TERZO PILASTRO BASILEA 2 ESERCIZIO 2009

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1 TERZO PILASTRO BASILEA 2 ESERCIZIO 2009 EMILIA ROMAGNA FACTOR S.p.A. Abbreviato: EMIL-RO FACTOR S.p.A. Strada Maggiore, Bologna Tel Fax emilro@emilro.it Capitale Sociale i.v. Elenco Speciale Intermediari Finanziari - art. 107 D.Lgs. 385/93: REA reg. Imprese e Cod.Fisc P. Iva

2 INDICE PREMESSA.. pag. 3 Tavola 1 Adeguatezza patrimoniale.. pag. 4 Tavola 2 Rischio di credito: informazioni generale.. pag. 6 Tavola 3 Rischio di credito: informazioni relative ai portafogli assoggettati al metodo standardizzato.. pag. 13 Tavola 6 Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio immobilizzato... pag. 15 Pag. 2 di 14

3 PREMESSA Il capitolo V della Circolare 216 del 5 agosto 1996/ 7 agg. 9 luglio 2007 emanata da Banca d Italia recante Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per gli altri intermediari introduce l obbligo di pubblicazione di informazioni inerenti l adeguatezza patrimoniale, l esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali rischi. Il presente documento viene redatto al fine di ottemperare agli obblighi regolamentari mediante la compilazione di apposite tavole previste dalla Circolare 216 che richiede informazioni di natura qualitativa e quantitativa. Le tavole che non presentano informazioni vengono omesse così come previsto dalla normativa stessa. Le informazioni quantitative sono relative al 31 dicembre 2009 e vengono espresse in migliaia di euro, salvo quanto diversamente indicato. L informativa al pubblico è disponibile sul sito internet Pag. 3 di 14

4 Tavola 1 Adeguatezza patrimoniale Informativa qualitativa (a) Descrizione dell informazione Sintetica descrizione del metodo adottato dall intermediario nella valutazione del proprio capitale interno per il sostegno delle attività correnti e prospettiche. Il Capitale interno complessivo è determinato attraverso la quantificazione del capitale interno relativo a tutti i singoli rischi ritenuti rilevanti dall intermediario. Considerata l appartenenza di EMILIA ROMAGNA FACTOR alla classe 3 il capitale interno complessivo è stato calcolato sommando i requisiti a fronte del primo e secondo pilastro. (approccio building block) L approccio building block è una metodologia che non tiene conto della correlazione tra i rischi (l indice di correlazione è normalmente inferiore ad 1) e pertanto in generale tende a sovrastimare le esigenze di capitale. Si evidenzia che, in relazione ai rischi di primo pilastro, il metodo di calcolo utilizzato ai fini della quantificazione del capitale interno coincideva con gli algoritmi di calcolo imposti dalla regolamentazione per il calcolo dei requisiti regolamentari. Pertanto la differenza tra Capitale interno complessivo e requisiti regolamentari è costituita esclusivamente dalla somma del Capitale interno a fronte dei rischi del secondo pilastro. A livello consuntivo, il capitale interno complessivo misurabile viene determinato mediante la semplice sommatoria del capitale interno da allocare a fronte dei rischi singolarmente considerati. A livello prospettico, il capitale interno complessivo stimabile viene determinato, oltre che come sommatoria del capitale interno da allocare a fronte dei rischi singolarmente considerati, anche sulla base dell'eventuale capitale aggiuntivo previsto dalla società per il sostegno di iniziative strategiche. In generale la società determina i rischi quantificabili sulla base delle seguenti metodologie: Rischi di credito: metodo standardizzato semplificato suddividendo in classi di attività di appartenenza le varie esposizioni ed applicando la ponderazione corrispondente. Al risultato ottenuto viene applicato il coefficiente del 6% previsto dalla normativa; Rischio operativo: metodo Base applicando la percentuale del 15% alla media triennale dell indicatore rilevante rappresentato dal margine di intermediazione; Rischio di concentrazione: metodo che prevede l utilizzo del Pag. 4 di 14

