CORSO DI FORMAZIONE Strumenti, tecniche e strategie per la facilitazione di processi partecipati
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- Fabia Capone
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1 CORSO DI FORMAZIONE Strumenti, tecniche e strategie per la facilitazione di processi partecipati RESPONSABILE DEL CORSO: dr.ssa Maria Augusta Nicoli - ASSR DOCENTE: prof.ssa Vincenza Pellegrino- Università di Parma TUTOR: Fabrizia Paltrinieri e Vanessa Vivoli ASSR DESTINATARI Il percorso è rivolto ai coloro che svolgono una funzione di facilitazione dei processi nei casi Community lab (I e II edizione) FINALITA Il percorso formativo è stato progettato con la finalità di maturare nei partecipanti le loro conoscenze e competenze inerenti le tecniche, i metodi e le strategie per la facilitazione di progetti partecipativi CARATTERISTICHE DEL PERCORSO Questo percorso formativo si basa sul concetto di apprendimento situato. Secondo la teoria dell apprendimento situato (concetto sviluppato dall antropologa sociale ed etnologa Jean Lave in collaborazione con Etienne Wenger) l apprendimento non si configura come una pratica individuale e svincolata dalle dinamiche e dal contesto di appartenenza, ma si sviluppa proprio attraverso la relazione fra apprendimento e le situazioni sociali in cui esso ha luogo, attraverso attività sociali e partecipative, non, quindi, meramente cognitive (trasferimento di nozioni e informazioni) ed individuali. In questo modo l individuo che apprende non acquisisce una quantità definita di conoscenze astratte che poi trasporterà
2 e riapplicherà successivamente in altri contesti, ma acquisisce l abilità di agire impegnandosi effettivamente nel contesto di riferimento, co-costruendo attivamente il proprio sapere L apprendimento situato si sviluppa quindi come risultato di tre fattori: coinvolgimento diretto in attività in corso in un contesto definito ed in inter-relazione con altri attori. L apprendimento situato si caratterizza per andare fuori dall aula, poter sperimentare e realizzare attività e riflettere e valutare quanto accaduto. Sulla base di queste premesse, il percorso si caratterizza in due fasi: una di sperimentazione, e una di riflessioni su quanto agito I CASI situazioni in cui i partecipanti possono agire attivamente nei diversi contesti locali la loro competenza. Per questo, per ogni CASO si prevede: - un momento di preparazione all incontro da realizzarsi con la cittadinanza finalizzato ad apprendere le caratteristiche del contesto e a definire le attività di facilitazione da svolgere - la partecipazione a eventi in atto e la loro valutazione. SPAZI DI RIFLESSIONE (aule residenziali) formazione in aula in cui i docenti coadiuvati dai tutor condurranno la riflessione su quanto accaduto nei casi e si focalizzeranno su alcune tecniche, metodi e strategie di facilitazione. Il percorso formativo è strutturato in momenti obbligatori per tutti i partecipanti, nella tabella successiva evidenziati con * e in momenti facoltativi. È previsto un 20% di assenza sul totale delle ore programmata (circa 10 ore) Ogni partecipanti dovrà seguire: - 3 Incontri in aula residenziali obbligatorie - 3 casi (1 obbligatorio e 2 a scelta tra quelli facoltativi in calendario) È stato richiesto l accreditamento ECM del percorso
3 AGENDA E PROGRAMMA I CASI FERRARA FERRARA, 30 settembre 2014 Ore Il futur lab, come prepararlo, come parteciparvi. Come rendere davvero partecipativo e continuo nel tempo il coinvolgimento a momenti simbolici di partecipazione Incontro con gruppi di donne che ci aiutano a preparare l evento Futur Lab del 15 novembre: decidere come condurre e come mettere in scena le loro tematiche FERRARA, 15 novembre ore FUTUR LAB SUL DOLORE DELLE DONNE - LAVORO E PRECARIATI Momento di confronto con gruppi di donne da tempo attivati a Ferrara sulle possibili politiche di accompagnamento alla precarietà femminile RAVENNA RAVENNA, 14 ottobre 2014 Ore I processi partecipativi di produzione dei dati sulla comunità: quali strategie e modalità di facilitazione Approfondiremo la questione della 'produzione dal basso di conoscenza' utile alle istituzioni. Il bilancio partecipativo, il profilo di comunità partecipato ecc.: cosa c'è dentro, quali esperienze, come farlo? Quali forme di facilitazione sono adatte? RAVENNA, 14 ottobre 2014 Ore BILANCIO PARTECIPATIVO DI GENERE Momento di incontro con la cittadinanza
4 CERVIA CERVIA Inizio dicembre 2014 Le sentinelle: ruoli e alleanze nei processi di partecipazione. Come attivare e come consolidare interlocutori innovativi A partire dal caso delle 'sentinelle di Cervia' intese come attori innovativi che pur occupandosi di disagio sociale non vengono solitamente coinvolti (parrucchiere, baristi, amministratori, ) e che abbiamo incontrato negli anni scorsi, ci interrogheremo su come allargare la partecipazione in concreto, su come poi intendere il loro ruolo e sostenere la loro progettualità nel tempo. CERVIA Inizio dicembre 2014 Attivare il welfare dell'aggancio Incontro con le sentinelle, modalità da definire PIACENZA PIACENZA, 10 dicembre 2014 Ore 15 incontro tra i facilitatori Ore Passeggiata di quartiere Animazione di processi (programmare e fare) nei quartieri Incontri con gli abitanti: le passeggiate di quartiere Come impostare processi partecipativi che non nascono da tematiche ma da conflitti situati e\o storie localizzate di confronto tra gruppi sociali. Come rileggere tali storie (con passeggiate di quartiere e altri strumenti) per farne occasione di reimpostazione dei problemi e delle politiche, come facilitare gli incontri e il processo?
5 PIACENZA, 11 dicembre 2014 Giornata intera Mattina Momento di riflessione sulla passeggiata di quartiere e preparazione incontro con i cittadini Pomeriggio: incontro con la cittadinanza PARMA PARMA metà gennaio 2015 Facilitare processi di integrazione tra politiche: il caso della scuola e di programmazioni tra educativo e sociale La scuola e tutto ciò che ruota intorno ad essa si pone come contesto privilegiato di partecipazione. A partire da casi concreti e da modalità già esplorate, parleremo di come attivare processi che mescolano i mondi del sociale e dell'educativo PARMA metà gennaio 2015 Il progetto affido leggero : animare lo scambio tra famiglie A partire dall'idea di facilitare la socializzazione dei bambini con pratiche innovative - progettando interventi al tempo stesso sociali ed educativi - si incontreranno genitori, educatori, operatori sociali (e bambini?). Metodo da definire.
6 SPAZI DI RIFLESSIONI (aule residenziali) a frequenza obbligatoria FERRARA, 14 novembre 2014 La gestione emotiva dei gruppi e l'uso del teatro sociale A partire dalle competenze di Natasha Czertok, esperta di teatro sociale, penseremo alla conduzione dei gruppi come a momenti rituali in cui parola, suoni e corpo sono significativi (formazione attiva in teatro), per aprire poi alla rilettura di alcuni metodi come il Futur Lab ma non solo (preparazioni ed esercizi) RER- BOLOGNA, fine gennaio 2015 Facilitare: mettiamoci alla prova La gestione del pensiero collettivo e le sue tecniche più performative: FORME DEL BRAISTORMING E DEL MAPPING CONCETTUALE RER BOLOGNA, fine febbraio 2015 Facilitare: mettiamoci alla prova Tema da definire
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