SERVIZIO SOCIALE CONTROLLO CONTROLLO SOCIALE. a cura di Giovanni Cellini
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1 SERVIZIO SOCIALE CONTROLLO CONTROLLO SOCIALE a cura di Giovanni Cellini
2 Controllo e servizio sociale: dimensione METODOLOGICA Nella letteratura di servizio sociale è universalmente condiviso che la funzione di controllo vada collocata all'interno dell'aiuto, finalizzato al raggiungimento graduale, da parte della persona-utente, di maggiore autonomia Sono quindi escluse dal servizio sociale - ed in contrasto con esso ed i suoi principi - funzioni di controllo di tipo repressivo o comunque fine a se stesso
3 Controllo e servizio sociale: dimensione STRUTTURALE Il social work possiede un mandato politico : operare in diversi settori, tra cui quello della devianza, in un modo che è complementare alle scelte delle politiche sociali e che propone una propria versione del concetto sociologico di controllo sociale
4 QUALCHE RICHIAMO A SCIENZE SOCIALI E SOCIOLOGIA Il concetto di controllo sociale è affine a quello di ordine sociale Il controllo sociale è infatti definito in termini di struttura, processo, relazione o atto che contribuisce a creare ordine sociale E una categoria concettuale dai contorni incerti, è una nozione che ha avuto una vicenda teorica discontinua
5 DUE VISIONI DIVERSE Mead, Ross (USA, anni 20) introducono la nozione di controllo sociale: questa era usata per mostrare come fossero gli aspetti consensuali e non la coercizione imposta dall esterno ad avere un ruolo fondamentale per la stabilità dell ordine della società americana Moore, Cloward (anni 50/ 60) ripresero la nozione di controllo sociale, ma con un significato opposto, cioè per evidenziare la coercizione occulta e non la cooperazione
6 La visione dei Chicagoans La scuola di Chicago (Park, Burgess, e altri; USA, anni 20-30) utilizza una nozione di controllo sociale che mette in evidenza non l attività repressiva, ma il diffuso lavorio quotidiano di costruzione di significati, opinioni, stili divita Lo schema delle loro ricerche si basava su una concezione ecologica e organicistica della società Pone molta attenzione ai fenomeni di disgregazione sociale Esprime simpatia per le diversità, mediante un approccio pluralista e non stigmatizzante
7 AUTORI CONTEMPORANEI CHE SI SONO OCCUPATI DI CONTROLLO, DA UN PUNTO DI VISTA SOCIOLOGICO Garland, autore de La cultura del controllo (pubblicato in Italia, a cura di A.Ceretti) da Il Saggiatore) Wacquant ( ) Autori italiani Melossi De Giorgi Prina Ciappi ( )
8 COMPITI DI CONTROLLO DEL SERVIZIO SOCIALE (I) Riguardano molti campi in cui opera il servizio sociale; esso entra in gioco quando servizi e assistenti sociali si occupano, ad esempio, di genitori che maltrattano i figli, di tossicodipendenti, di minorenni o adulti che hanno commesso reati Possono comportare rapporti con l Autorità Giudiziaria: Procure, Tribunali per i minorenni, Tribunali ordinari, Magistratura di Sorveglianza Possono essere connessi con obblighi di legge, ad esempio l obbligo di segnalazione per i pubblici ufficiali ed incaricati di pubblico servizio nei casi di minori in situazione di abbandono (L. 149/2001) e in caso di ipotesi di reato (art.331 C.P.P.)
9 COMPITI DI CONTROLLO DEL SERVIZIO SOCIALE (II) Possiamo distinguere schematicamente, all'interno dei compiti di controllo che il servizio sociale ha assunto nel corso degli anni, tra: compiti relativi ad utenti, minorenni ad esempio, che hanno bisogno di protezione e di tutela, in quanto privi della piena capacità di autodeterminazione e di autotutela compiti diretti a persone che sono a rischio o che si sono rese responsabili di comportamenti lesivi delle regole del vivere civile, quindi delle norme penali.
