ORDINE DEGLI INGEGNERI DI VERONA E PROVINCIA 17 novembre 2018

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1 ORDINE DEGLI INGEGNERI DI VERONA E PROVINCIA 17 novembre 2018 MOBILITA INTEGRATA E SMART ROAD «Inquadramento generale e profili giuridico amministrativi» AVV. DANIELE STERRANTINO PATROCINANTE IN CASSAZIONE VIA CRESCENZIO, ROMA CONTRÀ VESCOVADO, VICENZA STERRANTINO@IUSFIRM.COM 1

2 D.M. SMART ROAD Decreto Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Modalità attuative e strumenti operativi della sperimentazione su strada delle soluzioni di Smart Road e di guida connessa e automatica - pubblicato in GU Serie Generale n. 90 del

3 Il Decreto, in buona sostanza, si sviluppa su due direttrici principali: (1) una prima parte dedicata alla realizzazione delle smart roads, ovvero delle infrastrutture che dovranno contenere le varie soluzioni di guida connessa e/o automatica (2) una seconda parte dedicata invece all introduzione ed alla sperimentazione dei veicoli a guida connessa e/o automatica. 3

4 Art. 2 - Definizione di Smart Road Le infrastrutture stradali per le quali è compiuto un processo di trasformazione digitale orientato ad introdurre: a) piattaforme di osservazione e monitoraggio del traffico, b) modelli di elaborazione dei dati e delle informazioni, c) servizi avanzati ai gestori delle infrastrutture, alla pubblica amministrazione e agli utenti della strada nel quadro della creazione di un ecosistema tecnologico favorevole all interoperabilità tra infrastrutture e veicoli di nuova generazioni

5 Art. 3 Finalità Il processo di trasformazione digitale è finalizzato: a) alla conoscenza dei flussi e delle condizioni di deflusso ai fini del miglioramento: 1) della sicurezza stradale e della assistenza al viaggio ed alla guida; 2) della gestione del traffico; 3) della informazione avanzata ai viaggiatori; 4) della resilienza delle reti e della gestione degli scenari ordinari e di intervento

6 b) alla sicurezza stradale con la introduzione di soluzioni e servizi innovativi abilitati dalle tecnologie; c) alla interoperabilità con i veicoli di nuova generazione ed alla messa in esercizio di servizi C-ITS (Sistema di trasporto intelligente cooperativo, secondo le definizioni della piattaforma europea)

7 Art. 4 - Ambito di applicazione Il processo di trasformazione digitale è applicato alle infrastrutture stradali della TEN-T, core e comprehensive, nonché a nuove infrastrutture di collegamento tra elementi della rete TEN-T, e progressivamente a tutte le infrastrutture appartenenti al primo livello dello SNIT (Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti), secondo le tempistiche e le modalità del decreto. La identificazione dei livelli SNIT è quella definita dal PGTL (Piano generale dei Trasporti e della Logistica) del 2001, come adeguata nell'allegato «Connettere l'italia» al Documento di economia e finanza 2017.

8 Art. 5 - Classificazione delle Smart Road Le Smart Road sono classificate secondo le tipologie identificate come «I» e «II». Rientrano nella tipologia I le infrastrutture appartenenti alla rete TEN-T, core e comprehensive, e, comunque, tutta la rete autostradale. Rientrano nella tipologia II le infrastrutture appartenenti al livello 1 dello SNIT e non già classificate come Smart Road di tipo I.

9 Art. 6 - Specifiche funzionali delle Smart Road Le specifiche funzionali del processo di trasformazione digitale, da soddisfare da parte delle Smart Road, sono individuate dallo specifico allegato A al Decreto

10 Art. 7 - Tempistica e modalità per la implementazione delle specifiche funzionali La implementazione delle caratteristiche funzionali si applica a tutte le infrastrutture viarie rientranti negli ambiti di applicazione del Decreto, sia di nuova realizzazione che oggetto di potenziamento, per le quali non è stato ancora approvato alla data di entrata in vigore del decreto il progetto preliminare. E non solo...

11 Art. 8 - Costi per la implementazione delle specifiche funzionali I costi relativi alla implementazione delle specifiche funzionali sono a carico del concessionario della infrastruttura, del concessionario di servizio o, in mancanza delle precedenti figure, dell'ente a diverso titolo gestore, e sono da considerarsi quali costi di investimento, riconosciuti a richiesta e secondo le normative e modalità vigenti, a valere sulle relative convenzioni, concessioni o concessioni di servizio.

12 seconda parte del DM, dedicata ai veicoli a guida automatica Art. 9 - Autorizzazione alla sperimentazione di veicoli a guida automatica Art Supervisore del veicolo a guida automatica durante la sperimentazione Art Domanda di autorizzazione alla sperimentazione

13 All'art. 11 si prevede, in particolare, l indicazione del proprietario del veicolo a guida automatica, quale soggetto responsabile ai sensi dell art 196 del codice della strada e dell art comma 3 del codice civile, ovvero di altro soggetto obbligato in solido ai sensi del citato art. 196

14 Art. 12 Caratteristiche dei sistemi di guida automatica ai fini dell ammissione alla sperimentazione su strade pubbliche Art Ambiti stradali Art Adempimenti istruttori da parte del soggetto autorizzante Art Contenuto e durata dell'autorizzazione Art Obblighi del titolare della autorizzazione alla sperimentazione Art Disponibilità dei gestori stradali e relativi obblighi Art Sospensione e revoca dell'autorizzazione Art Assicurazione della responsabilità civile Art Osservatorio tecnico di supporto per le Smart Road e per il veicolo connesso e a guida automatica

15 CONCLUSIONI E QUESTIONI APERTE

16 Nuovi e diversi soggetti si affiancano ai tradizionali protagonisti della mobilità, oggi sostanzialmente rappresentati dal proprietario dell'infrastruttura, dal gestore dell'infrastruttura, dal produttore dell'auto e dal'utente finale: basti pensare ai produttori dei software, ai gestori ed ai distributori dei dati, ai realizzatori ed agli sviluppatori dei sistemi di ITS, etc. Ma non solo: cambia anche il ruolo dei predetti tradizionali protagonisti.

17 Quali sono le conseguenze? Forse è presto per prevere un quadro completo. Ma, sicuramente, almeno due profili debbono essere ancora definitivamente approfonditi e regolamentati: - la ripartizione dei costi delle smart road - la ripartizione delle responsabilità connesse alle smart road.

18 In merito alla ripartizione dei costi delle smart road, occorrerà valorizzare nel modo giusto lo strumento del partenariato pubblico-privato in cui la Pubblica Amministrazione assumerà il ruolo di committente, o meglio ancora di Project Managerla

19 In merito alla ripartizione delle responsabilità connesse alle smart road, i profili e i quesiti di maggiore rilevanza, oltre a quelli prioritari strettamente tecnici relativi all autorizzazione alla circolazione, di cui si occupa già il decreto, sembrerebbero quelli riguardanti: 1) il trattamento dei dati personali generati dai veicoli e dalle infrastrutture con questi connesse; 2) la responsabilità per eventuali incidenti stradali; 3) l assicurazione della nuova e particolare circolazione dei veicoli

20 GRAZIE DELL ATTENZIONE

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