Marco Di Marzio. Primi elementi di inferenza statistica

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Marco Di Marzio. Primi elementi di inferenza statistica"

Transcript

1 Marco Di Marzio Primi elementi di inferenza statistica

2 Ringraziamenti Un sentito ringraziamento a Fabiola Del Greco e Agnese Panzera per la preziosa collaborazione.

3

4 Indice Probabilità. Esperimenti casuali Algebra degli eventi Probabilità e sue concezioni Assiomi della probabilità Probabilità condizionata e indipendenza Proprietà degli eventi indipendenti Formula di Bayes Esercizi svolti 2 3 Variabili casuali semplici 9 3. Variabili casuali Distribuzioni di probabilità Famiglie parametriche Funzioni di ripartizione Variabili casuali identicamente distribuite Moda Quantili Valore atteso Varianza Coefficiente di variazione Disuguaglianza di Chebyshev Variabili casuali standardizzate Esercizi svolti 32 5 Principali variabili casuali discrete Tre esperimenti casuali fondamentali Variabile casuale binomiale Variabile casuale geometrica Variabile casuale ipergeometrica Variabile casuale di Poisson Esercizi svolti 43 7 Principali variabili casuali continue Esperimenti casuali descritti da variabili casuali continue Variabile casuale normale Variabile casuale normale standard Variabile casuale uniforme Variabile casuale esponenziale Esercizi svolti 52 M. Di Marzio iii Primi elementi di inferenza statistica (ed. maggio 22)

5 Indice 9 Variabili casuali multiple Variabili casuali multiple e distribuzioni di probabilità congiunte Funzioni di variabile casuale multipla Distribuzioni di probabilità marginali Distribuzioni di probabilità condizionate Variabili casuali indipendenti Covarianza Correlazione Indipendenza e incorrelazione Distribuzione normale doppia Esercizi svolti 69 Funzioni di variabili casuali 78. Somma di variabili casuali Distribuzioni del minimo e del massimo di variabili casuali Variabili casuali che derivano dalla normale Somme di particolari variabili casuali indipendenti Teorema centrale del limite Popolazione e campionamento Popolazione, campione e inferenza Popolazione come pdf parametrica Campione casuale e osservato Statistiche campionarie Media campionaria: valore atteso e varianza Media campionaria: funzione di densità Valore atteso della varianza campionaria Funzione di densità della varianza campionaria nel caso di campioni casuali gaussiani Altre statistiche calcolate su campioni casuali gaussiani Verosimiglianza e sufficienza Funzione di verosimiglianza Sintesi dell informazione tramite statistiche Statistiche sufficienti Esercizi svolti 3 5 Stima 7 5. Il problema della stima Proprietà degli stimatori Proprietà per piccoli campioni Proprietà per grandi campioni Costruzione degli stimatori Esercizi svolti 7 7 Stima per intervalli Il problema della stima per intervalli Definizione di quantità pivotale Quantità pivotali nel caso di popolazione normale Quantità pivotali nel caso di grandi campioni Costruzione di stimatori per intervalli Intervalli di confidenza per la media Numerosità campionaria per la stima della media Intervalli di confidenza per la proporzione Intervalli di confidenza per la varianza Proprietà degli stimatori intervallari Esercizi svolti 29 Primi elementi di inferenza statistica (ed. maggio 22) iv M. Di Marzio

6 INDICE 9 Verifica d ipotesi Ipotesi statistiche Il test statistico Accuratezza del test statistico Costruzione del test statistico Verifica d ipotesi sulla media Verifica di ipotesi sulla differenza tra medie Verifica di ipotesi nel caso di grandi campioni Verifica d ipotesi sulla proporzione Verifica d ipotesi sulla differenza tra proporzioni Verifica di ipotesi sulla varianza Esercizi svolti 46 2 Test Chi-quadrato Formulazione generale Test di conformità Test di indipendenza Test di omogeneità Esercizi svolti Predizione Predittori ottimi non condizionati Predittori ottimi condizionati Due modelli di media condizionata Inferenza su medie condizionate Stima Proprietà degli stimatori B e B Stime intervallari e test su β Test di linearità Esercizi svolti Affidabilità Definizioni Andamenti tipici del tasso di guasto Tasso di guasto di alcune variabili casuali continue Stima della durata media Sistemi complessi Sistemi in serie Sistemi in parallelo Sistemi in serie con parti positivamente correlate Sistemi in parallelo con parti positivamente correlate Esercizi svolti 23 A Analisi matematica 29 A. Insiemi A.2 Estremo superiore, estremo inferiore, massimo e minimo A.3 Intervalli di numeri reali A.4 Valore assoluto A.5 Simboli di sommatoria e produttoria A.6 Doppia sommatoria A.7 Lo spazio R n A.8 Funzioni A.9 Funzioni esponenziale e logaritmo A. Funzioni limitate A. Limiti di funzioni e continuità A.2 Derivata di una funzione M. Di Marzio v Primi elementi di inferenza statistica (ed. maggio 22)

7 Indice A.3 Derivate parziali A.4 Integrali indefiniti e integrali definiti A.5 Calcolo di integrali doppi B Calcolo combinatorio 222 B. Disposizioni e permutazioni B.2 Combinazioni B.3 Disposizioni con ripetizione C Tavole statistiche 224 D Elenco delle abbreviazioni e dei simboli 23 Primi elementi di inferenza statistica (ed. maggio 22) vi M. Di Marzio

8 Probabilità Indice. Esperimenti casuali Algebra degli eventi Probabilità e sue concezioni Assiomi della probabilità Probabilità condizionata e indipendenza Proprietà degli eventi indipendenti Formula di Bayes Esperimenti casuali Spesso è necessario formulare previsioni su esiti di esperimenti (se prodotti dall uomo) o fenomeni (se presenti in natura). In generale il complesso degli esiti possibili è noto, ma quale esito in particolare si verificherà non è dato saperlo con certezza. Di tali situazioni aleatorie si occupa il calcolo delle probabilità. Per esso, come per ogni altro campo della scienza, esiste uno specifico linguaggio formalizzato. Così l insieme di tutti i possibili esiti è detto spazio fondamentale ed è indicato con Ω, mentre il singolo esito è detto evento elementare e viene indicato con ω: Ω = {ω, ω 2,...}, a seconda dell esperimento o fenomeno che viene rappresentato, lo spazio fondamentale Ω può contenere un numero finito o infinito di eventi elementari. Infine qualunque sottoinsieme di Ω si definisce evento. Esempio.. Si osservi il numero risultante dal lancio di un dado. Definire Ω e gli eventi E = numero pari ; F = numero non maggiore di 4 ; G = numero non minore di 5 ; H = numero multiplo di 3. Si ha: Ω = {, 2, 3, 4, 5, 6} ; E = {2, 4, 6} ; F = {, 2, 3, 4} ; G = {5, 6} ; H = {3, 6}. Esempio.2. Da un mazzo di 4 carte napoletane se ne estrae una. I semi sono: B, C, D, S. Individuare gli eventi: Si ha: I = asso ; L = carta minore di 3 che non abbia seme C ; M = carta del seme D. I = {B, C, D, S} ; L = {B, D, S, 2B, 2D, 2S} ; M = {D, 2D, 3D, 4D, 5D, 6D, 7D, 8D, 9D, D}. I concetti di esperimento o fenomeno prima considerati possono essere descritti da un modello formale detto esperimento casuale. L esperimento casuale si definisce come una procedura di osservazione di uno solo degli elementi di uno spazio fondamentale Ω tale che: M. Di Marzio Primi elementi di inferenza statistica (ed. maggio 22)

9 .. Esperimenti casuali ) l elemento di Ω che verrà osservato, detto esito, non è prevedibile con certezza; 2) l esperimento casuale è replicabile nelle stesse condizioni anche infinite volte. L eperimento è definito casuale e non deterministico proprio perchè, sebbene ripetuto nelle identiche condizioni, esso fornisce di volta in volta esiti differenti che sono dettati dal caso. Una singola replica dell esperimento è detta prova. In statistica il concetto di esperimento casuale serve a formalizzare la rilevazione di un carattere statistico. In questo caso Ω è l insieme delle possibili modalità del carattere. La prova dell esperimento è l estrazione di una unità dalla popolazione e la rilevazione sulla stessa della modalità del carattere. Infine la modalità osservata costituisce l esito. Esempio.3. Rileviamo il contenuto di cellulosa di sacchetti ad alta resistenza estratti dalla massa prodotta dal nostro impianto durante la mattinata. Il carattere statistico è il contenuto di cellulosa, e le misurazioni sono altrettante prove di un esperimento casuale. Affinché in una prova si verifichi un evento è necessario che l evento elementare che risulterà sia contenuto nell evento stesso. Allora Ω si verifica ad ogni prova poiché è l insieme di tutti i possibili esiti. In quanto tale, Ω è anche detto evento certo. Esempio.4. Con riferimento all esempio., nella tavola seguente sono riportati gli eventi che si verificano in corrispondenza di ogni evento elementare. ω Eventi Ω, F 2 Ω, E, F 3 Ω, F, H 4 Ω, E, F 5 Ω, G 6 Ω, E, G, H Consideriamo due prove di un esperimento casuale con spazio fondamentale Ω. L esito di tale esperimento ripetuto è dato da una coppia di valori, e lo spazio fondamentale, chiamato spazio prodotto, è costituito da tutte le possibili coppie di elementi di Ω, cioè il prodotto cartesiano (sez. A.7) tra Ω e se stesso: Ω = Ω Ω = {(ω i, ω j ) : ω i Ω, ω j Ω }. Esempio.5. Si consideri l esperimento casuale lancio di due dadi. Elencare gli elementi dello spazio fondamentale Ω. Ω = {, 2, 3, 4, 5, 6} {, 2, 3, 4, 5, 6} = {(, ), (, 2), (, 3), (, 4), (, 5), (, 6), (2, ), (2, 2), (2, 3), (2, 4), (2, 5), (2, 6), (3, ), (3, 2), (3, 3), (3, 4), (3, 5), (3, 6), (4, ), (4, 2), (4, 3), (4, 4), (4, 5), (4, 6), (5, ), (5, 2), (5, 3), (5, 4), (5, 5), (5, 6), (6, ), (6, 2), (6, 3), (6, 4), (6, 5), (6, 6)}. In generale, per k ripetizioni dell esperimento abbiamo: Ω = k fattori { }} { Ω Ω... Ω = {(ω, ω 2,..., ω k ) : ω i Ω, i {, 2,..., k}}. Esempio.6. Dalla fornitura di lampadine appena consegnataci scegliamo a caso un elemento. Si indichi l evento lampadina difettosa con D, e l evento contrario con N. Elencare gli elementi dello spazio fondamentale Ω relativo all esperimento casuale estrazione di 3 lampadine. Ω = {D, N} {D, N} {D, N} = {DDD, NDD, DND, DDN, NND, DNN, NDN, NNN}. Si può immaginare anche che i singoli esperimenti siano tra loro differenti, cioè si possono eseguire consecutivamente n esperimenti casuali ognuno con uno specifico spazio fondamentale Ω i con i =, 2,..., n. La n-upla di esiti è ancora elemento di uno spazio fondamentale prodotto che si indica come: Ω = Ω Ω 2... Ω n = {(ω, ω 2,..., ω n ) : ω i Ω i, i {, 2,..., n}}. di cui ovviamente conosciamo l intervallo delle possibili modalità che in questo caso costituisce lo spazio fondamentale Ω. Primi elementi di inferenza statistica (ed. maggio 22) 2 M. Di Marzio

