PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 DISTRETTO LT/1

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1 Regione Lazio modulo interventi Misura 3 Annualità 2014 PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 DISTRETTO LT/1 Misura 3 Interventi in materia di non autosufficienza (Parte seconda) 1

2 Regione Lazio modulo interventi Misura 3 Annualità 2014 Indice Misura 3 Interventi in materia di non autosufficienza... 1 Deliberazione del Comitato Istituzionale del 17 luglio 2014 ad oggetto: Approvazione del Piano sociale di zona Verbale del tavolo tecnico dell Ufficio di Piano del 2 luglio Verbale del tavolo tecnico dell Ufficio di Piano del 15 luglio Scheda distrettuale: Interventi legge regionale n. 20/2006 (sotto-misura 3.1)... 6 Dotazione del fondo di governo e programmazione al 31/12/2013 relativo alla tipologia di finanziamento regionale (FILE: fondo di programmazione 3.1) Assistenza domiciliare integrata in ambito p.u.a. distrettuale... 9 Sostegno agli oneri per la frequenza di centri diurni disabili privati autorizzati

3 Regione Lazio modulo interventi Misura 3 Annualità 2014 Deliberazione del Comitato Istituzionale del 17 luglio 2014 ad oggetto: Approvazione del Piano sociale di zona

4 Regione Lazio modulo interventi Misura 3 Annualità 2014 Verbale del tavolo tecnico dell Ufficio di Piano del 2 luglio

5 Regione Lazio modulo interventi Misura 3 Annualità 2014 Verbale del tavolo tecnico dell Ufficio di Piano del 15 luglio

6 Regione Lazio modulo interventi Misura 3 Annualità 2014 Scheda distrettuale: Interventi legge regionale n. 20/2006 (sotto-misura 3.1) (Ai sensi della D.G.R. n. 136/2014, pag. 61 delle Linee Guida, in questa parte del documento sono rappresentate le singole Misure del Piano Sociale di Zona con i diversiinterventi e tipologie di spesa.questa parte deve essere articolata secondo lo schema sotto riportato, del quale va rispettata l articolazione numerica) 1. TitoloSottomisura: Interventi L.R. 20 / Tipologie di spese finanziate: Assistenza domiciliare integrata in ambito P.U.A. Distrettuale Sostegno agli oneri per la frequenza dei centri diurni per disabili privati 3. Beneficiari finali: utenti non autosufficienti. 4. Elenco dei servizi programmati (con in allegato il relativo modello dascaricare dalla piattaforma compilato in ogni sua parte: FILE: modulo_interventi_misura_3.1): Assistenza domiciliare integrata in ambito P.U.A. Distrettuale Erogazione di contributi per il sostegno degli oneri relativi alla frequenza dei centri diurni per disabili privati 5. Massimale di spesa 2014: ,76. 6

7 Regione Lazio Modulo Interventi Misure 3 Annualità Dotazione del fondo di governo e programmazione al 31/12/2013 relativo alla tipologia di finanziamento regionale (FILE: fondo di programmazione 3.1). Piano sociale di zona 2014 (determinazione al ) Distretto Aprilia Cisterna Misura Interventi legge regionale 20/2006 Fondo per la programmazione e il governo della rete dei servizi sociosanitari e sociali Componenti del fondo Importo 1 Somme che costituiscono economie sui progetti conclusi o ancora in essere ,59 Somme che siano state accertate e per le quali non sussista un impegno con creditore 2 certo a valere sui bilanci comunali o consortili ,74 Somme che siano state assegnate dalla 3 Regione Lazio ma non siano state ancora accertate ,76 4 Somme da sottrarre quali anticipazioni 5 Totale Disponibile ,09 6a 6b Somme che siano relative ad obbligazioni giuridicamente vincolanti in essere con scadenza anteriore al ,44 Somme che siano relative ad obbligazioni giuridicamente vincolanti con scadenza successiva al ,68 7 Totale generale (5+6a+6b) ,21 7

8 Regione Lazio Modulo Interventi Misure 3 Annualità Quadro finanziario dei servizi previsti nella sottomisura (FILE: misura_ [scheda economico-finanziaria] 3.1). Misura Interventi legge regionale 20/ Distretto Aprilia Cisterna SCHEDA ECONOMICO FINANZIARIA Elenco Interventi Quota regionale in di cui Obbligazioni giuridicamente vincolanti assunte dopo il Cofinaziamento in Costo Totale in % sul Totale Assisterza domiciliare integrata in ambito Pua , , ,05 85% Sostegno agli oneri per la frequenza dei centri diurni disabili , ,71 15% TOTALE , , ,76 8

9 TITOLO DELL INTERVENTO Assistenza domiciliare integrata in ambito p.u.a. distrettuale 2. Continuità dell intervento Nuovo X In continuità con servizio già attivato 3. Tipologia di servizio LEPS X Altri Servizi: Interventi L.R. 20/2006 ADI/PUA 4. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l utenza di riferimento. Il Servizio dà continuità al progetto di ADI-PUA già proposto nel precedente Piano per la non autosufficienza. Trattasi di un servizio organizzato in collaborazione con la AUSL e finalizzato a soddisfare le esigenze di soggetti aventi necessità di un assistenza continuativa di tipo sociosanitario, che permette al cittadino di usufruire, a domicilio, di un programma assistenziale personalizzato e di evitare, o eventualmente ritardare, il ricovero in ospedale o in RSA. In riferimento alle linee di indirizzo della D.G.R. n. 433 del recante Indicazioni e interventi per la realizzazione di iniziative tese ad integrare le attività sanitarie e sociosanitarie. Incentivazione dei processi di de-ospedalizzazione nella Regione Lazio e della D.G.R. n. 315 dell recante Il Punto Unico d Accesso sociosanitario integrato nella Regione Lazio. Linee d indirizzo, il distretto socio-sanitario LT/1 destina, prioritariamente, il servizio ADI-PUA a persone affette dalle seguenti specifiche patologie: frattura del femore; ictus; malattie oncologiche. 5. Descrizione delle attività e delle prestazioni come da L.R 20/2006, art. 3. Art. 3: comma a): specifici interventi di assistenza domiciliare integrata, sanitaria e sociale, per anziani non autosufficienti allo scopo di evitare il ricovero in strutture residenziali; comma d): assistenza domiciliare integrata, sanitaria e sociale per soggetti non autosufficienti con patologie cronico degenerative. Sono garantite prestazioni socio-assistenziali e sanitarie rese al domicilio degli utenti nell ambito del territorio del Distretto socio-sanitario LT/1. Il servizio realizza interventi integrati, secondo progettualità specifiche ed individualizzate, attraverso azioni che: favoriscono il mantenimento della persona nel proprio nucleo familiare e che, pertanto, limitano il ricorso all istituzionalizzazione ed ai ricoveri ospedalieri; mantengono e/o favoriscono la ripresa delle relazioni sociali; sostengono la famiglia nella gestione della persona e della situazione problematica; avviano utili e funzionali processi di riabilitazione fisica, psichica e sociale. Il servizio si attiva nell ambito della Unità di Valutazione Multidisciplinare (che utilizza quale strumento di valutazione della non autosufficienza la Val.Graf., da somministrare in modo integrato con l AUSL) operativa presso il Distretto sanitario Latina 1 ed integra, a domicilio, gli interventi socio-assistenziali con prestazioni mediche, infermieristiche e riabilitative a carico dell Azienda USL. 9

