LINEE GUIDA Realizzazione impianto di condizionamento PET RADIOLOGIA CENTRALE
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- Daniela Roberto
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1 LINEE GUIDA Realizzazione impianto di condizionamento PET RADIOLOGIA CENTRALE
2 DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI TERMOMECCANICI Generalità La scelta del tipo d impianti termici da adottare per il reparto PET è stata eseguita tenendo conto sia delle necessità di realizzare condizioni di benessere fisiologico adeguato alle funzioni che si svolgono nei vari locali, sia delle esigenze tecniche economiche connesse all'adattamento degli impianti alle diverse zone del reparto e alla realizzazione di opere di sicuro affidamento, ma di costo contenuto per l'installazione, la gestione e manutenzione. Conseguentemente è stato previsto di dotare il reparto/servizio di varie tipologie d impianti di climatizzazione, ognuna relazionata alle specifiche destinazioni degli ambienti cui è asservita. I dati che dovranno essere presi alla base della progettazione saranno i requisiti termoigrometrici e di purezza dell'aria negli ambienti riguardo alle condizioni esterne e alle sorgenti d inquinamento endogeno. I criteri d'impostazione generale saranno: La previsione di dotare tutti gli ambienti d immissione di aria di rinnovo opportunamente trattata, limitando al massimo l'infiltrazione di aria dall'esterno; La previsione di fare il trattamento di detta aria con particolare riguardo sia alla purezza della stessa, agendo in elevati valori di filtrazione e umidificazione mediante getti di vapore, sia per ciò che attiene le possibilità di contaminazione interna, agendo su compartimentazioni a livello di singolo locale ove necessario; La previsione di dotare il reparto d impianti completamente ispezionabili e manutenibili in ogni loro parte; La previsione di poter eseguire la conduzione attraverso un sistema di automazione centralizzata comune a tutti gli impianti che ne ottimizzi gli orari di funzionamento e
3 ne razionalizzi l'uso e la manutenzione mediante il monitoraggio continuo dei punti strategici. La filtrazione con filtri assoluti sul circuito di espulsione per l area calda, ossia quella relativa ai trattamenti specifici di diagnostica nucleare I sopraddetti criteri d impostazione, uniti alle esigenze peculiari degli ambienti, e all analisi tipologica dei carichi termici endogeni hanno portato alla scelta dei seguenti tipi d impianti: Per gli ambienti della zona fredda, ossia quelli che si riferiscono ai servizi generali del reparto, dell attesa e comunque non interessati all utilizzo di sostanze radioattive, si è ipotizzato di avvalersi di un impianto di climatizzazione del tipo ad aria primaria e terminali idronici a controsoffitto. Detto impianto sarà articolato su un unità di trattamento aria esterna centralizzata e terminali idronici pensili locali a due tubi che, mediante propria regolazione, consentiranno il mantenimento delle condizioni termoigrometriche prefissate. Tale impianto consentirà di controllare i carichi latenti mediante i ricambi forzati che peraltro saranno costituiti da aria a elevato grado di purezza. Per le zone ospitanti le unità di diagnostica, si è previsto un impianto di climatizzazione integrale del tipo a tutt aria con adeguato ricambio aria (almeno 5 v/h) e filtri assoluti in uscita per le aree classificate come zona controllata, con gradienti decrescenti verso la camera calda dove si dovrà avere il valore più basso. Detto impianto sarà articolato su un unità di trattamento a tutt'aria esterna centralizzata. Gli ambienti saranno dotati di batteria di postriscaldamento che consentirà, mediante propria regolazione, il mantenimento delle condizioni termoigrometriche prefissate. Per alcuni ambienti a forte carico sensibile endogeno, saranno installati anche dei terminali idronici ad acqua per consentire il mantenimento delle condizioni di progetto. Per i corridoi, gli atri e i locali di servizio si dovrà prevedere un impianto di riscaldamento a radiatori.
