Informazioni e Tendenze Immobiliari

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1 GIUGNO 2012 NUMERO 15 Informazioni e Tendenze Immobiliari 1. Introduzione In questo numero 1 Introduzione 2 Indagine 2012 Le famiglie romane e il mercato immobiliare Borsa Immobiliare di Roma 3 Le compravendite Tecnoborsa Agenzia del Territorio Fiups 4 Le locazioni Tecnoborsa Ministero dell Interno Idealista.it 5 I mutui Tecnoborsa Abi Crif Mutui.it Di grande rilievo è la doppia uscita dell Indagine Tecnoborsa 2012 sulle famiglie italiane con un focus sulla Capitale a cura della Borsa Immobiliare di Roma. I dati restituiscono un quadro che conferma il sostanziale trend decrescente delle transazioni tutte a livello nazionale ma con una lieve crescita in controtendenza a Roma, in particolare per quanto riguarda gli acquisti effettuati nel biennio E un Indagine unica in Italia perché, insieme alle transazioni, affronta anche il tema dei mutui e, oltre a quanto effettuato, sonda pure le intenzioni future delle famiglie. Anche per l Agenzia del Territorio l andamento non è certo positivo e, nel primo trimestre 2012, denuncia un calo di circa il 20% nelle transazioni effettuate, rispetto al primo trimestre Incoraggiante è, invece, l Indice Fiups il valore che indica le aspettative degli operatori e investitori sul trend del mercato immobiliare in Italia che segnala una tendenza alla stabilità ma con una lieve flessione nel primo quadrimestre del Sul fronte delle locazioni l Indagine Tecnoborsa indica una lieve ripresa del settore e, per la prima volta, si annulla il gap tra domanda e offerta; dal canto suo, Idealista.it sottolinea una novità per quanto concerne l offerta di affitti transitori che sono arrivati a coprire ormai il 60% del mercato. Un segnale di allarme sociale giunge, invece, dal Ministero dell Interno per quanto riguarda gli sfratti per morosità, cresciuti sensibilmente negli ultimi cinque anni. Sempre secondo Tecnoborsa, il 61,9% di coloro che hanno acquistato una casa ha fatto ricorso a un mutuo - valore inferiore rispetto a quanto riscontrato nell Indagine ed è scesa di circa 12 punti percentuali la quota di chi ha utilizzato più del 30% del reddito familiare per pagare i ratei, dato che conferma le difficoltà persistenti nell accesso al credito. Infine, secondo l Abi, a marzo 2012 sono cresciuti del 3% i finanziamenti per l acquisto di immobili, mentre Crif denuncia una vertiginosa discesa della domanda dei mutui a partire da gennaio 2009; concludendo, Mutui.it afferma che mediamente un finanziamento si attesta sul 50% del valore del bene acquistato.

2 2. Indagine 2012 Le famiglie romane e il mercato immobiliare Borsa Immobiliare di Roma Il 7,2 % degli intervistati ha acquistato un abitazione nel biennio di riferimento ( ) Il nostro Paese sta attraversando una forte crisi economica e, dunque, un periodo pieno di incertezze in cui però, nonostante tutto, gli italiani hanno sostanzialmente continuato, anche se con una comprensibile flessione, a credere nell investimento immobiliare. È necessario, inoltre, ricordare che, sempre in questo periodo, il sistema bancario ha adottato una forte e decisa politica restrittiva nell erogazione dei mutui. Ma venendo ai dati dell Indagine 2012, si tratta di un Indagine, unica in Italia, che analizza sia a livello nazionale che a Roma il rapporto delle famiglie nei confronti del mercato immobiliare; in particolare, gli argomenti che affronta sono: le transazioni effettuate e previste - cioè le compravendite e gli affitti e i mutui. Analizzando nello specifico le compravendite, a livello nazionale, dall ultima Indagine è emerso che solo il 2,4% degli intervistati ha acquistato un abitazione nel biennio e, dal confronto con le quattro precedenti Indagini Tecnoborsa, sembra che non si sia arrestato il trend decrescente; infatti, rispetto a quanto rilevato nel 2010, c è stato un ulteriore calo percentuale di poco più di 1 punto e di ben 4 rispetto al dato riscontrato nell Indagine 2004; ciò significa che, rispetto a cinque anni fa, le famiglie che hanno acquistato un abitazione si sono dimezzate. Per quanto riguarda Roma, si riscontrano dati nettamente diversi che vanno sottolineati: il 7,2 % degli intervistati ha acquistato un abitazione nel biennio di riferimento ( ), confermando un leggero trend crescente rispetto alle precedenti Indagini, certamente in controtendenza rispetto al dato nazionale. Senza alcun dubbio le famiglie romane hanno acquistato