10 . PROBABILITÀ.2 Algebra degli eventi Poichè un evento è un insieme di eventi elementari, le relazioni tra eventi possono essere descritte per mezzo di operazioni logiche tra insiemi. Dato un generico spazio fondamentale Ω e i suoi sottoinsiemi {E, E 2,...}, definiamo le seguenti operazioni (o relazioni) logiche:. Inclusione Un evento E è incluso in un evento E 2, cioè E E 2, se tutti gli eventi elementari in E sono anche esiti elementari in E 2 ; si dice anche che E implica E Uguaglianza Gli eventi E e E 2 sono uguali, cioè E = E 2, se E E 2 e E 2 E. 3. Negazione (o complemento) Consiste di eventi elementari non appartenenti all evento che viene negato: ω E se e solo se ω / E. Si dice anche che E è il complemento di E. 4. Unione Consiste di eventi elementari che appartengono ad almeno uno dei k eventi uniti: ω k E i se esiste almeno un indice i {, 2,..., k} tale che ω E i. 5. Intersezione Consiste di eventi elementari che appartengono a tutti i k eventi intersecati: ω k E i se ω E i i {, 2,..., k}. Si noti che spesso per l intersezione vengono usate differenti notazioni; ad esempio, E E 2, può trovarsi indicato anche come E E 2 oppure E, E Differenza La differenza tra due eventi E e E 2 consiste di eventi elementari appartenenti a E che non sono in E 2 : ω (E E 2 ) se e solo se ω (E E 2 ). Un evento particolare è il cosiddetto evento impossibile, definito come la negazione di Ω e indicato con. Poichè = Ω, l evento impossibile non contiene alcun evento elementare, così, qualsiasi esito risulterà, mai si verificherà, da cui il nome. Per E Ω, si ha E =, E = E, E = Ω E, E E =, E Ω = E, E Ω = Ω, Ω = E E, E = E. Dati gli eventi E, E 2 e E 3 appartenenti a Ω, le operazioni di intersezione, unione e negazione soddisfano le seguenti leggi. Leggi commutative: Leggi associative: E E 2 = E 2 E, E E 2 = E 2 E. E (E 2 E 3 ) = (E E 2 ) E 3, E (E 2 E 3 ) = (E E 2 ) E 3. Leggi distributive: E (E 2 E 3 ) = (E E 2 ) (E E 3 ), E (E 2 E 3 ) = (E E 2 ) (E E 3 ). Prima legge di De Morgan: Seconda legge di De Morgan: E E 2 = E E 2. E E 2 = E E 2. Nella figura.2 possiamo osservare una rappresentazione delle leggi di De Morgan tramite diagrammi di Venn. Se si considera tutta la parte scura si evince la prima legge, mentre se si considera solo la parte a quadretti si evince la seconda legge. Due eventi E e E 2 si dicono incompatibili se E E 2 =. Una classe importante di eventi tra loro incompatibili è rappresentato dagli eventi elementari {ω, ω 2,...} di un esperimento casuale. Una classe di sottoinsiemi {E, E 2,..., E k } dell insieme A è detta partizione di A se k E i = A e E i E j = i j. La figura. contiene esempi di relazioni tra eventi rappresentate con diagrammi di Venn. Nella tabella. riassumiamo alcuni interessanti casi della corrispondenza tra la terminologia della teoria degli insiemi, quella della probabilità e quella del mondo reale da noi descritto come esperimento casuale. M. Di Marzio 3 Primi elementi di inferenza statistica (ed. maggio 22)

11 .2. Algebra degli eventi Figura.: Alcune operazioni tra insiemi rappresentate attraverso diagrammi di Venn. A= B= Α A B= B A Ω Figura.2: Leggi di De Morgan tramite diagrammi di Venn. Teoria degli insiemi Teoria della probabilità Esperimento casuale Insieme Ω Evento certo Tutti gli esiti ω elemento di Ω, ω Ω Evento elementare Singolo esito Insieme Evento impossibile Nessun esito E sottoinsieme di Ω, E Ω Evento Insieme di esiti E contenuto in E 2, E E 2 E implica E 2 Se E accade, anche E 2 accade Negazione dell insieme E, E Evento contrario ad E E non accade Intersezione di n insiemi, n Ei Intersezione di n eventi E, E2,..., En accadono insieme Unione di n insiemi, n Ei Unione di eventi Almeno uno tra E, E2,..., En accade Differenza tra due insiemi, E E 2 Differenza tra eventi E accade e E 2 non accade Tabella.: Insiemi, probabilità ed esperimenti casuali. Primi elementi di inferenza statistica (ed. maggio 22) 4 M. Di Marzio

12 . PROBABILITÀ Esempio.7. Una linea produttiva industriale viene interrotta. Due eventi circa la durata del fermo sono: A = almeno 3 giorni e B = meno di 7 giorni. Descrivere: a) il complemento di A; b) l evento intersezione tra A e B; c) l evento unione tra A e B; d) A e B sono incompatibili? e) A e B sono collettivamente esaustivi? f) Quanto vale (A B) (Ā B)? g) Quanto vale A (Ā B)? Di seguito le risposte. a) Ā = non più di 2 giorni; b) A B = da 3 a 6 giorni; c) A B = un qualunque numero di giorni; d) no; e) si; f) B; g) A B..3 Probabilità e sue concezioni Si consideri una prova di un generico esperimento casuale con spazio fondamentale Ω. Dato un evento E Ω si definisce probabilità di E, e la si indica con P(E), una misura del grado di fiducia riposto nel verificarsi di E. Ma come assegnare le probabilità agli eventi? La risposta è complessa e spesso non definitiva. Sono state elabrate diverse concezioni di probabilità negli ultimi secoli. Purtroppo spesso una data concezione non è applicabile, e diverse concezioni portano a valutazioni diverse. Così bisogna ben ponderare la natura dell esperimento casuale per capire quale concezione applicare. Di seguito riportiamo due tra le concezioni più importanti, quella classica e quella frequentista. Se si sa che gli esiti hanno la stessa probabilità di verificarsi e si conoscono tutti, allora P(E) è data dal rapporto tra il numero di eventi elementari favorevoli e il numero di eventi elementari possibili: P(E) = numero di eventi elementari favorevoli numero di eventi elementari possibili = E Ω, dove A indica la cardinalità di A. Questa concezione è detta classica. I limiti di questa concezione sono nel difetto logico per cui si usa il concetto nella definizione del concetto stesso, infatti si dice hanno la stessa probabilità..., e inoltre nella scarsa applicabilità poichè, se si esclude l ambito dei giochi di sorte, difficilmente l equiprobabilità degli eventi elementari risulta plausibile. Esempio.8. Con riferimento all esempio., gli eventi elementari sono equiprobabili, così possiamo applicare la definizione classica di probabilità. Si ottiene P(Ω) = P(G) = + 6 ; P(E) = ; P(F ) = ; P(H) = + 6. ; Esempio.9. In una stanza sono presenti venti persone di cui cinque sono fumatori. Si scelgono casualmente tre individui. Qual è la probabilità che il primo e il secondo siano fumatori mentre il terzo non lo sia? Poniamo F i = l i-esimo individuo è un fumatore, per i =, 2, 3. Lo spazio fondamentale di questo esperimento ripetuto è dato da tutte le terne possibili estraibili senza reimmissione cioè Ω = Ω Ω 2 Ω 3 dove Ω i è lo spazio fondamentale della prova i-esima. Poichè gli individui hanno tutti la stessa probabilità di essere estratti, le terne sono equiprobabili, e di conseguenza possiamo usare la formulazione classica di probabilità. Così calcoleremo il rapporto tra il numero delle terne favorevoli all evento {F, F 2, F 3 } e il numero delle terne possibili. Il numero delle terne favorevoli è pari a 5 4 5, mentre il numero delle terne possibili è dato dalle permutazioni di 2 oggetti presi tre alla volta. La probabilità cercata è allora P(F, F 2, F 3 ) = In molti casi un esperimento si verifica ripetutamente nelle stesse condizioni, ad esempio n volte. Così i dati del passato rendono disponibile la frequenza assoluta del verificarsi di un evento E che qui indichiamo con n E. La concezione frequentista adotta come approssimazione di P(E) la frequenza relativa di E, precisando che più prove ci sono state, cioè più alto è il denominatore n della frequenza relativa, meglio la frequenza relativa approssima P(E). Purtroppo in questa concezione P(E) non è conoscibile poiché corrisponde alla frequenza ottenuta dopo aver effettuato infinite prove, formalmente: n E P(E) = lim n n. Rispetto alla concezione classica questo approccio presenta i seguenti vantaggi: la conoscenza di tutti gli esiti possibili non è richiesta, né è necessaria l ipotesi di equiprobabilità. Purtroppo anche l approccio frequentista soffre di limiti di applicabilità. Basti pensare che spesso si è interessati a probabilità di eventi non ripetibili nelle medesime condizioni. M. Di Marzio 5 Primi elementi di inferenza statistica (ed. maggio 22)

13 .4. Assiomi della probabilità Esempio.. Abbiamo ripetuto volte il lancio di una moneta bilanciata e osservato la frequenza relativa dell esito Testa. La figura.3 rappresenta l andamento di tale frequenza relativa all aumentare del numero delle prove. Questi dati costituiscono una chiara verifica empirica della tendenza della frequenza relativa alla probabilità, che sappiamo essere pari a.5. Frequenza relativa Numero prove Figura.3: Andamento della frequenza relativa di teste su lanci di una moneta..4 Assiomi della probabilità Qualunque sia la concezione di probabilità adottata, è possibile definire la probabilità come una funzione reale che rispetta certi assiomi verificati da ogni concezione. Tale approccio permette una trattazione matematica della probabilità esclusivamente basata sugli assiomi e valida per ogni concezione. Segue la definizione assiomatica di probabilità. Dato uno spazio Ω, una funzione P che associa un numero reale ad ogni sottoinsieme di Ω è detta probabilità se soddisfa i seguenti assiomi: ) P(Ω) = ; 2) P(E) ; 3) P(E E 2 ) = P(E ) + P(E 2 ) se E E 2 = ; dove E, E e E 2 sono sottoinsiemi di Ω. Una rapida riflessione suggerisce che i tre assiomi elementari sono rispettati sia dalla concezione classica che dalla frequentista. Il terzo assioma ci fornisce la regola per ottenere la probabilità di un qualsiasi evento E Ω. Infatti essendo gli eventi elementari incompatibili si ha P(E) = P(ω j ), {j: ω j E} dove la sommatoria è estesa a tutti gli eventi elementari contenuti in E. Così la teoria della probabilità sviluppata a partire dagli assiomi fornisce le regole per calcolare la probabilità di un qualsiasi sottoinsieme di Ω quando gli eventi elementari hanno già avuta assegnata una probabilità secondo una data concezione. Esempio.. Lanciamo un dado di cui non sappiamo se sia regolare. La concezione classica fornisce le seguenti probabilità P(2) = P(4) = P(6) = 6 mentre supponiamo che la concezione frequentista sostenga che P(2) = 6 ; P(4) = 2 6 ; P(6) = 3 6. Si osservi che le due concezioni attribuiscono probabilità differenti ai singoli esiti. Ora consideriamo l evento numero pari. La teoria assiomatica fornisce una regola di calcolo della probabilità di uscita del numero pari valida per ogni concezione; in particolare, il terzo assioma impone che P(numero pari) = P(2) + P(4) + P(6) Usando gli assiomi è facile dimostrare le seguenti proprietà: i) P( ) = ; Primi elementi di inferenza statistica (ed. maggio 22) 6 M. Di Marzio

