Il Consiglio Comunale di Seravezza
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- Livia Martini
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1 Oggetto: Delibera della Giunta Regione Toscana di Proposta di deliberazione al Consiglio Regionale avente ad oggetto Adozione dell integrazione del PIT con valenza di Piano Paesaggistico - Approvazione o.d.g. Il Consiglio Comunale di Seravezza Presa visione della delibera della Giunta Regione Toscana, assunta il 17 gennaio 2014, con la quale si approva la proposta di deliberazione al Consiglio regionale avente a oggetto Adozione dell integrazione del PIT con valenza di Piano Paesaggistico. Dato atto che, in generale, i documenti approvati dalla Giunta Regionale indicano una linea d indirizzo strategica condivisibile, che è quella della ricerca dell equilibrio dei sistemi idrogeomorfologici, da perseguirsi anche mediante la compatibilità ambientale, idrogeologica e paesaggistica delle attività estrattive e degli interventi di ripristino, escludendo, laddove necessario, l apertura di nuove attività estrattive e l ampliamento di quelle esistenti. Rilevato tuttavia che la proposta contenuta nel piano, relativa alle aree estrattive intercluse nel perimetro del Parco delle Alpi Apuane, prevede la progressiva e inesorabile chiusura di tutte le attività estrattive, sottraendo, di fatto, al Parco delle Alpi Apuane ogni titolarità di pianificazione. Rilevato che con tale impostazione si annulla la valenza dell art. 3 dello Statuto del Parco delle Alpi Apuane, principalmente nella parte in cui si persegue la realizzazione di un equilibrato rapporto tra attività economiche ed ecosistemi attraverso una gestione unitaria, particolare e continua per garantire la conservazione, la valorizzazione e lo sviluppo dei beni protetti. Osservato, con rammarico, che con questa impostazione la Regione Toscana crea i presupposti per estirpare dai territori del Parco delle Alpi Apuane la cultura pluricentenaria della lavorazione dei marmi a fini industriali, artigianali, architettonici e artistici. Osservato che con questa proposta la Regione Toscana, d imperio, azzera le politiche strategiche di progresso, promozione e crescita intraprese nel tempo dalle numerose Amministrazioni locali del territorio interessato; 1
2 al contempo, disconosce i consistenti finanziamenti con i quali la Regione medesima ha garantito nel corso degli ultimi decenni gli investimenti necessari per la realizzazione dei progetti delle stesse Amministrazioni locali: aree artigianali, sperimentazioni estrattive, infrastrutture. Ricordato che le attività estrattive presenti nel Comune di Seravezza sono state autorizzate, nel corso dell ultimo decennio, anche attraverso lo strumento partecipativo dell inchiesta pubblica e che la Regione Toscana stessa ha dato un contributo determinante alla sottoscrizione del Protocollo d intesa per l attività estrattiva del sito delle Cervaiole. Rilevato che, da molti anni, l Amministrazione Comunale di Seravezza si confronta regolarmente con le organizzazioni sindacali e delle imprese del settore lapideo per la condivisione degli argomenti, delle progettualità e delle strategie. Assunti come fondamentali e determinanti, specialmente in tempi di crisi, i temi della tutela del lavoro e dei lavoratori, il tema della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro, il tema della dignità del lavoro e della difesa dei diritti e delle conquiste sindacali. Sottolineata la priorità delle politiche strategiche di crescita e di progresso, come pure le azioni di tutela, salvaguardia, valorizzazione dell ambiente e del paesaggio per il bene del territorio, per il benessere della comunità e per il futuro delle giovani e dei giovani e delle generazioni che verranno. Ricordato che nel corso degli ultimi anni, nel Comune di Seravezza, anche affrontando durissimi contenziosi con le imprese davanti al Giudice amministrativo, si sia decisa e attuata la chiusura di tutti i siti estrattivi per materiali da inerti. Ribadita la necessità di tenere unite le politiche di crescita per le imprese manifatturiere di qualità e le politiche di attenzione per l ambiente e per il paesaggio. Ritenuta irrinunciabile la strategia della filiera, della tracciabilità, dell espansione e degli investimenti per le trasformazioni al piano, della progettualità e dell innovazione, delle politiche di marketing internazionale e del marchio del Parco. Confermata, più in generale, la validità di una visione strategica del territorio (sintetizzata nel Progetto d area della Via dei Marmi di Michelangelo) che punta, al 2
