CAMPAGNA PROVINCIALE DI VIGILANZA NEI CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI

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1 1 S P I S A L U L S S 1 0 V E N E T O O R I E N TA L E SPISAL ULSS 12 VENEZIANA SPISAL ULSS 13 MIRANO DOLO NOALE SPISAL ULSS 14 CHIOGGIA DPL PROVINCIA DI VENEZIA CAMPAGNA PROVINCIALE DI VIGILANZA NEI CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI

2 L attualità del fenomeno infortunistico nel settore dei cosiddetti cantieri temporanei o mobili richiede interventi mirati in grado di aggiungere elementi di efficacia all ordinaria azione di vigilanza svolta dai Servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (SPISAL). In tal senso, considerando la mobilità delle imprese edili nell ambito del territorio provinciale, si è ritenuto di attivare iniziative in grado superare i limiti territoriali delle singole AULSS con l ulteriore obiettivo di rafforzare e consolidare l attuazione di comportamenti omogenei nello svolgimento dell attività di controllo attraverso lo svolgimento di una campagna di vigilanza specifica e mirata ad una singola, ma emblematica, fase lavorativa. 1 Premessa Il Dlgs 235/03 ha novellato il Dlgs 626/94, aggiungendo al Titolo III, Uso delle attrezzature da lavoro, gli artt. 36-bis, ter, quater e quinquies, con l aggiornamento degli obblighi a carico del datore di lavoro in relazione all uso delle attrezzature per i lavori in quota. In realtà, con queste nuove disposizioni, determinate dal recepimento nazionale della Direttiva 2001/45/CE, poco è cambiato rispetto alle disposizioni previgenti risalenti agli anni 50. Va detto, però, che pur mantenendo, sotto il profilo tecnico, forme di controllo ormai consolidate vi è stato, quale elemento di novità, il richiamo alla valutazione del rischio come strumento orientante la scelta di attrezzature per il lavoro in quota quali scale, ponteggi, ecc., basandosi sui seguenti criteri: priorità dei controlli collettivi rispetto a quelli individuali adeguatezza dell attrezzatura rispetto al contesto operativo frequenza di circolazione dislivello durata dell'impiego ergonomia del lavoro considerazione delle condizioni meteorologiche possibilità o meno di modificare i siti operativi garanzia nell erogazione delle attività di soccorso In questo senso la gestione degli aspetti connessi al lavoro in quota si carica, in particolar modo per i cantieri temporanei o mobili, di nuove valenze che richiedono un attenta considerazione nell ambito del complesso sistema sicurezza del comparto delle costruzioni e, quindi, nei diversi ambiti di intervento dei distinti soggetti obbligati e dei molteplici strumenti di sicurezza presenti in cantiere (PSC, POS, PiMUS, ecc.). Un ulteriore elemento di novità è legato all obbligo di formazione specialistica dei lavoratori addetti al montaggio dei ponteggi ed al lavoro su funi. In effetti, pur in presenza di pareri contrastanti (si veda la Circolare ministeriale 3/2008) in merito alla scadenza dei termini per l adempimento degli obblighi 1

3 formativi oramai, buona parte dei lavoratori risulta essere in possesso di adeguati formazione e addestramento allo svolgimento dei lavori in quota. Come nella precedente campagna, volta alla verifica delle condizioni di sicurezza nella formazione dei solai, - dato che i pericoli di caduta dall alto continuano a costituire uno dei maggiori elementi di rischio all interno dei cantieri - si è ritenuto di incentrare la campagna di vigilanza sull impiego delle attrezzature per i lavori in quota e, in particolare, sull'impiego dei ponteggi metallici. Tale contesto operativo può essere ritenuto, sotto il profilo delle misure di controllo necessarie al fine di garantire adeguati livelli di sicurezza, rappresentativo del grado di implementazione del più esteso sistema della sicurezza nell ambito del cantiere. In effetti, dall analisi di tale specifico ambito è possibile far emergere la bontà delle scelte effettuate a livello di progettazione delle opere, pianificazione e coordinamento della sicurezza, verifica dell idoneità tecnico-professionale delle imprese esecutrici e della capacità di queste ultime di tradurre le indicazioni del PSC in corrette pratiche operative attraverso il POS ed il PiMUS. 2 Obiettivi L'iniziativa ha avuto una durata contenuta di due settimane durante il mese di aprile. La concentrazione nel tempo degli interventi ha contribuito a dare rilievo e diffusione all'azione di vigilanza. 2

