LINEE GUIDA PER L ACCOGLIENZA E L INTEGRAZIONE DI ALUNNI IMMIGRATI
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- Teodoro Raimondi
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1 LINEE GUIDA PER L ACCOGLIENZA E L INTEGRAZIONE DI ALUNNI IMMIGRATI documento realizzato in collaborazione con le insegnanti referenti degli istituti e circoli didattici dell ambito di Cinisello Balsamo Gennaio 2007
2 Pagina 2 Premessa Il presente documento vuole essere uno strumento operativo utile al fine di promuovere nelle scuole dell Obbligo Scolastico orientamenti condivisi sul piano educativo e culturale e di diffondere, a più ampio raggio, le strategie operative da attivare nelle singole scuole che si trovano ad operare con gruppi classe sempre più caratterizzati dalla multietnicità. Fornendo così suggerimenti di carattere organizzativo e didattico per favorire l integrazione, la buona riuscita scolastica e per valorizzare il ruolo delle insegnanti, ferma restando l autonomia delle istituzioni e la loro responsabilità in materia. Il lavoro presentato di seguito è dunque il risultato di quattro anni di incontri periodici che hanno visto impegnate le scuole del Distretto di Cinisello in un processo faticoso, ma produttivo, di coprogettazione e condivisione continua per costruire pensieri congiunti e rendere sempre più efficace ed efficiente il lavoro delle singole insegnanti e degli operatori culturali appartenenti al progetto Integrazione Scuola. Nelle fasi di analisi e discussione sono state scelte solo alcune delle azioni educative proponibili all interno della scuola per promuovere l integrazione e ritenute, da tutto il gruppo, la base imprescindibile dalla quale partire. 2
3 Pagina 3 È chiaro che ciò non vuole semplificare gli intenti educativi della scuola ma essere, al contrario, uno strumento concreto e soprattutto fattibile nella nostra realtà scolastica. Come in ogni buon progetto, l esperienza diretta e la maggior conoscenza professionale ha condotto il gruppo di lavoro alla decisione di dover iniziare un percorso di integrazione metodologica (scuola/territorio) con l obiettivo di diffondere sempre più la consapevolezza che l integrazione scolastica passa inevitabilmente dalla capacità delle istituzioni, scolastiche e pubbliche, di mettersi in discussione e di indicare le linee di indirizzo per la buona riuscita di un percorso di studio e di una successiva integrazione sociale nella comunità di accoglienza. Il documento che presentiamo è stato elaborato dal gruppo di insegnanti referenti per ciascun Istituto/Circolo Didattico dell Ambito, dalla Responsabile del processo e dall équipe del progetto Integrazione Scuola, che ha tenuto conto delle esperienze e delle professionalità esistenti nell offerta generale del Distretto ricercando le congiunzioni tra azioni proprie delle scuole e azioni offerte dal territorio. 3
4 Pagina 4 Alcuni dati Bresso Cinisello Cormano Cusano Immigrati italiani Immigrati italiani La tabella mostra il dato aggregato dei 4 comuni registrato al 1 Settembre 2006 e raccolto attraverso le Segreterie Scolastiche. Proviamo a leggere il dato per ogni singolo comune: 1. BRESSO 1 ISC e 2 Circoli Didattici per una presenza totale di alunni iscritti con una percentuale di presenze extracomunitarie pari al 9% 2. CINISELLO BALSAMO 5 ISC e 2 Circoli Didattici per una presenza totale di alunni iscritti con una percentuale di presenze extracomunitarie pari al 19% 3. CORMANO 1 ISC e 1 Circoli Didattici per una presenza totale di alunni iscritti con una percentuale di presenze extracomunitarie pari al 12% 4. CUSANO MILANINO 2 ISC per una presenza totale di alunni iscritti con una percentuale di presenze extracomunitarie pari al 12% 4
