Viaggio nella Bergamo Romana

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Dorotea Pala
4 anni fa
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1 ISTITUTO COMPRENSIVO GABRIELE CAMOZZI Scuola primaria G.Rosa Anno scolastico 2018/2019 classi quarte Visita d istruzione Bergamo Alta Viaggio nella Bergamo Romana

2 Cosa abbiamo fatto? Testo di Alberto Boni Il 16 aprile le classi Zaffiri e Smeraldi sono andate in Città Alta a visitare la mostra BERGOMVM, gli scavi archeologici del Foro Romano e il Campanone. Le classi hanno preso l autobus e poi hanno raggiunto Piazza Vecchia a piedi. Noi Zaffiri abbiamo cominciato col visitare la mostra BERGOMVM insieme ai maestri Paolo e Mafalda. Durante la visita ci ha guidati una guida di nome Chiara. Inizialmente Chiara ci ha mostrato la mappa di Bergamo ai tempi dei Romani e ci ha presentato i colli su cui erano costruite le città; ci ha raccontato che i Romani seppellivano i morti nelle necropoli ed avevano paura degli spiriti e dei fantasmi perciò li ricordavano più volte all anno.

3 Abbiamo anche potuto vedere una parte di pavimento in mosaico con raffigurata la testa di medusa che era stata trasformata in un mostro il cui sguardo pietrificava ogni essere vivente; ci è stato quindi raccontato come si costruiva un mosaico con tanti pezzettini di pietra colorati. Chiara ci ha raccontato come erano fatte le tombe dei Romani e ne abbiamo viste due all interno di alcune vetrine; abbiamo scoperto che i Romani nelle tombe mettevano del cibo, delle monete, dei vasi di ceramica, del profumo e degli oggetti che potevano servire nell aldilà al defunto. Abbiamo visto delle anfore nelle quali i Romani trasportavano il vino sulla testa, alcune parti di statuette in terracotta e in bronzo. Mi sono molto piaciute le statuette dei gladiatori anche perché so che a Bergamo c era l arena dove si svolgevano molti spettacoli con i gladiatori. Chiara ci ha mostrato anche dei gioielli per esempio spille, anelli, fibbie.

4 Alcuni oggetti che abbiamo visto erano interi, altri no, altre erano ricostruzioni. La visita è stata molto interessante la guida era molto chiara come il suo nome. Durante la visita ho fatto una domanda alla guida e ho cercato di leggere le etichette vicino agli oggetti per capire meglio l epoca romana. Finita la mostra siamo scesi per le scale del Palazzo della Ragione, abbiamo incontrato mia mamma (un architetto che ha collaborato nel ritrovamento dei resti della Bergamo Romana) che ci ha portato a visitare gli scavi archeologici sotto il palazzo di Potestà in Piazza Vecchia. Ci è stato spiegato subito che la città di Bergamo romana si trovava alcuni metri sotto le strade su cui camminiamo oggi; ogni popolo che arrivava dopo distruggeva quello che trovava e riutilizzava i materiali per costruirci sopra la sua città. Infatti quando siamo entrati a vedere la zona degli scavi abbiamo camminato su una passerella perché sotto prima delle murature romane c era il vuoto.

5 Silvia ci ha fatto subito notare due grandi pietre bianche lisce e lavorate e ci ha spiegato che quelle costituivano l ingresso del Foro Romano della città di Bergamo; ci ha fatto vedere un lungo muro(più di 25m) che era la parete di confine della grande piazza. Il Foro Romano era il centro della città e qui la gente si incontrava, scambiava le merci, amministrava la giustizia. La maestra Monya a scuola ci ha fatto vedere una foto di come era il foro in epoca romana: una grande piazza, botteghe, edifici con grandi portici e colonne. La mamma ci ha raccontato che durante gli scavi archeologici sono stati trovati basamenti e basi di colonne in pietra bianca che erano le parti dei portici, ci ha però detto che i basamenti sono stati rinterrati per alcuni motivi mentre le basi di colonna le abbiamo potuto vedere in un angolo dello scavo. Vicino al muro lungo 25m c erano altri muri che ci è stato spiegato che erano le pareti delle botteghe

6 che stavano sulla piazza del foro, questi muri però sono stati in parte distrutti quando è stata spiegata che erano le pareti delle botteghe che stavano sulla piazza del foro ; questi muri però sono stati in parte distrutti quando è stato costruito il Campanone. Noi dalla passerella vedevamo sia i muri Romani sia il muro del Campanone costruito 1300 anni dopo. Negli scavi abbiamo anche visto tanti canali per l acqua:alcuni in piombo,altri in pietra,altri in ceramica ;alcuni erano di epoca romana, altri più sopra erano di altre epoche. L acqua in questa parte della città era importante per far funzionare tutte quelle attività. Infatti abbiamo anche visto delle tombe e ci è stato raccontato che durante gli scavi archeologia sono stati trovati parti di vasi, monete e gioielli. Dopo la visita al Foro, mia mamma, l architetto Gaggioli, ci ha salutato e noi siamo saliti sul Campanone in ascensore ;l ascensore è vetrato e

7 durante la salita si possono vedere le murature interne della torre. La torre era stata costruita come torre militare poi è diventata la torre della città e ci hanno fatto la campana che pesa più di 500kg;questa campana suonava ogni sera alle ore 22:00 quando si chiudevano le porte della città e quando si riuniva il Consiglio Comunale. Oggi la campana suona ogni ora,ogni mezz ora e ancora ogni sera alle 22:00. E stata molto bello vedere dall alto Piazza Vecchia, il Duomo,S.Maria Maggiore, la Cappella Colleoni, la Rocca la Torre del Gombito, il panorama il quartiere di Monterosso. Finita la visita siamo scesi lungo i 236 gradini per tornare in Piazza Vecchia. Qì abbiamo incontrato gli Smeraldi e siamo andati al parco dove abbiamo mangiato e giocato. Poi abbiamo percorso le vie principali di Città Alta e siamo entrati in un negozio; qui siamo scesi per una scaletta e allo stesso

bianco e nero appartenente a una casa romana di un nobile.

8 livello della strada in pietra romana che abbiamo visto al Foro Romano abbiamo potuto ammirare un pezzo di pavimento in mosaico bianco e nero appartenente a una casa romana di un nobile. Finita la visita siamo tornati a scuola. Alcune foto della giornata

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14 Gli insegnanti ringraziano la mamma di Alberto Boni (architetto Silvia Gaggioli) che ha gentilmente messo a disposizione le sue competenze per permetterci di vedere la presenza romana nei ruderi del foro di Bergamo

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