IL MERCATO DEL LAVORO IN LOMBARDIA 1 trimestre 2019

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1 IL MERCATO DEL LAVORO IN LOMBARDIA 1 trimestre 2019 Nel primo trimestre il numero di occupati in Lombardia, secondo le stime fornite da Istat, sale a 4 milioni e 475 mila, registrando un incremento di oltre 90 mila lavoratori su base annua, pari a una variazione del +2,. Si confermano quindi i segnali emersi lo scorso trimestre di una rinnovata intensità della fase di crescita occupazionale, dopo una prima parte del 2018 che aveva invece visto un rallentamento rispetto ai ritmi del Il tasso di occupazione si attesta al 68,4%, eguagliando il massimo storico raggiunto nel secondo trimestre dell anno scorso, con un guadagno di quasi un punto e mezzo rispetto a un anno fa. Prosegue la crescita dei livelli di partecipazione al mercato del lavoro (tasso di attività pari al 73,) e il lento riassorbimento della disoccupazione (tasso pari al 6,). Il numero di disoccupati si attesta sulle 300 mila unità, in calo su base annua (-4,4%), ma comunque su livelli quasi doppi rispetto al periodo pre-crisi (erano 160 mila nel primo trimestre 2008). Oltre ai disoccupati veri e propri esiste una fascia di individui che si posizionano tra disoccupazione e inattività: si tratta delle cosiddette forze di lavoro potenziali, che comprendono chi non cerca attivamente lavoro ma è disponibile a lavorare e chi cerca lavoro ma non è disponibile a lavorare subito: in Lombardia sono circa 200 mila persone. Se consideriamo inoltre i lavoratori che hanno accettato un part-time in assenza di un lavoro a tempo pieno (450 mila circa), anch essi in forte crescita rispetto al 2008, otteniamo quasi un milione di persone a cui manca, in parte o del tutto, un lavoro Occupati (migliaia) - Lombardia Variazione tendenziale (asse dx) Valore assoluto (asse sx) , 8% 6% 4% - -4% Tasso di occupazione (15-64) - Lombardia 68,4 66,7 67,0

2 La variazione occupazionale positiva in questo trimestre è frutto soprattutto del significativo incremento registrato dall industria (+5,9% rispetto al primo trimestre 2018, pari a +65 mila lavoratori), settore che nel 2018 era rimasto sostanzialmente stabile. Continua inoltre l espansione dei servizi (+, pari a +28 mila occupati), che hanno fornito il maggiore contributo alla crescita degli ultimi anni, mentre risultano ancora in calo le costruzioni (-4,5%, pari a -11 mila posizioni): nonostante diversi indicatori sembrino attestare l uscita dalla crisi del settore edile, non si intravede ancora un recupero occupazionale per un comparto che ha perso oltre un quarto dello stock di lavoratori rispetto al % Occupati - variazione a.a. e contributi settoriali - Lombardia Agricoltura Industria in s.s. Costruzioni Servizi Var.% totale Rispetto al primo trimestre 2018, sono in crescita sia gli occupati di sesso maschile (+, pari a +49 mila lavoratori) sia quelli di sesso femminile (+2,, pari a +45 mila occupati). Se invece confrontiamo i livelli occupazionali con quelli precedenti alla crisi, notiamo come l aumento abbia riguardato soprattutto le donne (+8,6% rispetto al primo trimestre 2008, pari a +154 mila posizioni), mentre la crescita dell occupazione maschile è stata modesta (+, pari a +75mila lavoratori): il motivo è da ricercarsi nelle maggiori perdite subite durante la crisi dai settori dell industria e delle costruzioni, a forte prevalenza maschile. Occupati - variazione a.a. e contributi per sesso - Lombardia Maschi Femmine Var.% totale La crescita dei livelli occupazionali è confermata anche in rapporto alla popolazione residente: il tasso di occupazione, calcolato tra i 15 e i 64 anni, aumenta su base annua per entrambe le componenti, passando dal 74,7% al 76, per gli uomini e dal 59, al 60,6% per le donne. Rispetto al periodo pre-crisi invece solo il tasso femminile mostra un significativo progresso (era pari al 57, nel primo trimestre 2008), determinando quindi una riduzione del gap di genere da 18,7 a 15,6 punti. Tale tendenza è imputabile alle caratteristiche anticicliche dell occupazione femminile: nel periodo molte donne hanno cercato un lavoro per compensare la perdita di reddito dovuta al licenziamento o alla cassa integrazione degli uomini della famiglia. Il gap di genere ha infatti raggiunto il suo minimo nel secondo trimestre 2014 (14 punti) per poi tornare a crescere lentamente negli anni successivi, caratterizzati da una ripresa occupazionale della componente maschile.

