Interventi di vigilanza e prevenzione per: obiettivi secondo proporzionalità di rischio trasparenti coordinati tra Enti

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1 PIANO NAZIONALE PREVENZIONE EDILIZIA Risultati e prospettive Roma 4 aprile 2013 Interventi di vigilanza e prevenzione per: obiettivi secondo proporzionalità di rischio trasparenti coordinati tra Enti Flavio Coato, Marcello Breda - Gruppo Nazionale Edilizia

2 VIGILANZA E PREVENZIONE PROGRAMMATE Per obiettivi pnpe per migliorare l efficacia preventiva delle azioni per creare attenzione, cultura su situazioni particolari Secondo proporzionalità di rischio/propensione al rischio Per non vessare le aziende virtuose Trasparenti Per un maggiore coinvolgimento delle parti Per rendere possibile il controllo sociale In coordinazione tra enti Per ottimizzare le risorse

3 APPROCCIO TRADIZIONALE VIGILANZA Per avvistamento, cantiere dopo cantiere Applicazione del criterio del minimo etico di sicurezza Scarso coordinamento tra Enti Mancanza di integrazione e comunicazione tra territori diversi di competenza ASSISTENZA ENTI PARITETICI Con priorità propri iscritti Con meccanismo simile alla vigilanza

4 APPROCCIO TRADIZIONALE FORMAZIONE Enti formatori poco coordinati Formazione alla sicurezza separata dalla formazione professionale Formazione generalista e poco legata alle qualifiche tecniche Mancanza di integrazione tra ruoli professionali Business

5 VIGILANZA PIANO EDILIZIA Sperimentazione Copertura certa del territorio Monitoraggio come azione di supporto alla vigilanza Cantiere non operativo concluso da rivedere da ispezionare immediatamente

6 VIGILANZA PIANO EDILIZIA Sperimentazione Programmazione secondo priorità (efficacia) tipologia lavorazione importo lavori indici infortunistici dati vigilanza indici di cantiere calcolati (MAIC) Georeferenziazione cantieri (efficienza) individuazione certa della sede immediato riconoscimento del fenomeno di sottonotifica

7 ASSISTENZA ENTI PARITETICI PIANO EDILIZIA Sperimentazione Condivisione attività scambio di informazioni segnalazioni FORMAZIONE Esperienze validate per La formazione al lavoro professionalmente corretto e tecnicamente consapevole Gruppi omogenei di professionisti su problemi specifici di cantiere gruppi misti di tecnici pubblici e privati

8 MAIC Monitoraggio e Attivita Ispettiva Cantieri Sistema di gestione delle attivita di monitoraggio e ispettiva nei cantieri Studiato e realizzato in prototipo nel 2011 Sperimentato in 9 ASL Venete nel corso del 2012 Verificata efficacia e validita statistica con i dat1 del 2011 delle 9 ASL e della Lombardia

9 OBIETTIVI Monitoraggio e Attivita Ispettiva Cantieri Fornire un criterio nella selezione dei cantieri da ispezionare Orientare l attivita ispettiva Analizzare e ritarare i fattori selezionati in base ai risultati ottenuti

10 CALCOLO INDICE DI ATTENZIONE Monitoraggio e Attivita Ispettiva Cantieri Valutazione delle informazioni presenti in Notifica Storia dei Soggetti presenti nel Cantiere Indici infortunistici delle Imprese Fase di lavorazione

11 COMPONENTI Monitoraggio e Attivita Ispettiva Cantieri Parametri esaminati inizialmente Approvati per la sperimentazione Con correlazione statistica Cantieri con dati incongruenti X X Cantieri con costo/mese elevato X X Numero cantieri seguiti contemporaneamente dallo stesso CSE Classe ammontare lavori X X Classe durata lavori Classe numero Imprese Classe numero lavoratori X X Committente coincide col CSE Committente con verbale Tipologia Committente (pubblico, privato, impresa) CSE con verbale X X CSP con verbale Impresa con elevato numero di cantieri aperti contemporaneamente Impresa con infortuni Impresa con verbale X X Fine lavori non dichiarata Natura opera X X Responsabile dei lavori coincide col CSE X X X