4 Pertanto il sistema aeraulico sarà articolato su un trattamento preliminare dell aria da immettere, centralizzato in apposita unità, tale trattamento viene poi integrato in base alle esigenze locali con trattamenti secondari mediante unità terminali; l aria immessa verrà poi ripresa dagli ambienti per essere espulsa mediante apparecchiature di espulsione centralizzate. Il sistema idraulico sarà articolato sulla produzione del vettore energetico invernale ed estivo collegato, mediante una distribuzione di tubazioni in controsoffitto, alle unità di trattamento dell aria, e alle eventuali apparecchiature secondarie (batterie di post-riscaldamento) poste nei controsoffitti in prossimità degli ambienti. La seconda tipologia presenta la distribuzione dell acqua calda o fredda fino alle unità terminali di scambio in ambiente, permettendo una semplificazione degli schemi distributivi e un elevata comodità ambientale. Tale sistema è di semplice gestione e manutenzione. Sottocentrali tecnologiche Dovrà essere prevista la realizzazione delle seguenti sottocentrali meccaniche: Sottocentrale di climatizzazione, per la produzione e la distribuzione dei fluidi caldi e freddi ubicata nella sottocentrale adiacente al reparto di medicina nucleare; Centrale frigorifera e di condizionamento ubicata all esterno, nell area prospiciente il nuovo reparto, soprastante al locale vasche;. Le unità di trattamento dell aria, rispettivamente a servizio della zona fredda e di quella calda, saranno ubicate all esterno, vicino al gruppo frigorifero dedicato al raffreddamento delle PET. La necessità di prevedere un gruppo frigorifero dedicato, deriva dall utilizzo solo stagionale della rete centralizzata di acqua refrigerata. Per la produzione del vapore sterile per l umidificazione saranno utilizzati produttori di vapore di tipo a elettrodi. Le centrali saranno quindi organizzate in modo da poter realizzare i seguenti scopi:
5 1. Deve essere assicurata l indipendenza della distribuzione dei fluidi caldi e refrigerati a servizio delle sale di diagnostica; 2. La posizione delle apparecchiature deve essere tale da garantire la massima praticità di manutenzione. 3. Le apparecchiature devono essere del tipo per esterno e le reti rifinite con materiali adatti allo stesso scopo, Regolazioni automatiche Il sistema di regolazione automatico delle apparecchiature delle sottocentrali tecnologiche, delle unità di trattamento dell'aria e relativo a tutti i segnali di commutazione centralizzati sarà del tipo DDC (Direct Digital Control) e sarà costituito essenzialmente dalle sottocentrali di regolazione comprendenti i diversi moduli di regolazione d ingresso/uscita, digitali, analogici ecc., dagli elementi terminali e dagli organi di regolazione, dai collegamenti elettrici fra le varie apparecchiature, dal software di regolazione e controllo. Comando e segnalazione di stato di funzionamento, allarme, etc. Per tutte le apparecchiature elettriche delle sottocentrali tecnologiche e delle unità di trattamento aria sarà anche comandato l azionamento sequenziale e temporizzato e controllato lo stato di funzionamento e di allarme; tali stati saranno controllati a distanza mediante il sistema di supervisione. Tutte le sottocentrali di regolazione periferiche dovranno essere collegate tra loro e con il sistema centrale di supervisione. Tutti i collegamenti fra le varie sottocentrali e il sistema di supervisione dovranno essere posati su canaline e passerelle indipendenti dai circuiti di potenza. Gli impianti di condizionamento saranno integrati da quadri elettrici di potenza e controllo con gli allacciamenti elettrici a tutte le utenze comprese le alimentazioni ai quadri suddetti. La fornitura elettrica dovrà prevedere:
6 Quadro gruppo produzione fluidi termovettori; Quadro sottocentrale frigorifera; Distribuzione con allacciamento ai motori; Messa a terra. Tutta la parte elettrica dovrà essere realizzata in conformità alle norme CEI. I quadri, le linee elettriche, la rete di terra ed equipotenziale ecc., saranno realizzati secondo le specifiche tecniche degli impianti elettrici generali descritte nei relativi documenti: NORME, DECRETI, DISPOSIZIONI DI LEGGE, REGOLAMENTI Gli impianti dovranno essere realizzati a regola d arte, non solo per quanto riguarda le regole d installazione, ma anche per la qualità e le caratteristiche delle apparecchiature e dei materiali. In particolare dovranno essere osservate le seguenti leggi e norme: Legge n. 615 del D.P.R. n del D.P.R. n del D.M. del Circolare n. 73 del D.M. del Legge n. 308 del Legge n. 10 del D.P.R. n del Legge n. 46 del D.P.R. n. 412 del Raccolta R A.N.C.C., ultima edizione e loro successivi aggiornamenti Norme C.T.I. (Comitato Termotecnico Italiano) Norme U.N.I. - U.N.E.L.
7 Norme C.E.I. (Comitato Elettrotecnico Italiano) Prescrizioni e raccomandazioni dell Ispettorato del Lavoro, I.S.P.E.S.L. e U.S.S.L. Prescrizioni e raccomandazioni dei Vigili del Fuoco. Eventuali altre norme indicate nelle specifiche relazioni di calcolo. Il rispetto delle Norme sopra indicate è inteso nel senso più restrittivo, cioè non solo la realizzazione dell impianto sarà rispondente alle norme, ma altresì ogni singolo componente dell impianto stesso. In caso di emissione di nuove normative, l Appaltatore è tenuto a comunicarlo alla Commitente, dovrà adeguarvisi e il costo supplementare verrà riconosciuto solo se la data di emissione della norma risulterà posteriore alla data dell appalto. RIFERIMENTI NORMATIVI L impianto oggetto del presente Appalto sarà realizzato in accordo alle normative vigenti. In particolare: prescrizioni ISPESL (ex Ente Nazionale Prevenzione Infortuni ed ex ANCC) norme UNI (unificazione Italiana) norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) legge n.10/91 e relativi regolamenti e decreti prescrizioni e raccomandazioni dei Vigili del Fuoco norme riguardanti i singoli componenti.
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