Sentenza n. 1400/2019 pubbl. il 22/03/2019 RG n /2016

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1 N. R.G /2016 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO TRIBUNALE ORDINARIO di TORINO Prima Sezione Civile Il Tribunale, nella persona del Giudice dott. Alberto La Manna ha pronunciato la seguente SENTENZA nella causa civile di I Grado iscritta al n. r.g /2016 promossa da: ADRIANO PRODOTTI SIDERURGICI SNC DI ADRIANO GIOVANNI E C. con il patrocinio dell avv. GUARINO RICCARDO elettivamente domiciliato in VIA F. SOLIMENA, NAPOLI ITALIA presso il difensore avv. GUARINO RICCARDO ATTORE contro BANCA DEL PIEMIONTE S.P.A., con il patrocinio dell avv. LANCIANI ANDREA, elettivamente domiciliato in Corso Galileo Ferraris, 43 null Torino presso il difensore avv. LANCIANI ANDREA CONVENUTO CONCLUSIONI Per parte attrice Voglia Cod. Ecc.mo Tribunale adito, contrariis reiectis, In via preliminare: a) Accertare la violazione del dovere di correttezza e buona fede che informa tutte le fasi del contratto di cui agli artt e 1375 c.c. Nel merito: pagina 1 di 6

2 b) Accertare la nullità delle clausole contrattuali con le quali la Banca ha applicato la capitalizzazione degli interessi; c) Accertare l invalidità (nullità/annullabilità) e/o illegittimità totale e/o parziale dei contratti di conto corrente nn e per avere, la Banca, perpetrato il reato di usura di cui all art. 644 c.p. e art. 2 co. 4 Legge 108/96. Per l effetto: Condannare la Banca convenuta alla restituzione di tutte le somme indebitamente trattenute in forza dei contratti di conto corrente n e n A.F. sulla scorta delle perizie di cui agli atti, ovvero della somma accertata in esito alla espletata CTU, oltre interessi maturati e maturandi fino all effettivo soddisfo. In Via istruttoria: d) Ordinare al CTU di provvedere al ricalcolo del TEG facendo applicazione della legge 108/ 96. In ogni caso: e) condannare la Banca del Piemonte S.p.A. alla rifusione di tutte le spese della presente lite, inclusive di diritti, onorari, C.P.A., contributo forfetario ed I.V.A. come per legge, con attribuzione al sottoscritto procuratore antistatario. Per parte convenuta Voglia l Ill.mo Tribunale, respinta ogni contraria istanza, in via preliminare dichiarare la nullità e l inammissibilità della domande proposte; in subordine nel merito comunque respingere tutte le domande proposte dall attrice; in ogni caso, con il favore delle spese, diritti e onorari di giudizio, IVA e CPA. Concisa esposizione delle ragioni di fatto e di diritto della decisione Con atto di citazione ritualmente notificato la società Adriano Prodotti Siderurgici snc di Adriano Giovanni e C. conveniva in giudizio la Banca del Piemonte Spa riferendo di avere stipulato con la banca convenuta nell anno 2000 il contratto di conto corrente nel 2003 il contratto 81728; che su entrambi i conti nel corso degli anni venivano aperte diverse linee di credito; che per la durata dei rapporti la banca ha utilizzato un Teg superiore al tasso soglia ed ha applicato la capitalizzazione composta degli interessi debitori; che il tentativo di mediazione obbligatoria sortiva esito negativo; che in data veniva disposta la chiusura dei citati rapporti di conto corrente; che in data pagina 2 di 6