5 Pagina 5 Metodologia Il GRUPPO DI LAVORO, previa comunicazione ai Dirigenti Scolastici (incontro del 26/10/06) sta lavorando su DUE COMPITI: Messa in comune del materiale utilizzato nelle scuole in relazione a: - applicazione normativa - valutazione in ingresso - accertamento culturale Messa a sistema degli interventi (curriculari; MLC; laboratori) attivati all interno della collaborazione con il progetto Integrazione/Scuola al fine di: - costruire modalità di lavoro condiviso Il lavoro riportato di seguito si riferisce nello specifico alla messa a sistema di alcuni interventi tra scuola e progetto CICO per costruire schede operative su azioni didattiche/curriculari concordate. 5
6 Pagina 6 MESSA A SISTEMA DEGLI INTERVENTI Strumenti didattici per alunni neo arrivati 1. TEST DI INGRESSO Obiettivi: Gli strumenti oggi in uso nelle scuole hanno di fatto due obiettivi, il primo riguarda la necessità della scuola di conoscere la storia del bambino e il grado di alfabetizzazione culturale (età, scuole frequentate; grado di conoscenze e competenze culturali e linguistiche ect). il secondo obiettivo si riferisce al bisogno di testare le competenze scolastiche al fine di costruire un progetto didattico conforme alle reali potenzialità dell alunno Strumenti: CD della Provincia Tutti Uguali, Tutti Diversi Test di Logica, Lingua ect Ripresa degli Obiettivi richiesti dalla normativa scolastica Pur considerando questi strumenti funzionali sono da ritenere una base di partenza, richiedendo spesso una traduzione/semplificazione in funzione del bambino che mi trovo di fronte. Quindi non è possibile costruire delle schede di valutazione standard uguali per tutti ma si deve richiedere uno sforzo ulteriore nell andare a ritarare lo strumento in funzione del bisogno. 6
7 Pagina 7 Azioni Metodologiche: al fine di ottimizzare i tempi di inserimento dell alunno neo arrivato e di costruire sin da subito un percorso didattico idoneo alle reali competenze si evidenziano alcuni passaggi chiavi: 1. richiedere all atto dell iscrizione l intervento del Mediatore Linguistico Culturale (CICO) 2. costituire una Commissione Accoglienza o, laddove ciò non fosse possibile, le insegnanti referenti che con il MLC attivino il percorso di conoscenza pregressa del bambino (Alfabetizzazione Culturale e anamnesi) 3. somministrazione dei test di valutazione delle competenze scolastiche 4. passaggio delle informazione raccolte al Dirigente Scolastico 5. inserimento nella classe È auspicabile concordare con la famiglia dell alunno, laddove si trovi la disponibilità, un periodo di inserimento del bambino che preveda un primo momento (massimo due/tre giorni) di frequenza esclusiva per testare le compente e successivamente il suo inserimento in classe. Se ciò non fosse realizzabile è possibile inserire, comunicando con chiarezza alla famiglia, il bambino in una classe/ponte per tutta la durata della valutazione ed in un secondo tempo inserirlo nella classe di appartenenza. 7
8 Pagina 8 Ruoli: il compito di accogliere e valutare il bambino neo arrivato spetta a: insegnante con funzione strumentale insegnante con funzione di facilitatore dell apprendimento Negli Istituti o Circoli dove non sono previste tali figure è comunque necessario individuare delle insegnanti referenti per seguire il primo processo di valutazione e scelta e della classe. Tempi: si prevedono due momenti ben distinti: 1. testare le competenze culturali e la storia del bambino 2. testare le competenze (bilancio) e successiva programmazione didattica Suggerimenti da attivare: 1. attività di supporto: INTERCLASSI e ATTIVITA DI STUDIO POMERIDIANO queste azioni sono realizzabili utilizzando ad esempio le ore che ciascun insegnante ha per supplenze 2. se il proprio istituto supera il 10% di presenze extracomunitarie diventa fondamentale richiedere la funzione del FACILITATORE DELL APPRENDIMENTO le cui ore potrebbero essere suddivise su due persone. 8
