SOMMARIO PARTE I LO STATO CAPITOLO I ORDINAMENTO GIURIDICO E NORME GIURIDICHE 3

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1 SOMMARIO PARTE I LO STATO CAPITOLO I ORDINAMENTO GIURIDICO E NORME GIURIDICHE 3 1. Premessa: Il diritto costituzionale L ordinamento giuridico Le norme giuridiche. 5 QUESTIONARIO 7 CAPITOLO II GLI ELEMENTI COSTITUTIVI DELLO STATO 8 1. Il concetto di Stato Il popolo Il territorio La sovranità. 14 QUESTIONARIO 15 SCHEMA DI RIEPILOGO 16 CAPITOLO III FORME DI STATO E FORME DI GOVERNO Le forme di Stato Le forme di Governo Il modello italiano. 28 QUESTIONARIO 29 SCHEMA DI RIEPILOGO 30 VII

2 CAPITOLO IV L ORDINAMENTO COSTITUZIONALE ITALIANO La Costituzione L ordinamento costituzionale italiano. 34 QUESTIONARIO 38 SCHEMA DI RIEPILOGO 39 CAPITOLO V LE FONTI DEL DIRITTO 40 SEZIONE I LE FONTI IN GENERALE Premessa Norma e disposizione L interpretazione delle disposizioni giuridiche e il ricorso all analogia Le fonti del diritto Il sistema delle fonti del diritto e i criteri di risoluzione delle antinomie. 47 QUESTIONARIO 51 SCHEMA DI RIEPILOGO 52 SEZIONE II IL SISTEMA DELLE FONTI DELL ORDINAMENTO ITALIANO Le fonti sulla produzione nell ordinamento italiano La gerarchia delle fonti nell ordinamento italiano Le fonti di livello costituzionale Le fonti ordinarie Le fonti rinforzate e atipiche Principio di legalità e riserva di legge Le fonti secondarie Le fonti - fatto. 67 QUESTIONARIO 68 VIII

3 SCHEMA DI RIEPILOGO 70 CAPITOLO VI GLI ORDINAMENTI E LE FONTI SOVRANAZIONALI 71 SEZIONE I L ORDINAMENTO INTERNAZIONALE L ordinamento internazionale L adattamento del diritto italiano all ordinamento internazionale. 74 QUESTIONARIO 76 SCHEMA DI RIEPILOGO 77 SEZIONE II L UNIONE EUROPEA L ordinamento dell Unione europea Dai trattati istitutivi al trattato di Lisbona Le istituzioni europee le fonti dell unione europea I rapporti tra l ordinamento italiano e l Unione europea L incidenza sul sistema delle fonti degli atti comunitari. 91 QUESTIONARIO 96 SCHEMA DI RIEPILOGO 98 PARTE II DIRITTI E LIBERTÀ CAPITOLO I DIRITTI E LIBERTÀ Libertà e diritti costituzionalmente garantiti Le generazioni di diritti Strumenti di tutela costituzionale dei diritti dell uomo Strumenti di tutela internazionale dei diritti dell uomo 105 IX

4 5. Strumenti di tutela comunitaria dei diritti dell uomo. 105 QUESTIONARIO 106 SCHEMA DI RIEPILOGO 107 CAPITOLO II PRINCIPI FONDAMENTALI Introduzione Il principio democratico I diritti inviolabili Il principio di eguaglianza Il principio lavorista Il principio autonomistico La tutela delle minoranze linguistiche Il principio di laicità Lo Stato di cultura La condizione giuridica dello straniero. 119 QUESTIONARIO 121 SCHEMA DI RIEPILOGO 122 CAPITOLO III DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI 123 SEZIONE I RAPPORTI CIVILI Premessa La libertà personale La libertà di domicilio La libertà e la segretezza della corrispondenza La libertà di circolazione La libertà di riunione La libertà di associazione La libertà religiosa La libertà di manifestazione del pensiero. 132 X