3 Il tasso di occupazione femminile in Lombardia si conferma ampiamente superiore alla media italiana (49,6%), come avviene d altronde anche per quello maschile, ma il divario di genere risulta solo leggermente inferiore (17,2 punti la differenza tra i due tassi in Italia). Rimane significativo il gap con la media dell Unione Europea in termini sia di tasso di occupazione femminile (63,6% il valore UE nel quarto trimestre 2018, ultimo dato disponibile) sia di divario di genere (10,5 punti la differenza nei 28 paesi dell Unione) ,0 57,3 Tasso di occupazione (15-64) per sesso - Lombardia Maschi Femmine Il dettaglio per classe di età, disponibile solo fino al quarto trimestre 2018, conferma il trend in crescita della fascia più matura di occupati (+5,4% la variazione per gli over 54), un andamento dovuto sia al progressivo invecchiamento della popolazione sia agli effetti delle riforme pensionistiche degli ultimi anni, che hanno allungato la durata dell età lavorativa. Anche la fascia compresa tra i 35 e i 54 anni evidenzia un incremento (+) dopo cinque trimestri di segni negativi, mentre l occupazione giovanile, la più colpita durante gli anni della crisi, rimane sostanzialmente stabile (-0, per gli occupati 15-34). Rispetto al 2008 la composizione per età dell occupazione lombarda registra un peso maggiore della classe sopra i 54 anni (dal 10,9% al 19%) e una parallela riduzione della fascia sotto i 35 anni (dal 31, al 2) Occupati - variazione a.a. e contributi per età - Lombardia anni anni 55 anni e oltre Var.% totale Fonte: elaborazioni Unioncamere Lombardia su dati FdL-Istat Su base annua risultano in crescita sia i dipendenti (+) sia gli indipendenti (+2,8%), che registrano la terza variazione positiva dopo un lungo periodo di calo (la quota di indipendenti risulta pari al 20,, quasi quattro punti in meno rispetto al 2008). I dati per tipologia contrattuale, disponibili anch essi fino al quarto trimestre 2018, confermano come il contributo principale alla crescita del numero di dipendenti in Lombardia provenga dai contratti a tempo determinato (+10,5%), la cui quota sul totale degli occupati sale al 10,6%, mentre il tempo indeterminato registra un arretramento (-0,7%). Non trovano quindi ancora riscontro nei dati di stock forniti da Istat le indicazioni provenienti dai dati di flusso delle Comunicazioni Obbligatorie, che nel primo trimestre 2019, come già nel corso del 2018, evidenziano un incremento degli avviamenti a tempo indeterminato e, soprattutto, delle trasformazioni da determinato a indeterminato. 74,7 59,3 76,1 60,6

4 - - - Occupati - variazione a.a. e contributi per tipologia contrattuale - Lombardia Indipendenti Dipendenti a termine Dipendenti permanenti Var.% totale Fonte: elaborazioni Unioncamere Lombardia su dati FdL-Istat I disoccupati, ovvero le persone attivamente in cerca di lavoro e disponibili a lavorare subito, nel primo trimestre 2019 in Lombardia vengono stimati in 301 mila individui, in calo su base annua (-4,4%). La diminuzione è più significativa tra gli uomini (-5,) rispetto alle donne (-3,6%) ed è dovuta esclusivamente alla diminuzione degli ex-occupati (-1), mentre crescono i disoccupati alla ricerca del primo lavoro (+8,) o che provengono dall area dell inattività (+4,). Il tasso di disoccupazione, che misura la percentuale di disoccupati sul totale delle forze di lavoro, si attesta al 6,, confermando il trend decrescente in atto dal 2014, quando il tasso aveva toccato l 8,8%; tuttavia tale percorso di riassorbimento non è stato sufficiente a tornare ai livelli inferiori al 4% che caratterizzavano gli anni precedenti la crisi del Il tasso di disoccupazione risulta in calo per entrambi i sessi (7, per i maschi e 5,5% per le femmine), con un gap di genere che dopo i minimi del biennio si attesta intorno ai due punti. 10 Tasso di disoccupazione, totale e per sesso - Lombardia ,6 6,7 6, ,4 3,0 Maschi Femmine 7,8 7,3 5,9 5,5 Le persistenti difficoltà per quanto riguarda il mercato del lavoro giovanile, già evidenziate nel commento sull andamento degli occupati, trovano riscontro anche nei dati sulla disoccupazione (la cui disaggregazione per classi di età è però disponibile fino al quarto trimestre 2018): il