4 Nell'ambito della campagna si è giunti al controllo in ambito provinciale di quasi 100 cantieri, coinvolgendo nell'ambito degli interventi di vigilanza imprese, lavoratori autonomi, committenti/responsabili dei lavori e coordinatori per la sicurezza. Al fine di ottimizzare l'intervento, la campagna è stata preceduta da un briefing operativo finalizzato alla predisposizione di linee di indirizzo condivise a livello provinciale e da una campagna di sensibilizzazione, ad opera del Coordinamento delle Attività di Prevenzione in Edilizia della Provincia di Venezia, dei soggetti coinvolti (Associazioni dei datori di lavoro, Organismi sindacali, CPT, Ordini e Collegi professionali). 3 Impiego delle attrezzature per il lavoro in quota Nella pianificazione della sicurezza dei CTM, il PSC deve operare scelte progettuali orientate alla massima riduzione delle condizioni di esposizione a pericoli di caduta dall'alto. In seguito, l'azione di pianificazione deve richiedere alle imprese esecutrici l'impiego delle più idonee attrezzature avuta considerazione per le specifiche condizioni di operatività caratterizzanti il cantiere e le lavorazioni in questione secondo i principi già esposti in premessa. 3

5 In tal senso, in via generale e per le fasi di lavoro principali, dovrà essere il PSC a definire la necessità di impiegare, per un lavoro effettuato in quota, un ponteggio metallico piuttosto che una piattaforma elevabile da lavoro o una scala. Il POS e gli altri strumenti di pianificazione complementare (ad esempio il PIMUS) dovranno definire le puntuali e corrette modalità di impiego delle attrezzature per il lavoro in quota. 3.1 Ponteggi metallici L'impiego dei ponteggi per il lavoro in quota all'interno del cantiere si caratterizza in relazione alla tipologia dei lavori da eseguire. L'uso dei ponteggi metallici, ad esempio, avviene in maniera del tutto diversa quando questi vengono impiegati nella nuova edificazione o per opere di manutenzione Lavori di nuova edificazione Nel primo caso, per buona parte della lavorazione, il ponteggio serve quasi esclusivamente quale misura di controllo del rischio di caduta dall'alto per i lavoratori che si trovano sull'edificio in corso di costruzione; solo in un secondo momento, l'attrezzatura diviene strumentale all'esecuzione delle opere (eventuale rivestimento isolante, intonaci, dipinture, grondaie, ecc.). Si assiste quindi, in un primo momento, ad un continuo adattamento dell'attrezzatura al progredire dell'opera ed, in seguito, ad un radicale mutamento delle condizioni di impiego dell'attrezzatura stessa. Queste variazioni costituiscono evidentemente dei momenti di criticità (si pensi solo al fatto che durante la formazione dell'isolamento termico viene operata la temporanea rimozione di tutti gli ancoraggi) che coincidono, tra l'altro, con un cambiamento degli utilizzatori (nuove imprese o squadre operative) Lavori di manutenzione Nelle attività di manutenzione, che generalmente hanno a che vedere con interventi sulle facciate delle opere e/o sulle coperture degli edifici, nell'impiego dei ponteggi si assiste all'immediato e definitivo allestimento dell'opera all'avvio dei lavori e ad una scarsa diversificazione delle imprese utilizzatrici. In queste lavorazioni, spesso, il ponteggio coincide con il cantiere stesso, in tal senso, la realizzazione di un buon ponteggio diviene garanzia di sicurezza per l'intero cantiere Elementi di criticità Sulla base delle considerazioni sopraesposte si ritiene che l'attività di controllo deva avere riguardo per i seguenti elementi: PIANIFICAZIONE COORDINAMENTO QUALIFICAZIONE CONDOTTA VERIFICA INFORMAZIONE FORMAZIONE Il PSC deve avere considerazione della necessità e delle modalità di Le diverse imprese esecutrici che impiegano il Committente e appaltatori devono verificare l'idoneità tecnico- Il ponteggio deve essere montato, impiegato e smontato Dev'essere fornita documentazione inerente la verifica Deve essere documentata la specifica formazione dei 4