5 Granularity Adjustment previsto dalla circolare 216/2007; Rischio di cambio: la società provvede a verificare la posizione aperta netta per ogni valuta, valutando il grado di correlazione tra la provvista in valuta e i relativi impieghi mediante l utilizzo di tecniche semplificate; Rischio di tasso: metodo previsto dall allegato M della circolare 216/2007 al Capitolo V. L esposizione complessiva valutata alla data del 31 dicembre 2009 e prospettica del 31 dicembre 2010 è risultata adeguata alla dotazione patrimoniale e al profilo di rischio individuato. (b) Requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito: migliaia di euro (c) Requisito patrimoniale a fronte del rischio di mercato separatamente per: - le attività ricompresse nel portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza: i) rischio di posizione N/A ii) rischio di regolamento N/A iii) rischio di controparte N/A iv) rischio di concentrazione N/A - le altre attività: v) rischio di cambio: 198 migliaia di euro vi) rischio di posizione in merci: N/A (d) (e) Requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi migliaia di euro Ammontare del patrimonio di vigilanza suddiviso in: i) Patrimonio base; migliaia di euro ii) Patrimonio supplementare migliaia di euro iii) Patrimonio di vigilanza complessivo migliaia di euro (f) Coefficienti patrimoniali totale e di base (Tier-1 ratio) Totale: patrimonio di vigilanza/attività di rischio ponderate 12 % Base: patrimonio di base/attività di rischio ponderate 10 % (g) Ammontare del patrimonio di vigilanza di 3 livello Zero Pag. 5 di 14

6 Tavola 2 Rischio di credito: informazioni generali Informativa qualitativa Descrizione dell informazione (a) i) le definizioni di crediti scaduti e deteriorati utilizzate a fini contabili: Sono considerati deteriorati i crediti a sofferenza, gli incagli, le esposizioni ristrutturate e le esposizioni scadute o sconfinate oltre i 180 giorni secondo le attuali regole definite dalla Banca d Italia fatta eccezione per crediti nei confronti della PP. AA. La definizione utilizzate coincide con quella di vigilanza. ii) la descrizione delle metodologie adottate per determinare le rettifiche di valore I crediti sono iscritti inizialmente al fair value (importo erogato) rettificato degli eventuali costi e ricavi di transazione che sono direttamente attribuibili all acquisizione o all erogazione del credito. Successivamente le valutazioni si basano sul principio del costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell ammortamento calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo della differenza tra l ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per i crediti la cui breve durata (12 mesi) fa ritenere trascurabile l effetto dell applicazione della logica di attualizzazione, applicando invece il costo storico così come per i crediti senza scadenza definita o soggetti a revoca. Ad ogni chiusura del bilancio o di situazione infrannuale il portafoglio crediti è sottoposto a valutazione al fine di verificare se vi siano elementi di riduzione di valore riconducibili a perdite (c.d. processo di impairment) I crediti deteriorati sono oggetto di un processo di valutazione analitica e l ammontare della rettifica di valore di ciascun rapporto è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario. I crediti privi di obiettive evidenze di perdita per riduzione di valore sono assoggettati a valutazione collettiva, mediante la creazione di gruppi di posizioni con un profilo di rischio omogeneo. La svalutazione è determinata sulla base dell andamento storico delle perdite riferibili a ciascun gruppo di riferimento. Ai fini della determinazione delle serie storiche sono eliminati dalla popolazione dei crediti le posizioni oggetto di valutazione analitica. Se, a seguito di un evento verificatosi dopo la rilevazione della perdita, vengono meno i motivi che sono alla base della riduzione di valore dell attività, vengono effettuate a conto economico delle riprese di valore. Le riprese di valore sono tali da non determinare un valore contabile superiore al valore di costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto se la perdita per riduzione di valore non fosse mai stata rilevata. I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo, corrispondenti agli Pag. 6 di 14

