici Leucemie K tiroide K mammella K polmone Aborti spontanei Mortalità neonatale Malformazioni congenite e malattie nella prole K cute

27 Prevenzione del danno Formazione ed informazione Sistemi di sicurezza

28 RIFERIMENTI LEGISLATIVI DPR 13 Febbraio 1964 n. 185 DM 6 Giugno 1968 DM 2 Febbraio 1971 DPR 13 Luglio 1990 n.449 DM 2 agosto 1991 DL 17 marzo 1995 n.230 DL 26 maggio 2000 n.241 DL 9 maggio 2001 n.257 DL 11 giugno 2001 n.488 Giustificazione: le attività che comportano esposizione alle R.I. debbono essere preventivamente giustificate e periodicamente riconsiderate alla luce dei benefici che da esse derivano. Ottimizzazione: le esposizioni alle R.I. debbono essere mantenute al livello più basso ragionevolmente ottenibile, tenuto conto dei fattori economici e sociali. Limiti: la somma delle dosi ricevute ed impegnate non deve superare i limiti prescritti, in accordo con le disposizione di legge.

29 RIFERIMENTI LEGISLATIVI Esperto Qualificato Misurazioni radioprotezionistiche Individuazione aree lavorative Zone controllate (6 msv) Zone sorvegliate (1 msv) Classificazione dei lavoratori Non esposti (1 msv/aa) Esposti di categoria B (1-6mSv/aa) Esposti di categoria A (6 msv/aa)

30 D.LGS. 230/95: CLASSIFICAZIONE DEI LAVORATORI

31 RIFERIMENTI LEGISLATIVI Sorveglianza lavoratori categorie A e B Misure sanitarie straordinarie Documento sanitario personale Medico Autorizzato Giudizio d idoneità Medico Competente Sorveglianza sanitaria per rischi lavorativi Sorveglianza per lavoratori di categoria B

32 D.LGS. 230/95: LIMITI DELLE ESPOSIZIONI q Popolazione: <1 msv/anno dose efficace 15 msv/anno per la dose equivalente al cristallino 50 msv/anno per la dose equivalente alla pelle ed estremità q Lavoratori: <20 msv/anno dose efficace <150 msv/anno per la dose equivalente al cristallino <500 msv/anno per la dose equivalente alla pelle ed estremità ² Lavoratrici esposte età fertile, apprendiste e studentesse: <13 msv/trimestre all addome ² Lavoratrici in gravidanza: <1 msv/anno all addome

33 APPRENDISTI E STUDENTI apprendisti e studenti, di età non inferiore a 18 anni, che si avviano ad una professione nel corso della quale saranno esposti alle radiazioni ionizzanti o i cui studi implichino necessariamente l'impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti; Agli apprendisti e studenti di cui alla lettera a) sono applicate le stesse modalità di classificazione stabilite per i lavoratori.

34 D.LGS. 230/95: CLASSIFICAZIONE DELLE AREE DI LAVORO msv/anno 34

35 RADIOPROTEZIONE PROFESSIONALE Tempo: più breve è l esposizione < è la quantità di radiazione assorbita. Distanza: più ci si allontana dalla sorgente < è la quantità di radiazione assorbita (inverso del quadrato della distanza). Schermature: fisse, mobili, personali o individuali. Dosimetro: misura la dose di radiazioni assorbite dal lavoratore e viene letto periodicamente. Scatole e guanti: per manipolare materiale radioattivo senza contatto diretto Cappe a decompressione d aria: per evitare l inalazione di aria eventualmente contaminata. Norme comportamentali: divieto di bere, mangiare e fumare nei locali di lavoro. Segnaletica: appositi cartelli alle pareti per segnalare il rischio.

36 SISTEMI DI DOSIMETRIA PERSONALE Dosimetri a Film Badge a corpo intero e ad anello

37 D.P.I. (Dispositivi di Protezione Individuale) qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza e la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo. (D.Lgs. 81/08 art.74)

38 OBBLIGO D USO I DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro. (D.Lgs. 81/08 art.75)

39 occhiali ANTI X per la protezione del cristallino

40 Protezione a Corpo intero

41 Collare per la protezione della tiroide

42 GUANTI ANTI X

43 NORME INTERNE Strumento per mezzo del quale vengono disciplinate le attività radiologiche intorno a ciascun impianto o sorgente di radiazione. Le norme interne indicano: le Regole da seguire per l'accesso e la Permanenza nelle zone Classificate e l'utilizzo delle sorgenti radiogene; I sistemi di segnalazione, di sicurezza e di emergenza; Le azioni da assicurare in condizioni di emergenza.

