Disturbi cognitivi: valutazioni e strategie di trattamento

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1 Disturbi cognitivi: valutazioni e strategie di trattamento Dott.ssa Katia De Gaetano Fontanellato, 3 Marzo Corso della Scuola Superiore SIRN Centro Cardinal Ferrari - S. Stefano Riabilitazione

2 SPECIFICITA VALUTAZIONE IN ETA EVOLUTIVA Le modificazioni dell organizzazione delle strutture cerebrali in età evolutiva, a causa di un danno organico (congenito o acquisito) o di alterazioni disfunzionali, influenzano pertanto lo sviluppo di una o più abilità cognitive, proporzionalmente al danno e nella misura in cui l alterazione di queste funzioni limita o ne compromette altre correlate (Bisiacchi e Saviolo, 2005)

3 INDICI STATISTICI Informazioni derivanti dalle prove psicometriche Nei test con distribuzione normale le prestazioni si considerano deficitarie quando sono 2 deviazioni standard al di sotto della media

4

5 INDICI CLINICI DATI ANAMNESTICI E STRUMENTALI DATI DERIVANTI DALL INTERVISTA PRELIMINARE OSSERVAZIONE DEL COMPORTAMENTO (PSICOLOGO, GENITORI, INSEGNANTI)

6 SPECIFICITA VALUTAZIONE IN ETA EVOLUTIVA PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA

7 VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA = ANAMNESI E DATI STRUMENTALI+ INTERVISTA PRELIMINARE+ OSSERVAZIONE DEL COMPORTAMENTO+ PUNTEGGI AI TEST

8 VALUTAZIONE SCREENING NEUROPSICOLOGICO VALUTAZIONE DI APPROFONDIMENTO

9 OSSERVAZIONE VALUTAZIONE COLLOQUIO CON I GENITORI SOMMINISTRAZIONE TEST STANDARDIZZATI

10 OSSERVAZIONE CLINICA COMPORTAMENTO ESPLORAZIONE OGGETTO/AMBIENTE INTERAZIONE CON I GENITORI/TERAPISTI DISTACCO DAI GENITORI

11 . IL GIOCO COME MOTIVAZIONE ALL AZIONE Vygotskij, 1966 Iniziativa motoria e propositività Investimento alla funzione Coping solution Differenza tra spontaneo e indotto

12 GIOCO SIMBOLICO si sviluppa tra i 12 e 24 mesi

13 GIOCO ETA 24-36

14 QUALE STRUMENTO UTILIZZARE? Standardizzato, validato, affidabile Appropriato per l aspetto che si vuole valutare Adeguato per l età del soggetto Bovend Eerdt et all, 2009

15 VALUTAZIONE 1. SELEZIONE DEI TEST 2. ATTRIBUZIONE DI PUNTEGGIO 3. INTERPRETAZIONE DEI PUNTEGGI 4. STESURA DELLA RELAZIONE E RESTITUZIONE FAMIGLIA O AL PROFESSIONISTA CHE HA SEGNALATO IL CASO

16 VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA FORMALE Strumenti per la valutazione del livello intellettivo globale Test per la valutazione delle funzioni specifiche

17 MODELLI INTELLIGENZA

18 MODELLI INTELLIGENZA

19 MODELLO CHC (1997) ABILITA AMPIE: INTELLIGENZA CRISTALLIZZATA L ELABORAZIONE VISIVA LE CONOSCENZE QUANTITATIVE L ABILITA di LETTURA e SCRITTURA MEMORIA A BREVE TERMINE

20 MODELLO CHC (1997) ABILITA AMPIE: INTELLIGENZA FLUIDA VELOCITA DI ELABORAZIONE IMMAGAZZINAMENTO A LUNGO TERMINE E RIEVOCAZIONE ELABORAZIONE UDITIVA VELOCITA NEL PRENDERE DECISIONI

21 TEST NEUROPSICOLOGICI <4 anni 4-6 anni 6-16 anni > 16 anni Livello intellettivo globale Scale sviluppo Bayley WPPSI- III LEITER-R WISC-IV LEITER-R WAIS-IV LEITER-R LEITER-R

22 BAYLEY III Età compresa tra 16 giorni e 42 mesi e 15 giorni Sviluppo Cognitivo Scala Cognitiva Scala del Linguaggio Scala motoria Scala emozionale e del comportamento socio-adattivo

23 BAYLEY III Età compresa tra 16 giorni e 42 mesi e 15 giorni

24 i

25 SCALA COGNITIVA Lo sviluppo sensomotorio L esplorazione e la manipolazione La relazione tra gli oggetti La formazione dei concetti La memoria