6 impiego del ponteggio. POS/PIMUS*/dise gno esecutivo/calcolo del ponteggio, devono contenere precise modalità di allestimento della struttura ed idonee procedure di montaggio, uso e smontaggio. ponteggio devono operare nell'ambito di predefinite azioni di coordinamento. PSC/POS/PIMUS* devono definire le modalità di uso comune dell'attrezzatura e le eventuali interferenze determinate all'interno dell'ambiente di lavoro. professionale delle imprese***. conformemente a Istruzioni/POS/PI MUS*/disegno esecutivo/calcolo del ponteggio. Il montaggio e lo smontaggio devono avvenire in modo sicuro. dell'attrezzatura. lavoratori addetti alle attività di montaggio/smont aggio*. 4 Azione di vigilanza Ai fini dell'ottimizzazione dell'azione di vigilanza sia in termini quantitativi (numero di cantieri coinvolti) che qualitativi (ampio coinvolgimento del sistema di gestione della sicurezza nei cantieri), la campagna è stata incentrata sull'idoneità dei ponteggi presenti in cantiere verificando, non solo le corrette modalità di installazione dell'attrezzatura, ma anche l'attivazione di tutte le previsioni normative che in un modo o nell'altro possono garantirne l'impiego in condizioni di massima sicurezza. Data la ridondanza delle norme applicabili in riferimento alle questioni analizzate (avuta considerazione per l'art. 15 del CC) e dell imminente approvazione del Testo Unico delle norme di salute e sicurezza del lavoro, al fine di implementare comportamenti omogenei, è stato predisposto un quadro generale normativo di riferimento Procedura di verifica Si è ritenuto utile organizzare l'attività di vigilanza secondo il seguente schema. Ai fini della scelta del cantiere si è proceduto a vista o mediante l'analisi delle notifiche preliminari al fine di individuare cantieri ove erano presenti ponteggi metallici o nei quali potevano essere in corso lavorazioni in quota che avrebbero richiesto l'impiego di ponteggi dove, invece, si è fatto ricorso al altre (o a nessuna) misure di controllo. La scelta dei cantieri ha interessato le diverse aree territoriali di competenza dei singoli Servizi dando ampia diffusione all'azione di controllo. Data la stretta relazione della materia di indagine con il rischio di caduta dall'alto si è data priorità alla identificazione di possibili pericoli di caduta: presenza di controlli collettivi quali parapetti, impalcati regolari, distanza dalle opere in corso di lavorazione. 1 Cfr. Punto

7 Un ulteriore elemento di indagine ha tenuto in considerazione la stabilità dell'opera provvisionale in particolare verificando l'aderenza della stessa alle indicazioni contenute nelle autorizzazioni ministeriali e nei disegni esecutivi. È stata anche considerata l'adeguatezza dell'attrezzatura in termini di correttezza di scelta in relazione alle concrete condizioni operative e alla valutazione del rischio. Gli aspetti organizzativi e gestionali inerenti l'utilizzo comune dell'attrezzatura sono stati oggetto di valutazione durante l'intervento in cantiere e l'esame della documentazione di sicurezza. Da ultimo si è verificata l'attuazione dell'attività formativa nei confronti dei lavoratori. 4.2 Raccolta dei dati Predisposizione scheda Per ogni cantiere visitato sono stati raccolti i dati relativi alle irregolarità riscontrate e alla presenza, nelle operazioni di controllo, della DPL Georeferenziazione I dati relativi agli interventi sono stati georeferenziati permettendo la verifica della distribuzione territoriale dell azione di vigilanza. 6

