RAPPORTO MET estratto da BOZZA: Le politiche per le imprese nelle regioni italiane

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1 MET RAPPORTO MET 2008 estratto da BOZZA: Le politiche per le imprese nelle regioni italiane Lavoro coordinato da R. Brancati: Il gruppo di lavoro: G. Aquilina, P. Ascani, C. A. Bollino, C. Borzaga, R. Brancati, D. Ciferri, A. Girardi, A. Maresca, P. Polinori, P. Sabatino, R. Schiattarella, A. Silvani. Assistenza di A. Ulivieri Moretti. Il Rapporto 2008 ha utilizzato una vasta indagine campionaria presso le imprese (circa interviste). L indagine campionaria sulle imprese per il 2008 si è avvalsa della supervisione di un comitato scientifico (G. Alleva, G. Barbieri, F. Malerba e A. Zuliani) che ha contribuito all impostazione metodologica generale e al disegno del campione, cui è stato affiancato un comitato tecnico (M. F. Arezzo, M. Centra, P. Falorsi) che ha seguito le diverse fasi operative e le problematiche di definizione dei dati e di riporto all'universo. 1

2 Le politiche industriali nelle regioni italiane La ricostruzione dei flussi finanziari dedicati al sostegno delle attività produttive, per il quinto anno consecutivo, evidenzia una riduzione sensibile rispetto all anno precedente; nel 2007, infatti, sono stati erogati circa 3921 milioni di euro, espressi in Equivalente Sovvenzione Lorda 1 (ESL), corrispondenti a una riduzione del 6,7% rispetto al Ampliando l arco temporale di riferimento, si osserva una contrazione delle risorse totali a livello nazionale del 38,7% nel periodo Il quadro che emerge evidenzia quindi un involuzione vigorosa e continua, che assume caratteri ancora più marcati in termini reali: nel medesimo arco temporale ( ) la contrazione della spesa, a prezzi costanti del , risulta pari al -45,8%. Erogazioni totali (milioni di euro), valori nominali e a prezzi 2000 (deflatore investimenti). Industria, Artigianato e servizi alle imprese , ,7 5603, ,8 5464, ,2 4700,6 4190,6 3928, ,9 4662, ,3 4203,6 3921, , , Erogazioni nominali in ESL Erogazioni in ESL ai prezzi 2000 (deflatore investimenti) Fonte: MET La ripresa delle agevolazioni concesse nel corso del 2006, rispetto all anno precedente (+48% 3 ), non si è tradotta (cfr. Rapporto MET 2007) in una ripresa delle risorse effettivamente spese; questo dato trova le sue spiegazioni in due aspetti. Il dato delle concessioni avvenute nel 2007, in primo luogo, è attribuibile in maniera significativa a misure che operano nella forma del mutuo a tasso agevolato (in particolare incidono sul dato complessivo gli importi approvati attraverso la 488, i PIA Innovazione e i Contratti di Programma). 1 Lo scopo è quello di rendere comparabili le grandezze finanziarie relative a diverse tipologie di contributi, si pensi ad esempio alle garanzie o alle agevolazioni erogate nella forma del finanziamento a tasso agevolato. Tali trasformazioni finanziarie, naturalmente, permettono di utilizzare dei dati che si approssimano meglio all effettivo beneficio realizzato dall impresa agevolata. 2 Viene utilizzato il deflatore degli investimenti fissi. 3 Relazione annuale del Ministero dello Sviluppo allegata al DPEF sugli interventi di sostegno alle attività economiche e produttive, luglio