12 RISULTATI Monitoraggio e Attivita Ispettiva Cantieri 50,0% 45,0% 40,0% 35,0% 30,0% 2012 Veneto 25,0% 2011 Veneto + Lombardia 20,0% Odds Ratio: 1,885

13 UTILIZZO PROFILI Monitoraggio e Attivita Ispettiva Cantieri Il Cantiere e il profilo delle Imprese che in esso operano: Sconosciute Risultate regolari/irregolari in altri cantieri Andamento positivo/negativo Regolarita contributiva Profilo di formazione Accordi di assistenza (CPT) e organizzazione (SGS)

14 IL CRUSCOTTO Monitoraggio e Attivita Ispettiva Cantieri

15 SITUAZIONE Monitoraggio e Attivita Ispettiva Cantieri

16 PIANIFICAZIONE Monitoraggio e Attivita Ispettiva Cantieri

17 17 N A V I G A Z I O N E

18 EVOLUZIONE DEL SISTEMA DI PREVENZIONE Vigilanza Controllo diffuso del territorio con l obiettivo di Marcare la presenza Intervenire su chi non investe in prevenzione Messaggio: risparmiare in sicurezza non conviene utilizzando Il monitoraggio senza ispezione La vigilanza programmata secondo priorità (modello MAIC) La georeferenziazione dei cantieri

19 EVOLUZIONE DEL SISTEMA DI PREVENZIONE Vigilanza Sono necessari però: Dati certi e completi dalle notifiche per Aggiornamenti puntuali Georeferenziazione precisa Archivio completo di cantieri e imprese Collegamento con banche dati Infortuni Ispezioni Formazione Assistenza Regolarità contributiva, ecc. Condivisione del sistema da parte di tutti gli Enti di vigilanza e di assistenza

20 EVOLUZIONE DEL SISTEMA DI PREVENZIONE Vigilanza 2013 obiettivi numerici (Reg. e PP.AA. ) Indicatore Misura standard Cantieri notificati Numero: nel 2011 cantieri ispezionati numero cantieri ispezionati/ % 15% circa notificati cantieri monitorati numero cantieri % 15% circa monitorati/notificati Imprese edili numero controllate congiunti con DTL numero (3 %) coordinati con DTL (80 %)

21 EVOLUZIONE DEL SISTEMA DI PREVENZIONE Sorveglianza sanitaria e Prevenzione M.P. Che tenga conto: Che gli autonomi sono > 50% degli occupati del settore Del ruolo dei Medici competenti Del ruolo delle Parti Sociali Della necessità di individuare soluzioni preventive

22 EVOLUZIONE DEL SISTEMA DI PREVENZIONE Dove ci sono irregolarità è più probabile una carenza di attenzione alla sicurezza Serve sinergia nei controlli Regolarità dei rapporti di lavoro Archivio comune e aggiornato per: evitare dispendio di risorse non vessare le imprese con controlli ripetuti Controllo degli appalti, pubblici in primo luogo

23 EVOLUZIONE DEL SISTEMA DI PREVENZIONE Strategia comunicativa articolata vs.: Operatori istituzionali Imprese e lavoratori Professionisti Informazione e Assistenza Sinergie Vigilanza-Bilaterali tramite condivisione obiettivi dei controlli dati attività costruzione di linguaggio di prevenzione comune Integrazione della vigilanza con assistenza alle imprese con problemi

24 EVOLUZIONE DEL SISTEMA DI PREVENZIONE Formazione Far conoscere ed utilizzare diffusamente i percorsi formativi già sperimentati come efficaci vs: Lavoratori Professionisti (Coordinatori, Progettisti) Tecnici ASL, Ispettori del lavoro Tecnici CPT Pubblica amministrazione Proseguire nel censimento dei migliori percorsi formativi Offrire contenuti di qualità alla formazione migliorando l archivio delle soluzioni Essenziale il contributo dei professionisti