8 5 Risultati 5.1 Considerazioni Attività coinvolte Complessivamente sono stati controllati 92 cantieri. Le tabelle seguenti indicano il numero di cantieri ripartito per territorio di competenza delle diverse AULSS (si faccia riferimento al numero di individuazione regionale delle diverse AULSS: 10 Veneto Orientale, 12 Veneziana, 13 Dolo Mirano, 14 Chioggia) e l integrazione, dell attività di vigilanza con il contributo della DPL di Venezia. CANTIERI VISITATI PER AREE DI COMPETENZA SPISAL SPISAL SPISAL+DPL SPISAL Data, di norma, la presenza di più imprese all interno del cantiere, il numero delle stesse oggetto di controllo è in media di 1.9 per cantiere. Complessivamente sono state verificate 173 imprese esecutrici i cui lavoratori erano impiegati in lavorazioni in quota. 7

9 CANTIERI/IMPRESE CONTROLLATI AMBITO PROVINCIALE SPISAL CANTIERI CONTROLLATI IMPRESE CONTROLLATE Il grafico seguente indica la ripartizione dell attività di controllo per ambito territoriale degli SPISAL. CANTIERI/IMPRESE CONTROLLATI PER AREE DI COMPETENZA SPISAL SPISAL CANTIERI CONTROLLATI IMPRESE CONTROLLATE Impatto territoriale Di seguito si riportano i dati georeferenziati della campagna svolta. 8

10 La presenza del segnaposto con elemento nero in campo verde indica l integrazione dell attività di vigilanza tra SPISAL e DPL. 9

11 Immagine 1. ULSS 10 - Veneto orientale 10

12 Immagine 2. AULSS 12 Veneziana 11

13 Immagine 3. AULSS 13 - Dolo Mirano 12

14 Immagine 4. AULSS 14 - Chioggia 13

15 5.2 Idoneità dei cantieri Dei 92 cantieri oggetto di controllo, 18 sono risultati regolari, ovvero il 19.5%. Per questo aspetto si deve tenere in considerazione il fatto che, soprattutto nell approccio a vista, l attività di vigilanza è stata orientata ad intervenire nei cantieri che già dall esterno, quindi a prima vista, manifestavano elementi di irregolarità. CANTIERI/IMPRESE CONTROLLATI PER AREE DI COMPETENZA SPISAL SPISAL NON REGOLARI REGOLARI Soggetti responsabili Come risaputo, i destinatari delle specifiche norme di salute e sicurezza sul lavoro riguardanti i cantieri sono i seguenti: Committente / Responsabile dei lavori (C/RL) Coordinatore per la progettazione (CP) Coordinatore per l esecuzione dei lavori (CEL) Datori di lavoro (DL), Dirigenti (D) e Preposti (P) delle imprese esecutrici 14