3 Ovviamente, a parità di importi nominali, il contenuto di aiuto di un mutuo è enormemente diverso (in media il beneficio, confrontato con il valore nominale del mutuo 4, rappresenta circa l 11% nel Centro-Nord e il 19% al Sud) rispetto a quello di un contributo in conto capitale e il calcolo in ESL abbatte radicalmente le somme considerate. Importi approvati (milioni di euro nominali, non trasformati in ESL). Importi nazionali e regionali , , , , , ,3 9165, ,9 6830,3 7571,6 7527,7 5443, ,3 4001,9 3113,1 3399,6 3993,3 2327,3 2104,0 1441,2 2334,8 1889,3 1574,6 1551, Nazionali Regionali Totale Fonte: MISE, Relazione Annuale A questo elemento di natura finanziaria vanno aggiunte le difficoltà e i ritardi che hanno caratterizzato l operatività di un numero significativo di strumenti; basti pensare ai ritardi attuativi emersi nella gestione dei crediti d imposta per gli investimenti e per le spese in ricerca, alla complessa preparazione dei bandi per i PII (Progetti di Innovazione Industriale) e ai blocchi di cassa verificatisi anche per la ritardata richiesta, e conseguente approvazione, della Carta degli Aiuti europea a finalità regionale. Questi rallentamenti amministrativi si sono tradotti, tra l altro, in un vero e proprio arresto delle concessioni nell ultimo anno: il dato del 2007 infatti evidenzia il calo verticale degli importi approvati dalle amministrazioni del governo centrale, passati dai circa 7528 Meuro del 2006 a 1889 dell ultimo anno; per la prima volta gli importi approvati dalle amministrazioni regionali hanno superato - almeno con riferimento alle sole concessioni - quelli relativi agli strumenti nazionali. Per quanto riguarda le erogazioni, che nella tradizionale impostazione del Rapporto MET rappresentano le grandezze di riferimento principali che danno conto del reale intervento a 4 Le differenze tra regioni dipendono dalla diversa intensità di aiuto prevista dagli interventi. 3

4 sostegno delle imprese, si è registrata una crescita, sia in valore assoluto che in termini di quota sul totale, per le misure gestite dalle amministrazioni regionali (da 920 a 945 milioni tra 2006 e 2007), facendo aumentare la quota sul totale delle risorse gestite da questi governi dal 21,9% al 24,1%. Se si escludono la Liguria (dove nel 2007 la spesa regionale rappresenta il 19,1% circa delle risorse complessive) e la Lombardia (21,5%), nelle regioni centro-settentrionali le risorse gestite dai governi regionali rappresentano una quota rilevante della spesa complessiva, con valori che oscillano tra il 32% nel Friuli V.G. e la quasi totalità degli importi erogati nelle regioni Autonome della Valle d Aosta e del Trentino A.A.. Il peso delle politiche delle regioni nel Centro-Nord è cresciuto nel 2007 per l aumento in valore assoluto delle risorse regionali (con l esclusione della Lombardia, del Veneto e della Provincia di Bolzano), e per il crollo che hanno registrato il FIT e il FAR, due strumenti (per la Ricerca e l Innovazione) che hanno assunto in quest area un ruolo rilevante e significativamente maggiore rispetto alle regioni del Mezzogiorno. La spesa delle regioni, agevolazioni di fonte regionale sul totale delle erogazioni in regione, , quote percentuali Piemonte 51,3 41,1 36,1 43,6 45,9 31,7 36,5 38,8 Valle d'aosta 95,7 94,7 90,5 89,2 77,6 88,8 96,6 98,4 Lombardia 52,0 32,1 19,1 22,1 20,5 14,8 25,2 21,5 Provincia di Bolzano 91,7 86,5 78,6 81,4 97,6 96,8 81,0 87,9 Provincia di Trento 95,0 99,9 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,9 Veneto 52,6 47,0 32,2 30,1 40,5 27,1 33,1 43,2 Friuli V. G. 22,6 23,2 7,5 4,3 28,2 26,6 29,7 31,8 Liguria 24,9 13,0 6,1 29,3 45,1 16,9 7,9 19,1 Emilia