P.R.G. approvato dalla G.R.Veneto con Del. n del e Del. n. 251 del coordinato con:
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1 COMUNE DI CALDOGNO Provincia di Vicenza P.R.G. Prontuario degli Interventi Edilizi ed Urbanistici nelle Zone Rurali IL SINDACO rag. Marcello Vezzaro IL SEGRETARIO dott. Michelangelo Pellè RESP. SETTORE URBANISTICA geom. Giandomenico Breccia P.R.G. approvato dalla G.R.Veneto con Del. n del e Del. n. 251 del coordinato con: variante n. 16, trasposizione cartografica e coordinamento delle varianti precedenti, approvata con Del. C.C. n. 19 del , in vigore variante n. 17 approvata dalla G.R.Veneto con Del. n del e Del. n. 571 del , in vigore variante n. 18 approvata con Del. C.C. n. 3 del , in vigore PROGETTISTA arch. Ilario Faresin variante n. 19 approvata dalla G.R.Veneto con Del. n. 922 del e Del. n del , in vigore variante n. 20 approvata con Del. C.C. n. 30 del , in vigore variante n. 21 approvata con Del. C.C. n. 13 del , in vigore variante n. 22 approvata con Del. C.C. n. 47 del , in vigore COLLABORATORE arch. Stefano Fochesato variante n. 23 approvata con Del. C.C. n. 22 del , in vigore variante n. 24 approvata con Del. C.C. n. 37 del , in vigore variante n. 25 adottata con Del. C.C. n. 3 del Piano Particolareggiato e Piano di Recupero di iniziativa pubblica Piazza del Capoluogo, approvato con Del. C.C. n. 43 del e s.m.i. Programma Integrato di Riqualificazione Urbanistica, Edilizia ed Ambientale "Caldogno- Parco Urbano" approvato dal Presidente della G.R.Veneto con decreto n. 420 del Cod. Elab E-ur-xx-00 data elaborato: aprile 2008
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3 PRONTUARIO DEGLI INTERVENTI EDILIZI ED URBANISTICI NELLE ZONE RURALI PREMESSA Il presente prontuario vuole essere una indicazione pratica circa i criteri di progettazione da impiegarsi nell edificazione. Esso costituisce la necessaria integrazione delle norme di attuazione del P.R.G. in virtù di quanto disposto dall art. 10 della L.R. 24/85 Tutela ed edificabilità in zone agricole nel senso proprio espresso nel comma 4 del suddetto articolo: i regolamenti edilizi dei comuni interessati dovranno definire le essenziali caratteristiche tipologiche, costruttive, formali della edificazione in zona agricola. Il prontuario è stato costruito sul concetto di tipizzazione che ha permesso di pervenire alla logica di base della cultura costruttiva locale, individuandone le tipiche caratteristiche costruttive. Il prontuario è un repertorio di indicazioni progettuali per l edificato residenziale, all interno di una normativa adattabile a ciascuna situazione tipo. 1 INTERVENTI SULL EDIFICATO Materiali e tecnologie Negli interventi di recupero (compresi gli ampliamenti) del patrimonio edilizio esistente, vanno utilizzati i medesimi materiali e finiture riscontrabili nell edificio preesistente. L utilizzo di altri materiali e tecnologie, se opportunamente motivato, deve essere sottoposto ad esplicito giudizio di congruità e compatibilità. Le soluzioni proposte saranno documentate mediante particolari costruttivi, descrizioni analitiche e campionature, che andranno a corredo dell istanza di concessione od autorizzazione edilizia. I criteri che informano la progettazione sono sostanzialmente orientati al vernacolare e ad un corretto inserimento ambientale. Solo su richiesta del progettista e successiva verifica degli organismi di controllo, sarà possibile ipotizzare l utilizzo di metodiche e tecniche moderne, pur sempre relazionate al contesto urbanistico e territoriale Struttura Strutture verticali Negli interventi di recupero vanno conservate o ripristinate le murature perimetrali e quelle interne, corrispondenti alle partiture originarie dell edificio. Per le murature portanti, va di norma esclusa la sostituzione, tranne nel caso di strutture non recuperabili. Sono ammessi interventi di rinnovo e 1
