Attività di lavorazione e stoccaggio di oli minerali (compreso gpl e biodiesel).
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- Maria Teresa Fiore
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1 Attività di lavorazione e stoccaggio di oli minerali (compreso gpl e biodiesel). Con il termine oli minerali si indicano dei fluidi che si trovano in natura, formatisi in milioni di anni. Dal punto di vista chimico, gli oli minerali sono delle miscele costituite per la maggior parte da alcani a catena lunga (contenenti circa atomi di carbonio). Sono ricompresi nella categoria degli oli minerali gli oli minerali greggi, i residui delle loro distillazioni e tutte le altre specie e qualità di prodotti petroliferi derivati e assimilati, compresi il gas di petrolio liquefatto e il biodiesel. Gli oli minerali gas di petrolio liquefatto, talvolta indicato anche come gas propano liquido (essendo il propano il componente principale),in sigla GPL, è una miscela di idrocarburi a basso basso peso molecolare. Sono sottoposte ad autorizzazione con procedura semplificata secondo il D.M. 11 Gennaio 1995 le opere minori individuate nell'allegato A : Allegato A Opere minori soggette ad autorizzazione con procedura semplificata 1. Sostituzione di recipienti e apparecchiature (serbatoi, colonne, vessels, reattori e forni) su impianti di lavorazione esistenti e inserimento di nuovi scambiatori e strippers per miglioramento tecnologico e/o recuperi termici, purché non comportino aumento della capacità di stoccaggio e di lavorazione dell'impianto oggetto dell'intervento Installazione o modifica di serbatoi e apparecchiature su impianti di stoccaggio esistenti, che non comportino un aumento complessivo della capacità di stoccaggio superiore al 10% di quella stabilita nell'atto di concessione o di autorizzazione, emanato ai sensi degli articoli 4 o 6 del decreto del Presidente della Repubblica n. 420/1994. Tale aumento di capacità non riguarda gli stoccaggi degli stabilimenti di lavorazione e non è consentito nel caso di prodotti di categoria A. 3. Interventi di modifica a linee di oleodotti esistenti, quali: varianti del tracciato per una lunghezza non superiore a km 1 (purché non vengano occupate nuove aree demaniali marittime), modifiche di manifold, collettori ed attrezzature ausiliarie, installazione di nuovi punti di intercettazione. 4. Installazione e modifica di impianti per recupero vapori. 5. Cambio di destinazione dei serbatoi di oli minerali e relativi oleodotti, nei depositi commerciali ad accisa assolta, da prodotti ad aliquota intera a prodotti ad aliquota ridotta o esenti o non soggetti ad accisa, purché rientranti nella stessa categoria di sicurezza o in categoria inferiore. 6. Installazione e modifiche di serbatoi polmone asserviti agli oleodotti, di capacità inferiore a mc Installazione di impianti per l'aggiunta di additivi non tossici e per miscelare prodotti. Settore Ecologia e Polizia Provinciale pag. 1 di 5
2 8. Installazione di nuove linee di miscelazione e/o confezionamento (oli e grassi, ecc.) e di serbatoi per la miscelazione, o modifica delle linee esistenti, purché non venga ampliata la capacità totale di lavorazione autorizzata. 9. Installazione di nuovi bracci alle pensiline di carico. 10. Interventi di modifica ai sistemi di recinzione, nel rispetto delle distanze di sicurezza previste dalle vigenti disposizioni di prevenzione incendi. 11. Sospensione temporanea dell'attività del deposito, di durata superiore a sei mesi. 12. Riduzione della capacità di stoccaggio. 13. Smantellamento di singoli impianti e serbatoi di stoccaggio. Mentre l'allegato B riporta le opere soggette a comunicazione Allegato B Opere non soggette ad autorizzazione, con obbligo di comunicazione. 1. Installazione di valvole regolatrici, gruppi di misura, strumentazione in genere delle unità di produzione, della movimentazione prodotti, del parco serbatoi e dei terminali di caricamento. 2. Cambio di destinazione dei serbatoi di oli minerali e degli oleodotti, per prodotti rientranti nella stessa categoria di sicurezza o in categoria inferiore. Tale cambio di destinazione non è consentito nei depositi commerciali ad accisa assolta e relativi oleodotti, da prodotti ad aliquota intera a prodotti ad aliquota ridotta o esenti o non soggetti ad accisa. 