Romagna 59,6 45,3 46,5 28,7 36,7 23,1 34,8 57,4 Toscana 31,7 37,6 31,6 41,4 36,9 27,9 32,3 45,3 Umbria 32,0 27,0 18,3 16,6 23,9 25,9 36,1 47,6 Marche 44,0 51,2 44,8 36,3 76,7 60,4 55,3 77,3 Lazio 19,8 22,9 9,1 16,9 20,6 17,9 17,7 19,2 Abruzzo 24,3 27,4 7,4 9,7 30,5 24,8 21,0 18,7 Molise 10,5 11,8 2,2 12,8 12,2 35,0 28,8 49,3 Campania 17,9 12,3 2,2 3,5 3,9 5,1 6,4 4,0 Puglia 18,5 16,4 0,9 5,2 6,1 10,8 17,1 13,9 Basilicata 16,4 15,0 7,0 11,5 3,1 11,1 23,8 25,8 Calabria 8,0 6,5 3,2 13,5 12,8 5,7 9,7 5,7 Sicilia 16,0 11,6 3,1 1,0 4,6 6,4 20,4 28,2 Sardegna 21,7 16,6 7,6 9,5 27,1 14,7 25,9 22,2 Italia 29,1 21,9 10,4 16,5 20,1 15,8 21,9 24,1 Fonte: MET

5 Per le regioni meridionali il quadro risulta più complesso e maggiormente legato alle oscillazioni dei flussi relativi alle spese dei fondi comunitari. Il confronto della realtà italiana con la situazione degli altri principali paesi europei, sulla base dei dati della Commissione Europea (cfr. fig. seguente), offre alcuni importanti elementi di riflessione: in particolare il declino dei livelli di spesa in Italia sembra configurare una riduzione molto marcata che caratterizza il paese come uno tra quelli con minore intensità di aiuti, pur in presenza di forti squilibri regionali, e con difficoltà marcate sul piano della attività di Ricerca ed Innovazione delle imprese. Infatti, se si considera l incidenza media delle erogazioni all industria e ai servizi sul PIL nel periodo e in quello , l Italia presenta un valore sensibilmente inferiore (rispettivamente 0,47% e 0,30%) a paesi come la Germania (0,75% nel e 0,68% nel ), la Spagna (0,67% e 0,40%) e la Francia (0,46% e 0,42%). La stessa fonte dati segnala, a prezzi 2006, un calo del 26,7% delle erogazioni in Italia nel periodo , a fronte di una sostanziale stabilità dei flussi in Germania (+3,8%) e di un sensibile aumento in Francia (+ 22,5%); in Austria, in Olanda e nel Regno Unito l incremento delle risorse erogate è stato ancora più marcato. Anche altre fonti 5, peraltro, evidenziano aumenti delle risorse nei principali paesi europei, segnalando anche un flusso consistente e in aumento di erogazioni negli Stati Uniti. In sintesi, quindi, il livello fortemente calante di risorse dedicate alle politiche per le imprese colloca l Italia molto al di sotto della media europea con valori particolarmente modesti se si considera il peso delle regioni in ritardo di sviluppo e le difficoltà competitive associate con una ridotta attività innovativa e di ricerca. Va anche ricordato che gli sforzi compiuti in molti paesi trovano la loro spiegazione nel tentativo di sostenere la competitività delle produzioni in una fase storica di accentuata globalizzazione delle produzioni e di concorrenza accelerata da parte delle economie emergenti. Un ulteriore elemento di differenza sostanziale rispetto agli altri paesi europei sono le modalità tecniche seguite per gli aiuti. In materia non esistono informazioni sufficientemente complete, ma i dati aggregati pubblicati segnalano una larga prevalenza in Europa degli strumenti basati sui cosiddetti Capital Grant (contributi in conto capitale). Da diversi anni la tendenza italiana, affermata in testi di legge e interventi vincolanti per tutte le amministrazioni, afferma l'esclusività dello strumento dell'agevolazione attraverso finanziamenti a tasso ridotto, limitando a pochi casi la possibilità di ricorso al conto capitale. La scelta non appare sempre fondata, né è ragionevole utilizzare una modalità unica, che in diversi casi non può che accrescere l'inefficacia degli interventi, che prescinda dalle caratteristiche e dalle necessità delle imprese. 5 Labory - Bianchi Si veda inoltre il Rapporto MET dello scorso anno. 5

