LA CORTE D APPELLO DI CAGLIARI SEZIONE DISTACCATA DI SASSARI. composta dai Magistrati Dott. Maria Teresa Spanu Presidente rel.

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Adelina Randazzo
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1 LA CORTE D APPELLO DI CAGLIARI SEZIONE DISTACCATA DI SASSARI composta dai Magistrati Dott. Maria Teresa Spanu Presidente rel. Dott. Maria Grixoni Dott. Cinzia Caleffi Consigliere Consigliere ha pronunciato la seguente O R D I N A N Z A nella causa civile in grado d appello iscritta al n. 18 /2019 R. G. fra: BANCO DI SARDEGNA S.P.A. (C.F ), rappresentata e difesa dall avv. SANNA SALVATORE ANGELO APPELLANTE E MOTORBIKE S.A.S. DI GIORGIO VADILONGA & C (C.F ), rappresentato e difeso dall avv.to SORGENTONE ANDREA Letti gli atti del procedimento; rilevato che: *** APPELLATA - con sentenza n. 1274/18 il Tribunale di Sassari accoglieva per quanto di ragione la domanda proposta dalla Motorbike s.a.s. nei confronti del Banco di Sardegna s.p.a. al fine di ottenere la

2 ripetizione delle somme indebitamente pagate a valere su due conti correnti, uno aperto prima del 1992 e chiuso il e l altro aperto nel 1998 e chiuso nel 2012, condannando l istituto convenuto alla restituzione in favore della correntista della somma pari ad euro ,60, versata a titolo di anatocismo e c.m.s, escluse le rimesse solutorie prescritte, oltre interessi legali dalla domanda; le spese erano regolate secondo soccombenza; - in particolare, il primo giudice evidenziava che, qualora il soggetto che agisca in ripetizione prospetti la mancata stipulazione delle condizioni economiche applicate dalla banca, al medesimo non poteva essere imputato l onere di produrre un documento inesistente, essendo di contro onere della banca che insisteva sulla validità delle condizioni contestate dimostrare che l esistenza della pattuizione; - esclusa la natura usuraria dei tassi debitori, il tribunale dichiarava invece la nullità dell anatocismo praticato prima - per difetto di reciprocità - e dopo l entrata in vigore della Delibera CICR , difettando l espressa pattuizione a fronte della natura peggiorativa della clausola; dichiarava altresì privo di titolo l addebito di competenze per c.m.s., non essendovi prova della sua applicazione conforme ad una specifica convenzione;

3 rilevato che il Banco di Sardegna s.p.a. ha proposto appello, deducendo la violazione dell onere della prova, interamente a carico di colui che agiva in ripetizione; ritenuto che l impugnazione non abbia ragionevole probabilità di essere accolta per le ragioni di seguito esposte; 1. Parte attrice con l atto introduttivo di primo grado allegava la mancata conclusione di una convenzione per iscritto sugli interessi e sulle altre condizioni applicate in via di fatto dalla banca, sostenendo dunque trattarsi di addebiti privi di valido titolo e produceva una serie di estratti conto, dai quali si evinceva l indebita applicazione delle poste passive denunciate. L istituto convenuto, a sua volta, non deduceva la stipulazione per iscritto delle voci passive applicate, ma si limitava a contestare la genericità delle allegazioni contenute nel ricorso circa l esistenza e l ammontare di un indebito, dovendo la controparte dimostrare l effettivo pagamento in un conto affidato. 2. Il primo giudice reputava dimostrati i presupposti dell azione proposta, avendo l attrice dimostrato il pagamento attraverso una serie continua di estratti conto, dai quali era ricavabile anche il limite dell affidamento, e non avendo la banca dimostrato la sussistenza di una convenzione sulle competenze addebitate, negata dalla correntista fin dall atto introduttivo del giudizio. La

4 mancanza di alcuni estratti non impediva la ricostruzione del saldo con riferimento alle competenze nulle appostate nei documenti prodotti, ferme le operazioni contabilizzate oramai definitive a norme dell art c.c. 3. Al riguardo, va senz altro ribadito il principio secondo il quale l onere di provare i fatti costitutivi della domanda in tema di ripetizione d indebito grava su colui che agisce per ottenere la restituzione, il quale è tenuto a provare non solo l avvenuto pagamento, ma anche l assenza di una causa idonea a giustificarlo o il successivo venir meno della medesima (v. da ultimo Cass. Civ. sez. I, n /18, secondo la quale l onere di provare l avvenuta esecuzione del pagamento che si assume indebito e la mancanza di valida causa incombe su colui che agisce in ripetizione, in conformità alla regola generale di cui all art c. 1 c.c.; cfr. sez. VI-I, n : Nei rapporti bancari in conto corrente, il correntista che agisca in giudizio per la ripetizione dell indebito è tenuto a fornire la prova sia degli avvenuti pagamenti che della mancanza, rispetto ad essi, di una valida causa debendi, sicchè il medesimo ha l onere di documentare l andamento del rapporto con la produzione di tutti quegli estratti conto che evidenziano le singole rimesse suscettibili di ripetizione in quanto riferite a somma non dovute ;

5 cfr. sez. I, n, 6384/17; sulla correttezza della ricostruzione contabile basata su una serie incompleta di estratti cfr. Cass. Civ. Sez. VI, n /18). 1. Tuttavia, in considerazione dell epoca in cui erano sorti i rapporti, uno dei quali allorchè non era ancora vigente l obbligo della forma scritta, ed in assenza di una convenzione ai sensi dell art c. 3 c.c., la cui stipulazione era onere della banca dimostrare a fronte dell azione di accertamento negativo del credito e della richiesta di esibizione del contratto, ove esistente, ai rapporti regolati mediante conto corrente ordinario, cui accedeva il fido concesso, doveva essere applicato il saggio legale d interesse, senza alcuna capitalizzazione e senza applicazione di c.m.s. e di spese. L applicazione dell onere della prova compiuta dal tribunale non si pone in contrasto con il principio appena enunciato e neppure con altre pronunce di questa Corte (riferite alla diversa ipotesi in cui il correntista chieda la rettifica del saldo deducendo la nullità di clausole asseritamente esistenti e/o la difformità dalle condizioni convenute e/o non alleghi compiutamente quale regime ritiene sia da applicare), versandosi in ipotesi di mancata stipulazione delle condizioni regolanti il rapporto di conto corrente, proseguito di fatto sulla base delle determinazioni unilaterali della banca. Di contro, non può

6 certamente ritenersi che una convenzione di interessi ultralegali si fosse formata per facta concludentia, ostandovi il disposto dell art c. 3 c.c., e neppure per l anatocismo, comunque nullo prima dell efficacia della Delibera CICR sull anatocismo paritario, comunque da concordare espressamente, e tantomeno per la C.M.S. e le spese, che sarebbero di contenuto indeterminato, e quindi nullo, quanto al tempo ed al montante dell applicazione. Visti gli artt. 348 bis, 348 ter c.p.c.; - dichiara inammissibile l appello proposto dal Banco di Sardegna s.p.a. avverso la sentenza n. 1274/18 del Tribunale di Sassari; - condanna l appellante alla rifusione in favore dell appellata delle spese processuali del presente grado che liquida in euro 3.310,00 per competenze, oltre quanto dovuto per legge. Si deve dare atto della sussistenza dei presupposti di cui all art. 13 c. 1 quater D.P.R. 115/02. Così deciso in Sassari il Il Presidente Dott. M.Teresa Spanu

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