26 SCALA DEL LINGUAGGIO COMUNICAZIONE RECETTIVA Comportamento preverbale Sviluppo del vocabolario

27 SCALA DEL LINGUAGGIO COMUNICAZIONE ESPRESSIVA Comunicazione preverbale (comunicazione gestuale, rispetto dei turni conversazionali) Sviluppo del vocabolario (dare il nome agli oggetti, alle immagini e agli attributi)

28 SCALA MOTORIA FINE- MOTRICITA (prassie, integrazione motoria-percettiva, pianificazione motoria, velocità motoria) GROSSO-MOTRICITA Posizionamento statico Movimento dinamico (locomozione, coordinazione, equilibrio, pianificazione motoria)

29 SCALA SOCIO-EMOZIONALE dominio dell abilità emozionale-funzionale, come l autoregolazione e l interesse per il mondo Le necessità di comunicazione; L impegnarsi con altri e lo stabilire relazioni; L utilizzo delle emozioni con scopo interattivo; L uso di segnali emozionali o gesti per risolvere i problemi.

30

31 SCALE WECHSLER WPPSI III (dai 2,6 ai 7,3 anni) WISC-IV (dai 6 ai 16, 11 anni) WAIS IV (dai 16 anni)

32 STRUTTURA WPPSI-III

33 STRUTTURA WPPSI- III

34 STRUTTURA WISC-IV

35 WISC-IV L INDICE DI COMPRENSIONE VERBALE (ICV) misura dell intelligenza cristallizzata e rappresentativo della capacità del bambino di operare ragionamenti sulla base di informazioni precedentemente apprese

36 WISC-IV L INDICE DI RAGIONAMENTO VISUO-PERCETTIVO (IRP) Misura del ragionamento fluido e dell elaborazione visiva, suggestivo della capacità di operare ragionamenti utilizzando stimoli di natura visiva

37 WISC-IV MEMORIA DI LAVORO (IML) Misura della memoria a breve termine e indicativa della capacità di recepire e mantenere informazioni nella conoscenza immediata e di utilizzarle entro pochi minuti

38 VELOCITA DI ELABORAZIONE

39 LEITER-R ABILITA INTELLETTIVA GENERALE Definita come l abilità generale di eseguire complesse manipolazioni mentali NON VERBALE collegate alla concettualizzazione, al ragionamento induttivo e alla visualizzazione (Carroll, 1993)

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41 LEITER-R RAGIONAMENTO FLUIDO Abilità di risolvere problemi che non sono legati all apprendimento scolastico o alla conoscenza (Carroll, 1993)

42 LEITER-R VISUALIZZAZIONE FONDAMENTALE Implica un immediato abbinamento visivo nell identificazione di forme e figure identiche. Non sono coinvolte né la memoria né la riorganizzazione di stimoli concettuali.

43 LEITER-R VISUALIZZAZIONE SPAZIALE Misura la capacità di elaborazione visuo-spaziale complessa. Abilità di ragionamento induttivo collegata alla sintesi dei modelli visivi e la capacità di conservare l orientamento nello spazio, la dimensione e la posizione degli oggetti (Elliot, 1990)

44 LEITER-R

45 LEITER-R Form Completion

46 VMI dai 3 anni ai 17,11 SVILUPPO VISUO-MOTORIO L integrazione visuomotoria corrisponde al grado di coordinazione esistente tra la percezione visiva e i movimenti ditamano (Beery, 1997)

47 SVILUPPO VISIVO

48 SVILUPPO MOTORIO

49 VMI

50 ATTENZIONE COMPONENTE INTENSIVA ATTENZIONE VISIVA SELETTIVA (BVN, TEST DELLE CAMPANELLE) ATTENZIONE UDITIVA SELETTIVA

51 BVN MEMORIA Memoria di cifre in avanti e indietro Memoria di posizione (Test di Corsi) Ricordo selettivo di parole (immediato e differito) Memoria di prosa (solo 12-18) Memoria di posizione supra-span (solo 12-18)

52 MEMORIA

53 MEMORIA DI CONFIGURAZIONI SPAZIALI

54 RIEVOCAZIONE LIBERA DI PAROLE

55 MEMORIA DI FIGURE ASTRATTE

56 FUNZIONI ESECUTIVE - Torre di Londra - Fluenza Fonemica - Fluenza Semantica - Matrici di Raven - Giudizi verbali - Giudizi aritmetici - Elithorn Perceptual mazing Test - Modified Card Sorting Test

57 DISABILITA INTELLETTIVA A. DEFICIT DELLE FUNZIONI INTELLETTIVE (ragionamento, problem solving, pianificazione, pensiero astratto, capacità di giudizio, apprendimento scolastico, apprendimento dell esperienza, confermata sia da una valutazione clinica sia da test di intelligenza individualizzati, standardizzati) DSM-5

58 DISABILITA INTELLETTIVA B. DEFICIT DEL FUNZIONAMENTO ADATTIVO che porta al mancato raggiungimento degli standard di sviluppo e socioculturali di autonomia e di responsabilità sociale. Senza un supporto costante i deficit adattivi limitano il funzionamento in una o più attività della vita quotidiana DSM-5

59 DISABILITA INTELLETTIVA C. ESORDIO DEI DEFICIT INTELLETTIVI E ADATTIVI DURANTE IL PERIODO DI SVILUPPO

60 GRAVITA LIEVE MODERATA GRAVE ESTREMA

61 FUNZIONAMENTO ADATTIVO AMBITO CONCETTUALE Memoria, linguaggio, lettoscrittura, calcolo, problem solving AMBITO SOCIALE Empatia, giudizio sociale, abilità di comunicazione interpersonale AMBITO PRATICO cura di sé, responsabilità lavorative, la gestione del denaro, lo svago, l autocontrollo del comportamento

62 PARALISI CEREBRALI INFANTILI PROFILO NEUROPSICOLOGICO FREQUENZA DISTURBI PSICOLOGICI VARIA DAL 30 AL 60% FUNZIONAMENTO COGNITIVO MAGGIORMENTE PRESERVATO NELLE FORME DISCINETICHE, DIPLEGICHE ED EMIPLEGICHE RISPETTO A QUELLE TETRAPARETICHE E ATASSICHE Hagberg et al., 1975, Evans et al. 1985, Pharoah et al, 1998

63 PARALISI CEREBRALI INFANTILI EPILESSIA = fattore di rischio per la presenza di ritardo mentale Età d insorgenza, la frequenza della crisi, il tipo e la quantità di farmacoterapia antiepilettica Non ancora analizzato sistematicamente

64 FATTORI LEGATI ALLA LESIONE CEREBRALE (eziopatogenici, sede, estensione) Lesioni emorragiche o ipossico-ischemiche acquisite nell ultimo trimestre di gestazione (sostanza bianca periventricolare) si associano in genere a disturbi cognitivi più lievi

65 PARALISI CEREBRALI INFANTILI COMPROMISSIONE DEL LINGUAGGIO (soprattutto a livello fono-articolatorio) DISTURBI VISIVI Cerebral Visual Impairment (ridotta acuità visiva, strabismo, nistagmo, deficit di campo visivo) DITURBI PERCETTIVI

66 Deficit motori non permettono ai bambini affetti da PCI di svolgere esperienze significative complete fondamentali per l integrazione dei concetti spaziali che determinano un aggravamento delle abilita visuospaziali già compromesse Belmonti, Cioni, Bermont 2016

67 DISTURBI EMOTIVO-COMPORTAMENTALI McCarthy et al IMPULSIVITA LABILITA EMOTIVA ANSIA OPPOSITORIETA MANIFESTAZIONI DEPRESSIVE STEREOTIPIE

68 SVILUPPO COGNITIVO NELLA DIPLEGIA Il profilo cognitivo è disomogeneo: quoziente verbale è nella media e quoziente non-verbale immaturo o deficitario La differenza tra intelligenza verbale e non verbale si evidenzia già nel primo anno di vita Il grado di compromissione dell intelligenza non-verbale correla con il grado di riduzione della sostanza bianca delle aree posteriori e nelle radiazioni ottiche Brizzolara, D. 2005

69 TRATTAMENTO Manifesto per la riabilitazione dl bambino, 2000

70 INTERVENTO

71 I INTERVENTO

72 RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA Nel corso della loro maturazione le singole funzioni s intersecano ripetutamente influenzandosi l un l altra INTERESSAMENTO SECONDARIO DI ALTRE FUNZIONI

73 OBIETTIVI TRATTAMENTO Stimolazione e potenziamento delle funzioni maggiormente compromesse Favorire acquisizione di strategie compensatorie del deficit Migliorare l adattamento funzionale del bambino Favorire la generalizzazione delle acquisizioni nel suo contesto di vita

74 TIPI D INTERVENTO Intervento informativo con genitori e bambino Training riabilitativo neuropsicologico Intervento di compensazione e adattamento

75 RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA FUNZIONI ESECUTIVE MEMORIA ATTENZIONE

76 TRAINING COMPUTERIZZATI

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79 GIOCO

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