6 Erogazioni totali in percentuale del PIL (con l esclusione di agricoltura, pesca e trasporti) in alcuni paesi europei, incidenza media e ,9 0,75 0,85 0,8 0,7 0,68 0,67 0,6 0,5 0,44 0,460,42 0,40 0,47 0,4 0,3 0,2 0,25 0,30 0,27 0,20 0,20 0,16 0,15 0,1 0, Fonte: Commissione Europea. Gli aiuti nelle regioni italiane Rimanendo in ambito nazionale l'articolazione degli aiuti tra le diverse regioni costituisce un elemento di lettura fondamentale, caratteristico delle analisi in questo campo. Nel grafico successivo si raffigura in maniera sintetica l andamento dei flussi di erogazione nelle diverse regioni, rappresentando sia le variazioni rilevate nell ultimo anno (asse orizzontale) che quelle verificatesi nel medio periodo ( ). Nella figura è possibile osservare quattro tipologie di regioni sulla base degli andamenti registrati nelle due rilevazioni: nel primo quadrante (in alto a destra) troviamo le regioni che hanno mostrato un andamento più virtuoso, si registra infatti un aumento delle erogazioni sia nel periodo che nell ultimo anno; si tratta della Provincia di Trento, del Piemonte, del Lazio e delle Marche. Nel dettaglio il Lazio segnala un incremento dell 8,8% nel medio periodo, mentre nell ultimo anno le erogazioni sono aumentate del 14,6%. Nella parte in alto a sinistra del grafico sono rappresentate la Provincia di Bolzano e la Valle d Aosta, dove si osserva un forte aumento dei livelli di spesa nell ultimo quinquennio, nonostante un calo degli incentivi erogati nell ultimo anno. Il secondo quadrante è caratterizzato dalla presenza di territori nei quali si è rilevata una diminuzione delle erogazioni nel medio periodo, o, e una ripresa degli stessi nell ultimo anno: l Emilia Romagna, la Basilicata e il Friuli V. G., hanno fatto registrare nell intervallol intervallo un calo 6

7 delle risorse che risulta più marcato di quello rilevato a livello nazionale, a differenza di quanto si osserva in Campania, dove si rileva una performance relativamente migliore della media nazionale. In basso a sinistra (terzo quadrante) sono rappresentate le regioni che hanno registrato variazioni negative sia nell ultimo anno che nell arco temporale ; nonostante il calo in valore assoluto alcune di queste regioni segnalano, tuttavia, un andamento che appare relativamente migliore rispetto al dato nazionale (la Toscana in entrambe le variazioni; la Liguria e l Umbria nel medio periodo; l Abruzzo e la Lombardia nell ultimo anno). Le regioni meridionali (con l esclusione della Campania, e in parte dell Abruzzo e della Basilicata) e il Veneto appaiono i territori più penalizzati, con una contrazione delle risorse agevolate sia nel medio periodo che nella variazione I diversi andamenti sembrano essere riconducibili ad alcuni elementi di sintesi: all interno di un quadro caratterizzato dal declino delle risorse erogate dagli strumenti nazionali, l andamento delle agevolazioni di fonte regionale e il diverso peso che assumono alcuni strumenti nazionali rappresentano elementi in grado di spiegare le diverse dinamiche regionali. In molte regioni centro-settentrionali, dove il peso delle risorse nazionali è relativamente minore, l evoluzione della spesa regionale