l abitazione principale (il 79,1% di coloro che hanno comprato); ma è anche rilevante il dato degli acquisti per investimento: infatti l 8,1% delle famiglie romane che hanno acquistato un immobile l ha fatto con una finalità ben precisa: investire i propri risparmi nel mattone. Un ulteriore 8,1% degli acquisti si riferiscono alla casa per le vacanze, mentre il restante 4,7% all acquisto di una casa per i parenti prossimi - dati che si riscontrano sostanzialmente anche a livello nazionale. Le case più richieste sono state i trilocali (46,5%) e i bilocali (29,1%); le abitazioni con quattro e più vani sono state scelte dal 19,7% degli acquirenti; i monolocali solo dal 4,7%. Dal confronto con quanto rilevato nel 2001 è interessante notare la forte crescita della richiesta di trilocali rispetto ai bilocali. Tra coloro che hanno acquistato una casa, il 61,6% ha dichiarato di aver fatto ricorso a un finanziamento o un mutuo, valore leggermente superiore a quello riscontrato nell Indagine 2011, ma di 2,4 punti percentuali inferiore a quanto rilevato nel il valore riscontrato per la città di Roma è allineato a quello medio nazionale. Prevalentemente ricorrono ai mutui/finanziamenti coloro che hanno acquistato un abitazione per parenti prossimi e il 63,2% di coloro che hanno acquistato un abitazione principale; questo è dovuto al fatto che chi acquista abitazioni destinate a questi due usi lo fa spinto da esigenze familiari e, quindi, è disposto anche a indebitarsi. Ben il 45,3% di coloro che hanno acquistato un abitazione ha ottenuto un mutuo che copre dal 41% al 60% del prezzo del bene; il 30,2% ha ottenuto una quota che va dal 21% al 40%; un ulteriore 24,5% ha acceso finanziamenti che vanno dal 61% all 80% del costo totale necessario all acquisto; infine, nessuno ha preso mutui che coprono più dell 80% del prezzo del bene. Il 75% delle famiglie che hanno acceso un mutuo negli ultimi due anni hanno impegnato mediamente fino al 30% del proprio reddito per il pagamento delle rate, contro il 60% rilevato nell Indagine 2011; anche questa è una conseguenza delle Informazioni e Tendenze Immobiliari Pag. 2

3 Il 4,6 % degli intervistati ha dichiarato di aver venduto un abitazione nel biennio politiche restrittive adottate degli istituti di credito e dell innalzamento del livello di prudenza delle famiglie italiane - e in particolare di quelle romane - in un periodo di incertezza economica e politica; il 9,4% ha utilizzato dal 30% al 40% del proprio reddito, il 7,5% ha impiegato tra il 40% e il 50% del budget familiare e il restante 7,5% oltre il 50%. Il 4,6 % degli intervistati ha dichiarato di aver venduto un abitazione nel biennio e coerentemente con quanto riscontrato per la domanda, anche per l offerta, cioè le vendite, nella città di Roma si assiste a un trend crescente, anche se di soli 0,2 punti percentuali, rispetto al 2011, ma diventano ben 2,2 punti se rapportati al dato rilevato nel Dai risultati emerge che la Capitale è un Comune piuttosto attivo; infatti, a livello nazionale risulta che hanno venduto un immobile nel biennio solo l 1,9% delle famiglie intervistate. Le vendite avvenute hanno riguardato prevalentemente le abitazioni principali (60,5% di coloro che hanno venduto), fenomeno in crescita rispetto a quanto riscontrato nella rilevazione precedente; seguite da quelle relative alle seconde case vacanze (18,4%) e alle le abitazioni destinate a parenti prossimi (13,2%); per ultime si trovano quelle per investimento (2,6%) - valore decisamente inferiore a quello rilevato nelle precedenti Indagini sia su Roma che su tutto il territorio nazionale. La motivazione predominante che induce alla vendita di un abitazione si riscontra essere ancora la sostituzione con un altra abitazione principale (52,6%), valore in crescita rispetto al periodo Rilevante anche la quota di chi ha venduto per bisogno di liquidità (18,4%), ma questo dato è leggermente in calo rispetto a quanto riscontrato nelle due Indagini precedenti. Il 7,9% di chi ha ceduto un immobile lo ha fatto per effettuare altri investimenti immobiliari; a parità di percentuale (5,3%) c è chi ha venduto per acquistare una seconda casa vacanze o per parenti prossimi; il 3,6% per poter fare investimenti finanziari. Continua il trend crescente dei nuclei familiari che negli ultimi anni hanno preso in locazione un abitazione e, nell Indagine attuale, il valore arriva a sfiorare il 3%. Spostandosi sul lato dell offerta, risulta che nel