16 Emerge come buona parte delle contravvenzioni trovano attuazione nell ambito delle attività di cantiere essendo commesse, prevalentemente, dalle imprese, ma anche dai CEL. Si riscontrano comunque irregolarità che, pur con ricadute nella concretezza del cantiere, hanno luogo durante la progettazione e coinvolgono Committenti/Responsabili dei lavori e CP Tipologia delle contravvenzioni Riconducendo le contravvenzioni rilevate al seguente quadro di riferimento possiamo svolgere le seguenti considerazioni. PIANIFICAZIONE COORDINAMENTO QUALIFICAZIONE CONDOTTA VERIFICA INFORMAZIONE FORMAZIONE Il PSC deve avere considerazione della necessità e delle modalità di impiego del ponteggio. POS/PIMUS 2 /dise gno esecutivo/calcolo del ponteggio, devono contenere precise modalità di allestimento della struttura ed idonee procedure di montaggio, uso e smontaggio. Le diverse imprese esecutrici che impiegano il ponteggio devono operare nell'ambito di predefinite azioni di coordinamento. PSC/POS/PIMUS* devono definire le modalità di uso comune dell'attrezzatura e le eventuali interferenze determinate all'interno dell'ambiente di lavoro. Committente e appaltatori devono verificare l'idoneità tecnicoprofessionale delle imprese 3. Il ponteggio deve essere montato, impiegato e smontato conformemente a Istruzioni/POS/PI MUS*/disegno esecutivo/calcolo del ponteggio. Il montaggio e lo smontaggio devono avvenire in modo sicuro. Dev'essere fornita documentazione inerente la verifica dell'attrezzatura. Deve essere documentata la specifica formazione dei lavoratori addetti alle attività di montaggio/smont aggio 4. CONTRAVVENZIONI COMMESSE DAL COMMITTENTE O DAL RESPONSABILE DEI LAVORI Verifica PSC (Dlgs 494/96, 6/2) Verifica attività CSEL (Dlgs 494/96, 6/2) Verifica imprese (Dlgs 494/96, 3/8). CONTRAVVENZIONI COMMESSE DAL COORDINATORE PER LA PROGETTAZIONE 2 Si è ritenuto che le richieste di cui al Dlgs 626/94, art. 36-quater/3 (PIMUS) siano da considerarsi adempiute in presenza di chiare indicazioni sulle modalità di montaggio, uso e smontaggio riscontrabili in altri documenti quali, per quanto riguarda la struttura del ponteggio: Autorizzazione ministeriale, disegno esecutivo, progetto e, relativamente alla sicurezza operativa e agli aspetti gestionali, anche il POS. 3 Al fine di garantire condizioni generali di regolarità nei cantieri visitati, al personale degli SPISAL sono stati affiancati Ispettori della DPL. 4 Al riguardo, la Circolare ministeriale N. 3/2008, precisa che il termine di scadenza del è da intendersi per attivazione dei percorsi formativi, che comunque devono terminare entro e non oltre il 23/02/

17 Carenze PSC (Dlgs 494/96, 4/1/a) CONTRAVVENZIONI COMMESSE DAL COORDINATORE PER L'ESECUZIONE DEI LAVORI Verifica POS (Dlgs 494/96, 5/1/b) Coordinamento datori di lavoro (Dlgs 494/96, 5/1/c) Attuazione PSC (Dlgs 494/96, 5/1/a) Segnalazione (Dlgs 494/96, 5/1/e) Sospensione lavori (Dlgs 494/96, 5/1/f) CONTRAVVENZIONI COMMESSE DAL DATORE DI LAVORO POS (Dlgs 626/94, 4/2) Autorizzazione ministeriale (Dlgs 626/94, 36- quater/1) PIMUS, Disegno, Calcolo (Dlgs 626/94, 36- quater/3) POS (Dlgs 626/94, 4/2) Concessione in uso attrezzature (Dlgs 626/94, 6/2) PIMUS (Dlgs 626/94, 36- quater/3) Verifica imprese (Dlgs 626/94, 7/1) CONTRAVVENZIONI COMMESSE DAL DATORE DI LAVORO E DAL DIRIGENTE CONTRAVVENZIONI COMMESSE DAL PREPOSTO Idoneità attrezzature (Dlgs 626/94, 35/1) Scelta attrezzature (Dlgs 626/94, 36- bis/1) Dispositivi di protezione collettiva sui ponteggi (Dlgs 626/94, 36-bis/5) Allestimento a regola d'arte (Dlgs 626/94, 36- quater/4) Sorveglianza (Dlgs 626/94, 36- quater/6) Impiego DPI (Dlgs 626/94, 41) Attuazione PSC (Dlgs 494/96, 12/3) Responsabilità preposto (DPR 164/56, 36) Verifica attrezzature (Dlgs 626/94, 35/4- quater) Segnalazione ponteggio (Dlgs 626/94, 36- quater/4) Formazione (Dlgs 626/94, 36- quater/6) 16