3 tempo stesso, alla tutela e alla valorizzazione della manifattura, dell artigianato e dell arte come espressioni della storia e della cultura locale; alla realizzazione di un turismo culturale e ambientale e alla progressiva creazione di ambiti nuovi e complementari rispetto a quelli tradizionali dell economia versiliese (industria e turismo balneare), fondati sul turismo lento, sulla rete dei Sentieri dell Alta Versilia, sulle escursioni e le visite guidate ai laboratori e ai siti estrattivi. Ribadita, la validità di un modello di governance fondato su un Patto per il Territorio tra Istituzioni, lavoratori, imprese e cittadini come garanzia di una crescita del territorio che sia inclusiva e condivisa. Ricordato che negli ultimi due anni i Comuni di Seravezza, Stazzema, Forte dei Marmi e Pietrasanta hanno attuato un percorso partecipativo in previsione dell aggiornamento della legge regionale sulle attività estrattive n. 78/98 e della redazione del Piano stralcio per le attività estrattive del Parco delle Alpi Apuane. Tale percorso, che ha coinvolto tutte le parti economiche e sociali del territorio (forze politiche, parti sociali, mondo imprenditoriale, associazioni ambientaliste e comitati locali), ha trovato sintesi nel Rapporto Attività estrattive e lapideo in Versilia, redatto nel dicembre Richiamato e qui ribadito, in particolare, il passaggio contenuto nel suddetto Rapporto Sintetico al paragrafo 3.3., di seguito riportato: FILIERA PRODUTTIVA, APPROVVIGIONAMENTI, CONTROLLO PUBBLICO. Complessivamente, a nostro giudizio, sulle Apuane, stiamo estraendo troppo e nello stesso tempo le nostre aziende artigiane non sono in grado di approvvigionarsi in modo adeguato della nostra materia prima. Contemporaneamente, i Comuni e i territori si impoveriscono: non si crea ricchezza, ma tutto il valore prodotto finisce nelle mani di pochi. Quello della filiera produttiva è l ulteriore elemento che deve essere messo in evidenza: se vogliamo creare lavoro e, quindi, ricchezza sul territorio dall estrazione del marmo dobbiamo imporre che un quantitativo ragionevole di materiale estratto debba essere lavorato nel distretto. Dobbiamo, dunque, stabilire la quantità in peso, di blocchi e informi di marmo, che, estratti dal sistema Apuo-Versiliese, devono essere lavorati e trasformati in prodotto finito. In questa fase, a nostro giudizio, non è tanto importante la cifra, ma che si affermi un principio irrinunciabile e che si mettano in campo gli strumenti giusti per attuare politiche di tutela, salvaguardia e valorizzazione del sistema manifatturiero lapideo e delle materie prime non rinnovabili. 3
4 Ciò che, a nostro parere, è fondamentale è che venga dettagliato un sistema di verifica e controllo che superi la fase volontaristica delle autocertificazioni. È indispensabile che gli Enti pubblici e le comunità possano avere a loro disposizione un sistema di tracciabilità dei materiali estratti e lavorati e di quelli estratti ed esportati. Anche in questo caso ci vogliono risorse, magari per pagare un ente terzo in grado di verificare, e anche per questo c'è bisogno di ottenere maggiori risorse dal contributo economico sull'estratto. Siamo consapevoli che non si possa mettere in piedi un sistema protezionistico, ma il legislatore deve comunque sapere che, negli ultimi 10 anni, il nostro sistema artigianale, nel settore lapideo, ha rischiato di andare in