7 interessi maturati nell esercizio sulla base dell originario tasso di interesse effettivo precedentemente utilizzato per calcolare le perdite per riduzione di valore, vengono contabilizzati tra le rettifiche di valore nette per deterioramento (b) Esposizioni creditizie lorde relative al periodo di riferimento, distinte per principali tipologie di esposizione e, se necessario, ulteriori dettagli: Crediti di factoring Altre operazioni di finanziam. Totale esposizioni creditizie lorde Totale esposizioni creditizie nette Altre Rettifiche Tipologia di controparte esposizioni di valore - CREDITI VERSO ENTI CREDITIZI CREDITI VERSO ENTI FINANZIARI CREDITI VERSO CLIENTELA Altre esposizioni Totale esposizioni creditizie lorde Totale esposizioni creditizie nette Rettifiche di Tipologia di esposizione valore Attività in bonis Attività deteriorate di cui: sofferenza scadute incagliate Totale attività di factoring e altri finanz altre esposizioni La suddivisione dei crediti di cui sopra rispecchia l'esposizione di bilancio e non tiene conto degli effetti delle tecniche di attenuazione del rischio di credito Pag. 7 di 14

8 (c) Distribuzione per aree geografiche significative delle esposizioni, ripartite per principali tipologie di esposizione e, se necessario, ulteriori dettagli. In bonis DEBITORI CEDUTI area geografica nominale svalutazione coll/analitiche nominale netto ponderato Italia Nord-Occidentale Italia Nord-Orientale Italia Centrale Italia Meridionale e Isole Estero Totali In bonis CREDITI VERSO CEDENTI area geografica nominale Svalutazione collettiva nominale netto ponderato Italia Nord-Occidentale Italia Nord-Orientale Italia Centrale Italia Meridionale e Isole Estero Totali DETERIORATI DEBITORI CEDUTI PRO SOLUTO area geografica nominale svalutazione coll nominale netto ponderato Italia Nord-Occidentale Italia Nord-Orientale Italia Centrale Italia Meridionale e Isole Estero Totali dati in migliaia di euro) DETERIORATI - CREDITI VERSO CEDENTI area geografica nominale svalutazioni nominale netto ponderato Italia Nord-Occidentale - Italia Nord-Orientale Italia Centrale Italia Meridionale e Isole Totali DETERIORATI - Altre Esposizioni area geografica nominale nominale netto ponderato Italia Nord-Occidentale Italia Nord-Orientale Italia Centrale Italia Meridionale e Isole Totali Pag. 8 di 14

9 (d) Distribuzione per settore economico o per tipo di controparte delle esposizioni, ripartite per tipologie, e, se necessario, ulteriori dettagli In bonis settore economico nominale Svalutazione collettiva nominale netto ponderato amministrazioni centrali enti del settore pubblico/enti territoriali societa finanziarie società non finanziarie resto del mondo Totali Deteriorati settore economico nominale svalutazioni collettive - analitiche nominale netto ponderato societa' non finanziarie Totali La distribuzione per tipologia di esposizione riportata alle lettere c) e d) segue i criteri del rischio di credito calcolato ai fini prudenziali e pertanto differisce da quella della lettera b) (e) Distribuzione per vita residua contrattuale dell intero portafoglio, ripartito per tipologia di esposizione, e se necessario, ulteriori dettagli. Factoring - in bonis in bonis Totale Fascia di vita residua pdo pto a vista o a revoca fino a un mese da oltre un mese e fino a tre mesi da oltre 3 mesi e fino a 6 mesi da oltre sei mesi e fino a dodici mesi da oltre dodici mesi e fino a diciotto mesi da oltre diciotto mesi fino a 24 mesi indeterminata Altri finanziamenti Fascia di vita residua Credito al consumo Altre esposizioni Totale a vista o a revoca fino a un mese da oltre un mese e fino a tre mesi da oltre 3 mesi e fino a 6 mesi da oltre 6 mesi e fino a 12 mesi da oltre 12 mesi fino a 18 mesi da oltre 18 mesi fino a 24 mesi da oltre 2 anni fino a 3 anni da oltre 3 anni fino a 4 anni 8 8 da oltre 4 anni fino a 5 anni Indeterminata Crediti deteriorati crediti deteriorati Totale Fascia di vita residua per factoring altri finanziamenti a vista o a revoca fino a un mese 0 0 da oltre un mese e fino a tre mesi 0 0 da oltre tre mesi e fino a sei mesi 0 0 da oltre sei mesi e fino a dodici mesi 0 0 da oltre dodici mesi e fino a diciotto mesi 0 0 da oltre diciotto mesi fino a 24 mesi 0 0 Indeterminata Pag. 9 di 14