14 . PROBABILITÀ A= B= E= A E = B E = Figura.4: Riduzione dello spazio fondamentale per effetto del verificarsi di A (risp. B). Ω ii) P(E) = P(E) ; iii) P(E) ; iv) P(E E 2 ) = P(E ) + P(E 2 ) P(E E 2 ) (Teorema delle probabilità totali). Il teorema delle probabilità totali coincide con il terzo assioma se gli eventi sono incompatibili, essendo in questo caso P(E E 2 ) = P( ) =. Esempio.2. Un ristorante ha rilevato che: il 75% dei clienti richiede un antipasto (evento A), il 5% richiede un secondo (evento S), il 4% li richiede entrambi. Calcoliamo la probabilità che un cliente richieda almeno uno tra antipasto e secondo. Anzitutto, applicando la concezione frequentista di probabilità, abbiamo che Applicando il teorema delle probabilità totali abbiamo P(A) =.75 ; P(S) =.5 ; P(A S) =.4. P(A S) = P(A) + P(S) P(A S) = = Probabilità condizionata e indipendenza Dati due eventi E e E 2 sottoinsiemi di Ω, se P(E ) > ci si può chiedere qual è la probabilità di E 2 sapendo che si è verificato E. Questa probabilità è detta condizionata ed è indicata con P(E 2 E ). Per definizione P(E 2 E ) = P(E 2 E ) P(E ) Tale rapporto è interpretabile come segue. Poiché sappiamo che l esito dell esperimento è contenuto in E, per il calcolo della probabilità di E 2 non tutti gli eventi elementari di Ω sono da considerarsi possibili, ma solo quelli in E, così come non tutti gli eventi elementari in E 2 sono casi favorevoli ma solo quelli in E 2 E. Esempio.3. Nella figura.4 si può notare che una volta verificatosi l evento A (risp. B) i casi favorevoli per il verificarsi di E si riducono a quelli compresi in A E (risp. in B E), mentre i casi possibili sono contenuti in A (risp. in B). Quindi il condizionamento opera una riduzione dello spazio fondamentale: esso non è più Ω ma E. Ovviamente ogni evento è condizionato al proprio spazio fondamentale, infatti per ogni evento E in Ω si ha P(E) = P(E Ω) = P(E Ω)/P(Ω) = P(E)/ ; inoltre P(E E) = per ogni E Ω. Dalla probabilità condizionata si evince il teorema delle probabilità composte: P(E E 2 ) = P(E )P(E 2 E ), come si vede, la probabilità di una intersezione è calcolata in base alle probabilità dei singoli eventi. Per la legge commutativa P(E E 2 ) = P(E 2 E ), così P(E E 2 ) = P(E )P(E 2 E ) = P(E 2 E ) = P(E 2 )P(E E 2 ).. M. Di Marzio 7 Primi elementi di inferenza statistica (ed. maggio 22)

15 .5. Probabilità condizionata e indipendenza Generalizzando, dati gli eventi E, E 2,..., E n in Ω, se P(E E 2... E n ) > P(E E 2... E n ) = P(E )P(E 2 E )...P(E n E E 2... E n ). Esempio.4. Per gli eventi E ed E 2, si possono descrivere le probabilità congiunte e condizionate per mezzo di una tabella a doppia entrata del tipo seguente: E E E 2 P(E E 2) P(E E 2) P(E 2) E 2 P(E E 2) P(E E 2) P(E 2) P(E ) P(E ) tale struttura è analoga a una distribuzione statistica doppia dove ogni carattere ha due modalità e agli incroci sono poste le frequenze relative. In effetti, la distribuzione statistica doppia ci descrive quanto accaduto in passato. Circa il futuro, ci possiamo chiedere la probabilità di una modalità di un dato carattere (probabilità marginali) o una coppia di modalità dei due caratteri (probabilità congiunte). In tal caso interpretiamo le frequenze relative come approssimazioni delle probabilità (concezione frequentista). Ovviamente la tabella a doppia entrata può essere costruita anche per caratteri con più di due modalità. Nella suindicata tabella le probabilità marginali sono: le probabilità congiunte sono: infine le probabilità condizionate sono: P(E ), P(E ), P(E 2), P(E 2) ; P(E E 2 ), P(E E 2 ), P(E E 2 ), P(E E 2 ) ; P(E 2 E ), P(E 2 E ), P(E 2 E ), P(E 2 E ), P(E E 2), P(E E 2), P(E E 2), P(E E 2). Dati due eventi E e E 2 sottoinsiemi di Ω, si dirà che essi sono indipendenti se e solo se o, in maniera equivalente, se e solo se P(E 2 E ) = P(E 2 )P(E ), P(E 2 E ) = P(E 2 ), cioè il verificarsi di un evento non cambia la probabilità di verificarsi dell altro. Questa formula esplicita che se c è indipendenza il teorema delle probabilità composte si riduce alla condizione di indipendenza. Generalizzando, se gli eventi E, E 2,..., E n sono a due a due indipendenti, allora P(E E 2... E n ) = n P(E i ). Esempio.5. Consideriamo il lancio di un dado. Definiamo i seguenti eventi: A = Numero pari ; B = Numero maggiore o uguale a 4 ; C = Numero maggiore di 4. Stabiliamo se c è indipendenza tra gli eventi A e B e tra gli eventi A e C. Dobbiamo calcolare quanto vale P(A B): P(A B) = P(A B) P(B) = P({4, 6}) P({4, 5, 6}) = 2/6 3/6 = 2 3. Come si vede, P(A B) P(A) = /2, cioè i due eventi sono dipendenti. Va segnalato che il verificarsi B ha ridotto lo spazio campionario da {, 2, 3, 4, 5, 6} a {4, 5, 6}. Per stabilire se gli eventi A e C sono indipendenti, al solito, calcoliamo P(A C) per poi confrontarlo con P(A): P(A C) = P(A C) P(C) = P({6}) P({5, 6}) = /6 2/6 = 2. Risulta P(A C) = P(A), cioè i due eventi sono indipendenti poiché la riduzione dello spazio campionario ha lasciato inalterata la probabilità di A. Primi elementi di inferenza statistica (ed. maggio 22) 8 M. Di Marzio

16 . PROBABILITÀ Incompatibilità Indipendenza Definizione E E 2 = P(E E 2) = P(E )P(E 2) Relazione tra eventi tra probabilità Rappresentazione su diagrammi di Venn non si rappresenta Conseguenza su P(E E 2 ) su P(E E 2 ) Tabella.2: Incompatibilità ed indipendenza. Essendo molto diffusa una certa confusione tra i concetti di incompatibilità e indipendenza tra gli eventi, è opportuno riportarne schematicamente le differenze nella tabella.2. Infine si può facilmente dimostrare che due eventi che hanno probabilità positiva non possono essere contemporaneamente incompatibili e indipendenti. Infatti se sono indipendenti la probabilità della loro intersezione è data dal prodotto di due numeri positivi e quindi è un numero positivo. D altro canto se sono incompatibili la probabilità della loro intersezione deve essere nulla. Se due eventi non sono indipendenti si dicono dipendenti. Due eventi dipendenti E e E 2 si dicono positivamente correlati se negativamente correlati se P(E ) < P(E E 2 ), P(E ) > P(E E 2 ). Oltre che tra eventi appartenenti allo spazio fondamentale di un singolo esperimento casuale, il concetto di indipendenza esiste anche tra esperimenti casuali come segue. Dati n esperimenti casuali, diremo che essi sono mutuamente indipendenti se P(A A 2... A n ) = n P(A i ) Dove A i è il generico evento appartenente allo spazio fondamentale Ω i associato all i-esimo esperimento casuale, e A A 2... A n è un elemento dello spazio fondamentale prodotto Ω = Ω Ω 2... Ω n (sez..). Esempio.6. Consideriamo l esperimento casuale composto dai seguenti due: ) osservare la difettosità un manufatto e 2) osservare il sesso di un dipendente. Il manufatto può essere difettoso o non difettoso, per cui Ω = {D, N}, mentre il dipendente può essere maschio o femmina, per cui Ω 2 = {M, F }. Si assuma inoltre che P(D) =.6 e P(M) =.7 L esperimento composto ha il seguente spazio campionario prodotto Ω = Ω Ω 2 = {(D, M), (D, F ), (N, M), (N, F )}. Si dirà che i due esperimenti sono indipendenti se e solo se: P(D, M) = P(D)P(M) =.42 ; P(D, F ) =.8 ; P(N, M) =.28 ; P(N, F ) =.2..6 Proprietà degli eventi indipendenti L indipendenza ha un certo numero di proprietà, le più importanti delle quali sono di seguito riportate. ) Simmetria Se E è indipendente da E 2, allora anche E 2 è indipendente da E. È facile dimostrare questa proprietà ricordando che P(E 2 E ) = P(E E 2 ) e quindi che P(E 2 )P(E E 2 ) = P(E )P(E 2 E ), applicando la definizione di indipendenza P(E E 2 ) = P(E ) si ha: P(E 2 )P(E ) = P(E )P(E 2 E ), da cui si ricava P(E 2 ) = P(E 2 E ), cioè E 2 è indipendente da E. 2) Indipendenza tra i complementi Se E e E 2 sono indipendenti, lo sono anche E e E 2. Infatti dire che la probabilità del verificarsi di E non cambia al verificarsi di E 2 è esattamente lo stesso che dire che essa non cambia al non verificarsi di E 2. Sfruttando la simmetria, ricaviamo anche che E e indipendente da E 2. M. Di Marzio 9 Primi elementi di inferenza statistica (ed. maggio 22)

17 .7. Formula di Bayes 3) Indipendenza dei complementi Se E e E 2 sono indipendenti, lo sono anche E e E 2. Infatti per la seconda legge di De Morgan P(E E 2 ) = P(E E 2 ), ora applicando il teorema delle probabilità totali e ricordando che E e E 2 sono indipendenti, si ottiene P(E E 2 ) = P(E E 2 ) = (P(E ) + P(E 2 ) P(E E 2 )) = P(E ) P(E 2 ) + P(E )P(E 2 ) = ( P(E ))( P(E 2 )) = P(E )P(E 2 ). Infine P(E E 2 ) = P(E )P(E 2 ). 4) Indipendenza di un evento da se stesso Affinché E sia indipendente da se stesso si deve verificare che P(E E) = P(E)P(E), cioé, essendo E E = E, si deve avere P(E) = P(E)P(E). Ma ciò è falso se < P(E) <, infatti in questo caso P(E) < P(E)P(E) e quindi in generale esiste sempre dipendenza tra un evento e se stesso. Comunque due eventi fanno eccezione, nel senso di essere indipendenti da se stessi. Essi sono l evento impossibile e l evento certo. Infatti per entrambi si ha P( ) = P( )P( ) = e P(Ω) = P(Ω)P(Ω) =..7 Formula di Bayes Sia la classe di k insiemi {C, C 2,..., C k } una partizione dello spazio Ω, e sia E un sottoinsieme non vuoto di Ω. Applicando la proprietà distributiva si ottiene: E = E Ω = E (C C 2... C k ) = (E C ) (E C 2 )... (E C k ) k = (E C i ). Così la partizione {C, C 2,..., C k } di Ω induce la partizione {E C, E C 2,..., E C k } di E. Esempio.7. Nella figura.5 la partizione {A E, B E, C E, } dell evento E è indotta dalla partizione {A, B, C} dello spazio fondamentale Ω. A= B= C= A E = B E = C E = E= Figura.5: Scomposizione di E indotta dalla partizione {A, B, C}. Ω Primi elementi di inferenza statistica (ed. maggio 22) M. Di Marzio

