TEMPIO CREMATORIO DI CIVITAVECCHIA
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- Giovanna Murgia
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1 TEMPIO CREMATORIO DI CIVITAVECCHIA DOMANDA AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE DPR 59/2013 RELAZIONE TECNICA DI CONFORMITA AGLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE SETTORIALE D.C.R. n. 42 del 27/09/2007 Piano di Tutela delle Acque Regionali P.T.A.R. SOCIETA RICHIEDENTE: TEMPIO CREMATORIO CIVITAVECCHIA srl Via Braccianese Claudia, CIVITAVECCHIA (RM) P.IVA Pag. 1di 9
2 Premessa identificabili al N.C.T. al foglio n. 12 part per una superficie complessiva di mq. di cui 385 mq, di superficie coperta, destinati all impianto di cremazione e sue pertinenze che avrà invece superficie utile lorda di 650 mq., la rimanente parte sarà destinata a verde, parcheggi e percorsi interni all area di progetto Più precisamente la concessione ha per oggetto, ai sensi dell art. 143 D.Lgs 12/04/2006 n.163, le seguenti attività: La progettazione definitiva ed esecutiva del nuovo tempio crematorio di Civitavecchia; La realizzazione dell opera come sopra identificata; La manutenzione ordinaria e straordinaria come specificato nel progetto tecnico allegato alla convenzione per tutta la durata della concessione; La gestione dei servizi derivanti dal nuovo impianto di cremazione, ovvero la custodia degli immobili, la gestione dei rifiuti speciali, etc L area oggetto di intervento è posta all interno del recinto cimiteriale del cimitero di via Braccianese Claudia nel Comune di Civitavecchia. A tal riguardo, la presente Relazione Tecnico Illustrativa dell'impianto di servizio per lo Smaltimento acque reflue contiene gli elementi necessari alla verifica del progetto di realizzazione dell impianto nell area cimiteriale del comune di Civitavecchia. L affidamento dei lavori previsti in concessione prevede: la gestione completa delle fasi di progettazione, l ottenimento dagli enti preposti delle necessarie autorizzazioni alla realizzazione dell opera e al successivo avvio e gestione del servizio; la realizzazione dei manufatti e degli impianti destinati a tempio crematorio e annessi locali di servizio, sulla parte di area data in concessione. Obiettivo del progetto sarà quello di realizzare un opera che sia in grado di rispondere alle caratteristiche descritte in precedenza. In particolare il nuovo complesso, oltre a garantire ai cittadini di poter usufruire del servizio di cremazione in un ambiente consono ai criteri e canoni moderni, sarà concepito in modo da limitare il più possibile l impatto ambientale, i camini saranno mascherati e la forma è tale da integrarsi con il territorio con una architettura lineare e discreta. Particolari attenzioni saranno posti nelle sistemazioni interne, sia per gli arredi che per gli apparati di luce, che dovranno garantire ai partecipanti una forma di intimità e di serenità. Saranno inoltre utilizzate le più recenti tecnologie impiantistiche in grado di contenere i consumi e le emissioni in atmosfera, garantendo il rigoroso rispetto delle normative di riferimento. Le caratteristiche dell impianto di cremazione sono tali da garantire la totale assenza di odori sgradevoli e di materia organica nelle ceneri ed assicurare la massima silenziosità durante il funzionamento. Pag. 2di 9
3 UBICAZIONE STRUTTURA Aerofoto di inquadramento generale Pag. 3di 9
4 TEMPIO CREMATORIO E PUNTO DI SCARICO Estratto catastale - Foglio n. 12 part Pag. 4di 9
5 INSERIMENTO PLANIMETRICO STRUTTURA TEMPIO CREMATORIO E PUNTO DI SCARICO Pag. 5di 9
