IL MERCATO DEL LAVORO IN LOMBARDIA

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1 IL MERCATO DEL LAVORO IN LOMBARDIA Nota congiunturale trimestrale Gennaio In breve Nel terzo e nel quarto trimestre 9 le conseguenze negative della crisi sul mercato del lavoro lombardo sono sempre più evidenti e acquisiscono una connotazione più strutturale e di difficile riassorbimento nel breve periodo. Nel I trimestre 9 il tasso di occupazione scende al 65,6% (-,8 punti percentuali rispetto al I trimestre 8) raggiungendo il livello più basso dalla fine del 5 ad oggi. Il tasso di disoccupazione arriva al 5,%, ben punti percentuali al di sopra del I trimestre 8, raggiungendo il livello più alto dell ultimo decennio. Diminuisce anche la partecipazione al mercato del lavoro, soprattutto per la componente maschile adulta, che rimane la più colpita dalla recessione. Il numero di occupati cala di mila unità rispetto al I trimestre 8, (-,%), sostanzialmente in linea con la media nazionale (-,%). Per la, è la riduzione occupazionale più consistente dall inizio della crisi ed è tra le più elevate registrate nel Nord Italia. Diversamente dai trimestri precedenti, in cui la flessione dell attività economica aveva influito principalmente sui lavoratori temporanei, nel I trimestre 9, si riduce anche l occupazione a tempo indeterminato full-time che cala del,9% (-8 mila occupati), rispetto allo stesso trimestre del 8. La riduzione del numero di occupati è ora generalizzata: tutti i comparti produttivi registrano andamenti negativi dell occupazione; oltre all industria anche il settore dei servizi registra una significativa contrazione (-,9%) rispetto al I trimestre 8. La caduta occupazionale interessa i giovani ma anche i segmenti tradizionalmente forti del mercato del lavoro italiano, come gli uomini e gli adulti. La tendenza negativa dell occupazione trova riscontro nei dati più recenti. L indagine Unioncamere, nel trimestre 9, mostra ancora forti riduzioni dell occupazione in tutti i comparti, ad eccezione del commercio. Nel trimestre 9, a fronte di un rallentamento nella crescita delle ore autorizzate di CIGO, si intensifica il ricorso ai provvedimenti straordinari, compresi quelli in deroga, che arrivano a rappresentare ben il % del totale dei provvedimenti autorizzati nel trimestre 9. Complessivamente le ore autorizzate di CIG nel 9 arrivano a circa 7 milioni, di cui 8 milioni a carattere ordinario e 9 milioni a carattere straordinario, registrando un aumento del 9% rispetto al 8. Risulta sempre elevato il ricorso alla mobilità, che continua a riguardare soprattutto i lavoratori delle piccole imprese. Nel complesso i lavoratori coinvolti in situazioni di crisi (CIGO+CIGS+Mobilità) raggiungono le mila unità nel mese di dicembre 9, equivalenti al 6,% degli occupati alle dipendenze. L incidenza occupazionale della crisi è particolarmente grave nelle province più industrializzate: Varese (,%), Lecco (,%), Como (9,%) e Brescia (9%). E ipotizzabile che la crisi occupazionale continui anche nei prossimi mesi: l incertezza sull intensità della ripresa porta a prevedere difficoltà di riassorbimento in tempi brevi dei lavoratori attualmente in cassa integrazione. Le aspettative occupazionali delle imprese rimangono, infatti, fortemente negative, seppur in miglioramento rispetto ai livelli dei trimestri precedenti, trainate dal miglior andamento e dalle più ottimistiche aspettative rispetto alla produzione.

