Centro di Ascolto. "St'Oria Nuova" - 12/12/13- Maria Rosaria GALLO

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1 Centro di Ascolto? 1

2 IL CENTRO DI ASCOLTO fa dell'ascolto il suo MODO PROPRIO di SERVIZIO Ascoltare non è udire (atto puramente fisico e involontario) L ascolto implica la volontà, l atteggiamento di accoglienza, di apertura mentale, di comprensione, di empatia consapevole che l altro è comunque portatore di un tesoro da scoprire e valorizzare 2

3 Per assolvere a questo compito la Caritas servizio-segno CDA 3

4 Dall Accoglienza della persona conseguono poi le altre funzioni specifiche: Presa in carico delle storie di sofferenza e definizione di un progetto di «liberazione»; Orientamento delle persone verso una rilettura delle reali esigenze e una ricerca delle soluzioni più indicate e dei servizi più adeguati presenti sul territorio; Accompagnamento di chi sperimenta la mancanza di punti di riferimento e di interlocutori che restituiscano la speranza di un cambiamento; Risposta per i bisogni più urgenti, sempre attraverso il coinvolgimento delle comunità parrocchiali e del territorio. 4

5 Il Centro di ascolto diocesano non è sostitutivo di quello parrocchiale e non assume alcun ruolo di delega da parte delle parrocchie. Esso si pone quale obiettivo principale quello di svolgere - al fianco del servizio ai poveri- un servizio di ANIMAZIONE DELLA COMUNITÀ CRISTIANA attraverso le principali funzioni di - sussidiarietà (servizio nei confronti di chi vive in condizione di povertà e che ancora non ha trovato accoglienza e ascolto) - stimolo (servizio di ascolto in continuo dialogo con le comunità parrocchiali e il territorio) 5

6 Il Centro di Ascolto diocesano Inizia a muovere i primi passi nel gennaio 2013, con un apertura dello sportello al pubblico in via sperimentale per tre volte a sejmana: - Lunedì dalle 9.30 alle Mercoledì dalle 9.30 alle e dalle alle

7 CHI SI OCCUPA DEL CDA? All interno del Centro di Ascolto Diocesano garantiscono la loro presenza Vicedirettore gruppo di volontari (quattro con carattere di continuità + consulenti esterni chiamati al bisogno) I membri dell equipe alternano le loro presenze negli orari di apertura dello sportello con un sistema di turni 7

8 All interno del Centro di Ascolto Diocesano è operante anche la Commissione per il Prestito della Speranza e per l Antiusura per le problematiche attinenti a tale area 8

9 METODOLOGIA DI LAVORO L equipe del Centro di Ascolto Diocesano periodicamente si confronta su come supportare le diverse persone incontrate e sulle strategie operative da seguire. Questo permette di armonizzare i criteri di intervento e rendere omogeneo lo stile di lavoro. 9

10 Qualche dato sull attività svolta in questi mesi Persone rivoltesi al CDA: 80* (singoli e/o nuclei familiari) Donne: 31 Uomini: 49 *dato non indicativo degli ascolti effettivamente svolti 10

11 Tipologia di bisogno emerso negli ascolti - Problemi economici: 52% indebitamento nessun reddito reddito insufficiente - Problemi lavoro/occupazione: 20% disoccupazione cig/mobilità/licenziamento - Problemi di salute: 11% tumori/disagio mentale/depressione 11

12 Tipologia di bisogno emerso negli - Problematiche abitative: 7% sfratto richiesta di accoglienza provvisoria - Problemi familiari: 4% divorzio/separazione genitore solo - Problemi giudiziari: 4% - Altro: 2% handicap/dipendenze ascolti 12

13 Tipologia di interventi effettuati Ascolti: n 80 Sussidi economici: n 45 pagamento bollette/tasse visite mediche per l alloggio per l acquisto di alimenti farmaci Consulenza professionale: n 4 legale Altro: n 10 coinvolgimento di gruppi parrocchiali/disbrigo pratiche burocratiche 13

14 alcune riflessioni oltre i numeri Fin dall inizio nel progettare l apertura del CDA l equipe diocesana si è prefissata l obiettivo non solo di offrire assistenza alle persone in difficoltà, ma anche e soprattutto di portare avanti un impegno di promozione umana e civile 14

15 In questi primi mesi di apertura sperimentale del CDA gli ascolti effettuati hanno riguardato persone/nuclei familiari con problematiche particolarmente complesse Poiché il bisogno spesso era già stato «filtrato» ad un primo livello (parrocchiale/territoriale) Inoltre sovente il problema economico presentato si è rivelato - da un ascolto più attento - solo come l espressione di un disagio più profondo 15

16 Disagio che rimanda in molti casi ad una povertà di tipo relazionale o ad una condizione di solitudine e di emarginazione sociale e/o familiare Per questo la prossimità agli ultimi esprime la sua «significatività» proprio nell ascolto e nella relazione con l altro!!!!! 16

17 Al fine di ridare la speranza attraverso atteggiamenti di accoglienza, di vicinanza, di carità fraterna 17

18 Prospettive future Fare del CDA un luogo privilegiato di osservazione sulle povertà del territorio diocesano e procedere quindi con una mappatura dei bisogni e dei luoghi dell emarginazione più profonda sbmolare una pianificazione degli intervenb e delle risposte sul territorio a livello locale (parrocchiale/ interparrocchiale) ANIMAZIONE DELLA COMUNITA 18

19 GRAZIE PER L ATTENZIONE 19

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