ALLEGATO I Reati ambientali (art 25 undicies)

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1 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO AI SENSI DEL D.LGS 231/2001 ALLEGATO I Reati ambientali (art 25 undicies) (rev.0 del 02/07/2012) LRQA ITALY srl Via Luigi Cadorna, 69 Vimodrone (MI)

2 INDICE I.1_ Reati di cui all art 25 undicies del Dlgs 231. Possibili modalità di commissione... 1 I.2_ Aree potenzialmente a rischio. Attività sensibili. Reati prospettabili I.3_ Individuazione delle aree strumentali e ruoli aziendali coinvolti. Controlli esistenti... 3 I.4_ Principi generali di comportamento... 3 I.5_ I compiti dell Organismo di vigilanza. 3...

3 I.1_ Reati di cui all art 25 undicies del Dlgs 231. Possibili modalità di commissione Si riporta di seguito una sintetica descrizione dei reati in materia ambientale, richiamati nell art. 25 undicies del Decreto 231/01 (come da integrazione avvenuta ad opera dell art. 2 comma 2 del D. Lgs 121/2011), nonché una breve esposizione delle possibili modalità di attuazione dei reati, applicabili alla realtà di LRQA ITALY srl. Le sanzioni previste all art. 25 undicies si applicano agli Enti i cui esponenti commettano reati ambientali richiamati nel citato articolo. Art. 25 undicies Gestione di rifiuti In caso di attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazione di rifiuti pericolosi e non pericolosi in mancanza della prescritta autorizzazione, iscrizione o comunicazione. (art. 256 c.1 D. Lgs. 152/06) si applica una sanzione pecuniaria fino a 250 quote. Per la miscelazione di rifiuti nel deposito temporaneo (art. 256 c.5 D. Lgs. 152/06) e il deposito temporaneo di rifiuti sanitari pericolosi che non rispetta le disposizioni del DPR 254/2003. (art. 256 c.6 D. Lgs. 152/06) si applica una sanzione pecuniaria fino a 250 quote. I.2_ Aree potenzialmente a rischio. Attività sensibili. Reati prospettabili. In occasione dell implementazione dell attività di analisi del rischio compimento reati, sono state individuate, nell ambito della struttura organizzativa di LRQA ITALY srl, delle aree considerate a rischio, ovvero dei settori e/o dei processi aziendali rispetto ai quali è stato ritenuto astrattamente sussistente il rischio di commissione di reati ambientali. LRQA ITALY srl ha verificato la non appartenenza ai requisiti di applicazione del SISTRI: obbligatorietà SISTRI: è esclusa in quanto LRQA Italy non appartiene a nessuna delle categorie di soggetti di cui all Art. 188-ter comma 1 lettere dalla a) alla g); obbligatorietà registri di carico e scarico (Art. 190): è esclusa in quanto LRQA Italy non appartiene a nessuna delle categorie di soggetti di cui all'articolo 188-ter, comma 2, lett. a) e b), Nell ambito di ciascuna area a rischio, sono stati, inoltre, individuati i Ruoli Aziendali coinvolti e le relative attività nominate sensibili, ovvero quelle specifiche attività al cui espletamento è connesso il rischio di commissione dei reati in oggetto. Attività sensibile Gestione dei rifiuti Trasporto rifiuti (no SISTRI) Caratterizzazione dei rifiuti generati 1 di 3