2 Sezione Tendenze del mercato del lavoro regionale. Le dinamiche di medio periodo: i dati di stock Sempre più pesanti le ricadute della crisi sull occupazione: prime perdite anche tra i dipendenti a tempo indeterminato I dati ISTAT, relativi al I trimestre 9, segnalano che il mercato del lavoro lombardo è ancora molto debole. Nonostante l espulsione di manodopera dal processo produttivo sia stata finora contenuta rispetto agli altri paesi europei, soprattutto per il ricorso massiccio alla Cassa Integrazione, i dati trimestrali mostrano un accentuarsi del calo occupazionale che si estende anche a tutti i comparti, a riprova che il peggio sul terreno dell occupazione non si è arrestato nei primi sei mesi del 9, e che servirà tempo per recuperare i livelli occupazionali che la aveva prima della crisi. Nel I trimestre 9 il tasso di occupazione scende al 65,6% (-,8 punti percentuali rispetto al I trimestre 8) raggiungendo il livello più basso dalla fine del 5 ad oggi (Figura ). Il numero di occupati cala di mila unità anno su anno, pari al -,%, sostanzialmente in linea con la riduzione occupazionale registrata a livello nazionale (-,%). Per la, è la contrazione occupazionale più consistente dall inizio della crisi ed è tra le più elevate registrate nel Nord Italia. La riduzione occupazionale colpisce per ora soprattutto gli uomini (Figura ): rispetto al I trimestre 8, l occupazione maschile si riduce del %, pari -77 mila unità mentre quella femminile perde l,% pari a - mila unità. Con l estendersi della crisi ai servizi è probabile che nei prossimi mesi si accentui il calo dell occupazione femminile. Figura - Numero di occupati - Variazioni % tendenziali a/a e contributi alla variazione per sesso Femmina Maschi Totale Figura Tasso di occupazione per sesso Regione serie ricostruite I I 8, 75, Maschi Femmine Totale Fonte: elaborazioni Irs su microdati Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat 7, 65, 6, 55, 5, 5, I I Fonte: Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat serie ricostruite Per la prima volta dal 5 tutti i comparti produttivi registrano infatti andamenti occupazionali negativi (Figura ). Se il comparto industriale in senso stretto manifesta un ridimensionamento significativo perdendo nel complesso, rispetto al I trimestre 8, 7.5 addetti (-,%), la variazione tendenziale degli occupati nel settore dei servizi è pari a -,9%, equivalente ad una perdita totale di 5.9 addetti. Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro Sezione Tendenze del mercato del lavoro regionale

3 Figura - Numero di occupati - Variazioni % tendenziali a/a e contributi alla variazione per settore soprattutto tra gli uomini (+6,7%), i giovani (+5,6%) e la classe 55-6 (+6,8%). Agricoltura Industria in s.s. Costruzioni Servizi Totale Nel complesso l occupazione non-standard (PT + 5 lavoratori temporanei ) è inferiore del,% rispetto al I trimestre dello scorso anno, soprattutto tra i giovani (- 9,5%) che registrano per il terzo trimestre consecutivo variazioni anno su anno negative. I I Figura - Numero di occupati - Variazioni % tendenziali a/a e contributi alla variazione per tipologia contrattuale Fonte: elaborazioni Irs su microdati Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat PT Flessibili FT Indeterminato FT Totale Per il quarto trimestre consecutivo, nel I trimestre 9 si registra una variazione tendenziale negativa dei lavoratori indipendenti, seppur inferiore a quanto registrato nel trimestre passato (-,6% rispetto al -6,%). Diversamente dai trimestri precedenti, la crisi sta iniziando a colpire anche le forme più stabili del lavoro e per la prima volta dal 5 si assiste ad una contrazione dell occupazione dipendente (-,6% pari a 5mila occupati), soprattutto tra gli uomini (-% pari a 9mila occupati). Entrando nel dettaglio delle tipologie contrattuali, come anche nei precedenti trimestri, l impatto negativo della crisi riguarda principalmente i lavoratori con contratti flessibili. Gli occupati temporanei si riducono del,%, soprattutto tra gli uomini (-7,%) in tutte le classi di età. Come già accennato, in questo trimestre, la riduzione occupazionale riguarda anche le forme di lavoro stabili (Figura ); diversamente dai trimestri precedenti, in cui la flessione dell occupazione aveva riguardato principalmente dipendenti a termine e collaboratori, in questo trimestre, si assiste, per la prima volta dall inizio della crisi al calo dell occupazione a tempo indeterminato full-time: in termini tendenziali si registra, infatti una variazione negativa del,9%, pari a -8 mila occupati. I Fonte: elaborazioni Irs su microdati Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat La crisi occupazionale sta dunque intensificandosi tra le componenti tradizionalmente forti del mercato del lavoro lombardo: i contributi più significativi alla variazione negativa che sconta l occupazione nel I trimestre sono infatti dati principalmente dagli uomini e dagli occupati nella fascia di età 5-5 (Figura 5). Continua invece a manifestare variazioni tendenziali e contributi alla crescita positivi l occupazione straniera (rispettivamente +,% e +,% tra il I trimestre 9 e il I trimestre 8), seppur più contenuti rispetto ai trimestri passati, per effetto delle regolarizzazioni avvenute nei precedenti trimestri del 9 (Figura 6). I Coerentemente con le strategie di riduzione degli orari di lavoro adottate dagli imprenditori per far fronte alla crisi, aumenta il ricorso al lavoro part-time (+,6%), Si veda nota metodologica. Sezione Tendenze del mercato del lavoro regionale

4 Figura 5 - Numero di occupati - Variazioni % tendenziali a/a e contributi alla variazione per fascia di età Figura 7 Tasso di disoccupazione per sesso Regione serie ricostruite Totale Maschi Femmine Totale 7, 6, 5,,,,, I I, I I Fonte: elaborazioni Irs su microdati Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat Fonte: Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat serie ricostruite Figura 6 - Numero di occupati - Variazioni % tendenziali a/a e contributi alla crescita per cittadinanza I 6 7 Italiani Stranieri Totale 8 9 Fonte: elaborazioni Irs su microdati Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat Il tasso di disoccupazione aumenta di punti percentuali rispetto al I trimestre 8, portandosi al 5,%, il più alto dal (Figura 7). Il numero dei disoccupati raggiunge nei primi nove mesi del 9 quota mila unità rispetto alle mila del 8 (+6,%). La componente maschile è quella che subisce il più consistente incremento rispetto al I trimestre 8 aumentando di di 5 mila unità (+78,%). I L aumento della disoccupazione è stato limitato da una contestuale flessione della partecipazione al mercato del lavoro: il tasso di attività, pari al 69,% (Figura 8), si è ridotto per entrambre le componenti di genere (-,8% per gli uomini, -,% per le donne). Figura 8 Tasso di attività per sesso Regione serie ricostruite 85, 8, 75, 7, 65, 6, 55, 5, Totale Femmina Maschi I I Fonte: Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat serie ricostruite Sezione Tendenze del mercato del lavoro regionale

5 Figura 9- Forze di lavoro - Variazioni % tendenziali a/a e contributi alla crescita per cittadinanza* Italiani Stranieri Totale,5,,5,,5,,5,,5 I I * L informazione sulla cittadinanza è presente solo a partire dal 5. Fonte: elaborazioni Irs su microdati Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat La minor partecipazione al mercato del lavoro registrata dalla componente maschile può essere spiegata dall aumento dei lavoratori scoraggiati, cioè di coloro che non cercano un occupazione perché ritengono di non riuscire a trovare lavoro : il numero medio degli uomini scoraggiati nei primi tre trimestri 9 cresce dell 8,% rispetto a quello dei primi tre trimestri 8, soprattutto nella classe di età compresa fra i 5 e i 5 anni. Nel complesso, aggiungendo le persone scoraggiate al numero dei disoccupati, il tasso di disoccupazione salirebbe al 7%. Sezione Tendenze del mercato del lavoro regionale 5

