Intervista al dott.fabrizio Tortora Vicepresidente Aper 1. APER e il settore delle energie rinnovabili

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1 Intervista al dott.fabrizio Tortora Vicepresidente Aper 1 APER e il settore delle energie rinnovabili L APER (Associazione Produttori Energia da Fonti Rinnovabili) è la prima associazione nazionale in quanto a rappresentatività delle fonti rinnovabili nel loro complesso e una delle maggiori operanti in Europa per numero di iscritti e potenza installata. Opera senza fini di lucro, a livello nazionale e internazionale, nell ambito della promozione delle fonti rinnovabili e della tutela degli interessi dei produttori di energia elettrica rinnovabile. Attualmente APER conta più di 450 associati e quasi impianti per un totale di più di MW di potenza elettrica rinnovabile installata, destinata a produrre 7 miliardi di KWh all anno. Negli ultimi anni, con l avvento di nuove tecnologie per l energia, uno dei principali obiettivi di APER è stato quello di adeguarsi alle nuove fonti rinnovabili, visto che inizialmente era nata come associazione dei produttori di energia idroelettrica. Lo scopo principale di APER è, comunque, quello di promuovere l utilizzo e la produzione di energia da fonti rinnovabili, muovendo le leve informative, formative e legislative. A ciò si affianca l attività associativa per promuovere l utilizzo e lo sfruttamento delle fonti rinnovabili presso diversi destinatari (ad esempio, istituzioni ed amministrazioni). La sua attività quindi si traduce da una parte nell assistenza e nel supporto tecnico e normativo necessario alla realizzazione e gestione degli impianti e alla commercializzazione dell energia elettrica prodotta e dall altra in azioni di promozione mirate a favorire la formazione e la diffusione di una cultura della sostenibilità ambientale e delle fonti rinnovabili, attraverso l organizzazione di corsi, convegni e fiere. APER dedica inoltre particolare attenzione alla formazione dei soggetti istituzionali coinvolti nei procedimenti di autorizzazione degli impianti come le Pubbliche Amministrazioni. Attraverso questa serie di attività, l Associazione mira ad avere maggior peso nei meccanismi decisionali, a livello sia ministeriale sia regionale. In parallelo, APER svolge attività di studi: ad esempio, è stato di recente elaborato un lavoro sulle linee autorizzative a livello regionale degli impianti da fonti rinnovabili. Criticità del settore. Ostacoli di natura autorizzativa - Il quadro normativo Secondo l Associazione il settore ha grandi possibilità di sviluppo ma è necessario eliminare gli ostacoli che lo rallentano e che costituiscono un freno agli investimenti. Le ragioni di questa inerzia sono, ad avviso dell APER, da ricercare nella considerazione che in Italia non c è stata negli ultimi decenni una vera e propria 1 Intervista realizzata il 19 maggio 2009.

2 Interviste politica energetica, intesa come scelta ragionata e operativa su come il Paese debba affrontare le scelte ambientali ed energetiche, trasformandole in azioni normative e di indirizzo a cui il sistema industriale e politico si debba adeguare. Questa mancanza di riferimenti a livello normativo ha provocato incertezza al mondo industriale e imprenditoriale minando la competitività del Paese. Tale situazione ha di fatto generato un anomalia per il settore delle rinnovabili: l Italia risulta infatti uno dei paesi a maggiore produzione di energia rinnovabile ma nel territorio nazionale non si è ancora sviluppata pienamente una solida, matura e completa industria di settore, in particolare per quanto riguarda l eolico e il fotovoltaico. Due in particolare sono gli elementi su cui puntare per superare le criticità riscontrate: il superamento delle barriere locali agli investimenti e la regolamentazione dei rapporti con le amministrazioni locali; la definizione di un quadro stabile e con rischio conosciuto nel lungo periodo. Il principale ostacolo allo sviluppo delle energie rinnovabili risiede nel complicato svolgimento delle procedure autorizzative per la costruzione e l esercizio degli impianti, in un panorama normativo regionale spesso frammentato e disomogeneo. La principale causa di questa disomogeneità è la mancanza di un riferimento unico a livello nazionale che ha portato le Regioni ad emanare una serie di Linee Guida, differenti tra loro, senza alcun coordinamento generale. Da cinque anni, infatti, si attende l approvazione delle Linee Guida nazionali per lo svolgimento del procedimento per il rilascio dell autorizzazione unica, (di cui all articolo 12, d.lgs. n. 387/2003). Le Linee Guida costituirebbero un importante strumento per rendere omogeneo, trasparente e obiettivo, su tutto il territorio nazionale, il procedimento di autorizzazione, superando la frammentazione scaturita dalle discipline regionali adottate. In merito, APER ha redatto e sottoposto ai Ministeri competenti la propria proposta di linee guida. Va aggiunto che tale inefficienza autorizzativa si riflette in un inefficienza economica. Ne è un esempio il tasso di mortalità dei progetti che, a seguito di normative autorizzative regionali difformi e spesso discontinue (con un conseguente aumento dei tempi e dei costi relativi), si aggira intorno al 60-70%. Il rischio maggiore connesso alla presenza di tali vincoli è relativo alla riduzione dell attrattività del nostro Paese per gli imprenditori che intendono investire in tale business. Occorre giungere quanto prima all applicazione di un procedimento autorizzativo unico a livello nazionale, secondo uno schema comune e condiviso a livello di Conferenza Unificata Stato-Regioni-Enti Locali per: ridurre le peculiarità negli iter amministrativi regionali/provinciali; ridurre il costo indotto sopportato dalle imprese del settore, dovuto alle suddette differenziazioni regionali; ridurre l incertezza e la vulnerabilità del processo autorizzativo; in definitiva, consentire alle imprese una migliore pianificazione del proprio sviluppo e garantire una migliore qualità dei progetti presentati. 2