biennio sono saliti coloro che hanno dato in locazione un bene (2,3%), valore che ritorna ai livelli rilevati nell Indagine Per quanto riguarda le previsioni di acquisto di un immobile, il 3,2 % delle famiglie romane intervistate ha dichiarato di avere intenzione di acquistare un immobile residenziale nel prossimo biennio, dato che, raffrontato con le precedenti Indagini, registra una leggera flessione di 0,5 punti percentuali rispetto al 2010 e di 0,8 rispetto al Quanto all utilizzo degli immobili che le famiglie romane dichiarano di voler acquistare nel prossimo futuro, emerge una particolarità rispetto al dato nazionale: praticamente, a livello di intenzione, non compaiono le motivazioni che orienterebbero l acquisto verso una seconda casa vacanze o per parenti prossimi; dunque, a Roma, chi intende acquistare lo farà per comprare la prima casa o per mero investimento. Da tenere presente che la rilevazione Tecnoborsa è avvenuta su un campione significativo di 650 famiglie residenti nel Comune di Roma, nei mesi immediatamente successivi all inasprimento fiscale sugli immobili e, in particolar modo, sulle seconde case. Infine, spostando l analisi dalla parte dell offerta futura, emerge che l 1,1% delle famiglie intervistate ha intenzione di vendere un immobile nel biennio , valore che tocca il suo minimo storico. Dal confronto con il dato nazionale emerge che se le intenzioni dovessero essere confermate l offerta di immobili su Roma sarà inferiore a quella del resto del territorio nazionale (2,4%). In conclusione, si può affermare che gli italiani - e i romani ancor più - sono propensi e credono nell investimento immobiliare, anche in un momento difficile e colmo di incertezze come l attuale ma, al tempo stesso, evidenziano aspettative comprensibilmente ancora incerte. Informazioni e Tendenze Immobiliari Pag. 3

4 E necessario attuare politiche fiscali idonee e allentare la stretta creditizia attuata dal settore bancario; il settore immobiliare in Italia è fondamentale, in particolare a Roma che ha un grande bisogno di riqualificare il proprio patrimonio immobiliare per migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini e favorire in ogni modo lo sviluppo di un settore che è sempre stato uno dei fattori di traino economico. 3. Le Compravendite Tecnoborsa Solo il 2,4% degli intervistati ha acquistato un abitazione nel biennio esaminato e, confrontando l attuale Indagine con le quattro precedenti, sembra che non si sia arrestato il trend decrescente Nello scenario di luci e ombre che contraddistingue in questo periodo l economia in generale e, in particolare, il mercato immobiliare, si colloca l Indagine Tecnoborsa 2012 che presenta l analisi delle transazioni nel settore residenziale effettuate dalle famiglie negli anni e quelle previste per il con un ampia finestra sul credito immobiliare. Come per le passate edizioni, la ricerca è corredata da un puntuale raffronto con gli anni precedenti, per un arco temporale che abbraccia oltre un decennio. Valter Giammaria, Presidente Tecnoborsa, sottolinea come: Analizzando in modo specifico il comparto delle compravendite, è emerso che solo il 2,4% degli intervistati ha acquistato un abitazione nel biennio esaminato e, confrontando l attuale Indagine con le quattro precedenti, sembra che non si sia arrestato il trend decrescente; infatti, rispetto a quanto rilevato nel 2010, c è stato un ulteriore calo di 1,1 punti percentuali e di ben 4 punti rispetto al dato riscontrato nell Indagine 2004 per il biennio ; ciò significa che, rispetto a cinque anni or sono, le famiglie che hanno acquistato un abitazione si sono dimezzate. Bisogna sottolineare inoltre che ha aggiunto il Presidente per quanto riguarda le grandi città, e in particolare Roma, si riscontrano dati in controtendenza rispetto al nazionale: infatti, nella Capitale il 7,2% delle famiglie intervistate ha acquistato un abitazione, confermando un leggero trend, questa volta crescente, rispetto alle precedenti Indagini Tecnoborsa. Per quanto concerne l utilizzo dell immobile, al primo posto si trova come sempre l acquisto dell abitazione principale (77,2%), che supera notevolmente i valori registrati fino ad oggi; al secondo posto (8,7%), c è la motivazione come seconda casa vacanze che cresce leggermente rispetto all Indagine 2010, pur rimanendo al di sotto dei valori registrati nelle prime tre rilevazioni va ricordato che il periodo a cui si riferisce questo dato è precedente all