18 Il grafico che segue pone in relazione i diversi destinatari delle norme di salute e sicurezza con gli ambiti di gestione delle diverse misure di controllo CONTRAVVENZIONI PER SOGGETTO RESPONSABILE E AMBITO GESTIONALE COMMITTENTI/RESPONSABILI LAVORI COORDINATORE PROGETTAZIONE COORDINATORE ESECUZIONE IMPRESE COORDINAMENTO QUALIFICAZIONE CONDOTTA VERIFICA INFORMAZIONE/FORMAZIONE AMBITO GESTIONALE PIANIFICAZIONE 17

19 Sotto il profilo della pianificazione, nell ambito dello svolgimento dei lavori in quota, risultano alquanto circoscritte le carenze inerenti l assenza o l incompletezza della documentazione finalizzata al corretto svolgimento delle lavorazioni. Permangono, ad ogni modo, lacune nella definizione dei Piani di sicurezza e coordinamento (PSC) da parte del CP (con 4 inadempienze) e nell adeguata pianificazione delle attività da parte delle imprese (POS, PIMUS, disegno esecutivo e calcolo dei ponteggi con 15 inadempienze). Per altro verso, appaiono ancor meno rilevanti le carezze legate agli aspetti del coordinamento dove emerge la responsabilità del CEL per la mancata verifica dell applicazione delle disposizioni contenute nel PSC. All interno di questa categoria si riscontrano anche irregolarità di montaggio da parte di imprese specializzate nell allestimento dei ponteggi. Non sono state rilevate grosse carenze nelle azioni di verifica dell idoneità tecnico professionale delle imprese. Questa attività, individuata sotto la categoria della qualificazione, per quanto compete ai Committenti e/o ai Responsabili dei lavori è stata considerata dai diversi SPISAL. Per altro verso, volendo considerare in questa categoria le condizioni di regolarità del lavoro dipendente, diversi sono stati gli interventi condotti dalla DPL che hanno portato alla sospensione dell attività delle imprese presenti nei cantieri a causa di lavoratori non regolarmente assunti. Ragionevolmente la maggior parte delle contravvenzioni sono riconducibili alla condotta delle attività nel cantiere e sono riferibili a inadempienze da parte delle imprese e dei CSL. Per quanto concerne le imprese sono state riscontrate numerose carenze in merito alla regolarità del montaggio dei ponteggi. Spesso l opera provvisionale che, come abbiamo visto, nella nuova edificazione assolve alla necessità di garantire dai pericoli di caduta dall alto dell edificio, viene allestita senza seguire la conformazione dell opera in corso di costruzione ponendo in essere gravi lacune nell eliminazione del rischio di caduta dall alto. Ricorrono, inoltre, con una certa frequenza, irregolarità in merito al corretto montaggio dell attrezzatura: assenza dei collegamenti verticali, delle controventature verticali e orizzontali, difetti di ancoraggio e di appoggio, sovraccarichi non previsti, ecc. In queste circostanze ci si trova di fronte a problemi attinenti alla stabilità del ponteggio che, in determinate condizioni di criticità, potrebbero portare a cedimenti strutturali con gravi conseguenze per le persone presenti in cantiere e nelle sue vicinanze. 18

20 1 Inadeguatezza del ponteggio 2 Ponteggio non adeguato e ricorso ad altra opera provvisionale in copertura 3 Assenza di dispositivi di collegamento dei montanti verticali 4 Assenza di protezioni anticaduta 19

