IL TRATTAMENTO DEI RIFIUTI. AMBIENTE E SALUTE 23 giugno 2008

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1 IL TRATTAMENTO DEI RIFIUTI AMBIENTE E SALUTE 23 giugno 2008

2 I 5 Principi della Gestione Integrata dei Rifiuti 1. Prevenzione nella formazione dei rifiuti 2. Riduzione della loro pericolosità 3. Riciclaggio (di materia) e riuso 4. Miglioramento dello smaltimento finale (incenerimento e discarica) e 5. Monitoraggio

3 1. Prevenzione nella formazione dei rifiuti: minori quantitativi di rifiuti prodotti Imballaggi Gli imballaggi (primari e secondari), secondo le stime effettuate dall Agenzia di Protezione Ambiente e Territorio (APAT 2006) costituiscono una quota importante dei Rifiuti Urbani (RU), e precisamente tra il 25% e il 30%. Essi sono costituiti prevalentemente dai seguenti materiali: carta, cartone, vetro, alluminio, plastica, legno ecc. e combinazioni di tali materiali (accoppiati e poliaccoppiati) Pertanto ridurre alla fonte la presenza degli imballaggi nei RU porterebbe a decrementi sostanziali nella loro produzione.

4 Imballaggi Come ridurli? Ad esempio: Limitare il monouso Limitare l acquisto dei sottovuoto Limitare acquisto monodosi già imballate Utilizzare detergenti concentrati Riutilizzo sacchetti asporto merci Riutilizzo bottiglie in vetro

5 2. Riduzione della pericolosità In questo caso si intende fondamentalmente una riduzione della presenza di sostanze pericolose nella produzione di beni (ad es.: non uso delle sostanze lesive dello strato di ozono (freon) nei circuiti di raffreddamento; minor uso di solventi clorurati e aromatici nelle vernici, ecc.). Per quanto riguarda i RIFIUTI URBANI tale principio si attua con: raccogliere separatamente pile e batterie; raccogliere separatamente farmaci scaduti e/o non utilizzati; raccogliere separatamente vernici, solventi, ecc.; raccogliere separatamente imballaggi che hanno contenuto sostanze pericolose (ad es.: etichettati con T + e/o F)

6 3. Riciclaggio dei materiali Tale principio si attua prevalentemente con la raccolta differenziata e l avvio l al riciclo di alcune tipologie di materiali presenti nei Rifiuti Urbani, e cioè: vetro: è uno dei materiali più facilmente riciclabile. Sarebbe opportuno per ottimizzare il riciclo conferire solo vetro pulito (tolto ogni residuo) r e differenziarlo per colore - bianco, verde, marrone; carta e cartone: è facilmente riciclabile (fino anche a cicli). Il conferimento dovrebbe avvenire in assenza di altri materiali quali ad esempio: film plastici, carte oleate, ecc.; alluminio: anch esso è un materiale facilmente riciclabile. Il conferimento anche in tal caso dovrebbe avvenire in assenza di materiali estranei; materiale putrescibile: residui alimentari: vegetali e animali; sfalci e potature, ecc. Tale materiale una volta biodegradato tramite fermentazione aerobica, non è più maleodorante e può essere considerato igienizzato. Esso trova applicazione come ammendante (compost) in agricoltura e florovivaistica.

7 3. Riuso Tale principio è forse oggi quello più difficile da attuare, in quanto i sistemi della grande distribuzione male si coniugano con il sistema del riuso, ad esempio, degli imballaggi in vetro previa cauzione, o altro sistema di riuso di un prodotto. Tuttavia alcuni positivi comportamenti potrebbero incentivare l applicazione di tale principio: riuso di sacchetti da asporto merci; riuso delle bottiglie in vetro; riuso imballaggi in legno

8 4. Miglioramento dello smaltimento finale: discarica Bisogna distinguere prioritariamente tra l ABBANDONO di rifiuti ed il loro corretto smaltimento in impianti di discariche dotate di tutti i presidi tecnologici che oggi sono disponibili e previsti dalle normative di settore Al fine di minimizzare l impatto ambientale degli impianti di discarica, si deve progressivamente smaltire in discarica sempre meno rifiuti biodegradabili, responsabili fondamentalmente di cattivi odori formazione biogas TUTTAVIA E NECESSARIO AFFERMARE CHE PER CHIUDERE CORRETTAMENTE IL CICLO DEI RIFIUTI SI DOVRA SEMPRE PREVEDERE UNA DISCARICA PER: smaltire i sovvalli dei vari impianti di trattamento/recupero dei rifiuti smaltire i rifiuti non recuperabili e/o riusabili

9 Impianti di Discariche Impianto dotato di idonei presidi tecnologici in grado di: isolare il rifiuto dall ambiente ambiente circostante tramite posa in opera di uno strato di argilla impermeabile e manti di polietilene ad alta densità captare e smaltire tramite torce il BIOGAS costituito prevalentemente da METANO, che si forma per effetto della biodegradazione anaerobica a dei rifiuti organici captare e smaltire il PERCOLATO (colaticcio che si forma per effetto fetto del dilavamento ad opera acque meteoriche sull ammasso dei rifiuti e che contiene sostanze inquinanti quali: ammoniaca, nitrati, solfati, cloruri, metalli pesanti, composti organo alogenati)

10 Abbandono di rifiuti Smaltimento abusivo di rifiuti: abbandono sul suolo o in strada o in aree comunque non dotate di tutti i presidi di una discarica. Sia il biogas che si forma che il percolato si immettono direttamente nell ambiente, in quanto non vengono captati.

11 COMPOSIZIONE DEL RIFIUTO URBANO : un esempio Frazione merceologica % in peso sul totale Materiali cellulosici Carta 12,5% Cartone 11,0% Altro 6,0% Tessili 3,0% Legno 3,0% Metalli 4,0% Materiali plastici 13,6% Vetro e inerti 7,5% Materiale organico Domestico 18,4% Sfalci e potature 7,1% Grandi utenze 2,8% Rifiuti Urbani Pericolosi Pile, farmaci scaduti, solventi, vernici, altro 1,1% 11

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13 Discariche e Odori Odori sgradevoli da fermentazione aerobica ed anaerobica dell ammasso dei rifiuti Caratteristiche delle sostanze odorigene: Bassa soglia olfattiva, ma elevata soglia di tossicità Nessuna rilevanza igienico-sanitaria Fastidioso disturbo olfattivo che può portare ad elevate percezioni del rischio da parte della popolazione.

14 Impatto Ambientale Inceneritori Emissioni possono contenere oltre a polveri, ossidi di azoto e di zolfo, metalli pesanti, diossine e furani in quantità equivalenti a una strada ad alto traffico Impianti di nuova generazione: sistemi di gestione e abbattimento delle emissioni (linee guida UE: doppio sistema di filtrazione, abbattitore catalitico, ecc.); con recupero energetico: camini 100 metri, fumi caldi risalgono in alto e disperdono meglio gli inquinanti diluizione in atmosfera degli inquinanti e ricaduta al suolo con concentrazioni estremamente contenute; sistemi di monitoraggio in continuo delle emissioni e gli impianti di ultima generazione sono dotati anche di un sistema di prelievo in continuo delle diossine.

15 Impatto Ambientale Discariche Potenziale infiltrazione PERCOLATO nel sottosuolo fino alle falde acquifere sotterranee; Infiltrazione del BIOGAS dalla fermentazione aerobica ed anaerobica dei rifiuti ammassati, negli spazi interstiziali del suolo o rilascio in atmosfera; Negli impianti di discarica autorizzati e controllati: PERCOLATO captato e trattato BIOGAS captato e utilizzato a fini energetici Pertanto si ha una minimizzazione degli impatti ambientale fino ad annullarli.

16 COMPOSIZIONE BIOGAS

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18 COMPOSIZIONE PERCOLATO DISCARICHE RIFIUTI URBANI Oltre ad un alta concentrazione di sostanza organica (acidi grassi, fenoli, polifenoli, ecc ) esso può contenere anche altri elementi in traccia

19 Compostaggio Capannoni industriali pavimentati, con aspirazione dove avviene la biodegradazione controllata in aerobiosi dei rifiuti organici. Si ottiene COMPOST utilizzato come ammendante (migliorativo delle condizioni dei suoli in quanto apporta materiale organico prontamente disponibile) per suoli agricoli impoveriti dalle monoculture. Impianti a basso impatto ambientale: piccoli quantitativi di percolato captati; cattivi odori abbattuti. In Campania mancano impianti di compostaggio. Uno a San Tammaro (CE) presumibilmente entrerà in funzione a marzo 2008 per un bacino di circa abitanti. La mancanza anche di tali impianti in Campania contribuisce alla non chiusura del ciclo della gestione dei rifiuti: la frazione organica raccolta separatamente deve essere avviata fuori regione per poterla recuperare.