entrata in vigore dell Imu che inasprisce la pressione fiscale, in particolare sulle seconde case; al terzo posto si trova l acquisto effettuato per investimento (6,9%); al quarto vi sono coloro che hanno acquistato una seconda casa per parenti prossimi (5,8%), dato che raggiunge il suo minimo storico. Andando ad analizzare le dimensioni delle abitazioni rispetto alla motivazione di acquisto, è emerso che chi acquista una casa per andarci a vivere sceglie tagli medio grandi; viceversa, chi compra casa per investire il proprio denaro o per andare in vacanza sceglie i monolocali o i trilocali; infine, l acquisto fatto per parenti prossimi è abbastanza trasversale e va dal monolocale al quadrilocale. Per quanto concerne, invece, la superficie degli immobili, gli appartamenti più richiesti sono quelli con superficie medio-piccola (fino a 70 mq) e media ( mq); a seguire, si trovano gli appartamenti medio-grandi ( mq) e grandi (oltre i 140 mq; dunque, la superficie media è di circa 80 mq, valore in calo rispetto a quello riscontrato nel 2010 da tener presente anche in considerazione della futura riforma del Catasto che legherà il fisco ai metri quadri piuttosto che al numero dei vani attuali. Inoltre, dal confronto con l Indagine 2010 emerge un forte calo di coloro che hanno scelto un abitazione dotata di un box/posto auto, cantina e/o soffitta, giardino condominiale e servizio di portierato, tutti fattori che contribuiscono alla crescita del prezzo dell immobile e del costo di gestione di esso; viceversa, si è Informazioni e Tendenze Immobiliari Pag. 4

5 Rispetto all Indagine 2011 Tecnoborsa sulle sei grandi città si evidenzia una migliore tenuta del mercato nei Comuni maggiori Agenzia del Territorio riscontrato un incremento per quanto riguarda l acquisto di case con terrazza/balcone e con ascensore condominiale. Invece, per quanto riguarda le vendite, la motivazione predominante che ha indotto a vendere un abitazione è ancora quella della sostituzione con un altra abitazione principale (47,2%), anche se il valore è in calo rispetto al periodo Rimane rilevante anche la quota di chi ha venduto per bisogno di liquidità (30,4%), ma pure questo dato è leggermente in calo rispetto a quanto riscontrato nelle due Indagini precedenti. Il 4,3% di chi ha ceduto un immobile nel biennio lo ha fatto per acquistare una seconda casa vacanze; il 3,7% per prendere una casa per parenti prossimi; il 2,5% per effettuare altri investimenti immobiliari ma nessuno ha venduto un immobile per fare investimenti finanziari. Dall incrocio tra il tipo di abitazione venduta e il motivo della vendita è emerso che il 71,6% di coloro che hanno venduto un abitazione principale lo hanno fatto per acquistare un altra abitazione principale; invece, coloro che hanno ceduto altre tipologie di abitazione lo hanno fatto principalmente spinti dal bisogno di liquidità, mentre negli anni precedenti lo facevano perlopiù per acquistare un abitazione principale. Per quanto concerne le previsioni per l anno il corso e il 2013, è emerso che il 4,7% degli intervistati ha intenzione di effettuare almeno una transazione nel biennio e, cioè, acquistare vendere, prendere in locazione, dare in locazione; mettendo a confronto l Indagine nazionale attuale con quelle precedenti, risulta pressoché immutata la percentuale rispetto a quanto rilevato nel 2010, che si attesta su un valore decisamente inferiore a quello delle analisi svolte negli anni precedenti. Invece, spostando l analisi dalla parte dell offerta futura, emerge che nel biennio il 2,4% delle famiglie intervistate ha intenzione di vendere un immobile, percentuale che ritorna al valore rilevato nel 2008 dopo il calo del La motivazione predominante che induce alla vendita di un abitazione è l esigenza di acquistare un altra abitazione principale (41,2%); al secondo posto c è chi pensa di vendere per bisogno di liquidità (31,4%); al terzo posto si trova chi intende vendere per fare altri investimenti immobiliari (9,8%); al quarto posto c è chi pensa di cedere un abitazione per acquistare una seconda casa per parenti prossimi (7,8%); al quinto posto c è chi pensa di vendere per fare degli investimenti finanziari (2%); infine, nessuno prevede di vendere per prendere una casa vacanze - molto probabilmente a causa del fatto che le famiglie, in questo momento, sono spaventate dall incremento delle tasse sulle seconde case e, quindi, le acquistano solo per metterle a reddito in modo tale da poter coprire i costi. In base al confronto con le Indagini precedenti, è scesa notevolmente la quota di chi intende vendere per acquistare un altra abitazione principale rispetto a quanto riscontrato nel 2010, anche se non si è tornati ai livelli del 2008 e del 2006; sale, invece, la percentuale di chi pensa di vendere per bisogno di liquidità, ma il valore rimane inferiore a quello riscontrato nel Dal confronto dell Indagine nazionale Tecnoborsa 2012 con le quattro precedenti ha concluso il Presidente Giammaria emerge un forte calo della quota di famiglie che hanno dichiarato di aver effettuato almeno una transazione nel biennio oggetto di analisi; infatti, c è stato un decremento di 4,9 punti percentuali rispetto al 2010 anno in cui sembrava che il mercato si stesse riprendendo e di ben 9,4 punti se si considera il Rispetto all Indagine 2011 Tecnoborsa sulle sei grandi città si evidenzia, però, una migliore tenuta del mercato nei Comuni maggiori. La flessione del mercato delle abitazioni registrata nel I trimestre 2012 pari al -19,6% mediamente non risparmia nessun ambito territoriale risultando, infatti, concorde il segno tra capoluoghi e comuni minori che esibiscono entrambi forti riduzioni del mercato. Dopo la crescita del +3,8% registrata nel IV trimestre 2011, i capoluoghi tornano a mostrare un calo con gli scambi che si riducono di un quinto (-20,0%). Per i comuni non capoluogo, invece, si accentua notevolmente il lieve calo rilevato nel Informazioni e Tendenze Immobiliari Pag. 5

6 Dopo la crescita del +3,8% registrata nel IV trimestre 2011 i capoluoghi tornano a mostrare un calo con gli scambi che si riducono di un quinto (-20%). Per i comuni non capoluogo si accentua notevolmente il lieve calo rilevato nel IV trimestre del 2011 Fiups Le previsioni complessive sull andamento del mercato immobiliare sono sostanzialmente stabili ma con qualche peggioramento IV trimestre del 2011 (era -0,8%) e il tasso di flessione si porta in questo trimestre a - 19,3%. Nelle diverse macro aree la situazione nel I trimestre del 2012 si presenta per il settore residenziale ovunque negativa. In particolare, i capoluoghi del Centro che avevano spuntato una crescita del +8,9% nell ultimo trimestre del 2011 mostrano una caduta delle transazioni del -21,5%. Dopo le buone performance rilevate nel III e IV trimestre del 2011, nella macro area del Sud, tornano in flessione sia i capoluoghi, -20,7%, sia i comuni minori, -20,3%. Al Nord, invece, si aggrava la discesa delle compravendite nei comuni minori nel IV trimestre del 2011(era -2,4%) e si registra un calo del -18,9%. Roma capoluogo nel I trimestre del 2012 registra una diminuzione delle compravendite residenziali del -20,6% rispetto il I trimestre del Scendono, anche, nella provincia nel suo complesso le compravendite del settore terziario - 44,8%, del settore commerciale -30,2% e del settore produttivo -28,9%. La città di Milano registra una discesa delle compravendite residenziali del -10,7% rispetto al I trimestre del Scendono, anche in questo caso, nella sua provincia le compravendite del settore terziario, -11,2%, nel settore produttivo, -36,2% e -27,9% nel settore commerciale. Torino nel I trimestre del 2012 registra una diminuzione delle compravendite residenziali del -18,1% rispetto al I trimestre del In forte discesa, in tutta la provincia, le compravendite del settore terziario, -33%, nel settore commerciale -12,4%; meno sostenuto il settore produttivo che scende del -5,2%. Napoli nel I trimestre del 2012 registra un calo delle compravendite residenziali del - 9,8%. Nella provincia, in controtendenza, salgono le compravendite del settore terziario, +34%, ma scendono quelle del settore commerciale, -15,1%, e del settore produttivo, -27,2%. L indice Fiups, acronimo di Federimmobiliare, Università degli Studi di Parma e Sorgente Group Spa, dimostra una tendenza alla stabilità ma con una lieve flessione nel I quadrimestre Il valore, che indica le aspettative degli operatori e investitori sull andamento del mercato immobiliare in Italia, passa infatti a 16,7 da 16,91, una diminuzione di scarsa entità che dimostra, però, un crescente pessimismo, sia rispetto all andamento del mercato immobiliare che dell economia in generale. Se l immobiliare non brilla nelle performance, il Centro Italia rivela invece un andamento positivo: proprio in quest area, secondo gli intervistati, ci sono le migliori opportunità di investimento, sia nel settore residenziale (per il 34% degli intervistati), sia nel commerciale (31,91%) che nell alberghiero (21,28%). Se si analizzano le opinioni relative alle grandi città, Roma batte le altre province italiane per investimenti su case e alberghi ed è seconda solo a Milano per gli uffici. I risultati del sentiment, di cui il Fiups è un elaborazione grafica, mostrano che le previsioni complessive sull andamento del mercato immobiliare sono sostanzialmente stabili ma con qualche peggioramento: circa la metà del campione si attende un anno di sostanziale stabilità, mentre il resto degli operatori intervistati prevede una flessione nell attività del settore immobiliare nei prossimi 12 mesi. Nel proprio settore di attività un pò meno della metà del campione si aspetta che l attività rimanga stabile e circa il 59% dichiara l intenzione di non assumere nuovo personale. Elevata è la percentuale di coloro che intendono introdurre innovazioni nella propria impresa, soprattutto in termini di nuovi profili nell organizzazione e nuove linee di business. Analizzando tre fattori che indicano l andamento delle compravendite, cioè i prezzi, i tempi medi e lo sconto praticato, emergono aspettative di contrazione, soprattutto con riferimento al comparto industriale e terziario. Tra i dati emersi colpisce che per il 44,16% degli intervistati nei prossimi 12 mesi lo sconto di prezzo sulle abitazioni sarà alto rispetto al prezzo di partenza e il 32,5% prevede una forte crescita dei tempi di compravendita sull industriale. Informazioni e Tendenze Immobiliari Pag. 6

7 4. Le locazioni Tecnoborsa Il 2,5% degli intervistati ha preso in affitto un immobile nel biennio appena trascorso Ministero dell'interno Nel 2011 gli sfratti per morosità hanno sfiorato l 88% del totale delle nuove sentenze emesse, contro l'85% dell anno precedente Idealista.it Anche l affitto diventa atipico, complice la crisi e l offerta di affitti transitori Andando ad analizzare il mercato delle locazioni, risultata che il 2,5% degli intervistati ha preso in affitto un immobile nel biennio appena trascorso e si è trattato, per lo più, di coppie senza figli o con figli grandi, le quali pensano che nel prossimo futuro potrebbero trovarsi ad affrontare momenti difficili e, quindi, hanno evidentemente preferito prendere un bene in affitto invece di acquistarlo, poichè meno impegnativo finanziariamente. Spostandosi sul lato dell offerta, è emerso che nel biennio sono scesi coloro che hanno dato in locazione un bene (2,6%), valore che, anche in questo caso, ha toccato il suo minimo storico in questo senso non si può non evidenziare che l introduzione della cedolare secca non ha contribuito, come ci si aspettava, a far emergere il sommerso. Complessivamente, è da sottolineare il fatto che da quando Tecnoborsa ha iniziato a monitorare il mercato delle locazioni, per la prima volta si registra un gap nullo tra domanda e offerta. Secondo i primi dati ufficiali del Ministero dell'interno, relativi al 2011, sono state emesse nuove sentenze di sfratto di cui quasi 56mila per morosità, 832 per necessità del locatore e per finita locazione. Gli sfratti eseguiti sono stati , mentre ci sono state richieste di esecuzioni forzate. Nel 2011 gli sfratti per morosità hanno sfiorato l 88% del totale delle nuove sentenze emesse, contro l'85% dell anno precedente; inoltre, negli ultimi 5 anni, gli sfratti per morosità sono aumentati del 64% ( nel 2006). E' la città di Roma a contare il maggior numero degli sfratti per morosità: nel 2011, secondo i dati del Ministero dell Interno, sono stati emessi provvedimenti. Gli sfratti eseguiti nella Capitale con l'intervento dell'ufficiale giudiziario sono stati Tra le altre città spiccano i dati di Torino (2.523 sfratti per morosità), Napoli (1.557 in città e nel resto della provincia), Milano (1.115 nel capoluogo ma ben nel resto della provincia). Se la casa di proprietà è un sogno e anche la locazione è diventata impegnativa per stili di vita sempre più precari, anche l affitto diventa atipico. Complice la crisi e l offerta di affitti transitori ha fatto il botto nel corso dell ultimo anno; sono più che raddoppiati gli annunci di case in locazione (124%) mentre è cresciuto a due cifre l interesse degli utenti per questo genere di soluzione (60%) si tratta per lo più di bilocali, in posizioni centrali nelle grandi città, con prezzo medio di 729 euro/mese. La soluzione transitoria va a soddisfare esigenze abitative di breve periodo sempre più