44 Procedura operativa per l accesso alle Zone Controllate e l utilizzo delle apparecchiature L accesso alle Zone Controllate è consentito al solo personale autorizzato. Sulle porte di accesso alle Zone Controllate è esposto il cartello identificativo di tali aree per il rischio da esposizione a radiazioni ionizzanti.

45 Procedura operativa per l accesso alle Zone Controllate e l utilizzo delle apparecchiature Il personale preposto all esecuzione dell indagine diagnostica ha l obbligo di allontanare dalla sala (Zona Controllata) tutte le persone non strettamente indispensabili all esecuzione dell esame, assicurarsi che tutte le porte d accesso alla Zona Controllata siano chiuse e che il segnalatore luminoso di emissione radiazione posto all esterno dei locali segnalati sia in funzione L operatore, durante l esecuzione dell esame radiografico, non dovrà mai porsi in direzione del fascio, ma sostare, dove previsto, dietro le barriere antiradiazione X

46 Procedura operativa per l accesso alle Zone Controllate e l utilizzo delle apparecchiature Tutti gli operatori radioesposti debbono indossare i sistemi di dosimetria personale a corpo intero a per le estremità (bracciale) in dotazione. In particolare, il dosimetro a corpo intero, deve essere indossato sotto il grembiule protettivo, in corrispondenza dell emitorace sinistro, quando si opera all interno delle Zone Controllate. durante l esecuzione delle radiografie, all interno delle due sale esami è consentita, quando necessario, la sola permanenza degli operatori, in numero minimo possibile (in caso di impossibilità di sedazione dell animale). Essi non dovranno mai porsi in direzione del fascio ma sempre lateralmente ad esso indossando i Dispositivi di Protezione Individuale (D.P.I.) in dotazione, che sono identificati in: grembiule protettivo, collare per la protezione della tiroide, occhiali per la protezione della retina e guanti. Tutti questi dispositivi debbono avere le caratteristiche idonee per schermare la radiazione X emessa dalle apparecchiature radiogene.

47 Norme interne di radioprotezione Tutto il personale radioesposto deve utilizzare i mezzi di sorveglianza dosimetrica forniti dal datore di lavoro secondo le prescrizioni formulate dall E.Q.; in particolare il dosimetro a corpo intero deve essere indossato sotto il grembiule protettivo, in corrispondenza dell emitorace sinistro, quando si opera all interno delle Zone Controllate. E assolutamente vietato esporre intenzionalmente alle fonti di rischio i dosimetri assegnati Prima dell esecuzione dell indagine radiografica assicurarsi che il sistema di diaframmazione sia perfettamente funzionante e centrato con il sistema di rilevazione; a tal proposito limitare sempre al massimo, compatibilmente con le esigenze diagnostiche, l irradiazione alla sola regione anatomica d interesse

48 Norme interne di radioprotezione E vietato rimuovere o modificare, senza previa autorizzazione, i dispositivi di segnalazione, di sicurezza e di misurazione; in particolare è assolutamente vietato inibire il funzionamento dei microinterruttori posizionati sulle porte di accesso alla Zona Controllata. E assolutamente vietato rimuovere o manomettere la segnaletica di pericolo, le norme interne di radioprotezione e gli indumenti di protezione individuale a disposizione degli operatori dai luoghi in cui previsti, secondo quanto prescritto dall E.Q. Chi esegue gli esami radiografici deve verificare il perfetto funzionamento dell'apparecchio radiologico e comunque ha l obbligo di segnalare tempestivamente all'e.q. ogni difetto di funzionamento, o ragionevole dubbio che implichi possibilità di sovraesposizione.

49 Norme interne di radioprotezione Il personale radioesposto di sesso femminile ha l obbligo di notificare immediatamente al datore di lavoro il proprio stato di gravidanza, non appena ne venga a conoscenza. Eventuali deficienze dei dispositivi di sicurezza e di protezione o la presenza di condizioni di pericolo debbono essere tempestivamente comunicate al datore di lavoro o al preposto.

50 Vademecum di radioprotezione Sostanze radioattive 1. Detenzione ed impiego di sostanze radioattive non sigillate 2. Gestione dei rifiuti radioattivi 3. Norme per decontaminazione

51 Acquisto di sostanze radioattive Le richieste di acquisto dovranno essere notificate all esperto qualificato affinché apporti le eventuali modifiche alla documentazione della pratica. Alla fine di ogni anno solare andrà valutata l attività detenuta ed impiegata allo scopo di predisporre gli adempimenti di legge. Trasporto esterno delle sostanze radioattive Il trasporto delle sostanze radioattive dovrà essere effettuato con vettore autorizzato a norma di legge. Registrazione delle sorgenti Le varie sorgenti in arrivo dovranno essere annotate sul registro di carico e scarico secondo le modalità stabilite a norma dell art. 22 del D. Lgs n. 230.

52 Trasporto interno delle sorgenti Qualsiasi trasporto interno di sostanze radioattive deve avvenire entro i contenitori predisposti dalle ditte fornitrici. Conservazione delle sostanze radioattive La conservazione delle sostanze radioattive dovrà avvenire all interno delle zone allo scopo destinate e specificatamente individuate nella documentazione preparata dall esperto qualificato. Le sorgenti andranno conservate in scaffali metallici dotati di chiusura a chiave o in frigorifero all interno delle zone classificate ed in ogni caso nel rispetto delle modalità stabilite dall Esperto Qualificato. Durante le fasi non operative i locali destinati alla conservazione delle sostanze radioattive dovranno essere tenuti chiusi a chiave.

53 Manipolazione delle sostanze radioattive La manipolazione delle sostanze radioattive è consentita ai soli operatori autorizzati negli ambienti allo scopo destinati la manipolazione delle sostanze nelle indagini in vitro dovrà avvenire nel laboratorio RIA gestione rifiuti radioattivi: ambienti di produzione e gestione degli stessi. Tutte le operazioni dovranno essere effettuate con l utilizzo del dosimetro personale, se richiesto, degli schermi di protezione, utilizzando sempre guanti monouso da eliminare tra i rifiuti solidi contaminati, secondo le indicazioni della scheda di rischio. Durante la manipolazione delle sostanze, le superfici di lavoro dovranno essere ricoperte con carta bibula che successivamente andrà sempre considerata come contaminata e trattata come rifiuto radioattivo.

54 Manipolazione delle sostanze radioattive Durante le prestazioni è vietato mangiare, bere e fumare. In tutte le operazioni effettuate in zona controllata è vietato l uso di accessori a bocca, bere nella vetreria, usare recipienti lesionati o scheggiati. Durante le operazioni con manipolazione di sostanze radioattive servirsi di asciugamani di carta da buttare dopo l uso, fazzoletti di carta, guanti monouso, indossare sempre il camice di cotone. In relazione all impiego delle sostanze radioattive aggiornare il registro di carico e scarico.

55 Pulizia e fine lavoro La pulizia dei tavoli di lavoro e della zona sottostante andrà effettuata con sistemi a secco, indossando guanti monouso, controllando ed evitando possibili contaminazioni. Tutti i contenitori di sostanze radioattive andranno posti nel luogo di conservazione quando non utilizzati. A fine lavoro gli indumenti di servizio andranno lasciati negli appositi armadi, evitando di conservarli con altri indumenti.

56 Gestione dei rifiuti radioattivi Rifiuti radioattivi Qualsiasi materia radioattiva, ancorché contenuta in apparecchiature o dispositivi in genere, di cui non è previsto il riciclo o la riutilizzazione, è considerato rifiuto radioattivo. La gestione dei rifiuti radioattivi dovrà avvenire nel rispetto delle specifiche norme di buona tecnica e delle eventuali prescrizioni tecniche contenute nei provvedimenti autorizzativi, al fine di evitare rischi di esposizione alle persone del pubblico.

57 Gestione dei rifiuti radioattivi Distinzione dei rifiuti radioattivi Andranno considerati rifiuti radioattivi tutti i materiali la cui attività è superiore ai limiti di esenzione in vigore. Tutto il materiale contaminato andrà inserito nei contenitori dei rifiuti radioattivi per il successivo ritiro da parte della ditta incaricata del servizio. Rifiuti liquidi Rifiuti solidi

58 Gestione dei rifiuti radioattivi Sono considerati rifiuti solidi: provette, flaconi vuoti, carta da filtro, cotone, bicchieri, guanti ecc. I flaconi madre delle sorgenti comprese quelle di taratura, andranno eliminati tra i rifiuti radioattivi solidi, ovvero riconsegnate alla ditta fornitrice. Sono considerati rifiuti liquidi: liquidi di decantazione, vials piene, soluzioni residue di flaconi, liquidi di scintillazione, liquidi di decontaminazione e lavaggio, terreni di coltura o di fermentazione ecc.

59 Gestione dei rifiuti radioattivi Modalità di consegna dei rifiuti radioattivi a ditta autorizzata Lo smaltimento dei rifiuti radioattivi dovrà avvenire nel rispetto di quanto stabilito dal D. Lgs. 230/95 e decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e s.m.i. La ditta incaricata del ritiro dovrà essere in possesso della documentazione di legge copia della quale dovrà essere disponibile presso le strutture di radioprotezione. Sarà cura del personale addetto riempire il contenitore nel rispetto delle modalità di suddivisione dei rifiuti compilando la documentazione di trasporto. La documentazione andrà controfirmata dall Esperto Qualificato o dal responsabile delle mansioni esecutive di sorveglianza fisica.

60 Gestione dei rifiuti radioattivi Documentazione Sul registro di gestione dei rifiuti radioattivi andranno riportate tutte le informazioni che caratterizzano il singolo contenitore. La documentazione di ritiro e presa in carico dei rifiuti radioattivi andrà allegata al registro, oppure conservata a parte, annotando gli estremi degli stessi, sul registro di gestione dei rifiuti radioattivi.

61 Norme per decontaminazione Rilievi di contaminazione Per contaminazione radioattiva si intende la dispersione di sostanze radioattive, l inquinamento di un materiale, di un ambiente o di un organismo vivente, prodotto da sostanze radioattive La contaminazione radioattiva può essere, per quanto concerne i lavoratori, interna ed esterna. Una superficie si intende contaminata quando risultano superati i livelli di riferimento relativi. Tali livelli sono basati sulle dosi massime ammesse per le varie categorie dei lavoratori esposti. La misura diretta si intende effettuata con il rilevatore in dotazione

62 Norme per decontaminazione Controlli di contaminazione I controlli di contaminazione vengono effettuati nell ambito della sorveglianza ambientale di radioprotezione nelle zone controllate e sorvegliate con la periodicità stabilita. Ulteriori controlli vengono effettuati ogni qual volta Io si ritenga opportuno, ed in particolare nelle procedure di decontaminazione. Misure di contaminazione in atto andranno effettuate dagli operatori addetti, con la strumentazione a disposizione, in ogni caso in cui si suppone vi sia stata una contaminazione. Punti da controllare abitualmente: tavoli di lavoro, pavimento interno, porta di accesso, attrezzature interne, rilevatore in dotazione. In caso di contaminazione in atto, si avviserà l Esperto qualificato e verranno attuate le procedure di decontaminazione.

63 Norme per decontaminazione Procedure per la decontaminazione di persone Norme di primo intervento In caso di contaminazione corporea, gli interessati debbono avvisare immediatamente il responsabile interno ed evitare di venire a contatto con altre persone o cose per evitare la diffusione della contaminazione stessa. Se la contaminazione ha avuto luogo nel Servizio si porteranno immediatamente nel locale di decontaminazione evitando di spandere materiale radioattivo (sistemando, se necessario, fogli di carta bibula sul pavimento). Se la contaminazione ha avuto luogo durante, il trasporto del materiale radioattivo, si provvederà alla rimozione superficiale dell isotopo contaminante, trasportando quindi l interessato nel servizio per la decontaminazione.

64 Norme per decontaminazione Procedure per la decontaminazione di persone Contaminazione localizzata, non complicata da ferite: Mani Altre parti del corpo

65 Norme per decontaminazione Procedure per la decontaminazione di persone - Mani I trattamenti sotto indicati andranno adottati in maniera progressiva fino alla scomparsa della contaminazione Lavare per 2 min. con sapone e spazzola morbida specie tra le dita e sotto le unghie. Sciacquare per 1 min. con acqua possibilmente tiepida. Ripetere per due volte il trattamento ed effettuare il controllo di contaminazione. Lavare per 2 mm. con citrosil. Sciacquare per 1min. Ripetere il trattamento. Lavare per 2 min. con sapone e spazzola morbida. Sciacquare per 1 min. con acqua possibilmente tiepida. Ripetere 2 volle il trattamento e quindi effettuare il controllo di contaminazione Strofinare con pasta al biossido di titanio senza farla essiccare, per 5 min. Sciacquare per 1 min. Lavare per 2 min. con sapone e spazzola morbida. Sciacquare per 1 min. quindi effettuare il controllo di contaminazione In caso di persistenza della contaminazione ungere con pasta fissan, fasciare ed avvisare il responsabile della sorveglianza fisica per le procedure di competenza

