Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli.
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- Gennara Mattioli
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1 DOCUMENTAZIONE Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli. Attività di elaborazione, raccolta, organizzazione e diffusione di documenti. Documentare vuol dire raccogliere materiali relativi ad una o più discipline, analizzarne il contenuto, i concetti espressi con l'obiettivo di coglierne le unità informative, per poi catalogarli e organizzarli con le tecniche e i linguaggi più adeguati per il loro recupero e per la loro diffusione.
2 Documentare è anche una modalità di "rielaborazione dell'esperienza" sviluppata nella direzione della ricerca dei modi per raccogliere, riorganizzare e condividere l'esperienza stessa.
3 Documentazione come: Conservazione, testimonianza di esperienze educative e dei saperi ad esse legati quindi costruzione di una memoria individuale e collettiva (dinamica), identità (in un ambito sociale e territoriale definito). Occasione di formazione e autoformazione. Ricerca - esplicitazione dei modi e delle condizioni della realizzazione delle esperienze, - rinnovamento della metodologia di lavoro, - riflessione sulle sperimentazioni effettuate, - occasione per la utilizzazione in chiave didattica ed educativa delle risorse e delle informazioni accumulate.
4 Modo di ripensare il proprio lavoro e di riorganizzare le proprie conoscenze. Informazione e soprattutto comunicazione sistematica e continua con altri insegnanti, altre scuole, con il territorio (elemento di continuità orizzontale verticale) attraverso linguaggi condivisi. Quindi occasione di conoscenza degli itinerari e dei risultati della scuola. Occasione per conoscere e integrare le risorse formative del territorio. Possibilità di accesso alle informazioni e ai materiali.
5 Strumento di lavoro che può contribuire a realizzare quello che è il fine ultimo della scuola: la produzione di cultura.
6 Documentare un esperienza significa distanziarsene, osservarla, descriverla, valutarla, durante il suo svilupparsi e per ogni fase individuare gli elementi e le informazioni da conservare e le modalità più adeguate per farlo anche in relazione all'uso che se ne intende fare. Imparare a produrre messaggi, l'oggetto dell'informazione non è la descrizione di un fatto, di un evento ma il suo significato secondo una ipotesi formulata. Non ci si deve muovere secondo la logica di una semplificazione lineare della complessità dell'azione educativa, occorre interrogarsi su quale tipo di approccio si basa il proprio lavoro formativo (quale metodologia; quale impianto curricolare; quali modalità di relazione fra bambini e bambini e adulti).
7 La scelta di cosa documentare deve avvenire secondo criteri definiti sulla base dei risultati educativi raggiunti, del significato qualitativo delle esperienze realizzate e dell'interesse che queste possono rivestire per la comunità e per i singoli soggetti che la costituiscono, per il contesto. Si deve cercare di documentare predisponendo forme di ricaduta sulla scuola delle informazioni che essa stessa ha prodotto. La documentazione deve essere accessibile. Solo a queste condizioni la scuola sarà indotta ad organizzare meglio il proprio lavoro. Avere un eccesso di informazioni rischia di equivalere a non averne affatto.
8 Per chi Per sé Per capire, riflettere sul proprio lavoro, valorizzarlo, ricordare, ricercare Per altri insegnanti e scuole Per informare, coinvolgere, interagire, ricercare Per le famiglie e per il territorio Informare, coinvolgere, per avere sostegno, per stimolare, interagire, valorizzare la storia della comunità Per gli studenti Per acquisire consapevolezza di sé e di quanto possono fare stimolare ricordare
9 Un percorso documentato diventa utile quando: - è conosciuto il contesto nel quale si è sviluppato; - è presente il legame tra processo e prodotti, inteso come legame tra le intenzioni educative e i risultati ottenuti e come verifica della validità e della efficacia delle proposte realizzate; - i materiali prodotti assumono un sufficiente grado di formalizzazione; - sul percorso documentato è possibile avviare una riflessione che possa essere di stimolo a una nuova elaborazione.
10 Questo significa comunicare i percorsi del proprio lavoro e della propria azione didattica esplicitare le proprie scelte educative nella consapevolezza che questa azione conoscitiva può avere destinatari diversi. È su questa intenzione comunicativa che si basa una modalità utile di documentazione.
11 DOCUMENTARE A SCUOLA TITOLO In sede di programmazione Obiettivi specifici Età dei bambini Gruppo (consistenza numerica) Spazi (luoghi di lavoro che occorrono) Tempi (moduli definiti sulla base dei tempi di attenzione dei bambini, durata complessiva del percorso) Materiali e attrezzature necessarie Descrizione del percorso didattico per fasi Ruolo e atteggiamento dell adulto In sede di verifica Riflessione sul lavoro svolto Individuazione di possibili sviluppi
12 Una storia si costruisce attraverso la memoria. Questo oggi è molto difficile: è difficile attendere, è difficile soffermarsi a gustare. È difficile elaborare i segni che trattengono il ricordo, a causa dell'imperante usa e getta che si è trasferito dai beni di consumo alla vita stessa. Per chi documentare: innanzitutto per sé. L'adulto è il primo responsabile della storia, e quindi della memoria. La personalità è il presente del proprio passato: questo vale per l'educatore, per il bambino e per le istituzioni, se per istituzioni intendiamo un'unità di adulti che hanno in comune un'opera. Che cosa documentare: gli avvenimenti che rendono presente il significato per cui si vive. Come documentare: ad esempio attraverso una immagine, spesso questa non dice tutto una frase, un commento dell'educatore rendono esplicita l'intenzione, la ragione di ciò che appare. La ragione esprime un significato e questa comunicazione si trasforma in cultura. Da: Le mani che muovono i sogni di R. Rioli in: Bambini, dicembre 1996
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