frantumi, tra l altro, perché ha incontrato grandi difficoltà a reperire sul nostro mercato la nostra materia prima e perché, d altra parte, le imprese dei paesi emergenti (Bric e altri), che acquistano le nostre risorse in grandi quantità, riescono a portare sui mercati internazionali prodotti lapidei realizzati con i nostri materiali a prezzi molto concorrenziali rispetto a noi. I marmi apuani, attualmente, vengono venduti in grandi partite direttamente nelle cave: qui i competitori stranieri che hanno grandi disponibilità economiche, riescono a spuntare condizioni e prezzi migliori rispetto ai nostri artigiani. Inoltre i paesi con i quali concorriamo sul mercato internazionale (Bric soprattutto, ma anche Nord Africa, Medio Oriente, Turchia ecc.) esercitano un sistema protezionistico sia sui loro materiali in uscita (impediscono che vengano venduti blocchi, ma ammettono la vendita solo di prodotti semilavorati o lavorati) che sui nostri prodotti in entrata nei loro mercati, applicando tasse di ingresso più alte sui nostri prodotti lavorati piuttosto che sulla materia prima!... Preso atto che, il suddetto Rapporto è stato inviato alla Regione Toscana. Ritenuto che la Regione Toscana ha adottato un metodo non condivisibile, errato e controproducente, senza coinvolgere ma anzi escludendo totalmente le Istituzioni locali dall elaborazione delle scelte e delle strategie confluite nella suddetta proposta di legge regionale. Preso atto che, in particolare, non sono stati coinvolti i Comuni della Versilia Medicea sebbene, da anni, abbiano lavorato per far emergere nel contesto regionale la specificità e la caratteristica unica e irripetibile che ha, nel suo piccolo, il sistema del Lapideo in Versilia, e al contempo, abbiano indicando come modello di crescita e sviluppo sostenibile la via di un riformismo operoso, di un patto di progresso e 4
5 benessere per il territorio che sia capace di coniugare la difesa e la salvaguardia del paesaggio con la difesa e la salvaguardia della storia locale e del futuro di operosi lavoratori, intagliatori, piegatori, artigiani, artisti, commercianti e mercanti di marmi. Preso atto che non è stato nemmeno preso in esame il ricco e articolato Quadro Conoscitivo del Sistema Estrattivo elaborato dal Parco delle Alpi Apuane. Ritenuto che sia fondamentale l apertura da parte della Regione Toscana di un confronto serio e paritario con le Amministrazioni locali, il Parco delle Alpi Apuane e con tutte le componenti sociali, le imprese, i sindacati e i lavoratori del territorio. Tutto quanto sopra premesso, il Consiglio Comunale di Seravezza censura il metodo usato dalla Regione Toscana e critica il contenuto del Piano paesaggistico. Da mandato al Sindaco e alla Giunta comunale di: chiedere la costituzione di un tavolo istituzionale costituito dai Sindaci, il Parco delle Alpi Apuane e dalla Presidenza Regionale, al fine di perseguire gli obiettivi sopra riportati, e in particolare, affinché la Regione adotti un metodo di pianificazione delle attività estrattive integrato, che tenga conto non della sola valutazione paesaggistica, ma anche degli aspetti economici, progettuali, strategici degli Enti Locali e delle imprese. chiedere che in ogni caso si vincoli la prosecuzione dell attività estrattive alle garanzie ambientali, alla filiera, alla tracciabilità alla diffusione dei benefici (non solo economici) sui lavoratori e sulle comunità, consentendo di lavorare sulla base di progetti capaci di produrre benefici collettivi e comuni. Da atto che al presente o.d.g. sono allegati, costituendone parte integrante: Rapporto di Sintesi Attività estrattive e lapideo in Versilia, redatto nel dicembre 2013 (Doc.1). Supporto cd-rom con tutta la documentazione relativa al percorso partecipativo in merito all aggiornamento della legge regionale sulle attività estrattive n. 78/98 e della redazione del Piano stralcio per le attività estrattive del Parco delle Alpi Apuane (Doc.2). 5
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