6 . Le dinamiche congiunturali e i flussi Avviamenti in flessione nel I e trimestre 9 I dati disponibili sulle Comunicazioni Obbligatorie, aggiornati al I trimestre 9, mostrano un continuo calo degli avviamenti (Figura ): rispetto al I trimestre 8 si rileva una contrazione del,5%, per un totale di 8mila avviamenti in meno. Anche le cessazioni sembrerebbero essersi ridotte sensibilmente (la variazione tendenziale è pari a meno 8,5% corrispondente 86mila movimenti in meno), contribuendo all emergere di un saldo positivo, ma questo dato deve essere considerato con cautela, a causa dei possibili ritardi con cui le imprese comunicano l avvenuta interruzione del rapporto di lavoro. Alcuni dati parziali relativi al trimestre 9 mostrano una sostanziale stabilità degli avviamenti rispetto al trimestre 8, che già però scontava i primi effetti della crisi. Il numero degli avviamenti aumenta nel commercio e nei servizi (+,%), mentre continua ad essere fortemente negativo nell industria (- %) e nelle costruzioni (-,%). Rispetto al trimestre 8 aumentano le cessazioni (+%). Il saldo torna ad essere negativo, per un totale di.579 movimenti. Figura Le Comunicazioni Obbligatorie - Regione 6 5 Avviamenti Cessazioni Proroghe Trasformazioni I trim. 8 trim. 8 I trim. 8 trim. 8 I trim. 9 trim. 9 I trim. 9 Il peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro regionale si evince anche dal turnover lordo che evidenzia un mercato del lavoro sempre meno dinamico (Figura ): la somma di avviamenti e cessazioni (turnover lordo) registrata nel I trimestre 9 risulta in diminuzione di circa mila movimenti. Nonostante siano oltre 78 mila i posti creati e cessati nel I trimestre 9, questi movimenti rappresentano il 8,% del totale occupati in, la percentuale più bassa registrata dal 8 ad oggi. Figura Turnover lordo e incidenza sull occupazione- Regione 8 6 Turnover lordo (scala sx) I trim. 8 trim. 8 I trim. 8 trim. 8 Turnover/Occupati* I trim. 9 trim. 9 I trim. 9 Fonte: Osservatorio Federato del Mercato del Lavoro Regione Nel I e nel trimestre 9 il calo degli avviamenti continua a riguardare soprattutto il lavoro a tempo indeterminato e l apprendistato (rispettivamente -,5% e -,% nel I trimestre e -8,% e -9,% nel ). Il lavoro a progetto invece fa segnare una variazione positiva del,6% nel I trimestre e del,9% nel. Considerando l incidenza degli avviamenti sullo stock di occupati, si evince come siano le province di Lecco, Lodi, Varese, Bergamo e Como a registrare i valori più bassi (Figura ); tra queste Lecco, Varese e Como sono anche tra le province a registrare la più elevata percentuale di lavoratori in crisi sul totale occupati. 5,, 5,, 5,, Fonte: Osservatorio Federato del Mercato del Lavoro Regione Presentati dall Osservatorio sul Mercato del Lavoro- Regione, il febbraio. Sezione Tendenze del mercato del lavoro regionale 6

7 Figura Avviamenti per provincia Incidenza % su occupazione Figura Indagine trimestrale - Variazione congiunturale del numero di occupati Commercio e servizi Sondrio Milano Brescia Pavia Cremona Mantova Como Bergamo Varese Lodi Lecco 7,7 7, 7, 6,6 6,6 6, 6, 5, 8,8 9,8, 6 8 Commercio Servizi Media mobile di termini,,5,,5,,5 apr 6 lug 6 ott 6 gen 7 apr 7 lug 7 ott 7 gen 8 apr 8 lug 8 ott 8 gen 9 apr 9 lug 9 ott 9 Fonte: Osservatorio Federato del Mercato del Lavoro Regione Per il trimestre 9, ulteriori variazioni negative dell occupazione emergono dall Indagine condotta da Regione, Unioncamere e Confindustria presso un campione di imprese dell industria e dei servizi. La variazione negativa più intensa è registrata dal comparto dei servizi (-%), seguono l artigianato (-,6%) e l industria (-,%), mentre solo il commercio manifesta una sostanziale tenuta (-,%), ascrivibile alle assunzioni temporanee effettuate in concomitanza del periodo natalizio. (Figura e Figura ). Nel comparto industriale, sono le grandi imprese, per la prima volta a scontare il calo occupazionale più consistente (-,5%) rispetto alle medie e alle piccole imprese (-,%). Figura - Indagine trimestrale - Variazione congiunturale del numero di occupati Industria e artigianato,,,,,,6,8,,,,6 Industria Media mobile di termini Artigianato apr lug ott gen apr lug ott gen 5 apr 5 lug 5 ott 5 gen 6 apr 6 lug 6 ott 6 gen 7 apr 7 lug 7 ott 7 gen 8 apr 8 lug 8 ott 8 gen 9 apr 9 lug 9 ott 9 Fonte: Indagine trimestrale, Regione, Unioncamere e Confindustria Nell industria e nell artigianato, le variazioni occupazionali sono il frutto di dinamiche che, come consuetudine nell ultimo trimestre dell anno, presentano un sostanziale aumento dei tassi di uscita. Questo dato non risulta, però, controbilanciato da un aumento degli avviamenti che, in questo trimestre, si mantengono sostanzialmente sugli stessi livelli del I trimestre. Nel comparto industriale il tasso di ingresso rimane stabile allo o,9%, mentre il tasso di uscita sale all,% rispetto all,5% del trimestre precedente, raggiungendo il suo punto di massimo; il saldo tra ingressi e uscite è quindi negativo per,5 punti percentuali, rispetto a -,6 registrato nel trimestre precedente (Figura 5). Figura 5 Indagine trimestrale Unioncamere - La dinamica occupazionale dell industria -,,5,,5,,5,,5,,5, 5 Saldo Tasso di ingresso Tasso di uscita I 6 I 7 I 8 I 9 I Fonte: Indagine trimestrale, Regione, Unioncamere e Confindustria Fonte: Indagine trimestrale, Regione, Unioncamere e Confindustria Si veda nota metodologica. Sezione Tendenze del mercato del lavoro regionale 7

8 Nelle imprese artigiane il tasso di ingresso aumenta leggermente portandosi all,%, mentre il tasso di uscita si assesta al,9% (,% nello scorso trimestre), con un saldo ancora negativo (-,7%), inferiore di,5 punti percentuali rispetto al trimestre precedente (Figura 6). Figura 6 Indagine trimestrale Unioncamere -La dinamica occupazionale nell artigianato 5 Saldo Tasso di ingresso Tasso di uscita I 6 I 7 I 8 I 9 I Fonte: Indagine trimestrale, Regione, Unioncamere e Confindustria in deroga 5 e al fatto che in molte aziende si siano superate le 5 settimane previste e si sono ormai entrati in un nuova pericolosa fase di crisi strutturale e riduzione occupazionale. Gli interventi ordinari autorizzati nell industria sono pari a quasi 7 milioni di ore (+78% rispetto al 8). Nell industria fra il I e il trimestre 9 è aumentato il ricorso alla CIGS che, complessivamente, registra una variazione congiunturale positiva pari al 5,5% a fronte di una sostanziale stabilità della CIGO. Il settore che maggiormente richiede la cassa integrazione è, come anche per tutto il territorio nazionale, quello meccanico, seguito, in, dal tessile, dal chimico e dal metallurgico. Figura 7 Cassa Integrazione Guadagni Ore Autorizzate Regione Ordinaria Industria Ordinaria Edilizia Straordinaria Media mobile centrata di termini 5.. L effetto delle crisi aziendali sull occupazione: sempre più importante il ricorso alla CIGS Nel 9 le ore di CIG complessivamente autorizzate in tutto il territorio regionale arrivano a circa 7 milioni, di cui 8 milioni a carattere ordinario e 9 milioni a carattere straordinario, registrando un aumento del 9% rispetto al 8 quando le ore autorizzate ammontavano a oltre 6 milioni. Nel complesso la CIGO registra un aumento su base annua pari a 67%, la cassa straordinaria un aumento del %. Nell ultima parte dell anno si assiste inoltre ad una preoccupante inversione di tendenza: mentre il ricorso alla cassa integrazione ordinaria sembra rallentare i ritmi di crescita, il ricorso ai provvedimenti straordinari si intensifica (Figura 7), arrivando a rappresentare ben il % del totale dei provvedimenti autorizzati. A tale incremento contribuisce solo marginalmente il commercio la cui variazione è pari solo a +5,8%. L incremento della CIGS in questo ultimo periodo è ascrivibile in primo luogo alle crescenti domande di cassa Fonte: elaborazioni Irs su dati INPS La figura 8, che mette a confronto le variazioni tra il e il I trimestre 9 delle ore autorizzate di CIGO e CIGS per settore rapportandole alla variazione media registrata dal comparto industriale, mostra che la maggior parte dei settori dell industria manifesta un aumento del ricorso alla CIGS e una sostanziale stabilità nella richiesta delle 5 Al momento della redazione del presente documento non sono disponibili i dati aggiornati sui provvedimenti di CIGS in deroga. A settembre il numero massimo di lavoratori al momento della firma del Decreto di Concessione era pari a 8.88 (Italia Lavoro Spa). 9 Sezione Tendenze del mercato del lavoro regionale 8

9 ore CIGO, soprattutto per i settori alimentare, metallurgico e del legno. Aumenta anche il tiraggio della cassa integrazione straordinaria (ore utilizzate su ore autorizzate). A livello nazionale, da gennaio a novembre 9 sono stati effettivamente utilizzati il 68,% degli interventi straordinari e in deroga autorizzati, a fronte del 65,5% nel mese di agosto, una percentuale che rimane comunque inferiore a quanto registrato nel 8 (86,9%). Per quanto riguarda la, Unioncamere, mostra un leggero aumento della percentuale di ore di cassa integrazione utilizzate sul monte ore complessivo trimestrale rispetto al I trimestre: si passa infatti dal,8% al,9%. Prosegue invece la diminuzione del numero di imprese che ricorre alla CIG, che passano dal 7,7% del I trimestre al,5%. Figura 8 - Variazioni congiunturali della CIG tra e I trimestre 9 (CIGO e CIGS) Confronto rispetto alle media Variazione congiunturale CIGS (variazione media industria 5,5%) Tessili Alimentari Metallurgiche Legno Abbigliamento Meccaniche Instal.impianti 6 edilizia Lav. Min. Carta, stampa ed non met. editoria 6 8 Servizi e varie Trasporti e comunicazioni Estrazione minerali metalliferi e non I lavoratori approvati nelle liste di mobilità sono a dicembre 9 5.6, quasi il doppio rispetto ai 7.75 approvati a fine 8 (Figura 9). Su base annua si registra infatti un tasso di crescita complessivo dei collocati in mobilità pari a +88%. I lavoratori approvati ex l. 6/9 sono.788, equivalenti al 6% del totale degli approvati. Risulta così evidente una netta prevalenza degli interventi attivati nell ambito delle imprese medio piccole che appaiono dunque particolarmente esposte alle conseguenze della crisi (nel 8 la quota dei collocati in mobilità ai sensi della legge suddetta era del 5,6%). Figura 9 I lavoratori approvati nelle liste di mobilità Regione /9 6/9 Totale Fonte: Osservatorio Federato del Mercato del Lavoro Regione Nel mese di dicembre 9, si registra comunque una diminuzione degli approvati totali pari a -5% rispetto al mese di novembre 9 (Figura ), da considerare con cautela alla luce del fatto che il dato è aggiornato al 8//9. Figura Andamento degli ingressi in lista di mobilità per mese e tipologia di lista Regione Chimica, etc. Variazione congiunturale CIGO (variazione media industria,%) Fonte: elaborazioni Irs su dati INPS e cresce il numero di lavoratori nelle liste di mobilità Tra i segnali più evidenti che testimoniano come la crisi che stiamo attraversando avrà ripercussioni di lungo periodo sull occupazione, c è la crescita dei lavoratori licenziati in mobilità. Fonte: Osservatorio Federato del Mercato del Lavoro Regione Sezione Tendenze del mercato del lavoro regionale 9

10 Complessivamente, i lavoratori potenzialmente coinvolti in situazioni di crisi (stimati considerando i lavoratori in CIGO, CIGS e mobilità) 6 sono circa mila pari al 6,% del totale dell occupazione dipendente lombarda, oltre il triplo rispetto a quanto registrato nel 5 (Figura ). Figura I lavoratori coinvolti in situazioni di crisi Incidenza sull occupazione dipendente- Regione Confronto 5-9 (Gennaio Dicembre) 7 6 5,6 5 9 (Genn. Dic.),,9,6, Mobilità CIGO CIGS Totale Fonte: elaborazioni Irs su dati Osservatorio Mercato del Lavoro- Regione (Mobilità), INPS (CIG) e Istat (n. occupati). Rispetto al 5 si conferma, come già evidenziato nell analisi relativa ai primi nove mesi del 9, l elevato il ricorso alla CIG: nel complesso i lavoratori in CIG equivalenti a ore arrivano a rappresentare, in tutto l arco del 9, il,8% dell occupazione dipendente rispetto all % dell intero 5. In termini assoluti a fine anno è Milano la provincia che conta il numero maggiore di lavoratori coinvolti in situazioni di crisi (56.), seguita da Brescia (6.86) e Varese (6.8) (Figura a). Considerando l incidenza sull occupazione dipendente, sono Varese, Lecco e Como, nell ordine, le province dove la crisi si è fatta maggiormente sentire (Figura b). A Varese rimane il negativo primato, con il,% (in linea con il mese di settembre) dei lavoratori alle dipendenze coinvolto in crisi aziendali. E Lecco la provincia che sconta l incremento maggiore rispetto al trimestre precedente, (+,% rispetto all 8,8% a settembre). Al terzo posto della graduatoria si trova Como, con un indice del 9,%, superiore a quello di Brescia nonostante le ore totali di CIG siano meno della metà (5 milioni contro oltre 5), mentre in provincia di,6,9 6, Milano i lavoratori coinvolti in potenziali situazioni di crisi incidono per il,% sull occupazione dipendente, rispetto al,% del mese di settembre. Figura - Lavoratori coinvolti in situazioni di crisi Incidenza sull occupazione dipendente - 9 (Gennaio - Dicembre) Milano Brescia Varese Bergamo Como Lecco Pavia Mantova Cremona Lodi Sondrio Varese a) Stima lavoratori 5 6 Lecco Como Brescia Pavia Bergamo Cremona Mantova Milano Lodi Sondrio Mobilità CIG b) Incidenza % su occupazione,5,6, 5, 6, 6, 5,8 9, 9,,, 5 5 Fonte: elaborazioni Irs su dati Osservatorio Mercato del Lavoro- Regione (Mobilità), INPS (CIG) e Istat (n. occupati). 6 Si veda nota metodologica. Sezione Tendenze del mercato del lavoro regionale

11 . Le prospettive Grande incertezza sugli sviluppi futuri A livello internazionale, nei mesi finali del 9, continuano i segnali di inversione del ciclo negativo che si erano già evidenziati nel I trimestre dell anno; tutti gli indicatori, fra cui l aumento della produzione, il miglioramento delle aspettative delle imprese e dei consumatori, segnalano un processo di graduale uscita dalla recessione. Anche per l economia italiana è in atto una ripresa, seppur minima e a ritmi contenuti, dalla seconda metà del 9. Tuttavia, la distanza dai livelli pre-crisi rimane molto ampia. Sul graverà infatti la pesante eredità del 9 che consta di un settore industriale con un eccesso di capacità produttiva, una domanda di lavoro in pesante calo e un preoccupante continuo aumento del ricorso alla CIG, soprattutto straordinaria. Rimangono, pertanto, significativi margini di incertezza sull intensità della ripresa che si ripercuotono negativamente sulle prospettive occupazionali. Le aspettative delle imprese industriali e artigiane lombarde rimangono infatti negative, a riprova di una cautela generalizzata (Figura ). Tuttavia il miglior andamento degli indicatori e delle aspettative su produzione, domanda estera e interna, si riflette in una lieve attenuazione del pessimismo anche sulle prospettive occupazionali, già a partire dal trimestre 9 (Figura ). E ipotizzabile che difficilmente nel breve periodo le imprese possano tornare ai livelli di impiego della manodopera osservati prima dell inizio della crisi; anzi i significativi margini di incertezza sull intensità della ripresa potrebbero rallentare ulteriormente il processo di riassorbimento dei lavoratori attualmente in Cassa Integrazione determinando così ulteriori perdite di posti di lavoro. Figura - Indagine trimestrale Unioncamere - Prospettive dell occupazione per il trimestre successivo Saldo tra aumento e diminuzione Industria e artigianato 5,, 5,, 5,, 5,, 5, Industria Media mobile di termini Artigianato gen apr lug ott gen apr lug ott gen apr lug ott gen apr lug ott gen 5 apr 5 lug 5 ott 5 gen 6 apr 6 lug 6 ott 6 gen 7 apr 7 lug 7 ott 7 gen 8 apr 8 lug 8 ott 8 gen 9 apr 9 lug 9 ott 9 Fonte: Indagine trimestrale, Regione, Unioncamere e Confindustria Figura - Indagine trimestrale Unioncamere - Prospettive dell occupazione per il trimestre successivo Saldo tra aumento e diminuzione - Commercio e Servizi 5,, 5,, 5,, 5,, 5, Commercio Media mobile di termini Servizi apr 6 lug 6 ott 6 gen 7 apr 7 lug 7 ott 7 gen 8 apr 8 lug 8 ott 8 gen 9 apr 9 lug 9 ott 9 Fonte: Indagine trimestrale, Regione, Unioncamere e Confindustria Sezione Tendenze del mercato del lavoro regionale

