Il tuffo di gabriele salvadori
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- Dionisia Verde
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1 Il tuffo di gabriele salvadori
2 La sicurezza attiva l Consiste nel tenere sempre in considerazione le conseguenze dell azione dell allievo l L insegnante deve assicurarsi che i rischi siano presi in totale ed oggettiva sicurezza l Attenzione nei salti e nei tuffi!!!
3 Accorgimenti per la sicurezza salti e tuffi vanno eseguito in tutta sicurezza, la posizione del maestro è decisiva per evitare incidenti sia contro il muretto che contro il fondo
4 Come usare il un bambino accetta di saltare solo se sa come tornare a se non sa tornare da solo (nuotando) il bastone rappresenta l altro dopo il salto il bambino perde l orientazione per cui è utile fargli sentire dov è il bastone toccandolo sul petto
5 Premessa Ogni didattica deve far riferimento ad un modello tecnico da raggiungere e che va esplicitato il nostro modello sono i migliori nuotatori di oggi
6 Il nostro è un modello tecnico funzionale Cioè un modello che parte dall analisi dei gesti (l apparente) dei nuotatori migliori per ri-costruire il funzionamento nel NUOTO (il reale)
7 La resistenza dell acqua 1 l R=ksv 2 l La resistenza frontale l L allineamento del corpo l La forma del corpo l La tonicità l Il quadrato della velocità
8 La resistenza dell acqua 2 L acqua è un liquido L acqua è penetrabile La resistenza dell acqua ha un aspetto dialettico : Impedisce e Permette l avanzamento del nuotatore
9 Il modello funzionale proiettile - propulsore Confrontati al duplice e contraddittorio problema della resistenza l Tutti i nuotatori, a tutti i livelli e in tutte le nuotate sono alternativamente corpo proiettile e corpo propulsore
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11 I sei livelli del nuotatore 1. Galleggiamento 2. Corpo proiettile (il tuffo) 3. Corpo propulsore 1 (la costruzione dello spazio) 4. Respirazione (per andare all isola meravigliosa) 5. Corpo propulsore 2 (la costruzione spazio- tempo) 6. La gestione dell energia (la costruzione della potenza)
12 Il corpo proiettile Il nuotatore, per cercare di limitare le resistenze dell acqua: - si immerge - si tonifica - si allunga - si allinea
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14 L azione (Piaget) l Le azioni non sono dei movimenti qualsiasi, ma dei sistemi di movimenti coordinati in funzione di un risultato o di una intenzione. J.Piaget
15 A cosa serve il tuffo? A togliere il freno prima di iniziare a nuotare l Sviluppare la capacità di passare attraverso l acqua con il minimo di energia
16 Tuffo, io ti amo ma l Il principiante (il terrestre): l Non accetta di cadere (riflessi di raddrizzamento di origine labirintica) l Conserva lo sguardo nel punto di ingresso (tende ad alzare la testa per mantenere l informazione visiva) l Conseguenza: i segmenti del corpo non possono allinearsi nelle direzione dell entrata in acqua
17 L orecchio interno
18 La sensazione di perdita di equilibrio, che parte dall orecchio interno, a seconda della sua intensità, arriva a. provocare: - il riflesso di raddrizzamento della testa (riflesso Magnus, 1924) per poter conservare lo sguardo orizzontale - l estensione delle braccia in avanti (effetto paracadute, Schaltembrandt 1925) - il recupero delle gambe avanti sotto il tronco, alla ricerca di un appoggio sotto il centro di gravità
19 Che cos è il tuffo (definizione funzionale di tuffo) l Azione complessa formata da due azioni semplici: La caduta + La spinta l Tuffarsi è coordinare due azioni semplici: 1. regolare un cambiamento dell asse del corpo 2. comunicare al corpo una grande velocità
20 La strategia didattica l Insegnare le due azioni per poi coordinarle l Nota bene : ogni azione si caratterizza per un risultato da ottenere
21 Le entrate in acqua l I salti l Le cadute a V maiuscola l Le capriole l I tuffi
22 I salti Siete capaci di saltare per entrare ben dritti in acqua? l Preparano l allineamento del corpo l Mantenere la forma l La posizione del maestro per la sicurezza l È stato ben costruito il galleggiamento?
23 Il salto da seduti per toccare il fondo precede quello da in piedi
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25 Le variabili nel salto l L altezza dall acqua del punto di partenza l L orientazione del corpo nell entrata l L orientazione alla partenza (attenzione ai salti spalle all acqua)
26 Le cadute Siete capaci di cadere restando dritti come un bastone? l Partire da dentro l acqua l In vasca piccola l Dalla scaletta l Attenti al massacro degli innocenti
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28 Il criterio di riuscita l Le entrate in acqua devono essere dolci (non dolorose) ed escludere la vista l Mantenere inalterata la forma di partenza presa al suolo l (a poco a poco scompariranno i riflessi)
29 L emozione del salto in acqua l Il salto è un momento di possibile crisi (l abbandono di ogni relazione sensoriale con il mondo solido) l Mantenere un contatto (pertica o mano del maestro)
30 Le cadute a V maiuscola Siete capaci di cadere all indietro piegati a V maiuscola e toccare l acqua con il sedere? l Mantenere chiuso l angolo tronco-cosce l Situazioni facilitanti (frenare la caduta) l Evoluzioni : cadere chiudendosi l Variabili
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32 Le capriole Siete capaci di cadere dal bordo piegati in avanti e toccare l acqua con la nuca? l Rotazione completa del corpo l Le capriole sul tappeto (per sentire il collo) l Attenzione al fondo!
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34 Il Tuffo (senza spinta) Siete capaci di entrare in acqua per la nuca ed uscire lontano? l La dissociazione braccia - testa l Tuffo sul tappeto l Il fachiro l Far sentire la forma del corpo l Aumentare l altezza del punto di partenza l In punta dei piedi l Ruotare attorno ai piedi fermi"
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36 Il ruolo di timone delle braccia l Dapprima : limitare la profondità della traiettoria del corpo (attenti al fondo) l Poi: conservare la profondità di affondamento del corpo l Per il tono: Il tuffo con la tavoletta in mano l Regola: Mantenere le braccia dietro le orecchie l Le mani escono per prime
37 Far sentire la forma per il tuffo
38 LA SPINTA
39 Il tuffo con la spinta Siete capaci di entrare in acqua lontano con un tuffo? Ricorda!!! l È il risultato da ottenere che costruisce (organizza) la coordinazione dei movimenti l Nel tuffo per entrare lontano apprendo a coordinare caduta e spinta
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41 Saper osservare l Il tuffo non termina con l entrata in acqua ma.
42 Se piega le gambe l La spinta è completa? l In che direzione spinge? l A) non sa in che direzione spinge l B) non sente in che direzione spinge
43 Rinforzare la potenza della spinta l Con dei salti in lungo entrando con i piedi l Con dei salti in alto l In vasca piccola l Con lo slancio delle braccia sincronizzato alla spinta di gambe l Entrando in acqua sempre più lontano l Guardando davanti a sé e non nel punto di ingresso l Percorrendo la massima distanza possibile fino all arresto del corpo (valutare la distanza percorsa)
44 Il lancio delle braccia Siete capaci di entrare più lontano con lo slancio delle braccia? l A terra verso l alto per sincronizzarlo alla spinta delle gambe l In lungo entrando in piedi l Nel tuffo
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46 La traiettoria aerea e subacquea del tuffo l L inclinazione del corpo in volo l Andare a toccare il fondo l Retta o parabola? l dall energia di caduta, associata o no alla spinta, dipende la velocità di entrata in acqua l Il principio di inerzia l Avanzare immersi costa meno energia l Quando cominciare a nuotare
47 IMPORTANTE Verificare quale è negli allievi la rappresentazione spontanea della traiettoria in aria, dell inclinazione del corpo nell entrata in acqua e della traiettoria subacquea del corpo (chiedere di disegnare: è una retta o una curva? Sale o no in aria? Quanto è profonda nell acqua?)
48 il Tuffo a dorso
49 Il tuffo a dorso Siete capaci di uscire dall acqua e rientrare lontano con gli occhi TRE AZIONI DA COORDINARE: l 1. La spinta dal muro l 2. Il lancio delle braccia l 3. L iper-estensione del corpo
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51 Idee per il tuffo a dorso l Entrare lontano con la testa l Andare a toccare il fondo l Passare sopra la corsia l Regola: Il 50% dei tuffi deve essere a dorso
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54 Ma non dimenticate le scivolate? * (sia sul petto che sul dorso prima la postura, cioè preparare braccia- testa e poi spingere) * Obiettivo: arrivare lontano * quali sono le possibili varianti (petto/dorso, verso testa/piedi, da dove spingere, direzione orizzontale/obliqua verso il basso/alto ecc) * Se necessario tornare agli esercizi per forma e tono (fachiro ecc)
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