06-LUG-2015 da pag. 29 foglio 1 / 2

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "06-LUG-2015 da pag. 29 foglio 1 / 2"

Transcript

1 Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura 04/2015: Diffusione 04/2015: Lettori I 2015: Quotidiano - Ed. nazionale Dir. Resp.: Ezio Mauro 06-LUG-2015 da pag. 29 foglio 1 / 2

2 Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura 04/2015: Diffusione 04/2015: Lettori I 2015: Quotidiano - Ed. nazionale Dir. Resp.: Ezio Mauro 06-LUG-2015 da pag. 29 foglio 2 / 2

3 Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura 04/2015: Diffusione 04/2015: Lettori I 2015: Quotidiano - Ed. nazionale Dir. Resp.: Marco Travaglio 06-LUG-2015 da pag. 11 foglio 1

4 TUMORE DEL POLMONE: UN PAZIENTE SU CINQUE È VIVO A TRE ANNI L IMMUNOTERAPIA PUÒ CAMBIARE LO STANDARD DEL TRATTAMENTO Roma, 6 luglio 2015 Il 20% dei pazienti con tumore del polmone in fase avanzata è vivo a tre anni. Un dato ancora più significativo se si considera che riguarda anche i fumatori, i più colpiti da questa malattia (85% dei casi) e che non presentano mutazioni genetiche. È il più importante risultato mai ottenuto finora e il primo reale passo in avanti negli ultimi venti anni in una neoplasia particolarmente difficile da trattare. L unica arma disponibile infatti era rappresentata dalla chemioterapia, poco efficace e molto tossica. Oggi nivolumab, un farmaco immunoterapico innovativo, ha le potenzialità per cambiare lo standard del trattamento ed è disponibile in Italia per uso compassionevole. Le nuove prospettive offerte dall immunoterapia sono al centro della conferenza internazionale Immunotherapy and cancer, reality and hopes, promossa dall Aiot (Associazione Italiana Oncologia Toracica), che si è svolta a Napoli, con più di 150 esperti da tutto il mondo. I temi principali del convegno sono presentati oggi a Roma in un incontro con i giornalisti. Molto importanti anche i dati della sopravvivenza a uno e due anni, pari al 51% e al 25% dei pazienti spiega il prof. Cesare Gridelli, Presidente Aiot e Direttore del Dipartimento di Onco-ematologia dell Ospedale Moscati di Avellino -. Solo il 15% dei casi di tumore del polmone riguarda i non fumatori, che di solito presentano mutazioni genetiche e possono essere trattati con farmaci a bersaglio molecolare. Ma l 85% delle diagnosi interessa i tabagisti, che non sono caratterizzati da queste alterazioni e non disponevano finora di alcuna arma realmente efficace. L immunoterapia è la nuova frontiera nel trattamento di questa malattia e ha dimostrato di offrire benefici a lungo termine indipendentemente dalla presenza di mutazioni genetiche. Non solo, sta evidenziando risultati rilevanti sia nella forma metastatica non a piccole cellule squamosa che nell adenocarcinoma, in particolare nei pazienti già trattati, cioè in seconda e terza linea. In Italia nel 2014 sono state stimate nuove diagnosi (circa il 30% fra le donne). Nel 2011 si sono registrate morti (ultimo dato Istat disponibile). L immunoterapia aumenta la sopravvivenza globale di circa tre mesi rispetto alla chemioterapia e, soprattutto, possiamo parlare di pazienti vivi a distanza di un triennio afferma il prof. Filippo de Marinis, Past President Aiot e Direttore della Divisione di Oncologia Toracica all Ieo di Milano -. Con la chemioterapia la sopravvivenza in fase avanzata invece non supera i 10 mesi. Siamo di fronte a una grande opportunità per le persone colpite da questo tumore. Innanzitutto perché può essere evitata la chemioterapia che in seconda e terza linea presenta molte criticità: questi malati storicamente sono considerati candidabili solo alle cure palliative. Oggi non è più così. L immunoterapia permette di sbloccare il freno che le cellule tumorali pongono al nostro sistema immunitario. E per i pazienti è facile capire che il tumore non viene curato da una molecola esterna ma grazie al sistema immunitario. La parte sana dell organismo viene cioè rinforzata per attaccare quella malata. Questo messaggio risulta fondamentale nella comunicazione medico-paziente perché viene favorita l adesione al trattamento. Il programma di uso compassionevole prevede che nivolumab possa essere utilizzato in Italia in seconda e terza linea, quindi in pazienti con malattia avanzata già trattati con chemioterapia. Sono in corso sperimentazioni per verificare l efficacia del farmaco immunoterapico sia in prima linea, cioè in persone non pretrattate, che in fase postoperatoria in cui le percentuali di guarigione sono elevate. Di fatto ci stiamo avvicinando alla concreta possibilità di abbandonare la chemioterapia nel trattamento del tumore del polmone. Si tratta di un grande vantaggio per i pazienti. La conferenza internazionale di Napoli si divide in tre sessioni, la prima sul meccanismo d azione dell immunoterapia, la seconda e la terza sull utilizzo di questa nuova arma nel melanoma e nel tumore del polmone. Il melanoma è stato infatti il candidato ideale per valutarne l efficacia nel trattamento dei tumori. Nivolumab è stato approvato dall Agenzia europea per i farmaci (Ema) lo scorso 22 giugno proprio nel melanoma avanzato. Oggi in questa patologia possiamo parlare di lungosopravvivenza, un obiettivo che riteniamo possa presto essere raggiunto anche nel cancro del polmone aggiunge il prof. Gridelli -. È infatti la prima volta che si registrano pazienti vivi a tre anni. La pratica clinica sta cambiando radicalmente. Lo scorso 22 maggio il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell Ema ha espresso parere favorevole raccomandando l approvazione di nivolumab nel tumore del polmone non a piccole cellule squamoso localmente avanzato o metastatico precedentemente trattato con la chemioterapia. Per cui si attende a breve l approvazione definitiva in Europa. Nel frattempo, l Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) conclude il prof. De Marinis -, grazie alla disponibilità di Bristol Myers-squibb, ha attivato un programma di uso compassionevole per garantire l accesso al farmaco a tutti i pazienti colpiti da questo tipo di tumore. È essenziale che queste terapie innovative ed efficaci siano disponibili in breve tempo. Infatti negli Stati Uniti lo