12 Nota metodologica: Fonti dei dati usati per l analisi delle tendenze congiunturali Comunicazioni Obbligatorie Osservatorio Federato del Mercato del Lavoro Regione -CRISP Le informazioni disponibili in questa banca dati derivano dalle Comunicazioni Obbligatorie riguardanti gli eventi verificatisi nel periodo di analisi. Le Comunicazioni considerate sono tutte quelle inviate dai datori di lavoro che hanno sede operativa in Regione, anche se relative a personale con domicilio fuori regione, più tutte quelle che riguardano lavoratori domiciliati in regione, anche se inviate da aziende fuori Regione, ed infine quelle di Aziende di Somministrazione che hanno sede operativa in. Nell ambito delle Comunicazioni sono stati identificati quattro tipi di Comunicazione: Avvimenti, Proporoghe, Trasformazioni e Cessazioni. Indagine congiunturale Regione -Unioncamere -Confindustria E una indagine campionaria presso 56 imprese che viene condotta trimestralmente (6 industriali, artigiane, 6 servizi e commercio). Sono considerate le imprese con più di addetti per il comparto industriale e quelle con più di addetti per il comparto artigiano, dei servizi e del commercio. Oltre alle informazioni relative all occupazione raccoglie dati su: produzione, materie prime, giacenze prodotti finiti, capacità produttiva, nuovi ordini acquisiti nel trimestre, fatturato, prezzi di vendita, aspettative per le imprese artigiane e manifatturiere. Nel commercio e nei servizi, oltre ai dati occupazionali, vengono raccolti dati su: volume d affari, prezzi, scorte di magazzino, ordini ai fornitori, occupazione, aspettative. I dati relativi all indagine nel comparto del commercio e dei servizi a livello provinciale vanno interpretati con una certa cautela per via di una bassa rappresentatività; non fanno inoltre parte del campione del commercio le catene della GDO a meno che non abbiano sede sul territorio lombardo. Le differenze che emergono dalle dinamiche occupazionali rilevate dall indagine Regione-Unioncamere- Confindustria rispetto ai dati amministrativi sulle Comunicazioni Obbligatorie dell Osservatorio Federato del Mercato del Lavoro Regione possono in parte essere spiegate dalla diversa natura delle due fonti (dati derivanti da indagine campionaria rispetto a dati amministrativi) e dalla diversa unità di analisi. Nell indagine congiunturale le variazioni occupazionali sono riferite al numero di addetti. Mentre per le Comunicazioni Obbligatorie l unità di analisi non è la singola persona ma il singolo evento. Vi è inoltre un possibile ritardo nelle comunicazioni/registrazioni in riferimento alle cessazioni.

13 Nota metodologica: I principali indicatori utilizzati a livello regionale e provinciale Gli indicatori di Fonte Istat Tassi di occupazione, disoccupazione, attività Contributi alla variazione tendenziale dell occupazione = *. L indicatore misura la variazione dell occupazione totale dovuta alla variabile X. Indicatore di flessibilità del mercato del lavoro = Incidenza % della somma di lavoro part-time, a tempo determinato, collaboratori e professionisti non regolamentati sul totale dell occupazione. Gli indicatori di Fonte Comunicazioni Obbligatorie: Saldo = Avviamenti -Cessazioni Turnover lordo: Avviamenti+Cessazioni. Tasso di avviamento: Rapporto tra il numero di avviamenti nel settore x e il numero di occupati nel settore (RCFL, Istat Media 8). Gli indicatori di Fonte INPS: Lavoratori equivalenti a ore= stimati rapportando il monte ore autorizzato di CIG all orario di lavoro medio annuo di.7 ore; si ottiene così un numero (teorico) di lavoratori sospesi integralmente ( a ore );. Indicatore di intensità del ricorso alla CIG rispetto alla media Lombarda: rapporto tra l incidenza % delle ore di CIG autorizzate nel settore x sul totale delle ore autorizzate nella Provincia di riferimento e l incidenza % delle ore di CIG autorizzate nello stesso settore x sul totale delle ore autorizzate in. Un valore di questo rapporto > indica in un determinato settore un ricorso alla CIG più intenso rispetto alla media lombarda, se < il ricorso è meno intenso, se = il ricorso è in linea con quanto avviene nella media regionale. Incidenza dei lavoratori coinvolti in situazioni di crisi: rapporto tra la somma dei lavoratori stimati in CIGO e CIGS (ore autorizzate convertite in lavoratori equivalenti a o re sulla base di un monte ore contrattuale annuale per addetto pari a 7) e i lavoratori in mobilità, sull occupazione alle dipendenze (RCFL, Istat trimestre 9 dato regionale e RCFL, Istat-Media 8 per il dato provinciale).

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