5 10. Il diritto alla capacità giuridica, alla cittadinanza e al nome Riserva di legge in tema di prestazioni personali e patrimoniali I principi costituzionali in tema di funzione giurisdizionale: il diritto di difesa Il diritto al giudice naturale Il principio di legalità e di irretroattività in ambito penale Il divieto di estradizione per motivi politici I principi sanciti dall art. 27 Cost.: personalità della responsabilità penale, presunzione di non colpevolezza, finalismo rieducativo della pena La responsabilità dei pubblici dipendenti. 139 QUESTIONARIO 139 SCHEMA DI RIEPILOGO 141 SEZIONE II RAPPORTI ETICO SOCIALI Premessa La famiglia Il diritto alla salute La libertà dell arte, della scienza e dell insegnamento. La scuola Il diritto all ambiente. 148 QUESTIONARIO 148 SCHEMA DI RIEPILOGO 149 SEZIONE III RAPPORTI ECONOMICI Premessa Il diritto al lavoro, all assistenza e alla previdenza sociale L iniziativa economica privata La disciplina costituzionale della proprietà La tutela del risparmio. 159 QUESTIONARIO 159 XI

6 SCHEMA DI RIEPILOGO 160 SEZIONE IV RAPPORTI POLITICI Premessa. Democrazia rappresentativa e democrazia diretta L elettorato attivo e passivo I sistemi elettorali Il sistema elettorale italiano La verifica delle elezioni La libertà di associazione in partiti politici Il diritto di petizione e gli istituti di democrazia diretta L accesso ai pubblici uffici e alle cariche elettive I doveri costituzionali. 189 QUESTIONARIO 191 SCHEMA DI RIEPILOGO 192 PARTE III L ORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA ITALIANA CAPITOLO I IL PARLAMENTO 199 SEZIONE I LA STRUTTURA E L ORGANIZZAZIONE DEL PARLAMENTO Premessa La struttura del Parlamento: il bicameralismo Il Parlamento in seduta comune Le fonti del diritto parlamentare: i regolamenti parlamentari L organizzazione interna delle Camere Le prerogative e il funzionamento delle Camere La durata delle Camere: la legislatura, la proroga e la prorogatio Lo status di parlamentare Ineleggibilità e incompatibilità dei parlamentari. 214 QUESTIONARIO 216 XII

7 SCHEMA DI RIEPILOGO 218 SEZIONE II LE FUNZIONI DEL PARLAMENTO Premessa La funzione legislativa Il procedimento di formazione delle leggi ordinarie Il procedimento di formazione delle leggi costituzionali La funzione di indirizzo e controllo nei confronti del Governo La messa in stato d accusa del Presidente della Repubblica La deliberazione dello stato di guerra. 236 QUESTIONARIO 237 SCHEMA DI RIEPILOGO 238 CAPITOLO II IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Premessa Le attribuzioni del Presidente della Repubblica Le vicende della carica La controfirma La responsabilità del Presidente della Repubblica. 246 QUESTIONARIO 247 SCHEMA DI RIEPILOGO 248 CAPITOLO III IL GOVERNO Premessa Il procedimento di formazione del Governo Vicende del Governo La composizione del Governo Il Presidente del Consiglio dei Ministri Il Consiglio dei Ministri I Ministri. 261 XIII

8 5. Le funzioni del Governo Gli atti con forza di legge emanati dal Governo La potestà regolamentare e le tipologie di regolamenti dell esecutivo. 273 QUESTIONARIO 277 SCHEMA DI RIEPILOGO 279 CAPITOLO IV LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE La pubblica amministrazione nel modello costituzionale I principi costituzionali sull amministrazione L organizzazione della pubblica amministrazione Gli enti pubblici. 291 QUESTIONARIO 293 SCHEMA DI RIEPILOGO 295 CAPITOLO V LA MAGISTRATURA Premessa La funzione giurisdizionale L autonomia e l indipendenza della magistratura La responsabilità dei giudici I principi in tema di giusto processo L obbligatorietà dell azione penale Il Consiglio Superiore della Magistratura. 305 QUESTIONARIO 307 SCHEMA DI RIEPILOGO 309 XIV CAPITOLO VI LA CORTE COSTITUZIONALE Le origini e i modelli di giustizia costituzionale. 310