18 . PROBABILITÀ Essendo gli eventi {C, C 2,..., C k } incompatibili, anche gli insiemi {(E C i ), i =, 2,..., k} lo sono, per cui, appellandosi al terzo assioma della probabilità (si dice anche al teorema delle probabilità totali per eventi incompatibili ) si ottiene: P(E) = P(E C ) + P(E C 2 ) P(E C k ) k = P(E C i ) ; ma dal teorema delle probabilità composte abbiamo che P(E C i ) = P(C i )P(E C i ), per cui P(E) può essere scritto come somma di probabilità condizionate: P(E) = P(C )P(E C ) + P(C 2 )P(E C 2 ) P(C k )P(E C k ) k = P(C i )P(E C i ). Dato un qualsiasi elemento C h della partizione, e supponendo che P(E) >, la formula di Bayes esprime tramite le espressioni finora trovate la probabilità di C h dato E: P(C h E) = P(C h E) P(E) = P(C h)p(e C h ) k P(C i)p(e C i ). Poichè la classe {C, C 2,..., C k } è una partizione, allora si verificherà un solo elemento di essa. Un modo per capire l importanza della formula di Bayes sta nel connotarla temporalmente tramite un nesso di causalità. Allora sia l evento E l effetto di una sola tra un insieme di cause {C, C 2,..., C h } incompatibili e complessivamente necessarie (nel senso che una se ne deve verificare). La formula di Bayes risponde al quesito: qual è la probabilità che, essendosi verificato E, sia stata C h a causarlo? Una tale interpretazione mette in luce la formula di Bayes come tecnica di aggiornamento delle aspettative sulla base di nuova conoscenza. In questo senso la probabilità di C h può essere determinata senza sapere che E si è verificato. Per ovvie ragioni tale probabilità è detta probabilità a priori e viene indicata come P(C h ). Quando si viene a sapere che E si è verificato, P(C h ) deve essere aggiornata con una misura della compatibilità tra E e C h data da P(E C h ) e chiamata verosimiglianza. Così la probabilità a priori viene aggiornata nella probabilità a posteriori P(C h E). In termini rigorosi questo può essere osservato riscrivendo la formula di Bayes come P(C h E) = P(C h ) P(E C h), P(E) ora una buona compatibilità implica che P(E C h ) > P(E) e quindi un rapporto maggiore di uno che rende la probabilità a posteriori maggiore di quella a priori (e viceversa). Esempio.8. Una compagnia di assicurazione suddivide le persone in due classi: soggette e non soggette ad incidenti. Le statistiche mostrano che le persone soggette (S) hanno probabilità.5 di avere un incidente in un anno (I), e le non soggette (S).3. Vogliamo conoscere la probabilità che un nuovo assicurato abbia un incidente entro un anno dalla stipula della polizza sapendo che il 25% della popolazione è soggetta ad incidenti. Poiché la probabilità cercata è P(S) =.25, P(I S) =.5 e P(I S) =.3, P(I) = P(S I) + P(S I) = P(S)P(I S) + P(S)P(I S) = =.35. Se un nuovo assicurato ha un incidente entro un anno dall acquisto della polizza, la probabilità che si tratti di una persona soggetta ad incidenti si ottiene ricorrendo alla formula di Bayes: P(S I) = P(S)P(I S) P(I) = =.357. M. Di Marzio Primi elementi di inferenza statistica (ed. maggio 22)

19 2 Esercizi svolti Esercizio 2.. Si consideri un esperimento casuale che consiste nel lanciare tre volte una moneta, e si determini lo spazio fondamentale nel caso si osservino: a) le sequenze di testa (T ) e croce (C); b) il numero di teste nei tre lanci. Soluzione a) Abbiamo il seguente spazio fondamentale composto da 8 esiti elementari Ω = {CCC, CCT, CT C, T CC, CT T, T CT, T T C, T T T }. b) Abbiamo il seguente spazio fondamentale composto da 4 esiti elementari Ω = {,, 2, 3}. Esercizio 2.2. Da un sacchetto di quattro palline contrassegnate da a 4 estraiamo due palline. Si determini lo spazio fondamentale nel caso a) si reintroduca la prima pallina estratta nell urna; b) non si reintroduca la prima pallina estratta nell urna. Soluzione a) Abbiamo il seguente spazio fondamentale composto da 6 esiti elementari (, ) (, 2) (, 3) (, 4) (2, ) (2, 2) (2, 3) (2, 4) Ω =. (3, ) (3, 2) (3, 3) (3, 4) (4, ) (4, 2) (4, 3) (4, 4) b) Abbiamo il seguente spazio fondamentale composto da 2 esiti elementari (, 2) (, 3) (, 4) (2, ) (2, 3) (2, 4) Ω =. (3, ) (3, 2) (3, 4) (4, ) (4, 2) (4, 3) Esercizio 2.3. Un esperimento consiste nel lanciare un dado fino a che esca il 6. Si determini lo spazio fondamentale nei seguenti casi a) si osservino le sequenze dei risultati; b) si contino i lanci fino a che esca 6. Soluzione a) Lo spazio campionario è infinito, esso è del seguente tipo: Ω = 6, (, 6), (2, 6), (3, 6), (4, 6), (5, 6), (,, 6), (, 2, 6), (, 3, 6), (, 4, 6), (, 5, 6),... b) anche in questo caso lo spazio fondamentale è infinito, ed è del tipo seguente: Ω = {, 2, 3, 4, 5, 6, 7...}. ; Primi elementi di inferenza statistica (ed. maggio 22) 2 M. Di Marzio

20 2. ESERCIZI SVOLTI Esercizio 2.4. Un concessionario di autoveicoli offre automobili con le seguenti opzioni a) con o senza airbag; b) con o senza climatizzatore; c) con o senza impianto stereo; d) con tre diversi motori. Determinare l insieme di tutte le possibili automobili offerte. Soluzione L insieme delle possibili macchine definisce uno spazio prodotto Ω = {Ω a Ω c Ω s Ω m }, cioè il prodotto cartesiano di quattro spazi fondamentali, dove Ω a = {a, ā}; Ω c = {c, c}; Ω s = {s, s}; Ω m = {m, m 2, m 3 }. La cardinalità di Ω è ( ) = 24. Esercizio 2.5. Si scelga a caso una carta da un mazzo di 52 carte. Definiamo i seguenti eventi: A = la carta scelta è un asso; B = la carta scelta è di picche. Determinare se i due eventi sono indipendenti. Soluzione Controlliamo se P(A B) = P(A)P(B). Ora, e P(A B) = P({la carta scelta è un asso di picche}) = /52, P(A)P(B) = 4/52 3/52 = /52. Quindi gli eventi sono indipendenti. Notiamo, invece, che A e B non sono incompatibili, e quindi la compatibilità non implica l indipendenza. Esercizio 2.6. Si lancino due monete non truccate, ossia si ritiene che i possibili esiti siano equiprobabili. Definiamo i seguenti eventi: A = la prima moneta dà croce; B = la seconda moneta dà testa. Determinare se i due eventi sono indipendenti. Soluzione Controlliamo se P(A B) = P(A)P(B). Ora, P(A B) = P({C, T }) = /4; inoltre P(A) = P({C, T } {C, C}) = /2 e P(B) = P({T, C} {T, T }) = /2. Così i due eventi sono indipendenti. Esercizio 2.7. Si lanciano due dadi non truccati. Definiamo i seguenti eventi: A = la somma è 6; B = il primo dado dà 4. Determinare se i due eventi sono indipendenti. Soluzione Controlliamo se P(A B) = P(A)P(B). Ora, P(A B) = P({4, 2}) = /36; e P(A) = P({, 5} {2, 4} {3, 3} {4, 2} {5, }) = 5/36 e P(B) = /6. Allora i due eventi non sono indipendenti. M. Di Marzio 3 Primi elementi di inferenza statistica (ed. maggio 22)

21 Esercizio 2.8. Si lanciano due dadi non truccati. Definiamo i seguenti eventi: Determinare se i due eventi sono indipendenti. A = la somma è 7; B = il primo dado dà 4. Soluzione I due eventi sono indipendenti. Infatti lo spazio prodotto è [,..., 6] [,..., 6]. Esso ha 36 elementi, così per la concezione classica di probabilità si ha P(A B) = P({4, 3}) = /36; e d altro canto e P(A) = P({, 6} {2, 5} {3, 4} {4, 3} {5, 2} {6, }) = 6/36 P(B) = /6. Esercizio 2.9. Una moneta non truccata viene lanciata due volte. Qual è la probabilità che esca testa (A) se al primo lancio è uscita testa (B)? Soluzione Calcoliamo la seguente probabilità condizionata: P(A B) = P(A B) P(B) = P(testa in entrambi i lanci) P(testa al primo lancio) = /4 /2 = /2. Si può inoltre notare che P(A B) = P(A), così gli eventi sono indipendenti. Esercizio 2.. Si calcoli P(A B) se a) P(A B) = ; b) A B; c) B A. Soluzione Si ha P(A B) = P(A B). P(B) Per cui: a) P(A B) = P( ) P(B) =. b) P(A B) = P(A) P(B). Poiché se A B, allora P(A B) = P(A). c) P(A B) = P(B) P(B) =. Poiché se A B, allora P(A B) = P(B). Esercizio 2.. Siano A, A 2, A 3 eventi a due a due indipendenti in Ω. Dimostrare che P(A A 2 A 3 ) = 3 ( P(A i )). Soluzione Applicando la II Legge di De Morgan e considerando l indipendenza abbiamo: P(A A 2 A 3 ) = P(A A 2 A 3 ) = P(A A 2 A 3 ) = P(A )P(A 2 )P(A 3 ) 3 3 = P(A i ) = ( P(A i )). Esercizio 2.2. A uno stadio di un inchiesta investigativa l ispettore è convinto al 6% della colpevolezza di un indagato. Supponiamo ora che l ispettore acquisisca una nuova prova: l indagato ha una certa caratteristica del colpevole. Se il 2% della popolazione possiede tale caratteristica, l ispettore come modificherà la valutazione sulla colpevolezza dell indagato? Primi elementi di inferenza statistica (ed. maggio 22) 4 M. Di Marzio

22 2. ESERCIZI SVOLTI Soluzione Definiamo i seguenti eventi: Si ha: A = l indagato è colpevole; B = l indagato possiede la caratteristica del criminale. P(A B) = P(A B) P(B) P(B A)P(A) = P(B A)P(A) + P(B A)P(A).6 = =.882. Esercizio 2.3. Abbiamo un campione di 4 aziende classificate secondo il capitale sociale e il fatturato. I dati sono: Fatturato Capitale sociale < > Vogliamo conoscere come sono legate queste due grandezze così da ricostruire alcuni dati mancanti nella nostra ricerca. Definiamo i seguenti eventi: a) Calcolare A = avere un capitale sociale inferiore o uguale a 25, B = avere un fatturato maggiore o uguale a 5. P(A), P(Ā), P(B), P( B), P(A B), P(A B), P(A B), P(B A), P(Ā B). b) Verificare se e perché A e B sono incompatibili. c) Verificare se A e B sono indipendenti. Soluzione Per utilizzare la tavola introdotta prima dobbiamo calcolare i totali marginali e poi calcolare le frequenze relative. La tavola con le frequenze marginali sarà: Fatturato Capitale sociale < (A) 8 3 > 25(A) a) Usando la concezione classica di probabilità: casi favorevoli su casi possibili si ottiene: P(A) = =.275; P(A) =.275 =.725; 4 P(B) = 23 =.575; P(B) =.575 =.425; 4 P(A B) = 3 4 =.75; P(A B) = P(A) + P(B) P(A B) = =.775; P(A B) = P(B A) = P(A B) P(B) P(A B) P(A) = 3 23 =.3; = 3 =.273. P(A B) = P(A B) =.3 =.87; M. Di Marzio 5 Primi elementi di inferenza statistica (ed. maggio 22)

23 oppure P(A B) = P(A B) P(B) = 2 23 =.87. Si possono ottenere i medesimi risultati utilizzando il teorema delle probabilità totali. b) Se A e B sono incompatibili P(A B) = P(A) + P(B), cioè P(A B) = ma, come si è visto prima, P(A B) =.75, così gli eventi sono compatibili. c) Se A e B sono indipendenti, si ha P(A B) = P(A) e P(B A) = P(B), ma P(A B) =.3 P(A) =.275 e P(B A) =.273 P(B) =.575. Esercizio 2.4. In una catena di montaggio si eseguono due operazioni in sequenza. L esito della prima non dipende da quello della seconda. Le probabilità che le operazioni riescano senza difetti sono rispettivamente.9 e.8. Calcolare la probabilità che: a) nessuna delle due operazioni riesca; b) almeno una delle due operazioni non riesca; c) riesca esattamente una delle due. Soluzione Poniamo: R i = l operazione i-esima riesce; Ri = l operazione i-esima non riesce. a) Si deve calcolare Poiché gli eventi sono indipendenti avremo: P( R R 2 ). ma per cui: P( R R 2 ) = P( R ) P( R 2 ) P( R i ) = P(R i ), P( R R 2 ) = P( R ) P( R 2 ) = (.9) (.8) =..2 =.2 b) Dobbiamo calcolare la probabilità che non ne riesca almeno una, cioè: o non riesce una, o non riesce l altra, o non riescono entrambe ossia: P( R R 2 ). Soluzione Per il teorema delle probabilità totali avremo che: Soluzione 2 Si consideri che P( R R 2 ) = P( R ) + P( R 2 ) P( R R 2 ) = =.28. R R 2 = R R 2 (I legge di De Morgan) allora P( R R 2 ) = P(R R 2 ) = (.9.8) =.28. c) Ne riesce solo una, o l una o l altra, in simboli: P(R R 2 ) P(R R 2 ). Soluzione Per il teorema delle probabilità totali scriviamo P(R R 2 ) = P(R ) + P(R 2 ) P(R R 2 ) = (.9.8) =.98 per cui la probabilità cercata sarà: P(R R 2 ) P(R R 2 ) =.98 (.9.8) =.26. Primi elementi di inferenza statistica (ed. maggio 22) 6 M. Di Marzio

24 2. ESERCIZI SVOLTI Soluzione 2 R R 2 = R R 2 (II legge di De Morgan), negando si ottiene: che può essere scritto come allora: e quindi Esercizio 2.5. A e B sono tali che Calcolare: R R 2 = R R 2 R R 2 = R R 2 P(R R 2 ) = P( R R 2 ) =.2 =.98, P(R R 2 ) P(R R 2 ) =.98 (.9.8) =.26. P(A) = 2/7, P(B) = /3, P(Ā B) = /2. a) P(A B); b) P(A B); c) P(Ā B); d) P(A B); e) P(Ā B). Soluzione a) Sappiamo che P(Ā B) = P(A B) per cui P(A B) = /2. Ma P(A B) = P(A B) = P(A B) = /2 = /2. b) Per il teorema delle probabilità totali, per cui P(A B) = P(A) + P(B) P(A B), così c) Poiché allora d) Poiché allora e) Per il teorema delle probabilità totali si ha: 2 = P(A B) = = 3 2. (Ā B) = B (A B) P(Ā B) = P(B) P(A B) = /3 3/2 = 4/2. (A B) = B (A B) e B (A B) =, P(A B) = P( B) + P(A B) = 2/3 + 3/2 = 7/2. P(Ā B) = P(Ā) + P( B) P(Ā B) ( = 2 ) ( + ) ( ) = = 8 2. Esercizio 2.6. Guglielmo e Robin si sfidano al tiro con l arco. La probabilità che Guglielmo centri il bersaglio è.35, mentre la probabilità che Robin non faccia centro è.6. Sapendo che la probabilità che almeno uno dei due sfidanti centri il bersaglio è pari a.75, calcolare la probabilità che entrambi facciano centro. Soluzione Definiamo i seguenti due eventi: G = Guglielmo colpisce il bersaglio; R = Robin colpisce il bersaglio. In simboli abbiamo P(G) =.35; P( R) =.6; P(G R) =.75. Dobbiamo calcolare P(G R). Per il teorema delle probabilità totali si ha: P(G R) = P(G) + P(R) P(G R) e in numeri da cui:.75 =.35 + (.6) P(G R) P(G R) = =. M. Di Marzio 7 Primi elementi di inferenza statistica (ed. maggio 22)

25 Esercizio 2.7. Il direttore marketing di una società che produce telefonini sta analizzando le chance di mercato di un nuovo modello. In precedenza solo il 35% dei telefonini ha avuto successo. Il direttore sa inoltre che in precedenza l 85% dei telefonini che erano stati di successo sul mercato avevano avuto giudizio positivo dalla sezione marketing, mentre lo stesso giudizio era stato dato solo al 5% dei telefonini che si sarebbero rivelati fallimentari. Il direttore vuole conoscere la probabilità di successo del nuovo modello sapendo che lo stesso ha avuto giudizio positivo. Soluzione Siamo quindi di fronte agli eventi: S = telefonino di successo; F = giudizio positivo; S = telefonino non di successo; F = giudizio negativo. Ricaviamo subito Da cui: Chiaramente P(S) =.35; P( S) =.65; P(F S) =.85; P(F S) =.5. P(S)P(F S) P(S F ) = P(S)P(F S) + P( S)P(F S) = = = = P( S F ) =.7532 = Possiamo concludere che il giudizio dell esperto è molto importante poiché un telefonino qualsiasi avrà successo con probabilità.35 ma se l esperto si è pronunciato favorevolmente la probabilità di successo sale a Esercizio 2.8. Una multinazionale gestisce le vendite dei suoi prodotti attraverso tre uffici A, B e C. La direzione della multinazionale, al fine di valutare la situazione finanziaria generale della struttura, rileva per ciascuno degli uffici la percentuale di vendite regolate attraverso la concessione di crediti e la percentuale di crediti di fornitura rimasti insoluti. I dati raccolti sono riportati di seguito: Crediti Crediti insoluti A.4.5 B.35.2 C.25.3 Sapendo che un cliente della multinazionale non ha adempiuto al pagamento del credito concessogli a fronte di un acquisto effettuato, determinare la probabilità che l operazione in questione sia stata gestita dall ufficio A. Soluzione Gli eventi da considerare per la risoluzione del problema in questione sono: Ed è agevole ricavare che: I = credito insoluto; C A = vendite dell ufficio A regolate con concessione di crediti; C B = vendite dell ufficio B regolate con concessione di crediti; C C = vendite dell ufficio C regolate con concessione di crediti. P(C A ) =.4; P(C B ) =.35; P(C C ) =.25 P(I C A ) =.5; P(I C B ) =.2; P(I C C ) =.3. La probabilità che il credito insoluto sia un credito di fornitura concesso dall ufficio A è dato da: P(C A I) = P(C A)P(I C A ) i P(C, i = A, B, C i)p(i C i ) dunque: P(C A I ) = =.58. Primi elementi di inferenza statistica (ed. maggio 22) 8 M. Di Marzio

Capitolo 4 Probabilità

Capitolo 4 Probabilità Levine, Krehbiel, Berenson Statistica II ed. 2006 Apogeo Capitolo 4 Probabilità Insegnamento: Statistica Corso di Laurea Triennale in Economia Facoltà di Economia, Università di Ferrara Docenti: Dott.

Dettagli

Calcolo delle probabilità

Calcolo delle probabilità Calcolo delle probabilità Laboratorio di Bioinformatica Corso A aa 2005-2006 Statistica Dai risultati di un esperimento si determinano alcune caratteristiche della popolazione Calcolo delle probabilità

Dettagli

Calcolo delle Probabilità

Calcolo delle Probabilità Calcolo delle Probabilità Il calcolo delle probabilità studia i modelli matematici delle cosidette situazioni di incertezza. Molte situazioni concrete sono caratterizzate a priori da incertezza su quello

Dettagli

Probabilità Calcolo combinatorio, probabilità elementare, probabilità condizionata, indipendenza, th delle probabilità totali, legge di Bayes

Probabilità Calcolo combinatorio, probabilità elementare, probabilità condizionata, indipendenza, th delle probabilità totali, legge di Bayes Sessione Live #3 Settimana dal 7 all 11 marzo 2003 Probabilità Calcolo combinatorio, probabilità elementare, probabilità condizionata, indipendenza, th delle probabilità totali, legge di Bayes Lezioni

Dettagli

Esercizi. Rappresentando le estrazioni con un grafo ad albero, calcolare la probabilità che:

Esercizi. Rappresentando le estrazioni con un grafo ad albero, calcolare la probabilità che: Esercizi Esercizio 4. Un urna contiene inizialmente 2 palline bianche e 4 palline rosse. Si effettuano due estrazioni con la seguente modalità: se alla prima estrazione esce una pallina bianca, la si rimette

Dettagli

Analisi dei Dati 12/13 Esercizi proposti 3 soluzioni

Analisi dei Dati 12/13 Esercizi proposti 3 soluzioni Analisi dei Dati 1/13 Esercizi proposti 3 soluzioni 0.1 Un urna contiene 6 palline rosse e 8 palline nere. Si estraggono simultaneamente due palline. Qual è la probabilità di estrarle entrambe rosse? (6

Dettagli

Cosa dobbiamo già conoscere?

