LA DIRETTIVA COMUNITARIA 2002/96 E LE NORME APPLICATIVE. Roberto Caggiano Federambiente Carpi, 27 maggio 2005
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1 LA DIRETTIVA COMUNITARIA 2002/96 E LE NORME APPLICATIVE Roberto Caggiano Federambiente Carpi, 27 maggio 2005
2 Il Consiglio dei Ministri ha licenziato lo schema di Decreto legislativo di recepimento delle direttive 95/2000/CE sulla restrizione dell uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche e 96/2000/CE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)
3 Vengono introdotte misure miranti a prevenire la produzione di RAEE ed a promuovere il loro reimpiego, riciclaggio e altre forme di recupero in modo da ridurre il volume dei rifiuti smaltiti
4 ALLEGATO 1 A CATEGORIE DI APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE RIENTRANTI NEL CAMPO DI APPLICAZIONE DEL DECRETO: 1. Grandi elettrodomestici 2. Piccoli elettrodomestici 3. Apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni 4. Apparecchiature di consumo 5. Apparecchiature di illuminazione
5 6. Strumenti elettrici ed elettronici (ad eccezione degli utensili industriali fissi di grandi dimensioni) 7. Giocattoli e apparecchiature per lo sport e per il tempo libero 8. Dispositivi medici (ad eccezione di tutti i prodotti impiantati ed infettati) 9. Strumenti di monitoraggio e di controllo 10. Distributori automatici
6 PREVENZIONE Dal 1 luglio 2006 è vietato immettere sul mercato apparecchiature elettriche ed elettroniche nuove rientranti nelle categorie individuate nell Allegato 1 A, nonché sorgenti luminose ad incandescenza, contenenti piombo, mercurio, cadmio, cromo esavalente, bifenili polibromurati, etere di difenile polibromurato.
7 RACCOLTA Entro il 31 dicembre 2006 devono essere raccolti almeno 4 Kg/abitante per anno di RAEE provenienti da nuclei domestici
8 Per raggiungere l obiettivo di 4 Kg/abitante per anno e con lo scopo di realizzare un sistema organico di gestione dei RAEE che riduca al minimo il loro smaltimento insieme al rifiuto urbano misto entro il 13 agosto 2005 i Comuni devono assicurare la funzionalità, l accessibilità e l adeguatezza di sistemi di raccolta differenziata dei RAEE provenienti da nuclei domestici in modo da permettere ai detentori finali ed ai distributori di conferire gratuitamente al servizio pubblico tali rifiuti
9 I produttori o i terzi che agiscono in loro nome possono organizzare e gestire, su base individuale o collettiva, sistemi di raccolta di RAEE provenienti dai nuclei domestici conformi agli obiettivi del decreto
10 Per i RAEE professionali, i produttori o i terzi che agiscono in loro nome dovranno provvedere al ritiro ed all invio ai centri di trattamento autorizzati i RAEE raccolti ad esclusione di quelli che sono effettivamente e totalmente reimpiegati
11 Nel 2003 secondo quanto indicato dal Rapporto Rifiuti 2004 dell APAT e dell ONR, i RAEE complessivamente raccolti, a livello nazionale, sono pari a tonnellate, corrispondenti ad un valore di 1,2 Kg/abitante per anno, a fronte di almeno tonnellate da raccogliere entro il 31 dicembre 2006
12 L attuale sistema di raccolta e trattamento è inadeguato.
13 OSSERVAZIONI I tempi previsti non compatibili con le attività da effettuare. Pericolo che non essendoci ancora i finanziamenti da parte dei produttori, i Comuni dovrebbero ancora sostenere i costi di gestione o interrompere il trattamento dei RAEE che sono obbligati a raccogliere.
14 Manca la previsione di un accordo che regoli i rapporti tra i Comuni che devono organizzare il servizio di raccolta separata dei RAEE ed attivare i centri di deposito ed i produttori che, a loro volta, possono attivare un sistema di raccolta parallelo, su base individuale o collettiva, sostenendone i relativi costi
15 Il sistema complessivo va, quindi, pianificato ed organizzato congiuntamente da tutti gli operatori della filiera (Comuni, produttori, distributori, impianti di trattamento e recupero) ma i tempi e gli strumenti proposti dal decreto appaiono del tutto inadeguati alle richieste normative.
16 Il decreto prevede che la realizzazione del nuovo sistema di gestione avvenga senza nuovi e maggiori oneri per la finanza pubblica e che, quindi, la raccolta e la realizzazione dei centri di raccolta dovranno essere finanziati attraverso gli introiti provenienti dalla tassa o tariffa.
17 TRATTAMENTO E RECUPERO Per i RAEE derivanti da apparecchiature immesse sul mercato dopo il 13 agosto 2005 il finanziamento dell intero ciclo di gestione a partire dal trasposto dai centri di raccolta è a carico dei produttori che, entro il 13 agosto 2005, dovranno istituire sistemi di trattamento dei RAEE utilizzando le migliori tecniche di trattamento, recupero e riciclaggio disponibili.
18 Per la gestione dei rifiuti storici provenienti dai nuclei domestici, ossia di quelli prodotti prima del 13 agosto 2005, il finanziamento delle operazioni di trasporto dai centri di raccolta, nonché delle operazioni di trattamento, recupero e smaltimento è a carico dei produttori.
19 Al fine di garantire il finanziamento della gestione dei RAEE domestici immessi sul mercato dopo il 13 agosto 2005, il produttore dovrà costituire adeguata garanzia finanziaria
20 CONCLUSIONI Esistono numerosi problemi per il passaggio dal vecchio al nuovo sistema di gestione. I tempi previsti risultano essere insufficienti.
21 E necessario intraprendere tutte le attività prima elencate che sono propedeutiche all organizzazione della raccolta separata dei RAEE che stenta a decollare in tutti i contesti territoriali anche in vista del raggiungimento degli obiettivi da raggiungere entro il 31 dicembre 2006.
22 E necessario attivare accordi di collaborazione nazionale e/o locale tra ANCI, province, regioni, imprese pubbliche e private di raccolta, distributori
23 Volendo entrare nel mercato della gestione dei RAEE, sarà necessario: Valutare il reale mercato Garantirsi un rapporto di stretta collaborazione con i produttori Accertarsi del sistema autorizzativo cui è soggetto l impianto
24 E auspicabile la costituzione di un organismo nazionale o di più organismi regionali di gestione che raggruppino tutti gli attori coinvolti e che possono porsi come interlocutori validi nei confronti dei produttori associati o meno in un Consorzio Nazionale o in Consorzi di filiera.
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