9 2. Composizione e funzionamento della Corte costituzionale Le attribuzioni della Corte costituzionale Il giudizio di legittimità costituzionale Il giudizio di legittimità costituzionale in via incidentale Il giudizio di legittimità costituzionale in via diretta Tipologie di pronunce della Corte costituzionale Il giudizio sui conflitti di attribuzione tra poteri e tra Stato e Regioni Il giudizio sulle accuse mosse nei confronti del Presidente della Repubblica Il giudizio sull ammissibilità del referendum. 327 QUESTIONARIO 328 SCHEMA DI RIEPILOGO 330 CAPITOLO VII GLI ORGANI AUSILIARI Gli organi ausiliari Il Consiglio di Stato La Corte dei conti Il Consiglio nazionale dell economia e del lavoro (CNEL) L Avvocatura dello Stato Il Consiglio supremo di difesa Le Autorità indipendenti. 341 QUESTIONARIO 344 SCHEMA DI RIEPILOGO 345 PARTE IV IL SISTEMA DELLE AUTONOMIE REGIONALI E LOCALI CAPITOLO I LE REGIONI Le vicende del regionalismo italiano L autonomia regionale Il sistema di governo regionale Le forme di controllo statale sugli enti locali e il potere sostitutivo Gli strumenti di raccordo tra lo Stato, le Regioni e gli enti locali. 363 XV

10 6. Le Regioni e il diritto internazionale Le Regioni e l Unione europea. 369 QUESTIONARIO 370 SCHEMA DI RIEPILOGO 372 CAPITOLO II GLI ENTI LOCALI Premessa L ordinamento dei Comuni e delle Province Le Città metropolitane Roma Capitale Gli altri enti locali e le forme di associazionismo tra enti locali L autonomia statutaria e regolamentare I controlli sugli organi degli enti locali. 383 QUESTIONARIO 384 SCHEMA DI RIEPILOGO 386 CAPITOLO III IL SISTEMA DELLE FONTI REGIONALI E LOCALI Gli statuti regionali Le leggi regionali I regolamenti regionali Le fonti locali Le modificazioni territoriali. 393 QUESTIONARIO 394 SCHEMA DI RIEPILOGO 395 INDICE ANALITICO 397 XVI

11 CAPITOLO VI GLI ORDINAMENTI E LE FONTI SOVRANAZIONALI - parametri di legittimità degli atti adottati dalle istituzioni comunitarie; - criteri interpretativi; - strumenti per integrare o colmare eventuali lacune normative. C) Diritto derivato Con l espressione diritto derivato si indicano gli atti che gli organi dell Unione sono abilitati ad emanare per attuare e rendere concretamente operative le previsioni contenute nel Trattato istitutivo. Per la precisione, gli atti delle istituzioni espressamente previsti dall art. 288 TFUE (già art. 249 TCE) sono: - i regolamenti, - le direttive, - le decisioni, - le raccomandazioni, - i pareri. 5. I RAPPORTI TRA L ORDINAMENTO ITALIANO E L UNIONE EUROPEA. A) Il recepimento con legge ordinaria I Trattati istitutivi delle Comunità sono stati resi esecutivi dall Italia con due leggi ordinarie; specificamente, il Trattato CECA con la legge n. 766 del 1952 ed i Trattati CEE ed Euratom con la legge n del Per via di questo recepimento tramite legge ordinaria i Trattati sono entrati a far parte del nostro ordinamento con il rango di fonti legislative ordinarie. Per questo motivo, sin dai primi passi del processo di integrazione europea, la dottrina e la giurisprudenza si sono impegnate per ricercare nella nostra Costituzione una norma che potesse dare adeguata copertura alle leggi di esecuzione dei Trattati, che altrimenti avrebbero potute essere modificate da qualsiasi altro atto normativo interno che successivo di pari grado in applicazione dell ordinario criterio cronologico. B) L'art. 10 Cost. come copertura costituzionale In un primo tempo la copertura costituzionale per i Trattati è stata trovata nell art. 10 Cost., sostenendosi che tra le norme del diritto internazionale generalmente riconosciute cui l ordinamento giuridico italiano si conforma rientrasse anche il principio pacta sunt servanda. Pertanto, tutti i Trattati 87