4 sostituzione solo nel caso di strutture collassate, procedendo per tratti limitati con la tecnica del cuci e scuci. Per le pareti interne non portanti è ammessa la sostituzione con muratura di mattoni forati. Andranno ripresi materiali e tecniche tradizionali (pietra, mattoni;...) consentendo tuttavia l utilizzo di altri materiali per la soluzione di particolari problemi igienici o statici. Per le nuove costruzioni, vanno di norma escluse le murature in cemento lavorato a faccia vista, rivestimenti in piastrelle, klinker o simili. Strutture orizzontali Va tendenzialmente scoraggiata la tendenza a sostituire i solai in legno con quelli in laterocemento. Tale operazione può essere ammessa negli edifici di minor valore tipologico e solamente nel caso di solai in legno già controsoffittati oppure nel caso di strutture collassate e non recuperabili. A tale scopo lo stato di conservazione dovrà essere opportunamente illustrato in sede di progetto edilizio Collegamenti verticali: vani scala Possono essere previsti vani scala completamente esterni al corpo di fabbrica, purché realizzati sullo spazio privato interno e limitatamente al piano primo. La relativa istanza dovrà essere però corredata da un dettagliato progetto delle sistemazioni esterne, con particolare riguardo per la successione e l articolazione del sistema connettivo (strada, varchi di ingresso, mutamenti di direzione, scale, pianerottoli,...) Involucro esterno Schema compositivo delle facciate Lo schema compositivo delle facciate è determinato dai moduli costruttivi dei vani (larghezza ed altezza), nonché dalle partiture e dimensioni dei fori. Per quanto concerne partiture e dimensioni dei fori di facciata, sono stati analizzati i casi più esemplari presenti della zona rurale, e da questi sono state desunte alcune regole costanti di plausibile significatività statistica, relative ai posizionamenti ed ai rapporti dimensionali compatibili per i diversi fori di facciata, rispettivamente porte e finestre. Negli interventi di recupero vanno mantenute le partiture e le dimensioni originarie delle forature esterne. Per le nuove costruzioni, le aperture vanno scelte prioritariamente fra quelle riportate negli abachi. I fori devono essere collocati simmetricamente rispetto alla mezzeria del modulo di facciata, e dovranno mantenere larghezza costante ai diversi piani. 2
5 Diversa, ovviamente, è la composizione dei fori per i rustici, caratterizzati da facciate molto particolari e diversificate in funzione della specializzazione e dell orientamento degli elementi costitutivi, vale a dire portico, stalla, fienile: il portico: determina un vuoto a piano terra ovvero a doppia altezza, con i soli elementi strutturali in evidenza e con la frequente peculiarità delle aperture voltate ad arco; la stalla: è un volume chiuso caratterizzato da forature di dimensioni molto esigue sul retro e maggiori sul fronte principale; il fienile: è completamente aperto sul fronte principale o sotto il portico, mentre sul retro è completamente chiuso oppure con un foro lineare molto limitato, sotto la gronda. Ogni intervento di recupero dovrà rispettare queste peculiarità, in particolare le pareti cieche sul retro dei fienili, il ritmo e la partitura dei piccoli fori sul retro delle stalle, ma soprattutto il grande senso di apertura della facciata principale dei portici e dei fienili. L eventuale chiusura dei grandi fori sulla facciata principale deve essere realizzata con un arretramento del nuovo portamento rispetto al filo di facciata, in modo da mantenere una zona d ombra per la sottolineatura dei grandi fori originari. Nell esecuzione di tale tamponamento sono da preferirsi paramenti leggeri, quali pareti completamente vetrate o pannellature in legno. Sono senz altro da escludere le grandi finestrature a nastro. Finestre, porte, portoni carrai Le dimensioni delle finestre dei locali di abitazione variano in relazione alla tipologia e all epoca di costruzione, (larghezza da 60 a 100 cm; altezza da 130 a 150 cm), conservando però un indice di verticalità (rapporto fra altezza e larghezza) intorno a 1.5. Come negli esempi più antichi e di maggior pregio, è ammessa l incorniciatura del foro mediante una fascia di intonaco in rilievo, anche arricchito da finiture. Le finestre delle soffitte e quelle degli annessi rustici sono generalmente più basse, con rapporto altezza/larghezza inferiore all unità. Come in certi esempi settecenteschi, tali finestre minori possono assumere forme curvilinee (oculi tondi od ellittici). Le porte di ingresso hanno forma rettangolare. Come nelle tipologie di maggior pregio, possono essere eventualmente previste con arco a tutto sesto, in relazione al senso di preminenza della facciata nel vicino contesto. Porte di dimensioni maggiori sono riscontrabili nei rustici, soprattutto nelle stalle, con larghezza fino a ml Quest ultime, come pure le caratteristiche aperture voltate ad arco dei portici, costituiscono utile riferimento per la formazione di portoni carrai. Serramenti L infisso della finestra tradizionale è costituito da due ante ripartite in specchi e protette da oscuri in legno fissati direttamente sulla muratura. 3