5 tasso in un anno sale infatti dal 22,5% al 23,9% e tale crescita risulta confermata anche dal tasso 15-34, che oltre a una maggiore robustezza nella stima fornisce probabilmente una fotografia più corretta in un mercato del lavoro dove l effettivo ingresso avviene a un età sempre più avanzata: la percentuale di giovani tra i 15 e i 34 anni di età attivamente in cerca di lavoro e disponibili a lavorare da subito sul totale dei giovani anni occupati o disoccupati è pari al 12,, in aumento rispetto all 1 del quarto trimestre Nel commentare i dati sulla disoccupazione giovanile non va dimenticato che la maggior parte degli individui in questa fascia di età è inattivo perché ancora impegnato nello studio: se calcolassimo la percentuale di giovani disoccupati sul totale della popolazione di riferimento otterremmo il 7, sia per la fascia sia per quella Un altro indicatore spesso utilizzato per monitorare la condizione del mercato del lavoro giovanile è la percentuale di individui di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non sono impegnati in un percorso formativo (i cosiddetti NEET): in Lombardia tale quota è pari al 15, nel quarto trimestre 2018, in lieve calo su base annua e decisamente inferiore al dato nazionale (22,5%), ma comunque più elevata rispetto alla media UE (12,9% nel 2018). 40 Tasso di disoccupazione giovanile - Lombardia ,5 23, , ,9 11,0 12, Fonte: elaborazioni Unioncamere Lombardia su dati FdL-Istat Il calo della disoccupazione registrato in Lombardia, seppur lento, rappresenta un segnale importante anche perché accompagnato da una crescita dei livelli di partecipazione al mercato del lavoro: il tasso di attività in un anno passa infatti dal 71,9% al 73,, incremento condiviso da entrambe le componenti di genere (80,6% per gli uomini e 65,4% per le donne). Ciò significa che il sistema produttivo regionale è in grado di assorbire una quota crescente delle forze di lavoro (occupati e disoccupati) nonostante questo bacino venga alimentato da un flusso in aumento di persone che provengono dall area dell inattività ,3 Tasso di attività (15-64) per sesso - Lombardia Totale Maschi Femmine 79,4 80, ,2 59,9 71,9 64,3 73,1 65,4 55

6 Tuttavia rimangono ancora ampi margini di miglioramento nel mercato del lavoro lombardo: se ai disoccupati sommiamo gli occupati che hanno accettato un part-time in assenza di un lavoro a tempo pieno (450 mila circa, in forte crescita rispetto al 2008), e gli inattivi che non cercano lavoro ma sono disponibili a lavorare oppure cercano lavoro ma non sono disponibili a lavorare subito (le cosiddette forze di lavoro potenziali: circa 200 mila individui) otteniamo circa un milione di persone a cui manca, del tutto o in parte, un lavoro. 120 Ore di CIG autorizzate (milioni) - Lombardia Ordinaria Straordinaria Deroga Fonte: elaborazioni Unioncamere Lombardia su dati INPS Le ore di Cassa Integrazione autorizzate nel primo trimestre 2019 sono 9,2 milioni, in calo del -13, su base annua: prosegue quindi il trend di diminuzione degli ultimi anni, sebbene tale processo evidenzi un rallentamento rispetto alle riduzioni più marcate che avevano caratterizzato i trimestri precedenti. In parte ciò potrebbe essere dovuto al raggiungimento di un livello fisiologico nell utilizzo dello strumento (il dato è ormai vicino ai livelli pre-crisi), ma alcuni segnali portano qualche elemento di preoccupazione in più: torna infatti a crescere la componente ordinaria (5,1 milioni di ore complessive, +1) dopo una lunga serie di variazioni negative, con l eccezione del quarto trimestre Prosegue invece il calo della componente straordinaria (4,1 milioni di ore, -31,), l accesso alla quale è però stato limitato da modifiche normative negli anni scorsi, mentre la componente in deroga risulta sostanzialmente azzerata per via del mancato rifinanziamento da parte del legislatore.

7 Fonte dei dati: Istat - banca dati I.Stat (dati.istat.it) Inps - Osservatorio sulle ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni ( GLOSSARIO Forze di lavoro Occupati Persone in cerca di occupazione Inattivi Tasso di occupazione Tasso di attività Tasso di disoccupazione Insieme delle persone occupate e delle persone in cerca di occupazione. Persone di 15 anni e più che nella settimana di riferimento: hanno svolto almeno un ora di lavoro in una qualsiasi attività che preveda un corrispettivo monetario o in natura; hanno svolto almeno un ora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare nella quale collaborano abitualmente; sono assenti dal lavoro (ad esempio, per ferie o malattia). I dipendenti assenti dal lavoro sono considerati occupati se l assenza non supera tre mesi, oppure se durante l assenza continuano a percepire almeno il 5 della retribuzione. Gli indipendenti assenti dal lavoro, ad eccezione dei coadiuvanti familiari, sono considerati occupati se, durante il periodo di assenza, mantengono l attività. I coadiuvanti familiari sono considerati occupati se l assenza non supera tre mesi. Persone non occupate tra 15 e 74 anni che: hanno effettuato almeno un azione attiva di ricerca di lavoro nei trenta giorni che precedono l intervista e sono disponibili a lavorare (o ad avviare un attività autonoma) entro le due settimane successive all intervista; oppure, inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla data dell intervista e sono disponibili a lavorare (o ad avviare un attività autonoma) entro le due settimane successive all intervista, qualora fosse possibile anticipare l inizio del lavoro. Persone che non fanno parte delle forze di lavoro, ovvero quelle non classificate come occupate o in cerca di occupazione. Percentuale di popolazione occupata rispetto al totale della popolazione in età lavorativa (da 15 a 64 anni). Percentuale di popolazione appartenente alle forze di lavoro rispetto al totale della popolazione in età lavorativa (da 15 a 64 anni). Rapporto percentuale tra le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro.