SEMINARIO FEDERALISMO FISCALE E NUOVI COMPITI DELLA POLIZIA LOCALE

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1 SEMINARIO FEDERALISMO FISCALE E NUOVI COMPITI DELLA POLIZIA LOCALE Relazione finale a cura del Commissario Giustino GODUTI E ormai pensiero comune, che nei nostri Comuni, i bilanci municipali languono da più anni, la mancanza di risorse finanziarie, necessarie alla copertura dei costi per i servizi da rendere al cittadino. I motivi essenziali oltre ad essere legati alle conseguenze della crisi economica internazionale, sono anche derivanti dalla nuova architettura di fiscalità locale, disegnata dalla Legge delega n. 49/2009, che ha investito le amministrazioni comunali di maggiore autonomia finanziaria di entrata e di spesa Questa riforma della fiscalità locale, in particolare, ha modificato profondamente il precedente impianto di approvvigionamento di risorse finanziarie, basato sulla finanza derivata dallo Stato agli Enti Locali, attraverso il criterio della spesa storica. Ciò ha posto le amministrazioni comunali, di fronte a nuove responsabilità, legate al finanziamento autonomo delle risorse finanziarie necessarie, per l assolvimento responsabile dei compiti di governo locale.

2 Durante la giornata di studio, della durata complessiva di 7 ore, che si è svolta in data 12 Novembre 2013 a Pescara, presso la sede della Regione Abruzzo, si è cercato di fornire, agli operatori della Polizia Locale, un quadro d insieme sull evoluzione normativa della finanza locale e sulle disposizioni e relativi Provvedimenti e Circolari dell Agenzia delle Entrate, che hanno coinvolto i Comuni in una nuova attività di cooperazione fiscale. Proprio quest attività investigativa, orientata ai profili fiscali, può costituire una risposta efficace, alla necessità da parte delle amministrazioni comunali, di strutturarsi, per riuscire a disporre di maggiori entrate finanziarie, attraverso lo strumento della quota d incentivo del 100%, relativa alle somme da recupero di evasione/elusione dei tributi erariali, segnalate dai Comuni alle agenzie fiscali. Nel corso della giornata di studio, che ha visto la partecipazione di oltre 40 operatori selezionati dalla Regione Abruzzo, è stata fatta menzione della disciplina che regola l accertamento al contribuente, con particolare approfondimento per lo strumento dell accertamento sintetico del reddito delle persone fisiche e l analisi delle sei aree d intervento dei Comuni, indicando per ognuna di queste, spunti investigati e casi concreti. La giornata di seminario ha evidenziato nel corso dell esposizione degli argomenti precedentemente menzionati, una serie di problematiche individuate dai partecipanti, legate alla realtà del territorio,. Gli aspetti critici segnalati dai discenti, nel corso della discussione sono quelli di seguito riportati, ai quali si è cercato di fornire idonee soluzioni. 1) La necessità di un maggiore coordinamento e programmazione dei controlli presso gli esercizi d impresa, da parte del SUAP e degli uffici tributi comunali interessati ai controlli ; Partendo dal presupposto che l attività di accertamento sui tributi locali, rientra a pieno titolo, tra le attività istituzionali, previste per l assolvimento dei compiti di Polizia Amministrativa Locale, previsti dal Titolo V, del D.Lgs. n.112/1998, proprio perché in larga parte questa tipologia di controlli, vengono espletati dal personale della Polizia Locale, si ritiene che anche questa attività debba rientrare tra quelle previste istituzionalmente.

3 Questa affermazione peraltro, è assolutamente conforme alle disposizioni del legislatore, ha impartito circa i controlli presso gli esercizi d impresa, che dispongono agli enti locali di conformare le attività di controllo al : coordinamento e programmazione del SUAP (Art. 7 D.L. n. 70/2011) arrecando il minor intralcio possibile all esercizio d impresa. (Art. 12, Legge n. 212/2000) eliminazione di attività di controllo inutili non necessari alla tutela degli interessi pubblici (Art. 14 D.L. n. 5/2012) Mentre ancora oggi, incompresibilmente, si assiste quotidianamente ad attività di controllo, presso i locali adibiti ad esercizio d impresa, arti e professioni, non articolate tra loro, svolte da più organismi pubblici ma anche da società partecipate, incaricate dai Comuni, Pertanto si è suggerito, di sollecitare, le proprie strutture locali, a creare una maggiore sinergia tra gli uffici, interessati alle attività di controllo, proprio per giungere ad un attività di programmazione in questo senso. 2) Necessità di trovare soluzioni idonee allo svolgimento di quest attività sul territorio abruzzese, che registra numerose piccole realtà locali, dotate di pochi operatori di Polizia Locale; Si è menzionato, per quanto riguarda le piccole realtà locali, di fare riferimento, per l attivazione nei propri territori dell attività di cooperazione fiscale, al Protocollo d intesa Antievasione, sottoscritto il 12 novembre 2009, tra l Agenzia delle Entrate, l ANCI e l IFEL (Istituto per la Finanza e l Economia Locale), realizzato con il coordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con l obbiettivo di uniformare il coinvolgimento dei Comuni nell attività di partecipazione all accertamento fiscale. A questo protocollo nazionale, possono in particolare aderire i piccoli Comuni, inviando una copia della delibera di approvazione della Giunta comunale, all ANCI ed alla Direzione Regionale dell Agenzia delle Entrate abruzzese, senza dovere sottoscrivere apposite convenzioni.

4 Proprio attraverso l ANCI è anche possibile aderire ad idonei protocolli, che permettono l accesso alle banche dati informatiche esterne all amministrazione comunale. Peraltro si è sottolineato come non occorre un maggiore investimento di risorse umane, per lo svolgimento di quest attività, ma soltanto la presa di coscienza delle innumerevoli informazioni a valenza fiscale che l operatore di Polizia Locale, può acquisire nello svolgimento del servizio ordinario mettendole a disposizione del locale ufficio tributi. 3) Necessità da parte della Regione Abruzzo di modificare la legge regionale di ordinamento della Polizia Locale, inserendo tra le funzioni anche quella relativa al controllo tributario e fiscale; Partiamo da una serie di presupposti, allo stato attuale, l unica disposizione che menziona la Polizia Locale, tra gli organismi delegati a svolgere accertamenti di natura tributaria è l articolo 73, comma 2, D.Lgs n.507/1993, in materia di TARSU. Che quindi affinchè, agli operatori di Polizia Locale, venga consentito di compiere gli ulteriori accertamenti tributari, necessita conferire, da parte del Dirigente dell Ufficio Tributi, ai sensi dell art. 1, co. 179, Legge Finanziaria n. 296/2006, i poteri di accertamento e contestazione delle violazioni relative alle entrate tributarie locali. A partire dal 2006, alcune Regioni (CAMPANIA, EMILIA ROMAGNA, LAZIO, LIGURIA, PUGLIA, UMBRIA e TOSCANA), grazie alla possibilità, concessa, dalle modifiche intercorse all articolo 117, della Costituzione, hanno superato quest ostacolo, legiferando in tal senso, e modificando le relative leggi regionali, che disciplinano il servizio di Polizia Locale, inserendo tra le funzioni a questi delegate, anche le attività ispettive e di vigilanza, sull osservanza delle disposizioni relative ai tributi locali. Pertanto se anche i Comuni abruzzesi, intendessero coinvolgere fattivamente per lo svolgimento dell attività ispettiva tributaria, la Polizia Locale, necessita che la Regione Abruzzo intervenga in questo senso, con le opportune modifiche legislative.

5 Per concludere, si sottolinea come dall interesse manifestato dai partecipanti, parrebbe opportuno che l attività formativa su questa materia, potesse in futuro, essere estesa, anche ad altri territori della Regione e che in quelle realtà dove vi è la volontà di creare Nuclei Antievasione, potessero eventualmente essere strutturati, ulteriori corsi di formazione, ad indirizzo prettamente operativo, illustrando le procedure di accertamento fiscale e fornendo idonei strumenti quali i prontuari e la modulistica.

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