6 Tipico di tutto il territorio vicentino è l oscuro a libro, con le ante che si ripiegano a due nello spessore del muro e, quando sono aperte restano nascoste e protette dallo stipite. Negli interventi di recupero vanno mantenuti e ripristinati i serramenti esistenti. Quando si rendesse necessaria la sostituzione, si preferirà l adozione del serramento ad anta unica (con apertura del tipo anta-ribalta). Nelle nuove costruzioni le finestre verranno munite esclusivamente di oscuri in legno, eventualmente con la parte superiore vetrata. I portoni di accesso ad androni o autorimesse saranno realizzati in legno e secondo forme tradizionali. Solo in via eccezionale ed alla luce di circostanziata valutazione di compatibilità, potranno essere ammessi serramenti in ferro od in lega leggera, purché correttamente inseriti dal punto di vista architettonico, dando la preferenza ai colori scuri e opachi. In questo caso sarà necessario corredare i progetti edilizi di esaurienti particolari costruttivi e di idonea campionatura. Le inferriate, qualora non fossero quelle originali, dovranno presentare forme di estrema semplicità. 4
7 Rapporti Dimensionali dei Fori da Applicarsi Limitatamente alle Residenze a) Dimensioni tipo dei fori finestra Dall analisi delle dimensioni ricorrenti dei fori finestra negli edifici esistenti si è ricavata la matrice delle dimensioni consigliabili per le finestre nella composizione dei prospetti di edifici nuovi o ristrutturati. Assunte le dimensioni minime (60x60) e massime (90x120), lo studio del rapporto h/b (altezza / base) ha consigliato l adozione dell intorno compreso tra i 1,00 e 1,40 come ottimale. Le dimensioni tipo in cm. dei fori finestra sono quelle relative alle aree campite in grigio nel grafico sotto rappresentato. Sono ammesse le misure intermedie, purché il rapporto tra altezza e base non sia inferiore a 1,00 e superiore a 1,40. Le finestre a nastro sono ammesse solo in sottotetto o nelle facciate arretrate rispetto al filo esterno dei setti murari. 5
8 b) Dimensione tipo dei fori porta Dall analisi delle dimensioni ricorrenti dei fori porta negli edifici esistenti si è ricavata la matrice dei rapporti dimensionabili consigliabili per le porte nella composizione dei prospetti di edifici nuovi o ristrutturati. Lo studio del rapporto h/b (altezza / base) ha suggerito l adozione dell intorno compreso tra 2,10 e 2,40 come ottimale. Le dimensioni tipo in cm. dei fori porta sono quelle relative alle aree campite in grigio nel grafico sotto rappresentato. Sono ammesse le misure intermedie, purché il rapporto tra le altezze e la base non sia inferiore a 2,10 e superiore a 2,40. 6
9 c) Dimensioni tipo dei fori portone Dall analisi dei rapporti dimensionali dei portelloni dei fienili si è costruita la matrice dei fori portone consigliabili per i portoni nella composizione dei prospetti di edifici nuovi o ristrutturati. Lo studio del rapporto h/b (altezza / base) ha suggerito l adozione dell intorno compreso tra 0,85 e 1,00 come ottimale. Le dimensioni tipo in cm. dei fori portone sono quelle relative alle aree campite in grigio nel grafico sotto rappresentato. Sono ammesse le misure intermedie, purché il rapporto tra altezza e base non sia inferiore a 0,85 e superiore a 1,00. In ogni caso i portoni possono essere posizionati solo in arretrato rispetto al filo esterno dei paramenti murari. 7
10 Cornici e grondaie Le cornici possono derivare dal semplice prolungamento delle travi di copertura oppure dall intersecazione di più elaborate testate di travi sagomate. A seconda dei casi, lo sporto può essere così realizzato o facendo sporgere i puntoni del tetto o mediante spezzoni di travi ancorati alla muratura e agli arcarecci. Orditura principale (con teste più o meno sagomate), orditura minuta (arcarecci e carettini) e trama delle tavelline in laterizio vengono lasciate a vista. Facendo riferimento alla tradizione, è accettabile anche la soluzione del cornicione intonacato e sagomato con ossatura in legno e la soluzione della cornice a scaletta rovescia con mattoni a vista variamente disposti. Nei tetti a due falde la cornice laterale è normalmente realizzata lasciando semplicemente sporgere i canali del manto di copertura per metà della loro lunghezza. Dovendo realizzare un oggetto più pronunciato, si lascerà sporgere parte della struttura minuta del tetto. Le grondaie saranno a sezione semicircolare, in naturale. Nelle nuove costruzioni lo sporto dei cornicioni sarà compreso fra 30 e 60 cm., comunque in conformità con gli edifici contigui, ovvero in allineamento. Le cornici in legno saranno lasciate a vista, quelle in laterocemento verranno intonacate come le facciate. Comignoli Negli interventi di recupero vanno riportati i comignoli preesistenti. Nei rifacimenti delle nuove costruzioni si farà riferimento ai tipi proposti, desunti dalla tradizione locale, utilizzando muratura intonacata o prefabbricati in cotto. Non e consentito l uso di elementi in eternit, lamiera, pvc o simili, lasciati a vista, a meno che non si tratti di pezzi di piccola dimensione e defilati dalla vista. È opportuno raggruppare, per quanto possibile, le canne fumarie evitando il proliferare di comignoli isolati. Per gli sfiati verranno impiegati i terminali di aerazione in cotto. Abbaini e lucernari Sono consentiti sia i lucernari sul piano di falda sia gli abbaini non sporgenti dal colmo, comunque di dimensioni contenute. Dette strutture dovranno avere uno sviluppo massimo per ogni elemento non superiore a ml Logge e poggioli È attraverso il mantenimento (come pure la riproposizione, nelle nuove costruzioni) dei tipici balconi ottocenteschi, larghi poco più dell ampiezza di una porta finestra e generalmente poco profondi, con ringhiera in ferro lavorato o balaustra a colonnine in pietra. 8
11 Il piano di calpestio potrà essere realizzato in legno, in pietra, oppure in cemento armato rivestito. Nelle nuove costruzioni, non sono ammesse terrazze se non con le caratteristiche precedentemente descritte, mentre è consentita la realizzazione di logge rientranti rispetto al filo di facciata. Parapetti e ringhiere devono essere realizzati in ferro, o in legno, o in pietra Copertura Aspetti generali Negli interventi di recupero va mantenuta la copertura esistente. Eventuali rifacimenti, anche in caso di sopraelevazione, devono prevedere la conferma del modello preesistente oppure la riproposta di vicine tipologie. Nelle nuove costruzioni, la linea di colmo deve essere centrata sul corpo di fabbrica, e le falde devono essere uguali e simmetriche. La pendenza delle falde deve essere compresa tra il 30% ed il 45%, comunque in uniformità con gli edifici contigui ovvero in allineamento. La struttura può essere in laterocemento, anche se si suggerisce per quanto possibile l impiego del legno. Un felice compromesso può essere dato alla soluzione mista in laterocemento sull interno dei muri perimetrali e in legno per la parte sporgente, utilizzando spessori di travi. Il manto sarà realizzato in coppi, utilizzando possibilmente materiali di recupero. Non è di norma consentita l apertura di terrazze ricavate nella copertura. Sono assolutamente escluse le coperture piane Decorazioni Intonaco Negli interventi di recupero va ripreso l intonaco esistente. Nelle nuove costruzioni l intonaco va eseguito secondo le tecnologie tradizionali e va rifinito con la tinteggiatura. Non sono ammessi intonaci senza tinteggiatura e murature in calcestruzzo a vista. Tinteggiatura La fattura dei colori e delle tonalità va individuata in armonia con gli esempi della tradizione locale. In particolare si può scegliere tra avorio e grigio marmorino, giallo paglierino, ocra chiaro e terre gialle naturali, mattone chiaro, terre d ambra giallo-brune ed ocre rosse, rosso veneziano chiaro e terre bruciate. Sono escluse tonalità di colore composto con il blu, il verde, il viola, nonché i colori scuri o vivaci in genere. 9
12 I paramenti murari devono essere tinteggiati con un unico colore, con eventuali variazioni solo per marcapiani, rilievi o cornici. Marcapiani Di norma il marcapiano sarà realizzato mediante fasce di intonaco aggettanti di 1 o 2 cm. sulla parete, con forma lineare o sagomata, oppure mediante fasce solamente colorate. Elementi lapidei o lignei La sostituzione di elementi decorativi irrecuperabili in pietra locale o legno (lesene, davanzali, stipiti, ecc) dovranno eseguirsi solo nei casi di provato degrado, da dimostrare con una specifica analisi. Saranno in misura di massima da riutilizzare per i pezzi di sostituzione gli stessi materiali; per i casi di nuova edificazione l uso di materiali tipici, quali la pietra bianca e gialla di Vicenza, il rosso Asiago, il biancone, il rosa Asiago ed il Botticino, è sicuramente da indicare come il più corretto. Tutti i materiali lapidei sono da usarsi con le tipiche lavorazioni consolidate nell uso della zona: quali la bocciardatura con cordelle perimetrali, la levigatura fine, la spuntatura da eseguirsi