66 Norme per decontaminazione Procedure per la decontaminazione di persone Altre parti del corpo Attuare le stesse procedure indicate per le mani; si tengano inoltre presenti le indicazioni seguenti Porre particolare attenzione alla decontaminazione del viso allo scopo di evitare la contaminazione degli occhi e delle labbra Nel caso in cui gli occhi vengano investiti dall acqua, accertarsi che la pelle adiacente non sia contaminata; lavarli esternamente allo scopo di evitare la contaminazione dei dotti lacrimali

67 Norme per decontaminazione Procedure per la decontaminazione di persone Ferite Far sanguinare abbondantemente e lavare ripetutamente con acqua. Provvedere ad una prima medicazione ed avvisare il responsabile della sorveglianza medica Ustioni cliniche Lavare ripetutamente con soluzioni tampone ed eventualmente con acqua; avvisare con la massima urgenza il responsabile della sorveglianza medica Contaminazione complicata da ustioni gravi La lesione (emorragia vascolare grave, frattura di arti o vertebre, ustioni gravi e diffuse ecc.) rappresenta in genere l elemento di maggiore urgenza. Pertanto debbono essere eseguite, caso per caso, le comuni norme di primo soccorso informando tempestivamente il responsabile della sorveglianza medica

68 Norme per decontaminazione Procedure per la decontaminazione di indumenti Ogni indumento contaminato andrà riposto nel deposito rifiuti, evitando di estendere la contaminazione. Caso per caso andrà deciso se conviene attendere il decadimento fisico, oppure procedere alla decontaminazione per mezzo di lavaggi: in questo caso il lavaggio andrà effettuato isolatamente, convogliando i liquidi di risulta in apposito contenitore per la gestione successiva. Se la contaminazione non può essere rimossa, l indumento andrà trattato come rifiuto radioattivo

69 Norme per decontaminazione Procedure per la decontaminazione di superfici e locali Se una notevole quantità di liquido radioattivo cade su di una superficie, se ne impedirà un ulteriore spargimento aggiungendo un assorbente inerte; la zona verrà delimitata con materiale impermeabile tipo argilla; dell accaduto verrà immediatamente informato l Esperto Qualificato, chiudendo il locale a titolo precauzionale

70 Norme per decontaminazione Procedure per la decontaminazione di apparecchi Le apparecchiature contaminate verranno pulite con detersivi seguiti, se necessario, da agenti complessati. Le acque di lavaggio andranno raccolte in apposito contenitore per la gestione successiva come rifiuto radioattivo. Le apparecchiature che non possono essere decontaminate andranno riposte per il decadimento fisico; in caso di impossibilità l apparecchiatura verrà posta tra i rifiuti radioattivi per la relativa gestione

71 Norme per decontaminazione Norme per situazioni accidentali e di emergenza Azione di immediata emergenza Evacuare tutte le persone del Servizio non essenziali, assicurandosi che nessuno si spinga nelle aree inattive della zona interessata, prima di essere stato esaminato per la presenza di contaminazione. In caso di feriti si provvederà solo a lasciare gli indumenti di servizio. Se la contaminazione ha interessato la pelle, applicare, per quanto possibile i criteri di decontaminazione sopra indicati. Se la contaminazione ha interessato indumenti, toglierli e lasciarli nella zona contaminata. Avvertire l Esperto Qualificato ed il responsabile interno

72 Norme per decontaminazione Norme per situazioni accidentali e di emergenza Azione di immediata emergenza Affiggere un avviso che vieti ad altri di entrare inavvertitamente nell area contaminata. Decontaminare le persone coinvolte, durante lo svolgimento di queste prime operazioni di emergenza. Se i normali lavaggi non sono sufficienti a ridurre la contaminazione al di sotto dei livelli di lavoro, si deve avvertite il medico autorizzato

73 Norme per decontaminazione Norme per situazioni accidentali e di emergenza Azione successiva alla prima emergenza Prima di rientrare nell area interessata per le procedure di decontaminazione, indossare indumenti protettivi idonei in relazione all entità dell incidente. Gli operatori saranno sottoposti a continui controlli con monitoraggio. Si vieterà l attivazione delle strutture interessate fino a quando l Esperto Qualificato non attesti l assenza di contaminazione. Per le situazioni accidentali e di emergenza si acquisirà dall Esperto Qualificato apposita relazione tecnica a norma dell art. 74 del D. Lgs n. 230.

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