diffuse ed è uno dei tanti fenomeni nati dalla crisi che sta cambiando le abitudini di consumo di fasce sempre più ampie della popolazione; all'inizio riguardava solo gli affitti delle case vacanza per periodi brevi o brevissimi in particolare le giovani coppie di fascia media ora riguarda trasfertisti, studenti di master, business men metropolitani e persone di passaggio in città, per periodi che vanno da un mese a più di un anno. I punti di maggiore attrazione sono Bologna, Firenze, Roma e Milano, queste ultime sono anche le più ricche di annunci dove compare la frase affittasi per brevi periodi, mentre tra le emergenti si segnalano Torino, Perugia e Brescia. Secondo idealista.it un affitto breve costa mediamente il 20% in più di un uno annuale, con punte del 50%, ad esempio a Firenze, dove un immobile arriva a rendere al proprietario il 6,2% al netto della tassazione e, nelle principali città, non va mai sotto il 5%; i mesi caldi sul fronte della domanda sono marzo e settembre, quando si inizia a pianificare una vacanza oppure un trasferimento per motivi di lavoro o di studio. Informazioni e Tendenze Immobiliari Pag. 7

8 5. I Mutui Tecnoborsa Tra coloro che hanno acquistato una casa, il 61,9% ha dichiarato di aver fatto ricorso a un finanziamento o a un mutuo Abi La crescita dei finanziamenti per l acquisto di immobili a fine marzo 2012 è risultata pari al +3% Crif Il Presidente di Tecnoborsa ha affermato che: Tra coloro che hanno acquistato una casa, il 61,9% ha dichiarato di aver fatto ricorso a un finanziamento o a un mutuo valore inferiore a quello riscontrato nell Indagine Prevalentemente, ricorrono ai mutui/finanziamenti il 68,2% di coloro che hanno acquistato una seconda casa per parenti prossimi e il 66,8% di coloro che hanno acquistato un abitazione principale. Viceversa, risulta bassa la richiesta di un prestito per una seconda casa vacanze (39,4%) o per investimento (38,5%). Quindi, le famiglie italiane, in questo momento, sono disposte ad accendere un mutuo solo se necessario, per acquistare una casa in cui vivere loro o per un proprio familiare, mentre acquistano una seconda casa da tenere a disposizione o da mettere a reddito solo se hanno una liquidità disponibile. Quanto ai canali utilizzati per reperire il finanziamento, dalle risposte fornite dal campione intervistato è risultato che l 89,3% si è recato presso la propria banca, a dimostrazione di un elevatissimo grado di fidelizzazione del rapporto bancario, dettato anche dal credit crunch e dal possibile diniego da parte di istituti di credito che non conoscano il cliente; il restante 10,7% ha ottenuto il mutuo tramite altri istituti di credito o altri canali specializzati, come, canali on-line, broker, finanziarie, etc. Da un analisi della quota di mutuo acceso rispetto al prezzo del bene acquistato è emerso che il 10,1% dei richiedenti ha ottenuto un prestito che copre dal 21% al 40% del costo del bene; il 20,9% dal 41% al 60%; ben il 30,4% dal 61% all 80% e solo il restante 0,5% ha preso un mutuo che copre oltre l 80% del prezzo pagato c è da notare anche che il 38,1% degli acquirenti dispone di mezzi propri sufficienti a finanziare l acquisto della casa. Infine, rispetto all Indagine 2010 è scesa di circa 12 punti percentuali la quota di chi ha utilizzato più del 30% del reddito familiare per pagare il mutuo della propria abitazione, dato che conferma la difficoltà all accesso al credito da parte delle famiglie italiane e, infatti, nel 15,8% dei casi, oltre all ipoteca sul bene acquistato, è stata richiesta dalla banca una garanzia aggiuntiva al fine di poter accedere al mutuo: un 21,6% di costoro ha dovuto fornire un ulteriore garanzia ipotecando anche un secondo bene; un 24,3% è ricorso alla fideiussione bancaria di un terzo; infine, ben il 64,9% ha dovuto sottoscrivere una polizza assicurativa a copertura di parte del capitale erogato. Secondo l Abi, a fine marzo 2012 la dinamica dei finanziamenti destinati alle imprese non finanziarie è risultata pari a -0,7% (+0,2% il mese precedente e +4,7% un anno prima). In decelerazione anche la dinamica tendenziale del totale prestiti alle famiglie (+2% a fine marzo 2012, +2,7% il mese precedente e +8,2% a marzo 2011). Comparativamente, di poco superiore è stata la crescita dei finanziamenti per l acquisto di immobili, risultata a fine marzo 2012 pari al +3% (+3,7% il mese precedente e +8,1% a fine marzo 2011). L analisi della distribuzione del credito bancario per