3. Cambi di destinazione di serbatoi da oli minerali a prodotti petrolchimici e viceversa, rientranti nella stessa categoria di sicurezza, per durata non superiore a un anno. 4. Stoccaggio alternativo negli impianti di lavorazione di materie prime/prodotti intermedi/prodotti finiti, nell'ambito della stessa categoria di sicurezza o in categoria inferiore. 5. Rimessa in esercizio, dopo un periodo di inattività, di serbatoi di stoccaggio. 6. Sospensione temporanea dell'attività del deposito, di durata non superiore a sei mesi. 7. Sospensione a tempo determinato dell'attività dei singoli serbatoi. 8. Installazione, sostituzione e smantellamento di serbatoi di servizio. 9. Costruzione e modifica di serbatoi per acqua (acqua industriale, acqua demineralizzata, acqua antincendio) e di impianti per il trattamento acque reflue. 10. Installazione e modifica delle unità di altri servizi ausiliari non petroliferi, non compresi nel precedente punto 9. Sono sottoposte, ai sensi dell art. 1, comma 56 della legge n. 239/2004, a regime Settore Ecologia e Polizia Provinciale pag. 2 di 5
3 autorizzativo le seguenti attività: 1. l installazione ed esercizio di nuovi stabilimenti di lavorazione e di stoccaggio di oli minerali; 2. la dismissione degli stabilimenti di lavorazione e stoccaggio di oli minerali; 3. la variazione della capacità complessiva di lavorazione degli stabilimenti di lavorazione degli oli minerali; 4. la variazione di oltre il 30 per cento della capacità complessiva autorizzata di stoccaggio dei depositi di oli minerali. Nel caso dei soli stabilimenti di stoccaggio di g.p.l., la dimensione minima dei nuovi impianti di riempimento, travaso e deposito di g.p.l. autorizzabili è pari a mc. 100 in serbatoi fissi (art. 4 del Decreto Legislativo 22 febbraio 2006, n. 128) Le modifiche degli stabilimenti di lavorazione o dei depositi di oli minerali non ricomprese nei punti 3. e 4., sopra riportati nonché quelle degli oleodotti, sono liberamente effettuate dall'operatore, nel rispetto delle normative vigenti in materia ambientale, sanitaria, fiscale, di sicurezza, di prevenzione incendi e di demanio marittimo (art. 1, comma 58, legge n. 239/2004). Non sono soggetti all autorizzazione i depositi di oli minerali con capacità complessiva pari o inferiore alle seguenti soglie: Oli minerali liquidi - mc. 10 di oli minerali per i depositi ad uso commerciale; - mc. 25 di oli minerali per i depositi ad uso privato (sia ad uso riscaldamento che industriale o agricolo); G.P.L. - mc. 26 di g.p.l. per depositi ad uso privato (sia ad uso riscaldamento che industriale o agricolo); - kg per i depositi di g.p.l. in bombole; - gli impianti di distribuzione stradale di g.p.l. per autotrazione; - i depositi di g.p.l. annessi al servizio di reti canalizzate; Procedimento di autorizzazione ed esercizio provvisorio degli impianti Il procedimento di autorizzazione prevede l acquisizione, a cura del SUAP competente per territorio, del parere dell Agenzia delle Dogane, del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco e della Provincia, territorialmente competente nonché, qualora necessario, delle altre Amministrazioni o Enti fra quelli elencati dall art. 4 del Decreto del Presidente della Repubblica 18 aprile 1994, n Il termine per la conclusione del procedimento è di sette mesi dalla data di ricezione dell istanza o della eventuale documentazione integrativa(art. 6 D.P.R. 420/1994). I titolari di autorizzazione concernente un impianto di lavorazione o un deposito di stoccaggio di oli minerali non possono condurre in via definitiva la gestione dei nuovi impianti o delle modifiche autorizzate prima che questi siano stati collaudati da una apposita Commissione Regionale nominata con decreto del Dirigente regionale della Direzione Commercio. Sono sottoposte al collaudo unicamente le opere soggette all autorizzazione ai sensi dell art. 1, comma 56, legge n. 239/2004, come sopra specificato. Il collaudo, che non sostituisce in alcun modo i collaudi e le verifiche delle altre Settore Ecologia e Polizia Provinciale pag. 3 di 5