Cosa dobbiamo già conoscere? Cosa dobbiamo già conoscere? Insiemistica (operazioni, diagrammi...). Insiemi finiti/numerabili/non numerabili. Perché la probabilità? In molti esperimenti l esito non è noto a priori tuttavia si sa dire

Dettagli

(concetto classico di probabilità)

(concetto classico di probabilità) Probabilità matematica (concetto classico di probabilità) Teoria ed esempi Introduzione Il calcolo delle probabilità è la parte della matematica che si occupa di prevedere, sulla base di regole e leggi

Dettagli

Esercizi di Calcolo delle Probabilità con Elementi di Statistica Matematica

Esercizi di Calcolo delle Probabilità con Elementi di Statistica Matematica Esercizi di Calcolo delle Probabilità con Elementi di Statistica Matematica Lucio Demeio Dipartimento di Scienze Matematiche Università Politecnica delle Marche 1. Esercizio. Siano X ed Y due variabili

Dettagli

1) Si consideri un esperimento che consiste nel lancio di 5 dadi. Lo spazio campionario:

1) Si consideri un esperimento che consiste nel lancio di 5 dadi. Lo spazio campionario: Esempi di domande risposta multipla (Modulo II) 1) Si consideri un esperimento che consiste nel lancio di 5 dadi. Lo spazio campionario: 1) ha un numero di elementi pari a 5; 2) ha un numero di elementi

Dettagli

PROBABILITA CONDIZIONALE

PROBABILITA CONDIZIONALE Riferendoci al lancio di un dado, indichiamo con A l evento esce un punteggio inferiore a 4 A ={1, 2, 3} B l evento esce un punteggio dispari B = {1, 3, 5} Non avendo motivo per ritenere il dado truccato,

Dettagli

Esercizi di Calcolo delle Probabilita (I)

Esercizi di Calcolo delle Probabilita (I) Esercizi di Calcolo delle Probabilita (I) 1. Si supponga di avere un urna con 15 palline di cui 5 rosse, 8 bianche e 2 nere. Immaginando di estrarre due palline con reimmissione, si dica con quale probabilità:

Dettagli

Probabilità discreta

Probabilità discreta Probabilità discreta Daniele A. Gewurz 1 Che probabilità c è che succeda...? Una delle applicazioni della combinatoria è nel calcolo di probabilità discrete. Quando abbiamo a che fare con un fenomeno che

Dettagli

E naturale chiedersi alcune cose sulla media campionaria x n

E naturale chiedersi alcune cose sulla media campionaria x n Supponiamo che un fabbricante stia introducendo un nuovo tipo di batteria per un automobile elettrica. La durata osservata x i delle i-esima batteria è la realizzazione (valore assunto) di una variabile

Dettagli

Statistica 1. Esercitazioni. Dott. Luigi Augugliaro 1. Università di Palermo

Statistica 1. Esercitazioni. Dott. Luigi Augugliaro 1. Università di Palermo Statistica 1 Esercitazioni Dott. 1 1 Dipartimento di Scienze Statistiche e Matematiche S. Vianelli, Università di Palermo ricevimento: lunedì ore 15-17 mercoledì ore 15-17 e-mail: luigi.augugliaro@unipa.it

Dettagli

Calcolo delle Probabilità

Calcolo delle Probabilità Calcolo delle Probabilità Corso di Laurea Specialistica in SCIENZE DELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA RIABILITAZIONE Corso di Laurea Specialistica in SCIENZE DELLE PROFESSIONI SANITARIE AREA TECNICO ASSISTENZIALI

Dettagli

Teoria della probabilità Assiomi e teoremi

Teoria della probabilità Assiomi e teoremi Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche Teoria della probabilità Assiomi e teoremi A.A. 2008-09 Alberto Perotti DELEN-DAUIN Esperimento casuale Esperimento

Dettagli

1. Distribuzioni campionarie

1. Distribuzioni campionarie Università degli Studi di Basilicata Facoltà di Economia Corso di Laurea in Economia Aziendale - a.a. 2012/2013 lezioni di statistica del 3 e 6 giugno 2013 - di Massimo Cristallo - 1. Distribuzioni campionarie

Dettagli

CORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 7

CORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 7 CORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 7 Dott.ssa Antonella Costanzo a.costanzo@unicas.it Incompatibilità ed indipendenza stocastica. Probabilità condizionate, legge della probabilità totale, Teorema

Dettagli

1. PRIME PROPRIETÀ 2

1. PRIME PROPRIETÀ 2 RELAZIONI 1. Prime proprietà Il significato comune del concetto di relazione è facilmente intuibile: due elementi sono in relazione se c è un legame tra loro descritto da una certa proprietà; ad esempio,

Dettagli

Primi esercizi per gli studenti del corso di Statistica ed Elementi di Probabilita

Primi esercizi per gli studenti del corso di Statistica ed Elementi di Probabilita Primi esercizi per gli studenti del corso di Statistica ed Elementi di Probabilita NOTA 1 Gli esercizi sono presi da compiti degli scorsi appelli, oppure da testi o dispense di colleghi. A questi ultimi

Dettagli

Corso di Matematica. Corso di Laurea in Farmacia, Facoltà di Farmacia. Università degli Studi di Pisa. Maria Luisa Chiofalo.

Corso di Matematica. Corso di Laurea in Farmacia, Facoltà di Farmacia. Università degli Studi di Pisa. Maria Luisa Chiofalo. Corso di Matematica Corso di Laurea in Farmacia, Facoltà di Farmacia Università degli Studi di Pisa Maria Luisa Chiofalo Scheda 18 Esercizi svolti sul calcolo delle probabilità I testi degli esercizi sono

Dettagli

Analisi di dati di frequenza

Analisi di dati di frequenza Analisi di dati di frequenza Fase di raccolta dei dati Fase di memorizzazione dei dati in un foglio elettronico 0 1 1 1 Frequenze attese uguali Si assuma che dalle risposte al questionario sullo stato

Dettagli

La variabile casuale Binomiale

La variabile casuale Binomiale La variabile casuale Binomiale Si costruisce a partire dalla nozione di esperimento casuale Bernoulliano che consiste in un insieme di prove ripetute con le seguenti caratteristiche: i) ad ogni singola

Dettagli

E NECESSARIO RICORRERE ALLE VARIABILI CASUALI

E NECESSARIO RICORRERE ALLE VARIABILI CASUALI IL CONCETTO DI VARIABILE CASUALE Associare una misura di probabilità al verificarsi di un certo evento (come esito di un esperimento) non sempre è sufficiente a risolvere gran parte dei problemi reali

Dettagli

PROBABILITA. Sono esempi di fenomeni la cui realizzazione non è certa a priori e vengono per questo detti eventi aleatori (dal latino alea, dado)

PROBABILITA. Sono esempi di fenomeni la cui realizzazione non è certa a priori e vengono per questo detti eventi aleatori (dal latino alea, dado) L esito della prossima estrazione del lotto L esito del lancio di una moneta o di un dado Il sesso di un nascituro, così come il suo peso alla nascita o la sua altezza.. Il tempo di attesa ad uno sportello

Dettagli

1 Probabilità condizionata

1 Probabilità condizionata 1 Probabilità condizionata Accade spesso di voler calcolare delle probabilità quando si è in possesso di informazioni parziali sull esito di un esperimento, o di voler calcolare la probabilità di un evento

Dettagli

Si considerino gli eventi A = nessuno studente ha superato l esame e B = nessuno studente maschio ha superato l esame. Allora A c B è uguale a:

Si considerino gli eventi A = nessuno studente ha superato l esame e B = nessuno studente maschio ha superato l esame. Allora A c B è uguale a: TEST DI AUTOVALUTAZIONE - SETTIMANA 2 I diritti d autore sono riservati. Ogni sfruttamento commerciale non autorizzato sarà perseguito. Metodi statistici per la biologia 1 Parte A 1.1 Si considerino gli

Dettagli

Inferenza statistica I Alcuni esercizi. Stefano Tonellato

Inferenza statistica I Alcuni esercizi. Stefano Tonellato Inferenza statistica I Alcuni esercizi Stefano Tonellato Anno Accademico 2006-2007 Avvertenza Una parte del materiale è stato tratto da Grigoletto M. e Ventura L. (1998). Statistica per le scienze economiche,

Dettagli

Tabella 7. Dado truccato

Tabella 7. Dado truccato 0 ALBERTO SARACCO 4. Compiti a casa 7novembre 200 4.. Ordini di grandezza e calcolo approssimato. Esercizio 4.. Una valigia misura 5cm di larghezza, 70cm di lunghezza e 45cm di altezza. Quante palline

Dettagli

Probabilità e statistica

Probabilità e statistica Indice generale.probabilità ed eventi aleatori....come si può definire una probabilità....eventi equiprobabili....eventi indipendenti, eventi dipendenti....eventi incompatibili....eventi compatibili....probabilità

Dettagli

Viene lanciata una moneta. Se esce testa vinco 100 euro, se esce croce non vinco niente. Quale è il valore della mia vincita?

Viene lanciata una moneta. Se esce testa vinco 100 euro, se esce croce non vinco niente. Quale è il valore della mia vincita? Viene lanciata una moneta. Se esce testa vinco 00 euro, se esce croce non vinco niente. Quale è il valore della mia vincita? Osserviamo che il valore della vincita dipende dal risultato dell esperimento

Dettagli

LA STATISTICA si interessa del rilevamento, dell elaborazione e dello studio dei dati; studia ciò che accade o come è fatto un gruppo numeroso di

LA STATISTICA si interessa del rilevamento, dell elaborazione e dello studio dei dati; studia ciò che accade o come è fatto un gruppo numeroso di STATISTICA LA STATISTICA si interessa del rilevamento, dell elaborazione e dello studio dei dati; studia ciò che accade o come è fatto un gruppo numeroso di oggetti; cerca, attraverso l uso della matematica

Dettagli

Matematica generale CTF

Matematica generale CTF Successioni numeriche 19 agosto 2015 Definizione di successione Monotonìa e limitatezza Forme indeterminate Successioni infinitesime Comportamento asintotico Criterio del rapporto per le successioni Definizione

Dettagli

LEZIONE 3. Ing. Andrea Ghedi AA 2009/2010. Ing. Andrea Ghedi AA 2009/2010

LEZIONE 3. Ing. Andrea Ghedi AA 2009/2010. Ing. Andrea Ghedi AA 2009/2010 LEZIONE 3 "Educare significa aiutare l'animo dell'uomo ad entrare nella totalità della realtà. Non si può però educare se non rivolgendosi alla libertà, la quale definisce il singolo, l'io. Quando uno

Dettagli

Statistica 1. Esercitazioni. Dott. Luigi Augugliaro 1. Università di Palermo

Statistica 1. Esercitazioni. Dott. Luigi Augugliaro 1. Università di Palermo Statistica 1 Esercitazioni Dott. 1 1 Dipartimento di Scienze Statistiche e Matematiche S. Vianelli, Università di Palermo ricevimento: lunedì ore 15-17 mercoledì ore 15-17 e-mail: luigi.augugliaro@unipa.it

Dettagli

Test sul calcolo della probabilità

Test sul calcolo della probabilità Test sul calcolo della probabilità 2 Test sul calcolo della probabilità Test sul calcolo della probabilità. La probabilità p di un evento E, quando si indica con E il suo complementare, è : a) 0 se E è

Dettagli

PROBABILITÀ - SCHEDA N. 2 LE VARIABILI ALEATORIE

PROBABILITÀ - SCHEDA N. 2 LE VARIABILI ALEATORIE Matematica e statistica: dai dati ai modelli alle scelte www.dima.unige/pls_statistica Responsabili scientifici M.P. Rogantin e E. Sasso (Dipartimento di Matematica Università di Genova) PROBABILITÀ -

Dettagli

Probabilità condizionata: p(a/b) che avvenga A, una volta accaduto B. Evento prodotto: Evento in cui si verifica sia A che B ; p(a&b) = p(a) x p(b/a)