3 veniva formulata richiesta ex art. 119 Tub alla banca, reiterata in data cui la banca rispondeva in data comunicando la disponibilità della documentazione richiesta, previa corresponsione dell importo di 600; che parte attrice contestava l esorbitante importo richiesto in violazione dei doveri di correttezza e buona fede. Si costituiva la Banca del Piemonte Spa contestando gli assunti avversari, eccependo la prescrizione del credito azionato e chiedendo il rigetto della domanda proposta. In primo luogo la parte attrice lamenta la violazione del principio di buona fede e correttezza da parte della banca per avere questa richiesto l importo di 600 per l esibizione dei documenti di cui all art. 199 TUB. Trattasi di allegazione infondata in quanto è la stessa norma menzionata che prevede che l estrazione delle copie relative alla documentazione richiesta sia a carico del cliente e nessuna prova è stata fornita del fatto che l importo richiesta sia effettivamente eccessivo rispetto ai costi necessari per tale estrazione. In ogni caso la questione è irrilevante atteso che è stata comunque possibile a mezzo CTU la ricostruzione dei rapporti in esame. In merito alla domanda proposta in punto applicazione da parte della banca convenuta di un Teg superiore al tasso soglia consentito si rileva che la CTU eseguita in corso di giudizio ha verificato, facendo applicazione dei criteri indicati nel quesito con riferimento alla determinazione del Teg secondo i parametri di cui alla L. 108/96 e le istruzioni della Banca d Italia, che non vi è stato alcun superamento dei tassi soglia stabiliti ciò considerando tanto l ipotesi in cui sono state ricomprese nel calcolo le CMS e i premi di polizza anche per il periodo anteriore all agosto del 2009 quanto nell ipotesi in cui la CMS è stata ricompresa solo per il periodo successivo all entrata in vigore del DL 185/2008. Appare evidente, pertanto, che la domanda proposta è da ritenersi infondata senza necessità di ulteriori specificazioni in merito ai principi da seguirsi per la determinazione dell usurarietà del Teg applicato. Parte attrice afferma che vi sarebbe stata da parte della banca una indebita applicazione degli interessi anatocistici con riferimento al conto Afferma in particolare la parte attrice che la delibera CICR del con la quale sono state indicate le condizioni secondo le quali può essere considerata legittima l applicazione degli interessi anatocistici, ha carattere regolamentare e non potrebbe derogare la norma di cui all art c.c. e che, inoltre, la legge di stabilità del 2014 nel modificare il comma 2 dell art. 120 TUB avrebbe definitivamente rimosso la copertura legislativa dell efficacia della delibera CICR del Parte convenuta contesta invece che la L 147/2013 nel modificare l art. 120 TUB abbia pagina 3 di 6

4 effettivamente determinato l illegittimità dell anatocismo. In merito si osserva che l art. 120 cpv. TUB, introdotto dall art. 25, comma 2, del D. Lgs n. 342 ha previsto che il CICR stabilisca modalità e criteri per la produzione di interessi sugli interessi maturati nelle operazioni poste in essere nell esercizio dell attività bancaria, prevedendo in ogni caso che nelle operazioni in conto corrente sia assicurata nei confronti della clientela la stessa periodicità nel conteggio degli interessi sia debitori sia creditori. Con ciò è stata introdotta nell ordinamento una norma di rango primario, evidentemente in deroga all art c.c., che consente l anatocismo ( produzione di interessi su interessi ) nei limiti e secondo le modalità previste dalla fonte secondaria autorizzata (deliberazione del CICR) e alla condizione della pari periodicità nel conteggio degli interessi debitori e creditori quando si tratti di operazioni in c/c. Destituita di fondamento appare, pertanto, la considerazione della parte attrice in merito alla impossibilità perla delibera CICR di derogare al regime di cui all art c.c. Per quanto attiene invece la preclusione all applicazione di interessi anatocistici dopo la data dell a seguito della modifica all art. 120 TUB introdotta dalla L. 147/2013. In merito si osserva che l art. 120 co. 2 TUB nella versione vigente a seguito delle modifiche introdotte dall L. 147/2013 stabilisce che «2. Il CICR stabilisce modalità e criteri per la produzione di interessi nelle operazioni poste in esserenell esercizio dell attività bancaria, prevedendo in ogni caso che: a) nelle operazioni in conto corrente sia assicurata, nei confronti della clientela, la stessa periodicità nelconteggio degli interessi sia debitori sia creditori; b) gli interessi periodicamente capitalizzati non possano produrre interessi ulteriori che, nelle successive operazioni di capitalizzazione, sono calcolati esclusivamente sulla sorte capitale.» Tale disposizione è stata poi nuovamente oggetto di modifica ad opera della L.8/ n. 49 di conversione del DL n. 18. In merito all interpretazione derivante dalla modifica introdotta a partire dal 2014 si sono registrati orientamenti contrastanti laddove alcuni Tribunali hanno negato la natura direttamente precettiva del divieto di anatocismo stabilito in assenza della delibera attuativa del CICR. La giurisprudenza di merito prevalente, cui questo Giudice ritiene di aderire, ha stabilito invece che la norma primaria è chiara nella sua portata precettiva e che la norma regolamentare deve dare attuazione alla norma primaria e non può stravolgerla, per cui la mancanza della delibera CICR comporta unicamente che gli intermediari sono liberi di adottare qualunque modalità operativa e contabile per garantire che gli interessi non siano mai calcolati sugli interessi in tutte le operazioni bancarie (in tal senso si veda Tribunale Milano e Tribunale Milano nonché Tribunale Roma ). pagina 4 di 6