4 autorità competenti in base alle singole specifiche discipline (Vigili del Fuoco, UTF, ARPAV, e, in caso di stabilimenti costieri, Ministero dei Trasporti e della Navigazione etc.), è volto a verificare la rispondenza delle opere realizzate al progetto di massima approvato nonché l adempimento delle eventuali prescrizioni apposte in sede di autorizzazione degli impianti.in attesa dell effettuazione del prescritto collaudo, il titolare di autorizzazione può essere autorizzato all esercizio provvisorio degli impianti o delle modifiche realizzate, previa istanza corredata da idonea documentazione volta a comprovare il rispetto degli adempimenti in materia ambientale e di sicurezza. Rinnovo di concessioni ministeriali o prefettizie in scadenza Con l entrata in vigore della legge 23 agosto 2004, n. 239 (avvenuta in data 28 settembre 2004) le concessioni già rilasciate dal Ministero delle Attività Produttive e dalle Prefetture sono state convertite di diritto in autorizzazioni, analogamente a quanto disposto nel caso di nuovi stabilimenti di lavorazione o stoccaggio di oli minerali. Pertanto, fermi restando i requisiti di esercizio richiesti dalla normativa vigente, le autorizzazioni o le concessioni (ora autorizzazioni) per la realizzazione e l esercizio di uno stabilimento di lavorazione o di stoccaggio di oli minerali, già rilasciate dal Ministero delle Attività Produttive o dalle Prefetture e scadute dopo il 28 settembre 2004 non sono attualmente soggette né a scadenza né a rinnovo. Attività di distribuzione e vendita di g.p.l. in bombole e serbatoi L attività di distribuzione e vendita di g.p.l. in bombole e serbatoi è disciplinata dal Decreto Legislativo 22 febbraio 2006, n. 128, entrato in vigore il 30 marzo La nuova disciplina, ispirata a principi di semplificazione amministrativa e di garanzia di sicurezza nell esercizio dell attività, ha notevolmente innovato le procedure di autorizzazione prevedendo in capo agli operatori del settore una serie di requisiti soggettivi e oggettivi (artt. 8-9 e del d.lgs. n. 128/06). Al fine di garantire elevati livelli di sicurezza per gli operatori ed i consumatori, viene inoltre stabilito, che le aziende distributrici di g.p.l. devono avere la disponibilità di un deposito e di una capacità fissa di stoccaggio commisurata alla volumetria delle bombole e dei serbatoi di proprietà. Requisiti soggettivi per l esercizio dell attività di distribuzione di g.p.l. in bombole e serbatoi: -titolarità della autorizzazione per l'installazione e l'esercizio di un impianto di riempimento, travaso e deposito di g.p.l. - disponibilità di un impianto di riempimento, travaso e deposito di g.p.l. requisiti oggettivi per l esercizio dell attività di distribuzione di g.p.l. in bombole e serbatoi: - disponibilità esclusiva di serbatoi fissi aventi capacità volumetrica non inferiore al 10% della capacità di tutte le bombole di proprietà (ovvero al 3% della capacità di tutti i serbatoi); - avere stipulato un assicurazione, con massimale non inferiore ai 5 milioni di euro, per la responsabilità civile per danni conseguenti all uso dei recipienti e annessi; Inoltre il d.lgs. n. 128/06 ha individuato nuove disposizioni in materia di: - cauzione delle bombole (art. 10), che l utente finale deve corrispondere all azienda distributrice a garanzia della restituzione delle stesse; - formazione degli addetti (art. 11): il nuovo decreto impone alle aziende Settore Ecologia e Polizia Provinciale pag. 4 di 5
5 distributrici un obbligo di formazione degli addetti mediante appositi corsi di addestramento tecnico al fine di garantire la sicurezza antincendio nelle attività di utilizzo delle bombole; - proprietà delle bombole (art. 12), determinata dalla detenzione legittima del certificato originario di approvazione o della dichiarazione di conformità: sulle bombole deve essere riportato in modo indelebile il nome della ditta originariamente proprietaria e deve essere indicato anche il nome di ogni successivo proprietario. Le disposizioni del d.lgs. n. 128/06 non si applicano: a) agli impianti di distribuzione stradale di gas di petrolio liquefatti destinati all'autotrazione b) ai depositi di imprenditori dettaglianti (esercenti il commercio al minuto) di g.p.l. confezionato in bombole (art. 20, comma 1, lett. b). Settore Ecologia e Polizia Provinciale pag. 5 di 5
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