5 studio alla base dell approvazione di nivolumab ha mostrato un vantaggio così rilevante in termini di sopravvivenza da indurre l autorità regolatoria americana (Fda) ad approvare questa indicazione in soli tre giorni. I dati a due e tre anni riguardano il farmaco somministrato in monoterapia. Il confronto con la terapia standard è a un anno: nel tipo non squamoso i pazienti vivi trattati con nivolumab erano il 51% rispetto al 39% con docetaxel (un farmaco chemioterapico), in quello squamoso rispettivamente il 42% e il 24%.

6 SALUTEDOMANI.COM (WEB) Data Pagina Foglio / 3 Home Salutedomani@gmail.com Profilo Iscriviti Archivi You Tube tvmedtv Facebook Salutedomani.com Privacy Policy & Cookie Salute H24 NOTIZIE IN ANTEPRIMA E SEMPRE GRATIS «Tagli al fondo sanitario, Lorenzin: Raggiunta Intesa con le Regioni Principale 03/07/2015 FREE NEWSLETTER TUMORE DEL POLMONE: IMMUNOTERAPIA CAMBIA STARDARD DI TRATTAMENTO Insert your address in the space. Every morning you will receive the health, medicine, beauty topics INSERISCI LA TUA Il 20% dei pazienti con tumore del polmone in fase avanzata è vivo a tre anni. Un dato ancora più significativo se si considera che riguarda anche i fumatori, i più colpiti da questa malattia (85% dei casi) e che non presentano mutazioni genetiche. È il più importante risultato mai ottenuto finora e il primo reale passo in avanti negli ultimi venti anni in una neoplasia particolarmente difficile da trattare. L unica arma disponibile infatti era rappresentata dalla chemioterapia, poco efficace e molto tossica. Oggi nivolumab, un farmaco immunoterapico innovativo, ha le potenzialità per cambiare lo standard del trattamento ed è disponibile in Italia per uso compassionevole. Le nuove prospettive offerte dall immunoterapia sono al centro della conferenza internazionale Immunotherapy and cancer, reality and hopes, promossa dall AIOT (Associazione Italiana Oncologia Toracica), che si svolge domani a Napoli, con più di 150 esperti da tutto il mondo. I temi principali del convegno sono presentati a Roma in un incontro con i giornalisti. Molto importanti anche i dati della sopravvivenza a uno e due anni, pari al 51% e al 25% dei pazienti spiega il prof. Cesare Gridelli, Presidente AIOT e Direttore del Dipartimento di Onco-Ematologia dell Ospedale Moscati di Avellino -. Solo il 15% dei casi di tumore del polmone riguarda i non fumatori, che di solito presentano mutazioni genetiche e possono essere trattati con farmaci a bersaglio molecolare. Ma l 85% delle diagnosi interessa i tabagisti, che non sono caratterizzati da queste alterazioni e non disponevano finora di Iscriviti a questo sito (XML) Your address: Get updates Powered by FeedBlitz Subscribe in a reader Codice abbonamento:

7 SALUTEDOMANI.COM (WEB) Data Pagina Foglio / 3 alcuna arma realmente efficace. L immunoterapia è la nuova frontiera nel trattamento di questa malattia e ha dimostrato di offrire benefici a lungo termine indipendentemente dalla presenza di mutazioni genetiche. Non solo, sta evidenziando risultati rilevanti sia nella forma metastatica non a piccole cellule squamosa che nell adenocarcinoma, in particolare nei pazienti già trattati, cioè in seconda e terza linea. In Italia nel 2014 sono state stimate nuove diagnosi (circa il 30% fra le donne). Nel 2011 si sono registrate morti (ultimo dato ISTAT disponibile). Condividi il blog con i tuoi amici L immunoterapia aumenta la sopravvivenza globale di circa tre mesi rispetto alla chemioterapia e, soprattutto, possiamo parlare di pazienti vivi a distanza di un triennio afferma il prof. Filippo de Marinis, Past President AIOT e Direttore della Divisione di Oncologia Toracica all IEO di Milano -. Con la chemioterapia la sopravvivenza in fase avanzata invece non supera i 10 mesi. Siamo di fronte a una grande opportunità per le persone colpite da questo tumore. Innanzitutto perché può essere evitata la chemioterapia che in seconda e terza linea presenta molte criticità: questi malati storicamente sono considerati candidabili solo alle cure palliative. Oggi non è più così. L immunoterapia permette di sbloccare il freno che le cellule tumorali pongono al nostro sistema immunitario. E per i pazienti è facile capire che il tumore non viene curato da una molecola esterna ma grazie al sistema immunitario. La parte sana dell organismo viene cioè rinforzata per attaccare quella malata. Questo messaggio risulta fondamentale nella comunicazione medico-paziente perché viene favorita l adesione al trattamento. Il programma di uso compassionevole prevede che nivolumab possa essere utilizzato in Italia in seconda e terza linea, quindi in pazienti con malattia avanzata già trattati con chemioterapia. Sono in corso sperimentazioni per verificare l efficacia del farmaco immunoterapico sia in prima linea, cioè in persone non pretrattate, che in fase post-operatoria in cui le percentuali di guarigione sono elevate. Di fatto ci stiamo avvicinando alla concreta possibilità di abbandonare la chemioterapia nel trattamento del tumore del polmone. Si tratta di un grande vantaggio per i pazienti. La conferenza internazionale di Napoli si divide in tre sessioni, la prima sul meccanismo d azione dell immunoterapia, la seconda e la terza sull utilizzo di questa nuova arma nel melanoma e nel tumore del polmone. Il melanoma è stato infatti il candidato ideale per valutarne l efficacia nel trattamento dei tumori. Nivolumab è stato approvato dall Agenzia europea per i farmaci (EMA) lo scorso 22 giugno proprio nel melanoma avanzato. Oggi in questa patologia possiamo parlare di lungosopravvivenza, un obiettivo che riteniamo possa presto essere raggiunto anche nel cancro del polmone aggiunge il prof. Gridelli -. È infatti Codice abbonamento:

8 SALUTEDOMANI.COM (WEB) la prima volta che si registrano pazienti vivi a tre anni. La pratica clinica sta cambiando radicalmente. Lo scorso 22 maggio il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell EMA ha espresso parere favorevole raccomandando l approvazione di nivolumab nel tumore del polmone non a piccole cellule squamoso localmente avanzato o metastatico precedentemente trattato con la chemioterapia. Per cui si attende a breve l approvazione definitiva in Europa. Data Pagina Foglio / 3 Nel frattempo, l Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) conclude il prof. de Marinis -, grazie alla disponibilità di Bristol Myers-Squibb, ha attivato un programma di uso compassionevole per garantire l accesso al farmaco a tutti i pazienti colpiti da questo tipo di tumore. È essenziale che queste terapie innovative ed efficaci siano disponibili in breve tempo. Infatti negli Stati Uniti lo studio alla base dell approvazione di nivolumab ha mostrato un vantaggio così rilevante in termini di sopravvivenza da indurre l autorità regolatoria americana (FDA) ad approvare questa indicazione in soli tre giorni. I dati a due e tre anni riguardano il farmaco somministrato in monoterapia. Il confronto con la terapia standard è a un anno: nel tipo non squamoso i pazienti vivi trattati con nivolumab erano il 51% rispetto al 39% con docetaxel (un farmaco chemioterapico), in quello squamoso rispettivamente il 42% e il 24%. Scritto alle 23:30 nella ONCOLOGIA Permalink Tag Technorati: aifa, aiot, bms, cancro, chemioterapia, de marinis, docetaxel, fda, gridelli, ieo, immunoterapia, nivolumab, polmone, terapia, tumore Commenti Comment below or sign in with Typepad Facebook Twitter Google+ and more... Tweets Follow TUMORE DEL POLMONE: IMMUNOTERAPIA CAMBIA STARDARD DI TRATTAMENTO saluteh24.com/il_weblog_di_a 4h (Traduzione automatica URL.) L'indirizzo non verrà visualizzato insieme al commento. Nome Tweet 7h Indirizzo URL sito web Post Anteprima Tweets Follow Salute TUMORE DEL POLMONE: IMMUNOTERAPIA CAMBIA STARDARD DI TRATTAMENTO: Il 20% dei pazienti con tumore del polmone i... tinyurl.com/ne3b6sc Salute Tweet 4h 4h Codice abbonamento:

9 FEDERFARMA.IT (WEB) Data Pagina Foglio Login HOME CHI SIAMO EDICOLA FARMACI E FARMACIE TICKET REGIONALI SPESA FARMACEUTICA RISERVATO Edicola > Sole 24Ore News Edicola Cerca Farmacia Farmaco Lavoro EDICOLA Le News del Sole 24Ore 03/07/201515:31 Tumore del polmone, un paziente su cinque è vivo a tre anni: «L immunoterapia può cambiare lo standard del trattamento» Il 20% dei pazienti con tumore del polmone in fase avanzata è vivo a tre anni. Un dato ancora più significativo se si considera che riguarda anche i fumatori, i più colpiti da questa malattia (85% dei casi) e che non presentano mutazioni genetiche. È il più importante risultato mai ottenuto finora e il primo reale passo in avanti negli ultimi venti anni in una neoplasia particolarmente difficile da trattare. L'unica arma disponibile infatti era rappresentata dalla chemioterapia, poco efficace e molto tossica. Oggi nivolumab, un farmaco immunoterapico innovativo, ha le potenzialità per cambiare lo standard del trattamento ed è disponibile in Italia per uso compassionevole. Le nuove prospettive offerte dall'immunoterapia sono al centro della conferenza internazionale Immunotherapy and cancer, reality and hopes, promossa dall'aiot (Associazione Italiana Oncologia Toracica), che si svolge domani a Napoli, con più di 150 esperti da tutto il mondo. Molto importanti anche i dati della sopravvivenza a uno e due anni, pari al 51% e al 25% dei pazienti. Solo il 15% dei casi di tumore del polmone riguarda i non fumatori, che di solito presentano mutazioni genetiche e possono essere trattati con farmaci a bersaglio molecolare. Ma l'85% delle diagnosi interessa i tabagisti, che non sono caratterizzati da queste alterazioni e non disponevano finora di alcuna arma realmente efficace. L'immunoterapia è la nuova frontiera nel trattamento di questa malattia e ha dimostrato di offrire benefici a lungo termine indipendentemente dalla presenza di mutazioni genetiche. Non solo, sta evidenziando risultati rilevanti sia nella forma metastatica non a piccole cellule squamosa che nell'adenocarcinoma, in particolare nei pazienti già trattati, cioè in seconda e terza linea. In Italia nel 2014 sono state stimate nuove diagnosi (circa il 30% fra le donne). Nel 2011 si sono registrate morti (ultimo dato ISTAT disponibile). L'immunoterapia aumenta la sopravvivenza globale di circa tre mesi rispetto alla chemioterapia e, soprattutto, possiamo parlare di pazienti vivi a distanza di un triennio. Con la chemioterapia la sopravvivenza in fase avanzata invece non supera i 10 mesi. Siamo di fronte a una grande opportunità per le persone colpite da questo tumore. Innanzitutto perché può essere evitata la chemioterapia che in seconda e terza linea presenta molte criticità: questi malati storicamente sono considerati candidabili solo alle cure palliative. Oggi non è più così. L'immunoterapia permette di sbloccare il freno che le cellule tumorali pongono al nostro sistema immunitario. E per i pazienti è facile capire che il tumore non viene curato da una molecola esterna ma grazie al sistema immunitario. La parte sana dell'organismo viene cioè rinforzata per attaccare quella malata. Questo messaggio risulta fondamentale nella comunicazione medico-paziente perché viene favorita l'adesione al trattamento. Il programma di uso compassionevole prevede che nivolumab possa essere utilizzato in Italia in seconda e terza linea, quindi in pazienti con malattia avanzata già trattati con chemioterapia. Sono in corso sperimentazioni per verificare l'efficacia del farmaco immunoterapico sia in prima linea, cioè in persone non pretrattate, che in fase post-operatoria in cui le percentuali di guarigione sono elevate. Di fatto ci stiamo avvicinando alla concreta possibilità di abbandonare la chemioterapia nel trattamento del tumore del polmone. Si tratta di un grande vantaggio per i pazienti. La conferenza internazionale che si è svolta oggi, 3 luglio, a Napoli si è divisa in tre sessioni, la prima sul meccanismo d'azione dell'immunoterapia, la seconda e la terza sull'utilizzo di questa nuova arma nel melanoma e nel tumore del polmone. Il melanoma è stato infatti il candidato ideale per valutarne l'efficacia nel trattamento dei tumori. Nivolumab è stato approvato dall'agenzia europea per i farmaci (Ema) lo scorso 22 giugno proprio nel melanoma avanzato. Oggi in questa patologia possiamo parlare di lungosopravvivenza, un obiettivo che riteniamo possa presto essere raggiunto anche nel cancro del polmone. È infatti la prima volta che si registrano pazienti vivi a tre anni. La pratica clinica sta cambiando radicalmente. Lo scorso 22 maggio il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell'ema ha espresso parere favorevole raccomandando l'approvazione di nivolumab nel tumore del polmone non a piccole cellule squamoso localmente avanzato o metastatico precedentemente trattato con la chemioterapia. Per cui si attende a breve l'approvazione definitiva in Europa. Nel frattempo, l'agenzia Italiana del Farmaco, con il supporto di Bristol Myers-Squibb, ha attivato un programma di uso compassionevole per garantire l'accesso al farmaco a tutti i pazienti colpiti da questo tipo di tumore. È essenziale che queste terapie innovative ed efficaci siano disponibili in breve tempo. Infatti negli Stati Uniti lo studio alla base dell'approvazione di nivolumab ha mostrato un vantaggio così rilevante in termini di sopravvivenza da indurre l'autorità regolatoria americana (FDA) ad approvare questa indicazione in soli tre giorni. I dati a due e tre anni riguardano il farmaco somministrato in monoterapia. Il confronto con la terapia standard è a un anno: nel tipo non squamoso i pazienti vivi trattati con nivolumab erano il 51% rispetto al 39% con docetaxel (un farmaco chemioterapico), in quello squamoso rispettivamente il 42% e il 24%. Rassegna stampa Comunicati stampa Ultime notizie Sole 24Ore News Agi Sanità News Ansa Salute News FiloDiretto Multimedia Multimedia 19 maggio 2015 I presidenti Racca e Scaccabarozzi a UnoMattina sulla carenza di farmaci 19 aprile 2015 Beatrice Lorenzin video-intervista Cosmofarma aprile 2015 Beatrice Lorenzin video-messaggio di benvenuto a Cosmofarma febbraio 2015 Beatrice Lorenzin a Uno Mattina sulle proposte del ddl concorrenza 16 dicembre 2014 Assemblea Federfarma Intervista Annarosa Racca (video realizzato da Socialfarma) 19 ottobre 2014 Tavola Rotonda Farmadays settembre 2014 Pharmevolution 2014 Intervista Annarosa Racca (video realizzato da Socialfarma) settembre 2014 Pharmevolution 2014 (video realizzato da Socialfarma) 9-11 maggio 2014 Speciale Cosmofarma Exhibition Codice abbonamento:

10 Lettori Cancro, radicali liberi soffocano cellule tumorali. Test su topi e cellule umane È la strategia di contrasto scelta da un gruppo di studiosi americani, coordinato dall italiano Davide Ruggero. "È un risultato sorprendente. Il nostro primo pensiero è stato che non fosse possibile. Per questo abbiamo controllato e ricontrollato i dati molto accuratamente, fino ad escludere ogni possibilità di errore" È possibile soffocare i tumori con i radicali liberi. Come? Dimezzando all interno dell organismo i livelli di un costituente deiribosomi, le officine di montaggio delle proteine nelle cellule. È la strategia di contrasto al cancro scelta da un gruppo di studiosi americani, coordinato dall italiano Davide Ruggero, dell Università della California a San Francisco. La molecola su cui si sono concentrati gli sforzi dei ricercatori, denominata eif4e, è un ingranaggio fondamentale nell assemblaggio delle proteine. Per questo suo ruolo, pensavamo fosse intoccabile, sottolinea Ruggero. Invece, essendo questa proteina molto abbondante proprio nelle cellule tumorali, gli studiosi hanno provato a colpirla. Ruggero e colleghi hanno così dimostrato, in una ricerca pubblicata su Cell e condotta per il momento su topi modificati geneticamente, che dimezzando la produzione di questa proteina non si producono danni collaterali alle cellule sane. In quelle tumorali, invece, s innesca la proliferazione dei radicali liberi, che finiscono per

11 distruggerle. È un risultato sorprendente commenta Ruggero -. Il nostro primo pensiero è stato che non fosse possibile. Per questo abbiamo controllato e ricontrollato i dati molto accuratamente, fino ad escludere ogni possibilità di errore. L esperimento è stato condotto anche su cellule umane fatte crescere in laboratorio, e la strategia si è rivelata efficace contro differenti forme di tumore, come quelli a polmoni, prostata,cervello e alcuni tipi di linfomi. Le cellule tumorali spiega Ruggero hanno bisogno d incrementare il processo di sintesi proteica, per sostenere il loro rapido tasso di proliferazione e crescita. Questo aspetto aggiunge lo studioso italiano rappresenta uno dei tratti distintivi più netti rispetto alle cellule sane. I risultati dello studio potrebbero, quindi, aprire la strada alla realizzazione di nuove terapie mirate contro il cancro. Questi primi dati conclude l esperto rappresentano una nuova ed eccitante scoperta, nella prospettiva futura di rallentare, o bloccare, lo sviluppo tumorale.

12 Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura 04/2015: Diffusione 04/2015: Lettori I 2015: Quotidiano - Ed. Padova Dir. Resp.: Pierangela Fiorani 06-LUG-2015 da pag. 11 foglio 1

13 Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura 03/2015: Diffusione 03/2015: Lettori: n.d. Settimanale Dir. Resp.: Marino Longoni 06-LUG-2015 da pag. 47 foglio 1

14 Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura 04/2015: Diffusione 04/2015: Lettori I 2015: Quotidiano - Ed. Basilicata - Puglia Dir. Resp.: Giuseppe De Tomaso 06-LUG-2015 da pag. 16 foglio 1