Probabilità condizionata: p(a/b) che avvenga A, una volta accaduto B. Evento prodotto: Evento in cui si verifica sia A che B ; p(a&b) = p(a) x p(b/a) Probabilità condizionata: p(a/b) che avvenga A, una volta accaduto B Eventi indipendenti: un evento non influenza l altro Eventi disgiunti: il verificarsi di un evento esclude l altro Evento prodotto:

Dettagli

OSSERVAZIONI TEORICHE Lezione n. 4

OSSERVAZIONI TEORICHE Lezione n. 4 OSSERVAZIONI TEORICHE Lezione n. 4 Finalità: Sistematizzare concetti e definizioni. Verificare l apprendimento. Metodo: Lettura delle OSSERVAZIONI e risoluzione della scheda di verifica delle conoscenze

Dettagli

CORSO DI CALCOLO DELLE PROBABILITÀ E STATISTICA. Esercizi su eventi, previsioni e probabilità condizionate

CORSO DI CALCOLO DELLE PROBABILITÀ E STATISTICA. Esercizi su eventi, previsioni e probabilità condizionate CORSO DI CALCOLO DELLE PROBABILITÀ E STATISTICA Esercizi su eventi, previsioni e probabilità condizionate Nota: Alcuni esercizi sono tradotti, più o meno fedelmente, dal libro A first course in probability

Dettagli

Calcolo delle probabilità (riassunto veloce) Laboratorio di Bioinformatica Corso A aa 2005-2006

Calcolo delle probabilità (riassunto veloce) Laboratorio di Bioinformatica Corso A aa 2005-2006 Calcolo delle probabilità riassunto veloce Laboratorio di Bioinformatica Corso aa 2005-2006 Teoria assiomatica della probabilità S = spazio campionario = insieme di tutti i possibili esiti di un esperimento

Dettagli

PROBABILITA CONDIZIONALE

PROBABILITA CONDIZIONALE Riferendoci al lancio di un dado, indichiamo con A l evento esce un punteggio inferiore a 4 A ={1, 2, 3} B l evento esce un punteggio dispari B = {1, 3, 5} Non avendo motivo per ritenere il dado truccato,

Dettagli

Test statistici di verifica di ipotesi

Test statistici di verifica di ipotesi Test e verifica di ipotesi Test e verifica di ipotesi Il test delle ipotesi consente di verificare se, e quanto, una determinata ipotesi (di carattere biologico, medico, economico,...) è supportata dall

Dettagli

Facciamo qualche precisazione

Facciamo qualche precisazione Abbiamo introdotto alcuni indici statistici (di posizione, di variabilità e di forma) ottenibili da Excel con la funzione Riepilogo Statistiche Facciamo qualche precisazione Al fine della partecipazione

Dettagli

Esercitazione n.2 Inferenza su medie

Esercitazione n.2 Inferenza su medie Esercitazione n.2 Esercizio L ufficio del personale di una grande società intende stimare le spese mediche familiari dei suoi impiegati per valutare la possibilità di attuare un programma di assicurazione

Dettagli

Lezione 10. La Statistica Inferenziale

Lezione 10. La Statistica Inferenziale Lezione 10 La Statistica Inferenziale Filosofia della scienza Secondo Aristotele, vi sono due vie attraverso le quali riusciamo a formare le nostre conoscenze: (1) la deduzione (2) l induzione. Lezione

Dettagli

ESERCIZI DI RIEPILOGO 2. 7 jj(addi

ESERCIZI DI RIEPILOGO 2. 7 jj(addi ESERCIZI DI RIEPILOGO 2 ESERCIZIO 1 Da un comune mazzo di 52 carte francesi (13 carte per ognuno dei quattro semi: picche, cuori, fiori e quadri) viene estratta casualmente una carta. Definiti gli eventi:

Dettagli

Stima per intervalli Nei metodi di stima puntuale è sempre presente un ^ errore θ θ dovuto al fatto che la stima di θ in genere non coincide con il parametro θ. Sorge quindi l esigenza di determinare una

Dettagli

VARIABILI ALEATORIE MULTIPLE E TEOREMI ASSOCIATI. Dopo aver trattato delle distribuzioni di probabilità di una variabile aleatoria, che

VARIABILI ALEATORIE MULTIPLE E TEOREMI ASSOCIATI. Dopo aver trattato delle distribuzioni di probabilità di una variabile aleatoria, che VARIABILI ALATORI MULTIPL TORMI ASSOCIATI Fonti: Cicchitelli Dall Aglio Mood-Grabill. Moduli 6 9 0 del programma. VARIABILI ALATORI DOPPI Dopo aver trattato delle distribuzioni di probabilità di una variabile

Dettagli

Esercitazione #5 di Statistica. Test ed Intervalli di Confidenza (per una popolazione)

Esercitazione #5 di Statistica. Test ed Intervalli di Confidenza (per una popolazione) Esercitazione #5 di Statistica Test ed Intervalli di Confidenza (per una popolazione) Dicembre 00 1 Esercizi 1.1 Test su media (con varianza nota) Esercizio n. 1 Il calore (in calorie per grammo) emesso

Dettagli

Statistica inferenziale

Statistica inferenziale Statistica inferenziale Popolazione e campione Molto spesso siamo interessati a trarre delle conclusioni su persone che hanno determinate caratteristiche (pazienti, atleti, bambini, gestanti, ) Osserveremo

Dettagli

ELEMENTI DI CALCOLO DELLE PROBABILITA

ELEMENTI DI CALCOLO DELLE PROBABILITA Statistica, CLEA p. 1/55 ELEMENTI DI CALCOLO DELLE PROBABILITA Premessa importante: il comportamento della popolazione rispetto una variabile casuale X viene descritto attraverso una funzione parametrica

Dettagli

LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE

LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE La sequenza costituisce un esempio di SUCCESSIONE. Ecco un altro esempio di successione: Una successione è dunque una sequenza infinita di numeri reali (ma potrebbe

Dettagli

matematica probabilmente

matematica probabilmente IS science centre immaginario scientifico Laboratorio dell'immaginario Scientifico - Trieste tel. 040224424 - fax 040224439 - e-mail: lis@lis.trieste.it - www.immaginarioscientifico.it indice Altezze e

Dettagli

Esercitazioni 2013/14

Esercitazioni 2013/14 Esercitazioni 2013/14 Esercizio 1 Due ditte V e W partecipano ad una gara di appalto per la costruzione di un tratto di autostrada che viene assegnato a seconda del prezzo. L offerta fatta dalla ditta

Dettagli

La distribuzione Normale. La distribuzione Normale

La distribuzione Normale. La distribuzione Normale La Distribuzione Normale o Gaussiana è la distribuzione più importante ed utilizzata in tutta la statistica La curva delle frequenze della distribuzione Normale ha una forma caratteristica, simile ad una

Dettagli

PROBABILITA' E VARIABILI CASUALI

PROBABILITA' E VARIABILI CASUALI PROBABILITA' E VARIABILI CASUALI ESERCIZIO 1 Due giocatori estraggono due carte a caso da un mazzo di carte napoletane. Calcolare: 1) la probabilità che la prima carta sia una figura oppure una carta di

Dettagli

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI Capitolo I LE FUNZIONI A DUE VARIABILI In questo primo capitolo introduciamo alcune definizioni di base delle funzioni reali a due variabili reali. Nel seguito R denoterà l insieme dei numeri reali mentre

Dettagli

Slide Cerbara parte1 5. Le distribuzioni teoriche

Slide Cerbara parte1 5. Le distribuzioni teoriche Slide Cerbara parte1 5 Le distribuzioni teoriche I fenomeni biologici, demografici, sociali ed economici, che sono il principale oggetto della statistica, non sono retti da leggi matematiche. Però dalle

Dettagli

Metodi statistici per le ricerche di mercato

Metodi statistici per le ricerche di mercato Metodi statistici per le ricerche di mercato Prof.ssa Isabella Mingo A.A. 2014-2015 Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione Corso di laurea Magistrale in «Organizzazione e marketing per

Dettagli

risulta (x) = 1 se x < 0.

risulta (x) = 1 se x < 0. Questo file si pone come obiettivo quello di mostrarvi come lo studio di una funzione reale di una variabile reale, nella cui espressione compare un qualche valore assoluto, possa essere svolto senza necessariamente

Dettagli

Calcolo delle Probabilita, INGEGNERIA INFORMATICA, semestre II, laurea (ord. Leonardo.

Calcolo delle Probabilita, INGEGNERIA INFORMATICA, semestre II, laurea (ord. Leonardo. Capitolo 1 9 Ottobre 00 Calcolo delle Probabilita, INGEGNERIA INFORMATICA, semestre II, laurea (ord. Leonardo. 000, Milano Esercizio 1.0.1 (svolto in classe [II recupero Ing. Matematica aa.00-0-rivisitato]nel

Dettagli

Università di Firenze - Corso di laurea in Statistica Seconda prova intermedia di Statistica. 18 dicembre 2008

Università di Firenze - Corso di laurea in Statistica Seconda prova intermedia di Statistica. 18 dicembre 2008 Università di Firenze - Corso di laurea in Statistica Seconda prova intermedia di Statistica 18 dicembre 008 Esame sull intero programma: esercizi da A a D Esame sulla seconda parte del programma: esercizi

Dettagli

CAPITOLO 8 LA VERIFICA D IPOTESI. I FONDAMENTI

CAPITOLO 8 LA VERIFICA D IPOTESI. I FONDAMENTI VERO FALSO CAPITOLO 8 LA VERIFICA D IPOTESI. I FONDAMENTI 1. V F Un ipotesi statistica è un assunzione sulle caratteristiche di una o più variabili in una o più popolazioni 2. V F L ipotesi nulla unita

Dettagli

CP110 Probabilità: Esame del 3 giugno 2010. Testo e soluzione

CP110 Probabilità: Esame del 3 giugno 2010. Testo e soluzione Dipartimento di Matematica, Roma Tre Pietro Caputo 2009-2010, II semestre 8 luglio, 2010 CP110 Probabilità: Esame del 3 giugno 2010 Testo e soluzione 1. (6 pts 12 monete da 1 euro vengono distribuite tra

Dettagli

Somma logica di eventi

Somma logica di eventi Somma logica di eventi Da un urna contenente 24 palline numerate si estrae una pallina. Calcolare la probabilità dei seguenti eventi: a) esce un numero divisibile per 5 o superiore a 20, b) esce un numero

Dettagli

Test d ipotesi. Statistica e biometria. D. Bertacchi. Test d ipotesi

Test d ipotesi. Statistica e biometria. D. Bertacchi. Test d ipotesi In molte situazioni una raccolta di dati (=esiti di esperimenti aleatori) viene fatta per prendere delle decisioni sulla base di quei dati. Ad esempio sperimentazioni su un nuovo farmaco per decidere se

Dettagli

OCCUPATI SETTORE DI ATTIVITA' ECONOMICA

OCCUPATI SETTORE DI ATTIVITA' ECONOMICA ESERCIZIO 1 La tabella seguente contiene i dati relativi alla composizione degli occupati in Italia relativamente ai tre macrosettori di attività (agricoltura, industria e altre attività) negli anni 1971

Dettagli

ESERCIZI EVENTI E VARIABILI ALEATORIE

ESERCIZI EVENTI E VARIABILI ALEATORIE ESERCIZI EVENTI E VARIABILI ALEATORIE 1) Considera la tabella seguente, che descrive la situazione occupazionale di 63 persone in relazione al titolo di studio. Occupazione SI NO Titolo Licenza media 5%

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

A = { escono 2 teste e due croci (indipendentemente dall ordine) } B = { al primo tiro esce testa }.