6 CONFORMITA ALLA D.C.R. N. 42 DEL 27/09/2007 Per l impianto di smaltimento delle acque reflue si è fatto specifico riferimento alle Norme di attuazione allegate alla D.C.R. n. 42 del 27/09/2007 Piano di Tutela della Acque Regionali ai sensi del D.Lgs 152/99 e s.m.i.. In particolare le Norme di attuazione prevedono all Articolo 22 Misure per gli scarichi di piccoli insediamenti, case sparse, edifici isolati e di agglomerati urbani inferiori a a.e. alcune prescrizioni tecniche che vengono rispettate dall impianto in oggetto. Prescrizione tecnica D.C.R 42/2007 art. 22 Misure per gli scarichi di piccoli insediamenti, case sparse, edifici isolati e di agglomerati urbani inferiori a a.e. 1. Per gli scarichi di piccoli insediamenti, case sparse, insediamenti isolati e agglomerati urbani inferiori a a.e. recapitanti in acque superficiali, sul suolo o negli strati superficiali del suolo, sono definite le seguenti misure: a. gli scarichi, nuovi o esistenti, di acque reflue domestiche originate da case sparse, da insediamenti residenziali e da insediamenti isolati inferiori a 50 a.e., se non allacciabili a reti fognarie, devono recapitare sul suolo o negli strati superficiali del suolo; devono essere depurati attraverso sistemi biologici di tipo vasca Imhoff con successiva subirrigazione o evapotraspirazione fitoassistita dei reflui trattati; b. gli scarichi, nuovi o esistenti, di reflui domestici originati da insediamenti isolati maggiori di 50 a.e. e inferiori a 300 a.e., se non allacciabili a reti fognarie, possono recapitare in acque superficiali. In tal caso devono essere Conformità la struttura sarà dotata di impianto a vasca Imhoof dimensionato per 8 a.e. La presenza media nella struttura è prevista in circa 5 a.e. non pertinente Pag. 6di 9
7 trattati con idonei sistemi di depurazione che conseguano un abbattimento non inferiore al 70% del carico inquinante in entrata, in riferimento all ammoniaca e ai parametri indicati nella tabella 1 dell allegato 5 alla parte III del d.lgs. 3 aprile 2006 n Il raggiungimento dei suddetti limiti di emissione può essere raggiunto attraverso sistemi di trattamento di tipo biologico associati a trattamenti naturali dei reflui (fitodepurazione); c. Gli scarichi, nuovi o esistenti, originati da non pertinente agglomerati urbani inferiori a a.e., recapitanti in acque superficiali, devono essere trattati con sistemi di depurazione tali da consentire emissioni conformi alla tabella 1 dell allegato 5 alla parte III del d.lgs. 3 aprile 2006 n. 152, e un abbattimento non inferiore al 40% del carico in entrata dei parametri in tabella 2 dell allegato 5 del suddetto decreto. I limiti di emissione dei suddetti scarichi possono essere raggiunti attraverso sistemi di depurazione di tipo biologico associati a trattamenti di nitrificazione e denitrificazione o trattamenti naturali dei reflui (fitodepurazione); d. Le vasche settiche a tenuta dovranno essere non pertinente eliminate e sostituite con sistemi depurativi conformi alle disposizioni sopra indicate. 2. Per gli scarichi di piccoli insediamenti, case sparse, insediamenti isolati e agglomerati urbani inferiori a a.e. recapitanti in acque marino costiere, sono definite le seguenti misure: a. gli scarichi, nuovi o esistenti, di acque reflue non pertinente domestiche originate da case sparse, da insediamenti residenziali e da edifici isolati inferiori a 200 a.e., recapitanti in acque marinocostiere devono essere sottoposti ad un trattamento che consegua l abbattimento del carico inquinante in entrata non inferiore al 35% dei parametri indicati nella tabella 1 dell allegato 5 alla parte III del d.lgs. 3 aprile 2006 n. 152, fatta eccezione per il parametro solidi sospesi per il quale l abbattimento non dovrà essere inferiore al 50% del valore in entrata; b. gli scarichi, nuovi o esistenti, originati da Non pertinente agglomerati urbani inferiori a a.e., recapitanti in acque marino-costiere devono essere sottoposti ad adeguati trattamenti depurativi di tipo biologico tradizionale o ad ossidazione totale o a fanghi attivi che conseguano limiti di emissione conformi alla tabella 1 dell allegato 5 alla parte III del d.lgs. 3 aprile 2006 n Gli scarichi esistenti di cui al comma 1 e 2, se Trattasi di nuovo scarico Pag. 7di 9
8 ricadenti in aree sensibili o in bacini scolanti di aree sensibili ovvero in corpi idrici i cui bacini sono classificati nel presente Piano con lo stato qualitativo delle acque pessimo o scadente, devono essere adeguati entro il 31 dicembre del 2008; se ricadenti in bacini diversi da quelli indicati devono essere adeguati entro il 22 dicembre Tutti gli scarichi di cui ai commi 1 e 2 devono garantire la minor carica batterica possibile per il rispetto dell ambiente e della salute pubblica. Nell autorizzazione dello scarico dovrà essere previsto il limite per il parametro Escherichia coli il cui valore si dovrà fissare tenendo conto di quanto consigliato nelle indicazioni generali dell allegato 5 alla parte III del d.lgs. 3 aprile 2006 n Quanto sopra disposto potrà essere modificato ed integrato, per il raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici, alla luce di verifiche ed eventuali nuove esigenze, con specifici atti deliberativi di Giunta Regionale Prescrizione tecnica D.C.R 42/2007 art. 23 Criteri per l assimilazione delle acque reflue industriali alle acque reflue domestiche. 1. I valori limite da rispettare per l assimilazione delle acque reflue di insediamenti produttivi, ai sensi dell articolo 101, comma 7, lettera e del d.lgs. 3 aprile 2006 n. 152, sono indicati nella d.g.r. del 2 agosto 1977 n I valori dei parametri indicati nella suddetta deliberazione, di seguito riportati, sono da riferirsi nelle acque reflue prima di qualsiasi trattamento depurativo: I parametri rispetteranno le indicazioni generali dell allegato 5 alla parte III del D.Lgs 152/2006 Conformità I valori rispetteranno quanto riportato nella tabella seguente Prescrizione tecnica D.C.R 42/2007 art. 24 Acque di prima pioggia e di lavaggio di aree esterne 1. Ai sensi del comma 3 dell articolo 113 del d.lgs. 3 aprile 2006 n. 152, le acque di lavaggio e di prima pioggia dei piazzali e aree esterne industriali dove avvengono lavorazioni, lavaggi di materiali o semilavorati, di attrezzature o automezzi o vi siano depositi di materiali, materie prime, prodotti, ecc. devono essere Conformità Il piazzale tecnico sarà destinato al solo transito di automezzi per lo scarico dei feretri o per la sosta dei mezzi delle squadre di manutenzione Pag. 8di 9
9 convogliate e opportunamente trattate, prima dello scarico nel corpo ricettore, con sistemi di depurazione chimici, fisici, biologici o combinati, a seconda della tipologia delle sostanze presenti. 2. Detti scarichi devono essere autorizzati e le emissioni devono rispettare i limiti previsti dalle tabelle 3 e 4 dell allegato 5 alla parte III del d.lgs. 3 aprile 2006 n Le lavorazioni o il deposito di materiali o semilavorati, di attrezzature o automezzi o depositi di materiali, materie prime, prodotti, ecc. devono avvenire in piazzali impermeabili e dotati di sistemi di raccolta delle acque. 4. Le lavorazioni o depositi di materiali inerti o di materiali già presenti in condizioni naturali quali ad esempio: vetro non contaminato, minerali e materiali da cava, terre, argille, ghiaie, sabbie, limi, materiali da costruzione, mattonelle, ceramiche, manufatti di cemento, calce e gesso, legname di vario genere, possono essere stoccati su aree non impermeabilizzate e sono esclusi dall obbligo di trattare i reflui. 5. L esenzione all autorizzazione allo scarico e all opportuno trattamento dei reflui, per la suddetta tipologia di materiali, decade nel caso in cui l impresa, per motivi aziendali, abbia realizzato comunque una pavimentazione impermeabile del piazzale e quindi convogliato i reflui. 6. In detti scarichi devono essere assenti le sostanze pericolose ai sensi della direttiva 2000/60/CE. 7. Sono considerate acque di prima pioggia quelle corrispondenti per ogni evento meteorico ad una precipitazione di 5 mm uniformemente distribuita sull intera superficie scolante servita dalla rete di drenaggio. I coefficienti i afflusso alla rete si assumono pari ad 1 per le superfici coperte, lastricate od impermeabilizzate e a 0,3 per quelle semi-permeabili di qualsiasi tipo, escludendo dal computo le superfici a verde. 8. Gli apporti meteorici successivi alle portate di prima pioggia potranno essere scaricati direttamente nel corpo idrico ricettore. L impianto che verrà installato sarà in grado di rispettare i limiti previsti Nel piazzale tecnico non sono previste lavorazioni o depositi Nel piazzale tecnico non sono previste lavorazioni o depositi La pavimentazione sarà del tipo impermeabile Non presenti sostanze pericolose La vasca di raccolta sarà dimensionata secondo le prescrizioni tecniche riportate a fianco Il tecnico Pag. 9di 9
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