il tasso sui prestiti in euro alle famiglie per l acquisto di abitazioni che sintetizza l andamento dei tassi fissi e variabili ed è influenzato anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di mutuo è risultato pari al 4,15% (4,27% il mese precedente). Nell ultimo mese la quota del flusso di finanziamenti a tasso fisso è risultata pari al 30,2% (32,7% il mese precedente; era 36,6% a febbraio 2012). Per quanto riguarda i mutui ipotecari, il singolo mese di maggio ha fatto registrare un -38%, che per quanto ancora pesantemente negativo rappresenta il dato migliore registrato da inizio anno. Analizzando l andamento della domanda aggregata registrata nei primi cinque mesi dell anno in corso emerge una contrazione complessiva pari a -45% rispetto al corrispondente periodo del Informazioni e Tendenze Immobiliari Pag. 8

9 A fine maggio 2012 l importo medio dei mutui richiesti è ulteriormente sceso, assestandosi a Euro Mutui.it Le percentuali di rifiuto di finanziamento da parte delle banche scendono perché sono gli Italiani che si arrendono prima Confrontando il trend delle richieste di mutui nei primi cinque mesi del 2012 con il corrispondente periodo degli anni precedenti la contrazione del numero delle richieste risulta, nella sua pesante dimensione negativa, fondamentalmente costante. Il grafico riepilogativo della domanda di mutui a partire da gennaio 2009, quando la crisi economica aveva da poco iniziato a far sentire i suoi effetti, rende più evidente la dinamica in atto, con la vertiginosa discesa iniziata a partire dal mese di luglio 2011 in coincidenza con la recrudescenza della crisi derivante dalle tensioni sui debiti sovrani e dal declassamento del rating dell Italia. L atteggiamento prudente che sta caratterizzando gli italiani nel richiedere nuovi finanziamenti emerge anche dall analisi delle richieste di mutui per l acquisto dell abitazione, che mettono in evidenza uno spostamento verso le classi di durata più lunga e verso importi medi più contenuti rispetto al recente passato. Nel dettaglio, per quanto riguarda i mutui nei primi 5 mesi 2012 la classe di durata preferita è risultata essere quella compresa tra i 25 e i 30 anni, con una quota pari al 30% del totale, confermando sostanzialmente la medesima distribuzione rilevata nel corrispondente periodo Relativamente alle fasce di importo dei mutui richiesti, quelle che aumentano sono proprio quelle fino ai euro (che complessivamente rappresentano quasi il 45% del totale) a scapito di quelle di entità maggiore. Infine, a fine maggio 2012 l importo medio dei mutui richiesti è ulteriormente sceso, assestandosi a Euro. Mutui.it ha fatto il punto sul mercato dei mutui nell ultimo semestre, scoprendo che da ottobre a oggi si è ridotto di 11 punti percentuali il divario tra quanto richiesto al momento del preventivo e quanto effettivamente erogato dalle banche. Le percentuali di rifiuto di finanziamento da parte delle banche scendono, perché sono gli Italiani che si arrendono prima. Analizzando le richieste di preventivo di mutuo registrate a ottobre 2011 e confrontandole con quelle di aprile 2012 si nota come la differenza tra il finanziamento che i mutuatari vorrebbero e quello che le banche concedono sia passata da 17 punti percentuali a soli 6 punti. Gli italiani che richiedono un mutuo sembrano essere sempre più concreti o, forse, consapevoli della situazione economica. Il prestito viene concesso per importi contenuti (l ultima rilevazione indica euro come cifra media erogata, a fronte di una richiesta media che si attesta sui euro), e volti a finanziare una percentuale di valore dell immobile che resta attorno al 50%. Se ci si concentra sulle sole erogazioni di mutui prima casa, lo scenario è più cupo; se questa tipologia di finanziamento continua a rappresentare la motivazione principale di tutte le domande di mutuo, arrivando ad aprile al 72% del totale (era al 62% sei mesi prima), nello stesso arco temporale scende leggermente la somma richiesta (-3%): era di euro a ottobre 2011, mentre è di euro ad aprile Di contro, cala notevolmente la cifra media erogata, che passa da a euro (-13%). Il rapporto tra la somma erogata e il valore della prima casa che si acquista, di fronte a un prezzo medio degli immobili che resta costante o si contrae solo in lieve misura, scende quindi ancora, portando al preoccupante dato del 49%. Informazioni e Tendenze Immobiliari Pag. 9

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