sugli stipiti. È da evitare nel modo più assoluto l uso di graniti o di marmi lucidi, in quanto materiali e finiture non in uso nella zona. Gli elementi in legno da sostituire dovranno essere possibilmente rifatti a misura e forma degli originali. La coloritura superficiale dovrà essere sui toni bruni, evitando le tonalità troppo chiare e le tonalità troppo intense e scure. Gli sporti in legno nella ristrutturazione o nella nuova costruzione dovranno uniformarsi alla tipica tradizione locale, che fondamentalmente prevede le seguenti tipologie: 1) puntone con sovrastante tavolato; 2) puntone con muraletti in legno e sovrastanti tavelle in cotto a facciavista. Sono da conservare e da valorizzare, qualora le condizioni statiche lo consentano, eventuali architravi in legno sulle forature esistenti (tipologia ricorrente soprattutto nei fabbricati accessori: stalle e annessi rustici). 2 RECINZIONE E SISTEMAZIONE DELLE AREE SCOPERTE Recinzioni Le recinzioni di progetto o di ripristino di situazioni esistenti dovranno uniformarsi alla situazione tipica della zona. In particolare si prevede una parte piena con H max pari a ml. 0,30; la finitura sarà preferibilmente in intonaco lavorato a frattazzo, a composizione grezza. Sono escluse le finiture in calcestruzzo a facciavista di qualsiasi natura. Sono esclusi i graniti o le finiture eccessivamente elaborate dal punto di vista stilistico. 10
13 Viene inoltre escluso l uso del mattone a facciavista come formazione di finitura generale. L uso sarà consentito nei casi di rifacimenti o completamenti di muri esistenti ove tale tipologia eventualmente compaia. In questi casi l altezza di tali murature potrà, valutando il caso per caso, essere quella del muro originario, allo scopo di creare una continuità visiva e formale. In questi casi la finitura superiore in coppo con coperte e canali posti leggermente inclinati è consigliata come chiusura del bordo superiore. I colori dovranno uniformarsi a quanto esposto al punto 1.6 voce Tinteggiatura. Per le recinzioni prospicienti la viabilità con H max complessiva pari a ml comprensiva del suddetto muretto, potranno essere inserite ringhiere metalliche esclusivamente in ferro battuto zincato e verniciato con colori quali il nero opaco o il grigio antracite; sono da evitarsi le finiture lucide o l uso di ringhiere costituite da materiali plastici e da elementi in alluminio. Le reti metalliche possono essere inserite purché plasticate di color verde con stanti in ferro, con finiture come sopra. Questa tipologia viene indicata per le recinzioni interne; invece sul fronte strada sono da indicarsi sicuramente la tipologia della ringhiera metallica sopraccitata Pavimentazioni esterne 1) Percorsi e spazi di aree private I percorsi e le pavimentazioni dei piazzali e dei cortili delle aree di pertinenza di ciascuna unita immobiliare dovranno essere finite con uso di materiali e di modalità quali: 1 - finitura in ghiaino come proposta più elementare; 2 - uso di pavimentazione in porfido da usarsi: - in opera incerta su letto di cemento con stuccature fine dei giunti; - in cubetti con disegno a coda di pavone o altra modalità tipica di questa tecnica; 3 - in marmo in elementi a casellario ed a disegno bocciardato con o senza cordelle. I tipi di marmo, tenendo conto delle peculiari caratteristiche di gelività di ciascun materiale, saranno quelli sopracitati per le finiture esterne; si consiglia in particolare l uso della pietra di Prun lavorata a bocciardata o spuntata sul piano, liste o a disegno; 4 - uso di ciottolato in strisce, anche in abbinamento con altri materiali; 5 - uso di bettonelle limitatamente alle forme parallelepipedi ad imitazione del mattone, posate secondo la tecnica tipica del cotto: a spina-pesce, a coltello, a reticolo murato, ecc. Sono da escludersi il cemento grezzo, l uso di betonelle di forme e di colori disgiunti da quelli indicati nel punto 5, l uso di elementi in ghiaino lavato. L uso di quest ultimo può essere ammesso nella realizzazione di percorsi nel verde; è comunque escluso l uso dell asfalto. 11
14 2) Pavimentazione di spazi comuni Le pavimentazioni di spazi privati d uso comune da parte di residenti limitrofi dovranno tener conta delle indicazioni sopra citate. In questo caso si consiglia in particolare l uso di porfido in cubetti, abbinato possibilmente a fasce di marmo, con il presupposto di ricreare l ambiente urbano, degradato ed annullato alla data odierna. 12
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