3 Le Associazioni di Categoria Per il futuro sarebbe auspicabile un piano energetico nazionale da vedere come un disegno organico a livello nazionale e, quindi, come uno strumento che orienti la rete infrastrutturale nel suo complesso. In altre parole, la soluzione prospettata dall APER è la realizzazione di quella tanto agognata politica di indirizzo ed incentivazione condivisa, volta a favorire la rinascita, lo sviluppo e la competitività di un industria italiana delle fonti rinnovabili e che dovrebbe esprimersi anche in azioni di comunicazione e formazione verso amministratori pubblici, funzionari degli enti locali, comunità locali e cittadini. Ostacoli di tipo infrastrutturale. Problemi di connessione alla rete Ulteriori problemi del settore sono relativi alla connessione fisica degli impianti alla rete elettrica di distribuzione o trasmissione. Ciò deriva anche dal fatto che storicamente il nostro sistema energetico infrastrutturale si è confrontato con il sistema delle grandi centrali di produzione, per cui tutti gli impianti infrastrutturali erano in ombra delle stesse. Le odierne esigenze sono invece di sviluppare reti di trasmissione sia passive che attive, cioé in grado di accogliere e smistare efficientemente anche i flussi in immissione provenienti da tanti piccoli e medi impianti (la cosiddetta generazione distribuita). Ostacoli relativi al mercato- Sistema degli incentivi Un ulteriore difficoltà connessa allo sviluppo del settore concerne la poca chiarezza sulle politiche di incentivazione. Le continue modifiche normative al sistema di incentivazione delle fonti rinnovabili basate sui Certificati Verdi hanno generato una situazione di incertezza che ne ha prodotto una forte diminuzione del prezzo di vendita. Consapevole della strategicità dello strumento dei certificati verdi nell economia di sviluppo del settore delle rinnovabili, APER ha creato uno strumento di monitoraggio continuo degli andamenti del mercato dei CV, dando vita a un Osservatorio specifico, in modo da offrire agli operatori del settore delle rinnovabili uno strumento di orientamento nelle proprie scelte quotidiane. L attività dell Osservatorio sul mercato CV, sotto la consulenza tecnica-scientifica di REF, si realizzerà in report periodici sull andamento del mercato dei CV, analisi e studi previsionali, al fine di introdurre contenuti di scenario sul mercato dei prezzi energetici ed elementi di maggior prevedibilità, certezza e trasparenza. Ad avviso di Aper, il problema principale del mercato dei certificati verdi è che è un mercato lungo, l offerta da parte dei produttori aumenta con un tasso superiore a quello della domanda soggetta all obbligo ai sensi di legge. Ciò deriva, in primis, dall esistenza di una quota d obbligo bassa (4,55%). Tale squilibrio è generato anche e soprattutto dall aumento dell importazione da Francia, Slovenia e Svizzera di energia riconosciuta rinnovabile. Si consolida quindi la preoccupazione, già espressa dall Associazione, che questo trend possa erodere quote di mercato di certificati verdi destinabili all energia rinnovabile italiana, che rischia così di avere sempre meno spazio all interno del meccanismo dei certificati verdi. Tutto ciò si somma all endemico ed irrisolto problema delle esenzioni previste per la determinazione della produzione elettrica non rinnovabile soggetta all obbligo. 3

4 Interviste Tuttavia, va detto, che è attualmente in discussione alla Camera un decreto per trasferire la quota d obbligo dai punti d immissione ai punti di prelievo. Ciò allargherebbe la base imponibile su cui applicare la stessa e il mercato dovrebbe, così, accorciarsi. Gli obiettivi comunitari APER guarda con preoccupazione agli obiettivi cui mira l Italia al 2020 per soddisfare gli obblighi che l Europa sta imponendo agli stati membri, cioè portare la produzione di energia rinnovabile dagli attuali 50 a oltre 90 TWh/anno. Per centrare i target al 2020 occorre abbassare il costo di produzione dell energia rinnovabile nel nostro Paese. L APER in un suo studio sui costi di generazione delle FER ha evidenziato l incidenza degli extra oneri di produzione che gravano sul sistema Italia e che di fatto rendono difficile lo sviluppo di una filiera italiana delle rinnovabili: oneri compensativi, sindrome Nimby (Not In My BackYard), incertezza nei tempi e nelle procedure degli iter autorizzativi, costi di allacciamento alla rete, sono alcuni esempi di vincoli e criticità che inevitabilmente si ripercuotono sul costo dell energia prodotta. In vista degli obiettivi cui mira l Italia al 2020, l APER ritiene indispensabile rimuovere tali vincoli attraverso interventi legislativi mirati e una corretta campagna di informazione che coinvolga Istituzioni scientifiche, Enti locali e consumatori. L Associazione ritiene a questo proposito necessario affrontare e risolvere definitivamente a livello legislativo e ministeriale i seguenti nodi: la definizione chiara del principio che l obiettivo nazionale di quota % di energia rinnovabile al 2020 debba essere raggiunto attraverso la sommatoria di realistici ma impegnativi obiettivi regionali, discussi e concordati attraverso un chiaro meccanismo di burden sharing. Tale meccanismo dovrà tenere in conto sia delle specifiche e differenti vocazioni territoriali all impiego delle diverse fonti rinnovabili, che dei loro potenziali, (da esprimersi in potenziali minimi da raggiungere in tempi certi e non in potenziali massimi invalicabili). l introduzione di un sistema incentivante che premi in modo chiaro ed evidente le regioni virtuose, che rispettano gli obiettivi stabiliti al 2020 e che altrettanto penalizzi le regioni non virtuose. A tal proposito sarebbe corretto anche un sistema di green production trading fra le regioni che permettano a quelle virtuose di vendere il loro eccesso a quelle meno virtuose sulla traccia dell ETS. la definitiva separazione tra gli strumenti incentivanti dedicati alle fonti rinnovabili e quelli per le fonti assimilate (cogenerazione e teleriscaldamento non green). La posizione di APER sul nucleare Il mix energetico nazionale deve essere, secondo APER, composto tanto da fonti energetiche tradizionali quanto dal rinnovabile e dal nucleare. Le fonti rinnovabili devono, quindi, convivere con l eventuale nucleare e una fonte non deve escludere le altre, soprattutto in considerazione dei rispettivi ordini di grandezza che risultano essere completamente differenti. 4

5 Le Associazioni di Categoria La Ricetta di Aper per il Settore Rinnovabili Procedure amministrative Ripartizione obiettivi generali rinnovabili a livello regionale 1. Responsabilizzazione locale 2. Migliore gestione complessiva Applicazione procedimento autorizzativo unico secondo uno schema comune e condiviso a livello Conferenza Unificata Incentivazioni Affinamento strumento Certificati Verdi Separazione incentivi fonti rinnovabili / assimilate / cogenerazione 1. Riduzione delle peculiarità negli iter amministrativi regionali/provinciali 2. Riduzione del costo indotto sopportato dalle imprese dovuto alle differenziazioni regionali 1. Maggiori garanzie per investitori 2. Razionalizzazione (risparmi) a favore del sistema elettrico 1. Migliore equità distribuzione incentivi 2. Riduzione oneri a carico sistema 3. Maggiore chiarezza verso i consumatori finali 5

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