10 Fascia di vita residua altre esposizioni a vista o a revoca 412 fino a un mese 0 da oltre un mese e fino a tre mesi 0 da oltre tre mesi e fino a sei mesi 226 da oltre sei mesi e fino a dodici mesi 333 da oltre dodici mesi e fino a diciotto mesi 0 da oltre diciotto mesi fino a 24 mesi 117 da oltre 2 anni fino a 3 anni 44 da oltre 3 anni fino a 4 anni 44 da oltre 4 anni fino a 5 anni da oltre 5 anni fino a 7 anni 663 da oltre 7 anni fino a 10 anni 867 da olltre 10 anni fino a 15 anni 50 Indeterminata (f) Per settore economico o tipo di controparte significativi, l ammontare di i) esposizioni deteriorate e scadute, indicate separatamente; ii) rettifiche di valore complessive; iii) rettifiche di valore effettuate nel periodo di riferimento. rettifiche di valore valore lordo fino al Effettuate Complessivo valore 31/12/ /12/2008 nel 2009 al 31/12/2009 netto 2.1 Sofferenze esposizioni verso cedenti (pro solvendo): cessioni di crediti futuri - altre esposizioni verso debitori ceduti (pro soluto): acquisti al di sotto del valore nominale altre Incagli esposizioni verso cedenti (pro solvendo): cessioni di crediti futuri - altre esposizioni verso debitori ceduti (pro soluto): acquisti al di sotto del valore nominale altre Esposizioni Ristrutturate esposizioni verso cedenti (pro solvendo): cessioni di crediti futuri altre esposizioni verso debitori ceduti (pro soluto): acquisti al di sotto del valore nominale altre Esposizioni scadute Esposizioni verso cedenti (pro solvendo) cessioni di crediti futuri altre esposizioni verso debitori ceduti (pro soluto) acquisti al di sotto del valore nominale altre (g) Per aree geografiche significative, l ammontare: 1) delle esposizioni deteriorate e scadute, indicate separatamente; 2) delle rettifiche di valore relative a ciascuna area geografica, laddove possibile. Rimandiamo a quanto già descritto nella Tavola 2 c) Pag. 10 di 14

11 (h) Dinamica delle rettifiche di valore complessive a fronte delle esposizioni deteriorate, separatamente per le rettifhce di valore specifiche e di portafoglio. Le informazioni comprendono: i) la descrizione delle modalità di determinazione delle rettifiche di valore; ii) il saldo iniziale delle rettifiche di valore totali; iii) le cancellazioni effettuate nel periodo; iv) le rettifiche di valore effettuate nel periodo; v) ogni altro aggiustamento, ad esempio per oscillazione del cambio, fusioni societari, acquisizioni e dismissioni di filiazioni, compresi i trasferimenti tra tipi di rettifiche di valore; vi) il saldo finale delle rettifiche di valore totali. Le cancellazioni e le riprese di valore imputate direttamente al conto economico sono evidenziate separatamente Voce Saldo al Incrementi Decrementi Saldo al Specifiche su attività deteriorate Crediti verso cedenti In sofferenza Ristrutturate Crediti verso debitori ceduti In sofferenza scaduti oltre 180gg Incagliati 1 1 Altri finanziamenti Totale Pag. 11 di 14