21 Sempre nei ponteggi, si riscontrano carenze nella dotazione degli stessi di adeguati dispositivi di protezione dalle cadute dall alto di carattere collettivo quali parapetti e impalcati. 5 Assenza di parapetti sul fronte interno del ponteggio troppo distante dall'edificio 6 Impalcati non adeguati ed incompleti L assenza di tali misure di controllo è stata riscontrata inoltre sulle costruzioni: aperture nei solai, scale in corso di edificazione, aperture verso il vuoto. Questo genere di contravvenzioni è chiaramente imputabile alle imprese, anche se, spesso vi sono importanti responsabilità a carico dei CEL che, nella loro attività di controllo, hanno omesso di verificare la rispondenza del cantiere alle richieste contrattuali formulate nell ambito del PSC. Ben 26 contravvenzioni sono state imputate al CEL a fronte delle 139 riguardanti le imprese. Non sono, invece, state rilevate contravvenzioni in relazione alle categorie appartenenti alla verifica delle attrezzature e alle attività di formazione/informazione per quanto concerne il lavoro in quota Per quest ultimo aspetto, pur essendo stati prorogati i termini di attivazione dei corsi rivolti agli addetti al montaggio/smontaggio dei ponteggi, si è riscontrata una diffusa partecipazione dei lavoratori alle attività formative. 20

22 5.2.3 Alcune riflessioni Va in ogni modo sottolineato che l attività di vigilanza svolta e le informazioni da questa ottenute non possono costituire un efficace ed adeguata rappresentazione delle condizioni di regolarità dei cantieri nei cantieri del veneziano. Le caratteristiche delle indagini svolte, il contesto organizzativo nel quale si sono attuate, non hanno permesso di mettere pienamente in luce carenze di carattere gestionale e organizzativo 5 che si ripercuoto sugli ambiti che precedentemente abbiamo definito della pianificazione, del coordinamento, della qualificazione, ma anche della verifica e dell informazione formazione. È infatti in tali ambiti che trovano attuazione quelle misure di controllo che porterebbe ad un elevato contenimento delle irregolarità riscontrate nell ambito della condotta e, conseguentemente, ad una reale riduzione del fenomeno infortunistico correlato alla caduta dall alto nei cantieri temporanei o mobili. 6 Conclusioni Complessivamente, pur permanendo situazioni di grave irregolarità, si è percepito, se non altro in alcuni cantieri, un discreto miglioramento delle condizioni di sicurezza attinenti al lavoro in quota. La normativa novellata dal Dlgs 235/03, ora ripresa dal TU sulla salute e la sicurezza sul lavoro (Dlgs 81/2008, Capo II Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni e nei lavori in quota), la diffusa attivazione di una specifica formazione per alcune tipologie di lavoratori impiegati in lavori in quota, la costante attenzione a questa specifica tipologia di rischio da parte degli organi di controllo sembrano costituire le possibili cause dei passo in avanti riscontrato. Molto rimane da fare, soprattutto, come più volte ribadito, sul piano dell implementazione di tutte le misure di controllo attinenti all organizzazione e alla gestione della sicurezza previste dall attuale normativa, le sole in grado di attivare quei meccanismi virtuosi in grado di generare sicurezza a partire dalla mera progettazione delle opere edili e di ingegneria civile, alla definizione contrattuale dei rapporti tra committenza e impresa, alla messa in atto di sistemi di verifica della condotta in fase di esecuzione delle opere. In quest ambito, ovviamente, si colloca anche la necessità di una scrupolosa verifica dell idoneità tecnico professionale delle imprese affidatarie (appaltatrici), subappaltatrici e lavoratori autonomi, da parte di committenti e subappaltatori, ciò al fine di limitare al massimo l instaurazione di rapporti di lavoro irregolari notoriamente considerati come fattore collaterale nella generazione di condizioni di rischio per la salute e la sicurezza dei lavori. 5 La settorialità dell azione intrapresa in questa campagna di vigilanza, i tempi d attuazione e l ampiezza territoriale della stessa, non hanno consentito gli approfondimenti che possono trovano posto nelle indagini legate all attività di vigilanza ordinaria o a seguito di infortunio. 21

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