A = { escono 2 teste e due croci (indipendentemente dall ordine) } B = { al primo tiro esce testa }. ESERCIZI ELEMENTARI DI CALCOLO DELLE PROBABILITÀ Teorema della somma 1) Giocando alla roulette, calcolare la probabilità che su una estrazione esca: a) Un numero compreso tra 6 e 12 (compresi) oppure maggiore

Dettagli

Relazioni statistiche: regressione e correlazione

Relazioni statistiche: regressione e correlazione Relazioni statistiche: regressione e correlazione È detto studio della connessione lo studio si occupa della ricerca di relazioni fra due variabili statistiche o fra una mutabile e una variabile statistica

Dettagli

2 CERTAMEN NAZIONALE DI PROBABILITA E STATISTICA FELICE FUSATO Fase di Istituto 15 febbraio 2011

2 CERTAMEN NAZIONALE DI PROBABILITA E STATISTICA FELICE FUSATO Fase di Istituto 15 febbraio 2011 2 CERTAMEN NAZIONALE DI PROBABILITA E STATISTICA FELICE FUSATO Fase di Istituto 15 febbraio 2011 1) Non sfogliare questo fascicolo finché l insegnante non ti dice di farlo. 2) E ammesso l utilizzo di calcolatrici

Dettagli

PIL : produzione e reddito

PIL : produzione e reddito PIL : produzione e reddito La misura della produzione aggregata nella contabilità nazionale è il prodotto interno lordo o PIL. Dal lato della produzione : oppure 1) Il PIL è il valore dei beni e dei servizi

Dettagli

Matematica Applicata. Probabilità e statistica

Matematica Applicata. Probabilità e statistica Matematica Applicata Probabilità e statistica Fenomeni casuali Fenomeni che si verificano in modi non prevedibili a priori 1. Lancio di una moneta: non sono in grado di prevedere con certezza se il risultato

Dettagli

APPUNTI DI MATEMATICA ALGEBRA \ INSIEMISTICA \ TEORIA DEGLI INSIEMI (1)

APPUNTI DI MATEMATICA ALGEBRA \ INSIEMISTICA \ TEORIA DEGLI INSIEMI (1) ALGEBRA \ INSIEMISTICA \ TEORIA DEGLI INSIEMI (1) Un insieme è una collezione di oggetti. Il concetto di insieme è un concetto primitivo. Deve esistere un criterio chiaro, preciso, non ambiguo, inequivocabile,

Dettagli

Temi di Esame a.a. 2012-2013. Statistica - CLEF

Temi di Esame a.a. 2012-2013. Statistica - CLEF Temi di Esame a.a. 2012-2013 Statistica - CLEF I Prova Parziale di Statistica (CLEF) 11 aprile 2013 Esercizio 1 Un computer è collegato a due stampanti, A e B. La stampante A è difettosa ed il 25% dei

Dettagli

u 1 u k che rappresenta formalmente la somma degli infiniti numeri (14.1), ordinati al crescere del loro indice. I numeri u k

u 1 u k che rappresenta formalmente la somma degli infiniti numeri (14.1), ordinati al crescere del loro indice. I numeri u k Capitolo 4 Serie numeriche 4. Serie convergenti, divergenti, indeterminate Data una successione di numeri reali si chiama serie ad essa relativa il simbolo u +... + u +... u, u 2,..., u,..., (4.) oppure

Dettagli

TEOREMI SULLA PROBABILITÀ

TEOREMI SULLA PROBABILITÀ TEOREMI SULLA PROBABILITÀ o Probabilità totale oprobabilità contraria oprobabilità condizionata odipendenza stocastica oprobabilità composta oformula di Bayes oproblemi di riepilogo Probabilità di eventi

Dettagli

Edited by Foxit PDF Editor Copyright (c) by Foxit Software Company, 2004 For Evaluation Only.

Edited by Foxit PDF Editor Copyright (c) by Foxit Software Company, 2004 For Evaluation Only. In un mercato del lavoro competitivo esistono due tipi di lavoratori, quelli con alta produttività L A, che producono per 30 $ l'ora, e quelli con bassa produttività, L B, che producono per 5 $ l'ora.

Dettagli

Inferenza statistica. Statistica medica 1

Inferenza statistica. Statistica medica 1 Inferenza statistica L inferenza statistica è un insieme di metodi con cui si cerca di trarre una conclusione sulla popolazione sulla base di alcune informazioni ricavate da un campione estratto da quella

Dettagli

ESAME DI STATISTICA Nome: Cognome: Matricola:

ESAME DI STATISTICA Nome: Cognome: Matricola: ESAME DI STATISTICA Nome: Cognome: Matricola: ISTRUZIONI: Per la prova è consentito esclusivamente l uso di una calcolatrice tascabile, delle tavole della normale e della t di Student. I risultati degli

Dettagli

STATISTICA E PROBABILITá

STATISTICA E PROBABILITá STATISTICA E PROBABILITá Statistica La statistica è una branca della matematica, che descrive un qualsiasi fenomeno basandosi sulla raccolta di informazioni, sottoforma di dati. Questi ultimi risultano

Dettagli

1 Serie di Taylor di una funzione

1 Serie di Taylor di una funzione Analisi Matematica 2 CORSO DI STUDI IN SMID CORSO DI ANALISI MATEMATICA 2 CAPITOLO 7 SERIE E POLINOMI DI TAYLOR Serie di Taylor di una funzione. Definizione di serie di Taylor Sia f(x) una funzione definita

Dettagli

CORSO DI STATISTICA (parte 2) - ESERCITAZIONE 1

CORSO DI STATISTICA (parte 2) - ESERCITAZIONE 1 CORSO DI STATISTICA (parte 2) - ESERCITAZIONE 1 Dott.ssa Antonella Costanzo a.costanzo@unicas.it Esercizio 1. Distribuzione di probabilità, funzione di ripartizione di una v.c. discreta Il tasso di cambio

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

CORSO DI STATISTICA (parte 2) - ESERCITAZIONE 8

CORSO DI STATISTICA (parte 2) - ESERCITAZIONE 8 CORSO DI STATISTICA (parte 2) - ESERCITAZIONE 8 Dott.ssa Antonella Costanzo a.costanzo@unicas.it Esercizio 1. Test delle ipotesi sulla varianza In un azienda che produce componenti meccaniche, è stato

Dettagli

EQUAZIONI DIFFERENZIALI. 1. Trovare tutte le soluzioni delle equazioni differenziali: (a) x = x 2 log t (d) x = e t x log x (e) y = y2 5y+6

EQUAZIONI DIFFERENZIALI. 1. Trovare tutte le soluzioni delle equazioni differenziali: (a) x = x 2 log t (d) x = e t x log x (e) y = y2 5y+6 EQUAZIONI DIFFERENZIALI.. Trovare tutte le soluzioni delle equazioni differenziali: (a) x = x log t (d) x = e t x log x (e) y = y 5y+6 (f) y = ty +t t +y (g) y = y (h) xy = y (i) y y y = 0 (j) x = x (k)

Dettagli

Algebra Booleana 1 ALGEBRA BOOLEANA: VARIABILI E FUNZIONI LOGICHE

Algebra Booleana 1 ALGEBRA BOOLEANA: VARIABILI E FUNZIONI LOGICHE Algebra Booleana 1 ALGEBRA BOOLEANA: VARIABILI E FUNZIONI LOGICHE Andrea Bobbio Anno Accademico 2000-2001 Algebra Booleana 2 Calcolatore come rete logica Il calcolatore può essere visto come una rete logica

Dettagli

Calcolo delle probabilità

Calcolo delle probabilità Calcolo delle probabilità Il calcolo delle probabilità ha avuto origine nel Seicento in riferimento a questioni legate al gioco d azzardo e alle scommesse. Oggi trova tante applicazioni in ambiti anche

Dettagli

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca Corso di Statistica medica e applicata Dott.ssa Donatella Cocca 1 a Lezione Cos'è la statistica? Come in tutta la ricerca scientifica sperimentale, anche nelle scienze mediche e biologiche è indispensabile

Dettagli

CORSO DI STATISTICA (parte 2) - ESERCITAZIONE 1

CORSO DI STATISTICA (parte 2) - ESERCITAZIONE 1 CORSO DI STATISTICA (parte 2) - ESERCITAZIONE 1 Dott.ssa Antonella Costanzo a.costanzo@unicas.it A.Studio dell interdipendenza tra variabili: riepilogo Concetto relativo allo studio delle relazioni tra

Dettagli

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI Indice 1 Le frazioni algebriche 1.1 Il minimo comune multiplo e il Massimo Comun Divisore fra polinomi........ 1. Le frazioni algebriche....................................

Dettagli

Matematica II: Calcolo delle Probabilità e Statistica Matematica

Matematica II: Calcolo delle Probabilità e Statistica Matematica Matematica II: Calcolo delle Probabilità e Statistica Matematica ELT A-Z Docente: dott. F. Zucca Esercitazione # Esercizi Statistica Descrittiva Esercizio I gruppi sanguigni di persone sono B, B, AB, O,

Dettagli

Capitolo 2. Operazione di limite

Capitolo 2. Operazione di limite Capitolo 2 Operazione di ite In questo capitolo vogliamo occuparci dell operazione di ite, strumento indispensabile per scoprire molte proprietà delle funzioni. D ora in avanti riguarderemo i domini A

Dettagli

4 Dispense di Matematica per il biennio dell Istituto I.S.I.S. Gaetano Filangieri di Frattamaggiore EQUAZIONI FRATTE E SISTEMI DI EQUAZIONI

4 Dispense di Matematica per il biennio dell Istituto I.S.I.S. Gaetano Filangieri di Frattamaggiore EQUAZIONI FRATTE E SISTEMI DI EQUAZIONI 119 4 Dispense di Matematica per il biennio dell Istituto I.S.I.S. Gaetano Filangieri di Frattamaggiore EQUAZIONI FRATTE E SISTEMI DI EQUAZIONI Indice degli Argomenti: TEMA N. 1 : INSIEMI NUMERICI E CALCOLO

Dettagli

Sommario. Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi.

Sommario. Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi. Algoritmi 1 Sommario Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi. 2 Informatica Nome Informatica=informazione+automatica. Definizione Scienza che si occupa dell

Dettagli

Dimensione di uno Spazio vettoriale

Dimensione di uno Spazio vettoriale Capitolo 4 Dimensione di uno Spazio vettoriale 4.1 Introduzione Dedichiamo questo capitolo ad un concetto fondamentale in algebra lineare: la dimensione di uno spazio vettoriale. Daremo una definizione

Dettagli

Statistica Matematica A - Ing. Meccanica, Aerospaziale I prova in itinere - 19 novembre 2004

Statistica Matematica A - Ing. Meccanica, Aerospaziale I prova in itinere - 19 novembre 2004 Statistica Matematica A - Ing. Meccanica, Aerospaziale I prova in itinere - 19 novembre 200 Esercizio 1 Tre apparecchiature M 1, M 2 e M 3 in un anno si guastano, in maniera indipendente, con probabilità

Dettagli