9 Pagina 9 2. AZIONI DI ACCOMPAGNAMENTO E ORIENTAMENTO NELLA SCUOLA Obiettivi: questa azione si propone di perseguire due macro obiettivi: il primo di carattere cognitivo per promuovere la conoscenza della struttura scolastica, la conoscenza della funzione degli spazi e del personale in servizio. Il secondo di natura relazionale sviluppando un clima di fiducia che, attraverso un approccio mediato dai compagni di madre lingua già inseriti, favorisca una maggiore capacità nel gestire la propria emotività e costruisca le basi per una buona socializzazione con il gruppo classe Strumenti: produzione di cartelloni in lingua da esporre nella scuola frecce che riportino le indicazioni utili a sapersi orientare nella scuola mappe della scuola. Queste potrebbero essere già esistenti oppure costruite con gli alunni stessi tabellone con orari e regole Azioni Metodologiche: affiancare all alunno un compagno (tutor) che lo guidi affiancare l alunno con il compagno segretario nello svolgimento delle piccole mansioni inserimento in un gruppo di interesse lavori in gruppo per realizzare dei compiti (esempio cartelloni) 9
10 Pagina 10 costruire un planisfero da appendere nell atrio della scuola dove l alunno segnala con un simbolo (bandierina; figure ect) il suo paese di origine costruire un plastico della struttura scolastica (alunni della scuola Media) sensibilizzare e formare il personale di ingresso nell accoglienza e relazione con gli alunni immigrati Ruoli: in funzione di ciascuna organizzazione sono stati individuati i possibili soggetti che di volta in volta si assumeranno un ruolo di promozione, gestione, controllo e verifica: il facilitatore o il docente in utilizzo, coordina l attività il referente o il collaboratore di plesso (o chi per essi) si occupa degli aspetti burocratici, organizzativi ed amministrativi il docente di classe (scuole elementari) e il coordinatore (scuola media) organizzano, gestiscono e monitorano l attività pratica. Curano i rapporti con tutte le persone coinvolte (mediatore linguistico culturale, l educatore ect) l alunno tutor affianca e media senza sostituirsi al compagno i compagni di classe facilitano l integrazione 10
11 Pagina 11 Tempi: trattandosi di interventi complessi la durata varia in funzione della situazione propria del bambino immigrato, della classe dove è stato inserito, delle risorse del momento, ect. In linea generale si definisce una durata totale che può variare da un minimo di 2 mesi ad un massimo di 6 mesi. Suggerimenti da attivare: l esperienza diretta e le formazioni in aula permettono di individuare alcuni suggerimenti che potrebbero risultare utili a chi dovesse trovarsi in difficoltà. Favorire un inserimento graduale dell alunno, con la possibilità di frequentare inizialmente con un orario ridotto Non preoccuparsi per il programma richiesto Non sovraccaricare l alunno di concetti ed aspettative Prendere in considerazione la storia (pregressa ed attuale) dell alunno e della sua famiglia (emotiva, salute, socioeconomica, culturale ect) Richiedere l intervento del Mediatore Linguistico Culturale Osservare/Prevenire/Intervenire prontamente in caso di disagio dell alunno 11
12 Pagina 12 Strumenti didattici per alunni già inseriti da almeno un anno 1. LABORATORI DI ACCOGLIENZA OFFERTI ALL INIZIO DELL ANNO Obiettivi: Questa attività promossa all interno di ciascuna scuola si pone i seguenti obiettivi: Favorire un clima relazionale positivo Favorire lo scambio di esperienze tra pari e con l adulto Stimolare la comunicazione e la condivisione Rassicurare l alunno da punto di vista emotivo Recuperare le conoscenze pregresse Strumenti: Cartelloni CD Giochi di ruolo P.C. Azioni Metodologiche: Conversazioni guidate Lavori di gruppo (eterogenei e di livello) 12
13 Pagina 13 Ruoli: l attività sarà svolta principalmente in classe inserendola nella prima U. A. e gestita da: Docenti di classe interclasse Facilitatori Mediatori Linguistici Culturali La scelta di un docente piuttosto che un altro varia in funzione dell organizzazione interna della scuola e in base al livello di padronanza linguistica dell alunno Tempi: Settembre/Ottobre nei primi 15 giorni. È chiaro che la calendarizzazione dipenderà molto dalle singole organizzazioni scolastiche Suggerimenti da attivare: questa attività può essere utile per: Recuperare un clima positivo nella relazione e nell apprendimento Verificare le competenze e quindi impostare interventi mirati Prediligere attività concrete, pratiche, manipolative, di immediato impatto visivo Individuare fonti di finanziamento ad esempio il fondo delle singole scuole per promuovere progetti complementari 13
14 Pagina LABORATORI DI L.1 L.2 SUPPORTO ALLO STUDIO Macro obiettivo: mettere l alunno nella condizione di seguire in modo autonomo e agevole i programmi scolastici e nello specifico il lavoro in classe, aumentando via via la quantità e la qualità della partecipazione dell alunno alle attività proposte dalle insegnanti di classe. Tale lavoro deve partire da una valutazione delle capacità dell allievo e gli apprendimenti devono essere monitorati con strumenti ad hoc, in modo da ridefinire la programmazione dell intervento qualora sia necessario. Strumenti: gioco; piccolo gruppo; schede di lavoro ad hoc (prodotte dalle stesse insegnanti o materiale già esistente) verifiche di monitoraggio programmi computerizzati (ideati per alunni immigrati o diversamente abili) testi semplificati (prodotti dalle stesse insegnanti o materiale già esistente su testi, siti internet ) registrazione testi semplificati 14
15 Pagina 15 Metodologia: attività a partire dall esperienza e dai vissuti attraverso lezioni frontali individuali o di piccolo gruppo, volte all apprendimento della lingua orale e scritta (a livello lessicale, grammaticale e ortografico). Contenuti e metodologia del sostegno allo studio: Ripresa dei contenuti trattati recentemente nella classe di appartenenza dell alunno, anticipando alcuni argomenti che verranno successivamente presentati, dall alunno stesso, al gruppo classe al fine di coadiuvare l alunno nel seguire meglio le spiegazioni delle insegnanti oppure, rendere l alunno straniero protagonista della spiegazione Insegnamento della metodologia di approccio ai testi disciplinari e di un metodo di studio. Tempi: 50 ore per circolo/istituto Ruoli: Insegnanti Educatori (Ci.CO) Mediatori Linguistici Culturali (solo in casi specifici) Facilitatore Studentesse delle scuole superiori (es.:erasmo da Rotterdam) che svolgono piccoli progetti per acquisire crediti formativi 15
16 Pagina 16 Difficoltà: coordinamento tra le insegnanti nel programmare interventi integrati con gli alunni (spesso ruotano diverse insegnanti per uno stesso alunno) non condivisione del materiale utilizzato e/o ideato, tra insegnanti difficoltà di confronto su come avvicinarsi all alunno (individualmente o in piccolo gruppo? Secondo le referenti sarebbe meglio il piccolo gruppo) Suggerimenti: gli interventi con questi alunni vanno proposti in piccolo gruppo (omogeneo per difficoltà ma eterogeneo per potenzialità, sesso, provenienza) e non individualmente è necessario identificare al massimo 2/3 insegnanti per scuola che gestiscano questi interventi 16
17 Pagina 17 A tal fine, le parti convocate, si impegnano a sottofirmare il documento e a renderlo strumento operativo all interno degli Istituti e Circoli Didattici dell Ambito. Firma Direttore dell Ufficio di Piano Dr. Mario Conti Firma Dirigenti Scolastici Dott.ssa A. Amadei Dott.ssa M. Mollica Dott.ssa Cannatelli Dott.ssa G. Granito Dott.ssa Claudia Racchetti Dr. O. Marseglia Dr. B. Carretta Dott.ssa L. Chiecchi Dr. G. Losio Dott.ssa A.M.R. Spena Dott.ssa Torriani Dott.ssa A. Melotti Dr. L. Berti 17
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