5 Fatte tali premesse si rileva che nel caso di specie il contratto in relazione al quale la parte attrice ha sollevato la questione relativa al calcolo illegittimo di interessi anatocistici è successivo alla delibera CICR del febbraio 2000 essendo stato stipulato in data 30 maggio 2000, dal contratto emerge che vi è stata espressa approvazione per scritto della clausola di reciprocità nella clausola di reciprocità nella capitalizzazione degli interessi creditori e debitori, è stato previsto il TAN ma che il tasso effettivo è stato indicato unicamente nel contratto dell Afferma la banca convenuta che la mancanza di tale indicazione non sarebbe comunque un vizio tale da determinare una nullità della pattuizione. Tale tesi non è condivisibile ad opinione di questo Giudice. L art. 6 della delibera CICR del stabilisce che nei casi nei casi in cui è prevista una capitalizzazione infrannuale viene indicato il valore del tasso, rapportato su base annua, tenendo conto degli effetti della capitalizzazione. Trattandosi di noma posta a tutela degli obblighi di informazione e trasparenza da parte dell istituto bancario si ritiene che anche la mancata indicazione del tasso effettivo determini la nullità della pattuizione non potendo essere ritenuta equivalente la comunicazione di tale tasso esclusivamente a mezzo dei documenti di sintesi. In base alle considerazioni di cui sopra appare, pertanto, fondato il calcolo del CTU operato espungendo dai ricalcoli l effetto economico dell anatocismo sino al primo trimestre 2012 e dal primo trimestre del 2014 (per quest ultimo, peraltro, il calcolo è risultato pari a 0 non essendo stato riscontrato anatocismo). L importo dovuto dalla banca convenuta per tale voce è, pertanto, pari ad ,64. In merito poi alla questione sollevata in CTU relativa alla assenza di una univoca determinazione delle commissioni di massimo scoperto applicate si rileva trattarsi di questione non ammissibile essendo stata sollevata dalla parte attrice solo in sede di seconda memoria ex art. 183 co. 6 c.p.c. Nulla, pertanto, deve essere stabilito sul punto. In merito, infine, alla eccepita prescrizione dalla parte della convenuta, si rileva che le rimesse solutorie sono capienti rispetto alle competenze addebitate sino al IV trimestre 2014 e per il periodo successivo (dal primo trimestre 2005 al 2 aprile 2005) non vi sono rimesse solutorie generatisi in epoca successiva tali da coprire le competenze via via addebitate. L eccezione di prescrizione risulta, pertanto, irrilevante ai fini di causa per cui la stessa parte convenuta non l ha più coltivata nelle difese conclusive. In conclusione, pertanto, la domanda proposta è da considerarsi fondata limitatamente all importo sopra indicato di ,64 riferito al conto La banca convenuta deve essere, pertanto, condannata alla restituzione della somma indicata decorrenti dal pagina 5 di 6

6 Atteso l accoglimento della domanda in misura notevolmente inferiore rispetto agli importi inizialmente indicati dagli attori come dovuti si ritiene che debbano essere integralmente compensate tra le parti le spese di lite. Le spese di CTU sono poste al 50% per parte. P.Q.M. Il Tribunale, definitivamente pronunciando, ogni diversa istanza ed eccezione disattesa o assorbita, così dispone: Condanna la Banca del Piemonte spa a restituire a Adriano Prodotti Siderurgici snc di Adriano Giovanni e C. la somma di ,64, oltre interessi al tasso legale dall al saldo. Compensa le spese di lite Spese di CTU al 50% per parte Torino, 14 marzo 2019 Il Giudice dott. Alberto La Manna pagina 6 di 6