12 Tavola 3 Rischio di credito: informazioni relative ai portafogli assoggettati al metodo Informativa qualitativa standardizzato Descrizione dell informazione (a) i) denominazione delle agenzie di rating esterne di valutazione del merito creditizio e delle agenzie per il credito all esportazione prescelte, nonché le ragioni di eventuali modifiche: Ai fine del calcolo delle esposizioni ponderate per il rischio di credito e di controparte, l agenzia di valutazione del merito creditizio scelta è la Fitch Ratings. ii) portafogli regolamentati per i quali l agenzia esterna di valutazione del merito di credito o agenzia per il credito all esportazione viene utilizzato I portafogli regolamentati per i quali l agenzia di rating viene utilizzata sono quelli relativi alle esposizioni verso Amministrazioni Centrali e Banche centrali. iii) descrizione del processo impiegato per estendere le valutazioni del merito di credito relative all emittente o all emissione ad attività comparibili non incluse nel portafoglio di negoziazione di vigilanza Le valutazioni di cui sopra non sono estese ad attività comparabili non incluse nel portafoglio di negoziazione di vigilanza. Informativa quantitativa (b) Per ciascun portafoglio regolamentare, i valori delle esposizioni, con e senza attenuazione del rischio di credito, associati a ciascuna classe di merito creditizio nonché i valori delle esposizioni dedotti dal patrimonio di vigilanza: Fattori di Esposizione garanzie esposizione Esposizione Portafogli regolamentari ponderazione nominale nominale garantita ponderata AMMINISTRAZIONI CENTRALE Classe di merito creditizio:1 ENTI TERRITORIALI Classe di merito creditizio:1 ENTI SETTORE PUBBLICO Classe di merito creditizio:1 Totale ENTI SENZA SCOPO DI LUCRO Classe di merito creditizio:1 INTERMEDIARI VIGILATI Classe di merito creditizio:1 INTERMEDIARI VIGILATI Classe di merito creditizio: IMPRESE ED ALTRI SOGGETTI Classe di merito creditizio:3-4 IMPRESE ED ALTRI SOGGETTI Classe di merito creditizio: Totale ESPOSIZIONI SCADUTE Totale ESPOSIZIONI SCADUTE RETAIL ALTRE ESPOSIZIONI ALTRE ESPOSIZIONI Totale attività di rischio per cassa Pag. 12 di 14

13 Tavola 6 Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio immobilizzato Informativa qualitativa Descrizione dell informazione (a) i) Natura del rischio di tasso di interesse; L esposizione al rischio di tasso è misurata con riferimento alle attività e alle passività delle unità operanti in Italia e all estero - comprese nel portafoglio. In materia di rischio di tasso si segnala che la Società non ha in essere strumenti finanziari derivati e che le esposizioni finanziarie per anticipazioni concesse alla clientela sono regolate da tassi indicizzati aventi come base di parametrazione la media mensile o trimestrale dei tassi Euribor. La provvista della società, d altro canto, viene fatta a tasso variabile sui medesimi parametri, così da mantenere inalterati nel tempo allineamento dei tassi e spread applicato sugli impieghi. Il rischio di tasso derivante da acquisizione di crediti a titolo definitivo, su periodi di tempo di breve durata, ha per l azienda dimensioni marginali, la gestione della quali avviene in fase di definizione del prezzo di acquisto. ii) Ipotesi di fondo utilizzate nella misurazione e gestione del rischio, in particolare relative i finanziamenti con opzione di rimborso anticipato e alla dinamica dei depositi non vincolati; Al fine di monitorare tale rischio la società ha proceduto, così come suggerito dalla Circolare 216 della Banca d Italia capitolo V Sezione XI- Allegato M alla determinazione dell indice come segue: o Classificazione delle attività e delle passività in fasce temporali o Ponderazione delle esposizioni nette all interno di ciascuna fascia o Somma delle esposizioni ponderate delle diverse fasce o Determinazione dell indicatore di rischiosità valutando l impatto di una variazione ipotetica dei tassi pari a 200 punti base. iii) Frequenza di misurazione di questa tipologia di rischio. La società provvede a verificare il grado di correlazione tra i tassi applicati alle attività e passività mediante l analisi gestionale con cadenza periodica. Pag. 13 di 14

14 (b) Coerentemente con il metodo di misurazione del rischio di tasso di interesse, l aumento/diminuzione degli utili o del capitale economico (o di altri indicatori rilevanti) ripartito per principali valute nell ipotesi di uno shock dei tassi verso l alto o verso il basso. Al 31 dicembre 2009 l indice di rischiosità ha evidenziato un valore di 534 mila, pari al 1,22% del Patrimonio di Vigilanza ed al 2,11% del Capitale Interno Complessivo; valori molto al disotto della soglia di attenzione fissata dalla normativa pari al 20% del Patrimonio di vigilanza. Pag. 14 di 14