10 UN PASSAGGIO STORICO SIGNIFICATIVO Nel D.P.R. 616/1977, che assegna ai comuni una serie di competenze relative all'assistenza ai minori e alle famiglie in difficoltà, viene anche previsto che i comuni siano incaricati dell'esecuzione di provvedimenti del Tribunale per i minorenni nel campo della cosiddetta competenza amministrativa di tale organo, relativa ai minori in condizioni di irregolarità di condotta o di carattere A partire da questa previsione di legge, vengono quindi organizzate reti di servizi, con un importante ruolo del servizio sociale professionale, in grado di rispondere alle esigenze dei minori in difficoltà, attuando a livello locale una politica di prevenzione che in precedenza era mancata MA: Poiché, in generale, i programmi di prevenzione sociale si sono sviluppati di pari passo con le politiche di welfare, la crisi di queste ultime ha portato ad una tendenza al ridimensionamento di questi programmi
11 GLI INTERVENTI ATTUATI DOPO LA COMMISSIONE DEL REATO Si caratterizzano per essere collocati all'interno di un sistema sanzionatorio, in cui al servizio sociale sono stati assegnati compiti di controllo e di aiuto finalizzati al reinserimento sociale del condannato e quindi alla prevenzione della recidiva; compiti che hanno radici storiche nei contesti statunitense e britannico, dove nel XIX secolo sono nate misure alternative alla detenzione, che si sono diffuse in tempi più recenti e in forme diverse anche in Italia e che hanno visto e vedono protagonista il servizio sociale
12 DUE DATE IMPORTANTI 1975: è legge l'ordinamento Penitenziario (L.354/1975), che nel settore degli adulti introduce benefici premiali e misure alternative alla detenzione e, soprattutto, istituisce il servizio sociale penitenziario per gli adulti, alle dipendenze del Ministero della Giustizia 1988: viene istituita nel settore penale minorile la misura alternativa al carcere della messa alla prova (corrispondente alla probation britannica e statunitense), con la contestuale definizione di compiti del servizio sociale del Ministero della Giustizia e dell'ente Locale (D.P.R. 448/1988)
13 CONTROLLO E SERVIZIO SOCIALE Art. 28 D.P.R. 448/1988 NELLA LEGGE (I) Sospensione del processo e messa alla prova ( ) 2. Con l'ordinanza di sospensione il giudice affida il minorenne ai servizi minorili dell'amministrazione della giustizia per lo svolgimento, anche in collaborazione con i servizi locali, delle opportune attività di osservazione, trattamento e sostegno. Con il medesimo provvedimento il giudice può impartire prescrizioni dirette a riparare le conseguenze del reato e a promuovere la conciliazione del minorenne con la persona offesa dal reato - Contesto di controllo (un autorità giudiziaria affida al servizio sociale il minore) - Valenza educativa
14 CONTROLLO E SERVIZIO SOCIALE NELLA LEGGE (II) ART. 47 L. 354/1975 e successive modifiche Affidamento in prova al servizio sociale 1. Se la pena detentiva inflitta non supera tre anni, il condannato può essere affidato al servizio sociale fuori dell'istituto per un periodo uguale a quello della pena da scontare ( ) 5. All'atto dell'affidamento è redatto verbale in cui sono dettate le prescrizioni che il soggetto dovrà seguire in ordine ai suoi rapporti con il servizio sociale, alla dimora, alla libertà di locomozione, al divieto di frequentare determinati locali ed al lavoro ( ) 9. Il servizio sociale controlla la condotta del soggetto e lo aiuta a superare le difficoltà di adattamento alla vita sociale, anche mettendosi in relazione con la sua famiglia e con gli altri suoi ambienti di vita - Contesto di controllo, con esplicitazione di prescrizioni - L aiuto è affiancato al controllo
15 CONTROLLO E SERVIZIO SOCIALE NELLA ART. 72, comma 2, L. 354/1975 LEGGE (III) Uffici locali di esecuzione penale esterna (prima: Centri di servizio sociale adulti) ( ) b) svolgono le indagini socio-familiari per l'applicazione delle misure alternative alla detenzione ai condannati; c) propongono all'autorità giudiziaria il programma di trattamento da applicare ai condannati che chiedono di essere ammessi all'affidamento in prova e alla detenzione domiciliare; d) controllano l'esecuzione dei programmi da parte degli ammessi alle misure alternative, ne riferiscono all'autorità giudiziaria, proponendo eventuali interventi di modificazione o di revoca; e) su richiesta delle direzioni degli istituti penitenziari, prestano consulenza per favorire il buon esito del trattamento penitenziario; ( )
16 TENDENZE IN ATTO (I) Costante e progressivo aumento della popolazione detenuta all'interno degli istituti penitenziari e, parallelamente, delle persone sottoposte a misure alternative al carcere; misure, queste ultime, di diversa natura, ma comunque caratterizzate da attività di controllo istituzionale A questo aumento ha corrisposto un costante impoverimento della protezione sociale e quindi delle risorse destinate alle fasce di popolazione più deboli e povere Ciò ha portato, in particolare nella realtà statunitense, a pratiche di policy discriminatorie, tese alla segregazione e all'incarcerazione dei più svantaggiati Come si colloca il servizio sociale in questo scenario, proprio soprattutto degli USA e della Gran Bretagna? - Verso la fine del social work nella probation (in Gran Bretagna) - E in Italia?
17 TENDENZE IN ATTO (II) Vi sono In Italia differenze con i Paesi anglosassoni, che fanno riferimento alle radici e alle caratteristiche storiche del nostro servizio sociale Ma abbiamo anche segnali simili, evidenziati ad esempio nel cambio del nome (nel 2005) delle strutture preposte alla gestione delle misure alternative, che non contiene più, nel settore penitenziario degli adulti, la parole servizio sociale da CSSA a UEPE- Il periodo storico in cui il servizio sociale venne inserito nel settore penitenziario e nel penale minorile era molto diverso da quello attuale (il numero di stranieri, ad esempio, all interno dell area del controllo penale era molto inferiore a quello attuale)
18 CONTROLLO E SERVIZIO SOCIALE OGGI Occorre valorizzare, in parte recuperare, i principi del social work, all interno dei diversi mandati: - Mandato istituzionale/organizzativo, che presenta e rispecchia la problematicità della cultura del controllo - Mandato sociale, che rimanda alle valenze del controllo che le scienze sociali (la sociologia in particolare) evidenziano - Mandato professionale, specifico del servizio sociale
19 ESERCITAZIONE: un caso dall esperienza Maria, 45 anni, è da poco stata scarcerata ed ammessa all affidamento in prova al servizio sociale; ha un residuo pena di due anni, per reati di spaccio di stupefacenti. Ha trascorso in carcere circa 5 anni. E madre di Giovanni, 16 anni, che, a seguito delle vicende penali della madre, all età di 11 anni, venne inserito in una comunità per minori. E in carico ai servizi sociali del Comune. Maria è ospite presso una struttura di accoglienza; Giovanni sta presso di lei nei fine settimana. La madre, pur contenta di stare col figlio, è preoccupata per alcuni comportamenti da lui manifestati: difficoltà di accettare alcune regole, frequentazione di cattive compagnie Circa un mese dopo l inizio della misura alternativa al carcere Maria informa l assistente sociale di avere dei seri problemi di salute e di avere interrotto la borsa lavoro coop di pulizie-, che aveva iniziato dopo la scarcerazione. Il progetto sulla base del quale Maria è stata ammessa all affidamento prevede l attivazione della donna al fine di un reinserimento lavorativo e sociale, nella prospettiva del ricongiungimento con il figlio. Come i servizi sociali coinvolti gestiscono, in questa situazione, le loro diverse funzioni legate ai mandati istituzionali e professionali?
20 CONTROLLO E AIUTO: IL PRINCIPIO DELL AUTODETERMINAZIONE Il rispetto dell autodeterminazione della persona: si concretizza anche quando vi è una relazione forzata tra a.s. e utente Il compito dell a.s. è quello di mettere la persona in condizione di recuperare qualche dose, anche minima, di autodeterminazione nell aspettarsi e nell acconsentire all aiuto (Neve, 2000) Spesso gli spazi di autodeterminazione sono piccoli, possono sembrare insignificanti, ma non sono irrilevanti
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