rappresenta un fattore rilevante per l andamento dei flussi finanziari complessivi. Un altro aspetto discriminante è rappresentato dal diverso peso che assumono alcune politiche, ci riferiamo in particolare alla L e alle principali misure di sostegno alle attività di R&S e di innovazione. Gli incentivi al settore aereonautico incidono in maniera sostanziale sui risultati osservati in Piemonte, nel Lazio e in Campania, unica regione meridionale ad aver registrato un calo delle erogazioni tra il 2002 e il 2007 inferiore al dato nazionale. Il crollo del FAR, del FIT e della 488 Ricerca ha penalizzato quelle regioni settentrionali nelle quali questi strumenti hanno assunto storicamente un peso relativamente maggiore. Tutte le regioni meridionali hanno fatto segnare un calo molto accentuato delle risorse complessive sia nel medio periodo che nell ultimo anno, superiore a quello registrato a livello nazionale, con variazioni che superano il -40%, con l esclusione della Campania che, nonostante un calo del 22% circa, ha registrato una performance migliore rispetto al dato nazionale, da attribuirsi, come segnalato in precedenza, all andamento degli incentivi al settore aeronautico che hanno attenuato il calo delle risorse nazionali. Tra le regioni del centro-nord si rileva un quadro di forte riduzione delle risorse complessivamente erogate nel Veneto, dove si assiste ad un crollo nei livelli di spesa (- 68,7% dal 2002, -50% nell ultimo anno), in Lombardia (-46,6%), in Emilia Romagna (-45,4%) e nel Friuli V. G. (-46,2%), dove tuttavia nell ultimo anno le erogazioni sono aumentate del 25,6%, Il crollo nei livelli di spesa registrati in Veneto, in Lombardia e in Emilia Romagna ha riguardato sia le misure del governo nazionale, in particolare degli strumenti rivolti al sostegno delle attività di ricerca e di innovazione, sia di quelle regionali che, in controtendenza rispetto a quanto è avvenuto nelle altre regioni, sono diminuite in modo rilevante. 6 Per questa legge va ricordata la carenza di informazioni. Oltre a non essere disponibili, allo stato, notizie circa la suddivisione degli aiuti tra le diverse modalità previste dalla legge, non vi è una ripartizione regionale dei flussi erogati. La stima è effettuata ripartendo il dato globale in proporzione alla distribuzione territoriale delle concessioni: si tratta quindi di valori stimati il cui valore andrà verificato sulla base dei dati reali che speriamo saranno messi a disposizione. 7

8 Andamento delle risorse erogate nelle regioni, variazioni percentuali (asse orizzontale) e (asse verticale) Variazione % BLZ TRE 60% VdA 40% 20% PIE LAZ Variazione % MA -60% -50% -40% -30% -20% -10% 0% 10% 20% 30% LIG UMB CAM -20% TOS PUG SIC CAL ITA -40% ABR LO ER FVG BAS VEN SAR MO -60% -80% In Toscana (-27,6%), in Umbria (-14,9%) e in Liguria (-16,6%) tra il 2002 e il 2007 il flusso di spesa è calato, ma con tassi di variazione che risultano inferiori al dato nazionale (-38,7%), grazie al buon andamento che hanno fatto segnare le erogazioni di fonte regionale. Nelle Marche le risorse complessivamente erogate nell ultimo anno risultano sugli stessi livelli di quelle erogate nel 2002, mentre sono aumentate in Piemonte e nel Lazio del 9% circa. Per queste tre regioni la crescita dei livelli di spesa governati dalle amministrazioni regionali è cresciuto in modo molto sensibile, a fronte di diversi andamenti delle risorse nazionali: se, infatti, nelle Marche le misure