12 88 PARTE I LO STATO internazionali, e di conseguenza anche quelli comunitari, dovrebbero trovare attuazione nell ordinamento interno indipendentemente dall ordine di esecuzione ed acquisirebbero rango costituzionale in quanto direttamente immessi mediante una norma della Costituzione. Questa tesi, tuttavia, aveva portata eccessivamente ampia in quanto conferiva copertura costituzionale a qualsivoglia trattato internazionale. C) L'art. 11 Cost. come copertura costituzionale L attenzione della Dottrina si è, dunque, concentrata sull art. 11 Cost., nella parte in cui prevede che l Italia consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia tra le nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo. Nonostante l art. 11 Cost. fosse stato pensato dai Costituenti in riferimento ad organizzazioni di respiro mondiale (ad esempio, l ONU), questa è la tesi da ultimo fatta propria dalla giurisprudenza costituzionale. D) I rapporti tra ordinamento interno e ordinamento europeo Due tesi si scontrano in tema di rapporti tra ordinamento interno e ordinamento europeo: - la tesi monista, da sempre caldeggiata dalla Corte di giustizia dell Unione europea, secondo la quale l ordinamento comunitario si configura come integrato nell ordinamento giuridico degli Stati membri, con la conseguenza che anche le fonti comunitarie e quelle nazionali sono configurate come integrate in un solo sistema. Ne consegue che le norme di diritto comunitario sono fonte immediata di diritti e obblighi per tutti coloro cui esse fanno riferimento e prevalgono, in forza del principio della primauté del diritto comunitario, su qualsiasi preesistente disposizione nazionale contrastante. Qualsiasi giudice nazionale ha quindi l obbligo di applicare integralmente il diritto comunitario e di tutelare i diritti che lo stesso attribuisce ai singoli, disapplicando le disposizioni eventualmente contrastanti della legge interna, sia anteriore sia successiva alla norma comunitaria, senza doverne chiedere o attendere la previa rimozione in via legislativa o mediante qualsiasi altro procedimento costituzionale. Questa posizione è stata espressamente abbracciata dalla Corte di giustizia nella nota sentenza Simmenthal (sentenza 9 marzo 1978, in causa 106/77), nella quale è stata teorizzata per la prima volta la disapplicazione del diritto interno contrastante con le norme di diritto comunitario.

13 CAPITOLO VI GLI ORDINAMENTI E LE FONTI SOVRANAZIONALI - secondo la tesi dualista, invece, i due sistemi normativi comunitario e nazionale sono autonomi e distinti, ancorché coordinati. LA GIURISPRUDENZA PIÙ SIGNIFICATIVA Il rapporto tra fonti comunitarie ed interne secondo la Corte costituzionale La posizione della Corte costituzionale italiana in tema di rapporto tra fonti comunitarie e fonti interne è cambiata nel tempo ed ha attraversato quattro fasi. In una prima fase, rappresentata dalla sentenza n. 14 del 1964, la Corte, muovendo dalla ritenuta sussistenza di un rapporto di equiordinazione tra ordinamento comunitario e ordinamento nazionale, attribuiva al Trattato istitutivo della Comunità europea il medesimo rango dell atto nazionale con cui lo stesso era stato recepito nell ordinamento interno (v. legge di ratifica del Trattato CEE n. 1203/1957), ossia quello di una legge ordinaria. In questa ricostruzione, una norma italiana successiva doveva prevalere su una norma comunitaria precedente. In sostanza, il contrasto tra le due fonti veniva risolto facendo applicazione del criterio cronologico. Nella seconda fase, rappresentata dalla sentenza n. 183 del 1973, la Corte ha riconosciuto il primato del diritto comunitario sulla base dell art. 11 Cost., laddove prevede la possibilità che l Italia acconsenta a limitazioni di sovranità a condizioni di parità con altri Stati. Tuttavia, la Corte non ha ancora riconosciuto la diretta applicabilità delle norme comunitarie, in quanto, al singolo giudice nazionale non è stata accordata la possibilità di disapplicare la norma interna contrastante con quella comunitaria, avendo lo stesso solo l obbligo di sollevare la relativa questione di legittimità. Soltanto con la terza fase, la Corte ha riconosciuto al giudice italiano il potere di disapplicare direttamente, senza ricorrere alla Corte costituzionale, la norma interna contrastante con una norma comunitaria (sent. n. 170/1984, Granital). A tale esito, tuttavia, la Corte costituzionale è pervenuta confermando la ricostruzione dei rapporti tra ordinamento interno e comunitario in termini di dualismo, in senso difforme da quanto sostenuto dai giudici comunitari. Tale posizione si spiega essenzialmente per il fatto che la Corte ha comunque inteso avocare a sè un controllo sul diritto comunitario in riferimento ai principi fondamentali del nostro ordinamento costituzionale e ai diritti inalienabili della persona umana (i cc.dd. contro-limiti). Ne deriva che il diritto comunitario prevale su quello interno (anche rispetto alle norme costituzionali), ma cede rispetto ai principi supremi e ai diritti inviolabili. Infine, giunta alla quarta fase del suo percorso comunitario, la Corte costituzionale 89