Elaborazione di 800 questionari provenienti dal centro pilota di Kabinda RDC

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1 Elaborazione di 800 questionari provenienti dal centro pilota di Kabinda RDC Analisi di aspetti agronomici: Le aziende agricole sono costituite in prevalenza da o 3 aree di coltivazione (graf.1) di superficie media di 0.3 ha per una superficie media aziendale di 1. ha. Le colture maggiormente diffuse nell area presa in esame sono: Manioca, Mais, Fagiolo, Arachide, Soia (graf. ). Graf. 1-Ripartizione aziendale (% aziende per categoria) 13,7 1,0 37,8 7, Graf. - Diffusione coltura (% aziende) 0, 71,8 8,3 9,8,7 1 area aree 3 aree aree Dalle risposte esaminate è emerso che la tessitura prevalente dichiarata risulta quella sabbiosa (graf. 3) ed il giudizio sulla fertilità globale del terreno risulta medio-bassa (graf. ). Graf. 3-Tessitura dichiarata Graf. -Fertilità dichiarata 1% % 17% 6% 7% sabbiosa argillosa medio impasto sabbioso-argilloso nd 9% 3% 9% 7% alta media bassa nd Non risulta diffuso l utilizzo delle rotazioni colturali mentre risultano diffuse nel 0% delle aziende le consociazioni tra diverse colture (graf. ). 1

2 Graf. -Utilizzo delle consociazioni tra colture (% aziende) Consociazioni varie cons. Mais e Manioca cons. Arachide e Manioca tot cons. Le lavorazioni di preparazione del terreno, nonché le operazioni colturali e la raccolta avvengono tutte manualmente senza l utilizzo di attrezzature meccaniche. Per la preparazione del letto di semina viene utilizzata la zappa in modo da creare dei solchi disposti a file o comunque delle aree di semina più o meno regolari. Risulta diffusa la pratica di bruciatura delle erbe infestanti e dei residui colturali prima del nuovo ciclo di coltivazione. Il tempo medio impiegato per la preparazione del terreno per la semina risulta compreso tra le ore in media per le cinque colture maggiormente diffuse raggiungendo in media i 1 cm di profondità. La semina avviene con l utilizzo di semente locale, per la manioca viene eseguito l impianto di talee commercializzate in contenitori che hanno capacità di 9 kg ciascuno. Le dosi di semina sono riportate nel grafico 6 mentre dal graf. 7 si rilevano i dati di densità e profondità media di semina.

3 10 9 Graf. 6-Dose media di semina (Kg ha -1 ) Graf. 7- Densità (semi m - ) e profondità (cm) media di semina Densità media di semina Profondità media di semina Non vengono eseguite operazioni colturali quali concimazioni, irrigazioni e trattamenti antiparassitari, principalmente per la non disponibilità di questi input nella zona interessata e/o l elevato costo per il reperimento da altre zone limitrofe. La mancanza di adeguati fattori produttivi impedisce il raggiungimento di rese medie soddisfacenti per il fabbisogno familiare, come si può notare dal grafico 8. Dal grafico 9, inoltre, emerge come le produzioni di tipo amidaceo, mais e manioca, vengano in prevalenza autoconsumate mentre le produzioni proteiche risultano vendute in prevalenza. 6,0,0,0 3,0,0 1,0 Graf. 8-Rese colturali medie (Mg ha -1 ), 0,7 0,6 0,3 0, 10 9 Graf. 9-Vendita e autoconsumo medi Autoconsumo medio Vendita media 3

4 L unico tipo di trattamento apportato alle produzioni risulta essere l essiccazione: nel caso della manioca in prevalenza con l ausilio del fuoco mentre per le altre produzioni all aria sfruttando l irradiazione solare (graf. 10). Graf.10-Tipologia di essiccazione (% az.) ,0,0 1,0,0 6 Graf.11-Durata media di essiccazione (giorni) Essic. all'aria (% az.) Essic. al fuoco (% az.) La durata media di essiccazione per le produzioni ottenute è variabile intorno ad una settimana, solo per il mais l essiccazione all aria dura circa un mese. Per quanto riguarda la modalità di conservazione non si è avuto altro riscontro, per chi ha compilato il questionario, che la tipologia di conservazione familiare, si potrebbe dire che la totalità di produzione sia conservata con questa modalità (graf. 1). La durata media di conservazione risulta essere di circa mesi per le colture a maggior contenuto proteico che per la maggior parte vengono vendute, mentre per la manioca che possiede una raccolta a scalare la media di conservazione risulta mesi e per il mais, maggiormente autoconsumato, la conservazione risulta di 7 mesi.

5 9 Graf. 1-Conservazione delle produzioni di tipo familiare (% aziende) 8 8,0 7,0 Graf.13-Durata media della conservazione (mesi) ,0,0,0 3,0,0 1,0 Per quanto riguarda la sezione agronomica dei questionari si può dire che molte voci non siano state compilate o per la non comprensione della richiesta o perché sottointeso che l operazione riportata non sia effettuata. In aggiunta, alla sezione suggerimenti la maggior parte delle aziende-famiglie ha riportato la necessità di maggiore disponibilità di input produttivi (acqua, fertilizzanti, prodotti antiparassitari) e di strutture adeguate per lo stoccaggio delle derrate (granelle in particolare).

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