del governo centrale hanno fatto registrare un crollo delle erogazioni, in Piemonte e nel Lazio sono rimasti sostanzialmente stabili grazie al forte incremento delle risorse rivolte al settore aeronautico e aerospaziale. Va infine segnalato il forte incremento che hanno registrato tre territori a Statuto Speciale: si tratta della Valle d Aosta (+48%) e delle Province Autonome di Trento e Bolzano dove le erogazioni risultano quadruplicate tra il 2002 e il 2007; Trentino e Alto Adige hanno tuttavia registrato risultati opposti nell ultimo anno: nella Provincia di Trento, appunto, le erogazioni sono aumentate del 31,7%, a fronte di un calo del 27,4% nella Provincia di Bolzano. Sempre con riferimento al 2007, si rileva un incremento molto sostenuto dei flussi di spesa nel Friuli V. G. (+25,6%), nelle Marche (+20,7%), in Basilicata (+16,2%), nel Lazio (+16,2%), in Piemonte (+10,6%); le erogazioni sono inoltre aumentate in Emilia Romagna e in Campania, rispettivamente dell 8,3% e del 4,9%. La Lombardia (-0,02%), l Abruzzo (-1,2%), la Toscana (-1,6%) e la Valle d Aosta (-3,5%) hanno visto diminuire le erogazioni dell ultimo anno considerato, tuttavia il calo è stato inferiore a quello che si è registrato per il dato nazionale (-6,7%). 8

9 Le regioni meridionali, a eccezione delle già citate Campania, Abruzzo e Basilicata, hanno visto ridurre il flusso di agevolazioni nel 2007 in modo consistente, con variazioni che vanno dal -10,5% della Calabria al -25% della Sardegna. Le uniche regioni centro-settentrionali che hanno fatto registrare performance peggiori rispetto al dato nazionale sono la Provincia di Bolzano (-27,4%) e l Umbria (-20,7%). In Liguria e in Veneto si è assistito a un vero e proprio crollo dei flussi di aiuti nel 2007: nella prima le erogazioni complessive sono passate da circa 150 a 90 milioni di euro, nella seconda da 114 a 57. Erogazioni totali per regione, , milioni di euro Regione Piemonte 147,2 178,6 223,2 278,9 255,1 241,1 277,0 276,5 305,8 Valle d'aosta 5,3 4,9 7,6 8,3 9,8 5,6 4,3 12,8 12,4 Lombardia 708,4 432,0 687,5 593,1 785,5 433,7 458,2 317,1 316,3 Provincia di Bolzano 31,2 21,2 25,2 12,5 12,0 61,2 53,7 72,3 52,5 Provincia di Trento 37,7 25,5 49,9 24,1 78,4 46,5 63,7 73,8 97,2 Veneto 156,0 155,3 170,2 182,4 155,3 137,6 114,6 114,3 57,0 Friuli Venezia Giulia 170,6 172,3 152,0 188,2 90,4 106,2 43,2 80,6 101,3 Liguria 133,2 130,0 196,3 106,9 225,4 105,7 70,8 149,7 89,2 Emilia Romagna 173,9 190,2 176,0 190,2 184,1 141,5 147,8 96,0 103,9 Toscana 132,6 152,6 175,3 156,8 224,8 129,2 106,9 115,5 113,7 Umbria 28,9 50,3 50,7 52,7 52,9 48,0 32,2 56,6 44,8 Marche 66,1 82,5 77,2 61,4 63,5 118,4 72,5 50,6 61,1 Lazio 212,9 195,2 207,1 211,4 229,0 141,9 201,2 200,7 230,1 Abruzzo 137,5 162,3 148,6 127,5 105,0 116,3 101,4 69,3 68,5 Molise 36,9 48,7 40,5 63,2 20,3 34,3 30,3 31,0 26,7 Campania 559,0 564,7 912,7 1166,7 821,6 831,5 1011,9 861,8 904,1 Puglia 410,3 418,1 582,8 874,0 687,5 582,6 639,1 517,2 401,2 Basilicata 127,9 96,0 167,8 214,5 168,8 152,0 109,9 96,9 112,6 Calabria 203,8 203,1 450,9 592,2 423,5 401,0 345,2 319,4 285,7 Sicilia 523,8 414,4 800,6 822,3 576,4 571,2 567,6 474,6 392,9 Sardegna 187,5 230,7 301,0 467,6 292,2 294,1 205,2 188,0 141,1 Regione non classificata 0,0 0,0 0,0 0,0 2,7 0,9 5,7 28,8 3,5 Italia 4190,6 3928,5 5603,0 6395,0 5464,3 4700,6 4662,4 4203,6 3921,7 Fonte: MET per contattarci info@met-economia.it 9

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