4 Ruoli aziendali coinvolti MD, Amministrazione ( controllo fornitori), fornitore di ritiro e smaltimento, Tutto il personale Aree a rischio e reati astrattamente ipotizzabili a)trasporto di rifiuti 1_Soggetti non iscritti al SISTRI, art. 212 c. 8 - trasporto di rifiuti senza il formulario, indicazione nel formulario di dati incompleti o inesatti o predisposizione e/o uso durante il trasporto di un certificato di analisi di rifiuti che fornisce false indicazioni sulla natura, sulla composizione e sulle caratteristiche chimico-fisiche dei rifiuti. (art. 258 c.4 D. Lgs. 152/06)4_trasporto di rifiuti pericolosi e non pericolosi con una copia cartacea della Scheda SISTRI-Area Movimentazione fraudolentemente alterata (art. 260-bis c.8 D. Lgs. 152/06) b) Caratterizzazione dei rifiuti generati 1_Miscelazione di rifiuti nel deposito temporaneo (art. 256 c.5 D. Lgs. 152/06) e deposito temporaneo di rifiuti sanitari pericolosi che non rispetta le disposizioni del DPR 254/2003. (art. 256 c.6 D. Lgs. 152/06 Controlli esistenti I soggetti aziendali coinvolti provvedono a: - trasporto di toner meno di 4 volte l'anno e per peso < 30 kg/giorno e 100 kg/anno - raccolta differenziata secondo le disposizioni del Comune - non miscelare i rifiuti - formazione del personale sulla corretta differenziazione dei rifiuti. L attività di raccolta e smaltimento rifiuti quali toner è affidata al Fornitore ESO srl. Il Fornitore ritira il materiale previa richiesta da parte dell Amministrazione controllo Fornitori. Il formulario di identificazione rifiuto è compilato dal Fornitore e firmato dall Amministrazione controllo fornitori che ne conserva una copia. Il Fornitore porta il materiale ritirato presso piattaforme autorizzate allo smaltimento a norma di legge. Il Fornitore successivamente invierà la quarta copia del formulario timbrata dall impianto finale a certificazione di avvenuto smaltimento. Tale documento è importante per lo scarico del materiale dal libro cespiti. Il documento sarà conservato dall Amministrazione controllo fornitori insieme alla copia rilasciata al ritiro. E compito dell Amministrazione controllo fornitori assicurarsi dell evidenza dello smaltimento del materiale ritirato. I.3_ Individuazione delle aree strumentali e ruoli aziendali coinvolti. Controlli esistenti. Nessuna. 2 di 3

5 I.4. I principi generali di comportamento Nell'espletamento delle rispettive attività/funzioni, oltre alle regole definite nel Modello e nei suoi protocolli (sistema procuratorio, Codice Etico, ecc.), tutto il personale aziendale è tenuto al rispetto di tutte le regole ed i principi contenuti nel Codice Etico. E fatto assoluto divieto: - di porre in essere condotte tali da integrare le fattispecie di reato previste dagli artt. 25 undecies del D.Lgs. 231/2001; - di porre in essere qualsiasi comportamento che, pur non integrando in concreto alcuna delle ipotesi criminose sopra delineate, possa in astratto diventarlo; Inoltre, ai fini dell attuazione dei comportamenti di cui sopra è fatto divieto di: - miscelare tipologie diverse di rifiuto - affidare rifiuti al trasportatore in assenza di formulario. I.5. I compiti dell Organismo di Vigilanza Pur dovendosi intendere qui richiamati, in generale, i compiti assegnati all OdV nel documento approvato dal BOARD e denominato Regolamento dell OdV, in relazione alla prevenzione dei reati di cui alla presente parte speciale, l OdV, tra l altro, deve: - verificare l'osservanza, l'attuazione e l'adeguatezza del Modello rispetto all esigenza di prevenire la commissione dei reati art 25 undicies, previsti dal D.Lgs. n. 231/2001; - vigilare sull effettiva applicazione del Modello e rilevare gli scostamenti comportamentali che dovessero eventualmente emergere dall'analisi dei flussi informativi e dalle segnalazioni ricevute; - comunicare eventuali violazioni del Modello agli organi competenti in base al Sistema Disciplinare, per l'adozione di eventuali provvedimenti sanzionatori; - curare il costante aggiornamento del Modello, proponendo agli organi aziendali di volta in volta competenti l adozione delle misure ritenute necessarie o opportune al fine di preservarne l adeguatezza e/o l effettività. L OdV deve comunicare i risultati della propria attività di vigilanza e controllo in materia di reati art 25 undicies, al BOARD secondo i termini indicati nel documento Regolamento dell OdV. 3 di 3

- per la violazione dei commi 3, 5, primo periodo, e 13, la sanzione pecuniaria da centocinquanta (150) a duecentocinquanta (250) quote.

- per la violazione dei commi 3, 5, primo periodo, e 13, la sanzione pecuniaria da centocinquanta (150) a duecentocinquanta (250) quote. Sanzioni ex D. Lgs. 231/2001 e succ.modd. in relazione alla commissione di reati previsti dal Codice dell Ambiente (D. Lgs. 152/2006 e succ.modd.) (cfr. art. 2 co. 2,6,7,8 D. Lgs. 7 luglio 2011 n. 121)

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