A) PRESENTAZIONE DEL PROGETTO CHE SI INTENDE SUPPORTARE
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- Tito Mazza
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1 SCHEDA (C1) SERVIZI A SUPPORTO DELLA PROGETTAZIONE SOCIALE, DI PROGETTI DI SVILUPPO O DI PROGETTI DI RILEVANZA SOVRA-PROVINCIALE CENTRO DI SERVIZI DI RAVENNA PROGETTO: N. 16 Defibrillatori A) PRESENTAZIONE DEL PROGETTO CHE SI INTENDE SUPPORTARE TIPOLOGIA DEL PROGETTO CHE SI INTENDE SUPPORTARE barrare la casella di riferimento x progettazione sociale progetto di sviluppo progetto di rilevanza sovra -provinciale 1) CONTESTO, AMBITO, ANALISI E MOTIVAZIONI RELATIVI AL PROGETTO Il progetto nasce dall esigenza di intervenire in modo tempestivo ed efficace nei casi di persone colpite da arresto cardiocircolatorio, in modo da salvare il maggior numero di vite umane. L arresto cardiocircolatorio è una delle principali cause di morte nei paesi industrializzati. In una buona percentuale dei casi la morte per ACC passa prima attraverso due ritmi cardiaci particolari: la fibrillazione ventricolare o la tachicardia ventricolare senza polso. La possibilità di salvare persone colpite da ACC si riduce del 10% per ogni minuto che passa dall inizio dell evento. La maggior parte dei servizi di ambulanza attrezzata in una città media, ha un tempo di intervento medio non inferiore ai 10 minuti, che aumenta se si considera anche il tempo impiegato da eventuali primi soccorritori a dare l allarme al 118. Le uniche tecniche capaci di interrompere i processi degenerativi attivati nell ACC sono: l allarme precoce, la rianimazione cardiopolmonare, la defibrillazione precoce e la rianimazione avanzata precoce. La percentuale di sopravvivenza delle persone colpite da ACC che giungono al ricovero ospedaliero aumenta significativamente se la defibrillazione precoce è stata somministrata entro i primi 8 minuti dall arresto cardiaco. L ottimale sarebbe di trattare entro i 5-7 minuti la persona in ACC mediante Defibrillazione Precoce e Rianimazione Cavedio Polmonare eseguite da primi soccorritori, opportunamente addestrati, in attesa dell arrivo del soccorso avanzato. La defibrillazione in Italia è sempre stata considerata una procedura di esclusiva competenza medica, in virtù del riconoscimento della fibrillazione ventricolare tramite l interpretazione del tracciato elettrocardiografico. Da qualche anno la defibrillazione non è più un atto di competenza medica dato che, grazie all ausilio di speciali apparecchi chiamati Defibrillatori semi automatici (DAE), non solo il personale sanitario non medico, ma anche quello non sanitario può compierla. Le caratteristiche tecniche dell apparecchiatura non lasciano alcun margine di discrezionalità all operatore: forniscono autonomamente la diagnosi e la terapia più indicata e l operatore svolge quindi esclusivamente un operazione manuale, meramente esecutiva di quanto stabilito dalla macchina. La legge nazionale n.120/2001 ha consentito l uso del DAE in sede
2 extraospedaliera anche al personale sanitario non medico, nonché al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardiopolmonare. Sul territorio del Distretto di Faenza, precisamente nel Comune di Brisighella, fu avviata già nel 2001 una esperienza pilota, sostenuta dal CSV, che ha dato sicuramente risultati positivi in termini di mobilitazione dei volontari, diffusione della cosiddetta cultura dell emergenza precoce, e che ha anche registrato un intervento operativo con esito positivo. Quell iniziativa ebbe luogo facendo tesoro di esperienze analoghe realizzate sia a livello nazionale che internazionale e si è estesa, con il sostegno del Csv, al Comune di Faenza attraverso l impegno dell associazione Amici della Cardiologia, a quelli di Cotignola e di Barbiano promossa dall associazione Vita Cuore Vivo, a Lugo dove il Coordinamento delle Associazioni di Volontariato intende formare 12 volontari. Le modalità di organizzazione, per quanto riguarda il progetto 2006, appaiono dettate da impostazioni leggermente diverse. A Cotignola e Barbiano il programma prevede di formare un numero il più alto possibile di volontari ( ne hanno già formati 60 e intendono formarne altri 30) e di collocare i defibrillatori, che attualmente sono cinque, in luoghi di pubblico accesso facilmente raggiungibili dai volontari, oppure trasportati da operatori di vari servizi pubblici nel loro lavoro di presidiamento del territorio, o ancora dai volontari durante manifestazioni di massa: l obiettivo è di creare, nel prossimo futuro, un servizio volontario di emergenza precoce che sappia svolgere mansioni e attivare manovre più complesse e sia dotato di piccole attrezzature quali la pocket mask. o il first responder kit. A Lugo l organizzazione del servizio è stata pensata in funzione della richiesta avviata da alcuni supermercati, già attivi sul fronte dei servizi assistenziali in favore delle persone più anziane. Il defibrillatore sarà installato presso la struttura commerciale e presidiato dai volontari. La formazione dei volontari è affidata a personale esperto IRC che ne certifica l omogeneità, sul territorio provinciale, con i protocolli stabiliti dal Servizio 118, e la connessione dei defibrillatori con la banca dati della AUSL. 2) SOGGETTI promotori: Associazione Vita Cuore Vivo di Barbiano; Coordinamento delle odv di Lugo. destinatari /beneficiari: tutti i cittadini di Barbiano e Cotignola in quanto l organizzazione del servizio ha carattere universale; i cittadini che frequentano il supermercato in questione dato che i defibrillatori restano collocati al suo interno. altri soggetti coinvolti: gruppo medici di base di Barbiano; medici di base di Cotignola; medici del reparto cardiologia dell ospedale di Lugo; servizio 118 dell AUSL di Ravenna, Centro Sociale Il Tondo di Lugo. B) SERVIZI A SUPPORTO DEL PROGETTO 3) OBIETTIVO GENERALE DEL SUPPORTO Formare volontari laici che sappiano soccorrere persone colpite da arresto cardio circolatorio e fare manovre di pronto intervento con il Defibrillatore. Estendere la sensibilità e l abilità verso le pratiche di emergenza precoce.
3 4) ORGANIZZAZIONE A SUPPORTO DEL PROGETTO Il supporto organizzativo e gestionale che il Csv predispone per tutti i progetti di rete, di sviluppo e sovraprovinciale prevede l impegno professionale del responsabile dell Area Progettualità sociale (dipendente primo livello contratto del commercio full time), e di tre coordinatori con contratto di collaborazione a progetto, con quantità dell impegno ancora da definire. Questa struttura piuttosto agile svolge il complesso delle azioni necessarie alla progettazione del supporto del Csv, il coordinamento, la documentazione del progetto ed una parte della valutazione. Progettazione. Nel percorso per la programmazione annuale il Responsabile d Area ed un progettista guidano i gruppi di discussione da cui nascono le reti di progetto, raccolgono le idee progettuali ancora grezze, propongono e promuovono nuove collaborazioni oltre a quelle ipotizzate originariamente, favoriscono e moderano il confronto fra le associazioni ed i partner già coinvolti sui contenuti del progetto di rete/sviluppo e sulle relative azioni. Scrivono la scheda progettuale per il Co.ge. Coordinamento. Il coordinatore di progetto ha mansioni di tessitura di relazioni positive fra i vari soggetti coinvolti nell iniziativa, coordinamento e motivazione dei volontari impegnati, ricerca e prima formazione di nuovi volontari (attenzione presente in ogni progetto, anche quelli privi di specifiche azioni di people raising), convocazione e verbalizzazione degli incontri di preparazione e verifica delle azioni, supporto generale ai volontari nell esecuzione delle azioni, primo controllo di gestione di tutte le fasi del progetto. La figura professionale del coordinatore sa anche mediare eventuali conflitti che possono sempre insorgere fra persone o associazioni; garantisce la continuità del progetto ed è il primo responsabile della traduzione degli obiettivi del gruppo in azioni concrete; tiene i rapporti con tutti i servizi del Csv. Documentazione. Una delibera del Consiglio Direttivo del 2000 istituisce per ogni progetto il quadernoprogetto, cioè rende obbligatorio uno strumento di raccolta ordinata dei documenti inerenti al progetto in tutti i suoi momenti: scheda inviata al Co.ge, comunicazione di approvazione, comunicazione di avvio spedita alle associazioni proponenti, convocazioni delle riunioni, piano esecutivo comprendente il dettaglio delle azioni, copia dei contratti, delle ricevute, delle fatture, dei materiali promozionali prodotti, ecc. Il quadernoprogetto è curato dal coordinatore di progetto, con la supervisione del responsabile d Area. Possono consultare liberamente i libri-progetto i membri del Consiglio Direttivo (possono in tal modo farsi rapidamente un idea dell andamento del progetto), i Revisori che se ne servono per reperire rapidamente i documenti amministrativi in sede di revisione periodica, l operatore amministrativo che prima di effettuare un pagamento relativo alle azioni di un progetto effettua un controllo incrociato di pertinenza con l ultimo piano esecutivo concordato fra le associazioni e conservato nel quaderno. Valutazione. Lo staff dei collaboratori dell Area progettualità sociale promuove e coordina i momenti di valutazione del progetto e del supporto del Csv al progetto, come meglio descritti al paragrafo c). 5) AZIONI
4 TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ PREVISTE consulenza promozione formazione x ricerca informazione documentazione progettazione tecnico - logistici 5.1. AZIONE 1 FORMAZIONE obiettivi specifici: formazione di 30 nuovi volontari a Barbiano, re-training di 12 già esperti; formazione di 12 nuovi volontari a Lugo. destinatari: volontari. modalità di erogazione e di accesso del servizio: i moduli formativi IRC sono definiti dai medici e tecnici dell equipe di Unità Coronarica di Faenza e del reparto di Cardiologia di Lugo. Ogni modulo consente la formazione di 4 volontari. Nelle azioni di aggiornamento il numero di volontari sale a 6. tipologia dei prodotti previsti: un opuscolo con istruzioni standard. risultati attesi: data l esperienza degli anni passati l obiettivo di 30 nuovi volontari per Barbiano-Cotignola, appare molto realistico; per l azione di Lugo, il Centro Sociale Il Tondo ha già selezionato i 12 volontari e dunque è atteso l accordo operativo con il reparto di Cardiologia. tipologia delle risorse umane impiegate e loro ruolo: operatori sanitari in possesso di brevetto IRC segnalati dai reparti ospedalieri di competenza in accordo con il servizio 118 della AUSL. attività di supporto: il CSV stilerà i contratti ai formatori; sosterrà le associazioni promotrici nella raccolta fondi organizzata per l acquisto dei defibrillatori; i Comuni di Barbiano, Cotignola e Lugo conducono azioni di promozione fra i loro concittadini. connessione con altri settori, Centri di servizio, altri soggetti: la collaborazione più utile e vincolante è quella con il 118 in quanto devono condividere le stesse procedure, le stesse banche dati, gli stessi protocolli. C) VALUTAZIONE 6) SOGGETTI, MODALITA E STRUMENTI DELLA VALUTAZIONE Obiettivo principale della valutazione è la raccolta di dati, di opinioni e considerazioni dei volontari e/o di testimoni privilegiati che hanno concorso a realizzare il progetto, utili per l eventuale ri-progettazione. In particolare, l interesse del Csv e delle Odv promotrici del progetto sarà quello di monitorare il PROCESSO di realizzazione delle singole azioni progettuali ed il SUPPORTO fornito dal Csv al fine di: A) valutare le procedure di partecipazione dei volontari nella progettazione e nella realizzazione delle singole azioni progettuali; B) valutare il raggiungimento degli obiettivi prefissati, analizzando gli elementi che hanno favorito oppure ostacolato l azione progettuale;
5 C) valutare l impatto e le ricadute dell azione progettuale sulle odv promotrici del progetto per quanto riguarda le relazioni con altre odv e altri soggetti pubblici o del Terzo Settore, le competenze maturate, la coesione interna all Associazione, ecc. D) valutare l impatto sui destinatari finali analizzando l utilità ed i cambiamenti prodotti dall azione progettuale nei loro confronti. Il Csv ha deciso di dedicare all attività di valutazione dei progetti il lavoro di un apposita figura professionale: un collaboratore del Centro ha, infatti, seguito il corso di formazione dedicato allo studio dello strumento di valutazione dei progetti sociali predisposto dall Iress. Questo operatore, che collaborerà con il responsabile dell Area Progettualità sociale del Csv, appronterà e proporrà alle Odv promotrici del progetto il Questionario di valutazione dei progetti sociali predisposto dall Iress. L avvio della procedura di valutazione, la discussione dei dati raccolti, le considerazioni finali saranno sempre discusse congiuntamente fra il Responsabile della Progettazione Sociale, l esperto della valutazione, il coordinatore del Progetto, i volontari delle odv promotrici. Ulteriori strumenti di valutazione del progetto possono essere concordati in itinere con le associazioni coinvolte nel progetto stesso.
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