10 6. Bacino di utenza - Sovradistrettuale - Distrettuale X - Sub-distrettuale (specificare i Comuni) 7. Tipologia di utenza* Utenti uomini donne totale over *Riferita al periodo Obiettivi dell intervento Realizzazione di interventi integrati che permettono di dare soluzione a condizioni personali e situazionali multiproblematiche e complesse, che richiedono la collaborazione di servizi e risorse diverse; favorire l emersione di casi di non autosufficienza ed attivare, per gli stessi, opportuni interventi socio-sanitari per mezzo di progetti personalizzati; favorire la permanenza dell assistito nel proprio ambiente familiare; evitare e/o limitare il ricorso ai ricoveri e/o all istituzionalizzazione. 9. Numero utenti nel Il dato si riferisce al periodo marzo 2013 (avvio ADI/PUA) al Utenza annuale prevista nel (utenti in carico al 31/5/2014 sono n. 44) 11. Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato Tutta. 12. Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale No 12.1 Altri criteri di individuazione dell utenza Il P.U.A./C è attivato da singoli cittadini; da stakeholders formali ed informali; da utenti e familiari interessati; da reparti ospedalieri aziendali per la continuità del percorso assistenziale, in dimissione protetta, delle seguenti condizioni morbose: medicina: pazienti fragili e/o complessi; neurologia: soggetti recanti esiti di ictus; ortopedia/fisiatria: frattura di femore in pazienti ultra 65enni. In ambito PUA/D (Punto Unico di Accesso/Distrettuale) sono valutati, per la successiva ed eventuale presa in carico, i casi segnalati dai PUA/C (Punti Unici di Accesso/Comunali), dai medici di medicina generale e dai pediatri di base. 13. Ente attuatore - Ente capofila del Distretto/Ambito X - Altro Comune del Distretto (specificare ) 10

11 14. Soggetto erogatore del servizio Cooperativa sociale O.s.a. Operatori socio-sanitari Titolo giuridico e durata dell affidamento del servizio Contratto d appalto 15. Personale coinvolto - Amministrativi _ _ _ - Assistenti sociali Sociologi _ _ _ - Psicologi _ _ _ - Pedagogisti _ _ _ - Educatori professionali _ _ _ - Operatori socio-sanitari _ _ _ - Volontari _ _ _ - Mediatori culturali _ _ _ - Altre figure (OSS) 0 6 Il personale indicato è fornito dalla Ditta che eroga il servizio ADI-PUA 16. In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio? Soddisfacimento del destinatario dell intervento e del suo nucleo familiare; riduzione del ricorso all istituzionalizzazione e/o al ricovero ospedaliero; miglioramento delle condizioni psico-fisiche dell assistito con conseguente riduzione delle ore di assistenza socio-assistenziale e sanitaria inizialmente assegnategli Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell utenza? Ù La valutazione multidisciplinare con lo strumento Val.Graf. permette di comprendere il carico assistenziale complessivo e di attivare, pertanto, a seconda del fabbisogno, un intervento assistenziale residenziale o domiciliare: importante e significativo è il soddisfacimento del destinatario dell intervento e del suo nucleo familiare perché si sentono accolti e compresi nei loro bisogni assistenziali. 17. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente - Sì, parzialmente - No X 18. Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con specifica delle singole modalità di integrazione. I Distretti socio-sanitari della provincia di Latina hanno elaborato ed approvato un Protocollo di intesa tra l Azienda USL Latina, la Provincia ed i Comuni dei relativi ambiti di zona per l attivazione e la gestione nei distretti del P.U.A. Punto Unico di Accesso che è stato, successivamente, approvato dal Comitato dei Sindaci del Distretto socio-sanitario LT/1. 11

12 19. Complementarietà/accessorietà degli interventi rispetto a quelli previsti nella misura 1.1 Il servizio di Segretariato Sociale/P.U.A., nell ambito della sua attività di front-office, valuta i bisogni della persona attraverso l adozione di una scheda socio-sanitaria ed in presenza di situazioni multiproblematiche e complesse, in sede di back-office, attiva la valutazione multidimensionale per la conseguente presa in carico. 12

13 20. Finanziamenti e cofinanziamenti previsti Finanziamento regionale Cofinanziamento Provinciale Comunale Asl Altro (specificare) Totale finanziamento Costo risorse umane , ,78 Costo di funzionamento e gestione 4.953, ,27 Costo di struttura e di mantenimento Bonus/Assegni/Altro (specificare) Totale , ,05 13

14 1. TITOLO DELL INTERVENTO Sostegno agli oneri per la frequenza di centri diurni disabili privati autorizzati 2. Continuità dell intervento x Nuovo In continuità con servizio già attivato 3. Tipologia di servizio LEPS x Altri Servizi Interventi in materia di non autosufficienza 4. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l utenza di riferimento I Centri diurni privati per persone con disabilità (certificate ai sensi della legge 104/1992) offrono una risposta ai bisogni di autonomia e di inclusione sociale, attraverso la partecipazione dei disabili alle diverse attività previste nel Centro, ed un sostegno alle famiglie nel loro compito di accudimento. Essi costituiscono Centri di aggregazione finalizzati all integrazione sociale: l organizzazione delle attività al loro interno favorisce, infatti, il benessere psicofisico del disabile, permette di migliorare la qualità della sua vita e previene il rischio di emarginazione. La presenza sul territorio distrettuale di Centri Diurni privati autorizzati per disabili rappresenta, inoltre, un opportunità per quelle persone in lista di attesa per l accesso ai Centri diurni comunali. 5. Descrizione delle attività e delle prestazioni come da L.R. 20/2006, art. 3 L.R. 20/2006, art. 3, comma b) - Servizi di sollievo alla famiglia per affiancare i familiari che accudiscono la persona non autosufficiente, ovvero per sostituirli nelle stesse responsabilità di cura durante l orario di lavoro ed anche nei periodi di temporanea impossibilità ad accudire la persona non autosufficiente. I Centri diurni, secondo quanto previsto dalla legge 104/1992, art. 8, dalla L.R. 41/2003 e dalla D.G.R. 1304/2004, si configurano quali spazi appositamente strutturati per favorire il processo di crescita e di integrazione sociale delle persone disabili, fornendo loro valide occasioni per sviluppare e/o migliorare le capacità relazionali ed i legami con la comunità. Nel territorio distrettuale sono presenti n. 3 Centri diurni privati autorizzati, di seguito indicati: RAGGIO DI SOLE, sito ad Aprilia in via Aldo Moro, 47 autorizzazione n. 30 del rilasciata dal Comune di Aprilia; AMICI DELL ONMIC, sito a Cisterna di Latina in piazza Cavalieri di Vittorio Veneto, 5 - autorizzazione prot. n del rilasciata dal Comune di Cisterna di Latina; ROSARIO LA NOCE, sito a Cisterna di Latina in via G. Falcone - autorizzazione prot. n /2009 del rilasciata dal Comune di Cisterna di Latina. Il presente intervento prevede l assegnazione di un contributo alle persone disabili che frequentano suddetti Centri, previa richiesta formale, espressa su modulistica che sarà appositamente predisposta, inoltrata al Comune capofila del Distretto dal destinatario dell intervento o suo tutore/curatore/amministratore di sostegno. Il contributo è un rimborso alle spese sostenute per la frequenza dei Centri diurni per disabili privati autorizzati presenti sul territorio distrettuale. 14

15 Ai fini dell assegnazione del contributo, la persona disabile frequentante uno dei 3 Centri dovrà essere in possesso dei seguenti requisiti: residenza anagrafica in uno dei Comuni del Distretto; riconoscimento della disabilità ai sensi della legge 104/1992; reddito ISEE, certificato da un Centro di Assistenza Fiscale, non superiore ad ,00, ed allegare alla domanda di contributo documentazione probante le spese sostenute. L associazione dovrà, altresì, attestare, a cadenza trimestrale, l effettiva frequenza della persona disabile per cui è stato richiesto il contributo; nonché rendere disponibili all Ufficio di Piano, per le necessarie verifiche, il bilancio preventivo e consuntivo della gestione del Centro diurno. L iniziativa sarà pubblicizzata nei 3 Centri con apposito Avviso, in cui saranno anche stabilite le condizioni di priorità per l attribuzione dei punteggi, nonché i criteri di priorità da adottare in caso di parità di punteggio, e sarà formulata una graduatoria degli aventi diritto: considerato il budget dedicato all intervento il rimborso alle spese sostenute dai richiedenti potrà essere totale o parziale. 6. Bacino di utenza - Sovradistrettuale - Distrettuale X - Sub-distrettuale (specificare i Comuni) 7. Tipologia di utenza Utenti Uomini Donne Totale oltre Obiettivi dell intervento recuperare le capacità fisiche ed intellettuali residue delle perone disabili attraverso interventi socio-educativi; migliorare il livello interrelazionale e di inserimento sociale delle persone con disabilità, prevenire l istituzionalizzazione attraverso il sostegno alla persona disabile, il sostegno al suo nucleo familiare ed il coinvolgimento dello stesso negli interventi socio-educativi; integrazione della persona disabile nel contesto territoriale; favorire l accesso delle persone disabili in lista di attesa per i Centri diurni comunali presso i Centri privati autorizzati. 9. Numero utenti nel Utenza annuale prevista nel Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato Nei Centri diurni per disabili privati autorizzati non esistono liste di attesa. 12. Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale Sarà formulata una graduatoria distrettuale degli aventi diritti al contributo per le spese sostenute per la frequenza ad uno dei 3 Centri diurni per disabili privati autorizzati presenti nel territorio distrettuale. 15

16 12.1 Altri criteri di individuazione dell utenza 13. Ente attuatore - Ente capofila del Distretto/Ambito X - Altro Comune del Distretto (specificare ) 14. Soggetto erogatore del servizio Comune di Aprilia Titolo giuridico e durata dell affidamento del servizio Avviso pubblico 15. Personale coinvolto - Amministrativi Assistenti sociali Sociologi _ _ _ - Psicologi _ _ _ - Pedagogisti _ _ _ - Educatori professionali _ _ _ - Operatori socio-sanitari _ _ _ - Volontari _ _ _ - Mediatori culturali _ _ _ - Altre figure (specificare ) _ _ _ Il personale coinvolto afferisce ai Servizi Sociali dei Comuni del Distretto. 16. In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio? Soddisfacimento dell utenza: riduzione/eliminazione delle liste di attesa per l accesso ai Centri diurni per disabili comunali Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell utenza? Intervento di prima attivazione 17. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente - Sì, parzialmente x - No Agli utenti saranno rimborsate, totalmente o parzialmente, le spese sostenute per la frequenza ad un Centro diurno per disabili privato autorizzato. 18. Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con specifica delle singole modalità di integrazione. Il Distretto favorisce la collaborazione con i centri diurni per disabili privati al fine di: 16

17 Integrare di buone prassi: stilare buone prassi operative che integrino il servizio sul territorio e che consentano di rispondere con efficacia ed efficienza ai bisogni degli utenti; fare rete sui singoli casi: gli interventi di presa in carico sono condivisi e monitorati con i referenti degli Enti Pubblici coinvolti nel singolo caso. 19. Complementarietà/accessorietà degli interventi rispetto a quelli previsti nella misura 1.1 Snellimento delle liste di attesa per l accesso ai Centri diurni per disabili comunali. 17

18 20. Finanziamenti e cofinanziamenti previsti Finanziamento regionale Cofinanziamento Provinciale Comunale Asl Altro (specificare) Totale finanziamento Costo risorse umane Costo di funzionamento e gestione Costo di struttura e di mantenimento Bonus/Assegni/Altro (specificare) , ,71 Totale , ,71 18

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